View Full Version : La velocita' della luce rimane costante nel tempo ?
StateCity
03-02-2009, 19:41
In pratica fra' 10000 anni la velocita' della luce nel vuoto sara' ancora la stessa,
oppure potrebbe spostarsi con l'evoluzione dell' universo ?
A pensarci bene, qualsiasi misura fatta sulla terra, non sara' mai nel vuoto assoluto,
perche' in quel vuoto ci sara' sempre il campo graviazionale... :stordita:
gabi.2437
03-02-2009, 20:12
Uhm, si pensa di si...
mccarver
03-02-2009, 20:14
La velocità della luce è un invariante, e penso sia quantificabile come il reciproco della radice quadrata del prodotto di costante dielettrica e permeabilità magnetica (entrambi nel vuoto).
Ma di questo argomento non so granché. La risposta che darei è SI.
hakermatik
03-02-2009, 20:27
La velocità della luce è un invariante, e penso sia quantificabile come il reciproco della radice quadrata del prodotto di costante dielettrica e permeabilità magnetica (entrambi nel vuoto).
Ma di questo argomento non so granché. La risposta che darei è SI.
interessante questo 3d...
allora...il fatto che la velocità della luce si potesse ricavare in quel modo lo sapevo. Però non mi ricordo una cosa...
Le due costanti (costanti dielettrica e permeabilità magnetica) sono state calcolate empiricamente entrambe o prima è stato trovato il valore di una delle due e poi si è scoperto come calcolare l'altro mettendola in relazione con la velocità della luce?
sono passati un pò di anni dell'esame di fisica 2...lo so..:D
No.
Ricordo di aver letto un articolo, in cui si diceva che all'inizio,dopo il Big Bang, la velocità della luce fosse maggiore. Quindi sta rallentando. Penso che ciò sia dovuto alla struttura dell'universo stesso. Dopo tutto noi definiamo la velocità della luce nel vuoto. E se il vuoto cambia?
La maggior parte degli astrofisici ritiene che la velocita' della luce sia sempre stata costante nel tempo.
Praticamente tutti quelli che ritengono plausibile la teoria dell'universo primordiale inflattivo, per giustificare la altrimenti improbabile connessione di alcune zone di universo lontane che hanno grandezze simili come la temperatura. Tali connessioni vengono spiegati appunto con la teoria inflattiva. (Espansione dello spazio stesso a velocita' variabile, prima altissima per un brevissimo periodo e poi lenta fino a raggiungere asintoticamente la velocita' attuale)
Alcuni altri astrofisici invece propendono per la variabilita' della velocita' della luce, prima piu' veloce e poi piu' lenta fino a raggiungere asintoticamente la velocita' attuale. Una piu' alta velocita' inziale massima di spostamento dell'informazione giustificherebbe la connessione di tali zone altrimenti troppo remote.
Quale che sia, l'effetto sarebbe un puro effetto geometrico dell'universo, indipendente dalla densita' di materia.
Tale teoria non solo non e' assolutamente dimostrata, ma neppure largamente accettata. Una delle maggiori contestazioni e' relativa alla valore di struttura fine, nella cui formula e' presente la velocita' della luce stessa.
La velocita' delle luce iniziale sufficiente per dimostrare altrimenti la connessione delle zone remote di spazio dovrebbe essere di almeno 20 ordini di grandezza piu' elevata. Un tale valore posto nella costante di struttura fine renderebbe fortemente instabili altre grandezze necessarie per la sopravvivenza stessa degli atomi, i quali non si sarebbero potuti formare nei tempi osservati.
I gruppi che seguono quindi la teoria della velocita' della luce variabile, per ovviare il problema, hanno introdotto anche l'ipotesi di variabilita' del tempo delle altre costanti della formula della struttura fine, ovvero h (costante di Plank) ed e (carica dell'elettrone), per bilanciare l'effetto e rendere di nuovo la costante di struttura fine compatibile con le osservazioni storiche osservate per la creazione degli atomi.
La cosa sembra sufficientemente stiracchiata da rendere improbabile tutta la teoria. (che resta comunque pero' non demolita).
Riportato quanto dettomi ieri sera a voce da un mio ex-compagno di liceo che ora lavora al Cern, e che periodicamente subisso di domande tipo questa.
+Benito+
04-02-2009, 23:33
Rinfrescami la memoria: la fine della fase inflazionaria coincide con la rottura di simmetria tra forza EM, forte e debole?
Tra l'altro pensavo ieri sera mentre mangiavo un panino con la coppa che se esiste materia su cui gli effetti gravitazionali sono repulsivi, essa dovrebbe essersi allontanata da tutto il resto della materia ordinaria e ormai a distanze che non la rendono visibile. La presenza di un mischione di sostanza ordinaria (gravità attrattiva) e materia non ordinaria (gravità repulsiva) nei primi istanti dell'universo potrebbe aver ortato, magari, ad un trascinamento della materia ordinaria da parte di quella non ordinaria fino a quando la densità fu sufficientemente bassa da permettere la fuga della seconda, che è una mia interpretazione della fase inflazionaria, anche se il motivo scientifico (la radiazione di fondo uniforme) non c'entra niente e quindi è al 99999999999 per uno in più una cagata pazzesca (cit.)
Rinfrescami la memoria: la fine della fase inflazionaria coincide con la rottura di simmetria tra forza EM, forte e debole?
Non sono sufficientemente preparato per rispondere, non e' il mio campo.
So che secondo la teoria del big bang e' esistita una fase inflazionaria, a meno che non si riescano a rispondere alternativamente a domande come la grande omogeneita' a distanze non giustificabili dalla velocita' della luce, e che in un qualche momento, presumo a causa del raffreddamento e della creazione delle particelle coinvolte, si sia rotta la simmetria tra le forze conosciute.
Che i due fatti siano legati causalmente, oppure casualmente, oppure non siano temporalmente legati questo non lo so.
Tra l'altro pensavo ieri sera mentre mangiavo un panino con la coppa che se esiste materia su cui gli effetti gravitazionali sono repulsivi, essa dovrebbe essersi allontanata da tutto il resto della materia ordinaria e ormai a distanze che non la rendono visibile. La presenza di un mischione di sostanza ordinaria (gravità attrattiva) e materia non ordinaria (gravità repulsiva) nei primi istanti dell'universo potrebbe aver ortato, magari, ad un trascinamento della materia ordinaria da parte di quella non ordinaria fino a quando la densità fu sufficientemente bassa da permettere la fuga della seconda, che è una mia interpretazione della fase inflazionaria, anche se il motivo scientifico (la radiazione di fondo uniforme) non c'entra niente e quindi è al 99999999999 per uno in più una cagata pazzesca (cit.)
Questo direi di no, in quanto l'universo ci pare isotropo in ogni direzione ovvero ogni fetta di universo e' uguale a qualsiasi altra fetta di universo, e non mi pare si siano trovate zone di repulsivita' locale tra particelle.
Inoltre con tutte le miliardate di scontri di particelle degli accelleratori non mi risulta che si sia mai osservato anche solo una volta una anomala particella repulsiva, le quali, anche se esistessero, non vedo perche' dovrebbero essere confinate in zone energetiche piu' alte delle particelle di materia ordinaria, e quindi presumibilmente ancora precluse dalle energie in gioco nei nostri accelleratori (che oramai hanno praticamente quasi raggiunto l'energia locale primordiale del big-bang, e quindi se non ce la si riesce li' non ce la si sarebbe riuscita allora, a meno di effetti estremamente localizzati ed ininfluenti).
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