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View Full Version : L'ateneo sotto inchiesta pensa all'arredo: a Messina un quadro da 80mila euro


Pitonti
01-11-2008, 14:28
L'ateneo sotto inchiesta pensa all'arredo:
a Messina un quadro da 80mila euro

Non è vero che non ci sono soldi per la ricerca. L'Università di Messina, ad esempio, una ricerca la sta facendo: cerca un pittore che per 80mila euro dipinga un quadro per l'Aula Magna di ingegneria. Direte: ma come, una spesa così insensata in questi tempi di vacche magre? Esatto. Dicono sia in-dis-pen-sa-bi-le. Certo, per arredare la parete della grande sala non potevano scegliere momento peggiore. Da una parte, infatti, divampa la polemica sui tagli decisi da Mariastella Gelmini, denunciati come la scelta scellerata di lesinare la goccia d'acqua agli assetati dalle gole riarse. Dall'altra il rettore dell'Ateneo, Francesco Tomasello, è stato appena rinviato a giudizio con la moglie Melitta Grasso (lei pure dirigente dell'Università) e altri 25 professori, ricercatori e funzionari vari (altri sette imputati hanno chiesto il rito abbreviato) per due scandali.

Il primo: la gestione assai «controversa», diciamo così, di tre milioni di euro di fondi regionali destinati alla ricerca di un progetto scientifico «Lipin». Il secondo: un concorso taroccato. Scoppiato quando un docente aveva denunciato di aver subito pressioni per addomesticare la gara per un posto di professore associato che doveva a tutti i costi andare a Francesco Macrì, figlio dell'allora preside di Veterinaria Battesimo Consolato Macrì, che nelle intercettazioni viene chiamato «BatMac». Non bastasse, proprio in questi giorni L'Espresso ha rivelato che la moglie del rettore, il quale l'anno scorso era stato sospeso per due mesi dalla carica nell'ambito di una «inchiesta su delitti, appalti e clan», sarebbe al centro di un'altra indagine sulla fornitura di pasti del Policlinico e la gestione dei servizi di vigilanza. Servizi che oggi, grazie all'intervento del commissario straordinario, costano 300mila euro ma prima della svolta erano stati assegnati alla società «Il Detective» (unica partecipante alla gara d'appalto!) per un milione e 770mila: sei volte di più.

Non bastasse ancora, la città peloritana è scossa da «boatos» secondo i quali ognuno degli 86 nuovi posti all'Università, banditi con 75 concorsi, sarebbe stato «cucito come un vestitino» addosso a 86 prescelti. Sia chiaro: l'ateneo messinese non è l'unico a spendere i soldi in maniera «bizzarra» dando ragione ai rettori più seri che inutilmente invocano da anni che la distribuzione dei fondi e più ancora dei tagli non sia fatta così, a casaccio, ma tenga conto delle enormi differenze tra le università sobrie e quelle spendaccione, quelle virtuose e quelle «canaglia».

I casi sconcertanti sono infiniti. Con l'aria che tira in questi anni, ad esempio, era proprio indispensabile all'università di Salerno (dove ogni stanza e ogni bagno del campus è stata tinteggiata con un colore differente) la costruzione del «Chiostro della Pace» di Ettore Sottsass e Enzo Cucchi voluto per offrire ai giovani un luogo «dove riflettere sul senso della vita» e irrispettosamente ribattezzato «il lavandino» per le mattonelle di ceramica blu? È fondamentale, a Bari, mantenere tutt'ora a cura dell'ateneo la darsena del Cus, il centro universitario sportivo, dove fino a ieri decine di docenti ormeggiavano le barche senza tirar fuori un cent? Vi pare possibile che un porticciolo vicino al centro della città sia stato fino all'arrivo del nuovo rettore offerto per 16 anni ai baroni senza che nessuno si ricordasse di chieder loro di pagare la quota («omaggi a personalità influenti...», ammise il presidente) col risultato che siccome non fu mai mandata una richiesta è oggi impossibile pretendere gli arretrati? Chi li restituirà, i tre o quattrocentomila euro di crediti mai riscossi? E l'ex rettore di Teramo Luciano Russi, poi trasferitosi a Roma, doveva proprio spendere 93mila euro per comprare una Mercedes S320 con tivù al plasma anteriore e posteriore, fax, business consolle e «sound system Bose» e 303mila per rifare l'arredamento del suo ufficio?

