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View Full Version : Strage sul K2, 9 morti e 6 dispersi


LUVІ
02-08-2008, 16:27
E' una estate stregata :(:(:( Che cazzo di sfiga.

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/incidenti-montagna/k2/k2.html

http://www.montagna.tv/?q=node/8230

Roberto Manni: sul K2 è peggio di una guerra
Top News Inserito da montagnatv il Sab, 2008-08-02 14:38
immagine
BERGAMO -- "E' peggio di una guerra, tra morti e dispersi. Per fortuna Marco è in tenda, ma vorrei tanto essere ancora lassù per dare una mano". Queste le parole di Roberto Manni, che poco fa ha concluso la discesa dal K2 e ha raggiunto il campo base dove ora sta seguendo, con il cuore in gola insieme a Mario Panzeri, le tragiche vicende che si stanno susseguendo a ritmo incalzante sopra il campo 4. Manni, ieri, era partito per la vetta insieme agli altri alpinisti ma dopo alcune ore aveva dovuto fare dietrofront per forti malesseri dovuti alla quota.

"Gli olandesi dicono che Marco sta piuttosto bene - racconta Manni, che siamo riusciti a raggiungere telefonicamente poco fa -. E' ancora a campo 4 e passerà la notte lì. Per fortuna con lui c'è un medico, che gli ha dato i farmaci contro i congelameni. Ci sono anche tre Sherpa, due della nostra spedizione che domani probabilmente lo aiuteranno a scendere fino a campo 2".

Il tono è concitato, la voce preoccupata. Traspare con chiarezza che la situazione, al K2, è davvero terribile. "Lassù è peggio di una guerra - ripete Manni almeno tre volte -. Davvero da non credere. Ieri l'alpinista serbo è precipitato davanti ai miei occhi. Era su un tratto facile, dopo il collo di bottiglia, e si è ribaltato all'indietro improvvisamente. Io non sono riuscito nemmeno a capire chi era, eravamo in 25 a salire, è stato tremendo".

"Dopo un'ora - prosegue Manni - mi hanno detto che era uno dei due serbi. Io stavo già male. Ero partito con gli altri ma vomitavo, barcollavo, ho dovuto tornare indietro . Volevo restare a campo 4 ad aspettare Marco, ma il medico americano mi ha ordinato di scendere perchè stavo troppo male, mi ha mandato al campo 2 con un alpinista americano".

Oggi Manni ha proseguito nella discesa. Ora si trova al campo base insieme a Mario Panzeri. Fisicamente sta bene, ma la tensione è alle stelle. I due alpinisti sono fissi nelle tende olandesi del centro operativo di soccorso, e stanno seguendo l'evoluzione della vicenda che, a parte la buona notizia di Confortola che ha raggiunto le tende, sembra farsi ogni minuto più grave.

"I dispersi ora sembrano essere 14 - raccontano Panzeri e Manni -. Pare che tre coreani siano bloccati in quota, congelati dal ginocchio in giù. Uno dei soccorritori, forse uno sherpa, è precipitato insieme all'alpinista che stava salvando. Peggio di un bollettino di guerra. Peggio".

Al momento, sul K2 sono le 18.40.

Vash88
02-08-2008, 16:33
più che sfiga se la cercano, lo sanno tutti che quelle quote sono cimiteri.

ninja750
02-08-2008, 19:29
che c'entra sta roba in sport e motori?

GUSTAV]<
02-08-2008, 21:17
più che sfiga se la cercano, lo sanno tutti che quelle quote sono cimiteri.
se la cercano si... :rolleyes:
accidenti, tutti sanno che il clima stà cambiando, fà più caldo e i ghiacci diventano
più cedevoli, eppoi una spedizione si prepara con più cura, non mancano certo i mezzi
tecnici, oggi, nel 2008 :rolleyes:
Potevano starsene a casa, invece che tentare intrepide missioni, con il rischio di
coinvolgere pure i soccorritori, e con spreco di soldi inutile..

Futura12
02-08-2008, 21:30
Possibile che in questo forum è sempre pieno di moralizzatori ? secondo voi fanno le cose cosi a cazzo....senza pianificare tutto,certo certo:rolleyes:
é uno sport e come tale ha dei rischi.

GUSTAV]<
02-08-2008, 21:39
Possibile che in questo forum è sempre pieno di moralizzatori ? secondo voi fanno le cose cosi a cazzo....senza pianificare tutto,certo certo:rolleyes:
é uno sport e come tale ha dei rischi.
Questo non è uno sport, è una sfida all' estremo, e con estreme conseguenze.. :rolleyes:

Futura12
02-08-2008, 21:42
<;23565896']Questo non è uno sport, è una sfida all' estremo, e con estreme conseguenze.. :rolleyes:

Non la penso come te comunque.
Vi vorrei ricordare che anche sport come la F1 erano pericolissimi ai tempi,stranamente nessuno diceva mai nulla....che poi ora non fanno più incidenti mortali (fortunatamente) è solo merito dell'elettronica che fa tutto da sola...e grazie all'evoluzione dei telai.
Ma tutti i sport possono essere molto pericolosi.

GUSTAV]<
02-08-2008, 22:00
Non la penso come te comunque.
Vi vorrei ricordare che anche sport come la F1 erano pericolissimi ai tempi,stranamente nessuno diceva mai nulla....che poi ora non fanno più incidenti mortali (fortunatamente) è solo merito dell'elettronica che fa tutto da sola...e grazie all'evoluzione dei telai.
Ma tutti i sport possono essere molto pericolosi.
ecco, vedi, lo dici tu stesso, che oggi, nel 2008 si sono fatti grandi progressi
nel campo della sicurezza-
E così pure per le spedizioni dell' Imalaja, potevo capire se fosse stato nel 1948,
dove non c'erano mezzi e perdipiù si andava a scalare zone inesplorate,
Oggi nel 2008 no ! C'abbiamo naavigatori satellitari e gooogle earth,
insomma tutte le migliori tecnologie, tranne una, la testaaaa ! :rolleyes:

ilmambo
02-08-2008, 22:51
ALPINISMO: MORTI E DISPERSI SU K2, CONFORTOLA IN SALVO
di Enrico Marcoz

AOSTA - All'appello mancano 14 tra alpinisti e portatori di alta quota che dalla notte scorsa sono dispersi a oltre 8.000 metri di quota sulle pendici del K2, la seconda montagna più alta della Terra con i suoi 8.611 metri di altezza, sulla catena dell'Himalaya, nel Karakorum pachistano. Ansia e preoccupazione crescono con il passare delle ore per la sorte degli scalatori, almeno quattro dei quali sono già morti in diverse cadute. Salvo, invece, l'italiano Marco Confortola.

I dispersi - di differenti nazionalità - sono membri di varie spedizioni provenienti da Olanda, Norvegia e Corea. Tra di loro ci sono il capospedizione olandese, Wilco van Rooijan, l'irlandese Gerard McDonnell, il francese Hugues d'Aubarade. Facevano parte di un nutrito gruppo di scalatori che nella notte tra giovedì e venerdì è partito dall'ultimo campo per l'attacco alla vetta. Nella 'cordata' c'erano anche due italiani: il valtellinese Confortola, di Santa Caterina Valfurva, e il bresciano Roberto Manni, che ha rinunciato quasi subito a causa del tipico malessere da alta quota. Il sovraffollamento in alcuni passaggi chiave (come il famigerato 'Collo di bottiglia') e incidenti vari hanno rallentato il cammino del gruppo facendo si che l'arrivo in vetta è slittato al pomeriggio. Troppo tardi, secondo le tabelle di marcia sul K2, per evitare problemi. Così molti hanno dovuto bivaccare in alta quota, come accaduto nel 1954 a Walter Bonatti in occasione della prima ascensione del K2, mentre altri si sono cimentati in una pericolosa discesa notturna.

A rendere tutto più difficile è stato il crollo di un seracco pensile che ha spazzato via le corde fisse, strumento indispensabile per ritrovare senza difficoltà la via per il campo 4, a 8.000 metri di quota, scongiurando il pericolo di perdersi in mezzo al bianco dei pendii ghiacciati. Dopo aver trascorso la notte in una buca nella neve, Marco Confortola, l' 'ironman' della Valtellina, ce l'ha fatta a rientrare con l'ausilio di alcuni alpinisti saliti in soccorso dai campi più in basso. Ora si trova in tenda a campo 4 dove viene curato con farmaci e ossigeno. Ha lievi principi di congelamento ma può camminare, condizione essenziale per scendere al più presto. Domani dovrebbe avviarsi con alcuni portatori verso il campo base. Per gli altri invece la preoccupazione è sempre maggiore. "E' peggio di un bollettino di guerra, peggio", ha commentato Manni, che sta assistendo alle operazioni di soccorso dal campo base.

