View Full Version : Berlusconi: «Nel Pd c'è questione morale»
l premier all'attacco. casini: «evitare errori del passato»
Berlusconi: «Nel Pd c'è questione morale»
Il premier: «È innegabile che il problema ci sia». Franceschini: «Lui non ne può parlare»
Silvio Berlusconi (Lapresse)
Silvio Berlusconi (Lapresse)
PESCARA - La cosiddetta questione morale del Pd scuote la politica e nel pomeriggio, dopo la protesta del sindaco di Firenze Domenici davanti alla sede della Repubblica a Roma, è il presidente Silvio Berlusconi a dire che il problema esiste, eccome. «È innegabile che ci sia, e c'è assolutamente una questione morale all'interno del Pd» ha detto il premier, a Pescara per una visita a sorpresa a sostegno del candidato Pdl alla presidenza della regione Gianni Chiodi.
Siamo alla vigilia di una nuova tangentopoli? è stato chiesto al premier: «Non amo questo nome, non lo amo proprio e spero non sarà così - risponde il premier - certamente la sinistra italiana sbagliava quando pretendeva di avere l'esclusiva dell'etica. Non ce l'ha e non l'ha mai avuta». E sulla protesta del sindaco di Firenze? «Cosa volete che vi dica. E allora io chissà per quanto tempo mi sarei dovuto incatenare. Avrei dovuto farlo tutti i giorni".
«BERLUSCONI NON PUO' PARLARE DI QUESTIONE MORALE» - Non si fa attendere la reazione del Pd, a voce del vicesegretario Franceschini: «Berlusconi che parla di questione morale al Pd? È l'ultimo uomo al mondo che può permettersi di farlo. Provi a ripetere la stessa frase davanti allo specchio e vedrà che non ci riuscirà neppure lui per la vergogna». A seguire e sulla stessa lunghezza d'onda anche la replica di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd: «Lezioni di morale da Berlusconi non ne accettiamo. Troppo spesso in questi anni - sottolinea la parlamentare del Pd - i suoi interessi personali hanno fatto premio su quelli del nostro Paese. Ho già avuto modo di dire che il Pd deve interrogarsi su quanto sta avvenendo e che non può far finta di nulla. Il Pd nasce con un'idea della politica alta e sicuramente dobbiamo impegnarci noi per primi per dare al Paese una classe dirigente che abbia sempre come primo obiettivo la cura degli interessi generali. Il Pd di questo discuterà, affronterà i problemi e andrà avanti a testa alta. Ma il Cavaliere dovrebbe fare un grande esame di coscienza prima di parlare di questione morale per gli altri partiti. Non è da lui che accettiamo richiami alla moralità della politica».
«DA SINISTRA ATTACCHI IGNOBILI» - Berlusconi è poi tornato a parlare delle situazione specifica dell'Abruzzo: «È una cosa ignobile che la sinistra continui a raccontare la stupidaggine che il governo di centrodestra abbia sottratto fondi all'Abruzzo. Così come è ignobile l'atteggiamento avuto dalla sinistra sul decreto Gelmini per la scuola e ignobile il comportamento avuto sulla normalizzazione dell'Iva per Sky». Il premier ha poi fatto una passeggiata in centro per incontrare cittadini e commercianti. Da piazza Primo maggio, dove è stato accolto dai vertici del Pdl abruzzese, si è spostato in piazza della Rinascita, corso Umberto e via Nicola Fabrizi. Berlusconi è arrivato a Pescara in elicottero, poi ha raggiunto in auto il centro. È la sua seconda visita in Abruzzo dall'apertura della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale. Due settimane fa il premier aveva visitato Teramo, L'Aquila e Montesilvano (Pescara), sempre per sostenere della campagna elettorale di Chiodi.
CASINI: «ERRORI DEL PASSATO» - Anche Pier Ferdinando Casini è in Abruzzo, ad Atessa, per un appuntamento elettorale in vista delle regionali. «La questione morale esiste, ma la crisi della politica è spesso legata agli errori della politica - ha detto il leader dell'Udc -. Non dobbiamo ripercorrere le strade del passato, dobbiamo evitare gli sbagli già fatti».