Certe voci resteranno indimenticabili: 54.391 euro per «librerie e boiserie in noce massello con appliques alle quattro pareti», 8.448 per «due divani in pelle modello Chesterfield tre posti», 6.500 per «tappeto Isphahan lana/seta»... Come poteva, con quelle spese, trovare altri soldi per la ricerca? E come possono accettare, i rettori «risparmiosi» attenti al centesimo, di essere messi sullo stesso piano, nei tagli, di chi ha speso 33.259 euro (quanto guadagnano in un anno tre dei precari pisani che hanno messo a punto un supertelescopio messo in orbita dalla Nasa) per «rivestimento soffitto in noce massello cassonato»? Ma torniamo a Messina. Dove lo stesso bando di concorso per «la scelta, l'esecuzione e l'acquisto» del quadro da 80mila euro è un capolavoro. Dopo avere precisato che «l'opera dovrà essere ispirata al tragico evento del terremoto di Messina» e «andrà collocata nell'Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, sulla parete cattedra di m. 7,50x3,30 e sulle due pareti contigue, ciascuna di m. 2,00 circa x 3,30», il documento precisa infatti che «al concorso possono partecipare tutti gli artisti italiani e stranieri in possesso della residenza o del domicilio in Italia, che godano dei diritti civili e politici nello Stato di appartenenza».

Insomma, se c'è un Picasso o un Gauguin che abbia voglia di cimentarsi, si astenga: la nostra università, oltre ai ricercatori stranieri, non vuole neppure pittori che non siano indigeni. E non è finita. Tra le meravigliose scemenze burocratiche, c'è infatti che «il plico deve essere sigillato con ceralacca e controfirmato sui lembi di chiusura e deve recare all'esterno, oltre all'intestazione del mittente (nome e cognome dell'artista) e all'indirizzo dello stesso, la dicitura "Bando di concorso per la scelta, l'esecuzione e l'acquisto di un'opera d'arte pittorica da collocare nell'Aula Magna della Facoltà di Ingegneria in Contrada Papardo di Messina"». Il plico deve contenere al suo interno la busta con la dicitura «Documentazione» e un contenitore con la dicitura «Bozzetto» entrambi «controfirmati sui lembi di chiusura...». Insomma: viva l'arte e viva gli artisti! Purché burocrati. E ossequiosi del comma 1/ter dell'art.47bis del dpr...

Gian Antonio Stella

entanglement
01-11-2008, 14:31
tanto se fallisce paga pantalone

greasedman
01-11-2008, 14:37
Non è vero che non ci sono soldi per la ricerca.
...
Gian Antonio Stella

Ecco che per questo genio mancato di Stella, il fatto che a Messina si spenda una cifra importante per l'arredamento dell'aula magna, implica che in Italia ci sono tanti soldi per la ricerca. Elementare, Watson...

Ma poi, mi chiedevo: sarà mica lo stesso Gian Antonio Stella che scriveva la frottola che in italia ci sono 37 facoltà con 1 iscritto e che per questo è stato smerdato in diretta nazionale?

No dai, sarà un omonimo...

reptile9985
01-11-2008, 14:42
tutte uguali a messina le università...

Window Vista
01-11-2008, 14:44
Questo nel PRIVATO NON SUCCEDE :)

gabi.2437
01-11-2008, 14:55
Questo nel PRIVATO NON SUCCEDE :)

Falso, il capo sai quanti soldi spende in lussi?

entanglement
01-11-2008, 14:57
Questo nel PRIVATO NON SUCCEDE :)

lascia perdere il privato ...

se nelle università private americane insegano persone uscite dalle università pubbliche europee e indiane (e li pagano un monte di soldi) un motivo ci sarà...

gabi.2437
01-11-2008, 14:58
lascia perdere il privato ...

se nelle università private americane insegano persone uscite dalle università pubbliche europee e indiane (e li pagano un monte di soldi) un motivo ci sarà...

Eh ma siamo ciechi noi e o si privatizza o finirà peggio :O

Window Vista
01-11-2008, 14:58
Falso, il capo sai quanti soldi spende in lussi?

Vero, altrochè....Le UNI in america, MIT, ecc. nn si sognerebbero mai di spendere 80 mila € per un quadro ma piuttosto ci comprano pc e schermi.... :)

gabi.2437
01-11-2008, 15:00
Vero, altrochè....Le UNI in america, MIT, ecc. nn si sognerebbero mai di spendere 80 mila € per un quadro ma piuttosto ci comprano pc e schermi.... :)

E perchè dovrebbero farlo, se sono private? Vai a veder gli schifi americani

Window Vista
01-11-2008, 15:05
E perchè dovrebbero farlo, se sono private? Vai a veder gli schifi americani

Nel ranking delle prima 100 UNI del mondo ci sono guardacaso dalle 50 alle 60 UNI solo USA :)

Scusami se solo 1 di quelle UNI spende + che in tutto il bilancio delle uni in ITALIA, si avete capito bene, in Ricerca messe insieme.... :)

reptile9985
01-11-2008, 15:10
Scusami se solo 1 di quelle UNI spende + che in tutto il bilancio delle uni in ITALIA, si avete capito bene, in Ricerca messe insieme.... :)

veramente non si capisce niente :stordita:

gabi.2437
01-11-2008, 15:14
Vero si capisce poco, eppoi grazie al caxx che le uni in america spendono di più in ricerca, qua da noi gli si TAGLIANO i fondi... cosa vuoi spendere?!?

Window Vista
01-11-2008, 15:16
veramente non si capisce niente :stordita:

In pratica quello che spendiamo in ricerca nelle UNI in italia(L'intero bilancio) lo spende una solo UNI in America e solo in quel campo, e mancano ancora gli altri.... :)

Fa te, noi siamo niente in confronto... :)

gabi.2437
01-11-2008, 15:18
Appunto, perchè là investono in ricerca

Qua no, qua si tagliano i fondi

E l'europa ci multa perchè non raggiungiamo l'obiettivo di investire il 3% del PIL in ricerca (eravamo all'1,1% e ora scendiamo sotto l'1)

:)

DarKilleR
01-11-2008, 15:19
se andate a vedere i bilanci del MIT, al MIT entrano anche finanziamenti pubblici che sono pari all'8% delle entrate...

Sapete quanto ammonta l'8% del MIT?? 1.5 MILIARDI di dollari...

praticamente l'8% di finanziamenti che finiscono al MIT sono il pari dei tagli che ci sono in Italia...e a noi questo taglio rischia di distruggere completamente il mondo dell'università pubblica!

gabi.2437
01-11-2008, 15:19
:cry: :cry: :cry:

Window Vista
01-11-2008, 15:20
Appunto, perchè là investono in ricerca

Qua no, qua si tagliano i fondi

E l'europa ci multa perchè non raggiungiamo l'obiettivo di investire il 3% del PIL in ricerca (eravamo all'1,1% e ora scendiamo sotto l'1)

:)

Bisogna tagliare da qualche altra per permettere di arrivare al 3% del pil in ricerca :)

FastFreddy
01-11-2008, 15:20
Il punto è un altro: chi controlla in che modo gli atenei spendono i propri fondi?