Difficile individuare le cause di una simile situazione. Per Agostino Da Polenza, presidente del comitato Everest-K2-Cnr e veterano del K2, "c'é sicuramente la concomitanza di errori e di sfortune: errori come la decisione assurda di salire in vetta troppo tardi nel pomeriggio, essendo così costretti a bivaccare in alta quota; sfortune come la caduta del seracco pensile che ha spazzato via le corde fisse". Il K2 è una delle montagne più difficili al mondo da conquistare. Una difficoltà che è confermata dai numeri: finora è stata scalata 281 volte, contro le oltre 1.500 dell'Everest, e sulle sue pendici sono morti 66 scalatori (quasi il 25% di quelli arrivati vetta), la maggior parte durante la discesa.


http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_732817429.html



sovraffollamento sul K2.
assurdo.

tdi150cv
02-08-2008, 23:37
Possibile che in questo forum è sempre pieno di moralizzatori ? secondo voi fanno le cose cosi a cazzo....senza pianificare tutto,certo certo:rolleyes:
é uno sport e come tale ha dei rischi.

il fatto che oramai sta diventando una moda fa si che le cose vengano fatte cosi' alla leggera ...

troppa gente che si improvvisa o poco piu' ... a mio avviso

momo-racing
03-08-2008, 01:46
<;23565770']più cedevoli, eppoi una spedizione si prepara con più cura, non mancano certo i mezzi
tecnici, oggi, nel 2008 :rolleyes:


quale maggiore cura dovrebbero impiegare? nell'articolo c'è scritto che s'è staccato un saracco che ha trascinato via tutte le corde fisse: una cosa del genere non la puoi ne prevedere ne prevenire. E' semplicemente un eventualità che esiste, che non può essere aggirata ne prevenuta in alcun modo e con la quale si devono fare i conti.
E' come dare del pirla a uno che s'è schiantato con l'automobile perchè di punto in bianco in autostrada gli è esploso un pneumatico difettoso ed è finito contro un palo.

momo-racing
03-08-2008, 01:50
Possibile che in questo forum è sempre pieno di moralizzatori ? secondo voi fanno le cose cosi a cazzo....senza pianificare tutto,certo certo:rolleyes:

ma quali moralizzatori. Qui sono tutti perfetti alpinisti d'alta quota che parlano tutti con cognizione di causa. Ancora non hai metabolizzato la camaleodonticità dell'italiano medio? quando gioca la nazionale questo diventa un paese di 60.000.000 di allenatori che quando si disputa l'america's cup si tramutano in 60.000.000 di skipper, che quando si disputano i mondiali di ciclismo diventano 60.000.000 di ciclisti, che quando si disputa il palio di siena si trasformano in 60.000.000 di fantini. Fossi in te cercherei di tacere e di attingere dalla loro infinita conoscenza piuttosto che cercare di fargli capire che a 8000 metri fai dieci passo ogni quarto d'ora perchè i venti e la mancanza d'ossigeno, seppur con le bombole, ti stravolgono l'animo e il corpo e che nessuna di quelle persone che ogni anno tentano queste imprese e che ogni tanto perdono anche la loro vita, ha mai chiesto la comprensione, la pietà o il cordoglio di gente che se ne sta comodamente seduta in poltrona e che vede la montagna come "quel posto dove si va a sciare la settimana di capodanno".

momo-racing
03-08-2008, 02:11
sovraffollamento sul K2.
assurdo.

purtroppo è forse il più grande fattore di rischio attualmente inerente le alte vette. Le finestre di tempo in cui è possibile tentare l'impresa sono sempre strettissime, meno di un mese, e in quel mese, i giorni in cui le condizioni meteo permettono di arrivare fino alla cima, quando si è fortunati sono 3 o 4 e in quei 3 o 4 giorni chi parte per la vetta lo fa sempre alla medesima ora dal medesimo punto di partenza.
Ora in quei 3 4 giorni cercheranno di salirvi ogni anno almeno un centinaio di persone, forse duecento, il che significa che nello stesso giorno ci sono una media di una quarantina di persone che compiono tutte un percorso obbligato, il medesimo sia in salita che in discesa, con passo più lento di quello di un corteo funebre, con l'impossibilità di superarsi perchè andare al difuori del passo battuto ( se così si può chiamare ) comporta uno sforzo e un dispendio di energie altissimo andandosi a impantanare nella neve che ti arriva ai femori, stanco, provato da settimane di permanenza in quota e incapace a respirare, e pertanto il tutto si traduce in un gran rallentamento delle operazioni dato che soprattutto nei passaggi più impegnativi si vengono a creare lunghi ingorghi.
un quadro della situazione è dato molto bene nel libro "aria sottile" che ho finito di leggere in questi giorni, dove si racconta di una situazione molto simile verificatasi nel 1996 durante un tentativo di scalata del monte everest.

Zoro82
03-08-2008, 02:20
povera gente...speriamo che non abbiano patito troppo.:(
comunque,per l'argomento moralizzatori:
comincio a essere del parere,a furia di leggere messaggi assurdi su questo forum, che se le cose non si fanno non si possono capire...nè si può capire la passione che sta dietro agli sport,estremi e non.
il problema inizia quando si giudicano gli altri secondo il proprio pantofolaio modo di vedere le cose.:rolleyes:

HYPERR
03-08-2008, 10:47
povera gente...speriamo che non abbiano patito troppo.:(
comunque,per l'argomento moralizzatori:
comincio a essere del parere,a furia di leggere messaggi assurdi su questo forum, che se le cose non si fanno non si possono capire...nè si può capire la passione che sta dietro agli sport,estremi e non.
il problema inizia quando si giudicano gli altri secondo il proprio pantofolaio modo di vedere le cose.:rolleyes:

Quoto, sono d'accordo in pieno, ma purtroppo quoto anche chi sopra ha detto che c'è troppa gente che tenta ascese agli 8000 improvvisandosi alpinisti di alto livello.

In ogni caso l'alpinismo d'alta quota ha delle percentuali di rischio davvero alte.
Quest'anno, solo in Trentino, sono morte diverse persone e tra queste c'erano scalatori esperti, ma purtroppo un scivolata, un chiodo che non tiene, una valagna e via dicendo sono sempre all'ordine del giorno.

Cesare Maestri, uno dei piu' noti alpinisti al mondo: "Lo dico da anni: la montagna va amata e rispettata, ma soprattutto temuta, perche' in quota l'ambiente e' ostile e bisogna stare molto attenti".

Se questo vale per le montagne di 2000m lo stesso vale moltiplicato per 8000 per il grande mostro (K2).

Un pensiero va alle vittime.

dario2
03-08-2008, 10:59
ma quali moralizzatori. Qui sono tutti perfetti alpinisti d'alta quota che parlano tutti con cognizione di causa. Ancora non hai metabolizzato la camaleodonticità dell'italiano medio? quando gioca la nazionale questo diventa un paese di 60.000.000 di allenatori che quando si disputa l'america's cup si tramutano in 60.000.000 di skipper, che quando si disputano i mondiali di ciclismo diventano 60.000.000 di ciclisti, che quando si disputa il palio di siena si trasformano in 60.000.000 di fantini.

Hai dimenticato F1 e MotoGp:stordita: :sofico:

GUSTAV]<
03-08-2008, 16:29
quale maggiore cura dovrebbero impiegare? nell'articolo c'è scritto che s'è staccato un saracco che ha trascinato via tutte le corde fisse: una cosa del genere non la puoi ne prevedere ne prevenire. E' semplicemente un eventualità che esiste, che non può essere aggirata ne prevenuta in alcun modo e con la quale si devono fare i conti.
E' come dare del pirla a uno che s'è schiantato con l'automobile perchè di punto in bianco in autostrada gli è esploso un pneumatico difettoso ed è finito contro un palo.
Eh no, lo sanno tutti che il clima stà diventando più caldo, e che lo scioglimento
dei ghiacciai è all' ordine del giorno, quindi era prevedibilissimo..
Eppoi ieri l'ha detto pure Messner al TG che è salita gente poco preparata,
e i fatti lo dimostrano.. (purtroppo)

GUSTAV]<
03-08-2008, 16:30
... .... ...
Cesare Maestri, uno dei piu' noti alpinisti al mondo: "Lo dico da anni: la montagna va amata e rispettata, ma soprattutto temuta, perche' in quota l'ambiente e' ostile e bisogna stare molto attenti".

Se questo vale per le montagne di 2000m lo stesso vale moltiplicato per 8000 per il grande mostro (K2).

Un pensiero va alle vittime.
Quoto quanto sottolineato

LUVІ
03-08-2008, 22:38
Ci saranno stati ANCHE turisti, in mezzo.. ma non siamo NESSUNO noi per affermare che era gente non preparata.
A certi eventi, a quelle quote, NESSUNO può affermare con cognizione di causa di essere "preparato".

LuVi

LUVІ
03-08-2008, 22:59
Fra l'altro... dopo il seracco... chi ha cercato di ripararsi per la notte per tentare la discesa senza corde fisse il giorno dopo, è stato travolto da una valanga....

http://www.montagna.tv/?q=node/8235

K2: una valanga ha ucciso 7 alpinisti sul traverso
Top News Inserito da montagnatv il Dom, 2008-08-03 16:05
immagine
ISLAMABAD, Pakistan -- Prima il crollo di un seracco, che ha spazzato via le corde fisse. Poi una valanga, che ha travolto e ucciso 7 alpinisti che stavano bivaccando nella neve. Sarebbe questa la tragica successione dei fatti accaduti ieri notte a 8.300 metri, sul K2. L'agghiacciante racconto arriva dalla voce degli alpinisti coreani sopravvissuti alla strage, che sono appena giunti a campo avanzato e hanno informato Mario Panzeri dell'accaduto e del fatto che Marco Confortola passerà probabilmente la notte a campo 2.

"Erano circa le otto del mattino - hanno raccontato i coreani a Mario Panzeri -. Stavamo tutti bivaccando nei pressi del traverso, cercando di capire come scendere dopo che il crollo del seracco aveva portato via le corde fisse. Improvvisamente un boato, poi la valanga... proprio sopra gli alpinisti. Ne ha portati via sette. Sono morti tutti".

E' ancora più terrificante del previsto, la sequenza dei fatti accaduti nella maledetta notte tra l'1 e il 2 agosto sul K2. A raccontarlo, sono gli alpinisti coreani che si trovavano lassù, e che si sono miracolosamente salvati come Marco Confortola e pochi altri fortunati.

"Marco Confortola si trovava 15 metri più a sinistra del punto dove si è staccata la valanga - hanno detto i coreani -. Il distacco lo ha schivato per miracolo. Si è salvato perchè era all'estremità del traverso".

I coreani sono arrivati poco dopo le 19, ora pakistana, al campo avanzato. Anche loro, come Confortola, erano partiti questa mattina da campo 4 e sono scesi lungo lo sperone Abruzzi.

"Marco era più indietro di noi - hanno detto - si era fermato a campo 2 con i portatori che lo accompagnavano e un altro alpinista. Probabilmente loro si fermeranno lì per la notte e riprenderanno il cammino domattina all'alba".

Panzeri, dopo aver raccolto la testimonianza dei coreani, ha immediatamente informato Agostino Da Polenza che dall'Italia sta seguendo la vicenda e coordinando l'emergenza in accordo con l'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri e l'Ambasciata italiana in Pakistan.

"Mario mi ha detto che domani mattina da campo 1 saliranno un americano e uno sherpa - racconta Da Polenza -. Andranno incontro a Marco e agli altri per dar loro una mano". Intanto, gli elicotteri restano allerta, pronti a decollare appena sarà possibile il recupero.

Intanto, al centro di soccorso del campo base, si cerca di ricostruire con precisione cosa sia accaduto lassù per capire quante persone siano ancora disperse. Dopo il racconto dei coreani, il bilancio di morti e dispersi, potrebbe anche essere più grave di quello già terribile di questa mattina, che parlava di 9 deceduti e 4 alpinisti spariti nel nulla.

Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa francese, sotto la valanga di cui si è appena avuta notizia sarebbero morti sicuramente tre sud coreani e due nepalesi. Forse anche il norvegese Rolf Bae che - sempre secondo i fancesi - sarebbe stato travolto sotto gli occhi della moglie Cecilie Skog arrivata invece al campo base nelle ore scorse.

Ma è ancora troppo presto per tracciare un bilancio definitivo di questi tragici giorni. Non esistono infatti informazioni ufficiali sull'identità degli alpinisti che mancano all'appello e la dinamica degli incidenti accaduti ieri, riferiti da fonti diverse in momenti diversi, non è ancora stata chiarita.

Sara Sottocornola

*sasha ITALIA*
03-08-2008, 23:45
E' un'attività che comporta grandi fatiche, sacrifici e rischio ma apprezzo molto chi la pratica. Sono certo che la maggior parte di coloro che praticano l'alpinismo estremo sia preparato e conscio dei rischi che corre. Gli 8.000 li scali solitamente solo per due motivi: o è il coronamento di una grande carriera oppure è il sogno proibito di qualche riccone privo di sufficiente esperienza.

Dà da pensare comunque l'azione del global warming, di questo passo negli anni a venire le scalate potrebbero diminuire sensibilmente.

*sasha ITALIA*
03-08-2008, 23:52
<;23566031']ecco, vedi, lo dici tu stesso, che oggi, nel 2008 si sono fatti grandi progressi
nel campo della sicurezza-
E così pure per le spedizioni dell' Imalaja, potevo capire se fosse stato nel 1948,
dove non c'erano mezzi e perdipiù si andava a scalare zone inesplorate,
Oggi nel 2008 no ! C'abbiamo naavigatori satellitari e gooogle earth,
insomma tutte le migliori tecnologie, tranne una, la testaaaa ! :rolleyes:

Himalaya...

comunque mi sembra che parli a vanvera. A sentir te pare che sia una passeggiata... per scalare l'Everest occorrono anche due mesi di tempo per far abituare il proprio corpo all'altitudine, senza contare il rischio e lo sforzo fisico profuso per star in cima un quarto d'ora. Sopra i 7.000 la mancanza di ossigeno ti fa perdere la capacità di ragionare in modo lucido, puoi cercare come un matto una torca ed esserci seduto sopra, non è proprio una paseggiata. Rispetto per coloro che ci provano e ci riescono, e ancor più rispetto per coloro che per primi osano affrontare tali sfide aprendo la strada agli altri.

ninja750
04-08-2008, 10:08
A certi eventi, a quelle quote, NESSUNO può affermare con cognizione di causa di essere "preparato".

LuVi

maggior ragione per starsene a casa

LUVІ
04-08-2008, 10:52
maggior ragione per starsene a casa

Va beh, se Vespucci e Colombo se ne stavano a casa, ora non c'erano gli USA.
Ora non voglio paragonare i moderni alpinisti agli esploratori storici, però c'è sempre qualche nuova via da aprire e qualche impresa mai tentata da tentare!

LuVi

ninja750
04-08-2008, 11:16
Va beh, se Vespucci e Colombo se ne stavano a casa, ora non c'erano gli USA.
Ora non voglio paragonare i moderni alpinisti agli esploratori storici, però c'è sempre qualche nuova via da aprire e qualche impresa mai tentata da tentare!

LuVi

peccato che non sia una nuova via ma ormai sta diventando "meta turistica" passami il termine

domani apro un baretto in cima :asd:

LUVІ
04-08-2008, 11:20
peccato che non sia una nuova via ma ormai sta diventando "meta turistica" passami il termine

domani apro un baretto in cima :asd:

Ok per l'eccessiva commercializzazione degli 8000.
Siamo d'accordo.
Ma da qui a criminalizzare ogni ascesa ce ne passa ;)

LuVi

ninja750
04-08-2008, 11:27
non si sta criminalizzando nulla, si sta solo dicendo in coro "se la sono cercata" oppure "era meglio se avessero fatto qualcosa di meno impegnativo"

un po come se IO tentassi la traversata a nuoto dell'atlantico sapendo che dopo sei bracciate sono fermo senza fiato solo perchè magari qualche anno prima qualche pazzo c'è riuscito.. non lo so fare e me ne sto a casa, il fatto è che credo che il 99% di questa gente non sa bene a quello che sta andando in contro e ne è la riprova il parere degli "esperti" scalatori come messner che non è proprio l'ultimo dei pirla ;)

momo-racing
04-08-2008, 13:22
domani apro un baretto in cima :asd:

se non sei mai salito in quota ti ritroveresti al campo 2 a vomitare ogni due ore, tossire compulsivamente e piangere come una femminuccia implorando uno sherpa perchè ti riporti a valle in spalla, altro che baretto in cima: nessuno ci obbliga a partecipare alle discussioni a cui non siamo interessati o per le quali non siamo preparati, percui commenti del genere li vedo completamente non costruttivi.

non si sta criminalizzando nulla, si sta solo dicendo in coro "se la sono cercata" oppure "era meglio se avessero fatto qualcosa di meno impegnativo"

infatti se la sono cercata perchè chi va a scalare certe vette è pienamente conscio dei rischi che corre, quindi tu non scopri nulla di nuovo, loro non scoprono nulla di nuovo e noi non scopriamo nulla di nuovo. Chi compie certe imprese lo fa prima di tutto per sfidare se stesso e i propri limiti e credo che nessuno andrebbe a cercare i propri limiti facendo giardinaggio o modellismo perchè non avrebbe senso.
Come ho già avuto modo di dire in discussioni precedenti, provo senz'altro meno pena per una persona che tenti un impresa del genere e che muoia, piuttosto che per chi se ne sta comodamente seduto sul proprio divano senza avere la più pallida idea di ciò di cui stia parlando e si arroghi persino il diritto di esprimersi in giudizi morali su queste persone.



Ho il sospetto che nelle librerie a breve uscirà un "aria sottile 2"

ninja750
04-08-2008, 13:54
nessuno ci obbliga a partecipare alle discussioni a cui non siamo interessati o per le quali non siamo preparati, percui commenti del genere li vedo completamente non costruttivi.

chi se ne sta comodamente seduto sul proprio divano senza avere la più pallida idea di ciò di cui stia parlando e si arroghi persino il diritto di esprimersi in giudizi morali su queste persone.


dici che non posso scrivere la mia opinione su un fatto di cronaca? che devo essere messner per poter dare un giudizio? allora chiudiamola subito qui visto che non credo ci sia uno scalatore da 8000mt qui dentro

visto che invece una discussione è stata aperta (sottolineo nuovamente che in sport e motori non centra una mazza) me ne sto comodamente sul divano a esprimere ciò che penso senza che un utente venga a moderarmi facendo il saccente

Senza Fili
04-08-2008, 14:03
più che sfiga se la cercano, lo sanno tutti che quelle quote sono cimiteri.

Si infatti...

momo-racing
04-08-2008, 15:32
dici che non posso scrivere la mia opinione su un fatto di cronaca? che devo essere messner per poter dare un giudizio? allora chiudiamola subito qui visto che non credo ci sia uno scalatore da 8000mt qui dentro

visto che invece una discussione è stata aperta (sottolineo nuovamente che in sport e motori non centra una mazza) me ne sto comodamente sul divano a esprimere ciò che penso senza che un utente venga a moderarmi facendo il saccente

fai pure, il mio nei tuoi confronti era solo un consiglio, puoi accettarlo come fregartene, è un tuo diritto. Di fatto è il risvolto della medaglia della libertà di parola: siamo tutti liberi ed abbiamo tutti il diritto, sebbene non il dovere, di dare dimostrazione di non sapere ciò di cui stiamo parlando.

mi domando solamente come mai, visto il tuo nickname, non sfoggi la stessa sicumera nella discussione sulla morte del motociclista craig Jones, in fondo anche lui era uno che se se ne stava a casa a leggere la gazzetta faceva meglio, in fondo lo sanno tutti che il motociclismo è uno sport dove si muore. Ovviamente la risposta la sappiamo tutti e due.

Danir
04-08-2008, 15:49
fai pure, il mio nei tuoi confronti era solo un consiglio, puoi accettarlo come fregartene, è un tuo diritto. Di fatto è il risvolto della medaglia della libertà di parola: siamo tutti liberi ed abbiamo tutti il diritto, sebbene non il dovere, di dare dimostrazione di non sapere ciò di cui stiamo parlando.

mi domando solamente come mai, visto il tuo nickname, non sfoggi la stessa sicumera nella discussione sulla morte del motociclista craig Jones, in fondo anche lui era uno che se se ne stava a casa a leggere la gazzetta faceva meglio, in fondo lo sanno tutti che il motociclismo è uno sport dove si muore. Ovviamente la risposta la sappiamo tutti e due.

quoto. se la sono cercata anche tutti i piloti di moto o auto che sono morti per una passione che avevano? (passione che anima anche tutti gli alpinisti di sto mondo). partendo dal presupposto che nessuno vuole lasciarci le penne, sia in montagna, sia pilotando una moto o una F1, la tragedia che si è consumata sul K2 è stata un miscuglio di fatalità e "ingorghi" provocati dal troppo affollamento sulla montagna. la rapidità oltre certe quote è essenziale, ed essendoci anche un proliferare di spedizioni commerciali, può succedere anche questo.

comunque, vorrei spendere due parole sulla caduta di un seracco: esso fa parte dei cosidetti rischi oggettivi: non si può prevedere il momento in cui cadranno. i seracchi, le valanghe sono sempre cadute (anche senza effetto serra) e sempre cadranno. Confortola peraltro ho letto che è stato sfiorato da un'altra valanga caduta, altri invece sono morti. ci vuole anche fortuna.

dario2
04-08-2008, 16:07
Si ricomincia il circus del moralizzatore di turno, per la cronaca ieri in SS è morto un ragazzo di 23anni, ma in tv non fa notizia.

ninja750
04-08-2008, 16:41
fai pure, il mio nei tuoi confronti era solo un consiglio, puoi accettarlo come fregartene, è un tuo diritto. Di fatto è il risvolto della medaglia della libertà di parola: siamo tutti liberi ed abbiamo tutti il diritto, sebbene non il dovere, di dare dimostrazione di non sapere ciò di cui stiamo parlando.

mi domando solamente come mai, visto il tuo nickname, non sfoggi la stessa sicumera nella discussione sulla morte del motociclista craig Jones, in fondo anche lui era uno che se se ne stava a casa a leggere la gazzetta faceva meglio, in fondo lo sanno tutti che il motociclismo è uno sport dove si muore. Ovviamente la risposta la sappiamo tutti e due.

ma quindi tu sai "di cosa stiamo parlando" sei the king of the scalate 8000 metri? sei il maestro della picozza? il dio della cordata? oh ma scendi dal piedistallo e smettila di tirare ste sentenze

per la seconda chiamiamola considerazione che hai fatto farei un distinguo: uno è un pilota professionista che fa quello di mestiere da anni e viene pagato per farlo, una pista vale l'altra per quanto riguarda fatalità e sicurezza, ha dietro un team e persone che lo seguono ed è seguito in mondovisione e i medici erano sul posto in 15 secondi a rianimarlo... nell'esempio della morte in oggetto a pagina1 di questo 3d invece di professionismo ne vedo POCO o NULLA e il rischio che si corre a scalare la montagnetta da 1000mt dietro casa non è paragonabile a quella dove è accaduto questo fatto a 8000mt o quello che diavolo è, per di più se si va con altri di basso livello ed esperienza in una zona praticamente impossibile da seguire per soccorsi ecc

la capisci la differenza?

dario2
04-08-2008, 17:13
Ma io non capisco, ma a voi che ve ne frega se c'è gente che vuole andar li sapendo che può crepare con relativa facilità? Cioè è una scelta loro, non recano danno a nessuno, non vedo il problema.

ninja750
04-08-2008, 17:48
Ma io non capisco, ma a voi che ve ne frega se c'è gente che vuole andar li sapendo che può crepare con relativa facilità? Cioè è una scelta loro, non recano danno a nessuno, non vedo il problema.

nemmeno io, zzi loro

GUSTAV]<
04-08-2008, 18:40
non si sta criminalizzando nulla, si sta solo dicendo in coro "se la sono cercata" oppure "era meglio se avessero fatto qualcosa di meno impegnativo"

un po come se IO tentassi la traversata a nuoto dell'atlantico sapendo che dopo sei bracciate sono fermo senza fiato solo perchè magari qualche anno prima qualche pazzo c'è riuscito.. non lo so fare e me ne sto a casa, il fatto è che credo che il 99% di questa gente non sa bene a quello che sta andando in contro e ne è la riprova il parere degli "esperti" scalatori come messner che non è proprio l'ultimo dei pirla ;)
Quoto,
Non vedo l'utile di ripetere per l'ennesima volta imprese così rischiose,
o si và con equipaggamento al 100% o si stà a casa..
altro che sport o "provare i propri limiti" accidenti,
perchè senno così giustifichiamo anche chi fà gare clandestine con l'auto
e si schianta contro il parabrezza anteriore.. :rolleyes:
Non è fare i moralizzatori, questa gente cerca pubblicità, sono loro stessi
che si sottopongono al giudizio del pubblico.. :rolleyes:
E il giudizio dice che, cercare la morte in questo modo non ha senso.. :rolleyes:

dario2
04-08-2008, 18:47
Certo GUSTAV]< che te tra la cazzata del paragone tra il socket di una cpu al corpo umano, e la perla del paragone di gente che sceglie liberamente e senza chieder nulla di andare lassù, alla gare clandestine, meriti proprio il top of the post.

