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View Full Version : Giornate da precari, notti in discoteca


DvL^Nemo
05-07-2008, 17:44
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/28/079giornate.html

Giornate da precari, notti in discoteca. Viaggio da Bologna alla Riviera, alla scoperta di una generazione che ha smesso di sognare


Una colonna di taxi bianchi, al "Marano", aspetta impaziente. Attorno, seminata tra la sabbia nocciola e l' asfalto nero, una distesa di auto spente, con le luci rosse accese. L' alba è tramontata. Oltre il fiume che separa Rimini da Riccione, il mare riprende impercettibilmente a muoversi. I buttafuori sprangano i nuovi disco-bar e le vecchie discoteche. La nottata partorisce genitori esausti e impauriti. Passano in pigiama, o mandano, a ritirare i figli. Vivi: l' unico dovere settimanale, chiusi l' "Opera" e il "Cocoricò", è compiuto. Nessuno fiata. «Vuoi un consiglio per capire come stiamo? Lascia perdere». Laura Vittori ha 18 anni e indossa una canottiera gialla con la scritta «Chiedimi se sono felice». Un ragazzo, steso accanto sul marciapiede, invia gli ultimi sms: «Brioche al 47». Laurea in giurisprudenza, master, attende il dottorato a Urbino. Il call center, 400 euro al mese, lo ha licenziato: troppo qualificato. I bagni, sull' Adriatico, servono le colazioni nella stanchezza, profonda stanchezza di ognuno, dell' aurora ventosa. Solo nel silenzio della notte, quando l' universo degli adulti scompare nelle percussioni, possono i giovani accendere il loro fuoco. Un' energia misteriosa, tra Emilia e Romagna, trascina qui da tutta Italia la folla della vita quotidiana sempre connessa online. «Verifichiamo - dice Sabina Boari - com' è tutto in realtà». Lo scontro estremo e sotterraneo che dissangua il Paese, si consuma in questo buio. è la lotta di un popolo svuotato, spaventosamente invecchiato che combatte contro la drammatica, residua adolescenza che potrebbe cambiarlo. «I giovani - dice a Bologna Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea - sono una specie in via di estinzione e pure spietatamente attaccata. Il nostro Paese non bada più a loro. La politica si riempie la bocca di gioventù, capitale umano, merito, ricerca, innovazione, competitività, futuro. Fa come i liceali con la ragazza: parlano tanto di ciò che manca». A 40 anni dal Sessantotto, nella culla della contestazione, nella capitale studentesca del continente e nel paradiso dei divertimenti, la generazione che voleva cambiare il mondo scopre di non avere figli, né nipoti. I grandi movimenti di protesta, esplosi nelle università, sono ridotti a piccole proteste in movimento, consumate nei pub. Il sacrificio dei giovani è compiuto. L' Italia, per adolescenti e istruzione, è l' ultimo gradino della scala europea. Dal 1988 i ragazzi tra i 19 e i 24 anni sono calati del 42%. Solo un italiano su sei ha meno di trent' anni. Nessuno, nemmeno un genio privo di mezzi, può studiare gratis. Lo Stato, per ogni studente, spende un quinto di quanto si investe nella Ue: 12 mila euro all' anno in meno rispetto agli Usa. I dirigenti laureati sono il 20%. Gli under 35 al potere lo 0,1%: in Germania sono il 14%, in Cina il 29. Solo 18 italiani su cento, prima dei 50 anni, raggiungono posizioni di responsabilità. Tre giovani su dieci, a un anno dalla fine degli studi, hanno un lavoro. Di questi, tre su quattro sono precari. A un anno dalla laurea, lo stipendio medio è di 993 euro netti al mese: 1342 dopo cinque anni, 1424 dopo dieci. La metà dello stipendio di un neolaureato europeo. «I nostri studenti - dice il sociologo Marzio Barbagli - non sono mammoni, o bamboccioni. Sono attenti, interessati al mondo: se potessero, fuggirebbero da case vuote e famiglie distrutte». Una tragedia nazionale, sommersa e sistematicamente nascosta: l' eliminazione culturale dei giovani, oltre che dal futuro, dal presente della società. A Bologna, in piazza Verdi, con un caffè al mese gli universitari possono studiare insieme sui tavolini. Nella Nutelleria all' angolo di via Righi, i liceali cenano con 2 euro. «In Italia soltanto il mercato - sostiene Umberto Galimberti - si interessa ai teenager. Però sono costretti a consumare non solo gli oggetti, presto obsoleti, ma la vita: che non offre un futuro capace di promesse». Carlo Garreffa, 21 anni di Forlì, per diventare magistrato la sera pulisce uffici nel quartiere Masini. «Ogni volta - dice - si conclude che sui giovani non si può generalizzare e che l' adolescenza è da sempre un' età di sofferenza interiore. Non si vede che una crisi nuova ha corroso le vecchie giustificazioni. Stiamo male tutti, non qualcuno. Le adolescenze non iniziano a 13 anni e finiscono a 24: ormai sono illimitate, mostruosamente spinte prima degli 8 anni e oltre i 40». Si scopre così che dal 1998 i minorenni che delinquono (italianissimi, non d' importazione) sono aumentati del 38%: 52875 reati, nel 2007. Il 96% degli under 34 passa oltre quattro ore al giorno davanti alla tivù. Il 98% trascorre il tempo libero a chattare in internet con amici e sconosciuti. Il 51% fa uso di droghe, il 46% abusa regolarmente di superalcolici. Due alunni su dieci, alle medie, si sballano almeno una volta alla settimana. Gli universitari di Bologna bevono in media 6 bicchieri di birra al giorno. I primi rapporti sessuali sono anticipati a 12 anni. «Il problema - dice Ivana Summa, preside del liceo Minghetti - non sono i ragazzi, ma le condizioni di vita in cui sono costretti a vivere. Pur di non restare soli in appartamenti deserti, in attesa di silenzi e liti tra i genitori, mi hanno chiesto di tenere aperta la scuola fino alla sera. Le famiglie, per giustificare la propria assenza, difendono figli che non conoscono regole. Sotto un velo di spensieratezza cova un mare di disperazione, a cui sono esposti fin da bambini e ogni classe sociale». Bologna, l' Emilia e la Romagna, laboratorio d' avanguardia a livello mondiale per l' attenzione ai giovani, non sfuggono all' indifferenza che soffoca gli adolescenti. Nel capoluogo, 70 mila studenti su 350 mila abitanti, i quartieri attorno all' ateneo sono popolati per un 43% di universitari. In tre anni gli episodi di "vandalismo grave", nella regione, sono aumentati del 62%. Aggressioni e pestaggi, contro immigrati e anziani, crescono del 39%. «Invece di criminalizzarci nei convegni e sui giornali - dice Marco Mazzoni, 23 anni, fondatore del mensile studentesco «BLOGmag» - gli adulti dovrebbero ascoltarci e rispettarci. Discutono sempre del loro universo fondato sui soldi e non accettano il nostro mondo costruito sull' amicizia». La pubblicazione, gratuita e scritta dagli studenti, è un caso clamoroso. Nata tre anni fa dalla fusione tra giornalini di classe, diffonde mezzo milione di copie nelle scuole di tutta Italia (oltre due milioni di lettori) e ha 27 edizioni locali. Gli argomenti, attraverso votazioni on-line, sono scelti dai ragazzi. «Se sentiamo puzza di bruciato - dice Laura Bartolussi di San Lazzaro - cancelliamo il file. Adulti senza morale, profi con l' alito che puzza, pretendono di fare prediche mentre discutono con il commercialista di come non pagare le tasse. Solo tra noi possiamo parlare di cose importanti: la compagna uccisa dall' anoressia, i fidanzati morti in motorino per la fretta di incontrarsi, il sedicenne scappato di casa con la pagella impresentabile, la cugina che decide di vivere in una missione, il fratello più carismatico suicida dopo l' arresto per qualche pasticca». La diffusione dell' estraneità, la rabbia e il disprezzo, giustificherebbero la prima rivoluzione generazionale del Duemila. Ma invece di ribellarsi, i giovani, ormai se ne fregano. «Nessuno si è accorto - dice Lara Grossi, barista di Cesenatico - che sulla rete siamo in piazza tutti i giorni. Quando torniamo dall' estero, dove i giovani sono ormai protagonisti delle scelte, spaccheremmo la faccia a tutti. Il sistema italiano, senza saperlo, è già crollato nei nostri blog. Qualcuno li legge? Voi parlate dell' ostia ai divorziati, noi dello choc per i compagni più importanti della vita che, finita la scuola, in pochi giorni, si perdono per sempre». Un solco invalicabile, scavato non solo dalla velocità tecnologica. Il caso del tema di maturità, segnato dall' errore su Montale, è esemplare. Adulti disperati ed epurazioni ministeriali. Adolescenti interessati, invano, a capire la differenza sessuale di una dedica. Esibizionismo retorico contro ricerca di identità. Una terribile, pubblica confessione: l' Italia non è un paese per giovani. «La tragedia - dice a Modena Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro - è non riconoscere che sono loro i grandi aggrediti del presente, il vero soggetto a rischio del Paese. Sono violentati dalla famiglia, dai media, dalle aziende. Un processo fuori controllo. La crisi dei figli è quella che sconvolge i padri. La casa è il nuovo fronte di una guerra spietata, detonatore di tutte le incompiutezze. Dobbiamo prendere atto che è esplosa una progressiva, impressionante, violenza fisica e mentale». L' allarme dell' Oms è chiaro: in Italia, da sette anni, la depressione dilaga anche nei bambini. Otto under 29 su dieci ricorrono a psicofarmaci e droga. Secondo le ricerche, «non vedono la possibilità di un futuro»: istruzione per ricchi, anni per trovare un lavoro, precarietà occupazionale, stipendi prossimi alla soglia di povertà, mutui usurai, impossibilità di avere una casa, emarginazione sociale, relazioni personali fragili. «Ci si occupa di intercettazioni - dice Nicola Torri, 24 anni, chimico di Rimini - di impunità del potere e di federalismo fiscale. Parlamento e sindacati dimenticano che quando potremo pensare al matrimonio e a una famiglia, sarà troppo tardi». Perché una società vecchia, ancora organizzata per un mercato interno, ma consegnata anche economicamente nelle mani dei giovani, investe così poco sulla sua unica risorsa aperta alla globalità? A Ravenna, nelle scuole, si chiedono banchi, computer, docenti aggiornati e fissi. AlmaLaurea, a Bologna, ricorda che nove aziende italiane su dieci non conoscono nemmeno la differenza tra laurea breve e lunga: e che la riforma ha fatto precipitare i soggiorni "Erasmus" all' estero. L' Emilia Romagna resta un gioiello dell' istruzione pubblica, l' 85% dei giovani dichiarano di essere «soddisfatti». Un record. Se il sistema vacilla anche qui, significa che nel resto del Paese affonda. «I giovani - sostiene Alessandro Cavalli dello Iard - non sono più i protagonisti del cambiamento. Sono sul banco degli imputati, giocano da soli, ma il vero problema è il colossale spreco di talenti. Non va sottovalutato che la maggioranza della popolazione giovanile italiana dichiara il proprio disgusto per la politica. Si può temere che le basi su cui poggia la democrazia non siano più così solide». Sulla costa adriatica, per i ragazzi, le istituzioni sono le forze dell' ordine. Etilometri, perquisizioni, sequestri. La notte tra sabato e domenica i posti di blocco ricordano quelli di un Caucaso in guerra. Tra la "Duna degli Orsi" a Marina di Ravenna, il "Papete" di Milano Marittima, il "Rock Island" di Rimini e l' "Echos" di Riccione, sono schierati centinaia di agenti. Un Paese senza famiglie dato in appalto alla polizia. «Gli adolescenti - dice lo psichiatra Vittorino Andreoli - non percepiscono più il futuro, ostaggio degli adulti. Espropriati del desiderio, sono senza speranza. E' drammatico. Essendo dei "nessuno", mascherano il dolore con la violenza, per passare dall' esclusione del banale all' identità dell' eroe. Non si piacciono fisicamente, non si accettano psicologicamente. L' estetica ha sostituito l' ideologia. Non resta che la fuga nella diversità, confusa con la possibilità di un cambiamento: droga e alcol sono il rifiuto di se stessi. Senza il coraggio di rifondare il significato di educazione, stiamo scrivendo una storia italiana nuova e disastrosa». Al "Santafè" di Cesenatico, preferito perché si può sedere o ballare gratis, Alessio Reno e Lara Calvisi sono al settimo cocktail. Bevono tanto «solo perché così ci si diverte di più». Impossibile fendere la ressa, sudata, aggredita dalle zanzare e in realtà pressoché immobile. Una ragazza-sandwich, seriamente larga, esibisce il consiglio: «Astenersi incompetenti e perditempo». Si ride molto e «si parla così senza pensarci». L' impressione è che gli adolescenti preoccupino molto gli adulti e che questi inquietino molto i primi. Due galassie estranee, reciprocamente spaventate da una scoperta: la scienza non contribuisce necessariamente alla felicità. è il crollo di una fiducia messianica: nemmeno nella rete c' è quello che si cerca. «I giovani sorridono - dice il sociologo Silvio Scannagatta - ma li attraversa la tristezza. Grazie alla tecnologia dispongono di un eccesso di prospettive, ma nessuna ha la forza di un progetto. Accettare la cultura della precarietà, l' effetto-spot, è l' ultima implosione di un suicidio sociale: irresistibili necessità immediate, noia precoce, disperazione cronica». La profondità di Bologna, fonte della superficialità apparente della Riviera, è lo specchio del disagio culturale che scuote i ragazzi italiani. Ridotti a buco nero del Paese, invecchiano parcheggiati tra le aule di via Zamboni e il "Bagno 47". «Ormai parlano solo di miti - dice lo scrittore Enrico Brizzi - perché sono gli unici piedi di porco capaci di scardinare la mediocrità della vita. Ma sono indignati con gli adulti e sognano di andare a far volare l' aquilone nel prato che c' è dall' altra parte». è il primo pomeriggio d' estate e anche a Santarcangelo c' è il sole. Antonella Pesaresi e Simone Torri, usciti dalla sala giochi, evitano di andare al mare e si infilano nel centro commerciale. La notte è lontana. Se non escono presto, come una volta, «i vecchi si mettono a quizzare». Una piada interrompe la visione di due film all' i-max. Fino all' una, farsi vedere sulle piste del "Marano", è da «maragli smanettoni». Genitori e figli indifferenti al tempo ma ossessionati dagli orari: due eserciti nemici prigionieri del sospetto, liquidi informi versati nel nulla. «O ricostruiamo un patto storico di fiducia tra generazioni capaci di concordare riferimenti etici e civili - dice l' economista Renzo Orsi - o l' Italia non avrà gli strumenti per governare epocali cambiamenti». L' oste Chilone, a Misano, non sa quando si chiuda la stagione infinita dell' incertezza. Mentre frigge i bianchetti guarda passare i motorini sparati verso i templi notturni della techno, poi i Suv mandati a riprendere i reduci dagli acidi. Lo vede che «i nostri ragazzi stanno male perché i loro genitori sono malati». Gli esce, non si sa come, la parola «egocentrismo». «In ogni caso - taglia corto - scelgo i giovani. Solo loro sono il disastro che disperatamente serve al Paese». Si riferisce, forse con Steiner, a una pioggia di stelle sul deserto.

