View Full Version : Cosa c'è dopo la morte?
La domanda più vecchia del mondo. C'è qualche teoria scientifica che tenta di rispondergli?
Sire_Angelus
30-01-2009, 03:22
diventa scientifica se sei disposto a leggerti i libri di carlos castaneda.
La domanda più vecchia del mondo. C'è qualche teoria scientifica che tenta di rispondergli?
dopo la morte c'è ....... i soldi dell'eredità
ma devi essere abbastanza persuasivo per farti inserire nel testamento
La domanda più vecchia del mondo. C'è qualche teoria scientifica che tenta di rispondergli?
Teoria scientifica=modelli logico-matematici su fenomeni misurabili.
Quindi puoi risponderti da solo.
Teoria scientifica=modelli logico-matematici su fenomeni misurabili.
Quindi puoi risponderti da solo.
Scusa ma non ho capito granchè di quello che hai scritto :stordita:, potresti spiegarti meglio?
Scusa ma non ho capito granchè di quello che hai scritto :stordita:, potresti spiegarti meglio?
Intende dire che non può esistere una teoria scientifica su qualcosa di non misurabile...
Secondo me, l'unico ragionamento "scientifico" che si può fare è il seguente:
nell'universo ogni azione è causata da qualcosa. Una palla cade perchè attratta dalla gravità, e magari lasciata cadere da qualcos'altro. Insomma: c'è sempre una causalità: una causa prima che provoca una conseguenza.
Ora risaliamo le cause: tu esisti per "causa" dei tuoi genitori, che esistono per causa dei tuoi nonni, etc etc... Si può risalire fino al mondo (che esiste a causa dell'aggregamento delle polveri del disco stellare attorno al sole primordiale), la galassia, etc...
L'universo esiste "a causa" del big bang...
E il big bang da cosa è stato causato? Per ora non si sa, magari si scoprirà, ma sicuramente si sale in questa "scala" fino ad un "qualcosa" che ha causato tutto. E questo "qualcosa" da chi è stato posto lì?
Insomma, affermare che "un qualcosa di superiore", Dio o meno, non esista, è come dire che ognuno di noi è uscito fuori dalla cicogna o da sotto una zucca, ossia che deriviamo dal caso, e non da una causa.
Al limite ci si può porre un'altra domanda: questo "qualcosa di superiore" che ha creato tutto, ha previsto qualcosa dopo la morte per noi, o no? :)
gigio2005
30-01-2009, 10:44
Intende dire che non può esistere una teoria scientifica su qualcosa di non misurabile...
Secondo me, l'unico ragionamento "scientifico" che si può fare è il seguente:
nell'universo ogni azione è causata da qualcosa. Una palla cade perchè attratta dalla gravità, e magari lasciata cadere da qualcos'altro. Insomma: c'è sempre una causalità: una causa prima che provoca una conseguenza.
Ora risaliamo le cause: tu esisti per "causa" dei tuoi genitori, che esistono per causa dei tuoi nonni, etc etc... Si può risalire fino al mondo (che esiste a causa dell'aggregamento delle polveri del disco stellare attorno al sole primordiale), la galassia, etc...
L'universo esiste "a causa" del big bang...
E il big bang da cosa è stato causato? Per ora non si sa, magari si scoprirà, ma sicuramente si sale in questa "scala" fino ad un "qualcosa" che ha causato tutto. E questo "qualcosa" da chi è stato posto lì?
Insomma, affermare che "un qualcosa di superiore", Dio o meno, non esista, è come dire che ognuno di noi è uscito fuori dalla cicogna o da sotto una zucca, ossia che deriviamo dal caso, e non da una causa.
Al limite ci si può porre un'altra domanda: questo "qualcosa di superiore" che ha creato tutto, ha previsto qualcosa dopo la morte per noi, o no? :)
secondo me hai sbagliato 3d :mbe:
ps:
comunque dopo la morte ci sono qualche kg di sali minerali...e basta
Intende dire che non può esistere una teoria scientifica su qualcosa di non misurabile...
Secondo me, l'unico ragionamento "scientifico" che si può fare è il seguente:
nell'universo ogni azione è causata da qualcosa. Una palla cade perchè attratta dalla gravità, e magari lasciata cadere da qualcos'altro. Insomma: c'è sempre una causalità: una causa prima che provoca una conseguenza.
Ora risaliamo le cause: tu esisti per "causa" dei tuoi genitori, che esistono per causa dei tuoi nonni, etc etc... Si può risalire fino al mondo (che esiste a causa dell'aggregamento delle polveri del disco stellare attorno al sole primordiale), la galassia, etc...
L'universo esiste "a causa" del big bang...
E il big bang da cosa è stato causato? Per ora non si sa, magari si scoprirà, ma sicuramente si sale in questa "scala" fino ad un "qualcosa" che ha causato tutto. E questo "qualcosa" da chi è stato posto lì?
Insomma, affermare che "un qualcosa di superiore", Dio o meno, non esista, è come dire che ognuno di noi è uscito fuori dalla cicogna o da sotto una zucca, ossia che deriviamo dal caso, e non da una causa.
Al limite ci si può porre un'altra domanda: questo "qualcosa di superiore" che ha creato tutto, ha previsto qualcosa dopo la morte per noi, o no? :)
il principio di causa ed effetto vale esclusivamente per chi esiste dentro questo universo .
per lo stesso motivo il concetto di creazione ha senso solo per chi vive dentro questo spaziotempo e può non avere alcun significato se consideri qualcosa al di fuori di questo.
Ziosilvio
30-01-2009, 12:18
La domanda più vecchia del mondo. C'è qualche teoria scientifica che tenta di rispondergli?
Teoria scientifica=modelli logico-matematici su fenomeni misurabili.
Quindi puoi risponderti da solo.
Anche secondo me la domanda in questione non ha risposte scientifiche, per i motivi già esposti da lowenz.
Tengo sotto osservazione per un altro po', ma prevedo di chiudere.
Secondo me, l'unico ragionamento "scientifico" che si può fare è il seguente:
nell'universo ogni azione è causata da qualcosa.
Perché?
affermare che "un qualcosa di superiore", Dio o meno, non esista, è come dire che ognuno di noi è uscito fuori dalla cicogna o da sotto una zucca, ossia che deriviamo dal caso, e non da una causa.
Forse c'è un "non" di troppo. In caso contrario: sì, e allora?
secondo me hai sbagliato 3d :mbe:
Se pure è così, puoi senz'altro dirglielo in modo più gentile di come hai fatto.
CioKKoBaMBuZzo
30-01-2009, 13:28
zio silvio new mod alla riscossa :D
comunque la risposta scientifica alla domanda secondo me esiste eccome...perchè la domanda, per quanto sia stata posta in modo vago e ambiguo, mi sembra che sia più o meno questa (non meno vaga e ambigua): noi come coscienza, soggetto e pensiero che fine facciamo dopo la morte?
scientificamente parlando, la nostra coscienza e il nostro pensiero devono essere spiegabili materialmente (e meccanicamente) attraverso la fisica...se il meccanismo si inceppa e va a brandelli, la risposta non può che essere..ciao ciao
zio silvio new mod alla riscossa :D
comunque la risposta scientifica alla domanda secondo me esiste eccome...perchè la domanda, per quanto sia stata posta in modo vago e ambiguo, mi sembra che sia più o meno questa (non meno vaga e ambigua): noi come coscienza, soggetto e pensiero che fine facciamo dopo la morte?
scientificamente parlando, la nostra coscienza e il nostro pensiero devono essere spiegabili materialmente (e meccanicamente) attraverso la fisica...se il meccanismo si inceppa e va a brandelli, la risposta non può che essere..ciao ciao
beh... "dopo la morte" implica un "tempo"...
se non si specifica anche il luogo è improbabile ottenere una risposta sensata
:D
Doraneko
30-01-2009, 15:29
Noi siamo come dei computer.Un computer riceve input, elabora dati, produce altri dati come risultati.
Noi attingiamo alle risorse dell'ambiente circostante, trasformiamo la materia per produrre le cose che vogliamo: oggetti, cambiamenti nell'ambiente, figli,...
Sia nel caso in cui si sfasci il computer, sia nel caso in cui siamo noi a morire, rimarra' una traccia nel futuro.I dati elaborati dal computer diverranno l'input per qualcos'altro, la materia da noi trasformata diverra' la base per qualcosa che avverra' nel futuro.
Noi scompariremo, nel futuro pero' permarranno (e' la prima volta che uso sta parola :D ) delle tracce che, se opportunamente esaminate, saranno riconducibili a noi.
C'e' un'altra cosa interessantissima, secondo me.E' proprio la domanda in se': "Cosa c'e' dopo la morte?".La morte e' una tappa della vita di tutti, da sempre, nonostante cio' non siamo ancora riusciti ad abituarci a sto fatto, come se ogni volta noi fossimo i primi ad affrontare questa esperienza.
Davanti alla morte, tutte le differnze tra le persone spariscono e tutti si pongono domande a riguardo.
killercode
30-01-2009, 15:35
nulla probabilmente
nonsidice
30-01-2009, 17:27
io sono convinto ci sia qualcosa e pure scientificamente spiegabile.
il problema è che siamo ancora troppo "stupidi e retrogradi" per poterlo
ipotizzare/studiare/provare. (dimensioni parallele/piani di esistanza ecc. ecc.)
ci ripenseremo (come umanità) tra qualche decennio/secolo/millennio.
in questo campo siamo ancora troppo "primitivi", la nostra mente non ci arriva ancora.
gabi.2437
30-01-2009, 18:07
Il rasoio di occam suggerisce "nulla"
Come sarà questo "nulla"? Facile, come prima di nascere
Ziosilvio
30-01-2009, 18:18
Da utente:
Il rasoio di occam suggerisce "nulla"
Il rasoio di Occam dice: entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem, in termini moderni: l'insieme delle entità non va ingrandito oltre il necessario.
In che modo questo suggerisce che "non c'è nulla dopo la morte"?
Come sarà questo "nulla"? Facile, come prima di nascere
Perché?
gabi.2437
30-01-2009, 18:27
Perchè no?
Perchè inventare altre dimensioni, aldilà, valhalla e chissà cosa quando non ve ne è bisogno e soprattutto quando un pc smette di funzionare non succede niente di che?
teoricamente di dimensioni ce ne potrebbero essere anche 11 o più..peccato che siamo troppo stupidi o sono troppo piccole per essere viste/percepite..
Io sono molto più materialista..il mio pensiero deriva dagli impulsi cerebrali.una volta che si spegne questo cosa mi garantisce che che io continui a pensare?
non potrà essere una certezza, ma la probabilità che sia vera è molto + elevata di qualsiasi ipotesi/speranza costruita dalla mia mente..ora che sono ancora sano nego l'aldilà, fra 60 anni affermerò il contrario x paura di non essere più.
yggdrasil
30-01-2009, 20:56
Da utente:
Il rasoio di Occam dice: entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem, in termini moderni: l'insieme delle entità non va ingrandito oltre il necessario.
In che modo questo suggerisce che "non c'è nulla dopo la morte"?
pensare che esista un mondo dopo la morte costringe ad aggiungere l'entità "aldilà", "ade" o come ti pare :D
è perciò non necessaria come entità e va tolta.
perciò rimane l'altra alternativa, cioè non c'è nulla.
Molto di voi dicono che non c'è nulla. Ma io mi chiedo: come può non esserci nulla? E' possibile che del mio essere, di me stesso e del mio inconscio non rimanga niente? Possibile??? Qualcosa dovrà pur rimanere. Non ricordo dove ma sentii dire che quando si muore c'è un trasferimento di "energia" (intensa come anima), se fosse così questa energia dovrà pur andare e collocarsi da qualche parte, no?
Ok.
C'e qualcosa dopo la morte?
La domanda potrebbe essere riformulato in "esiste Dio" (con la D maiuscola)?
Io mi pongo questa domanda: ha avuto un inizio l'universo?
Prima risposta:
Si', dal Big bang (inteso in senso lato, come inzio dello spaziotempo, come inizio del tutto insomma, e potrebbe non essere il comune Big bang di cui si parla), il Big bang e' la creazione. "Prima" del Big bang non c'era nulla. Allora ci deve essere una causa per l'esistenza di questa cosa che e' l'universo. Se c'era il nulla, DOVEVA (secondo me) restare il nulla. Io la causa non saprei come chiamarla se non Dio.
Seconda risposta: (questa piace ai comunisti atei tipo Margherita Hack)
No, l'universo potrebbe essere esistito da sempre, il Big bang e' una tappa della sua evoluzione. In questo caso non e' necessario Dio.
Quale scegliere?
Scelgo la prima.
Perche'?
Ritengo piu' credibile l'esistenza di Dio che l'esistenza del tempo a meno infinito.
Mi spiego. Avete mai pensato al futuro? Si', facile. E al futuro all'infinito? Un po' piu' difficile, ma ci si arriva. Anche perche' e' una cosa che non e' ancora capitata, dovra' capitare, ovviamente tra una "quantita' infinita di tempo.
Pensate al tempo a meno infinito. E' gia' capitato, e' qui sotto i nostri occhi, lo possiamo sentire con la nostra mente. La sua esistenza e' qui, ora. Possiamo sentire l'infinito. Be'... io vado in paranoia se ci penso... e' quindi per me e' una cosa non vera.
Ritengo quindi piu' probabile l'esistenza di Dio che l'esistenza del tempo a meno infinito. Resta tuttavia la possibilita' dell'esistenza di Dio in un universo che non ha mai avuto un inizio, essendo Dio fuori dal tempo, potrebbe aver creato l'universo a t=-oo
Detto questo voglio subito dire che io credo in un Dio che non intervieme assolutamente (direttamente) nell'universo. Credo invece in delle "regole" fissate in maniera iper precisa da Dia alla crezione, un principio ordinatore impersonale, che porta in maniera spontanea gas di particelle a formare la vita. La semplice spontaneita' del suddetto processo fisico per me e' un indizio estremamente convincente sull'esistenza di qualcosa di piu' grande, di piu' importante.
Voglio solo aggiungere che, per me, l'esistenza di Dio non potra' mai essere verificata sperimentalmente, o quantomeno siamo ancora leggermente indietro. Pena: la fine della liberta'. E sulla liberta' sono ancora piu' intransigente, convinto e sicuro che dell'esistenza di Dio.
Il nostro scopo forse e' proprio quello di raggiungere una conoscenza cosi' elevata e perfetta dell'universo da dimostrare l'esistenza di Dio, ma non so... il principio di indeterminazione mi sussurra che non ce la faremo mai. Ergo, la liberta' non puo' finire, e questo mi sta bene.
Prima risposta:
Si', dal Big bang (inteso in senso lato, come inzio dello spaziotempo, come inizio del tutto insomma, e potrebbe non essere il comune Big bang di cui si parla), il Big bang e' la creazione. "Prima" del Big bang non c'era nulla. Allora ci deve essere una causa per l'esistenza di questa cosa che e' l'universo. Se c'era il nulla, DOVEVA (secondo me) restare il nulla. Io la causa non saprei come chiamarla se non Dio.
Seconda risposta: (questa piace ai comunisti atei tipo Margherita Hack)
No, l'universo potrebbe essere esistito da sempre, il Big bang e' una tappa della sua evoluzione. In questo caso non e' necessario Dio.
ovvia la seconda :cool:
ma chi ha mai detto che prima del big bang non c'era nulla?
"nulla si crea, nulla si distrugge...tutto si trasforma"
yggdrasil
31-01-2009, 08:00
ovvia la seconda :cool:
ma chi ha mai detto che prima del big bang non c'era nulla?
"nulla si crea, nulla si distrugge...tutto si trasforma"
questa legge vale solo all'interno dell'universo, certamente in un luogo in cui le leggi dell'universo attuale non valevano può non valere pure questo.
roccia1234
31-01-2009, 08:07
noi stiamo in vita grazie ad una serie di reazioni chimiche che avvengono nel nostro corpo.
Quando moriamo, queste reazioni che ci tenevano in vita non avvengono più, e noi ci trasformiamo in un ammasso di materia organica, che di li a poco inizia a decomporsi.
cosa c'è dopo la morte??? la decomposizione!!
Molto di voi dicono che non c'è nulla. Ma io mi chiedo: come può non esserci nulla? E' possibile che del mio essere, di me stesso e del mio inconscio non rimanga niente? Possibile??? Qualcosa dovrà pur rimanere. Non ricordo dove ma sentii dire che quando si muore c'è un trasferimento di "energia" (intensa come anima), se fosse così questa energia dovrà pur andare e collocarsi da qualche parte, no?
Sei uno dei tanti con le idee confuse sul concetti di energia mi sa :p
Lascia stare i santoni di turno che la legano all'anima: energia è una nostra definizione fisica (vedi meccanica, ecc.) e basta.
Doraneko
31-01-2009, 10:22
Molto di voi dicono che non c'è nulla. Ma io mi chiedo: come può non esserci nulla? E' possibile che del mio essere, di me stesso e del mio inconscio non rimanga niente? Possibile??? Qualcosa dovrà pur rimanere. Non ricordo dove ma sentii dire che quando si muore c'è un trasferimento di "energia" (intensa come anima),se fosse così questa energia dovrà pur andare e collocarsi da qualche parte, no?
Di che energia parli?
Senza offesa, ma dire
se fosse così questa energia dovrà pur andare e collocarsi da qualche parte, no?
non ha senso, perche' stai prendendo arbitrariamente per vera un'ipotesi non confermata allo scopo di poterla usare come base per formulare un'altra ipotesi ancora.
Te, io e tutti gli altri siamo il risultato (come ha gia' scritto roccia1234) di una serie di reazioni chimiche che avvengono a causa dell'organizzazione che la materia ha assunto per comporci.
Il domandarci cosa c'e' dopo la morte o l'aver paura della morte stessa, e' da imputare alla viziosa complessita' del nostro cervello.Un cervello capace di ragionamenti molto avanzati ma che ogni tanto e' vittima di se' stesso.Questi eccessi del nostro cervello ogni tanto partoriscono dei geni, tipo Einstein, altre volte partoriscono delle aberrazioni, tipo i pedofili o i maniaci omicidi.
Io, che in vita cerco di essere sempre migliore, non ho alcuna difficolta' ad accettare che una volta morto di me non rimanga niente.
Secondo me siamo troppo antropocentristi per renderci conto che non siamo altro che uno stato della materia e niente di piu'.
Basta pensare a cosa succederebbe se solo cadesse una meteora enorme sulla Terra per renderci conto di quanto siamo piccoli e insignificanti rispetto a cio' che abbiamo intorno.
questa legge vale solo all'interno dell'universo, certamente in un luogo in cui le leggi dell'universo attuale non valevano può non valere pure questo.
:mbe:
quindi neanche l'universo esisteva.....:mc:
cmq me ne tiro fuori, non ero molto forte in filosofia :D
Questi eccessi del nostro cervello ogni tanto partoriscono dei geni, tipo Einstein, altre volte partoriscono delle aberraggini, tipo i pedofili o i maniaci omicidi.
Aberrazioni semmai.
Einstein era probabilmente un Asperger, quindi non c'entra un corno il cervello ma il modo in cui è stato cresciuto che l'ha reso un po' "a parte" (e QUINDI portato a dedicarsi ad attività più mentali che sociali, per questo ha sviluppato le doti per cui tutti è conosciuto).
I pedofili poi non sono una categoria unitaria, ce ne sono di decine di tipi, da quello "animalesco" a quello "platonico" e il cervello non c'entra niente ancora, c'entra anche qui il modo in cui sono cresciuti (e se a loro volta sono stati vittima di abusi, la correlazione è altissima tra essere stato vittima di abusi durante l'infanzia e lo sviluppare tale parafilia).
Per quanto riguarda infine i serial killer non sono assolutamente più dotati (è la classica leggenda metropolitana), semplicemente statisticamente sembra ci sia un maggiore interscambio di informazioni fra i due lobi a causa di un ispessimento del ponte fra essi ma il dato principale è che hanno una personalità sadico-narcisistica portata all'eccesso (anche qui il cervello non c'entra, ma il fatto che una personalità "normale" come quella narcisistica sia portata all'eccesso e può essere anche per cause ambientali, non per forza "interne" al cervello inteso come organo).
Qui siamo nella sezione scientifica, non in piazzetta o SPA ;)
Doraneko
31-01-2009, 10:52
Ritengo piu' credibile l'esistenza di Dio che l'esistenza del tempo a meno infinito.
Mi spiego. Avete mai pensato al futuro? Si', facile. E al futuro all'infinito? Un po' piu' difficile, ma ci si arriva. Anche perche' e' una cosa che non e' ancora capitata, dovra' capitare, ovviamente tra una "quantita' infinita di tempo.
Pensate al tempo a meno infinito. E' gia' capitato, e' qui sotto i nostri occhi, lo possiamo sentire con la nostra mente. La sua esistenza e' qui, ora. Possiamo sentire l'infinito. Be'... io vado in paranoia se ci penso... e' quindi per me e' una cosa non vera.
Ritengo quindi piu' probabile l'esistenza di Dio che l'esistenza del tempo a meno infinito.
Cioe' secondo te se una cosa e' inconcepibile per il tuo/nostro cervello allora e' una cosa non vera? :mbe:
Se prendo uno nato 1000 anni fa e gli dico che ho videochiamato un mio amico a 10mila km di distanza mi dira' che sono un bugiardo:
-non e' possibile parlarsi e vedersi ad una tale distanza;
-la Terra non e' cosi' grande.
Il tempo e' sia infinito che inesistente, e' una nostra creazione per organizzare la nostra vita, una vita basata sul voler spiegare ed etichettare con un nome tutto cio' che ci circonda.
Prodotti di questa mania di etichettare tutto, sono anche il concetto di passato e quello di futuro.Il passato ci piace studiarlo e registrarlo per poter spiegare cio' che ci circonda.Il futuro invece ci fa comodo perche', come detto sopra, non ci piace l'ignoto e ci piace illuderci che possiamo organizzare/prevedere quello che verra'.
Indipendentemente dal fatto che Dio possa esistere o meno, per molte persone Dio non e' altro che una specie di casa che si sono costruite attorno per non dover sentire il peso dell'inifinito che le circonda e dell'elevato tasso di casualita'/caos che governa tutti i fenomeni.
Come ci confermi tu con quello che hai scritto, il concetto di infinito non e' qualcosa che ci piace perche' non e' comprensibile per il nostro cervello, in quanto non e' ne' semplificabile ne' riconducibile in alcun modo a qualcosa a noi noto.
Doraneko
31-01-2009, 11:09
Aberrazioni semmai.
Adesso correggo.
Einstein era probabilmente un Asperger, quindi non c'entra un corno il cervello ma il modo in cui è stato cresciuto che l'ha reso un po' "a parte" (e QUINDI portato a dedicarsi ad attività più mentali che sociali, per questo ha sviluppato le doti per cui tutti è conosciuto).
I pedofili poi non sono una categoria unitaria, ce ne sono di decine di tipi, da quello "animalesco" a quello "platonico" e il cervello non c'entra niente ancora, c'entra anche qui il modo in cui sono cresciuti (e se a loro volta sono stati vittima di abusi, la correlazione è altissima tra essere stato vittima di abusi durante l'infanzia e lo sviluppare tale parafilia).
Per quanto riguarda infine i serial killer non sono assolutamente più dotati (è la classica leggenda metropolitana), semplicemente statisticamente sembra ci sia un maggiore interscambio di informazioni fra i due lobi a causa di un ispessimento del ponte fra essi ma il dato principale è che hanno una personalità sadico-narcisistica portata all'eccesso (anche qui il cervello non c'entra, ma il fatto che una personalità "normale" come quella narcisistica sia portata all'eccesso e può essere anche per cause ambientali, non per forza "interne" al cervello inteso come organo).
Qui siamo nella sezione scientifica, non in piazzetta o SPA ;)
Guarda che hai frainteso quello che ho scritto.
Io ho parlato di quelle persone non nel senso di una predisposizione dovuta a come il cervello e' fatto, bensi' a come lo si fa ragionare ;)
Sia nel caso di Einstein sia nel caso del pedofilo e dell'assassino, il cervello centra eccome, anche se ancora una volta non dal punto di vista "costruttivo".
Le esperienze vissute e il modo in cui e' cresciuto un individuo, influenzano pesantemente il modo in cui una persona ragiona.
Le esperienze vissute e il modo in cui e' cresciuto un individuo, influenzano pesantemente il modo in cui una persona ragiona.
Bisogna esplicitare cosa si intende per "ragionare": non si tratta del ragionamento logico, ma piuttosto dell'interazione sociale e dei pattern di comportamento "ragionevoli" in essa.
Quindi è meglio parlare di "personalità" che di "cervello" inteso come organo.
ovvia la seconda :cool:
ma chi ha mai detto che prima del big bang non c'era nulla?
"nulla si crea, nulla si distrugge...tutto si trasforma"
Scusa, si'... dovevo virgolettare il termine "creazione". Prima della "creazione" (intesa come trasformazione da "non so che cosa" a quello che vediamo) ovviamnete c'era Dio. :cool:
Naturalmente la seconda ipotesi non esclude Dio, che, essendo Dio, potrebbe aver benissimo "creato" l'universo all'istante di tempo meno infinito.
In ogni caso, nemmeno la legge che tu hai enunciato potrebbe avere valore assoluto.
Ovviamente? :D
Mi piace vedere un avverbio così in questi contesti :asd: :asd: :asd:
Cioe' secondo te se una cosa e' inconcepibile per il tuo/nostro cervello allora e' una cosa non vera? :mbe:
No. Infatti ho detto che, se devo scegliere tra due ipotesi, scelgo quella che per me sembra meno inverosimile.
Non ho voluto dimostrare scientificamente l'esistenza di DIo...
Se prendo uno nato 1000 anni fa e gli dico che ho videochiamato un mio amico a 10mila km di distanza mi dira' che sono un bugiardo:
-non e' possibile parlarsi e vedersi ad una tale distanza;
-la Terra non e' cosi' grande.
L'esempio calzava se mi dicevi che la distanza era infinito. L'infinito non e' influenzato dalla tecnologia.
Il tempo e' sia infinito che inesistente, e' una nostra creazione per organizzare la nostra vita, una vita basata sul voler spiegare ed etichettare con un nome tutto cio' che ci circonda.
E' l'esistenza nell'infinito che non mi convince.
Prodotti di questa mania di etichettare tutto, sono anche il concetto di passato e quello di futuro.Il passato ci piace studiarlo e registrarlo per poter spiegare cio' che ci circonda.Il futuro invece ci fa comodo perche', come detto sopra, non ci piace l'ignoto e ci piace illuderci che possiamo organizzare/prevedere quello che verra'.
E' esattamente il contrario di quello che ho detto.
Quello che non mi piace e' il passato, prorpio perche' e' passato, e' qui, poassiamo registrarlo. Possiamo registrare un infinito.
Il futuro invene e' incerto, quindi non mi interessa piu' di tanto, non mi preoccupa. Nulla puo' essere previsto al 100%. Ripeto, forse il princiipio di indeterminazione e' sbagliato e quindi viviamo in un mondo deterministico, e quindi non c'e' la liberta'. Ma sono convinto del contrario.
Indipendentemente dal fatto che Dio possa esistere o meno, per molte persone Dio non e' altro che una specie di casa che si sono costruite attorno per non dover sentire il peso dell'inifinito che le circonda e dell'elevato tasso di casualita'/caos che governa tutti i fenomeni.
Sul peso dell'infinito, mi ci metto anch'io inquella casa.
Per il fatto della casualita'/caos. Ritengo Dio (se esite) garante di questo caos/caso, garante della liberta'.
Come ci confermi tu con quello che hai scritto, il concetto di infinito non e' qualcosa che ci piace perche' non e' comprensibile per il nostro cervello, in quanto non e' ne' semplificabile ne' riconducibile in alcun modo a qualcosa a noi noto.
L'infinto e' una brutta bestia... concordo.
Ovviamente? :D
Mi piace vedere un avverbio così in questi contesti :asd: :asd: :asd:
Ho risporto a un altro "ovviamente". Non c'e' niente di ovvio, ovviamente. ;)
carcaroff
31-01-2009, 12:20
Per il singolo c'è niente. Fino a prova contraria.
gabi.2437
31-01-2009, 12:40
Molto di voi dicono che non c'è nulla. Ma io mi chiedo: come può non esserci nulla? E' possibile che del mio essere, di me stesso e del mio inconscio non rimanga niente? Possibile??? Qualcosa dovrà pur rimanere. Non ricordo dove ma sentii dire che quando si muore c'è un trasferimento di "energia" (intensa come anima), se fosse così questa energia dovrà pur andare e collocarsi da qualche parte, no?
Vedo che invece di assicurarti che tale boiata sia vera, tu passi già oltre dandola per scontato e chiedi "dove va a finire"
Il concetto è così semplice, il corpo infatti NON sparisce e si colloca nella tomba dove si decompone :O
Doraneko
31-01-2009, 12:45
L'esempio calzava se mi dicevi che la distanza era infinito.
L'esempio era per farti capire che non e' sempre possibile che una persona possa capire certe cose.Soprattutto senza delle basi minime.
(per "basi minime" intendo che tra un uomo dell'anno 1000 e la videochiamata a 10mila km di distanza ci sono parecchie cose che mancano: reale grandezza della Terra, conoscenza di apparecchi elettrici/elettronici, trasporto di informazioni tramite cavo/wireless, ecc...)
L'infinito non e' influenzato dalla tecnologia.
Son daccordo.Ma la capacita' di poterne comprendere il concetto e di dare una dimensione all'ambiente che ci circonda invece si, o meglio dal progresso scientifico.
Ziosilvio
31-01-2009, 13:49
pensare che esista un mondo dopo la morte costringe ad aggiungere l'entità "aldilà", "ade" o come ti pare :D
E fin qui ci siamo.
è perciò non necessaria come entità
Non capisco. In quale modo il pensare che esista un altro mondo dopo la morte renderebbe non necessaria l'entità aldilà?
Ziosilvio
31-01-2009, 13:53
Perchè no?
Perchè inventare altre dimensioni, aldilà, valhalla e chissà cosa quando non ve ne è bisogno
Ma quando il bisogno c'è?
Senza contare che il fatto che non ne abbiamo bisogno noi, non vuol dire che non esistano.
O sei uno di quelli che pensano che un albero che cade in una foresta non fa rumore se non c'è nessuno che lo sente?
e soprattutto quando un pc smette di funzionare non succede niente di che?
Non attribuirei una "vita" a un computer nello stesso senso in cui la attribuisco ad un umano.
Riconosco però che l'argomentazione è accattivante...
Senza Fili
31-01-2009, 14:01
Vedo che invece di assicurarti che tale boiata sia vera, tu passi già oltre dandola per scontato e chiedi "dove va a finire"
Il concetto è così semplice, il corpo infatti NON sparisce e si colloca nella tomba dove si decompone :O
Il corpo si, ma il resto, chiamalo anima, energia vitale, spririto, o come vuoi, dove va?
E' una domanda a cui non abbiamo ancora risposte tangibili.
Ziosilvio
31-01-2009, 14:01
C'e qualcosa dopo la morte?
La domanda potrebbe essere riformulato in "esiste Dio" (con la D maiuscola)?
Perché "potrebbe essere riformulata"?
Sei a conoscenza di un qualche sistema di riduzione di una classe di problemi ad un'altra classe di problemi, per cui "c'è qualcosa dopo la morte" è vero se e solo se "Dio esiste" è vero?
per me, l'esistenza di Dio non potra' mai essere verificata sperimentalmente
Bertrand Russell aveva fornito già nel secolo scorso un'argomentazione molto convincente riguardo l'indimostrabilità dell'esistenza di Dio per via scientifica.
Vale peraltro la pena di rinnovare il solito avvertimento per cui assenza di evidenza non è evidenza di assenza, oltre che a non confondere la verità di un concetto all'interno di un modello con la sua dimostrabilità in base ad una teoria.
(Ad esempio, l'assioma di scelta è sia indimostrabile che irrefutabile all'interno dell'usuale teoria degli insiemi, eppure deve essere o vero oppure falso nel mondo reale.)
Pena: la fine della liberta'. E sulla liberta' sono ancora piu' intransigente, convinto e sicuro che dell'esistenza di Dio.
Questo, però, è un pio desiderio piuttosto che un'argomentazione scientifica.
gabi.2437
31-01-2009, 14:21
Il corpo si, ma il resto, chiamalo anima, energia vitale, spririto, o come vuoi, dove va?
E' una domanda a cui non abbiamo ancora risposte tangibili.
Soprattutto se la domanda riguarda ciò che non c'è :O
Un computer non è "vivo" perchè l'abbiam costruito e sappiamo come funziona ma...se uno non lo sapesse, sarebbe sicuramente un essere magico!
Jackdaniels
31-01-2009, 14:38
Aberrazioni semmai.
Einstein era probabilmente un Asperger, quindi non c'entra un corno il cervello ma il modo in cui è stato cresciuto che l'ha reso un po' "a parte" (e QUINDI portato a dedicarsi ad attività più mentali che sociali, per questo ha sviluppato le doti per cui tutti è conosciuto).
I pedofili poi non sono una categoria unitaria, ce ne sono di decine di tipi, da quello "animalesco" a quello "platonico" e il cervello non c'entra niente ancora, c'entra anche qui il modo in cui sono cresciuti (e se a loro volta sono stati vittima di abusi, la correlazione è altissima tra essere stato vittima di abusi durante l'infanzia e lo sviluppare tale parafilia).
Per quanto riguarda infine i serial killer non sono assolutamente più dotati (è la classica leggenda metropolitana), semplicemente statisticamente sembra ci sia un maggiore interscambio di informazioni fra i due lobi a causa di un ispessimento del ponte fra essi ma il dato principale è che hanno una personalità sadico-narcisistica portata all'eccesso (anche qui il cervello non c'entra, ma il fatto che una personalità "normale" come quella narcisistica sia portata all'eccesso e può essere anche per cause ambientali, non per forza "interne" al cervello inteso come organo).
Qui siamo nella sezione scientifica, non in piazzetta o SPA ;)
Quello a cui ti riferisci come ponte è il corpo calloso e quelli che chiami lobi sono i due emisferi cerebrali, il vero ponte (o ponte di Varolio) è una struttura del metencefalo e ospita più che altro fibre di passaggio, nuclei della formazione reticolare e centri coinvolti nella regolazione del movimento mentre lobi è un termine neuroanatomico più generico e si usa per indicare diverse strutture delimitate dalle scissure cerebrali (lobo temporale, lobo frontale, lobo occipitale...)
Inutile dire, ovviamente, che anche mettendo i termini corretti quelle son puttanate degne dei peggiori bar di periferia, andrà bene al massimo per una puntata di criminal mind (o del dottor house).
E facciamo anche attenzione, in questi biodeliri a non parlare con troppa innocenza di statistica, anche esistesse (e non esiste) una correlazione tra "essere serial killer" ed eventuali riscontri anatomici sarebbe statisticamente irrilevante dato l'esiguo numero di serial killeri in rapporto alla popolazione sana (per fortuna!).
Aggiungo:
Quelli di Einstein o di Charles Manson sono miti irrazionali alimentati da pessimi scienziati e dalla necessità delle maggioranze ignoranti di avere qualcuno da idolatrare o odiare, a meno di non parlare di cervelli lesionati quello di Einstein non è troppo diverso da quello di un partecipante al Grande Fratello a livello anatomico(anche se lì avrei qualche dubbio su lesioni pregresse), la differenza la fanno la passione, la cultura e la tenacia.
Jackdaniels
31-01-2009, 14:47
Il corpo si, ma il resto, chiamalo anima, energia vitale, spririto, o come vuoi, dove va?
E' una domanda a cui non abbiamo ancora risposte tangibili.
Il problema è che lo spirito non esiste proprio, ed è inutile chiedersi dove vada a finire qualcosa che non esiste.
Per quanto riguarda le risposte tangibili, parla per te, le risposte ci sono se non ci si affida ai pii desideri ma all'evidenza.
E se vuoi una risposta, dattela domattina al risveglio chiedendoti dove stavi mentre dormivi in sonno n-rem.
Doraneko
31-01-2009, 14:48
Il corpo si, ma il resto, chiamalo anima, energia vitale, spririto, o come vuoi, dove va?
E' una domanda a cui non abbiamo ancora risposte tangibili.
Mi sembra poco sensato chiedersi dove vada a finire qualcosa che non sappiamo se ci sia o meno :read:
Sarebbe come se io mi ponessi il problema di dove potermi appartare con Jessica Alba per fare cose zozze benche' ne' la conosca ne' abbia alcuna speranza che voglia fare con me certe cose :D
C'è qualcuno che reputa il "tempo" come inesistente, ma ciò non è affatto vero, il tempo non è inisistente, al massimo è "relativo". Abitiamo in uno Spazio (notare la S maiuscola) quadri-dimensionale, formato da tre dimensioni spaziali ed una temporale (le dimensioni spaziali ci permettono movimenti bidirezionali, mentre la dimensione temporale, ad ora, ci permette di muoverci in un'unica direzione), queste son le basi attualmente ritenute valide dalla maggioranza degli scienziati mondiali, lo sanno anche i sassi :D
killercode
31-01-2009, 15:00
Bertrand Russell aveva fornito già nel secolo scorso un'argomentazione molto convincente riguardo l'indimostrabilità dell'esistenza di Dio per via scientifica.
non era Godel?
Doraneko
31-01-2009, 15:06
C'è qualcuno che reputa il "tempo" come inesistente, ma ciò non è affatto vero, il tempo non è inisistente, al massimo è "relativo". Abitiamo in uno Spazio (notare la S maiuscola) quadri-dimensionale, formato da tre dimensioni spaziali ed una temporale (le dimensioni spaziali ci permettono movimenti bidirezionali, mentre la dimensione temporale, ad ora, ci permette di muoverci in un'unica direzione), queste son le basi attualmente ritenute valide dalla maggioranza degli scienziati mondiali, lo sanno anche i sassi :D
Per quanto fondamentale, il tempo e' solo una nostra creazione.
Un modo per studiare gli eventi e i cambiamenti della materia che ci circonda.
La differenza tra adesso e 1 anno fa e' solo nell'organizzazione della materia che compone il nostro mondo.
Ti insegno a tornare indietro nel tempo.Scegliti un momento al quale ritornare e risistema la materia (esseri viventi e loro stato fisico compresi) esattamente com'erano in quel momento.
Eccoti servito un viaggio nel tempo.
Il problema è che lo spirito non esiste proprio, ed è inutile chiedersi dove vada a finire qualcosa che non esiste.
Non sarei cosi' pragmatico sulla non esistenza dello spirito.
Per me esiste e non e' differente dal corpo... visto che energia e massa sono la stessa cosa.
E' semplicemente l'organizzazione ordinata di questa sostanza che chiamiamo a volte energia, a volte massa.
La sua persistenza dopo la morte e' il pronlema.
Vista l'indistinguibilita' tra le particelle, nessuno ci impedisce di pensare che esista sempre una nostra "copia di backup" (indistinguibile dall'originale... visto che non avrebbe nemmenio piu' senso parlare di originale), magari aggiornata ad intervalli del tempo di Plank.
E visto che di fisica conosciamo ancora pochissimo (piu' conosciamo e piu' scopriamo che non conoscevamo), io lascerei aperta la porta a qualsiasi possibilita'.
Doraneko
31-01-2009, 15:16
non era Godel?
Mi sa che era proprio Russell.
Se non sbaglio diceva che non era possibile provare ne' l'esistenza di Dio ne' la sua inesistenza.
Per quanto fondamentale, il tempo e' solo una nostra creazione.
Un modo per studiare gli eventi e i cambiamenti della materia che ci circonda.
La differenza tra adesso e 1 anno fa e' solo nell'organizzazione della materia che compone il nostro mondo.
Ti insegno a tornare indietro nel tempo.Scegliti un momento al quale ritornare e risistema la materia (esseri viventi e loro stato fisico compresi) esattamente com'erano in quel momento.
Eccoti servito un viaggio nel tempo.
Purtroppo non sappiamo neanche cos'e' veramente lo spazio. E visto che i due sono strettamente legati, prima di dire che il tempo non esiste ed e' una nostra creazione, ci andrei coi piedi di piombo.
Altrimenti nemmeno lo spazio esisterebbe.
Mi sa che era proprio Russell.
Se non sbaglio diceva che non era possibile provare ne' l'esistenza di Dio ne' la sua inesistenza.
Godel mi sembra abbia dimostrato l'esistenza di Dio...
Avevo iniziato a leggerlo ma non ci ho capito niente e ho piantato li...
:)
Ziosilvio
31-01-2009, 15:23
Inutile dire, ovviamente, che anche mettendo i termini corretti quelle son puttanate degne dei peggiori bar di periferia, andrà bene al massimo per una puntata di criminal mind (o del dottor house).
E facciamo anche attenzione, in questi biodeliri a non parlare con troppa innocenza di statistica, anche esistesse (e non esiste) una correlazione tra "essere serial killer" ed eventuali riscontri anatomatici sarebbe statisticamente irrilevante dato l'esiguo numero di serial killeri in rapporto alla popolazione sana (per fortuna!).
E' invece necessario far notare che non è affatto chiaro se le "puttanate degne dei peggiori bar di periferia" siano le leggende metropolitane sulla genialità dei serial killer, oppure le opinioni dell'utente lowenz.
Mi aspetto una chiarificazione entro domani a mezzogiorno, anche in privato. In assenza di ciò sarò costretto a seguire lo scenario del caso peggiore.
EDIT: la chiarificazione è arrivata, l'opzione buona era la prima. Grazie :mano:
aceto876
31-01-2009, 15:24
Alla fine le persone si coccolano nel pensiero che esista un anima che sopravviva al corpo. Nessuna evidenza esiste però di qualcosa che sopravviva al corpo. Le nostre esperienze, sentimenti etc non possono esistere dopo che i meccanismi che le determinano sono definitivamente compromessi.
Quindi scientificamente dopo la morte c'è il funerale :sofico:
Ziosilvio
31-01-2009, 15:27
non era Godel?
Mi sa che era proprio Russell.
Se non sbaglio diceva che non era possibile provare ne' l'esistenza di Dio ne' la sua inesistenza.
Sì, era Russell.
Per l'argomento sull'esistenza di Dio confrontare "La visione scientifica del mondo".
Sull'inesistenza non so invece dire gran che.
Godel mi sembra abbia dimostrato l'esistenza di Dio...
Godel, a quanto ne so, aveva dato una nuova interpretazione a uno degli argomenti classici sull'esistenza di Dio.
Purtroppo non ricordo i dettagli, ma penso di poter fare qualche ricerca.
killercode
31-01-2009, 15:30
Mi sa che era proprio Russell.
Se non sbaglio diceva che non era possibile provare ne' l'esistenza di Dio ne' la sua inesistenza.
Probabile che io abbia sbagliato ad interpretare il teorema di incompletatezza. Avrei bisogno di un serio corso di logica.
Doraneko
31-01-2009, 15:36
Purtroppo non sappiamo neanche cos'e' veramente lo spazio. E visto che i due sono strettamente legati, prima di dire che il tempo non esiste ed e' una nostra creazione, ci andrei coi piedi di piombo.
Altrimenti nemmeno lo spazio esisterebbe.
Spazio e tempo li abbiamo legati noi, per nostra comodita'.
Doraneko
31-01-2009, 15:38
Probabile che io abbia sbagliato ad interpretare il teorema di incompletatezza. Avrei bisogno di un serio corso di logica.
Boh, io non sono un esperto in materia.
Certe cose le so per curiosita' mia, piu' che altro.
Spazio e tempo li abbiamo legati noi, per nostra comodita'.
secondo tutti gli esperimenti scientifici fatti fin'ora a dimostrare le varie leggi che governano l'Universo per così come lo conosciamo, lo spazio ed il tempo sono strettamente correlati, non potrebbe esistere lo spazio senza il tempo e non potrebbe esistere il tempo senza lo spazio. Poi, che il tempo, così come lo si conosce non sia ciò che in realtà è, questo è un altro discorso, ma è ormai provato che l'entità "tempo" (così come l'umanità la chiama) è indissolubile dall'entità "spazio". Son dati di fatto, provati da esperimenti scientifici, non teorie buttate a caso. Posso essere d'accordo con te nel chiedermi "cosa siano in realtà lo spazio e il tempo" ma non sul fatto che siano indissolubili.
gabi.2437
31-01-2009, 16:02
E' invece necessario far notare che non è affatto chiaro se le "puttanate degne dei peggiori bar di periferia" siano le leggende metropolitane sulla genialità dei serial killer, oppure le opinioni dell'utente lowenz.