Cioè muore tanta gente nei weekend per andare a divertirsi, e mo per questi fate tante storie, allora che si vieti di uscire per divertimento visto quanta gente ci crepa.:doh:

Charonte
04-08-2008, 18:51
1 bel azzi loro
a me frega 0 proprio :asd:

GUSTAV]<
04-08-2008, 18:58
Certo GUSTAV]< che te tra la cazzata del paragone tra il socket di una cpu al corpo umano, e la perla del paragone di gente che sceglie liberamente e senza chieder nulla di andare lassù, alla gare clandestine, meriti proprio il top of the post.

Cioè muore tanta gente nei weekend per andare a divertirsi, e mo per questi fate tante storie, allora che si vieti di uscire per divertimento visto quanta gente ci crepa.:doh:
ahi fatto tutto un minestrone.. :D
ed hai capito tutto quello che non c'era da capire.. :rolleyes:

Danir
04-08-2008, 20:20
<;23583359']Quoto,
Non vedo l'utile di ripetere per l'ennesima volta imprese così rischiose,
o si và con equipaggamento al 100% o si stà a casa..

bè guarda che non vanno in calzoni della tuta e k-way, ramponi di plastica etc etc..hanno corde, imbragature etc.. :mc:

<;23583359']altro che sport o "provare i propri limiti" accidenti, perchè senno così giustifichiamo anche chi fà gare clandestine con l'auto e si schianta contro il parabrezza anteriore.. :rolleyes:

non sono cose un pochino diverse?

<;23583359']Non è fare i moralizzatori, questa gente cerca pubblicità, sono loro stessi
che si sottopongono al giudizio del pubblico.. :rolleyes:
E il giudizio dice che, cercare la morte in questo modo non ha senso.. :rolleyes:

è una attività che se portata ai suoi estremi presenta rischi. e allora? se le scalate fossero andate a buon fine..nessuno avrebbe parlato di loro. ogni anni decine di scalatori salgono e scendono da queste montagne. Morire per far parlare di sè è un pochino da squilibrati. inseguono un loro obiettivo, un loro sogno. Poi oh, niente da dire sul fatto che ci sia anche gente non preparata (appartenenti a spedizioni commerciali) che se qualcosa va storto, (come la caduta di un seracco che ripeto essere imprevedibile) non sanno cavarsela. ma molta della gente che scala (e rispondo anche a ninja750) a quelle quote sono professionisti, con la P maiuscola. e molti di loro sono comunque morti per l'imponderabile, per sfortuna etc.. non mischiamo le cose :)

dario2
04-08-2008, 20:33
<;23583549']ahi fatto tutto un minestrone.. :D
ed hai capito tutto quello che non c'era da capire.. :rolleyes:

Già, magari con un quad core al postro del nostro misero cervello si sarebbero salvati :asd:

GUSTAV]<
04-08-2008, 20:36
Già, magari con un quad core al postro del nostro misero cervello si sarebbero salvati :asd:
aridagli :D

GUSTAV]<
04-08-2008, 20:39
non sono cose un pochino diverse?

in cosa ?

Danir
04-08-2008, 21:01
<;23584699']in cosa ?

andare in montagna (in alta quota) è una sfida con sè stessi, non con altri. non si deve elaborare il proprio mezzo, ma bisogna fare sacrifici per avere i mezzi atletici, tecnici e psicologici.

uno che elabora la propria auto acquista, prende, monta, corre su strade che di solito non sono circuiti e il margine di errore è bassissimo.

uno per affrontare una montagna (dai 4-5000 metri in su) deve avere una certa preparazione. i professionisti di cui ho accennato sopra (penso a bonatti, messner, simone moro) vivono con e per quello. alcuni di questi professionisti (qualcuno prima ha accennato al libro "aria sottile", mi viene in mente Anatolij Bukreev) sono morti per l'imponderabile, per circostanze magari stupide, anche se erano "abituè" di quelle cose. ripeto a scanso di equivoci che anche secondo me putroppo c'è troppa gente non preparata che vuole affrontare cose per cui non è pronta, ed è questo il vero "male" .

ma non se le cercano.

natural
04-08-2008, 21:58
ma chi ce li ha mandati ? perchè poi bisogna pure spendere soldi per andarli a riprendere ?

LUVІ
04-08-2008, 22:08
ma chi ce li ha mandati ? perchè poi bisogna pure spendere soldi per andarli a riprendere ?

Ma di che cosa stai parlando? :confused:
Almeno leggere per intero il thread. :doh: Non dico tanto.

GUSTAV]<
04-08-2008, 22:32
andare in montagna (in alta quota) è una sfida con sè stessi, non con altri. non si deve elaborare il proprio mezzo, ma bisogna fare sacrifici per avere i mezzi atletici, tecnici e psicologici.
anche chi corre come un pazzo in autostrada, stà sfidando sè stesso e i suoi limti..
anche con una normale auto di serie... :rolleyes:
Frà una grande impresa al limite dell' umano, e l'idiozia c'è un sottile confine che si chiama
buon senso, sicurezza, previsione e pianificazione degli eventi....

uno che elabora la propria auto acquista, prende, monta, corre su strade che di solito non sono circuiti e il margine di errore è bassissimo.

uno per affrontare una montagna (dai 4-5000 metri in su) deve avere una certa preparazione. i professionisti di cui ho accennato sopra (penso a bonatti, messner, simone moro) vivono con e per quello. alcuni di questi professionisti (qualcuno prima ha accennato al libro "aria sottile", mi viene in mente Anatolij Bukreev) sono morti per l'imponderabile, per circostanze magari stupide, anche se erano "abituè" di quelle cose. ripeto a scanso di equivoci che anche secondo me putroppo c'è troppa gente non preparata che vuole affrontare cose per cui non è pronta, ed è questo il vero "male" .

ma non se le cercano.
Il vero professionista prende tutti le precauzioni, sà capire quando è il
momento di procedere, ma anche quando è il momento di ritirarsi,
non sfida la natura, ma la teme e la rispetta... :rolleyes:
Ci può stare che una volta su mille capita la disgrazia, sorry, gli estremi sono sempre pericolosi...
ma insistere dopo i primi incidenti gravi non mi sembra il caso, anche in USA,
dopo l'esplosione del discovery, si sono fermati a ripensare il tutto... :rolleyes:

natural
04-08-2008, 22:34
Ma di che cosa stai parlando? :confused:
Almeno leggere per intero il thread. :doh: Non dico tanto.

che c'è da capire? ci sono delle persone che muoiono perchè continuano a rischiare la vita per dire di essere stati sulla cima di una montagne e sento parlare di sfortuna, che c'è da capire?

LUVІ
04-08-2008, 22:36
che c'è da capire? ci sono delle persone che muoiono perchè continuano a rischiare la vita per dire di essere stati sulla cima di una montagne e sento parlare di sfortuna, che c'è da capire?

Non è quello che hai scritto prima... non è che stiamo spendendo soldi per andarli a riprendere.. e non è che ce li ha mandati qualcuno.
Va beh, ma tanto è inutile...

ripe
05-08-2008, 00:29
http://www.gazzetta.it/Motori/Altri_Motori/Superbike/Primo_Piano/2008/08/04/superbike.shtml

Se l'è cercata, lo sanno tutti che andare in moto è pericoloso...

























:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Ma fatemi il piacere...

momo-racing
05-08-2008, 01:43
Va beh, ma tanto è inutile...

*

LUVІ
05-08-2008, 08:06
Guardatevi i video, sopratutto quello di vetta (con Karl Unterkircher, scomparso pochi giorni fa sul Nanga Parbat) http://www.montagna.org/node/4295 e capirete un po cosa vuol dire essere la e perchè l'uomo continuerà a tentare quella scalata.

