c.m.g
19-03-2009, 09:06
giovedì 19 marzo 2009
Roma - La rete chiama a raccolta gli utenti per unirsi ed informarsi a vicenda contro virus e malware: questo l'obiettivo di BadwareBusters (http://badwarebusters.org/), community nata dal lavoro di StopBadware (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=StopBadware&t=4), associazione non profit finanziata da aziende del calibro di Google il cui scopo è quello di segnalare la presenza di codice malevolo su siti e applicazioni web-based.
La nuova community, introdotta in collaborazione con Consumer Reports WebWatch (http://www.consumerwebwatch.org/) e finanziata dal Berkman Center (http://cyber.law.harvard.edu/) dell'Università di Harvard sembra voler fare della semplicità il suo punto di forza: il sito è strutturato come un forum di discussione in cui gli utenti possono confrontarsi, portare le loro esperienze e pronunciarsi su qualsiasi aspetto relativo alla sicurezza informatica sul web. Il sistema valuta l'affidabilità di siti e programmi grazie all'esperienza diretta e alla reputazione in rete dei soggetti in questione.
Per rendere possibile tutto ciò sarebbe stato integrato un sistema basato su un algoritmo che gestisce la reputazione e la votazione dei vari servizi effettuata dagli utenti. La comunicazione tra utenti viene vista dagli ideatori del progetto come processo naturale utile innanzitutto a stabilire l'entità e l'importanza del malware.
Come definirlo e come classificarlo, quali applicazioni tenere sott'occhio o come proteggere i propri sistemi: questi, in sostanza, i parametri base che muovono le discussioni. Come spiegato sul post (http://blog.stopbadware.org/2008/11/20/introducing-badwarebusters-org-beta) introduttivo sul blog di StopBadware, il servizio punta su una sorta di intelligenza collettiva come modello utile a spingere sempre più persone a partecipare e a confrontarsi.
Secondo i suoi creatori, BadwareBusters nasce soprattutto per tutelare i consumatori che si affacciano sul web pur essendo poco ferrati dal punto di vista tecnico: "ci sono molti siti in cui gli utenti possono fare domande in materia con un approccio prettamente tecnico - spiega (http://www.thestandard.com/news/2008/11/25/badwarebusters-org-internet-security-forum-non-techie) Maxim Weinstein, manager di StopBadware - Diversamente, non ci sono molti siti che sono facilmente accessibili e consultabili da chi non possieda tali competenze".
Vincenzo Gentile
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2579856/PI/News/una-community-difendersi-dal-malware.aspx)
Roma - La rete chiama a raccolta gli utenti per unirsi ed informarsi a vicenda contro virus e malware: questo l'obiettivo di BadwareBusters (http://badwarebusters.org/), community nata dal lavoro di StopBadware (http://punto-informatico.it/cerca.aspx?s=StopBadware&t=4), associazione non profit finanziata da aziende del calibro di Google il cui scopo è quello di segnalare la presenza di codice malevolo su siti e applicazioni web-based.
La nuova community, introdotta in collaborazione con Consumer Reports WebWatch (http://www.consumerwebwatch.org/) e finanziata dal Berkman Center (http://cyber.law.harvard.edu/) dell'Università di Harvard sembra voler fare della semplicità il suo punto di forza: il sito è strutturato come un forum di discussione in cui gli utenti possono confrontarsi, portare le loro esperienze e pronunciarsi su qualsiasi aspetto relativo alla sicurezza informatica sul web. Il sistema valuta l'affidabilità di siti e programmi grazie all'esperienza diretta e alla reputazione in rete dei soggetti in questione.
Per rendere possibile tutto ciò sarebbe stato integrato un sistema basato su un algoritmo che gestisce la reputazione e la votazione dei vari servizi effettuata dagli utenti. La comunicazione tra utenti viene vista dagli ideatori del progetto come processo naturale utile innanzitutto a stabilire l'entità e l'importanza del malware.
Come definirlo e come classificarlo, quali applicazioni tenere sott'occhio o come proteggere i propri sistemi: questi, in sostanza, i parametri base che muovono le discussioni. Come spiegato sul post (http://blog.stopbadware.org/2008/11/20/introducing-badwarebusters-org-beta) introduttivo sul blog di StopBadware, il servizio punta su una sorta di intelligenza collettiva come modello utile a spingere sempre più persone a partecipare e a confrontarsi.
Secondo i suoi creatori, BadwareBusters nasce soprattutto per tutelare i consumatori che si affacciano sul web pur essendo poco ferrati dal punto di vista tecnico: "ci sono molti siti in cui gli utenti possono fare domande in materia con un approccio prettamente tecnico - spiega (http://www.thestandard.com/news/2008/11/25/badwarebusters-org-internet-security-forum-non-techie) Maxim Weinstein, manager di StopBadware - Diversamente, non ci sono molti siti che sono facilmente accessibili e consultabili da chi non possieda tali competenze".
Vincenzo Gentile
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2579856/PI/News/una-community-difendersi-dal-malware.aspx)