GUSTAV]<
05-07-2008, 19:10
solito articolo che dice tutto e niente...
in nord europa tutti felici, in Italia tutti insoddisfatti..
non è vero, anche l'europa non se la passa benissimo..
Qualcuno vorrebbe far emigrare i giovani Italiani, per avere
lavoratori a basso costo, e tempo determinato... :rolleyes:
sò di molta gente che è andata a lavorare in Inghilterra o Germania
per 3..5 anni e cosa hanno risolto ? nulla... anzi, hanno perso pure
le poche occasioni di lavoro (in Italia), che sono state assegnate ai soliti figli di papà.. :rolleyes:

Per quanto riguarda l'università, parliamoci chiaro.. gli amici e le "fidanzatine"
degli assistenti si laureano tutte con 110 & Lode, chissa xchè.. :rolleyes:
Vogliamo fare un indagine statistica.. ? :D
Per non parlare degli amici politicamente "impastati.." :asd:

Da queste "lauree x gli amici" poi deriva la malasanità, palazzi che non si reggono,
avvocati incompetenti, e commercialisti truffaldini..

spinbird
06-07-2008, 12:35
UN PAESE ALLA DERIVA!!!
DOVE FINIREMO!!!
NON C'E' SCAMPO!!!

svarionman
06-07-2008, 13:02
http://forumtgmonline.futuregamer.it/images/smilies/afraid.gifhttp://forumtgmonline.futuregamer.it/images/smilies/afraid.gif

Gargoyle
06-07-2008, 13:49
I giovani in Italia in media ottengono quel che si meritano in base ai loro sforzi, cioè "nulla" in entrambi i casi.

Tutti a caccia di un diploma o di una laurea per avere un pezzo di carta, anche se poi dietro il pezzo di carta non c'è nulla perché non si ha voglia di studiare e si è fatto il minimo indispensabile, alla portata anche di un cerebroleso.

Dopo di che, tutti a lamentarsi con la società cattiva che non ci valorizza quando siamo stati anni a girarci i pollici facendo finta di studiare.

Così poi possiamo sminchiarcela ancora qualche anno e fare i giovani "geni incompresi" vittime del sistema.
Questo fino a quando non compaiono le rughe e ci ritroviamo alla stazione con nulla in mano e tutti i treni già partiti.

trallallero
06-07-2008, 16:19
I giovani in Italia in media ottengono quel che si meritano in base ai loro sforzi, cioè "nulla" in entrambi i casi.

Tutti a caccia di un diploma o di una laurea per avere un pezzo di carta, anche se poi dietro il pezzo di carta non c'è nulla perché non si ha voglia di studiare e si è fatto il minimo indispensabile, alla portata anche di un cerebroleso.

Dopo di che, tutti a lamentarsi con la società cattiva che non ci valorizza quando siamo stati anni a girarci i pollici facendo finta di studiare.

Così poi possiamo sminchiarcela ancora qualche anno e fare i giovani "geni incompresi" vittime del sistema.
Questo fino a quando non compaiono le rughe e ci ritroviamo alla stazione con nulla in mano e tutti i treni già partiti.

Ma per favore, dai. Dalle scuole italiane esce gente preparata che si ritrova poi a dover affrontare un mondo lavorativo di merda dove sarebbe bastato studicchiare un pò di SQL per campare.

Quanti ingegneri ho conosciuto che fanno quello, query SQL per correggere errori DB e chiamata al cliente stile call-center.

Se il lavoro è tosto, la gente diventa tosta (domanda-offerta). Se il lavoro è mediocre, o scegli di rimanere/diventare mediocre o te ne vai.

Non che sia tutta così l'Italia, ovviamente, ma ho risposto generalizzando esattamente come hai fatto tu.

killercode
06-07-2008, 16:34
Ma per favore, dai. Dalle scuole italiane esce gente preparata che si ritrova poi a dover affrontare un mondo lavorativo di merda dove sarebbe bastato studicchiare un pò di SQL per campare.

Quanti ingegneri ho conosciuto che fanno quello, query SQL per correggere errori DB e chiamata al cliente stile call-center.

Se il lavoro è tosto, la gente diventa tosta (domanda-offerta). Se il lavoro è mediocre, o scegli di rimanere/diventare mediocre o te ne vai.

Non che sia tutta così l'Italia, ovviamente, ma ho risposto generalizzando esattamente come hai fatto tu.

I giovani in Italia in media ottengono quel che si meritano in base ai loro sforzi, cioè "nulla" in entrambi i casi.

Tutti a caccia di un diploma o di una laurea per avere un pezzo di carta, anche se poi dietro il pezzo di carta non c'è nulla perché non si ha voglia di studiare e si è fatto il minimo indispensabile, alla portata anche di un cerebroleso.

Dopo di che, tutti a lamentarsi con la società cattiva che non ci valorizza quando siamo stati anni a girarci i pollici facendo finta di studiare.

Così poi possiamo sminchiarcela ancora qualche anno e fare i giovani "geni incompresi" vittime del sistema.
Questo fino a quando non compaiono le rughe e ci ritroviamo alla stazione con nulla in mano e tutti i treni già partiti.

Avete ragione tutti e due in fondo; ci sono un sacco di giovani, mie compagni di facoltà e miei amici, che se ne sbattono altamente dello studio e del lavoro e tirano a campare. Poi ci sono quelli anche se volenterosi che non riescono a trovare un lavoro decente.

I due fenomeni non sono distini, e sono sicuro che sia colpa dei primi se i secondi stanno come stanno

Gargoyle
06-07-2008, 16:54
Avete ragione tutti e due in fondo; ci sono un sacco di giovani, mie compagni di facoltà e miei amici, che se ne sbattono altamente dello studio e del lavoro e tirano a campare. Poi ci sono quelli anche se volenterosi che non riescono a trovare un lavoro decente.

I due fenomeni non sono distini, e sono sicuro che sia colpa dei primi se i secondi stanno come stanno
E' quello che sostenevo anche io qua:
http://www.hwupgrade.it/forum/showpost.php?p=23194743&postcount=60

Gargoyle

Ma è un fatto che l'università italiana sforni gente impreparata sia da un punto di vista pratico (il che sarebbe anche accettabile) sia da un punto di vista teorico.
E nel mare magnum di laureati incompetenti c'è un certo rischio che anche quei pochissimi che si sono fatti il mazzo si ritrovino a fare stage annuali a 100€ al mese.
[...]
Ci sono laureati con competenze nulle che non rendono nessun servizio e dovrebbero ringraziare di avere 600€ al mese, per quello che fanno.

trallallero
07-07-2008, 14:02
Che vi pensate che nel resto d'Europa sia molto diverso ?

Io vivo nel paese motore d'Europa e lavoro a 100 mt dall'università di Ilmenau, super tecnologica, informatica.
Beh, ne esce gente impreparata che però, durante il periodo di tesi, viene messa a fare training, intership o come cacchio si chiama, per 6 mesi in società a 400€ al mese.

Quí (www.esigma-technology.com) è pieno (una 40ina) di studenti che imparano a lavorare ed è pieno di società che li prendono.
Quello che volevo dire, quindi, è che a me sembra che in Italia manchi tutto questo sistema post laurea e la prima causa mi sembra sia la mancanza di società interessate alle potenzialità degli studenti.

Le potenzialità interessano alle società dinamiche non a quelle statiche, a quelle che fanno ricerca (quì ci son robot che camminano per i corridoi :D) a quelle che investono nel benessere del lavoratore perchè è da un lavoratore che sta bene che nasce un buon prodotto.

Sia ben chiaro che non pretendo di avere ragione, sto solo deducendo dalle mie esperienze.

dave4mame
07-07-2008, 14:15
eh, se magari l'ingegnere si degnasse, ad interim, di fare l'operaio, magari guadagnerebbe di più.
e noi non saremmo costretti a importare manodopera.

^TiGeRShArK^
07-07-2008, 14:22
eh, se magari l'ingegnere si degnasse, ad interim, di fare l'operaio, magari guadagnerebbe di più.
e noi non saremmo costretti a importare manodopera.

certo, così si che sfrutti l'ingegnere che si è fatto il mazzo per anni ed anni sui libri.. :rolleyes:

Se ci fosse un mercato del lavoro SERIO qua in italia gli ingegneri in gamba potrebbero restare ed accrescere la nostra ricchezza.
Invece guarda caso se ne vanno all'estero perchè l'unica prospettiva che hanno qui è o di mettersi in proprio o di fare i consulenti sotto pagati e inseriti in un panorama lavorativo degno del quarto mondo. :rolleyes:

dave4mame
07-07-2008, 14:25
ho scritto "ad interim".... e non credo che rispondere al call center sia meglio.

ps.
ho sbirciato (lo ammetto) i redditi di qualche mio compagno di liceo che ha fatto ingegneria.
i suoi 60-80.000 euro li alza tutti....

Senza Fili
07-07-2008, 14:30
<;23190271']solito articolo che dice tutto e niente...
in nord europa tutti felici, in Italia tutti insoddisfatti..
non è vero, anche l'europa non se la passa benissimo..
Qualcuno vorrebbe far emigrare i giovani Italiani, per avere
lavoratori a basso costo, e tempo determinato... :rolleyes:
sò di molta gente che è andata a lavorare in Inghilterra o Germania
per 3..5 anni e cosa hanno risolto ? nulla... anzi, hanno perso pure
le poche occasioni di lavoro (in Italia), che sono state assegnate ai soliti figli di papà.. :rolleyes:

Per quanto riguarda l'università, parliamoci chiaro.. gli amici e le "fidanzatine"
degli assistenti si laureano tutte con 110 & Lode, chissa xchè.. :rolleyes:
Vogliamo fare un indagine statistica.. ? :D
Per non parlare degli amici politicamente "impastati.." :asd:

Da queste "lauree x gli amici" poi deriva la malasanità, palazzi che non si reggono,
avvocati incompetenti, e commercialisti truffaldini..




Quoto tutto.

lupotto
07-07-2008, 14:37
certo, così si che sfrutti l'ingegnere che si è fatto il mazzo per anni ed anni sui libri.. :rolleyes:

Se ci fosse un mercato del lavoro SERIO qua in italia gli ingegneri in gamba potrebbero restare ed accrescere la nostra ricchezza.
Invece guarda caso se ne vanno all'estero perchè l'unica prospettiva che hanno qui è o di mettersi in proprio o di fare i consulenti sotto pagati e inseriti in un panorama lavorativo degno del quarto mondo. :rolleyes:

Guarda alla fine un ingegnere un buco di lavoro lo trova (ho un amico laureato in ingegneria in telecomunicazioni, che alla fine ha ripiegato a fare il programmatore sap, però guadagnicchia) il problema sono le orde di laureati in facoltà inutili, che appunto in virtù del pezzo di carta si aspettano chissà cosa....salvo poi impattare contro un mondo del lavoro che non se li caga perchè laureati in "fuffologia", e a quel punto vanno a lavorare nei call center e poi cercano la raccomandazione per farsi assumere in telecom, Alitalia e compagnia bella.......perchè secondo molti: un laureato è uno scandalo che non sia un dirigente (anche se laureato in nulla):rolleyes:

Poi certo se le aziende investissero sulla gente che lavora per loro e li considerassero risorse e non solo costi......ma qui entriamo in un altro discorso.:rolleyes:

lowenz
07-07-2008, 14:46
<;23190271']in nord europa tutti felici, in Italia tutti insoddisfatti..
Per quanto riguarda l'università
Ma sai quello di cui stai parlando almeno?

In Olanda per un PHD (scientifico almeno) prendi 2000 euro, qui da noi 800.

PUNTO, questo E' il punto di PARTENZA per impostare una discussione CONCRETA e non campata per l'ennesima volta su idee e percezioni distorte della realtà.

toms
07-07-2008, 14:51
Purtroppo non c'e' il link originale, la discussione ariva da un altro forum...

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/28/079giornate.html

alarico75
07-07-2008, 14:54
eh, se magari l'ingegnere si degnasse, ad interim, di fare l'operaio, magari guadagnerebbe di più.
e noi non saremmo costretti a importare manodopera.

Ho fatto l'operario dopo essermi laureato in ingegneria meccanica e l'ho trovato molto stimolante,permette di imparare come cavarsela in azienda e come fornire progetti attuabili in officina senza problemi.
Lo stage in un'azienda di questo tipo,per chi vuole affrontare tematiche di produzione,e' piuttosto importante.
Bisogna avere la voglia di affiancare chi ha molta piu' esperienza di te e capire come si comporta dal punto di vista produttivo.
Pochi hanno questa flessibilita' di impegno e combinano dei bei disastri.

Scalor
07-07-2008, 15:05
eh, se magari l'ingegnere si degnasse, ad interim, di fare l'operaio, magari guadagnerebbe di più.
e noi non saremmo costretti a importare manodopera.

si ma se il caporeparto invece di essere un diplomato fosse un laureato ing e se i membri dei consigli di amministrazione invece che essere eletti per carica politica, quindi persone che vengono piazzate senza regole, fossero elette persone con competenze specifiche sarebbe molo meglio. dalle mie parti ci sono persone assessori all'urbanistica che non sono ne geometri ne ingegneri ne architetti, nulla, hanno la 3 media ! però li hanno messi lo stesso lì , forse se le posizioni occupate fossero attribuite veramente secondo logica saremmo messi un po meglio.

lowenz
07-07-2008, 15:14
Ho fatto l'operario dopo essermi laureato in ingegneria meccanica e l'ho trovato molto stimolante,permette di imparare come cavarsela in azienda e come fornire progetti attuabili in officina senza problemi.
Lo stage in un'azienda di questo tipo,per chi vuole affrontare tematiche di produzione,e' piuttosto importante.
Bisogna avere la voglia di affiancare chi ha molta piu' esperienza di te e capire come si comporta dal punto di vista produttivo.
Pochi hanno questa flessibilita' di impegno e combinano dei bei disastri.
Questo è vero ma rischi di diventare un operaio.

Come dicevamo nel thread della Carfagna, se uno è un megasuperduperingegnere 1000&lode :D ma fa l'operaio al tornio per 20 anni.....dopo 20 anni è un operaio, non un ingegnere: le capacità vengono irrimediabilmente perse se non sfruttate da subito (i miei amici ingegneri migliori sono subito finiti a fare ricerca in posti dove viene spremuto fin da subito il MASSIMO dal cervello, ovvio che mi riferisco ai MIGLIORI, non quelli che prendono il lavoro "per lavorare" o "portare a casa lo stipendio", "così posso essere indipendente e godermi la vita", ecc.).

Fritz!
07-07-2008, 15:16
Che vi pensate che nel resto d'Europa sia molto diverso ?

Io vivo nel paese motore d'Europa e lavoro a 100 mt dall'università di Ilmenau, super tecnologica, informatica.
Beh, ne esce gente impreparata che però, durante il periodo di tesi, viene messa a fare training, intership o come cacchio si chiama, per 6 mesi in società a 400€ al mese.


Das Praktikum :D



P.S.

Comunque che palle sto forum ogni tanto sembra il muro del pianto degli ingegné

lowenz
07-07-2008, 15:18
Comunque che palle sto forum ogni tanto sembra il muro del pianto degli ingegné
E' HWUpgrade, è normale :p

Piango un po' anche io già che ci sono: :muro: :cry: :muro: :cry:

alarico75
07-07-2008, 15:21
Questo è vero ma rischi di diventare un operaio.

Come dicevamo nel thread della Carfagna, se uno è un megasuperduperingegnere 1000&lode :D ma fa l'operaio al tornio per 20 anni.....dopo 20 anni è un operaio, non un ingegnere: le capacità vengono irrimediabilmente perse se non sfruttate da subito (i miei amici ingegneri migliori sono subito finiti a fare ricerca in posti dove viene spremuto fin da subito il MASSIMO dal cervello, ovvio che mi riferisco ai MIGLIORI, non quelli che prendono il lavoro "per lavorare" o "portare a casa lo stipendio", "così posso essere indipendente e godermi la vita", ecc.).

Ma secondo te uno appena laureato fa l'operaio al tornio per 20 anni?
No bisogna farlo per un annetto cosi' capisci le vere problematiche di produzione e dopo parti con le basi per implementare miglioramenti efficaci al sistema.
Questo e' stato il mio percorso e funziona,i risultati si vedono ogni giorno.
La forma mentis del neo ingegnere mica scompare dalla sera alla mattina,la utilizzi per capire i problemi che vedi e tocchi con mano.

lowenz
07-07-2008, 15:26
Ma secondo te uno appena laureato fa l'operaio al tornio per 20 anni?
No bisogna farlo per un annetto cosi' capisci le vere problematiche di produzione e dopo parti con le basi per implementare miglioramenti efficaci al sistema.
Questo e' stato il mio percorso e funziona,i risultati si vedono ogni giorno.
La forma mentis del neo ingegnere mica scompare dalla sera alla mattina,la utilizzi per capire i problemi che vedi e tocchi con mano.
Ma infatti ti ho detto "è vero", ho solo espresso il caso di chi si "adagia" sulla situazione perchè "prendo un buono stipedio e chi me lo fa fare di sbattermi ancora a studiare palate di cose" :p

Cmq non è questione nemmeno di forma mentis (quella si spera resti), è questione che - almeno per le ingegnerie altamente tecnologiche - se non tieni il cervello sui temi complessi al 95% perdi l'abilità di gestire la complessità: ahimè, ci si laurea quando il cervello ormai non è più una spugna anzi è già "vecchio".

alarico75
07-07-2008, 15:30
Ma infatti ti ho detto "è vero", ho solo espresso il caso di chi si "adagia" sulla situazione perchè "prendo un buono stipedio e chi me lo fa fare di sbattermi ancora a studiare palate di cose" :p

Cmq non è questione nemmeno di forma mentis (quella si spera resti), è questione che - almeno per le ingegnerie altamente tecnologiche - se non tieni il cervello sui temi complessi al 95% perdi l'abilità di gestire la complessità: ahimè, ci si laurea quando il cervello ormai non è più una spugna anzi è già "vecchio".

Si su questo hai ragione,solo aggiornandosi sulle proprie tematiche si rimane al passo con i tempi.
Comunque sono soddisfatto di quello che ho fatto:l'esperienza umana per un ingegnere e' poi un arricchimento notevole del proprio bagaglio di competenza.
Mai adagiare sull'esistente:rimani indietro molto in fretta.

killercode
07-07-2008, 17:42
Il discorso dell'ingegnere-operaio(meglio tecnico a dire il vero) è giusto, però non di certo perdendo un'anno dopo la laurea, dal mio punto di vista sarebbe meglio metterlo come tirocinio obbligatorio al concludersi dei tre anni di laurea

alarico75
07-07-2008, 17:52
Il discorso dell'ingegnere-operaio(meglio tecnico a dire il vero) è giusto, però non di certo perdendo un'anno dopo la laurea, dal mio punto di vista sarebbe meglio metterlo come tirocinio obbligatorio al concludersi dei tre anni di laurea

Si l'ho fatto in parte durante il tirocinio,non ho perso tempo perche' vi ho abbinato la tesi sul lean thinking e quindi non sono restato con le mani in mano.
Mi e' servito molto a livello umano.

manu89
07-07-2008, 20:02
io sono del parere che la gente se ne sbatte ed è svogliata
ameno gli italiani
vi racconto la mia esperienza
provengo da una famiglia veramente povera della sardegna che ha conosciuto la miseria e non me ne vergogno a dirlo...
emigrati tutti a milano mio padre lavora come camionista(ancora il suo lavoro attuale che ama) spaccandosi la schiena 11 ore al giorno e mia madre lavora come donna delle pulizie e intanto studia per diventare asa..
adesso stiamo economicamente molto bene e la miseria è un vecchio ricordo..
io mi sono sempre impegnato nello studio (nei limiti del tenere una vita sociale estremamente attiva) e quando ci sono state opportunità di corsi o stage li ho sempre fatti...tutto questo è stato ricompensato..assunto il giorno prima della prima prova come analista chimico a ciclo continuo..questo significa turni ovviamente...però mi porto a casa 1500 euro netti al mese...e in merito al mio impegno vi cito la frase del mio capo oggi "Sei il nostro investimento per il futuro!Lo vedi questo laboratorio?Entro 8 anni ne sarai il capo!!"..intanto mi iscrivo a chimica e tecnologie farmaceutiche...

tutto questo per dire che chi si sbatte viene ricompensato.punto.non ci sono scusanti

alarico75
07-07-2008, 20:06
io sono del parere che la gente se ne sbatte ed è svogliata
ameno gli italiani
vi racconto la mia esperienza
provengo da una famiglia veramente povera della sardegna che ha conosciuto la miseria e non me ne vergogno a dirlo...
emigrati tutti a milano mio padre lavora come camionista(ancora il suo lavoro attuale che ama) spaccandosi la schiena 11 ore al giorno e mia madre lavora come donna delle pulizie e intanto studia per diventare asa..
adesso stiamo economicamente molto bene e la miseria è un vecchio ricordo..
io mi sono sempre impegnato nello studio (nei limiti del tenere una vita sociale estremamente attiva) e quando ci sono state opportunità di corsi o stage li ho sempre fatti...tutto questo è stato ricompensato..assunto il giorno prima della prima prova come analista chimico a ciclo continuo..questo significa turni ovviamente...però mi porto a casa 1500 euro netti al mese...e in merito al mio impegno vi cito la frase del mio capo oggi "Sei il nostro investimento per il futuro!Lo vedi questo laboratorio?Entro 8 anni ne sarai il capo!!"..intanto mi iscrivo a chimica e tecnologie farmaceutiche...

tutto questo per dire che chi si sbatte viene ricompensato.punto.non ci sono scusanti

Quoto in tutto.

Complimenti comunque:nel triste panorama italiano la gente che si da' da fare e' sempre piu' una minoranza e i buoni esempi sono un vanto per la nostra nazione.

bambolina76
07-07-2008, 20:15
Guarda alla fine un ingegnere un buco di lavoro lo trova (ho un amico laureato in ingegneria in telecomunicazioni, che alla fine ha ripiegato a fare il programmatore sap, però guadagnicchia) il problema sono le orde di laureati in facoltà inutili, che appunto in virtù del pezzo di carta si aspettano chissà cosa....salvo poi impattare contro un mondo del lavoro che non se li caga perchè laureati in "fuffologia", e a quel punto vanno a lavorare nei call center e poi cercano la raccomandazione per farsi assumere in telecom, Alitalia e compagnia bella.......perchè secondo molti: un laureato è uno scandalo che non sia un dirigente (anche se laureato in nulla):rolleyes:

Poi certo se le aziende investissero sulla gente che lavora per loro e li considerassero risorse e non solo costi......ma qui entriamo in un altro discorso.:rolleyes:

Scusa .... potresti spiegarmi quali sono le lauree in "fuffologia" ? Visto che sono laureata e al momento lavoro in un call center ?????

alarico75
07-07-2008, 20:19
Purtroppo molte lauree di nuovo conio faticano a trovare sbocchi lavorativi (un esempio lampante e' scienza delle comunicazioni).
In generale pure le lauree dell'orbita di lettere sono poco appetibili sul mercato del lavoro.
Poi non e' detto:una persona brillante e che non si fissa sul suo corso di studi puo' trovare lavoro anche senza problemi,ma non sara' per la sua laurea.

manu89
07-07-2008, 20:23
Quoto in tutto.

Complimenti comunque:nel triste panorama italiano la gente che si da' da fare e' sempre piu' una minoranza e i buoni esempi sono un vanto per la nostra nazione.

grazie... in altri topic sono stato criticato perchè ho detto che se uno non è produttivo e simile non può permettersi di lamentarsi

alarico75
07-07-2008, 20:25
grazie... in altri topic sono stato criticato perchè ho detto che se uno non è produttivo e simile non può permettersi di lamentarsi

Buone idee ma qui impopolari.
D'accordo con te.
Vai avanti per la tua strada e corri:fra dieci anni vedrai gli altri che micragnavano sul lavorare cinque minuti di piu' lontani lontani.
Buona fortuna.

bambolina76
07-07-2008, 20:29
Perfettamente daccordo ....
Però credo (nel rispetto di tutti) ingegneri e no ... che nella società si ha bisogno di tutti;
il termine utilizzato di "fuffologia" mi sembrava alquanto disprezzante ... Inoltre ritengo che ognuno di noi "fuffologo" o meno sceglie il proprio corso di studi anche in base alle proprie attitudini ...

Anche se gli sbocchi lavorativi purtroppo non sono molti (anche perchè ci sono molte persone che solo per esperienza si ritrovano a lavorare in alcune posizioni che normalmente oggi prevedono una laurea specifica) ognuno deve coltivare i propri sogni e le proprie aspettative;

se questo significa lavorare 13 ore al giorno (di cui 8 in call center) ben venga ... è un lavoro onesto che mi permette di avere una base economica per affrontare le varie spese di master, specializzazioni e concorsi che nel frattempo continuo a fare per trovare la mia strada, per offrire la mia professionalità ad una società che considera i "fuffologi" dei poveri mentecatti !!!!!

Gargoyle
07-07-2008, 20:29
adesso stiamo economicamente molto bene e la miseria è un vecchio ricordo..
io mi sono sempre impegnato nello studio (nei limiti del tenere una vita sociale estremamente attiva) e quando ci sono state opportunità di corsi o stage li ho sempre fatti...tutto questo è stato ricompensato..assunto il giorno prima della prima prova come analista chimico a ciclo continuo..questo significa turni ovviamente...però mi porto a casa 1500 euro netti al mese...e in merito al mio impegno vi cito la frase del mio capo oggi "Sei il nostro investimento per il futuro!Lo vedi questo laboratorio?Entro 8 anni ne sarai il capo!!"..intanto mi iscrivo a chimica e tecnologie farmaceutiche...
Come hai fatto ad essere assunto come "analista chimico" prima di sostenere l'esame di maturità per diventare perito chimico?


Però credo (nel rispetto di tutti) ingegneri e no ... che nella società si ha bisogno di tutti;
A me, in realtà, sembra che la nostra economia non abbia bisogno di nessuno.
Di sicuro non di laureati.

se questo significa lavorare 13 ore al giorno (di cui 8 in call center) ben venga ... è un lavoro onesto che mi permette di avere una base economica per affrontare le varie spese di master, specializzazioni e concorsi che nel frattempo continuo a fare per trovare la mia strada, per offrire la mia professionalità ad una società che considera i "fuffologi" dei poveri mentecatti !!!!!
Lavorare 13 ore il dì lo vedo poco compatibile col seguire un master o un corso di specializzazione.