LuVi

LUVІ
05-08-2008, 22:08
Ecco il racconto, ancora molto confuso, di Marco Confortola, finalmente al campo base. Di tutte le spedizioni sul gigante in quei giorni si sono salvati in 3... :(

http://www.montagna.tv/?q=node/8264

Quell'inferno sul K2: il racconto di Confortola
Top News Inserito da montagnatv il Mar, 2008-08-05 18:03
immagine
BERGAMO -- "Mi sono spostato verso sinistra, dove il pendio era un po' più ripido, ho guardato giù e ho visto che le corde fisse sparivano nel seracco. Piano piano da là in cima ho guardato giù. Ho visto che c'erano tre persone appese. Erano i tre che erano partiti poco prima". Un drammatico racconto quello che Marco Confortola ha fatto al telefono pochi minuti fa ad Agostino Da Polenza. L'alpinista ha rievocato gli eventi della tragica notte tra l'1 e il 2 agosto.


“Sono nella tenda, ho ritrovato tutti. Ho ritrovato Roby, i nostri cuochi. Ho ritrovato Mario Panzeri che è venuto a trovarmi e mi ha accompagnato sul ghiacciaio fino al base. Io sto bene, per fortuna ho la testa bella dura. L’unico problema è che adesso mi fanno male i piedi. Sono stato sette giorni su quella montagna. E’ dura. E’ stato tremendo.

Il giorno della cima, siamo partiti in tanti da campo 4. Vado a memoria, c’erano cinque coreani, poi io e Roby, 4 norvegesi, 5 olandesi saliti dalla Cesen, 4 serbi dall’Abruzzi, altri sherpa e portatori pakistani di diverse spedizioni.

Siamo arrivati un po’ tardi in cima. Il problema è stato il materiale tecnico, sul collo di bottiglia e soprattutto sopra. Prima sembrano tutti professori e invece poi tanti o non sono capaci o non vogliono. Si era deciso che in quel punto lì avrebbero tracciato 5 sherpa nepalesi e invece poi c’erano avanti altri.

Hanno montato un chiodo corto sul traverso, appena si sono appoggiati è venuto via. Poi andavano messi 2-300 metri di corda, ma una corda valida anche se pesa un po’. Invece hanno messo la corda dei pakistani. Non voglio fare il diavolo della giustizia ma è stato un disastro. Erano 100 metri di una roba di plastica che non serve nemmeno a legare fieno. C’era misto un po’ delicato, roccia e ghiaccio, non hanno calcolato bene pesi e carichi ed è volato via tutto.

Insomma, quando sono arrivato in vetta erano le 19 circa. Ero insieme agli olandesi. Guardavo l’orologio, continuavo a guardarlo, eravamo in ritardo. Ho fatto quattro foto di numero e poi siamo scesi. Il problema è che nello scendere, nessuno aveva le bandierine come avevamo concordato. Io le avevo nello zaino ma non bastavano. E così durante la notte, un po’ stanchi, un po’ storditi perché eravamo saliti senza ossigeno… è successo il disastro.

Anzi, in realtà ne sono successi vari. Io sono sceso giù, ero uno degli ultimi, ero sopra il grosso seracco. C’era Gerard davanti, il mio amico, io lo chiamavo Jesus. Gli ho detto stai un po’ fermo perché ho sentito un rumore, poi un po’ di casino, e abbiamo visto partire tre coreani sul ripido. Erano circa le otto e mezza di sera. Poi silenzio assoluto, non si sentiva più niente. Ho detto a Jesus stiamo fermi, è buio non facciamo i fenomeni, c’è il rischio di saltar fuori da un balcone che si chiama seracco pensile, facciamo passare la notte. Lì ho chiamato Agostino.

Io e Jesus abbiamo fatto giù due buchi, due sedie perché lì è ripido: sono 60 gradi. Abbiamo aspettato mattina. Cercavamo di non addormentarci, io chiamavo uno che era un po’ più sotto da solo, se si addormentava cadeva giù per conto suo. Chiedevo aiuto anche agli altri. Ma non mi muovevo, stavo lì fermo e scaldavo le gambe a lui perché lui aveva più freddo di me.

A un certo punto a furia di chiamare, sulla mia destra, guardando la parete da sotto, ho visto che è arrivato wilco, che è il capo degli olandesi. Mi ha detto qualcosa, ma il mio inglese fa schifo. Gli chiesto da dove era arrivato. Mi ha fatto un po’ segno ma non ci capivamo, poi c'era un venticello bastardo e dopo un po' si è coperto tutto.

Intanto Jesus è andato a fare pipì verso la sinistra, dove era un sul ripido e mi ha detto “cammina Marco”. Vado, guardo giù in questo canale e vedo le corde fisse che spariscono dal seracco. Piano piano da là in cima guardo giù... ce ne sono giù in tre appesi: quei tre che erano partiti prima e che non si sentivano più. Quando li abbiamo visti partire abbiamo detto questi qui sono morti, sono andati. E invece erano ancora lì. Allora ci siamo calati io e Jesus. Ho tento il soccorso ma eran giù a testa in giù, non è così semplice, se raddrizzavi uno si stortava l'altro. Un casino, ma ci provavo.

Dopo verso le 3 e mezza ho guardato su, ho visto 4 sherpa forti nepalesi. Han continuato loro. Ho dato un guanto d’alta quota all’ultimo alpinista in fondo a questo canale, era senza guanti, perché nella gran botta ha perso roba, anche uno scarpone e una custodia. L’unica cosa che ho potuto fare è stato dargli un guanto. Non ne avevo più, non ne potevo più.
Sono sceso giù, ho fatto il mio traverso, sono sceso dal Collo di bottiglia e in fondo sento un primo gran boato. Mi giro e 400 metri sopra vedo una cascata che esce dal seracco e sotto due scarponi. Li ho riconosciuti: era Jesus. Accidenti.

Sono sceso ancora un pezzettino e mi sono addormentato, crollato. Nel frattempo è arrivato Pemba e mi ha svegliato. Mi ha dato l’ossigeno, e mi ha portato verso campo 4. Se non era per lui stavo per morire.

Quando stavamo raggiungendo campo 4, ho sentito un’altra grande botta, una roba infernale. Si era staccata un’altra fetta di seracco. Ce n’erano otto su. Ci hanno superati due sherpa e ha preso una bombola d’ossigeno in testa e un pezzo di ghiaccio. E lì lo sherpa mi ha coperto come una leonessa che protegge un suo leoncino. Mi ha protetto fino in tenda e poi è andato ancora fuori a cercare gli altri, a cercare Wilco.

La discesa è stata devastante, soprattutto l’ultimo tratto. Ma il momento peggiore è stato sinceramente quando ho visto saltar fuori dal seracco gli scarponi di Jesus, del mio amico. E poi lassù quando sono arrivati gli sherpa e io provavo il soccorso. Ho fatto di tutto ma non riuscivo a raddrizzarli e portarli a casa. In veste di soccorritore sono sentito una nullità, inutile.

GUSTAV]<
05-08-2008, 23:00
Ecco il racconto, ancora molto confuso, di Marco Confortola, finalmente al campo base. Di tutte le spedizioni sul gigante in quei giorni si sono salvati in 3... :(

http://www.montagna.tv/?q=node/8264

Quell'inferno sul K2: il racconto di Confortola
Top News Inserito da montagnatv il Mar, 2008-08-05 18:03
immagine
BERGAMO -- "Mi sono spostato verso sinistra, dove il pendio era un po' più ripido, ho guardato giù e ho visto che le corde fisse sparivano nel seracco. Piano piano da là in cima ho guardato giù. Ho visto che c'erano tre persone appese. Erano i tre che erano partiti poco prima". Un drammatico racconto quello che Marco Confortola ha fatto al telefono pochi minuti fa ad Agostino Da Polenza. L'alpinista ha rievocato gli eventi della tragica notte tra l'1 e il 2 agosto.


“Sono nella tenda, ho ritrovato tutti. Ho ritrovato Roby, i nostri cuochi. Ho ritrovato Mario Panzeri che è venuto a trovarmi e mi ha accompagnato sul ghiacciaio fino al base. Io sto bene, per fortuna ho la testa bella dura. L’unico problema è che adesso mi fanno male i piedi. Sono stato sette giorni su quella montagna. E’ dura. E’ stato tremendo.

Il giorno della cima, siamo partiti in tanti da campo 4. Vado a memoria, c’erano cinque coreani, poi io e Roby, 4 norvegesi, 5 olandesi saliti dalla Cesen, 4 serbi dall’Abruzzi, altri sherpa e portatori pakistani di diverse spedizioni.

Siamo arrivati un po’ tardi in cima. Il problema è stato il materiale tecnico, sul collo di bottiglia e soprattutto sopra. Prima sembrano tutti professori e invece poi tanti o non sono capaci o non vogliono. Si era deciso che in quel punto lì avrebbero tracciato 5 sherpa nepalesi e invece poi c’erano avanti altri.

Hanno montato un chiodo corto sul traverso, appena si sono appoggiati è venuto via. Poi andavano messi 2-300 metri di corda, ma una corda valida anche se pesa un po’. Invece hanno messo la corda dei pakistani. Non voglio fare il diavolo della giustizia ma è stato un disastro. Erano 100 metri di una roba di plastica che non serve nemmeno a legare fieno. C’era misto un po’ delicato, roccia e ghiaccio, non hanno calcolato bene pesi e carichi ed è volato via tutto.

Insomma, quando sono arrivato in vetta erano le 19 circa. Ero insieme agli olandesi. Guardavo l’orologio, continuavo a guardarlo, eravamo in ritardo. Ho fatto quattro foto di numero e poi siamo scesi. Il problema è che nello scendere, nessuno aveva le bandierine come avevamo concordato. Io le avevo nello zaino ma non bastavano. E così durante la notte, un po’ stanchi, un po’ storditi perché eravamo saliti senza ossigeno… è successo il disastro.

Anzi, in realtà ne sono successi vari. Io sono sceso giù, ero uno degli ultimi, ero sopra il grosso seracco. C’era Gerard davanti, il mio amico, io lo chiamavo Jesus. Gli ho detto stai un po’ fermo perché ho sentito un rumore, poi un po’ di casino, e abbiamo visto partire tre coreani sul ripido. Erano circa le otto e mezza di sera. Poi silenzio assoluto, non si sentiva più niente. Ho detto a Jesus stiamo fermi, è buio non facciamo i fenomeni, c’è il rischio di saltar fuori da un balcone che si chiama seracco pensile, facciamo passare la notte. Lì ho chiamato Agostino.

Io e Jesus abbiamo fatto giù due buchi, due sedie perché lì è ripido: sono 60 gradi. Abbiamo aspettato mattina. Cercavamo di non addormentarci, io chiamavo uno che era un po’ più sotto da solo, se si addormentava cadeva giù per conto suo. Chiedevo aiuto anche agli altri. Ma non mi muovevo, stavo lì fermo e scaldavo le gambe a lui perché lui aveva più freddo di me.

A un certo punto a furia di chiamare, sulla mia destra, guardando la parete da sotto, ho visto che è arrivato wilco, che è il capo degli olandesi. Mi ha detto qualcosa, ma il mio inglese fa schifo. Gli chiesto da dove era arrivato. Mi ha fatto un po’ segno ma non ci capivamo, poi c'era un venticello bastardo e dopo un po' si è coperto tutto.

Intanto Jesus è andato a fare pipì verso la sinistra, dove era un sul ripido e mi ha detto “cammina Marco”. Vado, guardo giù in questo canale e vedo le corde fisse che spariscono dal seracco. Piano piano da là in cima guardo giù... ce ne sono giù in tre appesi: quei tre che erano partiti prima e che non si sentivano più. Quando li abbiamo visti partire abbiamo detto questi qui sono morti, sono andati. E invece erano ancora lì. Allora ci siamo calati io e Jesus. Ho tento il soccorso ma eran giù a testa in giù, non è così semplice, se raddrizzavi uno si stortava l'altro. Un casino, ma ci provavo.

Dopo verso le 3 e mezza ho guardato su, ho visto 4 sherpa forti nepalesi. Han continuato loro. Ho dato un guanto d’alta quota all’ultimo alpinista in fondo a questo canale, era senza guanti, perché nella gran botta ha perso roba, anche uno scarpone e una custodia. L’unica cosa che ho potuto fare è stato dargli un guanto. Non ne avevo più, non ne potevo più.
Sono sceso giù, ho fatto il mio traverso, sono sceso dal Collo di bottiglia e in fondo sento un primo gran boato. Mi giro e 400 metri sopra vedo una cascata che esce dal seracco e sotto due scarponi. Li ho riconosciuti: era Jesus. Accidenti.

Sono sceso ancora un pezzettino e mi sono addormentato, crollato. Nel frattempo è arrivato Pemba e mi ha svegliato. Mi ha dato l’ossigeno, e mi ha portato verso campo 4. Se non era per lui stavo per morire.

Quando stavamo raggiungendo campo 4, ho sentito un’altra grande botta, una roba infernale. Si era staccata un’altra fetta di seracco. Ce n’erano otto su. Ci hanno superati due sherpa e ha preso una bombola d’ossigeno in testa e un pezzo di ghiaccio. E lì lo sherpa mi ha coperto come una leonessa che protegge un suo leoncino. Mi ha protetto fino in tenda e poi è andato ancora fuori a cercare gli altri, a cercare Wilco.

La discesa è stata devastante, soprattutto l’ultimo tratto. Ma il momento peggiore è stato sinceramente quando ho visto saltar fuori dal seracco gli scarponi di Jesus, del mio amico. E poi lassù quando sono arrivati gli sherpa e io provavo il soccorso. Ho fatto di tutto ma non riuscivo a raddrizzarli e portarli a casa. In veste di soccorritore sono sentito una nullità, inutile.
RIP :(
nella speranza che in futuro non accadano più tragedie come queste,
e che si riesca ad imparare dagli errori commessi..

momo-racing
06-08-2008, 00:45
mio Dio che inferno

Senza Fili
06-08-2008, 04:01
nella speranza che in futuro non accadano più tragedie come queste,


la soluzione e' semplice: evitare certi sport, ci sono tanti altri sport interessanti e molto meno pericolosi da praticare

momo-racing
06-08-2008, 13:15
mi domando sinceramente come sia stato possibile che la formula1 e il motociclismo siano arrivati fino ai nostri giorni. Voglio dire, leggete i commenti che ci sono in questa discussione. Ora pensate che fino agli anni 80 praticamente la morte in formula1 era all'ordine del giorno, faceva parte del gioco, e la formula1 era seguita da milioni di persone, mentre l'alpinismo è comunque un fenomeno molto di nicchia.
Se ad ogni incidente anche un decimo degli spettatori si fosse lanciato in "poteva stare a casa sua" "dovrebbero smettere tutti di correre" e via dicendo, ci deve essere voluto molto coraggio e polso d'acciaio per riuscire a portare avanti la baracca contro tutto e tutti. Ma forse semplicemente erano altri tempi e c'era un altra mentalità.

Redux
06-08-2008, 13:22
Mi è capitato di leggere, l'anno scorso, "Aria sottile" di Kracauer e "Everest 1996. Cronaca di un salvataggio impossibile" di Bukreev e De Walt, che raccontano il disastro sull'Everest del 1996 da due punti di vista diversi, e sentendo le cronache delle vicende del K2 di questi giorni ho trovato molti punti di contatto: sfortuna, momento sbagliato, errori umani, desiderio di tentare la vetta anche se le condizioni non sono ottimali.
Quel che è certo è che sopra gli 8 mila non c'è spazio per gli errori e che anche guide esperte, in certi casi molto esperte, possono commettere l'errore della vita e provocare, o consentire che avvenga, il disastro.

Redux
06-08-2008, 13:24
che c'è da capire? ci sono delle persone che muoiono perchè continuano a rischiare la vita per dire di essere stati sulla cima di una montagne e sento parlare di sfortuna, che c'è da capire?

meglio stare seduti su un divano a mangiare patatine e guardare la partita: così nessuno dovrà mai preoccuparsi di venirci a recuperare :rolleyes:

certi uomini sono fatti per le sfide e non perchè siano dei cazzoni, ma perchè sono arsi da un sacro fuoco che io non ho e che invidio loro.

Senza Fili
06-08-2008, 13:29
meglio stare seduti su un divano a mangiare patatine e guardare la partita: così nessuno dovrà mai preoccuparsi di venirci a recuperare :rolleyes:



Ue' guarda che non esiste solo il letto o gli 8k metri come passatempi...ci sono migliaia di attivita', sportive e non, interessanti da praticare, senza correre ogni volta un rischio serio di morire...
Cmq non ho nessuna pieta' per chi muore in quelle situazioni, li paragono a chi si sballa e poi muore...liberi di farlo, la vita e' loro, ma imho non e' un comportamento intelligente o da imitare.

