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View Full Version : [NEWS] Schneier: ma cosa guardano quelle cam?


c.m.g
30-06-2008, 01:28
lunedì 30 giugno 2008

Roma - Non è uno scambio equo quello a cui si rassegnano i cittadini degli stati che disseminano telecamere a circuito chiuso ad ogni angolo di strada in cambio di una maggiore sicurezza, di una riduzione del crimine. Checché ne dicano stato e mercato, le cam non sono efficaci: a soppesare (http://www.schneier.com/blog/archives/2008/06/cctv_cameras.html) rischi e opportunità della sorveglianza massiva è il guru della sicurezza Bruce Schneier.

http://www.punto-informatico.it/punto/20080630/cam.jpg

Non servono a catturare i criminali, non servono a scoraggiarli e a dissuaderli dal delinquere: l'invadenza delle telecamere a circuito chiuso che punteggiano mezzo mondo non è giustificata dalla loro reale efficacia. Nonostante le forze dell'ordine ne tessano le lodi (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1877351), le cam di sicurezza sono pressoché inutili: Schneier snocciola report ufficiali (http://www.crimereduction.homeoffice.gov.uk/cctv/cctv048.pdf) e ammissioni di colpa (http://www.guardian.co.uk/uk/2008/may/06/ukcrime1) delle autorità, stima che se le cam fossero efficaci, il Regno Unito, sorvegliato da oltre 4 milioni di cam (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1844842) con 500 milioni di sterline di investimenti (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1740777) statali dovrebbe essere il paese più sicuro del mondo. Così non è.

L'inefficienza delle cam non è dovuta a tecnicaglie (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2095801): i sistemi di sorveglianza si affinano (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1732873) sempre più, l'intelligenza artificiale (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2333160) vi si instilla per riconoscere i comportamenti sospetti. Ma i criminali sanno come comportarsi, sanno come muoversi e come sfuggire agli occhiuti sistemi di sicurezza: senza ricorrere ad abbaglianti LED (http://gizmodo.com/5020390/cctv+busting-diy-led-glasses-makes-robbing-a-storebankwarehouse-4x-easier), bastano cappellini e occhiali per rendere complessa l'identificazione, basta camminare radente ai muri e studiare dei percorsi per non essere intercettati.

L'inefficienza delle cam, spiega inoltre Schneier, è aggravata dal potenziale di abusi che i sistemi di videosorveglianza recano con sé. La noia deve attanagliare gli operatori addetti al controllo dei monitor: si lasciano distrarre da tacchi ticchettanti, da affascinanti sospette in gonnella, dalla vita di strada. È così che impugnano le leggi antiterrorismo (http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2008/jun/28/civilliberties.privacy) per seguire "individui di sesso femminile" e monitorarli mentre si avvicinano a "veicoli target", per insinuarsi (http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/england/merseyside/4609746.stm) indebitamente nella vita privata delle persone, per riciclare (http://community.seattletimes.nwsource.com/archive/?date=19960324&slug=2320709) le immagini raccolte in show da gustare in poltrona.

Ma non sono degenerazioni (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2111912) e paradossi (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1947234) ad impensierire Schneier: l'effetto della sorveglianza pervasiva è ben più subdolo. Instillano negli ordinari cittadini la sensazione di essere monitorati continuamente: le rivendicazioni del diritto ad una vita privata sono erose dall'abitudine, le nuove generazioni rischiano di nascere rassegnate a vivere in un panopticon, irrigidite e private di quella spontaneità (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=299399&p=5) che permette loro di essere individui liberi.

Gaia Bottà

(fonte immagine (http://www.liberty-human-rights.org.uk/issues/3-privacy/index.shtml))


Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/2336692/PI/News/Schneier--ma-cosa-guardano-quelle-cam-/p.aspx)