06 dicembre 2008
http://www.corriere.it/politica/08_dicembre_06/Berlusconi_pd_questione_morale_280c53bc-c3aa-11dd-b8a5-00144f02aabc.shtml
Secondo voi, una persona il cui braccio destro, nonchè fondatore del suo partito Dell'Utri è stato condannato per mafia, il cui padre è finito nei guai per aver lavato i soldi dei piu violenti criminali del sud italia, ma non prima di aver elargito al figlio un enorme dono dalla provenienza sconosciuta, e che ha ospitato nella sua villa un eroe del calibro di mangano può parlare di questione morale?
Non potrebbe parlare neppure dello zerbino zozzo all'ingresso di un palazzo in una riunione di condominio.
LuVi
CozzaAmara
07-12-2008, 11:14
Berlusconi che parla di questione morale sarebbe come sentire parlare Hitler o Stalin di pace.
dreadknight
07-12-2008, 11:36
Sono d'accordo sul fatto che nessuno della classe politica odierna possa permettersi di pontificare sull'etica.
Sono altresì d'accordo con Berlusconi su questo passaggio:
E allora io chissà per quanto tempo mi sarei dovuto incatenare. Avrei dovuto farlo tutti i giorni
peccato che non l'abbia attuato, come la maggior parte delle sue promesse
Sono d'accordo sul fatto che nessuno della classe politica odierna possa permettersi di pontificare sull'etica.
Emma Bonino mi è sempre piaciuta come persona, e anche molte sue idee non sono cosi male....
Umh io aspetto il primo utente che lo difenderà.
Perchè,ne sono convinto,qualcuno arriverà :cry: :cry: :cry: :cry:
Umh io aspetto il primo utente che lo difenderà.
Perchè,ne sono convinto,qualcuno arriverà :cry: :cry: :cry: :cry:
ce ne sono già 3, mi chiedo però perchè non postino le loro motivazioni.
sempreio
07-12-2008, 12:17
certo che può! è da anni che lo accusano facendosi paladini della giustizia! giustizia de che!
Ossimoro : figura retorica che consiste nell'accostamento di due termini in forte antitesi tra loro. A differenza della figura retorica dell'antitesi, i due termini sono spesso incompatibili . Ad es "La morale di Berlusconi" , "la coerenza del PDL " , "La giustizia di Alfano"
ConteZero
07-12-2008, 12:17
La questione morale nel PD deve esserci.
Fede ieri ha passato mezzo telegiornale a dire che c'è una questione morale nel PD: l'ha detto a nome suo, quotando Berlusconi, come deduzione a partire dal sindaco incatenato davanti a Repubblica ed un altro paio di volte fuori da un contesto specifico (c'è mancato poco che non dicesse "la questione morale del PD... ops, scusate, questa notizia sulla questione morale del PD l'avevo già data").
wildsliver
07-12-2008, 12:19
forse intendeva dire che il PD la questione morale se la pone ancora..
certo che può! è da anni che lo accusano facendosi paladini della giustizia! giustizia de che!
Alèèèèèèèèèè eccone unooooooooooooo!!
Vabbè,ha sragionato per conto suo senza rispondere,ovviamente, a nessuna domanda.Ma poco importa,ci siamo abituati.
:doh: :doh: :doh:
gigio2005
07-12-2008, 12:27
La questione morale nel PD deve esserci.
*
non c'e' SIZE 8?
Io, onestamente, ho sempre trovato fastidioso l'uso del termine "morale" in questa faccenda.
Non capisco perchè non la si chiami questione "penale" come sarebbe più corretto.
dreadknight
07-12-2008, 12:35
Non capisco perchè non la si chiami questione "penale" come sarebbe più corretto.
perché a scontare la giusta pena non ci arriva mai nessuno di loro
perché a scontare la giusta pena non ci arriva mai nessuno di loro
Rimane pur sempre una questione penale e di legge. Che si potrebbe affrontare ponendo leggi piu restritttive come ad esempio inserire la pena accessoria con il divieto di ricoprire incarichi pubblici per almeno anni per qualunque reato di corruzione o abuso d'ufficio.