Mi aspetto una chiarificazione entro domani a mezzogiorno, anche in privato. In assenza di ciò sarò costretto a seguire lo scenario del caso peggiore.
Non mi risulta ci sia qualcosa di certo sulla differenza del cervello di un serial killer rispetto a una persona normale!
CioKKoBaMBuZzo
31-01-2009, 16:20
Probabile che io abbia sbagliato ad interpretare il teorema di incompletatezza. Avrei bisogno di un serio corso di logica.
godel ha "dimostrato" l'esistenza di dio..ha ripreso l'argomento ontologico di anselmo da aosta e per gioco l'ha tradotto nel linguaggio della logica matematica..dimostrato tra vigrolette perchè credo abbia dimostrato più che altro la consistenza logica interna del ragionamento
ziosilvio sono curioso, quando dici "Non attribuirei una "vita" a un computer nello stesso senso in cui la attribuisco ad un umano." intendi dire che biologicamente parlando il computer non è un essere vivente, o attribuisci all'essere umano qualcosa in più che non potrà mai essere replicato da un computer (classico o quantistico che sia)?
Doraneko
31-01-2009, 16:25
secondo tutti gli esperimenti scientifici fatti fin'ora a dimostrare le varie leggi che governano l'Universo per così come lo conosciamo, lo spazio ed il tempo sono strettamente correlati, non potrebbe esistere lo spazio senza il tempo e non potrebbe esistere il tempo senza lo spazio. Poi, che il tempo, così come lo si conosce non sia ciò che in realtà è, questo è un altro discorso, ma è ormai provato che l'entità "tempo" (così come l'umanità la chiama) è indissolubile dall'entità "spazio". Son dati di fatto, provati da esperimenti scientifici, non teorie buttate a caso. Posso essere d'accordo con te nel chiedermi "cosa siano in realtà lo spazio e il tempo" ma non sul fatto che siano indissolubili.
Spazio e tempo sono idissolubili per come li abbiamo creati e li percepiamo noi.
Noi, non possiamo organizzare la nostra interazione col mondo utilizzando solo il tempo o solo lo spazio, per questo sono indissolubili.
Entrambi sono strumenti che abbiamo creato a nostro uso e consumo, senza di noi non esisterebbero.
Col concetto di spazio misuriamo/conteniamo la materia, col concetto di tempo ne misuriamo le variazioni.
Gli esperimenti che dici tu, sono volti a studiare la materia e spazio e tempo sono strumenti che ci servono proprio per questo scopo.
Piccola aggiunta.
Il mio vecchio amico Kant diceva che la mente non puo' essere riempita di dati grezzi.
Le percezioni di cio' che ci circonda devono essere organizzate nello stesso ordine in cui le riceviamo, per questo abbiamo creato il concetto di tempo.
Allo stesso modo, queste percezioni sono da localizzarsi in ambiti ben precisi, per questo abbiamo creato il concetto di spazio.
E' invece necessario far notare che non è affatto chiaro se le "puttanate degne dei peggiori bar di periferia" siano le leggende metropolitane sulla genialità dei serial killer, oppure le opinioni dell'utente lowenz.
Mi aspetto una chiarificazione entro domani a mezzogiorno, anche in privato. In assenza di ciò sarò costretto a seguire lo scenario del caso peggiore.
A me pare che sia d'accordo con me eh :mbe:
Infatti il mio post era pensato apposta per distruggere i "biodeliri" sul cervello.
Spazio e tempo sono idissolubili per come li abbiamo creati e li percepiamo noi.
Noi, non possiamo organizzare la nostra interazione col mondo utilizzando solo il tempo o solo lo spazio, per questo sono indissolubili.
Entrambi sono strumenti che abbiamo creato a nostro uso e consumo, senza di noi non esisterebbero.
Col concetto di spazio misuriamo/conteniamo la materia, col concetto di tempo ne misuriamo le variazioni.
Gli esperimenti che dici tu, sono volti a studiare la materia e spazio e tempo sono strumenti che ci servono proprio per questo scopo.
Piccola aggiunta.
Il mio vecchio amico Kant diceva che la mente non puo' essere riempita di dati grezzi.
Le percezioni di cio' che ci circonda devono essere organizzate nello stesso ordine in cui le riceviamo, per questo abbiamo creato il concetto di tempo.
Allo stesso modo, queste percezioni sono da localizzarsi in ambiti ben precisi, per questo abbiamo creato il concetto di spazio.
Permettimi di dissentire: lo Spazio e il Tempo non sono stati affatto creati dall'umanità, hanno avuto inizio nello stesso istante di quello che noi chiamiamo Big Bang. Esistono da quel momento e da quel momento hanno iniziato ad influenzare la materia che ci circonda. E' ovvio poi che a noi ci appaiano come li vediamo, com'è anche ovvio che gli esperimenti ci confermino della loro presenza. Noi li possiamo "vedere" unicamente perchè ci siamo immersi dentro, noi esistiamo in questa forma "quadri-dimensionale" perchè è l'unica forma che uno spazio-quadrifimensionale (per come lo conosciamo noi) accetta. Non c'è proprio nulla di strano in tutto ciò.
Ziosilvio
31-01-2009, 17:15
A me pare che sia d'accordo con me eh :mbe:
Infatti il mio post era pensato apposta per distruggere i "biodeliri" sul cervello.
Io comunque continuo ad aspettare una spiegazione da Jackdaniels.
Piccola aggiunta.
Il mio vecchio amico Kant diceva che la mente non puo' essere riempita di dati grezzi.
Le percezioni di cio' che ci circonda devono essere organizzate nello stesso ordine in cui le riceviamo, per questo abbiamo creato il concetto di tempo.
Allo stesso modo, queste percezioni sono da localizzarsi in ambiti ben precisi, per questo abbiamo creato il concetto di spazio.
E' anche mio amico :D
Difficile dire se lo spazio-tempo sia LA struttura dell'universo o quella con cui noi lo leggiamo: assai difficile stabilire questo è :O
Posso consigliarvi questo ebook gratuito? http://books.google.it/books?id=5uLXVs0NnnkC&printsec=frontcover
:)
Ziosilvio
31-01-2009, 17:40
Posso consigliarvi questo ebook gratuito? http://books.google.it/books?id=5uLXVs0NnnkC&printsec=frontcover
:)
Non è un "ebook gratuito" ma un'anteprima di Google Books:
http://img440.imageshack.us/img440/3320/scienzaldilatz9.jpg
Si non è completo ma si leggono moltissime pagine,io consiglio di leggerlo
Dierei che potrebbe essere una buona lettura, mi prendo i dati e me lo compro in libreria, grazie per la segnalazione! :D
EDIT: Azz... non sarà gratuito ma l'anteprima penso abbia tutte le pagine ... si ferma, infatti, a pagina 273, e quella successiva è la 4rta di copertina ... mumble mumble
RI-EDIT: no, in mezzo ci sono delle pagine mancanti ... verò però è il fatto che di pagine ce ne siano veramente molte, per essere una semplice anteprima O_o
Doraneko
31-01-2009, 18:21
Permettimi di dissentire: lo Spazio e il Tempo non sono stati affatto creati dall'umanità, hanno avuto inizio nello stesso istante di quello che noi chiamiamo Big Bang. Esistono da quel momento e da quel momento hanno iniziato ad influenzare la materia che ci circonda.
Il Big Bang (o quel che e' stato) ha creato solo una cosa: materia.Tanta.
La nostra mente, per quanto affascinante ed evoluta, ha delle limitazioni e non puo' confrontarsi con questa materia senza il giusto approccio.
Per permettere alla nostra mente di studiarla, questa materia e' stata inserita in uno contesto a noi comprensibile: lo spazio.
Siccome questa materia non e' ne' immobile ne' immutabile, si e' creato il concetto di tempo.
Se poi te fai confusione tra un fenomeno e la grandezza fisica che ne descrive le proprieta', allora possiamo anche chiudere qua la discussione, visto che finiremmo per entrare in una specie di loop nascita dell'uovo-nascita della gallina.
E' ovvio poi che a noi ci appaiano come li vediamo, com'è anche ovvio che gli esperimenti ci confermino della loro presenza.
Quali esperimenti?
noi esistiamo in questa forma "quadri-dimensionale" perchè è l'unica forma che uno spazio-quadrifimensionale (per come lo conosciamo noi) accetta.
Noi siamo quadridimensionali perche' e' l'unica forma che accettiamo noi e la nostra mente.
alimatteo86
31-01-2009, 18:49
Godel, a quanto ne so, aveva dato una nuova interpretazione a uno degli argomenti classici sull'esistenza di Dio.
Purtroppo non ricordo i dettagli, ma penso di poter fare qualche ricerca.
Ricordo tempo fa di aver letto la dimostrazione...c'era un pdf che la spiegava bene...
Così a spanne dimostrava semplicemente che, se si poteva "dividere" in maniera netta caratteristiche assolutamente positive e assolutamente negative e se da una qualità positiva potevano derivare solo qualità positive, allora dio (in quanto essere dio è una cosa positiva), inteso come insieme di tutte le qualità, doveva necessariamente esistere.
Per come l'ho spiegata probabilmente godel si stà rivoltando nella tomba...ma è giusto per avere un'idea
Per me è sempre stato un bel giochino di logica e nulla più, dire che "dimostra l'esistenza di dio" mi pare una cosa decisamente forzata
A questo punto vorrei però copire cos'è questa dimostrazione di Russel ;)
cmq se trovo il pdf lo posto
La dimostrazione di Godel mi pare sia stata già confutata in quanto non era altro che una rielaborazione di una delle classiche dimostrazioni precedenti.
Banus intervieni :D
cristiano c.
31-01-2009, 19:49
Il Big Bang (o quel che e' stato) ha creato solo una cosa: materia.Tanta.
La nostra mente, per quanto affascinante ed evoluta, ha delle limitazioni e non puo' confrontarsi con questa materia senza il giusto approccio.
Per permettere alla nostra mente di studiarla, questa materia e' stata inserita in uno contesto a noi comprensibile: lo spazio.
Siccome questa materia non e' ne' immobile ne' immutabile, si e' creato il concetto di tempo.
Se poi te fai confusione tra un fenomeno e la grandezza fisica che ne descrive le proprieta', allora possiamo anche chiudere qua la discussione, visto che finiremmo per entrare in una specie di loop nascita dell'uovo-nascita della gallina.
Quali esperimenti?
Noi siamo quadridimensionali perche' e' l'unica forma che accettiamo noi e la nostra mente.
perdonami non ricordo la fonte ,forse "le scienze" il tempo non solo esiste ma è anche "finito"
cristiano c.
31-01-2009, 19:56
sicuramente non siamo assimilabili a dei pc,siamo in grado di riprodurci ed autoripararci,nonchè di scrivere da soli i nostri sistemi operativi ed i nostri programmi,possiamo stabilire una nostra etica,ed anche trasgredire le regole che noi stessi abbiamo creato,non solo siamo vivi ma anche coscienti di esserlo.
non so se esiste dio o se effettivamente abbiamo un'anima,ma sicuramente siamo di più della manciata di sali ed acqua di cui siamo composti.
già la scintilla della vita è inspiegabile scientificamente,qualcuno mi dimostri che è possibile crearla,ma la nostra coscienza lo è ancora di più.
stanga_92
31-01-2009, 20:16
entro anchio nella discussione visto che sono molto interessato:D :D
cmq allora parto con il presupposto che io nn credo in Dio...ma rispetto chi ci crede perchè nn c'è nulla di sbagliato.....cmq volevo chiedere a Doraneko:se venisse scoperto nn sò in che modo che dopo la morte nn ci sia nulla, cioè in quel momento basta tu nn ci sei più ne la tua anima ne il tuo corpo avranno un seguito come ti sentireti???bhè io ho provato a immaginarlo e devo dire che nn è il massimo.....
entro anchio nella discussione visto che sono molto interessato:D :D
cmq allora parto con il presupposto che io nn credo in Dio...ma rispetto chi ci crede perchè nn c'è nulla di sbagliato.....cmq volevo chiedere a Doraneko:se venisse scoperto nn sò in che modo che dopo la morte nn ci sia nulla, cioè in quel momento basta tu nn ci sei più ne la tua anima ne il tuo corpo avranno un seguito come ti sentireti???bhè io ho provato a immaginarlo e devo dire che nn è il massimo.....
C'è da dire anche che se domani venisse accertata scientificamente l'esistenza dell'aldilà,come viene tipicamente rappresentato,per l'uomo cambierebbe tutto e non oso immaginare i suicidi che ne conseguirebbero.Ad ogni mod credo che le NDE meritino uno studio più approfondito
Jackdaniels
31-01-2009, 20:43
A me pare che sia d'accordo con me eh :mbe:
Infatti il mio post era pensato apposta per distruggere i "biodeliri" sul cervello.
Infatti sono d'accordo con le tue posizioni, parlavo di "puttanate" per quanto riguarda l'aspetto neurobiologico dei termini usati, spero non abbia travisato anche tu.
Purtroppo bisogna fare molta attenzione a questo tipo di argomenti, negli ultimi anni la quantità di letteratura specialistica nel campo delle neuroscienze è aumentata a dismisura e senza un minimo di conoscenze specifiche si rischia di essere manipolati da psicologi di infimo rango e da giornalisti divulgativi della peggiore specie (per non parlare poi di tanti sedicenti psichiatri).
E' un fenomeno però che riguarda tutte le scienze, c'è ancora in giro gente convinta che scoprire il bosone di Higgs equivarrebbe a dimostrare l'esistenza di Dio.
Jackdaniels
31-01-2009, 21:00
entro anchio nella discussione visto che sono molto interessato:D :D
cmq allora parto con il presupposto che io nn credo in Dio...ma rispetto chi ci crede perchè nn c'è nulla di sbagliato.....cmq volevo chiedere a Doraneko:se venisse scoperto nn sò in che modo che dopo la morte nn ci sia nulla, cioè in quel momento basta tu nn ci sei più ne la tua anima ne il tuo corpo avranno un seguito come ti sentireti???bhè io ho provato a immaginarlo e devo dire che nn è il massimo.....
Tutto ciò che devi temere della morte è la paura di morire, è uno dei principi del quadrifarmaco epicureo: "quando ci sei tu, la morte non c'è, quando c'è la morte tu non ci sei", perché preoccuparsi di lei?
già la scintilla della vita è inspiegabile scientificamente,qualcuno mi dimostri che è possibile crearla
Non vedo il problema a considerare la vita come una forma di organizzazione più complessa della materia francamente, senza scindere "materia non viva" e "materia viva" con la fatidica "scintilla".
E' l'autoconsapevolezza piuttosto che genera problemi come l'ansia di esistere :D
Infatti il cane non si pone questi problemi ma vive e muore soddisfatto lo stesso :D
E addirittura affidandosi al solo istinto difficilmente arriva a far del male ai suoi simili, con i quali - litigi per l'accopiamento a parte - vive sereno eppure NON come una macchina, dato che l'etologia ben insegna che gli animali provano sensazioni e non sono certo cloni gli uni degli altri.
Quindi l'autoconsapevolezza è una bella cosa ma con i suoi limiti dato che qualcuno passa l'intera vita a pensare "perchè vive" senza viverla poi :p
Un notevole esempio di spreco :asd:
L'avevo già postato, ma:
http://gaming.ngi.it/showthread.php?p=11172732#post11172732
La discussione più completa sull'argomento. :)
marco XP2400+
31-01-2009, 22:56
io vorrei aggiungere anche la mia opinione
che purtroppo è solo un aggiunta ma non una conclusione
se è vero che il tempo
è una nostra modalità di apprendere cio che ci circonda
è anche vero che esso piu di
una scoperta o invenzione o modus operandi
è qualcosa di istintivo
magari tanto reale quanto un fuoco che brucia
effettivamente non ha mai senso parlare in termini assoluti
allora correggetemi se sbaglio
ma io penso che secondo la relatività
il tempo è una grandezza fisica tanto quanto x y z ed m
che puo diventare piu grande o piu piccolo
a seconda delle condizioni a contorno
insomma il tempo è qualcosa di molto vicino
alla materia alla energia
che non possiamo dire essere una cosa inventata
perchè sino ad ora è l'unica cosa che abbiamo sempre riscontrato
cioè il big bang è un evento che deduciamo dai dati dell'espansione dell'uni
mica un esplosione di un pallone,
che poi mi domando io come si fa a pensare che il big bang è stato l'inizio
di tutto cioè ve lo immaginate il fronte di fiamma di questo big bang
sarebbe il respiro di dio perchè avrebbe creato anche il tempo
il big bang è un evento,
per spiegare l'origine dell'universo ci sono altre teorie come quella delle stringhe...su cui si sta lavorando...e che pongono il problema su come si siano create le condizioni per la nostra creazione
forse la nostra dimensione è una probabilità
forse il bosone potrebbe dare delle risposte riguardo la materia
sull'esistenza di dio possiamo pronunciarci probabilisticamente
ma certo pensare che esista qualcuno che possa modificare a piacimento le regole dell'universo
che possa insomma barare con il sistema universo
secondo uno sconosciuto potere
renderebbe piu che povero di significato la nostra esistenza
quasi una illusione senza significato
dio non gioca a dadi doveva significare una cosa del genere
che ne pensate...
che ne pensate...
Che è meglio tenere ben distinti tempo e spazio "filosofici" da quelli fisici e cercare con INFINITA cautela di imparentarli :D
La fisica attuale è sempre più "modello matematico non-invalidato dagli esperimenti" quindi salta il "naturale" (LOL :D) legame percettivo con i sensi umani dell'epoca di Kant (che aveva in testa la meccanica newtoniana quando parlava del suo modo di vedere spazio e tempo) per diventare in certi momenti quasi controintuitiva.
Kharonte85
31-01-2009, 23:38
La domanda più vecchia del mondo. C'è qualche teoria scientifica che tenta di rispondergli?
Be' superando il dualismo cartesiano (che separa nettamente la mente dal corpo attribuendo alla prima un fondamento non materiale [tipo anima]) si puo' affermare che l'esperienza cosciente come l'attività mentale è collegata all'attività del cervello...
Sul problema mente-corpo
«Fino a poco tempo fa, il problema mente-corpo era rimasto un argomento di interesse filosofico, fuori dal regno delle scienze empiriche. Anche nel ventesimo secolo, quando ormai era chiaro che per le scienze della mente e del cervello fosse giunto il momento di affrontarlo, le barriere innalzate furono tali e tante - in termini di metodo e di approccio - che la questione finì per essere rimandata una volta di più. Solo negli ultimi dieci anni, finalmente, il problema è entrato nei programmi scientifici, in larga misura nel contesto degli studi sulla coscienza. [...]
E' facile capire perché la mente possa sembrare un mistero proibitivo e inaccessibile. Come entità, essa pare diversa da tutte le altre cose che conosciamo e, più precisamente, dagli oggetti che ci circondano e dalle parti del corpo che vediamo e tocchiamo. La concezione del problema mente-corpo nota come dualismo delle sostanze coglie bene questa prima impressione: il corpo e le sue parti sono fatti di materia fisica, la mente no. Quando permettiamo a una parte della nostra mente di osservare il resto di se stessa in modo spontaneo e ingenuo, cioè senza l'influenza delle conoscenze scientifiche attualmente disponibili, le osservazioni sembrano rivelare, da un lato, la materia fisicamente estesa che costituisce le cellule, i tessuti e gli organi del nostro corpo. Dall'altro lato, l'osservazione ci mostra ciò che non possiamo toccare: tutti quei sentimenti, quelle immagini visive e quei suoni che si formano rapidamente nella nostra mente creando i pensieri, e che noi presumiamo essere d'un altro tipo di sostanza, non fisica».
[da Antonio Damasio, Alla ricerca di Spinoza, Adelphi, Milano, 2003, pagg. 220-4]
[Bisogna comprendere che] «la mente emerge da (o all'interno di) un cervello situato in un corpo, con il quale interagisce; che grazie alla mediazione del cervello la mente è radicata nel corpo vero e proprio; che essa è conservata nell'evoluzione perché contribuisce al mantenimento di quel corpo; e, infine, che la mente emerge da (o all'interno di) un tessuto biologico - le cellule nervose - che condivide le stesse caratteristiche valide per definire gli altri tessuti del corpo».
[da Damasio, Op. cit., pagg. 228-9]
http://www.ildiogene.it/EncyPages/Ency=Damasio03.html
se lesioni il cervello ottieni effetti che influiscono sul tuo "essere", "sentire" e modo di agire, si veda ad esempio un famoso caso: http://it.wikipedia.org/wiki/Phineas_Gage è presumibile pensare quindi che la morte del cervello corrisponda alla fine della mente, del tuo IO, dell'esperienza cosciente di quella autoconsapevole ma anche di quella inconscia. La cosa che piu' somiglia probabilmente è "il nulla" come lo era prima della nascita.
Questo a livello scientifico (in ottica abbastanza riduzionista anche se ora difficilmente si puo' continuare a credere che il tutto sia la mera somma delle parti), altrimenti l'interrogativo passa al metafisico e al filosofico.
Doraneko
01-02-2009, 00:48
perdonami non ricordo la fonte ,forse "le scienze" il tempo non solo esiste ma è anche "finito"
La nostra mente ha creato il concetto di tempo per inserirci una cronologia di fatti, di eventi che avvengono nella meteria che ci circonda.
La materia che ci circonda e' nata col Big Bang (da quel che ne sappiamo) e finira' con un Big Crunch (cosi' si suppone).Percio' finche' ci sara' la materia, ci saranno "fenomeni" che accadranno, fenomeni che verranno inseriti nel concetto di tempo affinche' la nostra mente li possa comprendere.
Doraneko
01-02-2009, 00:58
sicuramente non siamo assimilabili a dei pc,siamo in grado di riprodurci ed autoripararci,nonchè di scrivere da soli i nostri sistemi operativi ed i nostri programmi,possiamo stabilire una nostra etica,ed anche trasgredire le regole che noi stessi abbiamo creato,non solo siamo vivi ma anche coscienti di esserlo.
non so se esiste dio o se effettivamente abbiamo un'anima,ma sicuramente siamo di più della manciata di sali ed acqua di cui siamo composti.
già la scintilla della vita è inspiegabile scientificamente,qualcuno mi dimostri che è possibile crearla,ma la nostra coscienza lo è ancora di più.
Siamo dei PC piu' evoluti di quelli che al momento possiamo creare noi.
La scintilla della vita e' una cosa ancora da provare, visto che, anche volendo, non abbiamo un livello scientifico tale da permetterci certe imprese.
Prendi per esempio la clonazione umana.In tantissimi film abbiamo visto la clonazione umana e sentiamo sempre parlare della pecora Dolly e di altri animali clonati.Ad oggi pero', ufficialmente, non si hanno dati riguardo casi di successo completo in quest'impresa.2 gemelli sono molto piu' simili (e sani) di quanto noi non riusciremmo a fare attualmente.
Doraneko
01-02-2009, 01:03
entro anchio nella discussione visto che sono molto interessato:D :D
cmq allora parto con il presupposto che io nn credo in Dio...ma rispetto chi ci crede perchè nn c'è nulla di sbagliato.....cmq volevo chiedere a Doraneko:se venisse scoperto nn sò in che modo che dopo la morte nn ci sia nulla, cioè in quel momento basta tu nn ci sei più ne la tua anima ne il tuo corpo avranno un seguito come ti sentireti???bhè io ho provato a immaginarlo e devo dire che nn è il massimo.....
Io vivo gia' con il presupposto che l'aldila' non ci sia e non mi sento affatto male, anzi.
Quello che dici tu e' la prova che il concetto di aldila' e' stato creato per darci conforto e nulla di piu', oltre che per spingere ad andare avanti anche le persone che si trovano in una situazione difficile.
Doraneko
01-02-2009, 01:07
C'è da dire anche che se domani venisse accertata scientificamente l'esistenza dell'aldilà,come viene tipicamente rappresentato,per l'uomo cambierebbe tutto e non oso immaginare i suicidi che ne conseguirebbero.Ad ogni mod credo che le NDE meritino uno studio più approfondito
Sarebbe una figata se esistesse un aldila' nel senso di Paradiso/Inferno, godrei come un pazzo nel vedere l'espressione terrorizzata di chi ha commesso atti "cattivi" con la consapevolezza di farlo e che adesso teme l'inferno.
Doraneko
01-02-2009, 01:22
che ne pensate...
Il tempo e' il nostro modo di percepire gli eventi intorno a noi.
Per quato riguarda il diventare piu' grande o piu' piccolo...
Da quel che si ipotizza, se tu potessi portare qualcosa ad una temperatura pari allo zero assoluto, teoricamente, avresti fermato il tempo per quanto riguarda quella cosa.Visto che nessun evento sarebbe possibile nel suo ambito.
cristiano c.
01-02-2009, 06:24
La nostra mente ha creato il concetto di tempo per inserirci una cronologia di fatti, di eventi che avvengono nella meteria che ci circonda.
La materia che ci circonda e' nata col Big Bang (da quel che ne sappiamo) e finira' con un Big Crunch (cosi' si suppone).Percio' finche' ci sara' la materia, ci saranno "fenomeni" che accadranno, fenomeni che verranno inseriti nel concetto di tempo affinche' la nostra mente li possa comprendere.
perdonami ma il big bang è solo un'ipotesi ancora non dimostrata,e sembra che comunque l'universo sia in una fase di espansione accellerata,quindi pare proprio che non ci sarà neanche il big crunch
Quello che c'e' dopo non importa. Quello che importa e' non rovinarsi la vita pensandoci :D
marco XP2400+
01-02-2009, 08:48
c'è qualcosa che non mi torna dopo aver letto certi commenti
è per questo che vorrei chiedere conferma
io penso che la questione della rivoluzione non assorbita
costituisca veramente un problema
allora a circa metà del ventesimo secolo tutte le menti
dovevano aver ormai recepito
la cosidetta rivoluzione intellettuale
Nietzsche dopo freud e marx porto la rivoluzione con il martello
parlando non piu di assolutismo o relativismo
ma di relativi assoluti per gli esseri umani
in un altro campo einstein scateno il terremoto
la fisica classica sembrava all'inizio morta
dopo ciò
ma in realtà essa ne fu arricchita
grande conquista del pensiero di einstein fu:
(rel spec) il tempo non puo essere compreso se non come parte del modello del cronotopo(mod spazio-temporale)
(rel gen) lo spazio tempo si puo curvare
http://img297.imageshack.us/img297/425/curvaturala1.jpg (http://imageshack.us)
sebbene all'inizio non ci furono da subito i riscontri sperimentali
questi man mano che si va avanti aumnetano e confermano...
il tempo è cioè indissolubilmente legato alla materia
dunque magari alla velocità di quest'ultima
in particolare esso potrebbe essere espressione dell'universo in evoluzione
ovvero l'identità tempo potrebbe essere sovrapposta
al movimento stesso
quindi considerata la materia come fondamento ed emanazione del tempo
potremmo allora affermare che
sino a quando ci sarà evoluzione ovvero variazione
ci sarà il tempo
...la vera curiosità allora potrebbe essere
se dio esiste di che materia è fatto???
p.s. il big bang è stato un evento che ipoteticamente ha caratterizzato la storia del nostro universo ma come accade per la cinematica/dinamica con il big bang non spieghiamo, ne tantomeno vogliamo, la formazione della materia
anzi magari si potrebbe dire che non tutta la materia è stata coinvolta in quell'evento chiamato big bang (perchè noi mica la conosciamo tutta??)
stanga_92
01-02-2009, 09:46
Io vivo gia' con il presupposto che l'aldila' non ci sia e non mi sento affatto male, anzi.
Quello che dici tu e' la prova che il concetto di aldila' e' stato creato per darci conforto e nulla di piu', oltre che per spingere ad andare avanti anche le persone che si trovano in una situazione difficile.
caspita è proprio quello che penso anche io sotto tutti i punti......apparte nel vivere tranquillo:D :D
Ma la vera questione è: perchè anche nella sezione scienza si finisce per parlare in termini pseudo/para scientifici? :D
marco XP2400+
01-02-2009, 14:53
vabbhè dai alla fine di fronte ad un argomento cosi grande è normale che è necessario scendere in campo con tutte le possibili argomentazioni dello scibile
limitare la trattazione al livello f=ma sarebbe retrogrado
Doraneko
01-02-2009, 14:54
perdonami ma il big bang è solo un'ipotesi ancora non dimostrata,e sembra che comunque l'universo sia in una fase di espansione accellerata,quindi pare proprio che non ci sarà neanche il big crunch
Ho parlato di Big Bang e di Big Crunch solo per dare una provenienza e una fine alla materia.Che la materia esca dal sedere di un essere gigantesco e sparisca con una tirata di sciacquone poco importa, ai fini del discorso che volevo fare. :ciapet:
Doraneko
01-02-2009, 14:56
Ma la vera questione è: perchè anche nella sezione scienza si finisce per parlare in termini pseudo/para scientifici? :D
Aspetta che ti tiro fuori Berlusconi, la console war e la pirateria e vediamo se riesci ancora a dar tutto sto peso ai termini para-scientifici :D
majin mixxi
01-02-2009, 21:31
Ma la vera questione è: perchè anche nella sezione scienza si finisce per parlare in termini pseudo/para scientifici? :D
credo che una delle doti migliori dell'essere umano sia il porsi delle domande,le risposte poi ...
