c.m.g
12-01-2009, 08:58
lunedì 12 gennaio 2009
Roma - Armati di laptop e smartphone si aggireranno per le strade di Mumbai alla ricerca di reti WiFi non protette: il crimine mediato dalla tecnologia non dovrà sopravvivere al pattugliamento, nel quale saranno coinvolte le forze di polizia della metropoli indiana.
http://www.punto-informatico.it/punto/20090112/gamum.jpg
I cittadini di Mumbai non devono prestare le proprie risorse tecnologiche alla causa del crimine: poiché il commando protagonista degli attacchi che hanno recentemente insanguinato la capitale è ricorso (http://punto-informatico.it/2495629/PI/News/mumbai-fu-una-strategia-hi-tech.aspx) ad un largo dispiegamento di tecnologia, poiché i messaggi del terrore sono spesso veicolati (http://punto-informatico.it/2432171/PI/News/un-attentatore-si-nascondeva-yahoo.aspx) da reti non adeguatamente protette, le forze dell'ordine di Mumbai si stanno mobilitando (http://bonacina.wordpress.com/2009/01/10/oltre-il-decreto-pisanu/) per chiudere i rubinetti di connettività lasciati aperti da privati, da aziende e da istituzioni.
Sono 80 gli agenti pronti ad essere sguinzagliati per le strade di Mumbai: addestrati da esperti di sicurezza, hanno imparato a rilevare reti WiFi aperte con laptop e smartphone. Saranno presto investiti della missione di chiudere tutti gli spiragli di connettività messi incautamente a disposizione.
L'India si è già dotata di misure di sicurezza per prevenire l'utilizzo non identificabile di Internet: molti stati indiani hanno introdotto l'obbligo di registrazione (http://punto-informatico.it/1378565/PI/News/netcafe-italia-fa-scuola-india.aspx) per impedire che i netcafé vengano sfruttati per propositi che esulano dalla legge, Mumbai ha previsto (http://punto-informatico.it/2059338/PI/News/india-cimici-nei-pc-dei-netcafe.aspx) che le postazioni Internet pubbliche debbano essere provviste di sistemi che consentano alla polizia di monitorare la vita online degli utenti e di ricostruire i tracciati di navigazione seguiti. Se gli Internet café non offrono ai malintenzionati una base sulla quale costruire le proprie strategie, i privati cittadini, le istituzioni e le aziende continuano a garantire banda e anonimato a coloro che meditassero di utilizzare la rete come strumento per violare la legge.
Per questo motivo le forze di polizia dispenseranno notifiche e imporranno password a chiunque innervi la metropoli di connettività. "I nostri uomini, equipaggiati con laptop e telefonini, faranno controlli casuali presso i centri commerciali, i cinema e le aree occupate dagli uffici - ha spiegato (http://www.dnaindia.com/report.asp?newsid=1220336) un rappresentante delle forze dell'ordine locali - se individueremo una connessione non protetta contatteremo l'utente e lo avvertiremo del fatto che la sua rete potrebbe essere utilizzata da criminali". Sul capo del cittadino pende il codice di procedura penale e l'eventuale accusa di aver agevolato un reato pur essendo a conoscenza delle possibilità che esistono per scongiurarlo.
Ma l'India non si occuperà solo di sensibilizzare i cittadini tagliando la connettività aperta: le forze dell'ordine si preparano ad infiltrarsi nelle maglie delle organizzazioni criminali facendo leva sulla nuova versione (http://www.countercurrents.org/karun020109.htm) della legge locale contro il cybercrimine. Se vengono ammorbidite (http://www.business-standard.com/india/news/your-cybercrime-friendly-legislation/00/03/345550/) le pene per coloro che si macchiano di reati mediati dalla tecnologia, viene altresì accordata alle forze dell'ordine la possibilità di monitorare indiscriminatamente (http://economictimes.indiatimes.com/Infotech/ITeS/Lok_Sabha_passes_IT_Act_Amendment_Bill/articleshow/3875931.cms) tutte le comunicazioni che scorrono online.
