View Full Version : Beppe Grillo: Non posso stare a guardare mentre il mio Paese sprofonda
P.S.
http://antigrillo.wordpress.com/
Si sicuramente attendibile devo dire.
Ascolta uno scienziato vero please: http://it.youtube.com/watch?v=n2dDIvkZPS8
Cos'ha scritto che non va?
Cosa ha scritto che non va? :muro:
SENZA PAURA DI ESSERE SMENTITO:
1.L'energia nucleare è la più economica (al contrario di quello che dice Grillo)
2. Fornisce energia su larga scala (Grillo su Questo punto "spara" la cazzata più abnorme che Grillo abbia mai detto basta vedere che il nucleare è anche la prima fonte D'Europa!!)
3.produce un volume di scorie di volume più basso e sicuramente più controllabile della co2 liberata nell'aria dalle centrali a carbone e gas le UNICHE paragonabili per rendimento alle centrali nucleari
4.LE SCORTE DI URANO CI SONO E DURERANNO PER MOLTISSIMI ANNI.
Gli incidenti nucleari in Francia, causa il gran numero di stazioni presenti sono stai numerosissimi a partire dal 1968.
Nella seconda metà degli anni novanta, gli incidenti sono stati i seguenti:
1990: Cinque metri cubi di acqua radioattiva sono stati scoperti presso al stazione nucleare di Fessenheim;
1990: Avaria nelle tubature della stazione nucleare di Gravelines;
1990: Il reattore della stazione di Creys-Malville viene spento a causa della scoperta di un'infiltrazione di sodio.
1990:Due operai vengono contaminati nella stazione nucleare di Blayais.
1991: Avaria nel sistema id raffreddamento nell'impiato nucleare di Belleville.
1991: Un errore umano causa lo spegnimento della stazione di Paluel.
1991: Un'infiltrazione nel sistema refrigerante causa lo spegnimento del reattore della stazione di Nogent.
1991: Un'avaria tecnica crea problemi nella stazione di Belleville.
1991:Scopeta una violazione delle tecniche di specificazione per l'impianto di raffredda,emto dell'impianto di Cattenom.
1992: Avaria tecnica nello stabilimento di Fessenheim.
1992: Avaria tecnica per un'infiltrazione nel sistema refrigerante nell'impianto di Dampierre .
1992: Due operai contaminati nell'impianto di Dampierre.
1993: Errore umano causa problemi tecnici nell'impianto di Cruas.
1993: Avaria nel sistema di strumentazione e di controllo nello stabilimento di Saint Alban.
1993: Problemi tecnici causano un incidente nel sistema di raffreddamento nella stazione di Paluel.
1997:Un treno trasportante 180 tonnellate di scorie altamente radioattive deraglia vicino al confine franco-tedesco, nei pressi di Apach.
http://europa.tiscali.it/futuro/news/200207/17/france.html
E si parla di Francia.
Immagino con la gestione tipica italiana che non sa gestire i rifiuti solido urbani cosa possa succede qui :D
Cosa ha scritto che non va? :muro:
SENZA PAURA DI ESSERE SMENTITO:
1.L'energia nucleare è la più economica (al contrario di quello che dice Grillo)
2. Fornisce energia su larga scala (Grillo su Questo punto "spara" la cazzata più abnorme che Grillo abbia mai detto basta vedere che il nucleare è anche la prima fonte D'Europa!!)
3.produce un volume di scorie di volume più basso e sicuramente più controllabile della co2 liberata nell'aria dalle centrali a carbone e gas le UNICHE paragonabili per rendimento alle centrali nucleari
4.LE SCORTE DI URANO CI SONO E DURERANNO PER MOLTISSIMI ANNI.
Rubbia sostiene che per fornire il 30% di fabbisogno energetico tramite centrali nucleari se ne debba costruire una in ogni regione italiana :asd:
Poi le scorie dove ce le mettiamo? Non sappiamo dove mettere i rifiuti.
Poi fra quanti anni avremo questo nucleare in Italia? fra 15 anni se va bene? e quel giorno non avremo centrali ormai obsolete di terza generazione?
Tetsuya1977
02-07-2008, 16:14
;23144532']ma guarda che quello che deve sorridere sono io... dovresti darmi il buon esempio a 30 e passa anni e ancora giocherelli con poitto ceivvo? hai scoperto che alla tua veneranda età ti prendono per il culo anche i 20enni? susu... occupati dei contenuti e non dei contenitori ;)
ps. che carino, ti sei anche preso la briga di ingrandire l'immagine di splinder... devo averti proprio punzecchiato :D
Scusa se ancora rido ma venir preso in giro da te è roba da farci il poster e attacarlo a Stoccarda :stordita:
Si sicuramente attendibile devo dire.
Ascolta uno scienziato vero please: http://it.youtube.com/watch?v=n2dDIvkZPS8
Guarda sul nucleare caschi proprio male :rolleyes: . RUBBIA E ' UN FISICO DELLE ALTE ENERGIE E DI CENTRALI NUCLEARI NON SE NE INTENDE AFFATTO. Parole dell'ing. Paolo Fornaciari.
La mia fonte non era quella che ho postato quello è solo un sito che mette un poco a freno le cazzate di Grillo. Se dobbiamo fare un discorso serio sul nucleare possiamo cominciare....
COSTI E INDIPENDENZA DA COMBUSTIBILE
Ecco alcuni articoli scientifici e AUTOREVOLI (Niente Beppe Grillo)
1.)Università di Pisa:
http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/Costi.pdf
Citazione:
“"Costo complessivo
Dalle considerazioni sopra riportate risulta che il costo totale del kWh prodotto per via nucleare è:
ct = ci + cc + cem + csm = 1,6 + 0,85 + 0,5 + 0,05 = 3,0 eurocents/kWh" (30 € Mw/h)
inoltre una triplicazione del prezzo dell’uranio porterebbe il costo del kWh nucleare da un costo di 3,0 a 3,48 eurocents/kWh, pari appena ad un aumento del 16% ”
2.)IEA(International energy agency) “Projecting Costs of Generating Electricity” ONU :
http://www.iea.org/Textbase/publications/free_new_Desc.asp?PUBS_ID=1472
Grafico comparativo rispetto le altre fonti:
http://img78.imageshack.us/img78/5735/prjctopco05ieark8.jpg
3.)"Costs of Generating Electricity" studio 2004 della Royal Academy Of Engineering :
http://www.raeng.org.uk/news/publications/list/reports/Cost_of_Generating_Electricity.pdf
Grafico comparativo rispetto le altre fonti:
http://img240.imageshack.us/img240/323/raecostsofgeneratingeleft1.jpg
4.) "Coûts de référence de la production électrique", édition 2003, studio DGEMP (La Direction Générale de l'Énergie et des Matières Premières del Ministero dell'Energia Francese)
http://www.industrie.gouv.fr/energie/electric/se_ele_a10.htm
Citazione:
“1. pour un fonctionnement en base (plus de 330 jours par an), le nucléaire apparaît avec un coût de production de 28,4 €/MWh TTC plus compétitif que le gaz (35 €/MWh TTC) et le charbon (32 à 33,7 €/MWh TTC). Cette compétitivité s'accroît si l'on tient compte des coûts induits par la limitation des émissions de gaz à effet de serre qui pourraient représenter entre 1,5 et 15€/MWh pour le gaz et le charbon selon les hypothèses faites sur le coût de la tonne de CO2 (de 4€/t à 20€/t).
2. Pour un fonctionnement en semi-base (moins de 200 jours par an) et hors CO2, le gaz est en revanche plus compétitif que le nucléaire
3. Le coût de la production nucléaire est plus stable que celui du charbon et beaucoup plus stable que celui du gaz.”
5.) "The Role of Nuclear Power in Europe" World Energy Council (2007)
http://www.worldenergy.org/other/startdownload.asp?DocumentID=73
Citazione(pag. 73/134) :
"Thus for total cost, the range would extend from 25 to 55 Euro/MWh, depending on the capital cost. The best estimate for a central value would be around 40 Euro/MWh."
6.) "Competitiveness Comparison of the Electricity Production Alternatives" Laapenranta University of Technology (Finland)
https://oa.doria.fi/handle/10024/31043
Grafico comparative rispetto altre fonti:
http://img261.imageshack.us/img261/538/tarjanneluostarinengo5.jpg
RISPETTO PER L’AMBIENTE
Una centrale nucleare da 1.000 Megawatt produce in un anno 3 metri cubi di scorie pericolose (un cubo da un metro e mezzo di lato), da confinare o mandare al riprocessamento (e riutilizzare!) e non sparge niente nell’ambiente circostante.
Paragone con una centrale a petrolio:
Una centrale a petrolio da 1.000 Megawatt rilascia in un anno, direttamente in atmosfera, attraverso la canna fumaria, 2.401.650.000 metri cubi di inquinanti, di cui:
- 2.302.000.000 mc di CO2 (effetto serra, quello che a chiacchiere tutti vogliono bloccare)
- 91.000.000 mc di SO2 (anidride solforosa, piogge acide, nei polmoni diventa acido solforico, tumori, quelli che tutti vogliono evitare)
- 7.000.000 mc di NO2 (ossido di azoto, malattie dell'apparato respiratorio, tumori)
- 1.650.000 mc di polveri sottili (ancora malattie dell'apparato respiratorio, tumori)
- 68.000 mc di ceneri da smaltire in discarica di classe A come rifiuto tossico-nocivo (inquinamento dei terreni e delle falde, spargimento di sostanze altamente cancerogene).
Introducendo in Italia una aliquota di nucleare pari a quella della Germania (30%), per una potenza totale di 16.000 MW (10 reattori EPR, quattro o cinque centrali...)
- ogni anno non immetti in atmosfera un quantitativo di inquinati sedici volte superiore (38,4 miliardi di metri cubi) a quello che ho indicato, a fronte di 48 mc (una stanza) di scorie pericolose da seppellire in qualche miniera abbandonata.
TRATTAMENTO SCORIE :
Università Di Pisa
http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/La%20sistemazione%20in%20sicurezza%20delle%20scorie%20nucleari.pdf
RICICLAGGIO SCORIE:
http://www.nea.fr/html/pub/newsletter/2006/24-2-advanced-fuel-cycles.html
DISPONIBILITA' COMBUSTIBILE NUCLEARE
Attualmente le scorte conosciute permettono oltre un secolo di autonomia. (Stima Nuclear Energy Agency). Bisogna inoltre dire che Le richerche di nuovi giacimenti sono state sospese per quasi vent'anni: dal 1986 a 2003 e che sono stati scoperti importanti giacimenti in kazakhistan di grandezza quasi paragonabile ai giacimenti in Australia (più grande esportatore) e Canada (2° più grande esportatore). Nel 2035 entreranno in commercio i reattori gen IV veloci autofertilizzanti che consentiranno riserve energetiche per migliaia di anni grazie al solo uranio disponibile ora e grazie alle stesse SCORIE, visto che l’efficenza crescerà di circa 80 VOLTE passando dallo 0,8% fino al 70%. (Fonte: http://live.festivaldellenergia.it/?p=44 ).
Inoltre NON E' VERO che il costo dell'uranio è destinato a salire:
http://www.uxc.com/review/uxc_g_2yr-price.html
Inoltre si deve distinguere il costo dell'Uranio MINERALE e il costo del COMBUSTIBILE! Infatti quello che varia è il costo del Minerale, ma il prezzo del combustibile dipende per lo più dal costo della lavorazione del Minerale.