Ma la vera questione è: perchè anche nella sezione scienza si finisce per parlare in termini pseudo/para scientifici? :D
perchè i moderatori di queste parti sono stranamente allergici a termini aperamente metafisici?
pS.
non è che per caso dopo la morte c'è ancora la morte?
SoleNeve
01-02-2009, 22:44
Ok.
C'e qualcosa dopo la morte?
La domanda potrebbe essere riformulato in "esiste Dio" (con la D maiuscola)?
Quoto te tra i tanti. Solo per avvisare che non c'è un nesso diretto tra le 2 domande. Credere nella reincarnazione, ad esempio, non implica il credere nell'esistenza di un Dio...
A chi dice che non ci sono prove sull'esistenza dell'aldilà chiedo: le avete mai cercate veramente o siete partiti dal presupposto che non esistano?
Da bravo agnostico sospendo il giudizio, ma chi crede che oltre la morte non ci sia nulla potrebbe essere interessato ai seguenti link, da usare come punto di partenza per ulteriori ricerche:
Cameron e Shanti (http://www.damiduck.it/LA%20STORIA%20DI%20CAMERON%20MACAULAY%20IL%20BIMBO%20CHE%20SI%20RICORDA.htm)
Ian_Stevenson (http://en.wikipedia.org/wiki/Ian_Stevenson)Varie (http://victorzammit.com/book/italian/cap24italian.html)
P.S. Scientificamente non si può ancora sostenere con certezza alcuna ipotesi riguardo alla domanda del thread. Chi sostiene con certezza che non vi sia nulla esprime un atto di fede al pari di chi sostiene con certezza che ci sia qualcosa :D
Doraneko
02-02-2009, 04:12
pS.
non è che per caso dopo la morte c'è ancora la morte?
Prima invece c'e' sicuramente Chuck Norris :O
Jackdaniels
02-02-2009, 12:17
Quoto te tra i tanti. Solo per avvisare che non c'è un nesso diretto tra le 2 domande. Credere nella reincarnazione, ad esempio, non implica il credere nell'esistenza di un Dio...
A chi dice che non ci sono prove sull'esistenza dell'aldilà chiedo: le avete mai cercate veramente o siete partiti dal presupposto che non esistano?
Da bravo agnostico sospendo il giudizio, ma chi crede che oltre la morte non ci sia nulla potrebbe essere interessato ai seguenti link, da usare come punto di partenza per ulteriori ricerche:
Cameron e Shanti (http://www.damiduck.it/LA%20STORIA%20DI%20CAMERON%20MACAULAY%20IL%20BIMBO%20CHE%20SI%20RICORDA.htm)
Ian_Stevenson (http://en.wikipedia.org/wiki/Ian_Stevenson)Varie (http://victorzammit.com/book/italian/cap24italian.html)
P.S. Scientificamente non si può ancora sostenere con certezza alcuna ipotesi riguardo alla domanda del thread. Chi sostiene con certezza che non vi sia nulla esprime un atto di fede al pari di chi sostiene con certezza che ci sia qualcosa :D
Per cortesia...
Le fregature esistono da quando esiste l'uomo :) chissà perché, però, quando si vanno a fare delle verifiche scettiche gli osservatori non riescono mai a confermare i fenomeni.
SoleNeve
02-02-2009, 13:08
Per cortesia...
Le fregature esistono da quando esiste l'uomo :) chissà perché, però, quando si vanno a fare delle verifiche scettiche gli osservatori non riescono mai a confermare i fenomeni.
Certo, ne sono ben coscente, me tu hai almeno letto qualcosa al riguardo? Te lo chiedo perché in alcuni casi riportati nei link di partenza da me indicati SEMBRA che siano state fatte diverse verifiche...
Darkenergy
02-02-2009, 15:56
Ok,allora cerco di sintetizzare in base alle mie conoscenze e ricerche:D
Cosa c'è dopo la morte? Si potrebbe distinguere, intanto, grosso modo,così.
SECONDO GLI ATEI
Gli atei (coloro che non credono nell'esistenza di Dio) affermano che l'uomo non è altro che un animale. Essi negano che vi sia un'anima che sopravvive al corpo e perciò ritengono che dopo la morte non vi sia nulla. Essi credono che la morte sia la fine totale e irrimediabile della vita dell'individuo, e che la vita vada quindi vissuta fintanto che dura, o per un ideale comune o per il piacere egoistico.
SECONDO I CULTI DI PROVENIENZA ORIENTALE
Altri, andando all'altro estremo, credono nelle più disparate forme di spiritualità orientale - in particolare nella teoria della reincarnazione (di cui esistono le innumerevoli varianti dei buddisti, induisti, sikh, giainisti, esoteristi, ecc.), e in una grande energia cosmica impersonale che pervade tutto e tutti. Morire è per loro il passaggio da un'esistenza terrena a un'altra. L'anima continua a passare attraverso una lunga catena di reincarnazioni, cioè a reincarnarsi in altri esseri umani finché non ha raccolto tutte le conseguenze delle proprie azioni.
SECONDO LE RELIGIONI AFRICANE
Le religioni tradizionali africane insegnano che i morti continuano a intervenire nella vita dei discendenti sotto forma di "spiriti protettori". I bambini, gli "anormali", e i morti di morte violenta sono invece esclusi da questo ruolo, e rimangono degli spiriti vaganti e pericolosi.
SECONDO L'EBRAISMO
La religione Ebraica si basa sull'Antico Testamento (i primi 39 libri della Bibbia), e insegna che vi sarà la risurrezione di tutti gli esseri umani dopo il Giudizio finale da parte di Dio. L'Ebraismo insegna che quando si muore, l'anima lascia il corpo e raggiunge tutte le altre anime che riposano nello Sheol (il soggiorno dei morti, o Ades).
SECONDO L'ISLAM
Anche la religione Islamica - che fu basata parzialmente sull'Ebraismo - insegna l'esistenza dell'anima, e l'esistenza di un giorno destinato al Giudizio finale (chiamato "l'ultimo giorno"). L'Islam insegna che chi non crede in Allah è destinato all'inferno; chi invece è stato sufficientemente giusto potrà contemplare Allah.
SECONDO ALCUNI CULTI MODERNI
Alcune sette pseudocristiane, come i Testimoni di Geova, insegnano a non credere nel cielo e nell'inferno, e fondono il concetto di paradiso con quello di vita terrena.
Il loro pensiero è che i morti che saranno stati sufficientemente giusti, un giorno ricominceranno a vivere "una nuova vita su una terra paradisiaca" (in questo mondo).
Per sostenere quest'idea prendono il verso biblico di Giovanni 5:28,29. Ma cosa dice in realtà questo verso? Niente di tutto questo. Gesù dichiara semplicemente che tutti i morti risusciteranno, e fa solo due distinzioni: alcuni risusciteranno in "risurrezione di vita" (la vita eterna con Dio), e gli altri in "resurrezione di giudizio" (il giudizio finale descritto in Apocalisse 20:11 e seguenti).
I Testimoni di Geova affermano anche che l'inferno non esiste. Essi dicono che nella Bibbia non si parla di un inferno di fuoco, e che una volta morti si torna soltanto alla polvere, all'inesistenza; chi sarà ritenuto degno potrà invece vivere sulla terra.
La verità è che il Signore Gesù Cristo parlò più dell'inferno che del cielo, e ha detto con chiarezza che l'inferno è come una fornace ardente (Matteo 13:49-50), un fuoco inestinguibile (Marco 9:42-48) ed eterno (Matteo 18:8).
SECONDO IL CATTOLICESIMO
Il Cattolicesimo, rifacendosi in parte alla Bibbia ma anche, purtroppo, in larga misura alle tradizioni religiose romane, insegna che quando si muore esistono tre destinazioni possibili per l'anima del defunto: paradiso, inferno, e purgatorio (la Bibbia invece parla soltanto dei primi due, e ammette due sole condizioni possibili per i defunti: salvati, e non salvati).
Secondo la chiesa cattolica, il purgatorio è un luogo di tormento dove vanno coloro che muoiono in grazia, a espiare la pena dovuta per i loro peccati. I parenti che vogliono aiutare un defunto a uscire del purgatorio possono rivolgersi alla chiesa cattolica, la quale effettuerà una messa di suffragio per "aiutarli". Ancora più efficace sarebbe la messa offerta sull'"altare privilegiato", che avrebbe il potere di fare uscire subito l'anima dal purgatorio.
Il Cattolicesimo inoltre, come certe religioni africane, insegna che i defunti ci ascoltano e ci aiutano, e che vanno pregati. La Bibbia insegna invece che i morti non sono in grado di fare niente di tutto questo, e vieta di rivolgersi a loro.
...in questo thread mentre sto ascoltando un brano facente parte della colonna sonora del film "Blade Runner": "Blade Runner Blues"...questo per dirvi di come sia adesso il mio stato d'animo.
Il modello che oggi è il "più accettato" dalla comunità scientifica per "spiegare" l'origine del "nostro" universo (con la "u" minuscola per distinguere l'universo di cui abbiamo informazione per il fatto che la velocità di propagazione della radiazione elettromagnetica nel vuoto ha valore finito pari a circa 299792458 m/s, dall'Universo in cui molto probabilmente si sta "espandendo" quello osservabile da noi che ha una estensione stimata attorno ai 15 miliardi di anni luce; questo a meno di non accettare che il "nostro" universo non abbia bisogno di un "contenitore" in cui espandersi) è come avete scritto quello denominato del "Big Bang"...esiste anche un altro modello detto "universo inflazionario" di Linde-Guth che in qualche modo "supera" alcuni problemi tra i quali la domanda alla risposta "cosa c'era prima" ecc.
Il paragone tra essere umano e "computer" secondo il paradigma di calcolatore classico di Von Neumann, Harvard o derivati non può essere istituito ma, un giorno (o forse già oggi) potrebbe essere possibile ricreare le strutture ed i collegamenti sinaptici che nel cervello umano hanno il loro modello.
Non è da escludere che con nuovi paradigmi non di "calcolo" ma oserei dire di vera e propria "creazione" possa essere possibile dotare di "self awareness" un sistema "complesso" come potrebbe essere un "computer quantico"...
A questo punto chiamarla "macchina" sarebbe molto riduttivo...giacché anche noi potremmo essere assimilati a vere e proprie "macchine biologiche".
Per tornare alla domanda oggetto del thread "Cosa c'è dopo la morte ?"
Secondo un essere umano "materialista" ancorato alla fisicità di questa vita molto probabilmente, l'annichilamento di tutto ciò che ci costituisce e se quello che le religioni chiamano "anima" ha/avesse origine dagli schemi di pensiero elaborati dal nostro cervello, anche quest'ultima.
A me questa ipotesi suscita profonda tristezza/angoscia...tra l'altro non potrei mai più rivedere i miei cari micioni che non ci sono più...il mio piccolo Gimpsy è volato sul ponte dell'arcobaleno lo scorso Lunedì 26 Gennaio.
Nemmeno ciò che viene detto dalle religioni mi conforta...il senso di insicurezza comunque permane.
Anche "dimostrare" la esistenza di ciò che noi definiamo/chiamiamo "Dio" mi sembra al di fuori della portata del metodo cosiddetto "scientifico"...
Questo thread curiosamente mi fa venire in mente un bel film dal titolo "Il 13° piano" e chi l'ha visto sa di cosa parlo.
Grazie.
Marco71.
Kharonte85
03-02-2009, 19:11
...in questo thread mentre sto ascoltando un brano facente parte della colonna sonora del film "Blade Runner": "Blade Runner Blues"...questo per dirvi di come sia adesso il mio stato d'animo.
Un pezzo sublime...;)
...quando lo ascolto le onde "theta" ed "alfa" emesse dal mio cervello raggiungono "ampiezza" "incredibile" tanta è l'empatia che provo con il pensiero di tutto ciò che è stata la mia esperienza fino ad ora...
Oggi ad esempio i miei pensieri erano tutti volti al mio piccolo Gimpsy "piccioro" (ultimo erede di tre generazioni di "super" mici) che mi ha salutato lo scorso 26 Gennaio alle ore 21:00 circa...facendomi negli ultimi istanti le fusa...forse per farmi capire qualche cosa che però il mio umile "intelletto" non riesce ad "afferrare".
:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:
Se "dopo" (qualsiasi cosa voglia dire "prima" della nascita e "dopo" la morte) non ci sarà "nulla" allora, beh..non so che dire...
Grazie.
Marco71.
StateCity
03-02-2009, 19:47
...in questo thread mentre sto ascoltando un brano facente parte della colonna sonora del film "Blade Runner": "Blade Runner Blues"...questo per dirvi di come sia adesso il mio stato d'animo.
Il modello che oggi è il "più accettato" dalla comunità scientifica per "spiegare" l'origine del "nostro" universo (con la "u" minuscola per distinguere l'universo di cui abbiamo informazione per il fatto che la velocità di propagazione della radiazione elettromagnetica nel vuoto ha valore finito pari a circa 299792458 m/s, dall'Universo in cui molto probabilmente si sta "espandendo" quello osservabile da noi che ha una estensione stimata attorno ai 15 miliardi di anni luce; questo a meno di non accettare che il "nostro" universo non abbia bisogno di un "contenitore" in cui espandersi) è come avete scritto quello denominato del "Big Bang"...esiste anche un altro modello detto "universo inflazionario" di Linde-Guth che in qualche modo "supera" alcuni problemi tra i quali la domanda alla risposta "cosa c'era prima" ecc.
Il paragone tra essere umano e "computer" secondo il paradigma di calcolatore classico di Von Neumann, Harvard o derivati non può essere istituito ma, un giorno (o forse già oggi) potrebbe essere possibile ricreare le strutture ed i collegamenti sinaptici che nel cervello umano hanno il loro modello.
Non è da escludere che con nuovi paradigmi non di "calcolo" ma oserei dire di vera e propria "creazione" possa essere possibile dotare di "self awareness" un sistema "complesso" come potrebbe essere un "computer quantico"...
A questo punto chiamarla "macchina" sarebbe molto riduttivo...giacché anche noi potremmo essere assimilati a vere e proprie "macchine biologiche".
Per tornare alla domanda oggetto del thread "Cosa c'è dopo la morte ?"
Secondo un essere umano "materialista" ancorato alla fisicità di questa vita molto probabilmente, l'annichilamento di tutto ciò che ci costituisce e se quello che le religioni chiamano "anima" ha/avesse origine dagli schemi di pensiero elaborati dal nostro cervello, anche quest'ultima.
A me questa ipotesi suscita profonda tristezza/angoscia...tra l'altro non potrei mai più rivedere i miei cari micioni che non ci sono più...il mio piccolo Gimpsy è volato sul ponte dell'arcobaleno lo scorso Lunedì 26 Gennaio.
Nemmeno ciò che viene detto dalle religioni mi conforta...il senso di insicurezza comunque permane.