Marcos2
06-08-2008, 13:37
Ue' guarda che non esiste solo il letto o gli 8k metri come passatempi...ci sono migliaia di attivita', sportive e non, interessanti da praticare, senza correre ogni volta un rischio serio di morire...
Cmq non ho nessuna pieta' per chi muore in quelle situazioni, li paragono a chi si sballa e poi muore...liberi di farlo, la vita e' loro, ma imho non e' un comportamento intelligente o da imitare.
Questo paragone non regge. Allora anche gli uomini che sono andati sulla Luna potevano crepare nel tuo piu' totale menefreghismo. E cosi' quelli al polo sud, al polo nord, negli abissi marini e cosi' via discorrendo. Da sempre l'uomo e' in sfida con se' stesso e con i propri limiti. Scalare queste vette innevate ti mette di fronte al silenzio, alla pace, alla vita della montagna, alla natura, alla morte, a te stesso. Sensazioni che tu non potrai MAI provare, probabilmente immerso nel tran tran della vita quotodiana.
Ammiro queste persone, questi uomini di coraggio.

Senza Fili
06-08-2008, 13:38
Questo paragone non regge. Allora anche gli uomini che sono andati sulla Luna potevano crepare nel tuo piu' totale menefreghismo. E cosi' quelli al polo sud, al polo nord, negli abissi marini e cosi' via discorrendo. Da sempre l'uomo e' in sfida con se' stesso e con i propri limiti. Scalare queste vette innevate ti mette di fronte al silenzio, alla pace, alla vita della montagna, alla natura, alla morte, a te stesso. Sensazioni che tu non potrai MAI provare, probabilmente immerso nel tran tran della vita quotodiana.
Ammiro queste persone, questi uomini di coraggio.





Qui non si discute di passatempi, ma del rischio insito in ogni sport o passatempo: se uno e' sprovveduto nello scegliere uno sport molto pericoloso non si puo' parlare di digrazie capitate per caso, ma di disgrazie andate a cercare... ripeto, ognuno imho e' libero anche di suicidarsi, ma nessuna pieta' per chi volontariamente si espone a rischio di morte, che sia un drogato o un alpinista, e' lo stesso.

Marcos2
06-08-2008, 13:39
Ah ecco, visto che hai torto marcio e non sai interloquire se non con insulti reagisci con tali risposte?

In tutti gli sport ci sono dei rischi e rischi la vita anche stando comodamente seduto nella tua poltrona in casa, se ti crolla il tetto addosso.
Ci sono persone che fanno una scelta di vita e secondo me non puo' essere messa in discussione tanto piu' da chi come te ne sa poco o nulla a riguardo. Pratichi l'alpinismo per caso?

Senza Fili
06-08-2008, 13:44
Ah ecco, visto che hai torto marcio e non sai interloquire se non con insulti reagisci con tali risposte?

In tutti gli sport ci sono dei rischi e rischi la vita anche stando comodamente seduto nella tua poltrona in casa, se ti crolla il tetto addosso.
Ci sono persone che fanno una scelta di vita e secondo me non puo' essere messa in discussione tanto piu' da chi come te ne sa poco o nulla a riguardo.




Certo certo, perche' da 1 a 10 il rischio insito rispettivamente nello stare a casa, nel fare palestra, o nell'andare sulla cima Everest, e' il medesimo?

STRALOL :asd: :doh: :asd:


p.s. ha parlato l'espertone :asd:

Marcos2
06-08-2008, 13:50
Io ti dico che e' minore il rischio perche' non ogni giorni tu vai sulle vette dell'Everest. Le persone che lo fanno sanno molto bene cosa c'e' in gioco, ma non sono degli sprovveduti per questo.
Mi da' fastidio questa tua sicumera nel dare un giudizio morale, non personale.

_Tore_
06-08-2008, 13:50
Qui non si discute di passatempi, ma del rischio insito in ogni sport o passatempo: se uno e' sprovveduto nello scegliere uno sport molto pericoloso non si puo' parlare di digrazie capitate per caso, ma di disgrazie andate a cercare... ripeto, ognuno imho e' libero anche di suicidarsi, ma nessuna pieta' per chi volontariamente si espone a rischio di morte, che sia un drogato o un alpinista, e' lo stesso.

Sprovveduto nello scegliere uno sport? :doh:
Uno sport da praticare lo si sceglie per passione. Passione. Se non la sia ha non lo si pratica lo sport, qualunque esso sia.


Ci sono migliaia di persone che hanno passione per le moto e vanno in pista (amatorialmente), ed io sono uno di quelli. So i rischi che porta praticare questo sport/passione ma lo pratico comunque... non sarei lo stesso se mi privassi di una passione, della mia passione.
E così anche per gli alpinisti...

Senza Fili
06-08-2008, 13:54
Io ti dico che e' minore il rischio perche' non ogni giorni tu vai sulle vette dell'Everest. Le persone che lo fanno sanno molto bene cosa c'e' in gioco, ma non sono degli sprovveduti per questo.
Mi da' fastidio questa tua sicumera nel dare un giudizio morale, non personale.

Ma parli tu che nella vita reale dai giudizi a destra e a manca, e che come massimo sport hai fatto lo sventolatore di aquiloni?

Sprovveduto nello scegliere uno sport? :doh:
Uno sport da praticare lo si sceglie per passione. Passione. Se non la sia ha non lo si pratica lo sport, qualunque esso sia.


Ci sono migliaia di persone che hanno passione per le moto e vanno in pista (amatorialmente), ed io sono uno di quelli. So i rischi che porta praticare questo sport/passione ma lo pratico comunque... non sarei lo stesso se mi privassi di una passione, della mia passione.
E così anche per gli alpinisti...

Tanti auguri...

Marcos2
06-08-2008, 13:57
Ma parli tu che nella vita reale dai giudizi a destra e a manca, e che come massimo sport hai fatto lo sventolatore di aquiloni?
Si sta parlando degli scalatori e degli alpinisti o di me? Il tuo e' un inutile tentativo di sviare il discorso originario.
Pur non praticando quello sport io l'ammiro e lo trovo giusto e degno di RISPETTO.

_Tore_
06-08-2008, 14:01
Tanti auguri...

Questa te la potevi risparmiare. Complimenti!

ninja750
06-08-2008, 14:02
mi domando sinceramente come sia stato possibile che la formula1 e il motociclismo siano arrivati fino ai nostri giorni.

con mezzi di soccorso e uomini pronti a intervenire in meno di 30 secondi dall'accaduto poi, purtroppo, le fatalità accadono cmq

puoi dire lo stesso dell'alpinismo? cambia esempio

Senza Fili
06-08-2008, 14:05
Questa te la potevi risparmiare. Complimenti!

Prego?
:mbe:

_Tore_
06-08-2008, 14:09
Prego?
:mbe:

L'ho letta come un "auguri, che tutto ti vada bene"... da grattata di palle direi.

Ho interpretato male?

Senza Fili
06-08-2008, 14:12
L'ho letta come un "auguri, che tutto ti vada bene"... da grattata di palle direi.

Ho interpretato male?


Si, hai interpretato male...stava a significare "contento tu" o "fai quello che vuoi se lo ritieni opportuno"...si usa anche nel gergo quotidiano, quando tu dici una cosa, l'altro ti risponde "eh ma..." allora gli si risponde "auguri allora"...

_Tore_
06-08-2008, 14:19
Si, hai interpretato male...stava a significare "contento tu" o "fai quello che vuoi se lo ritieni opportuno"...si usa anche nel gergo quotidiano, quando tu dici una cosa, l'altro ti risponde "eh ma..." allora gli si risponde "auguri allora"...

Dici? ...visto che si parla dei rischi insiti in determinate passioni sempre da da grattata alla palle mi sembra.

Piuttosto avresti potuto argomentare a quanto ho scritto... Se lo ritenevi difficile potevi evitare di quotarmi, visto che non hai risposto.

Redux
06-08-2008, 14:23
Mi da' fastidio questa tua sicumera nel dare un giudizio morale, non personale.

Non ti preoccupare, su questo forum, come nella vita, è pieno di gente che gira con il pulpitino tascabile: alla bisogna lo tirano fuori, ci montan su e cominciano con la paternale. Dal pulpitino non scendono manco a cannonate, valuta tu quanto tempo passare ad ascoltarli ;)

verolenny
06-08-2008, 14:45
direi che è il momento di darci un taglio, si chiude, poi vediamo le eventuali sanzioni