c.m.g
11-02-2009, 07:37
mercoledì 11 febbraio 2009
Roma - La sicurezza del Messico passa dagli operatori telefonici: dovranno farsi carico di associare ognuno dei 70 milioni di telefonini al rispettivo abbonato, dovranno racimolare non solo i dati personali ma anche le impronte degli utenti. E, all'occorrenza, consegnarle alle forze dell'ordine.
Gli emendamenti alla legge messicana che regola il settore delle telecomunicazioni entreranno in vigore (http://eleconomista.com.mx/notas-online/politica/2009/02/09/cuenta-regresiva-registro-nacional-celulares) il prossimo aprile: gli operatori dovranno impegnarsi nella conservazione dei tabulati e dei log relativi alle azioni dei propri utenti, informazioni che verranno mantenute per un periodo di 12 mesi.
Ma non di sola data retention si tratta: le forze dell'ordine avranno a disposizione un elemento in più, rispetto a quelle di altri paesi. Gli operatori avranno un anno per comporre il database dei propri utenti, il registro nazionale (http://www.univision.com/content/content.jhtml?cid=1767012) degli utenti di telefonia mobile: non solo i nuovi abbonati (http://www.milenio.com/node/164110), ma anche gli utenti di vecchia data, dovranno fornire dati e dita, pena la sospensione del servizio. Ogni chiamata e ogni messaggio di testo dovrà corrispondere a un nome e a un cognome, a un recapito e a un'impronta digitale. Il cittadino dovrà poter essere identificato in maniera inequivocabile. Le forze dell'ordine, ottenuto il mandato di un magistrato, potranno accedere ai dati e impiegarli per agevolare il dipanarsi delle indagini: gli operatori dovranno comunicare i dati entro 72 ore dalla richiesta.
In Messico acquistare un telefonino è finora stata un'operazione istantanea e scevra da procedure burocratiche: il cittadino può procurarsi SIM e cellulare senza dover comunicare alcuna informazione. È per questo motivo che criminali e malintenzionati, protetti dall'anonimato delle proprie comunicazioni, non temono di intessere trame mediate dal telefonino: sono 700, secondo le autorità messicane, le bande criminali che impugnano il cellulare per negoziare rilasci di ostaggi e per estorcere denaro a privati cittadini.
La criminalità scalpita, e la società civile rivendica la mobilitazione delle autorità. È probabile che non manchino i cittadini che si adegueranno volentieri alle nuove disposizioni. Un'impronta digitale è un nonnulla: c'è chi (http://punto-informatico.it/2383764/PI/News/messicani-si-chippano-scelta.aspx) paga per farsi impiantare un chip tracciante sottopelle che funga da antifurto satellitare a presidio della propria persona.
Non tutti gli operatori si mostrano però entusiasti della disposizione: dalla divisione locale della spagnola Telefonica si levano voci di dissenso e il timore che le procedure burocratiche previste dalla legge possano sortire l'unico effetto di complicare la quotidianità di operatori e negozianti. Ma America Movil invoca (http://uk.reuters.com/article/latestCrisis/idUKN09529514) misure più stringenti: l'azienda ha suggerito alle autorità di imporre il tracciamento di cella in cella di ciascuno dei dispositivi.
Gaia Bottà
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2548479/Telefonia/News/messico-dati-dita-ogni-telefonino.aspx)
Roma - La sicurezza del Messico passa dagli operatori telefonici: dovranno farsi carico di associare ognuno dei 70 milioni di telefonini al rispettivo abbonato, dovranno racimolare non solo i dati personali ma anche le impronte degli utenti. E, all'occorrenza, consegnarle alle forze dell'ordine.
Gli emendamenti alla legge messicana che regola il settore delle telecomunicazioni entreranno in vigore (http://eleconomista.com.mx/notas-online/politica/2009/02/09/cuenta-regresiva-registro-nacional-celulares) il prossimo aprile: gli operatori dovranno impegnarsi nella conservazione dei tabulati e dei log relativi alle azioni dei propri utenti, informazioni che verranno mantenute per un periodo di 12 mesi.
Ma non di sola data retention si tratta: le forze dell'ordine avranno a disposizione un elemento in più, rispetto a quelle di altri paesi. Gli operatori avranno un anno per comporre il database dei propri utenti, il registro nazionale (http://www.univision.com/content/content.jhtml?cid=1767012) degli utenti di telefonia mobile: non solo i nuovi abbonati (http://www.milenio.com/node/164110), ma anche gli utenti di vecchia data, dovranno fornire dati e dita, pena la sospensione del servizio. Ogni chiamata e ogni messaggio di testo dovrà corrispondere a un nome e a un cognome, a un recapito e a un'impronta digitale. Il cittadino dovrà poter essere identificato in maniera inequivocabile. Le forze dell'ordine, ottenuto il mandato di un magistrato, potranno accedere ai dati e impiegarli per agevolare il dipanarsi delle indagini: gli operatori dovranno comunicare i dati entro 72 ore dalla richiesta.
In Messico acquistare un telefonino è finora stata un'operazione istantanea e scevra da procedure burocratiche: il cittadino può procurarsi SIM e cellulare senza dover comunicare alcuna informazione. È per questo motivo che criminali e malintenzionati, protetti dall'anonimato delle proprie comunicazioni, non temono di intessere trame mediate dal telefonino: sono 700, secondo le autorità messicane, le bande criminali che impugnano il cellulare per negoziare rilasci di ostaggi e per estorcere denaro a privati cittadini.
La criminalità scalpita, e la società civile rivendica la mobilitazione delle autorità. È probabile che non manchino i cittadini che si adegueranno volentieri alle nuove disposizioni. Un'impronta digitale è un nonnulla: c'è chi (http://punto-informatico.it/2383764/PI/News/messicani-si-chippano-scelta.aspx) paga per farsi impiantare un chip tracciante sottopelle che funga da antifurto satellitare a presidio della propria persona.
Non tutti gli operatori si mostrano però entusiasti della disposizione: dalla divisione locale della spagnola Telefonica si levano voci di dissenso e il timore che le procedure burocratiche previste dalla legge possano sortire l'unico effetto di complicare la quotidianità di operatori e negozianti. Ma America Movil invoca (http://uk.reuters.com/article/latestCrisis/idUKN09529514) misure più stringenti: l'azienda ha suggerito alle autorità di imporre il tracciamento di cella in cella di ciascuno dei dispositivi.
Gaia Bottà
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2548479/Telefonia/News/messico-dati-dita-ogni-telefonino.aspx)