Io voglio capire a chi il rettore debba giustificare una spesa del genere, oppure è libero di investire i fondi in tutto ciò che gli aggrada?

gabi.2437
01-11-2008, 15:21
Bisogna tagliare da qualche altra per permettere di arrivare al 3% del pil in ricerca :)

Vero, suggerirei di prendere i soldi non regalandoli a
-alitalia
-banche
-catania
-ecc...

gabi.2437
01-11-2008, 15:23
Poi c'è
-evasione
-mafie

Vedi? Ecco che i soldi sbucano dal nulla

Window Vista
01-11-2008, 15:23
se andate a vedere i bilanci del MIT, al MIT entrano anche finanziamenti pubblici che sono pari all'8% delle entrate...

Sapete quanto ammonta l'8% del MIT?? 1.5 MILIARDI di dollari...

praticamente l'8% di finanziamenti che finiscono al MIT sono il pari dei tagli che ci sono in Italia...e a noi questo taglio rischia di distruggere completamente il mondo dell'università pubblica!

Ma da loro poi ci sono grandi imporese che finanziano dietro: IBM, sony ecc. da noi sono 4 uni così e sono tutte al nord mi pare.... :)

_Magellano_
01-11-2008, 15:25
Scusate una cosa,ricordiamoci che uno stato americano medio è grande grossomodo quanto l'Italia senza neanche andare a parlare di texas o california che son grandi quasi 1/3 di europa,è chiaro che hanno bilanci mooolto piu larghi del nostro per le univ cosi come anche per la difesa quello che spendono loro in portaerei soltanto è piu di quello che spendiamo noi nel totale. :D

gabi.2437
01-11-2008, 15:26
Ma da loro poi ci sono grandi imporese che finanziano dietro: IBM, sony ecc. da noi sono 4 uni così e sono tutte al nord mi pare.... :)

Allora compriamo IBM, sony ecc e portiamole in italia!!!!

greasedman
01-11-2008, 15:28
Ma da loro poi ci sono grandi imporese che finanziano dietro: IBM, sony ecc. da noi sono 4 uni così e sono tutte al nord mi pare.... :)
Con tutte quelle che potevi citare, ne hai detta una giapponese e un'altra che ha venduto ai cinesi.



Ah, dimenticavo: :)

samuello 85
01-11-2008, 17:00
Nel ranking delle prima 100 UNI del mondo ci sono guardacaso dalle 50 alle 60 UNI solo USA :)

Scusami se solo 1 di quelle UNI spende + che in tutto il bilancio delle uni in ITALIA, si avete capito bene, in Ricerca messe insieme.... :)

guarda che le uni americane saranno anche private, ma sono comunque finanziate dallo stato col 2.5 % del P.I.L

akfhalfhadsòkadjasdasd
01-11-2008, 23:03
Questo nel PRIVATO NON SUCCEDE :)

Visto che si parlava di Mit
http://www.procedureman.com/uploaded_images/mit-700017.jpg

E di univ Messina..
http://www.giurisprudenza.unime.it/UserFiles/File/Data/foto/facolta.jpg

Cosa è che non succede nel privato? :stordita:

Window Vista
02-11-2008, 00:19
Ma nn è un pò piccola l' UNI di Messina in confronto.....

:asd::asd::asd::asd::asd::asd::asd::asd:

Valuk
02-11-2008, 00:29
Vero, altrochè....Le UNI in america, MIT, ecc. nn si sognerebbero mai di spendere 80 mila € per un quadro ma piuttosto ci comprano pc e schermi.... :)

Infatti loro pagano in dollari :asd:

akfhalfhadsòkadjasdasd
02-11-2008, 15:17
Ma nn è un pò piccola l' UNI di Messina in confronto.....

:asd::asd::asd::asd::asd::asd::asd::asd:
Senti :D ... come ne stavi parlando tu.. sembrava che al MIT spendono solo per materiale dedito alla didattica e alla formazione.

Vorrei proprio vedere certe sale del MIT a confronto con una "di vanto" dell'università a Messina. :rolleyes:

La verità è che per l'immagine anche il privato spende... eccome se spende.


Vorrei vedere quante decine di migliaia di dollari se ne vanno per la cura degli ornamenti e dei soli spazi verdi :asd: