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View Full Version : L'Arcigay: perbenismo sullo steward morto


Senza Fili
24-08-2008, 03:37
La deputata del Pd Concia: quando riusciremo a chiamare le cose con il loro nome?

«Troppi silenzi sull'italiano e il compagno». Ma Galan: omofobia è parlarne


ROMA — Quali sono le parole per dirlo? Si doveva raccontare la storia personale di Domenico Riso (nella foto), lo steward siciliano morto nel disastro aereo di Madrid, insieme al suo compagno francese e al figlio di lui? I dettagli della nuova vita parigina, come riferita dal cugino dell'unica vittima italiana della sciagura, sono un fatto di cronaca o un'ingerenza inutile nella privacy di Riso, di Pierrick Charilas e di suo figlio Ethan?

Ad aprire il dibattito sono state le associazioni gay. Indignate non per i racconti ma per i silenzi e le omissioni sulla storia dello steward: «La vita di Domenico Riso è stata avvolta da una cortina di fumo tragicamente ridicola: quando questo Paese avrà il coraggio di chiamare le cose con il proprio nome?», scrivono i vertici dell'Arcigay, in una nota firmata anche dalla parlamentare pd Paola Concia. E non solo. Si scandalizza per il motivo opposto il governatore del veneto Giancarlo Galan (Pdl), che considera «omofobo» mettere la lente sulla vita di Riso: «Sono ripugnanti le cronache pubblicate da alcuni giornali penosamente impegnate a dare il massimo risalto al fatto che Domenico Riso fosse in viaggio assieme al suo "compagno". Che pena per un giornalismo così scadente e morboso».

Le reti tv hanno scelto di non raccontare nulla. «E' tabù in Italia parlare di questo tipo di famiglie», si lamenta il radicale Sergio Ravasio, segretario dell'Associazione Certi Diritti. I giornali hanno usato diversi toni e termini: delicatezza, vista la situazione tragica? «Ipocrisia», accusa il presidente di gaynet Franco Grillini: «Amico del cuore», «un amico», hanno scritto i più. «Compagno», ha scritto il
Corriere in prima pagina. La storia è stata anche ignorata o «omessa», da alcuni quotidiani. Quelli francesi che hanno dato la notizia della morte di Pierrick Charilas e di suo figlio Le Parisien e L'Équipe
- fanno un solo fugace cenno alla presenza di «un amico italiano, di cui non si hanno altre notizie»: per il resto raccontano il dolore dell'ex compagna di Charilas, che è una celebrità sportiva nazionale. Ecco che cosa ne pensano i lettori, che si sono divisi sulla scelta di raccontare la storia: «Il Corriere è stato l'unico giornale nazionale a trattare con rispetto la memoria di Riso descrivendo le persone con cui viaggiava come "il compagno e il figlio di tre anni" invece di nascondere la loro identità con formule generiche », scrive un lettore. «Ma come si possono scrivere certe cose sulla vita privata di una persona appena deceduta? Questa è informazione???», protesta un'altra mail. «Dopo la tragedia in Spagna, ho dovuto notate l'arretratezza del nostro Paese, il modo triste con cui alcune testate hanno cercato di evitare il discorso dell'omosessualità di Domenico», scrive un collega che lo ha conosciuto.


Angelo Pezzana, storico animatore della libreria Luxemburg di Torino, non getta la croce sui giornali. Sta scrivendo un libro in cui affronterà anche il tema della difficoltà di trovare le parole per definire «l'identità omosessuale»: «Senza un riconoscimento giuridico delle coppie gay non si riesce a codificare una realtà che sarebbe accettata in gran parte della società italiana. I termini usati dai giornali non sono tanto offensivi quanto indicativi del-l'arretratezza linguistica del nostro Paese ». Pezzana ricorda infatti: «Persino nel mondo della moda non si riesce a definire senza ipocrisie il compagno di Valentino o l'identità di Armani, e per Versace si seppe del suo compagno solo dopo la morte...».

Gianna Fregonara
23 agosto 2008
corriere.it







Avevo subito notato il fatto che solo il corriere aveva dato la notizia che l'italiano morto fosse in volo per le vancanze assieme al compagno ed al figlio di lui, le altre testate e i tg hanno tutti bellamente glissato sul fatto, come se fosse una vergogna che quel ragazzo vivesse con la persona che amava e col figlio di lui... che tristezza di paese :muro:

LUVІ
24-08-2008, 07:11
Mah, non lo so, in questo caso sarei prudente.
Addirittura sarei dell'opinione che non parlare della sua vita privata sia più rispettoso e meno omofobico che parlarne per dare "colore" ad una vicenda così tragica.

LuVi

pierodj
24-08-2008, 08:29
Addirittura sarei dell'opinione che non parlare della sua vita privata sia più rispettoso e meno omofobico che parlarne per dare "colore" ad una vicenda così tragica.

quoto

Willy McBride
24-08-2008, 08:31
Mah, non lo so, in questo caso sarei prudente.
Addirittura sarei dell'opinione che non parlare della sua vita privata sia più rispettoso e meno omofobico che parlarne per dare "colore" ad una vicenda così tragica.

LuVi

Ridicolo. Se fosse morto con la compagna e il figlio di lei ci sarebbero stati problemi di "pudore" o "rispetto" a scrivere che avevano una relazione?

Hal2001
24-08-2008, 08:36
Ridicolo. Se fosse morto con la compagna e il figlio di lei ci sarebbero stati problemi di "pudore" o "rispetto" a scrivere che avevano una relazione?

Il suo discorso è applicabile a chiunque. Io penso che fra le tante puttanate che i giornalisti combinano, raccontare qualcosa della vita di chi è mancato così tragicamente non sia grave, ma lui no. Ergo, non è una questione di essere o meno omosessuali.
Scusate, ma mi pare un po' forzato l'articolo e la discussione.

lowenz
24-08-2008, 08:43
Il problema è molto semplice: NON BISOGNA MAI PARLARE DELLA VITA PRIVATA DI NESSUNO, ma solo riportare i fatti.

Invece i giornalisti da 10 anni a questa parte, Studio Aperto a fare da battistrada, buttano sempre sul melodrammatico OGNI TIPO DI MORTE e pertanto quando poi si cade in situazioni "particolari" il meccanismo della "bella famigliola distrutta, versate lacrime a dirotto o voi che ascoltate e abbiate il cuore contrito (tanto poi ci si fa tutti una bella pista di coca per dimenticare)" si incricca.

Negli anni '80 era tutto DECISAMENTE meglio, da questo punto di vista: l'attuale sistema giornalistico sembra progettato e gestito da un bambino con la mania di attirare l'attenzione.

LUVІ
24-08-2008, 08:44
Ridicolo. Se fosse morto con la compagna e il figlio di lei ci sarebbero stati problemi di "pudore" o "rispetto" a scrivere che avevano una relazione?

Ma no, dai, sono contorsionismi.
Per quanto mi riguarda, parlarne, un po a sproposito, è indice di omofobia, da parte dei media.
Non è questione di pudore e/o rispetto.

LuVi

Korn
24-08-2008, 08:52
Ridicolo. Se fosse morto con la compagna e il figlio di lei ci sarebbero stati problemi di "pudore" o "rispetto" a scrivere che avevano una relazione?

* siamo i soliti cattorazzisti

rip82
24-08-2008, 08:54
Il problema è molto semplice: NON BISOGNA MAI PARLARE DELLA VITA PRIVATA DI NESSUNO, ma solo riportare i fatti.

Invece i giornalisti da 10 anni a questa parte, Studio Aperto a fare da battistrada, buttano sempre sul melodrammatico OGNI TIPO DI MORTE e pertanto quando poi si cade in situazioni "particolari" il meccanismo della "bella famigliola distrutta, versate lacrime a dirotto o voi che ascoltate e abbiate il cuore contrito (tanto poi ci si fa tutti una bella pista di coca per dimenticare)" si incricca.

Negli anni '80 era tutto DECISAMENTE meglio, da questo punto di vista: l'attuale sistema giornalistico sembra progettato e gestito da un bambino con la mania di attirare l'attenzione.

*

gigio2005
24-08-2008, 09:18
Ridicolo. Se fosse morto con la compagna e il figlio di lei ci sarebbero stati problemi di "pudore" o "rispetto" a scrivere che avevano una relazione?

se fosse morto con la compagnA avremmo avuto i tiggi' zeppi di servizi melodrammatici strappalacrime con tanto di colonna sonora e fotografie....

tutte cose che a me fanno vomitare... per cui meglio cosi'...meglio non parlarne
ho sempre odiato la melodrammaticita' del giornalismo da 4 soldi che scatta in seguito ad ogni incidente mortale...

esempio: l'altro ieri al tg5 parlando della ragazza incinta investita.... megaposter della sua foto...intervista strappalacrime...elogio di rito...era intelligentissima...aspirava a fare questo e quall'altro....era la migliore del mondo etc etc etc

MA LASCIATE I MORTI IN PACE MALEDETTI GIORNALISTI!

Jo3
24-08-2008, 09:32
A nessuno e' venuto in mente che magari la famiglia ha disposto che non venisse gettata ai porci la vita privata di questa persona?

indelebile
24-08-2008, 10:58
però sempre quando si hanno moglie e figli anche se non vogliono entrano nella vita pvt..

per il resto quoto lowenz

Ziosilvio
24-08-2008, 11:34
Mah, non lo so, in questo caso sarei prudente.
Addirittura sarei dell'opinione che non parlare della sua vita privata sia più rispettoso e meno omofobico che parlarne per dare "colore" ad una vicenda così tragica.
Personalmente, leggendo sul Corriere, ho pensato prima "mi dispiace" e poi "mi dispiace per tutti e tre".
Scusate, ma mi pare un po' forzato l'articolo e la discussione.
Aggiungo che a me sembra che sia, semmai, l'Arcigay a sfruttare la tragedia per fini propagandistici propri.
Il problema è molto semplice: NON BISOGNA MAI PARLARE DELLA VITA PRIVATA DI NESSUNO, ma solo riportare i fatti.

Invece i giornalisti da 10 anni a questa parte, Studio Aperto a fare da battistrada, buttano sempre sul melodrammatico OGNI TIPO DI MORTE e pertanto quando poi si cade in situazioni "particolari" il meccanismo della "bella famigliola distrutta, versate lacrime a dirotto o voi che ascoltate e abbiate il cuore contrito (tanto poi ci si fa tutti una bella pista di coca per dimenticare)" si incricca.

Negli anni '80 era tutto DECISAMENTE meglio, da questo punto di vista: l'attuale sistema giornalistico sembra progettato e gestito da un bambino con la mania di attirare l'attenzione.
Quoto :(
Per quanto mi riguarda, parlarne, un po a sproposito, è indice di omofobia, da parte dei media.
Non è questione di pudore e/o rispetto.
Non saprei se si tratti proprio di "omofobia", parola purtroppo abusata.
A nessuno e' venuto in mente che magari la famiglia ha disposto che non venisse gettata ai porci la vita privata di questa persona?
Eh già :(

Senza Fili
24-08-2008, 13:45
Ridicolo. Se fosse morto con la compagna e il figlio di lei ci sarebbero stati problemi di "pudore" o "rispetto" a scrivere che avevano una relazione?

ESATTO

Il problema è molto semplice: NON BISOGNA MAI PARLARE DELLA VITA PRIVATA DI NESSUNO, ma solo riportare i fatti.

Invece i giornalisti da 10 anni a questa parte, Studio Aperto a fare da battistrada, buttano sempre sul melodrammatico OGNI TIPO DI MORTE e pertanto quando poi si cade in situazioni "particolari" il meccanismo della "bella famigliola distrutta, versate lacrime a dirotto o voi che ascoltate e abbiate il cuore contrito (tanto poi ci si fa tutti una bella pista di coca per dimenticare)" si incricca.

Negli anni '80 era tutto DECISAMENTE meglio, da questo punto di vista: l'attuale sistema giornalistico sembra progettato e gestito da un bambino con la mania di attirare l'attenzione.


Ok.
Appurato che solitamente invece, in ogni fatto di cronaca, si parla sempre approfonditamente della vita privata dei protagonisti (e non solo sui generis dicendo tipo " la vittima era con la compagna") in questo caso il glissare di certo non è stato dato dalla sensibilità verso la privacy usata dei giornalisti (che non si sono mai fatti problemi in tal senso), ma dal fatto che in Italia ancora per troppi sia tabù parlare ci certe cose.

Valuk
24-08-2008, 14:05
Avevo subito notato il fatto che solo il corriere aveva dato la notizia che l'italiano morto fosse in volo per le vancanze assieme al compagno ed al figlio di lui, le altre testate e i tg hanno tutti bellamente glissato sul fatto, come se fosse una vergogna che quel ragazzo vivesse con la persona che amava e col figlio di lui... che tristezza di paese :muro:


Eh vabbè, chi se ne frega se era gay. Ora perchè è morto non devono mica parlare di tutta la sua vita privata! Erano fatti suoi e non vedo perchè dovrebbero interessare agli spettatori. hanno fatto bene a non aver detto nulla!

Senza Fili
24-08-2008, 14:10
Eh vabbè, chi se ne frega se era gay. Ora perchè è morto non devono mica parlare di tutta la sua vita privata! Erano fatti suoi e non vedo perchè dovrebbero interessare agli spettatori. hanno fatto bene a non aver detto nulla!

Chi se ne frega allora dei dettagli di tutte le persone normalmente coinvolte in fatti di cronaca, di cui i giornali narrano però anche le pulci...
La privacy andrebbe rispettata sempre o mai, mica solo allo scopo di non turbare i bigotti, eh :rolleyes:






Leggi pure qui ed apri gli occhi





Ligia insieme al compagno José e alla cognata Gema stavano andando alle Canarie

per festeggiare il suo 42esimo compleanno. "Mi sono trovata in un canale secco"

Il racconto di una sopravvissuta
"Un rumore orribile, poi ero fuori"

La donna ha un femore fratturato. Il fidanzato lesioni alle vertebre, ma non è in pericolo

MADRID - "Un orribile rumore, poi sono stata sbalzata fuori e mi sono ritrovata in un canale secco pieno di pietre". A El Pais, uno dei 19 sopravvissuti dell'incidente aereo avvenuto ieri all'aeroporto madrileno di Barajas in cui hanno perso la vita 153 persone, racconta gli attimi dell'incidente.

Ligia, questo il nome della sopravvissuta, è un medico dei servizi di emergenza di Madrid, specializzata nell'assistenza alle vittime di incidenti. Insieme al compagno José e alla cognata Gema stavano andando in vacanza una settimana alle Canarie per festeggiare il suo quarantaduesimo compleanno.

Alle 13.20, ora della partenza, la donna racconta che il comandante dell'aereo si scusa con i passeggeri e li informa che c'è un problema tecnico. Quasi nello stesso istante, l'apparecchio inizia a fare un tremendo rumore. Ligia si aggrappa al braccio di José, il suo compagno, e ha guardato Gema, sua cognata, seduta nella fila davanti.

L'aereo ha dato una scossa violenta e Ligia sente un "orribile rumore", viene sbalzata fuori e si ritrova in un canale secco pieno di pietre, di fianco alla pista. Rimasta stordita per un tempo indefinibile, avverte poi un'enorme esplosione. Erano i serbatoi dell'aereo che si stavano trasformando in una grande palla di fuoco.

Ligia cerca con lo sguardo José. Di fianco a lei c'è un corpo mezzo carbonizzato. Ma dall'orologio capisce che non è il compagno. Dopo averlo toccato capisce che la persona è senza vita e ha la certezza che non si tratta di Josè.

Tutt'intorno ci sono altri cadaveri e oggetti in fiamme. Intanto sente un grande calore provenire dalla fusoliera in fiamme. Vede una gigantesca colonna di fuoco e fumo. Poi il vento cambia e Ligia viene investita da un'aria bollente. Impossibile respirare. E' accecata. Il medico spera che l'enorme lingua di fuoco non la raggiunga.

Ligia sente anche dei sopravvissuti che chiedono aiuto. Tra le persone che piangono e gridano riconosce anche la voce di bimba piccola. E allora, spinta dal senso del dovere, cerca di alzarsi per prestare soccorso, ma dopo due o tre tentativi falliti capisce che il suo femore destro è rotto.

Incominciano a sentirsi le sirene delle prime ambulanze. Ligia grida di nuovo il nome di José e gema, ma non ottiene risposta. Quando arrivano i soccorritori, riconosce i colleghi di lavoro che la guardano increduli. sull'ambulanza chiede un cellulare e chiama la sorella. "Mi ha detto che l'aereo era esploso. Parlava con una lucidità ed una tranquillità impressionante", racconta.

Dopo parecchie ore Ligia viene a sapere che José è stato ricoverato all'ospedale La Paz con varie lesioni alle vertebre ma non in pericolo di vita. Della cognataGema, invece, non si hanno ancora notizie.

(21 agosto 2008)


=======================

Un esempio di come Repubblica ha raccontato di un altro passeggero sullo stesso volo dove ha perso la vita Domenico e la sua famiglia (senza virgolette).

Lo stesso giornale. Che ha raccontato come "un film" i tragici momenti insieme al "compagno", nemmeno il "marito" di Ligia. Il "compagno". Che beffa.

Ci hanno voluto fare credere che Domenico è morto solo come un cane. Non è vero. E' morto insieme alle persone che amava: uniti nella vita, uniti per sempre nella morte.

Ma quella che è morta veramente in Italia è l'informazione. La volontà di dire la verità, anche se è una bella verità.

Fritz!
24-08-2008, 14:23
Personalmente, leggendo sul Corriere, ho pensato prima "mi dispiace" e poi "mi dispiace per tutti e tre".


Il corriere è stato il peggiore secondo me...

Ha usato una serie di bizantinismi assurdi per descrivere il morto.


Tipo "era in viaggio con l'amico più amato"

"coinquilino"

Per non parlare di quando spiega che al paesello siculo lo guardavano male perchè portava l'orecchino

Se fosse stata una donna in viaggio con il partner, nessuno si poserebbe la domanda sulla privacy e ci sarebbero stati tutti i dettagli espliciti del caso

Senza Fili
24-08-2008, 14:55
Il corriere è stato il peggiore secondo me...

Ha usato una serie di bizantinismi assurdi per descrivere il morto.


Tipo "era in viaggio con l'amico più amato"

"coinquilino"

Per non parlare di quando spiega che al paesello siculo lo guardavano male perchè portava l'orecchino

Se fosse stata una donna in viaggio con il partner, nessuno si poserebbe la domanda sulla privacy e ci sarebbero stati tutti i dettagli espliciti del caso



Il corriere ha detto che era con il compagno.
Le altre testate che era con un amico.

Quale delle due definizioni era veritiera?
Che bisogno c'era di nascondere il fatto che il tizio stesse andando in vacanza con la persona che amava, declassandolo a banale "amico"???
perchè allora Repubblica, narrando la storia della signora da me sopra riportata, non si è fatto problemi a dire che fosse in vacanza col fidanzato e la cognata?
Le conclusioni sono ovvie :rolleyes:

Senza Fili
24-08-2008, 14:59
da un giornale locale siciliano, articolo che fa riflettere


Strage Madrid, Montana: "Riso morto due volte, dimenticata la sua famiglia"

23/08/2008



Nel disastro aereo di Madrid una delle vittime è morta due volte. Secondo Piero Montana, consulente del sindaco per le pari opportunità e attivista omosessuale, in molti hanno infatti oscurato e dimenticato la storia di Domenico Riso, originario di Isola delle Femmine, morto insieme al compagno e al figlio di lui. Una famiglia di fatto distrutta nell´incidente aereo, ma allo stesso tempo una storia che quasi nessuno ha voluto ricordare.
«Il disastro areo di Madrid - dichiara Montana - è una tragedia immane perché tante, troppe vittime hanno perso terribilmente ed irreparabilmente la vita bruciata in un rogo spaventoso. A tutte loro con sgomento è rivolto il nostro pensiero che non osa immaginare quei momenti terribili che hanno mandato letteralmente in fumo l´esistenza di 153 persone. Al nostro dolore tuttavia si accompagna un senso di scoramento perché ci sembra che in questo disastro qualcuna delle vittime sia morta come due volte. Solo su Corriere.it apprendiamo che uno dei passeggeri,lo steward di Air France Domenico Riso, di Isola delle Femmine ma residente a Parigi, è morto assieme al suo compagno Pierrik Charilas e il figlio di lui Ethan, un bimbo di tre anni. Domenico e Pierrik, ci informa il Corriere, formavano una famiglia e vivevano in una bella casa di Parigi. Domenico era molto affezionato al bambino ed insieme al suo compagno partiva in vacanza alle Canarie portando Ethan con loro. Questa famiglia è stata distrutta da un disastro areo, ma mi preme, quasi con le lacrime agli occhi, ricordarla per conservarne la memoria al di là del silenzio, dell´oblio, della censura forse che l´ipocrisia impone».
http://www.90011.it/articolo.asp?idnotizia=4074&tags=

|osvi
24-08-2008, 15:00
se nella vita erano dichiarati, negarlo è da bastardi
dopo tutto un uomo con donna (sposati) vengono chiamati "marito e moglie" non "un uomo con la sua amica più fedele"


se invece erano due persone riservate non vedo perchè sputtanarle

Wagen
24-08-2008, 15:00
Mah, non lo so, in questo caso sarei prudente.
Addirittura sarei dell'opinione che non parlare della sua vita privata sia più rispettoso e meno omofobico che parlarne per dare "colore" ad una vicenda così tragica.

LuVi

quoto.
l'avessero detto sarebbero stati a lamentarsi che la sua vita sessuale non andava tirata in ballo perche' non c'entrava niente con l'episodio ed erano solo fatti sua

Senza Fili
24-08-2008, 15:02
quoto.
l'avessero detto sarebbero stati a lamentarsi che la sua vita sessuale non andava tirata in ballo perche' non c'entrava niente con l'episodio ed erano solo fatti sua

Confondi vita sessuale con sentimenti e famiglia: mica stai parlando di una persona che andava a scopare in Thailandia, ma di una persona che stava andando in vacanza con quella che era la propria famiglia, concetto che i bigotti faticano a mandar giù :muro:

Wagen
24-08-2008, 15:04
Confondi vita sessuale con sentimenti e famiglia: mica stai parlando di una persona che andava a scopare in Thailandia, ma di una persona che stava andando in vacanza con quella che era la propria famiglia, concetto che i bigotti faticano a mandar giù :muro:

mah , comprendo il tuo punto di vista , ma non lo condivido ;)

gourmet
24-08-2008, 15:04
Due persone adulte che crescono un bambino sono una famiglia. Ma in Italia le famiglie omosessuali non possono esistere, sono inconcepibili, tabù. Che schifo

Fritz!
24-08-2008, 15:10
Il corriere ha detto che era con il compagno.
Le altre testate che era con un amico.

Quale delle due definizioni era veritiera?
Che bisogno c'era di nascondere il fatto che il tizio stesse andando in vacanza con la persona che amava, declassandolo a banale "amico"???

Il Corriere ha scritto "compagno" solo nel titolo.

E come tutti sanno chi scrive l'articolo non scrive anche il titolo, generalmente.

E la prima rigaa dell'articolo comincia con

Domenico aveva osato sognare una vita accanto al suo amico più amato,

http://www.corriere.it/cronache/08_agosto_22/steward_incidente_aereo_9beaacfa-700f-11dd-9278-00144f02aabc.shtml

Che è una cagata di affermazione.

Non è assolutamente necessario trasformare in feuilletton rosa ogni articolo di cronaca. Anzi, è piuttosto fastidioso.

Aveva 41 anni e la pretesa di chi è felice: vivere cent'anni assieme alle persone più amate.
Pierrick e il suo bambino di tre anni, Ethan: erano loro quelle persone. Erano la sua «famiglia», le sue vacanze, i suoi sogni, i suoi coinquilini nella bella casa di Parigi, «una piccola reggia accogliente e calda » conferma il cugino dello steward, suo omonimo

Ma farlo con toni da anni 50 (ci mancava che scrivessero che aveva il vizietto) è ancora più penoso. Quel "famiglia" virgolettato è una presa per il culo

Avessero evitato sarebbe stato meglio.

Non c'è niente di encomiabile nel raccontare i cazzi privati di chi è protagonista di un fatto di cronaca. Ma se proprio lo si vuole fare, la si descriva in modo sobrio e asciutto, senza usare i giri di parole che usano le madamine a messa quando parlano dell'omosessualità

Senza Fili
24-08-2008, 15:23
Due persone adulte che crescono un bambino sono una famiglia. Ma in Italia le famiglie omosessuali non possono esistere, sono inconcepibili, tabù. Che schifo

III mondo

Il Corriere ha scritto "compagno" solo nel titolo.

E come tutti sanno chi scrive l'articolo non scrive anche il titolo, generalmente.

E la prima rigaa dell'articolo comincia con

Domenico aveva osato sognare una vita accanto al suo amico più amato,

http://www.corriere.it/cronache/08_agosto_22/steward_incidente_aereo_9beaacfa-700f-11dd-9278-00144f02aabc.shtml

Che è una cagata di affermazione.

Non è assolutamente necessario trasformare in feuilletton rosa ogni articolo di cronaca. Anzi, è piuttosto fastidioso.

Aveva 41 anni e la pretesa di chi è felice: vivere cent'anni assieme alle persone più amate.
Pierrick e il suo bambino di tre anni, Ethan: erano loro quelle persone. Erano la sua «famiglia», le sue vacanze, i suoi sogni, i suoi coinquilini nella bella casa di Parigi, «una piccola reggia accogliente e calda » conferma il cugino dello steward, suo omonimo

Ma farlo con toni da anni 50 (ci mancava che scrivessero che aveva il vizietto) è ancora più penoso.

Avessero evitato saarebbe stato meglio



Può non piacere lo stile in cui l'articolo è stato scritto, STA DI FATTO CHE LORO LO HANNO DETTO, mentre gli altri si sono badati bene dal dirlo.

Recepisci la differenza?
Ci sei?
Mi segui? :rolleyes:

E dimmi pure, secondo te come mai repubblica nel parlare di quella signora, non ha avuro problemi a dire con chi fosse in viaggio, mentre in questo caso ha glissato alla grande?
Casualità?
Improvviso senso di privacy, ad erticoli alterni???

Fritz!
24-08-2008, 15:26
III mondo





Può non piacere lo stile in cui l'articolo è stato scritto, STA DI FATTO CHE LORO LO HANNO DETTO, mentre gli altri si sono badati bene dal dirlo.

Recepisci la differenza?
Ci sei?
Mi segui? :rolleyes:


La differenza non sussiste. Perchè non c'è nessun diritto a conoscere la vita privata di una persona.

Se la racconti ridicolizzandola, come ha fatto il corriere, secondo me è peggio che non raccontarla proprio

Senza Fili
24-08-2008, 15:27
Il Corriere ha scritto "compagno" solo nel titolo.



Poi dici anche una sciocchezza, ti posto l'articolo

Morto steward italiano
con il compagno e il figlio di tre anni
L'ultima telefonata al padre: vado via per un po'. Ma la famiglia non sapeva dove. Il giallo dell'identificazione
DAL NOSTRO INVIATO
MADRID - Domenico aveva osato sognare una vita accanto al suo amico più amato, Pierrick. Diceva che «solo chi sa sognare può volare» e chi l'ha conosciuto giura che quelle parole non avevano niente a che fare con la sua professione di steward.
Anni e anni passati in volo, prima per l'Alitalia, poi per l'Air France. Domenico Riso, cresciuto sotto il sole e davanti al mare della Sicilia, prendeva più aerei che autostrade, vedeva più nuvole che palazzi. È l'unico italiano morto fra le lamiere e le fiamme dell'Md-82, sulla pista di Barajas. Aveva 41 anni e la pretesa di chi è felice: vivere cent'anni assieme alle persone più amate. Pierrick e il suo bambino di tre anni, Ethan: erano loro quelle persone. Erano la sua «famiglia», le sue vacanze, i suoi sogni, i suoi coinquilini nella bella casa di Parigi, «una piccola reggia accogliente e calda » conferma il cugino dello steward, suo omonimo. Pierrick Charilas ed Ethan erano accanto a lui sul volo della catastrofe. Sono morti seduti l'uno vicino all'altro perché martedì pomeriggio Domenico era fra i passeggeri: non era salito su quell'aereo per servizio. Stavolta si partiva per le vacanze, tutti e tre assieme, come al solito, per qualche giorno di riposo sulle spiagge delle Canarie. Domenico aveva ottenuto dalla Spanair una tariffa agevolata, quella riservata ai bambini. Per questo accanto al suo nome, nella lista dei passeggeri, c'era scritto «niño», bambino, e per questo è stato difficile identificarlo.
Nessuno fino a ieri mattina aveva chiesto informazioni su quel passeggero dal nome italiano. Non una chiamata di un parente o di un amico allarmato. Sembrava un giallo. All'ambasciata e alla Spanair hanno capito dopo il perché. Domenico era sempre in volo e spesso non chiamava nemmeno casa per dire dove stesse andando. Un volo per lui era come spostarsi in macchina di pochi chilometri. Aveva telefonato al padre Pietro poche ore prima di partire, martedì. Ma erano state soltanto due parole: «Vado in vacanza per un po'», nessun dettaglio sulla destinazione. Così né il vecchio marinaio Pietro né le sorelle di Domenico (Concetta e Marianna) potevano immaginarlo sull'aereo della morte (la madre è scomparsa qualche anno fa). Lo hanno saputo ieri mattina, a casa Riso. E hanno saputo anche di Pierrick ed Ethan, nomi tante volte sentiti dalla voce di lui. Pierrick una volta era campione di aerobica, ha avuto una storia d'amore poco fortunata con la madre di Ethan e poi ha deciso di vivere con il bambino e Domenico nell'appartamento parigino, come fossero una famiglia fra tante, con il bambino da tirare su assieme.

Non che la cosa sia sfuggita alle malelingue di Isola delle Femmine, borgo marinaro alle porte di Palermo che «l'uomo dei cieli» (come lo chiamavano gli amici) aveva lasciato nel 1997 per la capitale francese. Due uomini che vivono assieme, si sa, sono fonte di chiacchiere e in paese non sono certo le chiacchiere che mancano. Se poi c'è di mezzo un bambino piccolo, amatissimo da tutti e due e che per Domenico era come un figlio, si può arrivare fino ai pettegolezzi più velenosi. Ma lui, Domenico, ha sempre tirato dritto per la sua strada. Come fece quella volta che decise di mettersi l'orecchino. Pazienza se qualcuno non gradiva. Se qualche parola di troppo lo irritava respingeva la rabbia cantando, lirica soprattutto, una delle sue tante passioni. Non era tipo che non osasse, Domenico. Lui volava. E «solo chi sa sognare può volare».
Giusi Fasano
(ha collaborato Enzo Mignosi)
22 agosto 2008









Come vedi anche nell'articolo si fa seguito nel ribadire che vivessero assieme, e che quello era il proprio compagno.
Leggere non farebbe male.

Senza Fili
24-08-2008, 15:29
La differenza non sussiste. Perchè non c'è nessun diritto a conoscere la vita privata di una persona.

Se la racconti ridicolizzandola, come ha fatto il corriere, secondo me è peggio che non raccontarla proprio

CVD, non hai risposto.
Ripeto la domanda (ma glisserai sicuramente ancora): perchè parlando della storia dell'altra passeggera si è detto senza indugi che stesse viaggiando col fidanzato, ed in questo caso no?
Prova a rispondere, fai uno sforzo anche se è caldo, la risposta è facilissima? :rolleyes:

Fritz!
24-08-2008, 15:34
CVD, non hai risposto.
Ripeto la domanda (ma glisserai sicuramente ancora): perchè parlando della storia dell'altra passeggera si è detto senza indugi che stesse viaggiando col fidanzato, ed in questo caso no?
Prova a rispondere, fai uno sforzo anche se è caldo, la risposta è facilissima? :rolleyes:

A quella domanda ho già risposto col mio primo reply in questo 3d.

Poi ho parlato di altro, e in particolare del Corriere. Secondo me l'articolo del Corriere non è meglio di quello di Repubblica. Nel testo dell'articolo del corriere non compare mai una volta il termine compagno o relazione, ma tutto il racconto è impostato in modo morboso e ipocrita. Quindi il Corriere non ha un approccio qualitativamente diverso.

Poi se non sei d'accordo chissenefrega, ma certi toni: "fai uno sforzo, ci sei, ci arrivi" sei pregato di usarli con tua sorella.

Senza Fili
24-08-2008, 15:38
A quella domanda ho già risposto col mio primo reply in questo 3d.

Poi ho parlato di altro, e in particolare del Corriere. Secondo me l'articolo del Corriere non è meglio di quello di Repubblica. Nel testo dell'articolo del corriere non compare mai una volta il termine compagno o relazione, ma tutto il racconto è impostato in modo morboso e ipocrita. Quindi il Corriere non ha un approccio qualitativamente diverso.

Poi se non sei d'accordo chissenefrega, ma certi toni: "fai uno sforzo, ci sei, ci arrivi" sei pregato di usarli con tua sorella.



Come già detto può non piacerti l'impostazione del racconto, ma ALMENO loro i fatti li hanno raccontati.

Per il resto "i fai uno sforzo" te li saresti potuti evitare tu stesso, rispondendo alle domande poste...se fai orecchie da mercante, bello di casa, devi aspettarti che la gente in qualche modo ti faccia notare il tuo glissare.

Fritz!
24-08-2008, 15:40
Come già detto può non piacerti l'impostazione del racconto, ma ALMENO loro i fatti li hanno raccontati.

Per il resto "i fai uno sforzo" te li saresti potuti evitare tu stesso, rispondendo alle domande poste...se fai orecchie da mercante, bello di casa, devi aspettarti che la gente in qualche modo ti faccia notare il tuo glissare.

Se tu non leggi e parti per la tangente mettendo in bocca agli altri quello che ritieni utile per avvalorare il tuo punto di vista, non è colpa mia.

E in ogni caso è tutto da dimostrare che ad esempio il giornalista di Repubblica abbia deciso di attuare una censura preventiva.... Magari semplicemente non sapeva la situazione della persona morta.... Non era Elton John o Giorgio Armani.

majin mixxi
24-08-2008, 20:15
SE LO STEWARD MORTO È UNA BANDIERA GAY
Francesco Merlo per La Repubblica

Siamo tutti omosessuali, e dunque ci spiace dire che l´omofobia, nella orribile morte del povero Domenico Riso, è un´ossessione sì, ma solo dell´Arcigay, che ha infatti accusato i media italiani di «avere censurato la relazione tra lo steward e il suo compagno francese». Ma noi siamo anche tutti eterosessuali. E dunque ci spiace dire che solo ad un´Arcigay, che è ossessionata dall´idea e non è intelligente dei fatti, poteva venire in mente che in quel forno crematorio all´aeroporto di Madrid non c´erano 153 persone, ma solo due omosessuali dichiarati.



Tutto questo per dire che la sessualità, rispetto a quell´atroce tragedia, è un dettaglio insignificante, come essere milanisti o juventini. E dunque nessuno, e soprattutto l´Arcigay, che non lasceremo mai sola nelle sue battaglie contro le odiose discriminazioni, ha il diritto di strumentalizzare la dimensione intima e privata dello steward italiano morto insieme ad un amico, al proprio figlio di tre anni e ad altre 150 persone, sulle quali l´onorevole Grillini non ha però l´occhio impietrito dall´ossessione e dall´indecenza.

E infatti solo per quei due, per Domenico Riso e per il suo convivente, l´Arcigay trova necessario che «la completezza dell´informazione» frughi tra le lenzuola, e che la loro pulsione d´amore, che vale quanto tutte le altre pulsioni d´amore, sia sbandierata come una militanza, un drammone e una vertigine post mortem.

Ma che c´entrano le abitudini sessuali, le pratiche coniugali, le tradizioni, le convenzioni e gli umori con la morte in un disastro aereo? In base alla logica sessuocentrica dell´Arcigay, i giornali e le tv di un Paese come l´Italia, che ha le sue gravi rogne ma è ancora civile e sa tenere lontana la tragedia dalla farsa, avrebbero dovuto involgarirsi, come purtroppo ha fatto l´onorevole Grillini, e dunque indagare e raccontare – «senza ipocrisia» perbacco – quanti, tra i sessantenni a bordo usavano il viagra, e quanti avevano pratiche feticiste, e quanti erano i transessuali e i bisessuali, e ancore quante mogli e quanti mariti ha avuto ciascuna vittima, e quante erano le vergini e quanti i sodomiti…

Abbiamo, insomma, il fondato sospetto che l´onorevole Grillini sia – proprio lui – l´ossessionato dall´omofobia. È lui ad avere bisogno, sempre e comunque, del nemico per le sue usurate battaglie, al punto da andare fiero della sessualità di una vittima di un disastro aereo e di celebrarlo come un eroe della diversità, del pensiero laterale e dell´anticonformismo.

E c´è forse qualcosa di più. C´è un accenno rivelatore nell´indignazione di maniera dell´Arcigay, la quale si chiede: «Quando un gay siciliano che è emigrato, si è costruito una vita nuova e una famiglia, potrà avere rispetto, almeno dopo morto?». Noi che sappiamo pensare male, temiamo che in questa sottolineatura dell´emigrante siciliano, che solo a Parigi può liberare la propria sessualità, ci sia un avvitamento razzista, probabilmente inconsapevole.

Grillini, insomma, non si rende conto che l´idea che un siciliano debba uscire per riuscire è un´idea criptoleghista, perché appunto i leghisti ritengono che i meridionali solo altrove possono avere opportunità, mentre la loro terra li condanna a un destino di dissipazione sociale e, nel caso dell´omosessuale, di infelicità e di disprezzo. Secondo l´Arcigay, Domenico, se fosse rimasto in Sicilia, avrebbe potuto solo nascondersi e dannarsi. A Parigi, invece: allegria, valori condivisi, fierezza…

C´è insomma uno sguardo di degnazione verso la caverna del Sud, dove – malgrado Grillini e il suo bisogno di arcaismi da aggredire per continuare ad esistere – c´è ormai tutto il ventaglio della sessualità praticata, e anche nelle istituzioni, proprio come a Parigi.

Due parole infine sui giornali e sulle tv italiane che, a conferma di libertà, hanno deciso in maniera molto varia come e quanto tirare in ballo la scelte private e i pudori familiari di Domenico Riso. Ogni giornale, insomma, si comporta come crede, ciascuno ha la propria misura di eleganza, ciascuno ha i suoi titolisti e i suoi cronisti, e ciascuno fa ovviamente anche i suoi errori.

È legittimo criticare, ma la paranoia dell´omofobia, in questa Italia confusa, sta rischiando di trasformare l´Arcigay in una comunità di preti fondamentalisti al contrario, con lo sguardo tutto puntato sulle pratiche sessuali e con la stessa idea di società che ha Rocco Buttiglione, e magari anche con lo stesso Dio sessuomane. Qui in più c´è anche l´orrore di avere scambiato un camposanto in un campo di battaglia.

Korn
24-08-2008, 20:34
bell'arrampicata ;)

Senza Fili
24-08-2008, 21:03
Di tutta l'arrampicata usata oggi da repubblica per tentare di riparare la figura di merda fatta, ho estratto questo significativo passaggio




Ma che c´entrano le abitudini sessuali, le pratiche coniugali, le tradizioni, le convenzioni e gli umori con la morte in un disastro aereo? In base alla logica sessuocentrica dell´Arcigay, i giornali e le tv di un Paese come l´Italia, che ha le sue gravi rogne ma è ancora civile e sa tenere lontana la tragedia dalla farsa, avrebbero dovuto involgarirsi, come purtroppo ha fatto l´onorevole Grillini, e dunque indagare e raccontare – «senza ipocrisia» perbacco – quanti, tra i sessantenni a bordo usavano il viagra, e quanti avevano pratiche feticiste, e quanti erano i transessuali e i bisessuali, e ancore quante mogli e quanti mariti ha avuto ciascuna vittima, e quante erano le vergini e quanti i sodomiti




Tentativo squallido e vergognoso del giornalista di minimizzare, classificando una famiglia e i legami che c'erano come "abitudini da letto", quando, senza entrare in dettagli sessuali, dei quali a nessuno gliene può fregare di meno, era solo importante specificare i legami affettivi che esistevano tra quelle vittime

Qui sotto, posto un articolo, sempre di Repubblica, da me già postato, da cui si evince che la testata, parlando di altre persone coinvolte (eterosessuali nello specifico) non si è fatta remore nello specificare quali fossero i legami tra i protagonisti della vicenda menzionata nell'articolo, e sotto all'articolo il mio commento fatto sulla differenza tra il modo di afforntare la notizia a seconda dell'orientamento sessuale dei protagonisti





Ligia insieme al compagno José e alla cognata Gema stavano andando alle Canarie

per festeggiare il suo 42esimo compleanno. "Mi sono trovata in un canale secco"

Il racconto di una sopravvissuta
"Un rumore orribile, poi ero fuori"

La donna ha un femore fratturato. Il fidanzato lesioni alle vertebre, ma non è in pericolo

MADRID - "Un orribile rumore, poi sono stata sbalzata fuori e mi sono ritrovata in un canale secco pieno di pietre". A El Pais, uno dei 19 sopravvissuti dell'incidente aereo avvenuto ieri all'aeroporto madrileno di Barajas in cui hanno perso la vita 153 persone, racconta gli attimi dell'incidente.

Ligia, questo il nome della sopravvissuta, è un medico dei servizi di emergenza di Madrid, specializzata nell'assistenza alle vittime di incidenti. Insieme al compagno José e alla cognata Gema stavano andando in vacanza una settimana alle Canarie per festeggiare il suo quarantaduesimo compleanno.

Alle 13.20, ora della partenza, la donna racconta che il comandante dell'aereo si scusa con i passeggeri e li informa che c'è un problema tecnico. Quasi nello stesso istante, l'apparecchio inizia a fare un tremendo rumore. Ligia si aggrappa al braccio di José, il suo compagno, e ha guardato Gema, sua cognata, seduta nella fila davanti.

L'aereo ha dato una scossa violenta e Ligia sente un "orribile rumore", viene sbalzata fuori e si ritrova in un canale secco pieno di pietre, di fianco alla pista. Rimasta stordita per un tempo indefinibile, avverte poi un'enorme esplosione. Erano i serbatoi dell'aereo che si stavano trasformando in una grande palla di fuoco.

Ligia cerca con lo sguardo José. Di fianco a lei c'è un corpo mezzo carbonizzato. Ma dall'orologio capisce che non è il compagno. Dopo averlo toccato capisce che la persona è senza vita e ha la certezza che non si tratta di Josè.

Tutt'intorno ci sono altri cadaveri e oggetti in fiamme. Intanto sente un grande calore provenire dalla fusoliera in fiamme. Vede una gigantesca colonna di fuoco e fumo. Poi il vento cambia e Ligia viene investita da un'aria bollente. Impossibile respirare. E' accecata. Il medico spera che l'enorme lingua di fuoco non la raggiunga.

Ligia sente anche dei sopravvissuti che chiedono aiuto. Tra le persone che piangono e gridano riconosce anche la voce di bimba piccola. E allora, spinta dal senso del dovere, cerca di alzarsi per prestare soccorso, ma dopo due o tre tentativi falliti capisce che il suo femore destro è rotto.

Incominciano a sentirsi le sirene delle prime ambulanze. Ligia grida di nuovo il nome di José e gema, ma non ottiene risposta. Quando arrivano i soccorritori, riconosce i colleghi di lavoro che la guardano increduli. sull'ambulanza chiede un cellulare e chiama la sorella. "Mi ha detto che l'aereo era esploso. Parlava con una lucidità ed una tranquillità impressionante", racconta.

Dopo parecchie ore Ligia viene a sapere che José è stato ricoverato all'ospedale La Paz con varie lesioni alle vertebre ma non in pericolo di vita. Della cognataGema, invece, non si hanno ancora notizie.

(21 agosto 2008)



Un esempio di come Repubblica ha raccontato di un altro passeggero sullo stesso volo dove ha perso la vita Domenico e la sua famiglia (senza virgolette).

Lo stesso giornale. Che ha raccontato come "un film" i tragici momenti insieme al "compagno", nemmeno il "marito" di Ligia. Il "compagno". Che beffa.

Ci hanno voluto fare credere che Domenico è morto solo come un cane. Non è vero. E' morto insieme alle persone che amava: uniti nella vita, uniti per sempre nella morte.

Ma quella che è morta veramente in Italia è l'informazione. La volontà di dire la verità, anche se è una bella verità.

Ziosilvio
24-08-2008, 21:22
SE LO STEWARD MORTO È UNA BANDIERA GAY
Francesco Merlo per La Repubblica

Siamo tutti omosessuali, e dunque ci spiace dire che l´omofobia, nella orribile morte del povero Domenico Riso, è un´ossessione sì, ma solo dell´Arcigay, che ha infatti accusato i media italiani di «avere censurato la relazione tra lo steward e il suo compagno francese». Ma noi siamo anche tutti eterosessuali. E dunque ci spiace dire che solo ad un´Arcigay, che è ossessionata dall´idea e non è intelligente dei fatti, poteva venire in mente che in quel forno crematorio all´aeroporto di Madrid non c´erano 153 persone, ma solo due omosessuali dichiarati.

CUT

Abbiamo, insomma, il fondato sospetto che l´onorevole Grillini sia – proprio lui – l´ossessionato dall´omofobia. È lui ad avere bisogno, sempre e comunque, del nemico per le sue usurate battaglie, al punto da andare fiero della sessualità di una vittima di un disastro aereo e di celebrarlo come un eroe della diversità, del pensiero laterale e dell´anticonformismo.

CUT

È legittimo criticare, ma la paranoia dell´omofobia, in questa Italia confusa, sta rischiando di trasformare l´Arcigay in una comunità di preti fondamentalisti al contrario

CUT
Ah, quindi non me n'ero accorto solo io...

Senza Fili
24-08-2008, 21:39
Ah, quindi non me n'ero accorto solo io...

Dell'articolo differenziato a seconda dell'orientamento sessuale dei passeggeri però, stranamente, non te ne sei accorto

drakend
24-08-2008, 21:47
LOL i mitici giornalisti italiani sono riusciti a fare la porcata nella porcata: hanno parlato della vita privata di un privato cittadino deceduto e, nel farlo, l'hanno stravolta poiché il suo modello di vita andava a cozzare troppo con il bigottismo ipocrita dell'italiano medio. Questo Paese è la vergogna di tutta l'Europa e non passa giorno in cui non ci facciamo riconoscere.

Valuk
24-08-2008, 23:23
Chi se ne frega allora dei dettagli di tutte le persone normalmente coinvolte in fatti di cronaca, di cui i giornali narrano però anche le pulci...
La privacy andrebbe rispettata sempre o mai, mica solo allo scopo di non turbare i bigotti, eh :rolleyes:
[/B]

Beh infatti a me non interessano nemmeno le storie deglialtri eh. Fanno male a parlarne sempre, questa volta hanno fatto bene a non parlarci. Almeno una volta ci azzeccano, che non devono inserirsi nelle vite altrui, specie di chi è già morto, di certo non per dare notizia, ma per fare inutile gossip che tanto piace :help:

Senza Fili
24-08-2008, 23:27
Beh infatti a me non interessano nemmeno le storie deglialtri eh. Fanno male a parlarne sempre, questa volta hanno fatto bene a non parlarci. Almeno una volta ci azzeccano, che non devono inserirsi nelle vite altrui, specie di chi è già morto, di certo non per dare notizia, ma per fare inutile gossip che tanto piace :help:



Nessuno chiedeva di narrare storie su dettagli privati e magari piccanti, dire "viaggiava con il compagno" non mi sembra proprio un gossip, ma era dire la verità, verità che non hanno fatto problemi a raccontare parlando di altri passeggeri eterosessuali... finchè ci sarà gente che considererà l'esistenza di coppie gay come un tabù questo paese resterà sempre una merda.

lowenz
25-08-2008, 01:02
"un uomo con la sua amica più fedele"
Devo riciclarla con la mia ragazza questa, quando mi accusa di essere pu***niere inside :D :D :D

Jo3
25-08-2008, 07:56
Nessuno chiedeva di narrare storie su dettagli privati e magari piccanti, dire "viaggiava con il compagno" non mi sembra proprio un gossip, ma era dire la verità, verità che non hanno fatto problemi a raccontare parlando di altri passeggeri eterosessuali... finchè ci sarà gente che considererà l'esistenza di coppie gay come un tabù questo paese resterà sempre una merda.

Sai cosa penso invece?

Che l'Arcigay abbia utilizzato questa persona defunta per obbligare ed imporre l'opinione pubblica al riconoscimento del suo orientamento sessuale.

Non so onestamente chi sia peggio.

Dream_River
25-08-2008, 10:05
Sinceramente, penso che sarebbe stato del tutto inutile parlarne, in Italia penso che noi omosessuali rimarremo sempre lo scherzo di natura agli occhi dell'opinione pubblica.
Ci ritroviamo a sventolare bandiere arcobaleno per tentare di coprire quei triangolini rosa con i quali continueremo sempre a essere marchiati (Non intendo fisicamente)

Basta vedere la polemica su come è sviluppata....

Arcigay: ehi, ma non era mica un suo amico, era la sua famiglia
Repubblica: e alla gente cosa vuoi che gli importi di cosa faceva a letto!

Non è evidente da questa schifosa polemica cosa siamo noi omosessuali agli occhi dell'opinione pubblica?

TUTTI I MEDIA, TUTTE LE PERSONE, NON SANNO PENSARE AD ALTRO CHE NOI O LO DIAMO O LA PRENDIAMO NEL CULO! E QUESTO SECONDO L'OPINIONE PUBBLICA l'ESSENZA DELL'OMOSESSUALITà! IL SESSO ANALE!
NESSUNO PENSA MAI AL FATTO CHE SE TANTI OMOSESSUALI MANIFESTANO NON é PER VEDERE I PORNO GAY NEGLI SCAFFALI ASSIEME AI CARTONI ANIMATI DELLA DISNEY; NON CI IMPORTA UN EMERITO CAZZO CHE LA GENTE SAPPIA COSA CI PIACE FARE SOTTO LE LENZUOLA.
VOGLIAMO CHE RIVENGA RICONOSCIUTA LA PARI DIGNITà DEL NOSTRO AMORE E DEI NOSTRI SENTIMENTI.
LAVATEVI LA BOCCA COL SAPONE PRIMA DI INVOCARE IL RISPETTO PER GLI OMOSESSUALI; SE PENSATE CHE IL RISPETTO SIA NEL NON PARLARE DEI NOSTRI GUSTI SESSUALI, IL RISPETTO SAREBBE STATO RICONOSCERE CHE QUEL TRIO DI PERSONE MORTE ERANO UNA FAMIGLIA, IL RISPETTO SIGNIFICA APRIRE GLI OCCHI DI FRONTE AL FATTO CHE ESISTONO FAMIGLIE CHE LA NOSTRA IPER-CATTOLICA, IPER-CONSERVATRICE E IPER-IPOCRITA ITALIA NON VUOLE VEDERE; E MI VIENE DA VOMITARE VEDENDO LE RIDICOLE OCCULTAZIONI E MINIMIZZAZIONI CHE QUELLA FAMIGLIA E IL SENTIMENTO CHE LI UNIVA HANNO DOVUTO SUBIRE.
QUINDI FATEMI UN FAVORE MIEI CARI "DIFENSORI DEGLI OMOSESSUALI DELL'ULTIMO MINUTO", SE PROPRIO CI RITENETE MERITEVOLI RISPETTO, INIZIATE PRIMA DI TUTTO VOI A VEDERCI COME PERSONE CON DEI SENTIMENTI, E NON COME GENITALI AFFAMATI CHE VOLTEGGIANO NELL'ARIA A CACCIA DI LUSSURIA

lowenz
25-08-2008, 10:14
A dire il vero il problema non sono gli omosessuali ma gli omosessuali maschi nella nostra cultura.
Gli omosessuali femmine sono adorati come divinità (nelle fantasie erotiche si intende) :D

johannes
25-08-2008, 10:33
sarei molto cauto, e parlo da gay.
un conto è glissare volutamente sulla presunta relazione omosessuale, che secondo me denota come la società debba fare ancora un lungo cammino di accettazione. tuttavia non capisco perchè mettere la lente di ingrandimento nella vita di una persona ormai deceduta. è questione di rispetto che oggi, purtroppo è soggetto e calpestato dal gossip. era gay? si poteva benissimo dire, però non capisco perchè farne una polemica. ci vorrebbe maggior rispetto per i morti.

Wagen
25-08-2008, 14:22
sarei molto cauto, e parlo da gay.
un conto è glissare volutamente sulla presunta relazione omosessuale, che secondo me denota come la società debba fare ancora un lungo cammino di accettazione. tuttavia non capisco perchè mettere la lente di ingrandimento nella vita di una persona ormai deceduta. è questione di rispetto che oggi, purtroppo è soggetto e calpestato dal gossip. era gay? si poteva benissimo dire, però non capisco perchè farne una polemica. ci vorrebbe maggior rispetto per i morti.

E' quello che penso io.
Hai ragione senza fili dicendo che si poteva parlare di famiglia e che non e' stato fatto , ma adesso mi sembra una polemica un po' sterile e di cattivo gusto su 2 adulti e un bambino che sono morti

nomeutente
25-08-2008, 14:41
@ Dream River: a mio avviso l'uso di tutto quel maiuscolo (oltre a non essere cortese) ha l'effetto opposto: invece di far venire voglia di leggere, la fa passare.

Fritz!
25-08-2008, 15:14
SE LO STEWARD MORTO È UNA BANDIERA GAY
Francesco Merlo per La Repubblica

Siamo tutti omosessuali, e dunque ci spiace dire che l´omofobia, nella orribile morte del povero Domenico Riso, è un´ossessione sì, ma solo dell´Arcigay, che ha infatti accusato i media italiani di «avere censurato la relazione tra lo steward e il suo compagno francese». Ma noi siamo anche tutti eterosessuali. E dunque ci spiace dire che solo ad un´Arcigay, che è ossessionata dall´idea e non è intelligente dei fatti, poteva venire in mente che in quel forno crematorio all´aeroporto di Madrid non c´erano 153 persone, ma solo due omosessuali dichiarati.



Tutto questo per dire che la sessualità, rispetto a quell´atroce tragedia, è un dettaglio insignificante, come essere milanisti o juventini. E dunque nessuno, e soprattutto l´Arcigay, che non lasceremo mai sola nelle sue battaglie contro le odiose discriminazioni, ha il diritto di strumentalizzare la dimensione intima e privata dello steward italiano morto insieme ad un amico, al proprio figlio di tre anni e ad altre 150 persone, sulle quali l´onorevole Grillini non ha però l´occhio impietrito dall´ossessione e dall´indecenza.

E infatti solo per quei due, per Domenico Riso e per il suo convivente, l´Arcigay trova necessario che «la completezza dell´informazione» frughi tra le lenzuola, e che la loro pulsione d´amore, che vale quanto tutte le altre pulsioni d´amore, sia sbandierata come una militanza, un drammone e una vertigine post mortem.

Ma che c´entrano le abitudini sessuali, le pratiche coniugali, le tradizioni, le convenzioni e gli umori con la morte in un disastro aereo? In base alla logica sessuocentrica dell´Arcigay, i giornali e le tv di un Paese come l´Italia, che ha le sue gravi rogne ma è ancora civile e sa tenere lontana la tragedia dalla farsa, avrebbero dovuto involgarirsi, come purtroppo ha fatto l´onorevole Grillini, e dunque indagare e raccontare – «senza ipocrisia» perbacco – quanti, tra i sessantenni a bordo usavano il viagra, e quanti avevano pratiche feticiste, e quanti erano i transessuali e i bisessuali, e ancore quante mogli e quanti mariti ha avuto ciascuna vittima, e quante erano le vergini e quanti i sodomiti…

Abbiamo, insomma, il fondato sospetto che l´onorevole Grillini sia – proprio lui – l´ossessionato dall´omofobia. È lui ad avere bisogno, sempre e comunque, del nemico per le sue usurate battaglie, al punto da andare fiero della sessualità di una vittima di un disastro aereo e di celebrarlo come un eroe della diversità, del pensiero laterale e dell´anticonformismo.

E c´è forse qualcosa di più. C´è un accenno rivelatore nell´indignazione di maniera dell´Arcigay, la quale si chiede: «Quando un gay siciliano che è emigrato, si è costruito una vita nuova e una famiglia, potrà avere rispetto, almeno dopo morto?». Noi che sappiamo pensare male, temiamo che in questa sottolineatura dell´emigrante siciliano, che solo a Parigi può liberare la propria sessualità, ci sia un avvitamento razzista, probabilmente inconsapevole.

Grillini, insomma, non si rende conto che l´idea che un siciliano debba uscire per riuscire è un´idea criptoleghista, perché appunto i leghisti ritengono che i meridionali solo altrove possono avere opportunità, mentre la loro terra li condanna a un destino di dissipazione sociale e, nel caso dell´omosessuale, di infelicità e di disprezzo. Secondo l´Arcigay, Domenico, se fosse rimasto in Sicilia, avrebbe potuto solo nascondersi e dannarsi. A Parigi, invece: allegria, valori condivisi, fierezza…

C´è insomma uno sguardo di degnazione verso la caverna del Sud, dove – malgrado Grillini e il suo bisogno di arcaismi da aggredire per continuare ad esistere – c´è ormai tutto il ventaglio della sessualità praticata, e anche nelle istituzioni, proprio come a Parigi.

Due parole infine sui giornali e sulle tv italiane che, a conferma di libertà, hanno deciso in maniera molto varia come e quanto tirare in ballo la scelte private e i pudori familiari di Domenico Riso. Ogni giornale, insomma, si comporta come crede, ciascuno ha la propria misura di eleganza, ciascuno ha i suoi titolisti e i suoi cronisti, e ciascuno fa ovviamente anche i suoi errori.

È legittimo criticare, ma la paranoia dell´omofobia, in questa Italia confusa, sta rischiando di trasformare l´Arcigay in una comunità di preti fondamentalisti al contrario, con lo sguardo tutto puntato sulle pratiche sessuali e con la stessa idea di società che ha Rocco Buttiglione, e magari anche con lo stesso Dio sessuomane. Qui in più c´è anche l´orrore di avere scambiato un camposanto in un campo di battaglia.

La replica di Repubblica è piuttosto penosa.

Se è vero che ci sono stati 153 morti, uno solo è italiano, ed è di lui che si è parlato.

Non è una questione di gusti sessuali, ma di vita privata e sentimenti. Questa "confusione" quando di mezzo c'è l'omosessualità è evidentemente un atteggiamento discriminatoria.

Se la polemica è brutta, e magari lo è, Repubblica poteva evitare di rispondere. non è molto credibile buttarsi a pesce nella polemica, e poi dire "è brutto parlarne"

Dream_River
25-08-2008, 15:22
@ Dream River: a mio avviso l'uso di tutto quel maiuscolo (oltre a non essere cortese) ha l'effetto opposto: invece di far venire voglia di leggere, la fa passare.

Non mi interessa essere cortese, penso sia adatto a esprimere il tono con cui mi sarei espresso in prima persona, poi che qualcuno lo legga o no mi è indifferente, non sono estremamente interessato a essere letto

Se però ci tieni che io lo tolga, lo faccio

gigio2005
25-08-2008, 15:24
La replica di Repubblica è piuttosto penosa.

Se è vero che ci sono stati 153 morti, uno solo è italiano, ed è di lui che si è parlato.

Non è una questione di gusti sessuali, ma di vita privata e sentimenti. Questa "confusione" quando di mezzo c'è l'omosessualità è evidentemente un atteggiamento discriminatoria.

Se la polemica è brutta, e magari lo è, Repubblica poteva evitare di rispondere. non è molto credibile buttarsi a pesce nella polemica, e poi dire "è brutto parlarne"

con questa risposta ho la conferma che merlo e' un giornalista da 4 soldi....


un binbominkia di 5 elementare avrebbe risposto con piu' maturita'

johannes
25-08-2008, 15:48
con questa risposta ho la conferma che merlo e' un giornalista da 4 soldi....


un binbominkia di 5 elementare avrebbe risposto con piu' maturita'

bimbominchia:):)

johannes
25-08-2008, 15:48
La replica di Repubblica è piuttosto penosa.

Se è vero che ci sono stati 153 morti, uno solo è italiano, ed è di lui che si è parlato.

Non è una questione di gusti sessuali, ma di vita privata e sentimenti. Questa "confusione" quando di mezzo c'è l'omosessualità è evidentemente un atteggiamento discriminatoria.

Se la polemica è brutta, e magari lo è, Repubblica poteva evitare di rispondere. non è molto credibile buttarsi a pesce nella polemica, e poi dire "è brutto parlarne"

sono d'accordissimo.

RaouL_BennetH
26-08-2008, 08:53
Non riesco a capire come sia possibile che in una sciagura del genere qualcuno si sia preso la briga di andare a scavare in certe cose. Davvero, è una cosa che mi fa profondamente schifo, e , aggiungo, me lo farebbe comunque se si trattasse di un uomo morto con l'amante donna all'insaputa dei rispettivi coniugi.

gourmet
26-08-2008, 09:19
Non riesco a capire come sia possibile che in una sciagura del genere qualcuno si sia preso la briga di andare a scavare in certe cose. Davvero, è una cosa che mi fa profondamente schifo, e , aggiungo, me lo farebbe comunque se si trattasse di un uomo morto con l'amante donna all'insaputa dei rispettivi coniugi.

E' esattamente questo modo di ragionare il problema. La relazione di quest'uomo non era qualcosa in cui scavare, era una famiglia che viveva a Parigi alla luce del sole, non qualcosa di torbido di cui vergognarsi. E' la stessa situazione di due coniugi morti su un aereo con il loro figlio. I giornali li avrebbero definiti coniugi o li avrebbero chiamati "cari amici"? avrebbero parlato del bambino o lo avrebbero nascosto? e allora perchè non fare lo stesso con questa coppia e il loro bambino?

drakend
26-08-2008, 09:27
E' esattamente questo modo di ragionare il problema. La relazione di quest'uomo non era qualcosa in cui scavare, era una famiglia che viveva a Parigi alla luce del sole, non qualcosa di torbido di cui vergognarsi. E' la stessa situazione di due coniugi morti su un aereo con il loro figlio. I giornali li avrebbero definiti coniugi o li avrebbero chiamati "cari amici"? avrebbero parlato del bambino o lo avrebbero nascosto? e allora perchè non fare lo stesso con questa coppia e il loro bambino?
Perché siamo un Paese omofobico, xenofobo ed integralista. Ecco perché.

RaouL_BennetH
26-08-2008, 10:00
E' esattamente questo modo di ragionare il problema. La relazione di quest'uomo non era qualcosa in cui scavare, era una famiglia che viveva a Parigi alla luce del sole, non qualcosa di torbido di cui vergognarsi. E' la stessa situazione di due coniugi morti su un aereo con il loro figlio. I giornali li avrebbero definiti coniugi o li avrebbero chiamati "cari amici"? avrebbero parlato del bambino o lo avrebbero nascosto? e allora perchè non fare lo stesso con questa coppia e il loro bambino?

Per me non è questo il problema, come dicevo prima. Per me c'è solo il fatto che quest'uomo è morto.

Chissenefrega di come i giornalai (non giornalisti) chiamano e descrivono le cose.

E ripeto, a me fa schifo allo stesso modo che si parli della vita privata delle vittime anche quando si tratta di "famiglie normali" unicamente per sensazionalismo come ha fatto notare qualcun altro. Ho messo le virgolette perchè per me queste distinzioni (gay/etero/famiglia normale e affini) non esistono se non nella testa di chi ci pensa.

johannes
26-08-2008, 10:59
Perché siamo un Paese omofobico, xenofobo ed integralista. Ecco perché.

quoto, stato in cui i politici chinano sempre la testa davanti al vaticano e al pontefice.

MaxArt
26-08-2008, 14:42
Non mi interessa essere cortese, penso sia adatto a esprimere il tono con cui mi sarei espresso in prima personaE pensi che questo aiuti i gay a non essere più visti come uno "scherzo della natura"?
Ma dai.

Dream_River
26-08-2008, 14:51
E pensi che questo aiuti i gay a non essere più visti come uno "scherzo della natura"?
Ma dai.

EEEEhhhh??? :mbe:

Ma a che cosa ti stai riferendo con "questo"?

MaxArt
26-08-2008, 14:55
EEEEhhhh??? :mbe:

Ma a che cosa ti stai riferendo con "questo"?Alla tua reazione, sproporzionata e contraria alla netiquette (che per me si traduce in "maleducata").
Johannes è gay come te ed ha usato molta più calma e gesso. Era così difficile?

Dream_River
26-08-2008, 15:05
Alla tua reazione, sproporzionata e contraria alla netiquette (che per me si traduce in "maleducata").
Johannes è gay come te ed ha usato molta più calma e gesso. Era così difficile?

1)Se uno pensa che gli omosessuali sono uno scherzo della natura, è lui a essere scemo
2)Se uno non è capace di capire che io sono UN omosessuale, con un mio carattere, e non un avatar di un ipotetico unico organismo composto dagli omosessuali, è doppiamente scemo
3)Le uniche limitazioni che sono disposto a imporre alla mia espressioni sono quelle che mi impongono i moderatori, essendo un sostenitore incallito della libertà di espressione assoluta, se mi trovi sgradevole, mi dispiace per te

Fritz!
26-08-2008, 15:15
E pensi che questo aiuti i gay a non essere più visti come uno "scherzo della natura"?
Ma dai.

Ma se anche Dream River fosse maleducato, questo che cosa ha a che fare col fatto che sia gay?

MaxArt
26-08-2008, 16:08
2)Se uno non è capace di capire che io sono UN omosessuale, con un mio carattere, e non un avatar di un ipotetico unico organismo composto dagli omosessuali, è doppiamente scemoE chi prima si mette a parlare di "noi omosessuali" per poi affermare di essere "UN omosessuale", invece cos'è? Uno a cui piace il plurale maiestatico?
Francamente non si capisce allora il senso del tuo discorso: vorresti emancipare "voi omosessuali", protestando contro il punto di vista comune, oppure vuoi emancipare te?

Proprio perché sei omosessuale ho cercato con interesse il tuo intervento. Però mi ha deluso, perché so che puoi essere molto più pacato. Per come la trasporrei io nella vita reale, ti sembrerebbe assurdo se qualcuno ti avesse potuto vedere non come un omosessuale che protesta, ma solo come una "checca isterica" che straparla, ridacchiando alla tua reazione e poi ignorandoti?
Finiresti per essere etichettato come uno "scherzo della natura". Bravo, bella mossa.

A mio avviso, l'errore di Franco Grillini è quello di ritenere, senza alcun fondamento, che l'unico motivo per cui lo steward italiano non è stato presentato come gay fosse che i giornalisti sono una masnada di omofobi, bacchettoni e perbenisti.
I motivi, invece, possono essere ben diversi: ad esempio, poteva essere che non fosse facile sapere esattamente che relazione intercorresse tra lui ed il suo compagno, perché tenevano tutto riservato. E' così improbabile?
Anzi, guarda, secondo me col grado di morbosità che affligge il nostro panorama giornalistico nazionale, il fatto che Domenico Riso fosse gay sarebbe stato oggetto di ampio e discusso approfondimento... :rolleyes:

Ma soprattutto, è così importante ricordare il suo orientamento sessuale parlando della sua morte? Sarebbe questo il "rispetto"? E' forse "rispetto" dover riconoscere per forza come famiglia due persone non legate dal matrimonio insieme al figlio di uno dei due avuto da una precedente relazione coniugale? Immagina se al posto di due uomini ci fossero un uomo ed una donna, e scusa se c'è qualcuno che può pensarla diversamente.

3)Le uniche limitazioni che sono disposto a imporre alla mia espressioni sono quelle che mi impongono i moderatori, essendo un sostenitore incallito della libertà di espressione assoluta, se mi trovi sgradevole, mi dispiace per tePer ora è non è nulla, se però esageri ci metto poco a filtrarti. Ma del resto non mi riferivo a me, piuttosto a te.

Ma se anche Dream River fosse maleducato, questo che cosa ha a che fare col fatto che sia gay?Se leggi il suo intervento lo potrai capire.

Fritz!
26-08-2008, 16:12
Se leggi il suo intervento lo potrai capire.

L'ho letto e non lo capisco.

Anzi, per dire meglio, lo capisco benissimo e lo trovo pretestuoso.

la "maleducazione" diventa la giustificazione per dare della checca isterica o dello scherzo della natura.

Ma questa è solo una scusa penosa per pregiudizi pre-esistenti che nulla hanno a che fare con il bon ton di Dreamriver o chiunque altro.

MaxArt
26-08-2008, 16:18
L'ho letto e non lo capisco.

Anzi, per dire meglio, lo capisco benissimo e lo trovo pretestuoso.

la "maleducazione" diventa la giustificazione per dare della checca isterica o dello scherzo della natura.

Ma questa è solo una scusa penosa per pregiudizi pre-esistenti che nulla hanno a che fare con il bon ton di Dreamriver o chiunque altro.Non ho detto che apprezzo questi fenomeni: ho solo descritto (quel che penso che sia) la realtà, fatta di gente che si comporta come ho detto.

johannes
26-08-2008, 16:23
dunque, da omosessuale, ribadisco che purtroppo la situazione per noi in Italia è grave perchè ci proibisce di avere gli stessi diritti degli altri. in ogni caso fino a quando i politici chineranno la testa per obbedire al vaticano stiamo freschi. detto questo, anch'io da gay, penso che l'omosessalità sia qualcosa di diverso rispetto a ciò che si definisce normale, in pratica una devianza. io questo concetto di "devianza" non lo concepisco come negativo. è semplicemente una cosa diversa rispetto ai "più". detto questo Grillini avrà anche ragione però cavalca anche la tigre. nel momento del silenzio è della morte, queste polemiche mi sembrano irriguardose. che Grillini si facesse sentire maggiormente quando si parla di Pacs.

Dream_River
26-08-2008, 16:29
E chi prima si mette a parlare di "noi omosessuali" per poi affermare di essere "UN omosessuale", invece cos'è? Uno a cui piace il plurale maiestatico?
Francamente non si capisce allora il senso del tuo discorso: vorresti emancipare "voi omosessuali", protestando contro il punto di vista comune, oppure vuoi emancipare te?

Non mi sembra tanto difficile capire che in certi casi, quando parlo di ciò che riguarda la mia persona (Il mio modo di relazionarmi e scrivere) è meglio che uso il singolare mentre quando si parla di tematiche che riguardano tutti gli omosessuali allora uso il plurale parlando di una categoria di cui faccio parte.
Sai, la mia maleducazione non ha niente a che fare con i miei gusti sessuali, e lo sai perchè? Ti svelo un segreto ...

Io sono una persona, la mia identità non si limita a "un omosessuale" e ho molte più caratteristiche dei miei gusti sessuali.

E poi giustamente, come ha detto Fritz!...

Ma se anche Dream River fosse maleducato, questo che cosa ha a che fare col fatto che sia gay?

Proprio perché sei omosessuale ho cercato con interesse il tuo intervento. Però mi ha deluso, perché so che puoi essere molto più pacato. Per come la trasporrei io nella vita reale, ti sembrerebbe assurdo se qualcuno ti avesse potuto vedere non come un omosessuale che protesta, ma solo come una "checca isterica" che straparla, ridacchiando alla tua reazione e poi ignorandoti?
Finiresti per essere etichettato come uno "scherzo della natura". Bravo, bella mossa.


Se nella realtà esistono imbecilli che pretendono che gli omosessuali siano tutti dolci e gentili, e che si esprimano sempre con garbo, io me ne frego
come me ne frego se qualcuno mi etichetta come scherzo della natura, il mio è piano di idioti.
Se nella realtà c'è gente che giudica il tono di cosa si dice invece del contenuto di che cosa si dice, sono loro ad avere un problema, non certo io, che al massimo pago il prezzo dell'idiozia altrui
Quello che ho scritto non era certo rivolta all'omofobo di turno, ma ai difensori degli omosessuali dell'ultimo minuto.