View Full Version : Aiuti di Stato: un imperativo categorico!
E TREMONTI: rischi per impatto sulL'ECONOMIA REALE
Berlusconi: pronti ad aiuti di Stato
«Non c'è da scandalizzarsi: sosterremo le industrie automobilistiche in crisi»
Il premier Berlusconi al vertice Ue a Bruxelles (Ansa)
BRUXELLES (BELGIO) - Adesso in Europa «gli aiuti di Stato che fino a ieri erano peccato sono un imperativo categorico». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles, commentando la strategia dei Paesi membri contro la crisi finanziaria. Da parte sua il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha aggiunto come ora gli aiuti «siano invocati», sottolineando inoltre che il Trattato di Roma dà ampio spazio alle politiche industriali, ma non è stato utilizzato a causa di una «svolta culturale» in favore del mercatismo. Con la crisi dei mutui, ha aggiunto Tremonti, «il mondo è cambiato» anzi «tutto è cambiato nel giro di poche ore». E anche giovedì è stata una giornata nera per le Borse europee che hanno azzerato i rimbalzi della settimana e sono tornati ai livelli del venerdì nero: Milano ha chiuso con un pesante -5,75%.
AIUTI ALLE AUTO - Per Berlusconi non c'è alcuna ragione poi per disprezzare gli aiuti di stato al settore auto. «Se gli Usa hanno investito così massicciamente nel settore dell'auto non c'è da scandalizzarsi anche da parte nostra, ove sia necessario, che gli Stati possano pensare di dare in qualche modo supporto alla loro industria automobilistica».
TREMONTI - «La crisi finanziaria è stata contenuta da misure Usa e Ue» ha spiegato il titolare dell'Economia. Per Tremonti, l’andamento negativo delle Borse «riflette le preoccupazioni per l’economia reale» e non quella per le istituzioni finanziarie. A margine del Consiglio Ue, il ministro ha quindi aggiunto: «Quel tipo di crisi devastante si può ragionevolmente dire sia stata contenuta. Resta sull’impatto sull’economia reale e sulla produzione industriale. E’ in atto in tutto il mondo ed è atteso in molti effetti. Noi crediamo che la crisi finanziaria sia stata gestita e contenuta in modo efficace in Europa».
«Introdurremo a dicembre la social card ed abbiamo già previsto che essa sia retroattiva per i due mesi precedenti e cioè ottobre e novembre. Poi sarà a regime. Abbiamo già iniziato a discutere anche per la tariffa sociale dell'Enel, una cosa già prevista dalla legge» ha detto ancora Tremonti spiegando uno dei provvedimenti varati dal governo che entreranno in vigore a dicembre. Il titolare di Via XX Settembre ci tiene a sottolineare che «la legislatura dura cinque anni e noi siamo al governo da cinque mesi avendo già fatto una serie di provvedimenti importanti come l'abolizione dell'Ici sulla prima casa, la modifica delle politiche bancarie, una finanziaria di stabilità ed inoltre abbiamo anche tolto il ticket».
http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_16/berlusconi_tremonti_8c33bd7c-9b81-11dd-a5ca-00144f02aabc.shtml
ma sotto il suo cacchio di governo in 5 anni i prezzi sono raddoppiati e non si poteva fare niente per lui perchè "decide il MERCATO"... e ora????? gli aiuti di stato sono un imperativo CATEGORICO??
liberisti quando fa comodo.. quando si comincia a sprofondare nella merda c'è papà stato che da un pò di nostri soldi..
red.hell
16-10-2008, 19:51
KOMUNISTA!!
Anche Barbagli in "Fascisti su Marte" dice:"è imperativo categorico!!".
Andando sull'affermazione di Berlusconi, lui non era liberista?
dave4mame
16-10-2008, 20:33
il liberismo (come qualunque altra cosa) bisogna poterselo permettere....
il liberismo (come qualunque altra cosa) bisogna poterselo permettere....
per sua concezione il liberismo dovrebbe autosostenersi..quindi non è questione di poterselo permettere.. altrimenti è troppo comodo.. facciamo i liberisti quando ci conviene e con chi ci conviene.. poi quando gli amici imprenditori e le banche sprofondano ricorriamo allo stato.. solito discorso profitti privati e debiti pubblici..
jumpermax
16-10-2008, 20:42
il liberismo (come qualunque altra cosa) bisogna poterselo permettere....
anche gli aiuti di stato haimè... un paese col rapporto debito/pil al 105%, e con l'ipotesi di recessione (ergo pil in calo) come se li permette gli aiuti?
dave4mame
16-10-2008, 20:43
per sua concezione il liberismo dovrebbe autosostenersi..quindi non è questione di poterselo permettere.. altrimenti è troppo comodo.. facciamo i liberisti quando ci conviene e con chi ci conviene.. poi quando gli amici imprenditori e le banche sprofondano ricorriamo allo stato.. solito discorso profitti privati e debiti pubblici..
hai correttamente usato un condizionale nella tua prima frase; e su quello si regge tutto il resto.
io sono convinto che, anche senza aiuti di stato, il sistema prima o poi si rimetterebbe in piedi.
però ci vorrebbero anni e sarebbero grossi dolori di panza.
e non solo per i soliti plutocrati giudaico-massoni-sarcazzoni; per tutti quanti... anzi senz'altro più per i poveri cristi che per i "padroni".
tu te la senti?
io no.
jumpermax
16-10-2008, 20:44
aiutare le banche (che danno un servizio pubblico) poi ha un senso. Le case automobilistiche o l'industria in genere no... non hanno mai funzionato gli aiuti di stato in questi settori. Il mercato verrà stravolto da questa crisi ed è inutile cercare di salvare chi non è in grado di affrontare il cambiamento.
hai correttamente usato un condizionale nella tua prima frase; e su quello si regge tutto il resto.
io sono convinto che, anche senza aiuti di stato, il sistema prima o poi si rimetterebbe in piedi.
però ci vorrebbero anni e sarebbero grossi dolori di panza.
e non solo per i soliti plutocrati giudaico-massoni-sarcazzoni; per tutti quanti... anzi senz'altro più per i poveri cristi che per i "padroni".
tu te la senti?
io no.
quindi capisco che: primo, il liberismo ha fallito. secondo,io per il momento vedo solo interventi mirati ad aiutare il solo sistema finanziario che ci ha venduto merda e adesso piange soldi a noi poveri cristi.. ribadisco, troppo comodo così; e un esempio che ripropongo: quando i prezzi aumentavano a dismisura si invocava il libero mercato intoccabile.. e allora non si faceva il discorso "ci vorrebbe troppo tempo".. ora invece magicamente "è un imperativo categorico" impellente..
dave4mame
16-10-2008, 20:58
aiutare le banche (che danno un servizio pubblico) poi ha un senso. Le case automobilistiche o l'industria in genere no... non hanno mai funzionato gli aiuti di stato in questi settori. Il mercato verrà stravolto da questa crisi ed è inutile cercare di salvare chi non è in grado di affrontare il cambiamento.
non vorrei passare per portatore di interessi.
ma far fallire una banca COMMERCIALE (e non una investment come LB) è un danno non da poco.
la banca, oltre ad essere la solita strozzina che blablabla.... è anche lo strumento a cui è preposto il compito di porre in atto la "moltiplicazione monetaria" (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Moltiplicatore_monetario che senz'altro lo spiega assai meglio di quanto possa fare io).
a smenarci non sono solo i correntisti che perdono i loro depositi; a cascare sono anche (e forse soprattutto) le imprese che si trovano resettate le loro linee di fido.
senza liquidità anche l'azienda più sana si trova in difficoltà.
un'azienda "di solidità media", in un periodo di congiuntura negativa va quasi sicuramente a catafascio.
se poi aggiungiamo che "certi governi" hanno favorito aggregazioni bancarie raccapriccianti, vendendole al popolino come incredibili opportunità di "efficienza" e "concorrenza" mentre di fatto hanno solo aumentato la redditività degli azionisti ma soprattutto la concentrazione dei rischi, il gioco è fatto...
_Magellano_
16-10-2008, 21:02
Di primo impulso sono d'accordo con jumper max riguardo al discorso banche e case automobilistiche come due campi diversi,però temo che qualora grandi case automobilistiche fallissero ci sarebbero troppi disoccupati che andrebbero comunque a gravare sulle loro famiglie impoverendole e le quali a loro volta diminuiranno drasticamente le loro compere,questa mancanza di compere farà si che un altro settore (abbigliamento,ristorazione etc)vada in crisi a sua volta creano altri disoccupati e alimentando in un circolo vizioso l'impoverimento totale.
dave4mame
16-10-2008, 21:08
quindi capisco che: primo, il liberismo ha fallito. secondo,io per il momento vedo solo interventi mirati ad aiutare il solo sistema finanziario che ci ha venduto merda e adesso piange soldi a noi poveri cristi.. ribadisco, troppo comodo così; e un esempio che ripropongo: quando i prezzi aumentavano a dismisura si invocava il libero mercato intoccabile.. e allora non si faceva il discorso "ci vorrebbe troppo tempo".. ora invece magicamente "è un imperativo categorico" impellente..
più o meno... mettiamola così.
il liberismo ha portato a un'impasse del sistema economico (a questo punto è inutile parlare di finanziario...)
ma attenzione perchè se si va a catafascio, per un motivo o per l'altro ci vanno tanto gli ultraliberisti che anche le economie socialiste o pseudotali.
