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View Full Version : [NEWS] La RIAA e lo stato di polizia virtuale


c.m.g
27-08-2008, 16:52
26 agosto 2008

http://blogger.p2pforum.it/gallery/d/198-1/no_riaa.gif

Potrebbe non essere una sorpresa il comunicare che la RIAA vuole trasformare Internet in un virtuale stato di polizia. Il futuro di internet però, potrebbe essere simile alla situazione ipotetica progettata dalla RIAA. Diamo un esame più attento ai Suggerimenti della RIAA ad ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement ) Cper riferimenti « Gli USA tramano “La Pirate Bay Killer (http://blog.p2pforum.it/p2p-war/gli-usa-tramano-“la-pirate-bay-killer”/)”)

ACTA è un grosso problema, e le major stanno facendo il possibile perché il piano venga attuato al più presto. Finora, sono riusciti a convincere il G8 a sponsorizzare l'accordo,e ad incoraggiare gli Stati membri a rendere l’accordo pronto per l'attuazione, entro la fine dell’anno.

I più assurdi suggerimenti ACTA che abbiamo visto finora, provengono dalla RIAA, con un forte accento posto sulla responsabilità dei fornitori di servizi Internet.

I “desiderata” (http://www.keionline.org/index.php?option=com_content&task=view&id=190) della RIAA sono stati pubblicato alcune settimane fa, ma non hanno avuto molta diffusione da parte della stampa (grazie Brokep). Ci sono diversi suggerimenti che se venissero accolti e messi in atto, Internet sarebbe trasformato in un virtuale stato di polizia immediatamente.


Evidenziamo ora alcuni dei suggerimenti della RIAA in materia di violazione del diritto d'autore on-line, soprattutto rivolte a fornitori di servizi Internet. Potete leggere il documento in pieno a Keionline.

Si richiede che i fornitori di servizi Internet e altri intermediari predispongano misure prontamente disponibili per inibire la violazione nel caso in cui sia usi leciti che illeciti, siano stati agevolati da loro servizi, tra cui filtrare i materiali che violano il copyright

La RIAA vuole che i provider internet spiino i file che vengono trasferiti dai loro clienti e li verifichino attraverso una banca dati di riferimento di "impronte digitali" per verificare se i file sono in violazione del diritto d'autore. La IFPI,la controparte internazionale della RIAA ha cercato di convincere i legislatori europei (http://torrentfreak.com/isps-should-block-bittorrent-and-tpb-071226) a fare lo stesso un paio di mesi fa.

si richiede che i fornitori di servizi Internet o di altri intermediari limitino o interrompano l'accesso ai loro sistemi per quanto riguarda i trasgressori recidivi.

Molti paesi hanno preso in esame la possibilità di scollegare i file-sharer da Internet, spesso spinti da lobbies anti-pirateria. La Francia è stata la prima a presentare la legge (http://torrentfreak.com/3-strikes-law-to-disconnect-french-pirates-080618) "3-avvisi e la disconnessione" all'inizio di quest'anno, consentendo all’ anti-pirateria di trasformare internet in uno stato di polizia. La RIAA vuole vedere attuata tale legislazione in tutto il mondo, naturalmente.

"Si creino,fondi adeguati e corsi di formazione per un’unità investigativa sui crimini informatici".

Una unità di criminalità per rintracciare e colpire i pirati, suona come una grande idea. La RIAA è vaga su ciò che tale unità farebbe in quanto già essi stessi provvedono ad inviare migliaia di avvisi di infrazione in un anno, anche per le stampanti di rete.

Si stabilisca la responsabilità nei confronti degli ISP che,all'atto di ricevere avvisi di violazione di contenuti provvedano via e-mail, o per telefono in caso di materiali in pre-release o in altre circostanze esigenti, e non riescano a rimuovere il contenuto coperto dal copyright, od ad impedirne l’accesso,in un tempo previsto ed in ogni caso non superiore alle 24 ore.

La situazione sembra anche più grave per gli ISP. La RIAA vuole ritenerli responsabili delle presunte violazioni di copyright dei loro clienti.
Anche per essi c’è un termine di 24 ore. E’ interessante vedere che l’obiettivo è colpire tramite il materiale in pre-release, la stessa strategia usata dall’IFPI e dalla BPI, per far chiudere Oink.


… In mancanza di prova contraria, un provider di servizi Internet deve essere considerato come consapevole che il contenuto di cui permette la diffusione violi il copyright o sia illegale, e quindi soggetto a responsabilità per violazione del diritto d'autore…


Naturalmente, fornitori di servizi Internet dovrebbero sapere quali file memorizzano i loro clienti. La RIAA vuole eliminare il’safe arbor"" creato dal DCMA (http://en.wikipedia.org/wiki/Digital_Millennium_Copyright_Act), rendendoli responsabili della violazione del copyright dei loro clienti. E saranno colpevoli fino a che non provano la loro innocenza,non l’inverso.

C'è molto di più, ma consigliamo a tutti di leggere l'intero elenco di suggerimenti, è divertente e spaventoso allo stesso tempo. Speriamo che i politici impegnati nella stesura dell’ accordo utilizzino il loro cervello, invece di accettare ciecamente tali proposte.

Articolo (http://torrentfreak.com/riaas-anti-piracy-trade-agreement-wishlist-08082)



Fonte: TorrentFreak (http://torrentfreak.com/)



Io mi leggerei attentamente l’articolo soprattutto alla luce di quello che sta accadendo in Italia e il comportamento, oserei dire “strano” degli ISP, come è stato suggerito da Brokep stesso nel suo blog (ndr.)

c.m.g
27-08-2008, 16:54
correlate su webnews:

http://www.webnews.it/news/leggi/9000/muxtape-ritorna-con-il-nome-di-opentape/

c.m.g
27-08-2008, 16:55
*

_MaRcO_
27-08-2008, 19:56
:rolleyes: