dantes76
16-02-2009, 21:18
Alla commissione Giustizia della Camera via libera anche al carcere per chi pubblica
registrazioni da distruggere o che coinvolgono persone estranee all'indagine
Intercettazioni, vietato pubblicare
nome e foto del magistrato
Ok all'emendamento del deputato del Pdl Sisto
Di Pietro: "L'intero provvedimento è criminale"
Intercettazioni, vietato pubblicare nome e foto del magistrato
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano
ROMA - Via libera dalla commissione Giustizia della Camera a un emedamento del ddl sulle intercettazioni, che vieta di pubblicare nome e foto del magistrato a cui è stato affidato un processo penale. A presentarlo, è stato il deputato del Pdl Francesco Paolo Sisto. "Sono molto soddisfatto", ha commentato il parlamentare, spiegando che il divieto ha due eccezioni: "Quando l'immagine del magistrato non è scindibile dal diritto di cronaca e quando per il dibattimento siano state disposte le riprese televisive".
Le riprese video del dibattimento, secondo il ddl che è all'esame della Commissione, saranno possibili solo se c'è il consenso delle parti. L'emendamento di Sisto è stato duramente criticato dall'opposizione.
E sempre questa sera sono passati anche altri due emendamenti, entrambi del Pdl, che introducono una nuova figura di reato, quella della pubblicazione di intercettazioni per le quali "sia stata ordinata la distruzione". Chi lo commette, viene condannato a una pena carceraria, che va da uno a tre anni. La stessa sanzione è stabilita per la pubblicazione di intercettazioni "espunte", perchè riguardanti terzi estranei alle indagini e "irrilevanti". L'emendamento sul carcere per chi pubblica è stato presentato dalla deputata del Pdl Debora Bergamini, mentre l'altro - quello che riguarda le persone estranee all'inchiesta - porta la firma di Nino Lo Presti.
E, subito dopo il via libera, l'opposizione ha protestato duramente contro le nuove norme. "E' l'ennesimo strappo della maggioranza - ha commentato il ministro della Giustizia ombra del Pd, Lanfranco Tenaglia - dopo lo strappo fatto allo strumento di indagine, ora quello al diritto di cronaca".
Ma il giudizio più duro, sull'intero ddl, è arrivato da Antonio Di Pietro: "A noi dell'Italia dei valori non resta che fare diligentemente opposizione, non tanto per convincere una maggioranza cieca e becera che mai come in questo caso si dimostra assente e piegata alla volontà dell'imperatore Berlusconi per il quale le intercettazioni non si devono fare perché altrimenti si scoprono i reati. Facciamo opposizione affinché resti agli atti che abbiamo fatto il possibile per impedire che un provvedimento di valenza così altamente criminale possa entrare in vigore".
(16 febbraio 2009) Tutti gli articoli di politica
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/giustizia-10/carcere-intercetta/carcere-intercetta.html
registrazioni da distruggere o che coinvolgono persone estranee all'indagine
Intercettazioni, vietato pubblicare
nome e foto del magistrato
Ok all'emendamento del deputato del Pdl Sisto
Di Pietro: "L'intero provvedimento è criminale"
Intercettazioni, vietato pubblicare nome e foto del magistrato
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano
ROMA - Via libera dalla commissione Giustizia della Camera a un emedamento del ddl sulle intercettazioni, che vieta di pubblicare nome e foto del magistrato a cui è stato affidato un processo penale. A presentarlo, è stato il deputato del Pdl Francesco Paolo Sisto. "Sono molto soddisfatto", ha commentato il parlamentare, spiegando che il divieto ha due eccezioni: "Quando l'immagine del magistrato non è scindibile dal diritto di cronaca e quando per il dibattimento siano state disposte le riprese televisive".
Le riprese video del dibattimento, secondo il ddl che è all'esame della Commissione, saranno possibili solo se c'è il consenso delle parti. L'emendamento di Sisto è stato duramente criticato dall'opposizione.
E sempre questa sera sono passati anche altri due emendamenti, entrambi del Pdl, che introducono una nuova figura di reato, quella della pubblicazione di intercettazioni per le quali "sia stata ordinata la distruzione". Chi lo commette, viene condannato a una pena carceraria, che va da uno a tre anni. La stessa sanzione è stabilita per la pubblicazione di intercettazioni "espunte", perchè riguardanti terzi estranei alle indagini e "irrilevanti". L'emendamento sul carcere per chi pubblica è stato presentato dalla deputata del Pdl Debora Bergamini, mentre l'altro - quello che riguarda le persone estranee all'inchiesta - porta la firma di Nino Lo Presti.
E, subito dopo il via libera, l'opposizione ha protestato duramente contro le nuove norme. "E' l'ennesimo strappo della maggioranza - ha commentato il ministro della Giustizia ombra del Pd, Lanfranco Tenaglia - dopo lo strappo fatto allo strumento di indagine, ora quello al diritto di cronaca".
Ma il giudizio più duro, sull'intero ddl, è arrivato da Antonio Di Pietro: "A noi dell'Italia dei valori non resta che fare diligentemente opposizione, non tanto per convincere una maggioranza cieca e becera che mai come in questo caso si dimostra assente e piegata alla volontà dell'imperatore Berlusconi per il quale le intercettazioni non si devono fare perché altrimenti si scoprono i reati. Facciamo opposizione affinché resti agli atti che abbiamo fatto il possibile per impedire che un provvedimento di valenza così altamente criminale possa entrare in vigore".
(16 febbraio 2009) Tutti gli articoli di politica
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/giustizia-10/carcere-intercetta/carcere-intercetta.html