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View Full Version : [NEWS] Una nuova era di RFID?


c.m.g
12-02-2009, 08:43
giovedì 12 febbraio 2009

Roma - È stato definito da molti come una vera e propria rivoluzione nel settore il progetto presentato dalla tedesca PolyIC GmbH (http://www.polyic.com/en/index.php), azienda che opera nel settore dei circuiti stampati: in un foglio dimostrativo è stato descritto un nuovo, innovativo, dispositivo di elettronica a base organica per applicazioni RFID.

Non ancora mostrato in pubblico, il dispositivo creato dall'azienda sarebbe il primo transponder (http://it.wikipedia.org/wiki/Transponder) organico CMOS (http://it.wikipedia.org/wiki/CMOS) in grado di supportare una frequenza pari a 13.56 MHz. Nonostante l'azienda ci tenga a precisare che il dispositivo deve essere ancora perfezionato e ottimizzato, se venisse commercializzato sarebbe una vera e propria rivoluzione: mentre in passato altri costruttori sono riusciti a costruire solo dei tag, ovvero delle etichette, l'azienda teutonica asserisce di aver costruito il primo dispositivo RFID organico.

"Il prototipo è realizzato partendo da un substrato flessibile di poliestere spesso non più di 250 micron" dichiara (http://www.eetimes.com/rss/showArticle.jhtml?articleID=213402953&cid=RSSfeed_eetimes_newsRSS) Robert Blache, a capo dell'equipe che ha presentato l'invenzione. "Oltre alla presenza degli elettrodi, il dispositivo è composto soltanto da strati di molecole organiche depositate tramite la tecnica dello spin coating (http://www.chim.unipr.it/lab-vetro/spin.htm). Il dispositivo - continua Blache - ha una frequenza di clock pari a 196Hz ad una tensione di alimentazione pari a -20V".

Stando ai suoi ideatori, una delle carte vincenti del dispositivo sarebbe rappresentata da un livello di deteriorabilità nel tempo molto basso per questo tipo di dispositivi: anche se sprovvisto di incapsulamento, durante i test fatti, il dispositivo ha continuato a lavorare alla frequenza di 13.56 MHz anche dopo 15 mesi di utilizzo, dimostrando che "la vita media del device è sufficiente per essere utilizzato su semplici applicazioni" - commenta Blache.

Secondo alcuni studiosi, il futuro sarà scandito dall'adozione in larghe dosi di dispositivi CMOS organici. Prima, però, bisogna arrivare a degli standard tali da poter rendere tali device appetibili ai vari produttori: attualmente, nonostante la maggiore flessibilità nella produzione, questi dispositivi presentano ancora alcune lacune rispetto a quelli derivati dal silicio. Nonostante ciò c'è chi è pronto a scommetterci su: è il caso di Ananth Dodabalapur, docente presso il Microelectronics Research Center della University of Texas che già nel 2004 si diceva pronto a scommettere (http://www.sciencedirect.com/science?_ob=MImg&_imagekey=B6X1J-4DHWPG9-3V-3&_cdi=7244&_user=10&_orig=search&_coverDate=09%2F01%2F2004&_sk=999929990&view=c&wchp=dGLbVzz-zSkzV&md5=8ac3646a512edd883f314a90f4a6e613&ie=/sdarticle.pdf) su una tecnologia simile.

"Il motivo per cui i dispositivi organici potrebbero penetrare nel mercato è da ritrovarsi soprattutto nel vantaggio di avere un costo basso" ha dichiarato (http://esi-topics.com/otft/interviews/AnanthDodabalapur.html) in un'intervista. "Nonostante i chip di silicio siano più performanti, costano molto di più. Ma se si vuole mettere un tag RFID su qualsiasi oggetto, il costo finale aumenta a scapito di chi vende".


Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2549277/PI/News/una-nuova-era-rfid.aspx)