con ogni probabilità il sistema ripartirebbe comunque, ma non senza sacrifici da parte di tutti (e occhio... che la storia insegna che in periodo di crisi peggiora di più la situazione del poveraccio che non quella del benestante).
si può imbroccare la via del "lasciar passare la febbre da sola" o "pigliare la medicina amara".
con l'aggravante che, ora come ora, non è nemmeno ben chiaro nulla.
nel migliore dei casi la medicina è superflua (e si poteva fare a meno di prenderla); nel peggiore dei casi è inutile (e anche a prenderla non si guarisce)
io sinceramente non ho la più pallida idea di come andrà a finire; credo (o almeno spero) che ce la sfangheremo in 3-4 anni, che saranno comunque amari per i più deboli.
ma come che sia, spero che finalmente venga creata redatta una legislazione ferrea riguardante i mercati finanziari.
perchè davvero le porcate di strumenti speculativi che si sono creati negli ultimi 15-20 anni sono delle cose obbrobriose....
greasedman
16-10-2008, 21:08
Sì, sì, sappiamo benissimo a chi giova aiutare le banche... abbiamo visto ieril'altro i "sobri" festeggiamenti della cricca bancaria che ha dato il via al crollo dopo la notizia degli aiuti di stato... Quelli invece che stare a spaccare la pietre a Pianosa devono ancora rincasare dai party nelle ville borghesi con puttane e bottiglie di Chateau d'epoca. Il conto di tutto ciò chi paga secondo voi?
Possibile che quello che non si vede in tv per gli italiani non esiste?
anche gli aiuti di stato haimè... un paese col rapporto debito/pil al 105%, e con l'ipotesi di recessione (ergo pil in calo) come se li permette gli aiuti?
col tuo culone :cry: :O :D
dave4mame
16-10-2008, 21:20
Sì, sì, sappiamo benissimo a chi giova aiutare le banche... abbiamo visto ieril'altro i "sobri" festeggiamenti della cricca bancaria che ha dato il via al crollo dopo la notizia degli aiuti di stato... Quelli invece che stare a spaccare la pietre a Pianosa devono ancora rincasare dai party nelle ville borghesi con puttane e bottiglie di Chateau d'epoca. Il conto di tutto ciò chi paga secondo voi?
Possibile che quello che non si vede in tv per gli italiani non esiste?
mettiamola così, allora.
facciamo finta che unicredit davvero fallisca.
profumo se la sfanga alla grande (a meno che ovviamente non venga acclarato un dolo che non c'è) e lo stesso un centinaio di top manager.
il resto del management e 130.000 dipendenti italiani (quelli stranieri ormai non so quanti siano) rimangono a casa... e ci sta che siano cazzi loro.
qualche milione di clienti che lavora su basi attive ci smena un bel po' di quattrini (un po' perchè se fallisce unicredit non credo che si riuscirà a far feda alle promesse, molto perchè il grosso della perdita sarà costituita da obbligazioni non senior)
tempo 1 mesi almeno un 20% delle aziende affidate chiude baracca e burattini.
tralascio per pietà l'effetto domino che si andrebbe a innescare.
quello che "la tv non dice" non è quello che farebbe incazzare.
è quello che deve fare paura. e tanto, anche.
jumpermax
16-10-2008, 21:58
col tuo culone :cry: :O :D
tutti busoni col culo degli altri... :O (io ci metto quello di korn ovviamente :D )
jumpermax
16-10-2008, 22:02
Di primo impulso sono d'accordo con jumper max riguardo al discorso banche e case automobilistiche come due campi diversi,però temo che qualora grandi case automobilistiche fallissero ci sarebbero troppi disoccupati che andrebbero comunque a gravare sulle loro famiglie impoverendole e le quali a loro volta diminuiranno drasticamente le loro compere,questa mancanza di compere farà si che un altro settore (abbigliamento,ristorazione etc)vada in crisi a sua volta creano altri disoccupati e alimentando in un circolo vizioso l'impoverimento totale.
gente se le case automobilistiche falliranno vuol dire che non ci sarà più mercato per l'automobilismo di massa come lo abbiamo conosciuto. Dobbiamo iniziare a pensare realisticamente che questo tenore di vita non ce lo possiamo più permettere, che forse 2 auto in famiglia sono troppe, che forse ci possiamo permettere solo un'utilitaria, e che chi fa il pendolare si deve rassegnare al treno.
marchigiano
16-10-2008, 22:05
ma sotto il suo cacchio di governo in 5 anni i prezzi sono raddoppiati e non si poteva fare niente per lui perchè "decide il MERCATO"... e ora????? gli aiuti di stato sono un imperativo CATEGORICO??
liberisti quando fa comodo.. quando si comincia a sprofondare nella merda c'è papà stato che da un pò di nostri soldi..