Chiamarla questione morale, mi pare un approccio moralista. come se un ladro potesse essere convinto a non rubare con la moral suasion.
Che Berlinguer avesse usato questa espressione, dimostra solo, a mio avviso, quanto fossero moralisti i comunisti italiani.
^TiGeRShArK^
07-12-2008, 12:48
http://www.corriere.it/politica/08_dicembre_06/Berlusconi_pd_questione_morale_280c53bc-c3aa-11dd-b8a5-00144f02aabc.shtml
Secondo voi, una persona il cui braccio destro, nonchè fondatore del suo partito Dell'Utri è stato condannato per mafia, il cui padre è finito nei guai per aver lavato i soldi dei piu violenti criminali del sud italia, ma non prima di aver elargito al figlio un enorme dono dalla provenienza sconosciuta, e che ha ospitato nella sua villa un eroe del calibro di mangano può parlare di questione morale?
e dimentichi il suo braccio sinistro condannato in via definitiva per corruzione al processo IMI-SIR. :)
Rimane pur sempre una questione penale e di legge. Che si potrebbe affrontare ponendo leggi piu restritttive come ad esempio inserire la pena accessoria con il divieto di ricoprire incarichi pubblici per almeno anni per qualunque reato di corruzione o abuso d'ufficio.
Chiamarla questione morale, mi pare un approccio moralista. come se un ladro potesse essere convinto a non rubare con la moral suasion.
Che Berlinguer avesse usato questa espressione, dimostra solo, a mio avviso, quanto fossero moralisti i comunisti italiani.
Questo è l'errore più comune di chi giudica ciò che non conosce,specialmente se parla di gente come Berlinguer.
Non toccherebbe me dirtelo,ma tra morale e moralismo c'è una differenza abissale.
no problem però,non mi aspetto che tu la capisca....
Questo è l'errore più comune di chi giudica ciò che non conosce,specialmente se parla di gente come Berlinguer.
Non toccherebbe me dirtelo,ma tra morale e moralismo c'è una differenza abissale.
no problem però,non mi aspetto che tu la capisca....
Secondo me quando la morale diventa un'arma politica si finisce sempre nel moralismo.
Che a farlo sia Berlinguer o il Papa, il risultato a mio avviso non cambia.
Il rispetto della legge non é una questione di morale. E' una questione per natura "amorale" che ricade nelle problematiche di organizzazione dello stato, della sua gestione ed efficienza.
Ziosilvio
07-12-2008, 12:58
Berlusconi può parlare di questione morale per il PD?
Sì.
Berlusconi fa, parlando di questione morale per il PD, una figura migliore di quella che farebbe Kim Jong Il parlando di violazione dei diritti umani in Birmania?
No.
stbarlet
07-12-2008, 13:03
Berlusconi può parlare di questione morale per il PD?
Sì.
Berlusconi fa, parlando di questione morale per il PD, una figura migliore di quella che farebbe Kim Jong Il parlando di violazione dei diritti umani in Birmania?
No.
*
Ed aggiungo che questa sarà l'occasione per riformare la giustizia nel miglior modo possibile per tutta la classe politica..
||ElChE||88
07-12-2008, 13:13
"Cosa volete che vi dica. E allora io chissà per quanto tempo mi sarei dovuto incatenare. Avrei dovuto farlo tutti i giorni"
Vai, vai, sei ancora in tempo!
ConteZero
07-12-2008, 13:42
Vai, vai, sei ancora in tempo!
Oramai le ragioni per farlo gli sono andate in prescrizione/depenalizzate :D
entanglement
07-12-2008, 14:17
Berlusconi che parla di questione morale sarebbe come sentire parlare Hitler o Stalin di pace.
o pacciani di rispetto della donna
Sì, può.
Ma come direbbe FabioGreggio, la sua opinione conta di meno di quella di un rutto fatto nel deserto del Sahara, dopo una CocaCola.
Tessera P2 1816 e amico del MAFIOSO Dell'Utri.
gabi.2437
07-12-2008, 14:23
Ma se nemmeno sanno cos'è una "questione morale"
:asd:
Tutti lì a spalar popò sull'avversario e basta :rolleyes:
John Cage
07-12-2008, 14:25
Forse, dico forse, la questione morale nel PD esiste perché a qualcuno è rimasta un po di moralità.