Teox82
07-07-2008, 20:30
certo, così si che sfrutti l'ingegnere che si è fatto il mazzo per anni ed anni sui libri.. :rolleyes:

Se ci fosse un mercato del lavoro SERIO qua in italia gli ingegneri in gamba potrebbero restare ed accrescere la nostra ricchezza.
Invece guarda caso se ne vanno all'estero perchè l'unica prospettiva che hanno qui è o di mettersi in proprio o di fare i consulenti sotto pagati e inseriti in un panorama lavorativo degno del quarto mondo. :rolleyes:

Vero anche però che ci sono laureati che per fare fruttare il mazzo fatto sui libri stanno ad aspettare che caschi l'occasione dal cielo,invece di trovarsi un lavoro umile e provvisorio.Parlo solo di una parte di laureati,naturalmente

Gargoyle
07-07-2008, 20:35
Vero anche però che ci sono laureati che per fare fruttare il mazzo fatto sui libri stanno ad aspettare che caschi l'occasione dal cielo,invece di trovarsi un lavoro umile e provvisorio.Parlo solo di una parte di laureati,naturalmente
Considera un attimo il dottorato di ricerca: tutti quelli che si laureano "bene" (dal 108 in su, diciamo) lo prendono in considerazione perché alla fin fine sono pur sempre 840€ il mese con i diritti di studente e si prosegue una attività che interessa.
Il problema, poi, è uscirne dal dottorato: perché il dottorato sul mercato del lavoro non vale niente e le occasioni di restare all'università sono circa zero.
Il miglior dottorando d'Italia si presenta sul mercato del lavoro a 27 anni con esperienza lavorativa non universitaria pari a zero.

Questo è un esempio di attività umile & provvisoria che però non porta a niente di buono (lavorativamente parlando).

bambolina76
07-07-2008, 20:35
Lavorare 13 ore il dì lo vedo poco compatibile col seguire un master o un corso di specializzazione.

Ovviamente non contestualmente ... cioè: approfitto dei contratti temporanei in call center per crearmi il gruzzoletto ... insegno con contratti di collaborazione e quando ho un'occasione interessante di studio abbandono tutto per studiare

lupotto
07-07-2008, 22:43
Scusa .... potresti spiegarmi quali sono le lauree in "fuffologia" ? Visto che sono laureata e al momento lavoro in un call center ?????

Sociologia o scienza delle comunicazioni per esempio, lettere e filosofia se vuoi ma anche psicologia architettura o scienze agrarie ( per quest'ultima esperienza diretta di mio fratello costato un patrimonio in studi e che oggi a 28 anni suonati si è messo a fare il promotore finanziario) :rolleyes: ma ovviamente ve ne sono anche altre:O

Comunque tutte discipline scarsamente richieste dal mercato del lavoro, e che inevitabilmente portano molti ragazzi ad avere una laurea in quella che io chiamo "fuffologia": ossia lauree che difficilmente ti daranno sbocchi lavorativi remunerativi, e che ti obbligheranno salvo casi rari a ripiegare verso lavori per cui sarebbe bastato un diploma.:)

Perfettamente daccordo ....
Però credo (nel rispetto di tutti) ingegneri e no ... che nella società si ha bisogno di tutti;
il termine utilizzato di "fuffologia" mi sembrava alquanto disprezzante ... Inoltre ritengo che ognuno di noi "fuffologo" o meno sceglie il proprio corso di studi anche in base alle proprie attitudini ...

Anche se gli sbocchi lavorativi purtroppo non sono molti (anche perchè ci sono molte persone che solo per esperienza si ritrovano a lavorare in alcune posizioni che normalmente oggi prevedono una laurea specifica) ognuno deve coltivare i propri sogni e le proprie aspettative;

se questo significa lavorare 13 ore al giorno (di cui 8 in call center) ben venga ... è un lavoro onesto che mi permette di avere una base economica per affrontare le varie spese di master, specializzazioni e concorsi che nel frattempo continuo a fare per trovare la mia strada, per offrire la mia professionalità ad una società che considera i "fuffologi" dei poveri mentecatti !!!!!

Assolutamente non critico le scelte di chi decide di seguire i propri sogni, ma certo è che se poi non si trovano sbocchi lavorativi attinenti alla laurea conseguita, ben sapendo che una laurea in sociologia (per esempio) non dà da mangiare, non vi lamentate.

Quanto al lavoro onesto nulla in contrario, ma per farsi 13 ore al call center avevi bisogno della laurea e di far spendere un discreta cifra ai tuoi o a te stessa? ci sono modi più remunerativi per investire il denaro, non te la prendere ma io ho il dente avvelenato ( per esperienza personale ) con chi sceglie un corso di laurea senza poi pensare alle conseguenze future.

manu89
07-07-2008, 23:29
Come hai fatto ad essere assunto come "analista chimico" prima di sostenere l'esame di maturità per diventare perito chimico?



hanno avuto fiducia sul fatto che venissi promosso...
poi hanno contatto i miei responsabili dello stage dell'anno precedente in un altra ditta per chiedere informazioni

un buon curriculum e esperienza con buone referenze sono tutto...più del voto..

bambolina76
07-07-2008, 23:34
Assolutamente non critico le scelte di chi decide di seguire i propri sogni, ma certo è che se poi non si trovano sbocchi lavorativi attinenti alla laurea conseguita, ben sapendo che una laurea in sociologia (per esempio) non dà da mangiare, non vi lamentate.

Quanto al lavoro onesto nulla in contrario, ma per farsi 13 ore al call center avevi bisogno della laurea e di far spendere un discreta cifra ai tuoi o a te stessa? ci sono modi più remunerativi per investire il denaro, non te la prendere ma io ho il dente avvelenato ( per esperienza personale ) con chi sceglie un corso di laurea senza poi pensare alle conseguenze future.

Forse quando io mi sono iscritta al mio corso di laurea in "Scienze dell'Educazione", appena istituito dopo Pedagogia, pensavo come molti colleghi che tra le Comunità Terapeutiche Assistite, i Corsi Professionali, Gli Ospedali, Le Comunità Minorili e per Tossicodipendenti, il Carcere ... e potrei elencarti tante e tante altre strutture ... dove attualmente lavorano persone che possiedono solo il diploma e per di più non attinente al ruolo che svolgono sicuramente avremmo trovato "da mangiare" ...

Che poi nei fatti purtroppo chi lavora, lavora solo per conoscenze, raccomandazioni e quant'altro, aldilà della spendibilità della professione ... è un altro problema ...

Cmq io non ho scritto che lavoro 13 ore in Call Center, ho scritto che per 8 ore lavoro in Call Center e per il resto Insegno, forse ti sembrerà assurdo ma reputo che ho speso perfettamente i miei soldi ...

1) perchè sono sicura che a breve riuscirò a realizzare i miei progetti;

2) perchè il mio 110/110 e lode non l'ho avuto con la raccolta dei punti

3) perchè non ho la presunzione di stabilire (nonostante più volte ho fatto
Docenza di Orientamento al lavoro) o di consigliare ad un ragazzo che deve scegliere il corso di laurea di orientarsi solo in base alla spendibilità della professione ... Se così fosse, incontrerei in giro come capita a tutti, medici o altre figure professionali insoddisfatti, che sono li a mettere le crocette sul calendario giorno per giorno in attesa del 27 del mese :doh:

Il Call center è uno dei tanti lavori (ovviamente non li elenco tutti) che mi hanno consentito di realizzare i miei progetti ... così come i genitori di Manu89 che piano piano sono riusciti a cambiare la propria condizione ...

Per il resto non è una polemica nei tuoi confronti, solo un altro punto di vista che può tornare "forse" utile a capire che oltre la "fuffologia" c'è un mondo ... :)

alarico75
07-07-2008, 23:35
Perfettamente daccordo ....
Però credo (nel rispetto di tutti) ingegneri e no ... che nella società si ha bisogno di tutti;
il termine utilizzato di "fuffologia" mi sembrava alquanto disprezzante ... Inoltre ritengo che ognuno di noi "fuffologo" o meno sceglie il proprio corso di studi anche in base alle proprie attitudini ...