Le alternative al nucleare sono le centrali convenzionali a ciclo combinato e a gas, le tanto osannate fonti rinnovabili escluso l’idroelettrico possono avere SOLO impieghi marginali
Rubbia sostiene che per fornire il 30% di fabbisogno energetico tramite centrali nucleari se ne debba costruire una in ogni regione italiana :asd:
Poi le scorie dove ce le mettiamo? Non sappiamo dove mettere i rifiuti.
Poi fra quanti anni avremo questo nucleare in Italia? fra 15 anni se va bene? e quel giorno non avremo centrali ormai obsolete di terza generazione?
RUBBIA SPARA UNA CAZZATA. P
Perchè :
Parla di fabbisogno energetico QUANDO PER IL NUCLEARE SI DEVE PARLARE DI ENERGIA ELETTRICA!! CON IL NUCLEARE NON SI ALIMENTANO I MOTORINI!!
Per ottenere il 30% del nostro fabbisogno elettrico servono 10 REATTORI (non centrali) EPR da 1600mw.
LE CENTRALI DI 4° GENERAZIONE ARRIVERANNO *SE VA BENE* NEL 2035-2040!
Per le scorie ti rimando al mio post precedente.
Geniale il paragone con la centrale a petrolio per quel che riguarda le emissioni. Peccato che non sia quella l'alternativa che sta prendendo in considerazione il mondo.
Per il costo del nucleare:
Il costo variabile dell'energia nucleare può trarre in inganno poiché non include l'intera spesa che il pubblico deve sostenere per realizzare, gestire e infine smantellare una centrale nucleare. Analizzando complessivamente il sistema energetico, ovvero partendo dalla costruzione delle centrali sino anche alla complessa gestione dei rifiuti, si riscontra un notevole incremento nei costi sociali e una scarsa convenienza economica sociale. Questi i principali handicap:
- Una centrale nucleare necessita un lungo periodo di tempo per essere costruita (in media 10 anni). In questo lungo periodo di tempo vanno poi aggiunti i costi oppurtunità, ossia le perdite "potenziali" pari al tasso di interesse perso se i fondi fossero stati depositati in banca o occupati in altre attività economiche.
- Le centrali nucleari producono rifiuti radioattivi (scorie) la cui gestione è ancora un capitolo aperto per l'intero occidente. Soltanto gli Usa, dopo oltre 25 anni di studi, hanno realizzato una soluzione definitiva realizzando un deposito in profondità (geologico) in cui stoccare le scorie radioattive. Il deposito negli Usa sarà dedicato solo alle scorie di II grado mentre resta ancora incerto il destino delle scorie di III grado (ad alta radioattività) stoccate temporaneamente all'interno delle centrali nucleari.
- Al termine del ciclo di vita della centrale nucleare va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifica del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive.
Esempio. per costruire la centrale nucleare Usa di Maine Yankee negli anni '60 sono stati investiti 231 milioni di dollari correnti. Recentemente questa centrale ha terminato il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati allocati 635 milioni di dollari correnti.
Soltanto per smantellare le quattro centrali nucleari italiane l'International Energy Agency ha stimato un costo pari a 2 miliardi di dollari.
In conclusione
Il nucleare è stato presentato come una fonte indispensabile per generare energia elettrica a basso costo. In realtà i suoi costi "nascosti" (sostenuti dallo Stato tramite tasse e imposte) sono ancora troppo alti se paragonati alle normali centrali termoelettriche (gas o carbone). Per individuare un quadro completo dei costi è necessario allargare la visione all'intero ciclo di produzione e non soffermarsi sui singoli aspetti. Solo in questo modo si riesce a comprendere il reale costo sociale che la società dovrà pagare per avere l'energia nucleare.
http://www.ecoage.it/energia-nucleare-costi.htm
Ma tu devi calarti nel contesto Italia.
http://it.youtube.com/watch?v=nxIRC0ukTIE
Tetsuya1977
02-07-2008, 16:19
;23144532'] dovresti darmi il buon esempio a 30 e passa anni e ancora giocherelli con poitto ceivvo?
