Fmg84
04-10-2008, 10:59
Ciao a tutti,
mi trovo in una situazione veramente incasinata...
Ho conseguito la laurea triennale in Ingegneria Elettronica a Novembre 2007 e mi sono iscritto al corso di laurea specialistica.
L'anno scorso, per tutta una serie di vicissitudini, non son riuscito a sostenere gli esami del 1° semestre (mi son laureato a metà Novembre con una tesi sperimentale svolta in azienda, quindi fino ad allora non ho potuto studiare...poi il progetto di stage finalizzato allo svolgimento della tesi si è prolungato fino a Febbraio 08...piccola nota: era prevista una paga oraria di 1.5€/ora lordi...ma che volete farci, per "fare esperienza...")quindi sostanzialmente ho iniziato dal 2° semestre, i cui esami sono stati superati con successo. Allo stato attuale devo sostenere ancora 8 esami (quasi tutti molto pesanti) prima di concludere il corso di studi.
A luglio 08 ho iniziato a collaborare (una sorta di passatempo...senza alcuna pretesa da parte mia nè tantomeno da parte loro) con una piccola azienda della mia città che si occupa di informatica ma anche di impiantistica industriale, dedicandomi alla progettazione di piccoli impianti elettrici/LAN/TVCC etc.
Ieri ho discusso con l'amministratore delegato della società, il quale mi ha proposto una sorta di "ampliamento di responsabilità" le cui conseguenze sicuramente saranno un maggiore impegno temporale/"mentale"...mi occuperei sempre di piccoli impianti ma non solo...avrei rapporti con una grossa società che si occupa di costruzione di linee di distribuzione dell'energia elettrica e che "si appoggia" a questo studio di progettazione dove lavorei io.
Si è discusso della possibilità di essere assunto con un regolare contratto di lavoro, dal momento che, a quanto pare, all'azienda converrebbe assumere un disoccupato (godrebbe di una serie di sgravi fiscali...dicono; io non ne capisco nulla).
Un paio di considerazioni:
1)vorrei evitare di mollare l'università, visto che "non si può mai sapere..." e la laurea magistrale sicuramente offre più opportunità di lavoro/carriera rispetto alla semplice triennale, pertanto lavorerei con un contratto di tipo part-time. Lavoro e studio si conciliano discretamente male quindi sicuramente sarei costretto a rallentare con gli esami (Ed il mio ritmo di per sè non è certo forsennato) ed andare nettamente fuori corso.
2)Non lavorerei per i soldi: nel senso che non ho "bisogno" di guadagnare (per fortuna i miei possono mantenermi fino al completamento degli studi) e comunque, percepirei uno stipendio che non mi consentirebbe di rendermi indipendente...lavorerei dunque solo per acquisire esperienza da poter magari un domani rivendere (sempre che poi magari non rimanga a lavoare lì full-time...diciamo non è una prospettiva da scartare ;) )
3)Vivo a Palermo e capite bene che non è facile dire di no ad una proposta di lavoro nella mia città...diciamo che non ci sono poi tante opportunità...certo ho sempre messo in conto di trasferirmi al nord per lavorare, però cavolo...emigrare per necessità non penso che sia una bella cosa.
Questo è il quadro.
Il punto è:
Secondo voi mi conviene accettare? Nel senso: lavorare per una piccola azienda "farebbe curriculum" o significherebbe solo perdere tempo? Qualora un giorno dovessi essere licenziato/volessi cambiare lavoro o città, un' esperieza lavorativa di questo tipo verrebbe comunque vista di buon occhio da un selezionatore...o no?
mi trovo in una situazione veramente incasinata...
Ho conseguito la laurea triennale in Ingegneria Elettronica a Novembre 2007 e mi sono iscritto al corso di laurea specialistica.
L'anno scorso, per tutta una serie di vicissitudini, non son riuscito a sostenere gli esami del 1° semestre (mi son laureato a metà Novembre con una tesi sperimentale svolta in azienda, quindi fino ad allora non ho potuto studiare...poi il progetto di stage finalizzato allo svolgimento della tesi si è prolungato fino a Febbraio 08...piccola nota: era prevista una paga oraria di 1.5€/ora lordi...ma che volete farci, per "fare esperienza...")quindi sostanzialmente ho iniziato dal 2° semestre, i cui esami sono stati superati con successo. Allo stato attuale devo sostenere ancora 8 esami (quasi tutti molto pesanti) prima di concludere il corso di studi.
A luglio 08 ho iniziato a collaborare (una sorta di passatempo...senza alcuna pretesa da parte mia nè tantomeno da parte loro) con una piccola azienda della mia città che si occupa di informatica ma anche di impiantistica industriale, dedicandomi alla progettazione di piccoli impianti elettrici/LAN/TVCC etc.
Ieri ho discusso con l'amministratore delegato della società, il quale mi ha proposto una sorta di "ampliamento di responsabilità" le cui conseguenze sicuramente saranno un maggiore impegno temporale/"mentale"...mi occuperei sempre di piccoli impianti ma non solo...avrei rapporti con una grossa società che si occupa di costruzione di linee di distribuzione dell'energia elettrica e che "si appoggia" a questo studio di progettazione dove lavorei io.
Si è discusso della possibilità di essere assunto con un regolare contratto di lavoro, dal momento che, a quanto pare, all'azienda converrebbe assumere un disoccupato (godrebbe di una serie di sgravi fiscali...dicono; io non ne capisco nulla).
Un paio di considerazioni:
1)vorrei evitare di mollare l'università, visto che "non si può mai sapere..." e la laurea magistrale sicuramente offre più opportunità di lavoro/carriera rispetto alla semplice triennale, pertanto lavorerei con un contratto di tipo part-time. Lavoro e studio si conciliano discretamente male quindi sicuramente sarei costretto a rallentare con gli esami (Ed il mio ritmo di per sè non è certo forsennato) ed andare nettamente fuori corso.
2)Non lavorerei per i soldi: nel senso che non ho "bisogno" di guadagnare (per fortuna i miei possono mantenermi fino al completamento degli studi) e comunque, percepirei uno stipendio che non mi consentirebbe di rendermi indipendente...lavorerei dunque solo per acquisire esperienza da poter magari un domani rivendere (sempre che poi magari non rimanga a lavoare lì full-time...diciamo non è una prospettiva da scartare ;) )
3)Vivo a Palermo e capite bene che non è facile dire di no ad una proposta di lavoro nella mia città...diciamo che non ci sono poi tante opportunità...certo ho sempre messo in conto di trasferirmi al nord per lavorare, però cavolo...emigrare per necessità non penso che sia una bella cosa.
Questo è il quadro.
Il punto è:
Secondo voi mi conviene accettare? Nel senso: lavorare per una piccola azienda "farebbe curriculum" o significherebbe solo perdere tempo? Qualora un giorno dovessi essere licenziato/volessi cambiare lavoro o città, un' esperieza lavorativa di questo tipo verrebbe comunque vista di buon occhio da un selezionatore...o no?