Anche se gli sbocchi lavorativi purtroppo non sono molti (anche perchè ci sono molte persone che solo per esperienza si ritrovano a lavorare in alcune posizioni che normalmente oggi prevedono una laurea specifica) ognuno deve coltivare i propri sogni e le proprie aspettative;

se questo significa lavorare 13 ore al giorno (di cui 8 in call center) ben venga ... è un lavoro onesto che mi permette di avere una base economica per affrontare le varie spese di master, specializzazioni e concorsi che nel frattempo continuo a fare per trovare la mia strada, per offrire la mia professionalità ad una società che considera i "fuffologi" dei poveri mentecatti !!!!!

Purtroppo la societa' non ha bisogno di tutti,questo non e' assolutamente vero, ma se tu credi di darti da fare a prendere un master e poi poter lavorare in un settore dove c'e' molta piu' concorrenza sei libero di farlo certo.
Semplicemente per te la vita sara' estremamente piu' dura.
Rispetto anche per questo tipo di scelta,basta non gravare sui parenti piu' di tanto dopo la laurea.

bambolina76
07-07-2008, 23:58
Purtroppo la societa' non ha bisogno di tutti,questo non e' assolutamente vero, ma se tu credi di darti da fare a prendere un master e poi poter lavorare in un settore dove c'e' molta piu' concorrenza sei libero di farlo certo.

Continuo a pensare il contrario, nella società c'è bisogno di tutti ... laureati e non ..
ci sono lavori impensabili, che si svolgono "dietro le quinte" di cui tutti usufruiamo quotidianamente per i servizi che offrono, ma di cui non abbiamo coscienza, consapevolezza ...

alarico75
08-07-2008, 09:53
Continuo a pensare il contrario, nella società c'è bisogno di tutti ... laureati e non ..
ci sono lavori impensabili, che si svolgono "dietro le quinte" di cui tutti usufruiamo quotidianamente per i servizi che offrono, ma di cui non abbiamo coscienza, consapevolezza ...

Non lo metto in dubbio e fai bene a perseguire i tuoi sogni con determinazione e tenacia.
Sara' dura pero' inserirsi in ambienti dove ci sono pochi posti di lavoro e molto rigidi.
Buona fortuna e ti auguro le migliori opportunita' per la vita che ti aspetta.

lupotto
08-07-2008, 10:13
Forse quando io mi sono iscritta al mio corso di laurea in "Scienze dell'Educazione", appena istituito dopo Pedagogia, pensavo come molti colleghi che tra le Comunità Terapeutiche Assistite, i Corsi Professionali, Gli Ospedali, Le Comunità Minorili e per Tossicodipendenti, il Carcere ... e potrei elencarti tante e tante altre strutture ... dove attualmente lavorano persone che possiedono solo il diploma e per di più non attinente al ruolo che svolgono sicuramente avremmo trovato "da mangiare" ...


Guarda ho conosciuto gente con la tua stessa laurea fare i tuoi esatti identici discorsi, non basta una laurea a renderti idoneo/a a certi tipi di attività, ne tantomeno stà scritto da nessuna parte che te e altri come te siano necessari in quelle strutture, lo stesso discorso ribaltato al contrario potrebbe fartelo un diplomato: "che ci stai a fare un laureato in scienze dell'educazione in un call center? oppure magari come accade dove lavoro io che c'è una ragazza in portineria laureata in scienze politiche?:rolleyes:


Che poi nei fatti purtroppo chi lavora, lavora solo per conoscenze, raccomandazioni e quant'altro, aldilà della spendibilità della professione ... è un altro problema ...


Su questo concordo, ma ti dico anche che è più facile che trovi lavoro un bravo diplomato che un laureato in discipline con sbocchi risibili, e paradossalmente è proprio il laureatocon sbocchi minimi che per disperazione cerca la conoscenza che lo raccomandi:(


Cmq io non ho scritto che lavoro 13 ore in Call Center, ho scritto che per 8 ore lavoro in Call Center e per il resto Insegno, forse ti sembrerà assurdo ma reputo che ho speso perfettamente i miei soldi ...

1) perchè sono sicura che a breve riuscirò a realizzare i miei progetti;

2) perchè il mio 110/110 e lode non l'ho avuto con la raccolta dei punti

3) perchè non ho la presunzione di stabilire (nonostante più volte ho fatto
Docenza di Orientamento al lavoro) o di consigliare ad un ragazzo che deve scegliere il corso di laurea di orientarsi solo in base alla spendibilità della professione ... Se così fosse, incontrerei in giro come capita a tutti, medici o altre figure professionali insoddisfatti, che sono li a mettere le crocette sul calendario giorno per giorno in attesa del 27 del mese :doh:


Scusami ma da tecnico per me contano solo i fatti ,quello a cui credi te è quello che ti aiuta a vivere serenamente, ma mi sembra che i dati di fatto contraddicano non poco con quanto dici.
Una laurea ottenuta con 110/110 e lode, che per carità sarà stata sudata e ottenuta con merito, ma in una disciplina poco vendibile è comunque una cosa poco utile, dal tuo nick presumo che tu abbia 32 anni .....e a 32 anni ancora non sai bene dove andrai a finire, al di là di generici proclami del tipo: " sarò ciò che voglio essere perchè ci credo!!!", mi spiace il mondo non funziona proprio così:(


Il Call center è uno dei tanti lavori (ovviamente non li elenco tutti) che mi hanno consentito di realizzare i miei progetti ... così come i genitori di Manu89 che piano piano sono riusciti a cambiare la propria condizione ...

Per il resto non è una polemica nei tuoi confronti, solo un altro punto di vista che può tornare "forse" utile a capire che oltre la "fuffologia" c'è un mondo ... :)

Nessuna polemica, anche se conosco bene situazioni come la tua, avendo un fratello laureato in scienze agrarie che come te è passato dai call center, al fare il rappresentante e adesso il promotore finanziario (e che Dio che la mandi buona) anche lui laureato con il massimo dei voti a 25 anni, e all'attivo uno stage di tre mesi in Malawi con una ONG, e con un master della regione di 6 mesi riservato a laureati (4 mesi di corso e due mesi presso un azienda al marketing).

Personalmente dietro la "fuffologia" vedo solo torme di persone che alla fine si riducono a far di tutto, e che passano la vita da un concorso all'altro sperando di svoltare:( :(

dave4mame
08-07-2008, 10:39
ma non era meglio se andavamo tutti a fare da garzone a uno dei pochi rimasti tra elettricisti, idraulici, imbianchini, falegnami.

per le ultime tre categorie non serve nemmeno un'abilitazione professionale...

alarico75
08-07-2008, 10:45
ma non era meglio se andavamo tutti a fare da garzone a uno dei pochi rimasti tra elettricisti, idraulici, imbianchini, falegnami.

per le ultime tre categorie non serve nemmeno un'abilitazione professionale...

Lavori onesti dove pero' ci si spacca la schiena a quanto ricordo.
Tutti sono affezionato all'idea del lavoro in ufficio dove si fa' il meno possibile e quindi e' ovvio che nella categoria di questo tipo gli stipendi siano sotto zero.
Leggevo tempo fa che fare il parrucchiere garantisce stipendi dai 2000 al 2500 euro di partenza se uno ha voglia di lavorare ed e' capace di farlo.
Solo che bisogna stare in piedi e correre tutto il giorno.

Detto questo una laurea scientifica ben presa aiutera' la scalata nel mondo del lavoro a livelli piu' alti nella dirigenza, ma ne vedrete i frutti a 40-50 anni.

Giurisprudenza da sola va bene solo per fare i concorsi pubblici,solo dopo 3 anni di patrocinio e sostenuto l'esame di avvocato guadagnerete uno stipendio normale,per poi migliorare perche' siete liberi professionisti.

E i concorsi magistrato/notaio sono fra i piu' difficili del paese.

dave4mame
08-07-2008, 10:58
Lavori onesti dove pero' ci si spacca la schiena a quanto ricordo.

mah, senti....

quando imbianco io in casa mia fatico, ma mica mi spacco in due (e non ho le attrezzature fighe e soprattutto la malizia del mestiere.
idem l'elettricista, a meno che non sia uno da impiantistica industriale.

senza contare che, con quel che prendono, potrebbero lavorare due giorni a settimana.