Mi ero scordato di precisare che Poiito Ceiivo è cussì:
http://www.baiayacht.it/Images/Dove/2.jpg
Sai, più che giocherello quello è il paradiso e ci vogliono tanti denari anche solo per farti 50 gr di caramelle :read:
Pensa a Peppe Peppe che sta li e sa la spassa va...:stordita:
No al nucleare: le ragioni degli scienziati
Con una lettera aperta al premier, oltre mille ricercatori chiedono maggiore collaborazione tra scienza e politica sul problema energetico
Un no al nucleare sottoscritto da oltre mille e duecento ricercatori e docenti universitari: le ragioni dei firmatari sono spiegate in una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, dove si chiede che il governo prenda in considerazione una maggiore collaborazione tra scienza e politica perché si arrivi insieme alla migliore soluzione del problema energetico.
L'appello è stato promosso da un comitato di tutto rispetto, presieduto da Vincenzo Balzani, uno dei chimici più accreditati presso la comunità scientifica internazionale, ora a capo del Photochemistry and Supramolecular Chemistry Group dell'Università di Bologna: “In virtù della conoscenza acquisita con i nostri studi e la quotidiana consultazione della letteratura scientifica internazionale”, hanno dichiarato i ricercatori, “abbiamo sentito il dovere di esprimere la nostra opinione”.
Alla vigilia della discussione del governo sulle centrali nucleari si chiede di non considerare l'atomo come la soluzione del problema dell'energia in Italia, ma di essere lungimiranti e utilizzare le risorse per sostenere le fonti rinnovabili. La necessità di enormi finanziamenti pubblici, insicurezza intrinseca della filiera tecnologica, difficoltà a reperire depositi sicuri per le scorie radioattive, stretta connessione tra nucleare civile e militare, possibile bersaglio per attacchi terroristici, aumento delle disuguaglianze tra paesi tecnologicamente avanzati e paesi poveri, scarsità di combustibili nucleari sono le motivazioni principali elencate nella lettera.
I ricercatori, si legge a conclusione del documento, sono pronti a mettere a disposizione le loro competenze per discutere il problema energetico in modo approfondito e nelle opportune sedi. Chiunque può sottoscrivere la petizione all'indirizzo Internet energiaperilfuturo.it (t.m.)
ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
DIPARTIMENTO DI CHIMICA
“GIACOMO CIAMICIAN”
VIA SELMI, 2 - 40126 BOLOGNA (ITALY)
VINCENZO BALZANI
Professor of Chemistry
Tel +39 051 2099560 Fax +39 051 2099456
E-mail: vincenzo.balzani@unibo.it
http://www.ciam.unibo.it/photochem GRUPPO DI FOTOCHIMICA
Bologna, 16 giugno 2008
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Silvio Berlusconi
Al Ministro dello Sviluppo Economico
On. Claudio Scajola
Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca
On. Mariastella Gelmini
Lettera Aperta
Le scelte energetiche per il futuro
dell’Italia
Uno dei problemi più delicati e più difficili che il nostro Paese ha oggi di fronte è
quello dell’energia; le decisioni che verranno prese a questo riguardo
condizioneranno non solo la nostra vita, ma ancor più quella dei nostri figli e dei
nostri nipoti. Per prendere decisioni sagge su un tema così complesso è necessaria
una forte collaborazione fra scienza e politica.
Siamo un gruppo di docenti e ricercatori di Università e Centri di ricerca e, in
virtù della conoscenza acquisita con i nostri studi e la quotidiana consultazione
della letteratura scientifica internazionale, abbiamo sentito il dovere di esprimere
la nostra opinione sul problema energetico con l’appello riportato sul sito:
www.energiaperilfuturo.it
L’appello, sottoscritto da più di milleduecento docenti e ricercatori, sottolinea
l’urgenza che nel Paese aumenti la consapevolezza riguardo la gravità della crisi
energetica e climatica, insiste sulla necessità del risparmio e di un uso più
efficiente dell’energia ed esorta il governo a sviluppare l’uso delle energie
rinnovabili ed in particolare dell’energia solare.