Anche "dimostrare" la esistenza di ciò che noi definiamo/chiamiamo "Dio" mi sembra al di fuori della portata del metodo cosiddetto "scientifico"...
Questo thread curiosamente mi fa venire in mente un bel film dal titolo "Il 13° piano" e chi l'ha visto sa di cosa parlo.
Grazie.
Marco71.
molto interessante... :D
in questi termini sarebbe possibile la reincarnazione in altri corpi,
basterebbe solo trapiantare il livello quantistico nella struttura..
http://www.beppegrillo.it/immagini/immagini/Si_puo_fare.jpg
:asd:
SoleNeve
03-02-2009, 22:24
...in questo thread mentre sto ascoltando un brano facente parte della colonna sonora del film "Blade Runner": "Blade Runner Blues"
Spettacolare... ho ri-visto il film pochi giorni fa.
Sono d'accordo con te circa il discorso sull'autocoscienza. Il paradigma connessionista è stato ideato diversi decenni or sono e molti successi sono stati ottenuti con le reti neurali... certo per l'autocoscienza c'è ancora un po' di strada da fare per quanto ne so ;)
...il mio piccolo Gimpsy è volato sul ponte dell'arcobaleno lo scorso Lunedì 26 Gennaio.
Marco71.
Mi dispiace... il nome viene dal cartone animato di Conan?
...proprio lui, Gimpsy amico di Conan.
Dato che era un gattino (figlio di Rossy, a sua volta figlio di mamma Rossina) rosso mi venne in mente proprio questa splendida serie animata.
Grazie.
Marco71.
SoleNeve
04-02-2009, 10:35
...proprio lui, Gimpsy amico di Conan.
Dato che era un gattino (figlio di Rossy, a sua volta figlio di mamma Rossina) rosso mi venne in mente proprio questa splendida serie animata.
Grazie.
:) :) :)
momo-racing
04-02-2009, 12:54
credo che sia una domanda destinata a rimanere irrisolta, per quanto se ne possa discutere e si possa studiare. Di fatto per sapere con certezza cosa c'è dopo la morte ce lo dovrebbe venire a raccontare qualcuno che è morto. Ma come è chiaro, se può raccontarcelo allora non è morto, mentre se è realmente morto non può raccontarcelo.
tutte le testimonianze di esperienze premorte, del tunnel di luce, del "film della propria vita" per quanto ne sappiamo si può trattare semplicemente degli ultimi istanti di vita del nostro cervello che, prima di spegnersi, si comporta in questa maniera strana, piuttosto che dei primi istanti di oltre-vita.
per quanto riguarda i medium francamente più ne studio più mi faccio l'idea che siano tutti dei cialtroni.
E per quanto riguarda le religioni, ognuna ha la propria "fede" a riguardo ma nulla di concreto e tangibile da offrire, percui scegli quella che preferisci a seconda che tu voglia reincarnarti, finire in paradiso con 7 vergini o sedere a fianco a Dio.
CONFITEOR
06-02-2009, 12:36
Secondo me, l'unico ragionamento "scientifico" che si può fare è il seguente:
nell'universo ogni azione è causata da qualcosa. Una palla cade perchè attratta dalla gravità, e magari lasciata cadere da qualcos'altro. Insomma: c'è sempre una causalità: una causa prima che provoca una conseguenza.
Ora risaliamo le cause: tu esisti per "causa" dei tuoi genitori, che esistono per causa dei tuoi nonni, etc etc... Si può risalire fino al mondo (che esiste a causa dell'aggregamento delle polveri del disco stellare attorno al sole primordiale), la galassia, etc...
L'universo esiste "a causa" del big bang...
E il big bang da cosa è stato causato? Per ora non si sa, magari si scoprirà, ma sicuramente si sale in questa "scala" fino ad un "qualcosa" che ha causato tutto. E questo "qualcosa" da chi è stato posto lì?
Insomma, affermare che "un qualcosa di superiore", Dio o meno, non esista, è come dire che ognuno di noi è uscito fuori dalla cicogna o da sotto una zucca, ossia che deriviamo dal caso, e non da una causa.
Stai dicendo che dio è uscito fuori dalla cicogna o da sotto una zucca, ossia che deriva dal caso.....:read:
CONFITEOR
06-02-2009, 12:38
Cosa c'è dopo la morte?
La domanda più vecchia del mondo. C'è qualche teoria scientifica che tenta di rispondergli?
Perchè lo chiedi a noi :confused:
D4rkAng3l
06-02-2009, 13:19
Molto di voi dicono che non c'è nulla. Ma io mi chiedo: come può non esserci nulla? E' possibile che del mio essere, di me stesso e del mio inconscio non rimanga niente? Possibile??? Qualcosa dovrà pur rimanere. Non ricordo dove ma sentii dire che quando si muore c'è un trasferimento di "energia" (intensa come anima), se fosse così questa energia dovrà pur andare e collocarsi da qualche parte, no?
Guarda che quando si parla di ENERGIA non è che si parla di un qualcosa di così oscuro...l'energia è un qualcosa di misurabile e che si può mettere in relazione con altre cose misurabili..quelli che parlano in TV di ENERGIA hce si libera dopo la morte, blablabla...probabilmente non sanno manco cosa sia il concetto di energia in termini scientifici...e non avranno passato manco mezzo esame di matematica o fisica all'università....l'ernergia è una cosa ben precisa...parlarne senza dare misurazioni e relazioni con altre cose è privo di senso :rolleyes:
CMQ si qualcosa di te dopo la morte rimae: CIBO PER VERMI :D
D3stroyer
06-02-2009, 13:28
L'umano percepisce la realtà circostante tramite i cinque sensi. Nasce e muore vivendo dipendentemente da questi. Alla morte, qualsiasi favoletta le religioni dicano, il corpo muore, le attività cerebrali cessano e l'umano morto non ha modo di poter percepire segnali esterni. E' pertanto un'assurdità poter pensare che dopo la morte possa esserci "la sofferenza" per il fatto che di qualsiasi cosa si tratti non potrebbe essere collegabile a nessuno dei sensi, quindi decadrebbe il collegamento logico della parola. E' altrettanto insensato dire "dopo la morte c'è la serenità". Qualsiasi cosa sia, non avendo i sensi (ed il corpo, da cui dipendiamo) il significato non sussiste piu'.
L'anima è un'altra assurdità e la comunità scientifica non ha modo di trovare nemmeno una possibile scusante valida per una teoria tanto fantasiosa, giusto per poter dare un contentino ai bigotti.
Quindi, secondo me, per deduzione logica, dopo la morte non c'è assolutamente niente (di umano = sensazioni, pensieri, ecc..), non sussistendo prova della possibilità del contrario.
L'umano percepisce la realtà circostante tramite i cinque sensi. Nasce e muore vivendo dipendentemente da questi. Alla morte, qualsiasi favoletta le religioni dicano, il corpo muore, le attività cerebrali cessano e l'umano morto non ha modo di poter percepire segnali esterni. E' pertanto un'assurdità poter pensare che dopo la morte possa esserci "la sofferenza" per il fatto che di qualsiasi cosa si tratti non potrebbe essere collegabile a nessuno dei sensi, quindi decadrebbe il collegamento logico della parola. E' altrettanto insensato dire "dopo la morte c'è la serenità". Qualsiasi cosa sia, non avendo i sensi (ed il corpo, da cui dipendiamo) il significato non sussiste piu'.
L'anima è un'altra assurdità e la comunità scientifica non ha modo di trovare nemmeno una possibile scusante valida per una teoria tanto fantasiosa, giusto per poter dare un contentino ai bigotti.
Quindi, secondo me, per deduzione logica, dopo la morte non c'è assolutamente niente (di umano = sensazioni, pensieri, ecc..), non sussistendo prova della possibilità del contrario.
sulla prima parte concordo totalmente, sulla seconda non tanto.
per come la vedo io l'anima è l'autocoscienza di sestessi, mentre tutti i sentimenti e le emozioni sono processi chimici del corpo.
il fatto che la coscienza debba essere non umana, è perche se anche ti fai di tutte le droghe del mondo, cambiano tutte le percezioni e i pensieri ma l'essenza che assiste passivamente a tutto quello che succede, è sempre li.:stordita:
cosa sia praticamente, cosa centri dio e come è collegata al corpo, non ne ho idea:fagiano:
CONFITEOR
06-02-2009, 14:45
Mi sa che era proprio Russell.
Se non sbaglio diceva che non era possibile provare ne' l'esistenza di Dio ne' la sua inesistenza.
Godel credette di aver fornito una prova logica dell'esistenza di Dio:
Solo con Godel, si perviene alla conclusione desiderata. Infatti, il logico moravo stabilisce che Dio sia la somma delle perfezioni e che tra queste vi sia anche l'esistenza. Così, "Dio esiste" equivale a "Dio è possibile". Viceversa, "Dio non esiste" equivale a "Dio non è possibile". Allora, se Dio è possibile, allora esiste. Potremmo sostenere che non sia possibile? Certo che no. Allora, esiste. L'aggiunta di Godel consiste nel definire formalmente la proprietà positiva dell'esistenza, concludendo il ragionamento anselmiano che si arrestava all'affermazione della possibilità (dell'esistenza) di Dio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Argomento_ontologico
si sa anche che nella sua maturità necessitava di cure psichiatriche. :asd:
Russel su dio pensava che non potesse essere oggetto di discorsi significanti.
Ziosilvio
06-02-2009, 14:46
Signore e signori,
Tutto molto bello e molto civile.
Ma forse un po' troppo filosofico e un po' troppo poco scientifico.
Ricordo che questa è la sezione Scienza e tecnica.
Buon proseguimento ;)
HolidayEquipe™
06-02-2009, 17:00
il mio pensiero è questo...
si parla di cosa ci sia dopo la morte perche' si da' per scontato che l'uomo sia l'unione di due entità---anima e corpo...
il corpo muore..e l'anima chissà---
se l'uomo lo intendiamo come un'unica cosa...allora non mi chiederei neanche se dopo la morte vi è qualcosa...
StateCity
06-02-2009, 17:44
Scientificamente... imho
l'anima e' il "programma" che gira nel sistema nervoso
Quindi puo' essere anche interrotto da una anestesia profonda.
La coscienza invece e' la percezione di essere vivi, quindi e' un upgrade dell' anima.
:fagiano:
Scientificamente... imho
l'anima e' il "programma" che gira nel sistema nervoso
Quindi puo' essere anche interrotto da una anestesia profonda.
La coscienza invece e' la percezione di essere vivi, quindi e' un upgrade dell' anima.
:fagiano:
si però l'anima nei fatti cos'è l'anima:fagiano:
ma poi, se noi fossimo la nostra anima saremmo sempre coscienti di noi stessi, ma quando ci addormentiamo questa coscienza scompare.
potrebbe anche essere che il cervello spegnendosi, mette in standby l'anima, ma implicherebbe la presenza nel cervello di zone sensibili a quello che dovrebbe essere l'anima, ma se l'anima non fa parte di questo universo come fa ad interagirci? e se ne facesse parte sarebbe anche misurabile?:mbe: e una volta misurata si potrebbe emulare?:confused: :stordita:
grande giove:uh:
elguappo
06-02-2009, 18:43
Il corpo fisico racchiude in se l'abitante, diversamente non si spiega la nascita di questo, questo abitante è dio, o anima o atma o come lo volete chiamare,chiunque possiede un corpo fisico non puo sfuggire alle vicissitudini della vita. Nesuuno puo evitare le difficolta della vita.La morte segue la nascita e con la stessa certezza la miseria segue la felicita.Si dovrebbe mantenere l'equilibrio della mente nella felicita e nelle preoccupazioni,nei guadagni e nelle perdite ,nella vittoria e nella sconfitta.Il piacere è un intervasllo tra due dolori. La vita umana deve servire a ricercare la suprema verita e non solo x mangiare, bere e procreare. Quindi la realta è dentro ogniuno di noi,x questo ogni essere umano deve fare ogni sforzo x conoscere la sua natura innata e comprendere la sua vera identita.
elguappo
06-02-2009, 18:57
Non è descrivibile cosa ce dopo la morte, ma si puo solo vivere questa entita,che è racchiusa nel qui e ora costante, costantemente attimo dopo attimo nel flusso del respiro,che è l'abitante della carcassa o corpo, che è soggeto a nascita vita e morte, mentre l'abitante vive in eterno, ed è uno per tutti , chi riesce a vivere questo , automaticametnte ogni cosa diventa conosciuta.Ciao buona ricerca.
Ziosilvio
07-02-2009, 06:50
Il corpo fisico racchiude in se l'abitante, diversamente non si spiega la nascita di questo, questo abitante è dio, o anima o atma o come lo volete chiamare,chiunque possiede un corpo fisico non puo sfuggire alle vicissitudini della vita. Nesuuno puo evitare le difficolta della vita.La morte segue la nascita e con la stessa certezza la miseria segue la felicita.Si dovrebbe mantenere l'equilibrio della mente nella felicita e nelle preoccupazioni,nei guadagni e nelle perdite ,nella vittoria e nella sconfitta.Il piacere è un intervasllo tra due dolori. La vita umana deve servire a ricercare la suprema verita e non solo x mangiare, bere e procreare. Quindi la realta è dentro ogniuno di noi,x questo ogni essere umano deve fare ogni sforzo x conoscere la sua natura innata e comprendere la sua vera identita.
Non è descrivibile cosa ce dopo la morte, ma si puo solo vivere questa entita,che è racchiusa nel qui e ora costante, costantemente attimo dopo attimo nel flusso del respiro,che è l'abitante della carcassa o corpo, che è soggeto a nascita vita e morte, mentre l'abitante vive in eterno, ed è uno per tutti , chi riesce a vivere questo , automaticametnte ogni cosa diventa conosciuta.Ciao buona ricerca.
Avevo raccomandato di mantenere la discussione su un orientamento scientifico.
E questi post non ce l'hanno.
Questo è un richiamo.
Chevelle
07-02-2009, 10:50
La domanda più vecchia del mondo. C'è qualche teoria scientifica che tenta di rispondergli?
Rispondo con questo:
http://www.victorzammit.com/skeptics/challenge.html
Un milione di dollari, messi in palio da questo personaggio, a chi dimostra che non c'è vita dopo la morte. Fatevi avanti ;)
SoleNeve
14-02-2009, 14:38
si però l'anima nei fatti cos'è l'anima:fagiano:
ma poi, se noi fossimo la nostra anima saremmo sempre coscienti di noi stessi, ma quando ci addormentiamo questa coscienza scompare.