certo è colpa di berlusconi se i prezzi raddoppiano... sono allineati al resto d'europa e negli usa c'è sempre quel 20-30% in meno da decenni, sta a vedere che ora berlusconi comanda il mondo... IL MONDO E' MIIIIOOOOOOOOOOO :D
concordo che gli aiuti non sono tanto liberali ma spero che non saranno aiuti come quelli degli anni passati, ma più mirati e di minor entità.
ultimamente comunque silvio mi pare sia diventato un vero comunista... fa più leggi popolari lui che il vecchio governo, è ora che lascia il posto a brunettino :read:
dave4mame
16-10-2008, 22:06
gente se le case automobilistiche falliranno vuol dire che non ci sarà più mercato per l'automobilismo di massa come lo abbiamo conosciuto. Dobbiamo iniziare a pensare realisticamente che questo tenore di vita non ce lo possiamo più permettere, che forse 2 auto in famiglia sono troppe, che forse ci possiamo permettere solo un'utilitaria, e che chi fa il pendolare si deve rassegnare al treno.
rassegnare un cacchio.
anche se, per assurdo, la macchina fosse conveniente come il treno, COL CAZZO che mi sparo 2 ore di traffico al giorno invece di 1 e mezzo dove posso fare quasi quel che voglio...
marchigiano
16-10-2008, 22:09
gente se le case automobilistiche falliranno vuol dire che non ci sarà più mercato per l'automobilismo di massa come lo abbiamo conosciuto. Dobbiamo iniziare a pensare realisticamente che questo tenore di vita non ce lo possiamo più permettere, che forse 2 auto in famiglia sono troppe, che forse ci possiamo permettere solo un'utilitaria, e che chi fa il pendolare si deve rassegnare al treno.
ma vaaaa... le auto a tenerle in garage non inquinano quasi niente e a demolirle ormai si ricicla il 90-95% delle parti... l'inquinamento in marcia di certi modelli è bassissimo, già 10 anni fa c'erano i 1200 tdi che facevano 30-40km/l e nel 2010-11 arriveranno un sacco di elettriche. poi se la gente compra il touareg o il voyager per girarci da soli non è certo colpa dell'industria automobilistica... ma l'abbandono della mobilità personale è un ipotesi assolutamente fuori dal mondo
kaysersoze
17-10-2008, 07:53
hai correttamente usato un condizionale nella tua prima frase; e su quello si regge tutto il resto.
io sono convinto che, anche senza aiuti di stato, il sistema prima o poi si rimetterebbe in piedi.
però ci vorrebbero anni e sarebbero grossi dolori di panza.
e non solo per i soliti plutocrati giudaico-massoni-sarcazzoni; per tutti quanti... anzi senz'altro più per i poveri cristi che per i "padroni".
tu te la senti?
io no.
effetivamente siamo ad un bivio, ma ingoiare questa pillola amara non risolverà il problema che secondo me è destinato a ripresentarsi in un futuro non troppo lontano e d allora saranno cazzi ancor + amari!!
dave4mame
17-10-2008, 09:54
non lo so, davvero.
credo che molto dipenda da quanto marcio c'è sotto (e pare non sia davvero bene chiaro.... almeno ufficialmente) e quanto saranno incisive le riforme che verranno applicate.
greasedman
20-10-2008, 19:58
mettiamola così, allora.
facciamo finta che unicredit davvero fallisca.
profumo se la sfanga alla grande (a meno che ovviamente non venga acclarato un dolo che non c'è) e lo stesso un centinaio di top manager.
il resto del management e 130.000 dipendenti italiani (quelli stranieri ormai non so quanti siano) rimangono a casa... e ci sta che siano cazzi loro.
Questo è lo stesso ragionamento che ci porta, puntualmente, a scandali finanziari di questa portata, piuttosto che al l'accanimento terapeutico nei confronti di fatiscenti strutture aziendali parassite dell'economia buona del paese.
Quel centinaio di top manager debbono (non possono, DEBBONO) pagarne le conseguenze di tasca propria, non guadagnarci, altrimenti tempo che ve ne siete scordati si fanno un altro pieno. Lo stesso vale per i 60mila dipendenti (non 130000 e nemmeno tutti in italia) che evidentemente hanno lavorato male. Tra entrambi, chi non lo ha fatto potrà riciclarsi in altre strutture di credito migliori che gioveranno del vuoto lasciato da unicredit (come da altre banche).
La vita sulla terra ci sarà anche senza Unicredit ed Alitalia, non avevamo bisogno di Profumo e di Cimoli per chiedere soldi e volare.
Semmai sono loro che senza di voi non saprebbero come far venire sera.
Nel frattempo i ladroni ti ringraziano, avranno bevuto un sorsetto anche alla faccia tua.
Stanne sereno.
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