A nostro parere l’opzione nucleare non può essere considerata la soluzione del
problema energetico per molti motivi: necessità di enormi finanziamenti pubblici,
insicurezza intrinseca della filiera tecnologica, difficoltà a reperire depositi sicuri
per le scorie radioattive, stretta connessione tra nucleare civile e militare,
possibile bersaglio per attacchi terroristici, aumento delle disuguaglianze tra paesi
tecnologicamente avanzati e paesi poveri, scarsità di combustibili nucleari.
2
La più grande risorsa energetica del nostro pianeta è il Sole, una fonte che durerà
per 4 miliardi di anni, una stazione di servizio sempre aperta che invia su tutti i
luoghi della Terra un’immensa quantità di energia, 10.000 volte quella che
l’umanità intera consuma. Sviluppare l’uso dell’energia solare e delle altre
energie rinnovabili significa guardare lontano, che è la qualità distintiva dei veri
statisti. E’ un guardare lontano nel tempo, perché getta le basi per un positivo
sviluppo tecnologico, industriale ed occupazionale del nostro Paese, senza porre
pericolosi fardelli sulle spalle delle prossime generazioni. E’ un guardare lontano
nel mondo, perché, a differenza dei combustibili fossili e dell’uranio, l’energia
solare e le altre energie rinnovabili sono presenti in ogni luogo della Terra e,
quindi, il loro sviluppo contribuirà al superamento delle disuguaglianze e al
consolidamento della pace.
Saremo ben lieti di mettere a disposizione le nostre competenze per discutere il
problema energetico in modo approfondito nelle sedi opportune.
Il Comitato promotore
Vincenzo Balzani (Presidente), Università di Bologna
Vincenzo Aquilanti, Università di Perugia
Nicola Armaroli, Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna
Ugo Bardi, Università di Firenze
Salvatore Califano, Università di Firenze
Sebastiano Campagna, Università di Messina
Luigi Fabbrizzi, Università di Pavia
Michele Floriano, Università di Palermo
Giovanni Giacometti, Università di Padova
Elio Giamello, Università di Torino
Giuseppe Grazzini, Università di Firenze
Francesco Lelj Garolla, Università della Basilicata
Luigi Mandolini, Università La Sapienza, Roma
Giovanni Natile, Università di Bari
Giorgio Nebbia, Università di Bari
Gianfranco Pacchioni, Università Milano-Bicocca
Paolo Rognini, Università di Pisa
Renzo Rosei, Università di Trieste
Franco Scandola, Università di Ferrara
Rocco Ungaro, Università di Parma
http://www.galileonet.it/news/10187/no-al-nucleare-le-ragioni-degli-scienziati
IL FISCO RUBBIA CHE E' ALLA RICERCA DI FONDI PER IL SUO FALLIMENTARE PROGETTO DEL SOLARE TERMODINAMICO HA IDEE DIVERSE RISPETTO LA MAGGIOR PARTE DEI FISICI EUROPEI E ITALIANI.
European Physical Society
http://www.eps.org/highlights/about-us/position-papers/eps_energy_pp.pdf
la EPS rappresenta 100.000 scienziati.
C'e stato anche una presa di posizione simile da parte del Società Italiana Di Fisica che ora non ritrovo.
Roma, Italia — Il nucleare non contribuirà a ridurre la bolletta energetica del nostro Paese perché è la fonte d’energia più costosa che ci sia. Non è la risposta al mutamento climatico, perché richiederebbe investimenti tali da sottrarre risorse per lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, impedendo il raggiungimento degli obiettivi vincolanti fissati dalla Ue. Non ha risolto nessuno dei problemi di smaltimento delle scorie e di sicurezza degli impianti.
Ecco perché *Greenpeace*, *Legambiente* e *WWF* si sono date appuntamento oggi davanti a Montecitorio. Per dire no all’opzione nuclearista portata in consiglio dei ministri e in base a cui il governo promuoverebbe a caro prezzo un programma arretrato e insicuro di centrali di terza generazione.
Tutti gli studi internazionali mostrano come il nucleare sia la fonte energetica più costosa. Gran parte del costo dell’elettricità da nucleare è legato al costo di investimento per la progettazione e realizzazione delle centrali, che è almeno doppio di quanto ufficialmente dichiarato, e richiede tempi di ritorno di circa 20 anni. Dove il kWh da nucleare costa apparentemente poco è perché lo Stato si fa carico dei costi per lo smaltimento definitivo delle scorie e per lo smantellamento delle centrali.
In Italia per rendere il nucleare un pezzo consistente della produzione energetica nazionale occorrerebbe costruire da zero tutta la filiera, con un immenso esborso di risorse pubbliche. Servirebbero almeno 10 centrali, per un totale di 10-15mila MW di potenza installata, e tra i 30 e i 50 miliardi di euro di investimenti, senza dimenticare gli impianti di produzione del combustibile e il deposito per lo smaltimento delle scorie. Le centrali, nella migliore delle ipotesi, entrerebbero in funzione dopo il 2020, e gli investimenti rientrerebbero solo dopo 15 o 20 anni*. *
Il nucleare, inoltre, può fornire solo elettricità e questa rappresenta il 15% degli usi finali di energia mentre l’85% è costituito da carburanti per i trasporti e calore per riscaldamento e processi industriali.
Non esistono ad oggi soluzioni concrete al problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dall’attività degli impianti o dalla loro dismissione. Le circa 250mila tonnellate di rifiuti altamente radioattivi prodotte finora nel mondo sono tutte in attesa di essere conferite in siti di smaltimento definitivi.
Rimangono tutti i problemi legati alla contaminazione “ordinaria”, derivante dal rilascio di piccole dosi di radioattività durante il normale funzionamento delle centrali. Sulla sicurezza degli impianti ancora non esistono garanzie per l’eliminazione del rischio di incidente e la conseguente contaminazione radioattiva. Anche nell’improbabile ipotesi di riuscire a realizzare centrali di quarta generazione, queste non riusciranno a vedere la luce prima del 2030, se non addirittura del 2040. Resta ancora irrisolto il problema di approvvigionamento dell’uranio, risorsa anch’essa limitata e concentrata in pochi paesi ma non in Italia.
Se la priorità fosse realizzare centrali nucleari, significherebbe mettere una pietra tombale su qualsiasi prospettiva di riduzione delle emissioni di CO2. Gli investimenti essendo economicamente alternativi, dovremmo dire addio agli obiettivi comunitari e vincolanti del 30% di riduzione delle emissioni di CO2, del 20% di produzione energetica da rinnovabili e del 20% di miglioramento dell’efficienza energetica al 2020.
Per Greenpeace, Legambiente e WWF la soluzione per fermare la febbre del pianeta e ridurre la bolletta energetica italiana è fondata sul risparmio, sull’efficienza energetica e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili.
http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/comunicati/nucleare-governo-manifestazione
Geniale il paragone con la centrale a petrolio per quel che riguarda le emissioni. Peccato che non sia quella l'alternativa che sta prendendo in considerazione il mondo.
Per il costo del nucleare:
Il costo variabile dell'energia nucleare può trarre in inganno poiché non include l'intera spesa che il pubblico deve sostenere per realizzare, gestire e infine smantellare una centrale nucleare. Analizzando complessivamente il sistema energetico, ovvero partendo dalla costruzione delle centrali sino anche alla complessa gestione dei rifiuti, si riscontra un notevole incremento nei costi sociali e una scarsa convenienza economica sociale. Questi i principali handicap:
- Una centrale nucleare necessita un lungo periodo di tempo per essere costruita (in media 10 anni). In questo lungo periodo di tempo vanno poi aggiunti i costi oppurtunità, ossia le perdite "potenziali" pari al tasso di interesse perso se i fondi fossero stati depositati in banca o occupati in altre attività economiche.