Un po' assiomatica questa frase... ma non vera: quando dormo A VOLTE sono coscente di me stesso e del fatto che sto dormendo ;)
SoleNeve
14-02-2009, 14:41
Rispondo con questo:
http://www.victorzammit.com/skeptics/challenge.html
Un milione di dollari, messi in palio da questo personaggio, a chi dimostra che non c'è vita dopo la morte. Fatevi avanti ;)
Bello questo intervento! Forse grazie ad esso coloro che sostengono con convinzione che dopo la morte non c'è nulla, vedranno che stanno facendo lo stesso errore che imputano agli altri :D
StateCity
14-02-2009, 14:49
Rispondo con questo:
http://www.victorzammit.com/skeptics/challenge.html
Un milione di dollari, messi in palio da questo personaggio, a chi dimostra che non c'è vita dopo la morte. Fatevi avanti ;)
potresti mettere anche un milione di dollari a chi dimostra che c'e' vita dopo la morte.. :rolleyes:
la questione non cambierebbe di una virgola...
StateCity
14-02-2009, 14:56
Per capire cosa c'e' dopo la morte, inziamo prima a capire cosa c'e' nella vita... :rolleyes:
D3stroyer
14-02-2009, 19:13
Avevo raccomandato di mantenere la discussione su un orientamento scientifico.
E questi post non ce l'hanno.
Questo è un richiamo.
Dovevi lockare dopo lo starter allora.
SerPaguroSniffa³
14-02-2009, 20:32
la cosa che sembra più probabile logicamente è che una volta che moriamo "smettiamo" di esserci, essendo noi il nostro corpo ed essendo una volta morti il nostro corpo non funzionante.. la cosa però che fa pensare, è che al contrario di un computer, una volta che siamo morti per un certo "tempo", non possiamo più tornare alla vita, questa è la differenza fra la materia organica e non, cioè che la seconda si decompone, sembriamo fatti apposta per seguire il ciclo naturale della vita che tutti conosciamo.. il punto è, si riuscirà mai a sconfiggere la morte, o a riportare alla vita un morto? se riuscissimo ad esempio a tenere in ossigenazione il cervello e a fargli arrivare tutto cio' di cui ha bisogno anche senza che il cuore batta, si può poi facendo ripartire il cuore far tornare alla vita il soggetto? probabilmente si, ma suona molto più strano che riattaccare la spina a un computer, forse perchè il nostro modo di pensare non è ancora abbastanza evoluto, o forse perchè siamo stati costruiti per non vivere per sempre e rispettare il ciclo della vita, chi lo sa..
l'unica cosa alla quale possiamo arrivare tutt'ora, è essere consapevoli che finchè ci siamo dovremmo cercare per noi stessi di vivere al massimo, seguendo le cose che amiamo, cercando di fare una vita piena di emozioni e rapporti sociali che ci regalano bei momenti e cercando di dare qualcosa di noi al mondo, inteso come prole e/o anche come regalare qualcosa di nostro al mondo, che possa dare a sua volte emozioni e/o far progredire la nostra razza
Darkenergy
15-02-2009, 13:50
Premesso che a mio parere è molto difficile , se non impossibile concettualmente, rimanere sul piano scientifico trattando di un argomento del genere,proprio perchè non ci sono evidenze scientifiche sul "dopo",ci provo.
Il mistero di che cosa accade quando moriamo e la natura della mente umana hanno affascinato l'umanità dall'antichità ad oggi. Anche se considerata tradizionalmente una materia da dibattito filosofico, gli avanzamenti nella scienza moderna e in particolare la scienza della rianimazione hanno ora permesso un metodo obiettivo e scientifico per cercare le risposte a queste domande stringenti, che includono implicazioni diffuse non solo per la scienza, ma anche per tutta l'umanità.
Dagli anni 50 e 60, i miglioramenti notevoli nelle tecniche di rianimazione hanno condotto a più alti tassi di sopravvivenza per i pazienti che sperimentano l'arresto cardiaco. Sebbene molti studi si siano focalizzati sulla prevenzione e sul trattamento medico acuto dell'arresto cardiaco, relativamente pochi hanno cercato di esaminare il funzionamento conoscitivo e la condizione della mente umana sia durante, che a seguito dell'arresto cardiaco stesso. Lo studio approfondito di tali pazienti, tuttavia, potrebbe servire non solo come la sfaccettatura più intrigante della rianimazione cardiopolmonare ma può condurre a progressi significativi nel migliorare la cura medica mentre affronta efficacemente la questione mente-cervello.
Oggi, la maggior parte degli scienziati, tradizionalmente, ha adottato una visione monista della questione mente-cervello, sostenente che la mente, la coscienza e il sé umani sono nient'altro che dei sottoprodotti dell'attività elettrochimica all'interno del cervello, nonostante la mancanza di alcuna prova scientifica o persino di una plausibile spiegazione biologica su come il cervello condurrebbe allo sviluppo della mente e della coscienza. Ciò ha condotto alcuni ricercatori preminenti, quale il nobel neuro scienziato John Eccles , a proporre una visione dualista del problema, sostenendo che la mente e la coscienza umane possano in effetti costituire un'entità separata e non scoperta, oltre al cervello.
Al contrario della percezione popolare, la morte non è un momento specifico, ma un processo ben definito.
Da un punto di vista biologico, l'arresto cardiaco è sinonimo di morte clinica. Durante un arresto cardiaco, sono presenti tutti e tre i test di verifica di morte clinica: il cuore arresta il battito, i polmoni smettono di lavorare e il cervello cessa di funzionare.
Successivamente, c'è un periodo di tempo - che può durare da alcuni secondi fino ad un'ora o più a lungo - durante il quale gli sforzi medici di emergenza possono riuscire a resuscitare il cuore ed invertire il processo di morte. Le esperienze che gli individui subiscono durante questo periodo di arresto cardiaco forniscono una finestra unica per capire che cosa tutti, probabilmente, andremo a sperimentare durante il processo del morire.
Negli ultimi anni, un certo numero di studi scientifici intrapresi da ricercatori indipendenti ha rilevato che almeno un 10-20 per cento degli individui che subiscono un arresto cardiaco riportano un pensiero lucido e ben-strutturato, sono ragionanti, hanno delle memorie e alcune volte un ricordo dettagliato del loro arresto cardiaco. Ciò che rende queste esperienze notevoli è che mentre gli studi sul cervello durante l'arresto ci dicono ripetutamente che non c'è attività cerebrale durante questo periodo, questi individui hanno riportato segnali di percezioni dettagliate che sembrano indicare la presenza di un alto livello di coscienza in assenza di attività misurabile del cervello.
Questi studi sembrano suggerire che la mente e la coscienza umane possano, in effetti, funzionare in un momento in cui i test di verifica clinici della morte sono completamente presenti e il cervello ha cessato il suo funzionamento. Se questi più piccoli studi possono essere replicati e verificati , possono non solo rivoluzionare la cura medica dei pazienti criticamente malati e lo studio scientifico della mente e del cervello, ma possono anche sostenere profonde implicazioni universali per la nostra comprensione sociale della morte e del morire.
fonte: http://www.mindbodysymposium.com/human-consciousness-project.html
Purtroppo però secondo me le esperienze di pre-morte, di OBE (Out of Body Experience),ecc, sono tutte circostanze riferibili a chi è stato sulla soglia dell'al di là , ma non l'ha oltrepassata definitivamente.
Cosa c'è dopo la morte, quindi, ce lo potrebbe dire solo un morto per davvero che si mette in contatto veramente con noi dall'altro mondo.:mbe: :rolleyes:
StateCity
15-02-2009, 15:09
Tralasciando definizioni mistiche, Si potrebbe classificare come :
I ) Vita (vegetali, batteri, sitemi superiori)
Non tutta la vita ha un anima, un vegetale e' vivo ma non ha il sistema nervoso.
II ) Anima (insetti e animali con un sistema nervoso centrale)
L'anima coincide con il programma del sistema nervoso, quindi uno stato chimico/elettrico
che realizza la funzione ingresso-uscita a secondo degli stimoli ricevuti.
le funzioni principali sono: mantenere le funzioni vitali, mangiare, riprodursi, sfuggire ai pericoli.
III ) Coscienza (uomo e forse qualche animale piu' evouto)
e' una funzione evoluta che permette di capire e correggere gli errori, ma anche
di fare previsioni, quindi di capire di essere vivi.
http://www.intermed.it/shuttle/box1028/frankie1.jpg
:O
SerPaguroSniffa³
15-02-2009, 15:12
Al contrario della percezione popolare, la morte non è un momento specifico, ma un processo ben definito. // cosa significa?
Da un punto di vista biologico, l'arresto cardiaco è sinonimo di morte clinica. Durante un arresto cardiaco, sono presenti tutti e tre i test di verifica di morte clinica: il cuore arresta il battito, i polmoni smettono di lavorare e il cervello cessa di funzionare.
Successivamente, c'è un periodo di tempo - che può durare da alcuni secondi fino ad un'ora o più a lungo - durante il quale gli sforzi medici di emergenza possono riuscire a resuscitare il cuore ed invertire il processo di morte. Le esperienze che gli individui subiscono durante questo periodo di arresto cardiaco forniscono una finestra unica per capire che cosa tutti, probabilmente, andremo a sperimentare durante il processo del morire.
Negli ultimi anni, un certo numero di studi scientifici intrapresi da ricercatori indipendenti ha rilevato che almeno un 10-20 per cento degli individui che subiscono un arresto cardiaco riportano un pensiero lucido e ben-strutturato, sono ragionanti, hanno delle memorie e alcune volte un ricordo dettagliato del loro arresto cardiaco. Ciò che rende queste esperienze notevoli è che mentre gli studi sul cervello durante l'arresto ci dicono ripetutamente che non c'è attività cerebrale durante questo periodo, questi individui hanno riportato segnali di percezioni dettagliate che sembrano indicare la presenza di un alto livello di coscienza in assenza di attività misurabile del cervello.
Questi studi sembrano suggerire che la mente e la coscienza umane possano, in effetti, funzionare in un momento in cui i test di verifica clinici della morte sono completamente presenti e il cervello ha cessato il suo funzionamento. Se questi più piccoli studi possono essere replicati e verificati , possono non solo rivoluzionare la cura medica dei pazienti criticamente malati e lo studio scientifico della mente e del cervello, ma possono anche sostenere profonde implicazioni universali per la nostra comprensione sociale della morte e del morire.
fonte: http://www.mindbodysymposium.com/human-consciousness-project.html
comunque sono abbastanza scettico su questa parte, quando uno è in arresto cardiaco e l'elettro-ecencefalogramma è piatto dubito che l'individuo sia in qualche modo presente.
secondo me i progressi della scienza in medicina potranno cambiare molto, fornendo una visione più chiara, la nostra percezione sull'argomento...
Ziosilvio
15-02-2009, 16:49
http://www.victorzammit.com/skeptics/challenge.html
Un avvocato (oltretutto in pensione) che mette in palio del denaro per chi refuta una tesi, non deve far altro che insistere nel negare che la tesi sia stata refutata, ed ecco che il premio non verra' mai vinto.
Il che ovviamente non costituisce una prova scientifica di vita dopo la morte.
Anzi, non si tratta nemmeno di scienza.
Mi dispiacerebbe chiudere il thread per colpa di interventi come questo.
In fondo, quegli utenti che stanno cercando di trattare l'argomento in maniera scientifica, ci stanno riuscendo abbastanza bene.
CioKKoBaMBuZzo
15-02-2009, 18:42
giusto per smuovere un po' le acque introduco questo argomento :D
http://it.wikipedia.org/wiki/Suicidio_quantistico
TheDonzo
15-02-2009, 23:48
comunque sono abbastanza scettico su questa parte, quando uno è in arresto cardiaco e l'elettro-ecencefalogramma è piatto dubito che l'individuo sia in qualche modo presente.
secondo me i progressi della scienza in medicina potranno cambiare molto, fornendo una visione più chiara, la nostra percezione sull'argomento...
Quoto.
se l'encefalogramma (o come si scrive) è piatto, vuol dire che non sono presenti reazioni di natura chimico/elettrica all'interno del nostro cervello.
in parole povere è come se fosse spento.
per tornare alla domanda iniziale, secondo me dopo la morte rimane solo il nostro corpo a marcire e, la cosa più importante, rimane il ricordo di noi stessi, i nostri figli e il nostro contributo per creare un mondo migliore ma anche peggiore.
p.s. non voglio flemmare, ma mi chiedo come sia possibile in un tread scientifico parlare di anima
:dissident:
16-02-2009, 00:37
Signore e signori,
Tutto molto bello e molto civile.
Ma forse un po' troppo filosofico e un po' troppo poco scientifico.
Ricordo che questa è la sezione Scienza e tecnica.
Buon proseguimento ;)
Temo che la natura dell'argomento, che non e' sondabile in maniera scientifica, lo renda necessariamente terreno della filosofia...il problema e'...non c'e' una sezione sulla filosofia sul forum di HWU..come si fa? :confused:
Darkenergy
17-02-2009, 07:28
Quoto.
se l'encefalogramma (o come si scrive) è piatto, vuol dire che non sono presenti reazioni di natura chimico/elettrica all'interno del nostro cervello.
in parole povere è come se fosse spento.
Appunto.Proprio per questo,se rileggete meglio il senso del mio intervento,la condizione descritta , in assenza di altre evidenze(tipo il morto veramente morto che teoricamente si mette in contatto con qualcuno su questa Terra per raccontargli cosa c'è nell'al di là), è una delle più propizie per cercare di capire cosa ci aspetta "dopo" o, comunque, cosa avviene sulla "soglia".
Ziosilvio
17-02-2009, 07:43
Appunto.Proprio per questo,se rileggete meglio il senso del mio intervento,la condizione descritta , in assenza di altre evidenze(tipo il morto veramente morto che teoricamente si mette in contatto con qualcuno su questa Terra per raccontargli cosa c'è nell'al di là), è una delle più propizie per cercare di capire cosa ci aspetta "dopo" o, comunque, cosa avviene sulla "soglia".
Io propenderei decisamente per la seconda ipotesi.
Non tanto "cosa ci aspetta 'dopo'", che è una cosa sulla quale non si possono (per quanto ne sappiamo ora!) fare esperimenti che forniscano informazioni osservabili.
Ma piuttosto "cosa avviene sulla 'soglia'", nel senso di: cosa accade a una persona quando sta per morire.
Rispondendo con raziocinio direi "niente", anche perché noi siamo, psicologicamente portati a pensare che ci devva essere PER FORZA qualcosa, non ci rassegnamo (razionalmente e istintivamente) alla fine di tutto, ma invece "tutto" porta a pensare che una volta che ci spegnamo, finisca ogni cosa, ma in ogni caso non saremo in grado di accorgercene perché appunto siamo morti,
Da credente, risponderei che c'è la vita che il nostro Dio ci ha promesso.
Il fatto è, riallacciandomi al discorso di prima, che tanto non ce ne accorgiamo... non essendo coscenti... :)
Un saluto a tutti...
masand
StateCity
17-02-2009, 17:46
Secondo le mie teorie, la coscienza non puo' vivere senza un mezzo fisico.
come il software non esiste senza l'hardware.. :asd:
Direi che la possibilita' piu' concreta e' la reincarnazione in altri corpi.. :rolleyes:
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