Il PDL invece è chiaro che non si pone nessuna questione morale.
:rolleyes:
Io, onestamente, ho sempre trovato fastidioso l'uso del termine "morale" in questa faccenda.
Non capisco perchè non la si chiami questione "penale" come sarebbe più corretto.
Perchè sono questioni diverse, la sfera "penale" è molto più ristretta e non è lo strumento sufficiente per valutare la politica (non qui e oggi, almeno)
Ad esempio, Cuffaro (parlo di un caso che conosciamo tutti) è stato condannato in primo grado per favoreggiamento. A livello penale è ancora innocente fino a prova contraria, e con i tempi della giustizia può anche darsi che lo rimanga per sempre (leggi: prescrizione)
Eppure nel corso del processo e anche prima sono stati ACCERTATI, parliamo di FATTI come intercettazioni e simili, contatti con esponenti della mafia e un comportamento del tutto incompatibile con le cariche pubbliche.
Ecco, dove la questione "penale" non è ancora arrivata o non arriverà mai (frequentare mafiosi, ad esempio, di per sè non è un reato) DOVREBBE arrivare quella morale, e Cuffaro non dovrebbe più vedere la politica neanche con il binocolo, in un paese normale.
Non dobbiamo più permettere alla classe politica (e dirigente) di trincerarsi dietro la giustizia (quando fa comodo, e considerando che la stanno plasmando a loro favore), non possono essere solo le sentenze (e spesso neanche quelle) a mettere fino allo schifo.
LucaTortuga
07-12-2008, 14:55
Perchè sono questioni diverse, la sfera "penale" è molto più ristretta e non è lo strumento sufficiente per valutare la politica (non qui e oggi, almeno)
Ad esempio, Cuffaro (parlo di un caso che conosciamo tutti) è stato condannato in primo grado per favoreggiamento. A livello penale è ancora innocente fino a prova contraria, e con i tempi della giustizia può anche darsi che lo rimanga per sempre (leggi: prescrizione)
Eppure nel corso del processo e anche prima sono stati ACCERTATI, parliamo di FATTI come intercettazioni e simili, contatti con esponenti della mafia e un comportamento del tutto incompatibile con le cariche pubbliche.
Ecco, dove la questione "penale" non è ancora arrivata o non arriverà mai (frequentare mafiosi, ad esempio, di per sè non è un reato) DOVREBBE arrivare quella morale, e Cuffaro non dovrebbe più vedere la politica neanche con il binocolo, in un paese normale.
Non dobbiamo più permettere alla classe politica (e dirigente) di trincerarsi dietro la giustizia (quando fa comodo, e considerando che la stanno plasmando a loro favore), non possono essere solo le sentenze (e spesso neanche quelle) a mettere fino allo schifo.
Mi hai preceduto. ;)
Perchè sono questioni diverse, la sfera "penale" è molto più ristretta e non è lo strumento sufficiente per valutare la politica (non qui e oggi, almeno)
Ad esempio, Cuffaro (parlo di un caso che conosciamo tutti) è stato condannato in primo grado per favoreggiamento. A livello penale è ancora innocente fino a prova contraria, e con i tempi della giustizia può anche darsi che lo rimanga per sempre (leggi: prescrizione)
Eppure nel corso del processo e anche prima sono stati ACCERTATI, parliamo di FATTI come intercettazioni e simili, contatti con esponenti della mafia e un comportamento del tutto incompatibile con le cariche pubbliche.
Ecco, dove la questione "penale" non è ancora arrivata o non arriverà mai (frequentare mafiosi, ad esempio, di per sè non è un reato) DOVREBBE arrivare quella morale, e Cuffaro non dovrebbe più vedere la politica neanche con il binocolo, in un paese normale.
Non dobbiamo più permettere alla classe politica (e dirigente) di trincerarsi dietro la giustizia (quando fa comodo, e considerando che la stanno plasmando a loro favore), non possono essere solo le sentenze (e spesso neanche quelle) a mettere fino allo schifo.
Fare favori ai mafiosi non é una questione di morale.
E' una questione di reato penale.
Il fatto che cuffaro sia ancora libero di presentarsi alle elezioni é quindi una questione di amministrazione della giustizia.
Per quanto mi riguarda sarebbe utile mettere l'esecuzione delle sentenze già dopo il primo grado di giudizio.
Perchè gli altri strumenti sono inutili.
Mettiamo che Cuffaro sia davvero colpevole.
Secondo te uno che fa favori ai capi clan mafiosi sarà mai convinto a ritirarsi dalla politica solo per una azione di moral suasion?
La corruzione è prima di tutto un problema amministrativo, strutturale. E come tale va trattato.
LucaTortuga
07-12-2008, 15:10
Fare favori ai mafiosi non é una questione di morale.
E' una questione di reato penale.
Il fatto che cuffaro sia ancora libero di presentarsi alle elezioni é quindi una questione di amministrazione della giustizia.
Per quanto mi riguarda sarebbe utile mettere l'esecuzione delle sentenze già dopo il primo grado di giudizio.
Perchè gli altri strumenti sono inutili.
Mettiamo che Cuffaro sia davvero colpevole.
Secondo te uno che fa favori ai capi clan mafiosi sarà mai convinto a ritirarsi dalla politica solo per una azione di moral suasion?
La corruzione è prima di tutto un problema amministrativo, strutturale. E come tale va trattato.
Quando un partito si pone la "questione morale", vuol dire che intende applicare per primo, ai propri iscritti, requisiti di di "moralità" che vanno ben oltre il semplice dato della "fedina penale" pulita.
Perlomeno, questo era ciò che intendeva Berlinguer, cui è comunemente attribuita la paternità dell'espressione.
Quando un partito si pone la "questione morale", vuol dire che intende applicare per primo, ai propri iscritti, requisiti di di "moralità" che vanno ben oltre il semplice dato della "fedina penale" pulita.
Perlomeno, questo era ciò che intendeva Berlinguer, cui è comunemente attribuita la paternità dell'espressione.
Mi va bene.
Ma se non é la fedina penale, ovvero se non è la sentenza della magistratura a definire chi é corrotto e chi non lo é ( come ho detto é sufficiente una sentenza di primo grado), quali parametri si usano?
LucaTortuga
07-12-2008, 15:44
Mi va bene.
Ma se non é la fedina penale, ovvero se non è la sentenza della magistratura a definire chi é corrotto e chi non lo é ( come ho detto é sufficiente una sentenza di primo grado), quali parametri si usano?
Non ho detto che la sentenza non conta.
Diciamo che non basta.
A livello morale, se si vuole potersi proporre all'elettore come "onesti" (cosa che, secondo me, dovrebbe essere il requisito più "premiante" alle elezioni), bisogna evitare anche il semplice "sospetto" di connivenza con la criminalità, spregio per la legge o conflitto d'interesse.
Non ho detto che la sentenza non conta.
Diciamo che non basta.
A livello morale, se si vuole potersi proporre all'elettore come "onesti" (cosa che, secondo me, dovrebbe essere il requisito più "premiante" alle elezioni), bisogna evitare anche il semplice "sospetto" di connivenza con la criminalità, spregio per la legge o conflitto d'interesse.
Al dilà del conflitto di interessi.
Il "sospetto" non puo certo essere un metro affidabile.
O avresti ad esempio escluso Prodi per i sospetti lanciati da un certo igor marini?
Sì, può.
Ma come direbbe FabioGreggio, la sua opinione conta di meno di quella di un rutto fatto nel deserto del Sahara, dopo una CocaCola.
Tessera P2 1816 e amico del MAFIOSO Dell'Utri.
berlusconi era amico anche del mafioso Mangano non scordiamolo
Al dilà del conflitto di interessi.
Il "sospetto" non puo certo essere un metro affidabile.
O avresti ad esempio escluso Prodi per i sospetti lanciati da un certo igor marini?
Siamo d'accordo, ma fra il sospetto e la verità giudiziaria passano milioni di sfumature che al momento non vengono nemmeno considerate. Vi sono casi in cui si possono PROVARE non reati, ma comportamenti non consoni alla funzione pubblica. Partiamo da questi almeno...
Altra questione, le condanne non ancora passate in giudicato. Non devono essere AUTOMATICAMENTE motivo di discrimine, ma se hanno portato alla luce fatti OGGETTIVAMENTE "moralmente" inaccettabili, devono avere qualche conseguenza SUBITO, a prescindere dall'iter giudiziario susseguente.
Il problema è che queste "zone grigie" IMHO non possono essere appannaggio del sistema giudiziario, che può al massimo dare alcuni strumenti (gli atti dei processi, le motivazioni delle sentenze, ecc.) ma a tirare le somme dovrebbe essere l'opinione pubblica e i suoi rappresentanti. Cosa che purtroppo non avviene più da tempo.
ma come fà un piduista a parlare di questione morale di qualcun'altro?
è come se pinocchio ti vien a dire di non raccontar bugie,che fai,gli ridi in faccia e via,amen :D
non riesco ad immaginare chi possa votare si al sondaggio lì sopra
LucaTortuga
07-12-2008, 17:35
Al dilà del conflitto di interessi.
Il "sospetto" non puo certo essere un metro affidabile.
O avresti ad esempio escluso Prodi per i sospetti lanciati da un certo igor marini?
Adesso non esageriamo.
Non stiamo parlando di leggi dello stato (che devono essere inflessibilmente certe), ma di un'autoregolamentazione interna al partito.
Mi riferivo al concetto di base, le modalità operative le lascio decidere a chi ha di questi problemi.
Siamo d'accordo, ma fra il sospetto e la verità giudiziaria passano milioni di sfumature che al momento non vengono nemmeno considerate. Vi sono casi in cui si possono PROVARE non reati, ma comportamenti non consoni alla funzione pubblica. Partiamo da questi almeno...
Altra questione, le condanne non ancora passate in giudicato. Non devono essere AUTOMATICAMENTE motivo di discrimine, ma se hanno portato alla luce fatti OGGETTIVAMENTE "moralmente" inaccettabili, devono avere qualche conseguenza SUBITO, a prescindere dall'iter giudiziario susseguente.
Il problema è che queste "zone grigie" IMHO non possono essere appannaggio del sistema giudiziario, che può al massimo dare alcuni strumenti (gli atti dei processi, le motivazioni delle sentenze, ecc.) ma a tirare le somme dovrebbe essere l'opinione pubblica e i suoi rappresentanti. Cosa che purtroppo non avviene più da tempo.
In teoria si possono fare tutti i piu bei discorsi.
Ma in pratica che significa? Quali criteri definiscono se uno é morale o meno?
LucaTortuga
07-12-2008, 17:43
In teoria si possono fare tutti i piu bei discorsi.
Ma in pratica che significa? Quali criteri definiscono se uno é morale o meno?
Il partito si deve porre, appunto, questa domanda.
Sappiamo come l'hanno risolta nel PDL.
Ora vediamo se e come la risolvono quelli del PD.
Il partito si deve porre, appunto, questa domanda.
Sappiamo come l'hanno risolta nel PDL.
Ora vediamo se e come la risolvono quelli del PD.
Perfetto.
Ma questo non risolverà mai il problema della corruzione.
Perchè la corruzione non è una questione di morale privata. Ma un reato penale. Reato che deve essere perseguito dalla magistratura.
Da un lato serve quindi che si rifletta per migliorare la gestione della giustizia. Damll'altro bisogna pensare a riforme della amministrazione pubblica affinché sia piu difficile compiere questi reati.
Pensare di risolvere il problema con la buona volontà e l'etica privata é del tutto insufficiente.
sarebbe un po' come pensare di combattere la mafia facendo campagne di sensibilizzazione che invitino i mafiosi a pentirsi
greasedman
07-12-2008, 17:55
Questo per Berlusconi è diventato finalmente l'ambiente ideale dove uno come lui può prosperare.
Un paese lacerato, tutti contro tutti, indebolito, impaurito, dove la politica non esiste più, dove c'è una campagna elettorale permanente, illuso, disilluso, senza sguardo al futuro. Schiacciato sul presente, impoverito nella massa, lobotimizzato da una informazione di palazzo.
Adesso si discute di questione morale, e viene solo da ridere: la sinistra è ormai marginale e ancora non l'ha capito, e la destra? Si chiama così il comitato d'affari di Berlusconi, per motivi di marketing e basta, poteva anche chiamarsi giuseppina. Invece si chiama destra, e la destra vera invece non esiste. Non esiste più niente, è bancarotta, e quando c'è bancarotta, si liquida tutto.
Berlusconi ha costruito tutto questo, perchè c'è una grande progetto piduista dietro. Il quale per realizzarsi, vuole in primis che non ci sia nessuna speranza.
Sarete governati dai vecchi di potere e dai loro egoisimi. E la plebe che gli scondinzola attorno, farà la fine che ha sempre meritato, com'è sempre stato nelle storia. Ci sono cittadini italiani, che avvallano questa deriva, per egoistico tornaconto. Ne risponderanno alla loro coscienza. C'è tutto il tempo. E il tempo è un creditore molto paziente ma che esige senza sconti.
Tuttavia le persone come me non cedono, e tutti i giorni siamo lieti di stare sul gozzo di queste mummie e dei loro cortigiani. Gli altri, che hanno scelto la servitù, sanno però che tutte le mattine debbono stare al servizio delle associazioni a delinquere, del privilegio e del monopolio. Dell'illegalità, dello sfruttamento, delle cordate che si spartiscono i beni e del RE.
Hanno fatto la loro scelta, quindi gli verrano addebitate le responsabilità che gli competono.
LucaTortuga
07-12-2008, 18:15
Perfetto.
Ma questo non risolverà mai il problema della corruzione.
Perchè la corruzione non è una questione di morale privata. Ma un reato penale. Reato che deve essere perseguito dalla magistratura.
Da un lato serve quindi che si rifletta per migliorare la gestione della giustizia. Damll'altro bisogna pensare a riforme della amministrazione pubblica affinché sia piu difficile compiere questi reati.
Pensare di risolvere il problema con la buona volontà e l'etica privata é del tutto insufficiente.
sarebbe un po' come pensare di combattere la mafia facendo campagne di sensibilizzazione che invitino i mafiosi a pentirsi
Continui a confondere due questioni diverse.
Un conto è il piano legislativo: e qui, sono d'accordo con te, c'è bisogno d'intervenire sul sistema giudiziario per assicurare la certezza della pena, nonchè sulla pubblica amministrazione.
Tutt'altro conto è il dibattito interno ad un partito, che abbia ad oggetto la fissazione di un proprio "standard morale minimo" (più severo della legge).
Quando Fassino parlando del"pantheon" del PD e ci metteva Craxi e non Berlinguer, qualcosa avrà voluto dire.
te li dò io, i Riformisti...
E' pieno di cose perfettamente legali che però non vorrei succedessero nel partito che - in teoria - dovrei votare.
è questo il nocciolo della questione morale.
Continui a confondere due questioni diverse.
Un conto è il piano legislativo: e qui, sono d'accordo con te, c'è bisogno d'intervenire sul sistema giudiziario per assicurare la certezza della pena, nonchè sulla pubblica amministrazione.
Tutt'altro conto è il dibattito interno ad un partito, che abbia ad oggetto la fissazione di un proprio "standard morale minimo" (più severo della legge).
La confusione non la faccio io.
La morale stringente di un partito non ha senso che si applichi a qualcosa che è, o dovrebbe essere, obbligo di legge.
Se un partito cattolico avesse al centro della propria questione morale, il valore della "sacra famiglia naturale" e per questo decidesse di escludere i divorziati, quella sarebbe una applicazione di una selezione "morale" più stringente della legge.
Ma qua si parla sostanzialmente di corruzione, che dovrebbe essere qualcosa che riguarda le leggi generali.
Per questo impostare questa problematica in una visione "morale" è controproducente.
e politicamente sbagliato. Tanto oggi, quanto al tempo di berlinguer.