Gaia Bottà
fonte immagine (http://www.flickr.com/photos/jonhurd/2339021530/)
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2521006/PI/News/india-polizia-va-caccia-wifi-libero-arrestarlo.aspx)
Roma - Armati di laptop e smartphone si aggireranno per le strade di Mumbai alla ricerca di reti WiFi non protette: il crimine mediato dalla tecnologia non dovrà sopravvivere al pattugliamento, nel quale saranno coinvolte le forze di polizia della metropoli indiana.
http://www.punto-informatico.it/punto/20090112/gamum.jpg
I cittadini di Mumbai non devono prestare le proprie risorse tecnologiche alla causa del crimine: poiché il commando protagonista degli attacchi che hanno recentemente insanguinato la capitale è ricorso (http://punto-informatico.it/2495629/PI/News/mumbai-fu-una-strategia-hi-tech.aspx) ad un largo dispiegamento di tecnologia, poiché i messaggi del terrore sono spesso veicolati (http://punto-informatico.it/2432171/PI/News/un-attentatore-si-nascondeva-yahoo.aspx) da reti non adeguatamente protette, le forze dell'ordine di Mumbai si stanno mobilitando (http://bonacina.wordpress.com/2009/01/10/oltre-il-decreto-pisanu/) per chiudere i rubinetti di connettività lasciati aperti da privati, da aziende e da istituzioni.
Sono 80 gli agenti pronti ad essere sguinzagliati per le strade di Mumbai: addestrati da esperti di sicurezza, hanno imparato a rilevare reti WiFi aperte con laptop e smartphone. Saranno presto investiti della missione di chiudere tutti gli spiragli di connettività messi incautamente a disposizione.
L'India si è già dotata di misure di sicurezza per prevenire l'utilizzo non identificabile di Internet: molti stati indiani hanno introdotto l'obbligo di registrazione (http://punto-informatico.it/1378565/PI/News/netcafe-italia-fa-scuola-india.aspx) per impedire che i netcafé vengano sfruttati per propositi che esulano dalla legge, Mumbai ha previsto (http://punto-informatico.it/2059338/PI/News/india-cimici-nei-pc-dei-netcafe.aspx) che le postazioni Internet pubbliche debbano essere provviste di sistemi che consentano alla polizia di monitorare la vita online degli utenti e di ricostruire i tracciati di navigazione seguiti. Se gli Internet café non offrono ai malintenzionati una base sulla quale costruire le proprie strategie, i privati cittadini, le istituzioni e le aziende continuano a garantire banda e anonimato a coloro che meditassero di utilizzare la rete come strumento per violare la legge.
Per questo motivo le forze di polizia dispenseranno notifiche e imporranno password a chiunque innervi la metropoli di connettività. "I nostri uomini, equipaggiati con laptop e telefonini, faranno controlli casuali presso i centri commerciali, i cinema e le aree occupate dagli uffici - ha spiegato (http://www.dnaindia.com/report.asp?newsid=1220336) un rappresentante delle forze dell'ordine locali - se individueremo una connessione non protetta contatteremo l'utente e lo avvertiremo del fatto che la sua rete potrebbe essere utilizzata da criminali". Sul capo del cittadino pende il codice di procedura penale e l'eventuale accusa di aver agevolato un reato pur essendo a conoscenza delle possibilità che esistono per scongiurarlo.
Ma l'India non si occuperà solo di sensibilizzare i cittadini tagliando la connettività aperta: le forze dell'ordine si preparano ad infiltrarsi nelle maglie delle organizzazioni criminali facendo leva sulla nuova versione (http://www.countercurrents.org/karun020109.htm) della legge locale contro il cybercrimine. Se vengono ammorbidite (http://www.business-standard.com/india/news/your-cybercrime-friendly-legislation/00/03/345550/) le pene per coloro che si macchiano di reati mediati dalla tecnologia, viene altresì accordata alle forze dell'ordine la possibilità di monitorare indiscriminatamente (http://economictimes.indiatimes.com/Infotech/ITeS/Lok_Sabha_passes_IT_Act_Amendment_Bill/articleshow/3875931.cms) tutte le comunicazioni che scorrono online.
Gaia Bottà
fonte immagine (http://www.flickr.com/photos/jonhurd/2339021530/)
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2521006/PI/News/india-polizia-va-caccia-wifi-libero-arrestarlo.aspx)