Leggevo tempo fa che fare il parrucchiere garantisce stipendi dai 2000 al 2500 euro di partenza se uno ha voglia di lavorare ed e' capace di farlo.
Solo che bisogna stare in piedi e correre tutto il giorno.

ecco, quello secondo me è davvero più faticoso.
come fare il/la commessa/o...

lowenz
08-07-2008, 11:15
Il problema è che tra un laureato che lavora 8 ore in un call center per pagarsi il futuro master nell'ennesima disciplina non tecnica (chiamiamole così) e un volta raggiunto il master può dire "oh, finalmente adesso ho la certificazione che desideravo" e il laureato che lavora 8 ore alla STM nel reparto di R&D c'è giusto quel pochino di differenza.....2000 o 3000 euro a vantaggio del secondo e il sapere di essere fondamentale per l'azienda (come ha detto prima l'utente chimico).

Quello che conta quando si lavora è avere una posizione INATTACCABILE, sapere di essere fondamentali per il datore di lavoro: è da lì che nasce la sicurezza lavorativa e quindi quella della propria vita (dal punto di vista economico almeno).

Chevelle
08-07-2008, 11:24
1) perchè sono sicura che a breve riuscirò a realizzare i miei progetti;

2) perchè il mio 110/110 e lode non l'ho avuto con la raccolta dei punti

3) perchè non ho la presunzione di stabilire (nonostante più volte ho fatto
Docenza di Orientamento al lavoro) o di consigliare ad un ragazzo che deve scegliere il corso di laurea di orientarsi solo in base alla spendibilità della professione ... Se così fosse, incontrerei in giro come capita a tutti, medici o altre figure professionali insoddisfatti, che sono li a mettere le crocette sul calendario giorno per giorno in attesa del 27 del mese :doh:


Ti faccio queste domande:
- Perchè un' azienda dovrebbe scegliere proprio te?
- Che skills possiedi che gli altri non hanno?

Ti sei laureata, con 110/110 a 24 anni e conosci almeno una lingua straniera molto bene e hai sviluppato un lavoro di tesi interessante per le aziende? Da quello che ho capito non lavori ancora (tralasciando il call center, ma questa è una posizione low profile)

lowenz
08-07-2008, 12:00
- Perchè un' azienda dovrebbe scegliere proprio te?
Infatti il problema del lavoro STABILE sta tutto in questa domanda: ripeto, bisogna sempre cercare di essere FONDAMENTALI per un'azienda: l'azienda deve dipendere da te come un uomo dall'ossigeno.

alarico75
08-07-2008, 12:02
Infatti il problema del lavoro STABILE sta tutto in questa domanda: ripeto, bisogna sempre cercare di essere FONDAMENTALI per un'azienda: l'azienda deve dipendere da te come un uomo dall'ossigeno.

Ottimo approccio al lavoro.
Poi post-laurea saranno la somma delle esperienze lavorative che faranno il curriculum di una persona.
Primo obbiettivo essere sempre occupati.
Secondo migliorare le proprie capacita'.

sander4
08-07-2008, 13:00
Infatti il problema del lavoro STABILE sta tutto in questa domanda: ripeto, bisogna sempre cercare di essere FONDAMENTALI per un'azienda: l'azienda deve dipendere da te come un uomo dall'ossigeno.

eh, mica facile!

Chevelle
08-07-2008, 13:32
eh, mica facile!

Ma è così che funziona il mercato del lavoro, raccomandazioni escluse ovviamente.

bambolina76
09-07-2008, 19:44
Guarda ho conosciuto gente con la tua stessa laurea fare i tuoi esatti identici discorsi, non basta una laurea a renderti idoneo/a a certi tipi di attività, ne tantomeno stà scritto da nessuna parte che te e altri come te siano necessari in quelle strutture, lo stesso discorso ribaltato al contrario potrebbe fartelo un diplomato: "che ci stai a fare un laureato in scienze dell'educazione in un call center? oppure magari come accade dove lavoro io che c'è una ragazza in portineria laureata in scienze politiche?:rolleyes:

Se io e altre/i colleghi facciamo gli stessi discorsi molto probabilmente o siamo tutti fuori di testa o siamo tutti così presuntuosi da pensare che basti solo la laurea ...
Capisco la tua perplessità perchè tu non conosci l'ambito in cui noi possiamo operare ...
Ad ogni modo ti dico che nel corso di laurea è già previsto un tirocinio di base nelle strutture convenzionate con l'Università, e che poi le varie esperienze lavorative personali ampliano il campo di applicabilità delle proprie conoscenze.

Per quanto riguarda il discorso del diplomato che occupa una posizione non di pertinenza ... credo che c'è differenza tra una persona che non ha competenze specifiche e si occupa di un portatore di handicap, e una persona che ha delle competenze specifiche (in questo caso la laurea, ma potrebbe trattarsi anche di altro, non sto sindacando su questo .. ) e ripiega (per campare) a rispondere al telefono o a svolgere altri lavori ... o no ?


Scusami ma da tecnico per me contano solo i fatti ,quello a cui credi te è quello che ti aiuta a vivere serenamente, ma mi sembra che i dati di fatto contraddicano non poco con quanto dici.
Una laurea ottenuta con 110/110 e lode, che per carità sarà stata sudata e ottenuta con merito, ma in una disciplina poco vendibile è comunque una cosa poco utile, dal tuo nick presumo che tu abbia 32 anni .....e a 32 anni ancora non sai bene dove andrai a finire, al di là di generici proclami del tipo: " sarò ciò che voglio essere perchè ci credo!!!", mi spiace il mondo non funziona proprio così:(

E' proprio questo il motivo del perchè tu non riesci a capire il mio/nostro punto di vista, proprio perchè sei un tecnico, cioè per te tutto deve essere quantificabile ...
Sicuramente la mia disciplina è poco spendibile .. secondo dei parametri oggettivi, ma solo perchè (ripeto) in molti casi si accede solo per concorso, in altri, bisogna aspettare anni per entrare di ruolo nonostante sei vincitrice di concorso, e in altri ancora perchè il tuo posto è occupato da chi non ha la qualifica (chiamiamola così) giusta, in altri ancora perchè aspetti che ti pagano da anni (vedi le istituzioni regionali) :( e poi ti rompi :(

Ho 32 anni, molta esperienza nel mio settore e so bene dove andrò a finire ..., il mio non è un proclamare invano ;)

Nessuna polemica, anche se conosco bene situazioni come la tua, avendo un fratello laureato in scienze agrarie che come te è passato dai call center, al fare il rappresentante e adesso il promotore finanziario (e che Dio che la mandi buona) anche lui laureato con il massimo dei voti a 25 anni, e all'attivo uno stage di tre mesi in Malawi con una ONG, e con un master della regione di 6 mesi riservato a laureati (4 mesi di corso e due mesi presso un azienda al marketing).

Personalmente dietro la "fuffologia" vedo solo torme di persone che alla fine si riducono a far di tutto, e che passano la vita da un concorso all'altro sperando di svoltare:( :(

Non potrei fare altro se non coltivare la speranza per ciò che so fare meglio ... Pensa se ti chiedessero di fare ciò che veramente non ti piace ... ???
Forse ti adatteresti solo per vivere

Ti faccio queste domande:
- Perchè un' azienda dovrebbe scegliere proprio te?
- Che skills possiedi che gli altri non hanno?

Ti sei laureata, con 110/110 a 24 anni e conosci almeno una lingua straniera molto bene e hai sviluppato un lavoro di tesi interessante per le aziende? Da quello che ho capito non lavori ancora (tralasciando il call center, ma questa è una posizione low profile)

Sono parametri che possono andare bene per altre discipline, non per le mie, io non certifico antenne satellitari o collegamenti telefonici (scusa ho scritto tanto per scrivere qualcosa, io lavoro con capitale umano, mi occupo di persone ... poco importa se so parlare una lingua straniera, nel mio settore non mi serve (o serve poco), o se la mia tesi è interessante (lo è per me e perchè è stata pubblicata:)) ... perchè non porta sviluppo in termini economici, nè in un ente pubblico nè in un ente privato, ma sarà utile a chi deve approfondire un determinato aspetto della nostra professionalità, sarà utile ai miei colleghi ..

Non lo metto in dubbio e fai bene a perseguire i tuoi sogni con determinazione e tenacia.
Sara' dura pero' inserirsi in ambienti dove ci sono pochi posti di lavoro e molto rigidi.
Buona fortuna e ti auguro le migliori opportunita' per la vita che ti aspetta.

Grazie apprezzo molto.
Sicuramente ci sarà un divario economico e temporale non indifferente tra me e altri coetanei laureati in discipline diverse, più specifiche, ma questo non mi autorizza a rinunciare.

bambolina76
09-07-2008, 19:45
Vi chiedo scusa in anticipo per gli errori