Ha ragione Berlusconi, nel Pd c’e’ una questione morale. E cioe’ ci sono ancora persone che ritengono che la politica debba essere morale e come tale reagiscono indignati agli scandali e al malaffare. Cosa che nel partito del Premier non succede invece dai tempi del suo mentore Craxi. Nelle destre la questione morale non c’e’ nel senso che e’ ritenuto fisiologico che la politica si debba sporcare le mani. Un traguardo culturale raggiunto dopo anni di propaganda che Berlusconi ha portato avanti contro la legalita’, contro la Magistratura. Un’operazione spregiudicata e finalizzata al proprio interesse personale e quello del proprio clan. Anni di veleni e ostruzionismo nel tribunali, anni di perversa faziosita’ e strumentalizzazioni, anni di disinformazione culminata nella forzatura costituzionale dell’impunita’di Stato. Una strategia indifferente e connivente col malaffare che si e’ spinta a rifiutare persino di rispondere come tutti i cittadini di fronte alla Giustizia. Una strategia vincente perche’ camuffata furbamente nel nuvolone della faziosita’ becera che ha perfino prodotto un’assurda inversione di ruoli: i ladri sono divetati i perseguitati e la Magistratura e la legalita’ i persecutori. Del resto non potrebbe essere altrimenti, se le destre non avessero imposto certe idee distorte, Berlusconi e i suoi commensali non sarebbero nemmeno al potere. E cioe’ senza la falsificazione sistematica della realta’ svenduta sul mercato elettorale il gioco non avrebbe retto. Senza i processi celebrati in televisione rimanendo lontani dalle aule dei tribunali, l’opinione pubblica non ci sarebbe cascata. Una mano l’hanno data di certo anche le storture della macchina giudiziaria vittime di partiti onnivori penetrati nei Palazzi che ne hanno macchiato la reputazione. L’hanno usata nei corridoi salvo lasciarla sul lastrico e non risolvendo inefficienze che sono diventate pluriennale motivo di vergogna continentale. Tutto materiale utile alla campagna di delegittimazione e che Berlusconi ha ampiamente usato per perseguire la sua battaglia.
Le cose potevano cambiare quando le inchieste hanno cominciato a colpire anche a sinistra che fino ad allora pensava di poter contare su una teorica superiorita’ morale in realta’ travolta dalle storture di sistema. E invece, anche su questo fronte, nonostante l’arrivo del Pd, nulla si e’ sostanzialmente mosso. E mentre la politica continuava ad autodistruggersi avvitata su se stessa, nel Paese l’onda populista favoriva il dilagare del malaffare: connubbio col mondo degli affari, corruzione, clientelismo, lottizzazione e il peggio del repertorio della piccola criminalita’ istituzionale. Al punto che negli ultimi tempi e’ riemerso lo spettro di una nuova tangentopoli, speriamo questa volta definitiva, un incubo per i politici, un sogno per le nuove generazioni. E per tutti i fautori del cambiamento che in Italia e’ sempre annunciato ma non arriva mai, proprio come dimostrano le recenti vicessitudini del Pd.
Chi attendeva dall’era Veltroni un vero cambiamento nel modo di fare politica, e’ rimasto deluso. Purtroppo al di la’ delle sigle, di qualche rito e delle belle parole, il Pd e’ di fatto un movimento politico che ha dato continuita’ al mondo ex PC piu’ moderato. Non ha cioe’ aperto una fase politica nuova, ma ha raccolto i cocci di ex comunisti e democristiani. Questo perche’ il cambiamento non avviene per miracolo divino ma attraverso gli uomini protagonisti della vita politica. Solo attraverso un profondo ricambio generazionale della classe dirigente, ricambio che e’ anche culturale e quindi politico, si genera innovazione politica. Veltroni e D’Alema, per fare solo due nomi, sono dirigenti dai tempi del PC, sono il simbolo di un passato che ogni giorno dimostra la sua inadeguatezza ed e’ il vero responsabile del fallimento di sistema in atto. Non ci sono scorciatoie, quando, con o meno l’aiuto della Magistratura, l’Italia riuscira’ a liberarsi di questa classe dirigente e della sua cultura politica, allora anche la questione morale potra’ tornare ad essere un’eccezione e non la regola.
Tommaso Merlo
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