Punitore
03-04-2009, 19:44
(Forse ennesima? :D) recensione personale di Call of Duty: World at War
Premessa: ho chiesto ad un mio amico che mi imprestasse il gioco per un paio di giorni... ho avuto solo il tempo di provarlo in versione single player purtroppo :(
Presentazione: Il gioco si presenta come una sorta di “Mod” di Call of Duty 4 venduta come un gioco nuovo. Essendo dotato dello stesso motore grafico non mi dilungo su questo argomento perché si è parlato già molto delle eccezionali qualità della grafica. Quello che mi ha stupido quando ho giocato a Call Of Duty: World at War (da ora abbrevierò il nome in COD5) è il grado di coinvolgimento emotivo. Se nel quarto capitolo si andava avanti uccidendo e uccidendo guidati dall’immortale (in tutti i sensi…) Capitano Price, nel quinto capitolo si è coinvolti, anche emotivamente, nel secondo conflitto mondiale. Si seguiranno due principali filoni narrativi: le vicende del soldato Miller nella guerra fra U.S.A. e Giappone, e l’avanzata dell’Armata Rossa verso la presa di Berlino con il soldato Dimitri Petrenko. La trama è raccontata a salti, si inizia in Giappone, poi approssimativamente i racconti vengono alternati. Molto belli i filmati di intermezzo.
Grafica: Come accennato non mi dilungherò troppo, le parole che spendo sono essenzialmente positive: i modelli, le texture e soprattutto l’illuminazione sono realizzati davvero bene. L’unica critica (per nulla grave) è alle esplosioni: le fiammate trapassano tranquillamente i muri e le persone… poco realistico. VOTO 87/100
Sonoro: (Premessa: ho giocato COD5 con delle cuffie AKG di buona qualità.) Togliamoci il cappello. Colonna sonora davvero adatta al gioco. Canti corali nelle fasi epiche (come la presa del Reichstag) si sostituiscono a musica più ritmica e incalzante in sparatorie all’ultimo sangue. Il suono delle armi è piuttosto realistico, il colpo cupo e violento che caratterizzava le armi nei precedenti capitoli è diventato un rumore più realistico e meno “cattivo”. Una via di mezzo forse è più adatta, va bene il rumore realistico, però è anche piacevole sentire nelle orecchie un colpo sordo e “cattivo” invece dell’onomatopeico “pim” che producono le armi. Il doppiaggio è accurato. VOTO 92/100
Giocabilità: Essenzialmente la giocabilità è identica a COD4 e come il capitolo precedente è molto scorrevole e immediata, spesso frenetica. I tasti mi è sembrato che siano gli stessi di COD4 e comunque sono veramente pochi (scordatevi giochi come Hidden & Dangerous 2 dove teoricamente si usava quasi tutta la tastiera…). L’interazione con l’ambiente è quasi nulla, ma va bene così: COD5 vuole essere un fps, non un gdr. COD5 non è un gioco che simula la guerra, ma l’esperienza totalmente arcade degli altri COD qui diventa leggermente più simulativa: è possibile finalmente che la canna della Falce di Hitler (l’epica MG42) si surriscaldi, non si può sparare all’infinito senza fermarsi. Il caricatore dell’M1 Garand può essere sostituito (come avviene in realtà) e non bisogna aspettare in famoso “STIMP” per sostuirlo. VOTO 95/100
Longevità: Il single player si finisce in pochissimo tempo, quantificarlo è difficile perché dipende dallo stile di gioco, ma le missioni sono comunque poche e diciamo in circa 5 ore con un gioco abbastanza tranquillo lo si finisce. E’ sufficiente giustificare la corta longevità con l’intensità di gioco del single player? Secondo me no, comunque COD5 offre sulla carta notevoli novità in multiplayer che possono giustificare le poche e corte missioni. Sulla fiducia VOTO 60/100
Considerazioni finali: Mi ha colpito il coinvolgimento emotivo del gioco, mi aspettavo uno sparatutto tradizionale e così è, ma quando si gioca ci si sente partecipi direi quasi attivi della guerra. Sicuramente consigliato a chiunque voglia giocare ad un fps frenetico, coinvolgente e tecnicamente molto ben fatto.
Voto finale: 87/100
PS: Tutte mie opinioni contestabilissime :)
Premessa: ho chiesto ad un mio amico che mi imprestasse il gioco per un paio di giorni... ho avuto solo il tempo di provarlo in versione single player purtroppo :(
Presentazione: Il gioco si presenta come una sorta di “Mod” di Call of Duty 4 venduta come un gioco nuovo. Essendo dotato dello stesso motore grafico non mi dilungo su questo argomento perché si è parlato già molto delle eccezionali qualità della grafica. Quello che mi ha stupido quando ho giocato a Call Of Duty: World at War (da ora abbrevierò il nome in COD5) è il grado di coinvolgimento emotivo. Se nel quarto capitolo si andava avanti uccidendo e uccidendo guidati dall’immortale (in tutti i sensi…) Capitano Price, nel quinto capitolo si è coinvolti, anche emotivamente, nel secondo conflitto mondiale. Si seguiranno due principali filoni narrativi: le vicende del soldato Miller nella guerra fra U.S.A. e Giappone, e l’avanzata dell’Armata Rossa verso la presa di Berlino con il soldato Dimitri Petrenko. La trama è raccontata a salti, si inizia in Giappone, poi approssimativamente i racconti vengono alternati. Molto belli i filmati di intermezzo.
Grafica: Come accennato non mi dilungherò troppo, le parole che spendo sono essenzialmente positive: i modelli, le texture e soprattutto l’illuminazione sono realizzati davvero bene. L’unica critica (per nulla grave) è alle esplosioni: le fiammate trapassano tranquillamente i muri e le persone… poco realistico. VOTO 87/100
Sonoro: (Premessa: ho giocato COD5 con delle cuffie AKG di buona qualità.) Togliamoci il cappello. Colonna sonora davvero adatta al gioco. Canti corali nelle fasi epiche (come la presa del Reichstag) si sostituiscono a musica più ritmica e incalzante in sparatorie all’ultimo sangue. Il suono delle armi è piuttosto realistico, il colpo cupo e violento che caratterizzava le armi nei precedenti capitoli è diventato un rumore più realistico e meno “cattivo”. Una via di mezzo forse è più adatta, va bene il rumore realistico, però è anche piacevole sentire nelle orecchie un colpo sordo e “cattivo” invece dell’onomatopeico “pim” che producono le armi. Il doppiaggio è accurato. VOTO 92/100
Giocabilità: Essenzialmente la giocabilità è identica a COD4 e come il capitolo precedente è molto scorrevole e immediata, spesso frenetica. I tasti mi è sembrato che siano gli stessi di COD4 e comunque sono veramente pochi (scordatevi giochi come Hidden & Dangerous 2 dove teoricamente si usava quasi tutta la tastiera…). L’interazione con l’ambiente è quasi nulla, ma va bene così: COD5 vuole essere un fps, non un gdr. COD5 non è un gioco che simula la guerra, ma l’esperienza totalmente arcade degli altri COD qui diventa leggermente più simulativa: è possibile finalmente che la canna della Falce di Hitler (l’epica MG42) si surriscaldi, non si può sparare all’infinito senza fermarsi. Il caricatore dell’M1 Garand può essere sostituito (come avviene in realtà) e non bisogna aspettare in famoso “STIMP” per sostuirlo. VOTO 95/100
Longevità: Il single player si finisce in pochissimo tempo, quantificarlo è difficile perché dipende dallo stile di gioco, ma le missioni sono comunque poche e diciamo in circa 5 ore con un gioco abbastanza tranquillo lo si finisce. E’ sufficiente giustificare la corta longevità con l’intensità di gioco del single player? Secondo me no, comunque COD5 offre sulla carta notevoli novità in multiplayer che possono giustificare le poche e corte missioni. Sulla fiducia VOTO 60/100
Considerazioni finali: Mi ha colpito il coinvolgimento emotivo del gioco, mi aspettavo uno sparatutto tradizionale e così è, ma quando si gioca ci si sente partecipi direi quasi attivi della guerra. Sicuramente consigliato a chiunque voglia giocare ad un fps frenetico, coinvolgente e tecnicamente molto ben fatto.
Voto finale: 87/100
PS: Tutte mie opinioni contestabilissime :)