ConteZero
07-03-2009, 21:56
Via Malvino ( http://malvino.ilcannocchiale.it/2009/03/06/padre_gumpel_fa_il_furbetto.html ) ...
Non c’è neppure bisogno di prendere visione del documento originale, bastano gli stralci che ne riporta zenit.org per capire che questo famoso Memoriale delle Religiose Agostiniane del Monastero dei SS. Quattro Coronati di Roma è una bufala. Giorni fa, padre Peter Gumpel strombazzava che il Memoriale fosse la prova provata di quanto il Pacelli avesse avuto a cuore quelli che nelle sue preghiere chiamava “perfidi judei”, e invece siamo di fronte a un pezzo di carta che non ha alcuna dignità di documento dirimente. Basti l’analisi dei seguenti brani:
“Arrivato a questo mese di novembre dobbiamo essere pronte a rendere servigi di carità in maniera del tutto insospettata. Il Santo Padre Pio XII dal cuore paterno sente in sé tutte le sofferenze del momento. Purtroppo con l’entrata dei tedeschi in Roma, avvenuta nel mese di settembre è iniziata una guerra spietata contro gli Ebrei che si vogliono sterminare mediante atrocità suggerite dalla più nera barbarie. In queste dolorose situazioni il Santo Padre vuol salvare i suoi figli, anche gli ebrei, e ordina che nei Monasteri si deve ospitalità a questi perseguitati, e anche le clausure debbono aderire al desiderio del Sommo Pontefice, e col giorno 4 novembre noi ospitammo fino al giorno 6 giugno successivo le persone qui elencate…”.
Si è detto che il Memoriale sia stato scritto nel 1943, l’ha detto padre Gumpel (Radio Vaticana, 4.3.2009) e lo dice anche zenit.org (5.3.2009): “Nel Memoriale delle Religiose Agostiniane del Monastero dei SS. Quattro Coronati di Roma del 1943 è scritto: «Arrivato a questo mese di novembre dobbiamo essere pronte a…»”. Quando il Memoriale recita: “Arrivato a questo mese di novembre…”, deve intendersi dunque il novembre del 1943? Non pare possibile, perché si fa riferimento a tutto l’arco di tempo nel quale gli ebrei furono ospitati presso il Monastero dei SS. Quattro Coronati (“fino al giorno 6 giugno successivo”), che deve intendersi come giugno 1944. Dunque il brano che viene dichiarato del 1943 è almeno del 1944. Ma è probabile sia anche molto posteriore, perché in un altro punto recita:
“A guerra finita, si parlava della bontà del Santo Padre che aveva aiutato e fatto salvare tanti, sia ebrei che giovani e intere famiglie”.
In quale anno potrà mai esser stato scritto: “A guerra finita…”, parlando al passato? Almeno il 1946? O addirittura più tardi? Certamente quando era necessario rifarsi una verginità, dopo non aver mosso un solo dito per fermare i rastrellamenti nel Ghetto e la deportazione di centinaia e centinaia di ebrei romani.
E meno male che questo documento è una bufala. Perché sennò ci sarebbe da pensare che gli ebrei siano stati aiutati a cazzo di cane. Infatti, se bisogna proteggere delle persone, se ne elencano i nomi in uno scritto? Se lo scritto capita nelle mani sbagliate, per quelle persone è la fine certa. No, è più verosimile che l’elenco sia stato compilato a guerra finita, come una lista testi.
Lo stesso padre Gumpel ci autorizza a crederlo:
“In una situazione di guerra, con la città occupata dai nazisti, una persona prudente non pubblica un ordine, ma manda dei messaggeri fidati per comunicare le volontà del Santo Padre. Sarebbe stato imprudente e pericoloso scrivere un ordine che poteva finire nelle mani sbagliate e mettere in pericolo la vita di tanti”.
E l’elenco degli ebrei sul Memoriale? Padre Gumpel sottolinea che nel caso di indicazioni scritte queste dovevano essere bruciate una volta lette: che senso aveva farne copia della parte più “sensibile” – nel 1943?
Non c’è neppure bisogno di prendere visione del documento originale, bastano gli stralci che ne riporta zenit.org per capire che questo famoso Memoriale delle Religiose Agostiniane del Monastero dei SS. Quattro Coronati di Roma è una bufala. Giorni fa, padre Peter Gumpel strombazzava che il Memoriale fosse la prova provata di quanto il Pacelli avesse avuto a cuore quelli che nelle sue preghiere chiamava “perfidi judei”, e invece siamo di fronte a un pezzo di carta che non ha alcuna dignità di documento dirimente. Basti l’analisi dei seguenti brani:
“Arrivato a questo mese di novembre dobbiamo essere pronte a rendere servigi di carità in maniera del tutto insospettata. Il Santo Padre Pio XII dal cuore paterno sente in sé tutte le sofferenze del momento. Purtroppo con l’entrata dei tedeschi in Roma, avvenuta nel mese di settembre è iniziata una guerra spietata contro gli Ebrei che si vogliono sterminare mediante atrocità suggerite dalla più nera barbarie. In queste dolorose situazioni il Santo Padre vuol salvare i suoi figli, anche gli ebrei, e ordina che nei Monasteri si deve ospitalità a questi perseguitati, e anche le clausure debbono aderire al desiderio del Sommo Pontefice, e col giorno 4 novembre noi ospitammo fino al giorno 6 giugno successivo le persone qui elencate…”.
Si è detto che il Memoriale sia stato scritto nel 1943, l’ha detto padre Gumpel (Radio Vaticana, 4.3.2009) e lo dice anche zenit.org (5.3.2009): “Nel Memoriale delle Religiose Agostiniane del Monastero dei SS. Quattro Coronati di Roma del 1943 è scritto: «Arrivato a questo mese di novembre dobbiamo essere pronte a…»”. Quando il Memoriale recita: “Arrivato a questo mese di novembre…”, deve intendersi dunque il novembre del 1943? Non pare possibile, perché si fa riferimento a tutto l’arco di tempo nel quale gli ebrei furono ospitati presso il Monastero dei SS. Quattro Coronati (“fino al giorno 6 giugno successivo”), che deve intendersi come giugno 1944. Dunque il brano che viene dichiarato del 1943 è almeno del 1944. Ma è probabile sia anche molto posteriore, perché in un altro punto recita:
“A guerra finita, si parlava della bontà del Santo Padre che aveva aiutato e fatto salvare tanti, sia ebrei che giovani e intere famiglie”.
In quale anno potrà mai esser stato scritto: “A guerra finita…”, parlando al passato? Almeno il 1946? O addirittura più tardi? Certamente quando era necessario rifarsi una verginità, dopo non aver mosso un solo dito per fermare i rastrellamenti nel Ghetto e la deportazione di centinaia e centinaia di ebrei romani.
E meno male che questo documento è una bufala. Perché sennò ci sarebbe da pensare che gli ebrei siano stati aiutati a cazzo di cane. Infatti, se bisogna proteggere delle persone, se ne elencano i nomi in uno scritto? Se lo scritto capita nelle mani sbagliate, per quelle persone è la fine certa. No, è più verosimile che l’elenco sia stato compilato a guerra finita, come una lista testi.
Lo stesso padre Gumpel ci autorizza a crederlo:
“In una situazione di guerra, con la città occupata dai nazisti, una persona prudente non pubblica un ordine, ma manda dei messaggeri fidati per comunicare le volontà del Santo Padre. Sarebbe stato imprudente e pericoloso scrivere un ordine che poteva finire nelle mani sbagliate e mettere in pericolo la vita di tanti”.
E l’elenco degli ebrei sul Memoriale? Padre Gumpel sottolinea che nel caso di indicazioni scritte queste dovevano essere bruciate una volta lette: che senso aveva farne copia della parte più “sensibile” – nel 1943?