- Le centrali nucleari producono rifiuti radioattivi (scorie) la cui gestione è ancora un capitolo aperto per l'intero occidente. Soltanto gli Usa, dopo oltre 25 anni di studi, hanno realizzato una soluzione definitiva realizzando un deposito in profondità (geologico) in cui stoccare le scorie radioattive. Il deposito negli Usa sarà dedicato solo alle scorie di II grado mentre resta ancora incerto il destino delle scorie di III grado (ad alta radioattività) stoccate temporaneamente all'interno delle centrali nucleari.
- Al termine del ciclo di vita della centrale nucleare va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifica del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive.
Esempio. per costruire la centrale nucleare Usa di Maine Yankee negli anni '60 sono stati investiti 231 milioni di dollari correnti. Recentemente questa centrale ha terminato il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati allocati 635 milioni di dollari correnti.
Soltanto per smantellare le quattro centrali nucleari italiane l'International Energy Agency ha stimato un costo pari a 2 miliardi di dollari.
In conclusione
Il nucleare è stato presentato come una fonte indispensabile per generare energia elettrica a basso costo. In realtà i suoi costi "nascosti" (sostenuti dallo Stato tramite tasse e imposte) sono ancora troppo alti se paragonati alle normali centrali termoelettriche (gas o carbone). Per individuare un quadro completo dei costi è necessario allargare la visione all'intero ciclo di produzione e non soffermarsi sui singoli aspetti. Solo in questo modo si riesce a comprendere il reale costo sociale che la società dovrà pagare per avere l'energia nucleare.
http://www.ecoage.it/energia-nucleare-costi.htm
Assolutamente falso gli studi che ho postato PRENDONO IN CONISDERAZIONE TUTTI I COSTI DEL NUCLEARE
PERCHE' non te li leggi?
COSTI E INDIPENDENZA DA COMBUSTIBILE
Ecco alcuni articoli scientifici e AUTOREVOLI (Prego tutti affinchè non si controbatta citando Beppe Grillo o movimenti Ambientalisti)
1.)Università di Pisa:
http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/Costi.pdf
Citazione:
“"Costo complessivo
Dalle considerazioni sopra riportate risulta che il costo totale del kWh prodotto per via nucleare è:
ct = ci + cc + cem + csm = 1,6 + 0,85 + 0,5 + 0,05 = 3,0 eurocents/kWh" (30 € Mw/h)
inoltre una triplicazione del prezzo dell’uranio porterebbe il costo del kWh nucleare da un costo di 3,0 a 3,48 eurocents/kWh, pari appena ad un aumento del 16% ”
2.)IEA(International energy agency) “Projecting Costs of Generating Electricity” ONU :
http://www.iea.org/Textbase/publications/free_new_Desc.asp?PUBS_ID=1472
Grafico comparativo rispetto le altre fonti:
http://img78.imageshack.us/img78/5735/prjctopco05ieark8.jpg
3.)"Costs of Generating Electricity" studio 2004 della Royal Academy Of Engineering :
http://www.raeng.org.uk/news/publications/list/reports/Cost_of_Generating_Electricity.pdf
Grafico comparativo rispetto le altre fonti:
http://img240.imageshack.us/img240/323/raecostsofgeneratingeleft1.jpg
4.) "Coûts de référence de la production électrique", édition 2003, studio DGEMP (La Direction Générale de l'Énergie et des Matières Premières del Ministero dell'Energia Francese)
http://www.industrie.gouv.fr/energie/electric/se_ele_a10.htm
Citazione:
“1. pour un fonctionnement en base (plus de 330 jours par an), le nucléaire apparaît avec un coût de production de 28,4 €/MWh TTC plus compétitif que le gaz (35 €/MWh TTC) et le charbon (32 à 33,7 €/MWh TTC). Cette compétitivité s'accroît si l'on tient compte des coûts induits par la limitation des émissions de gaz à effet de serre qui pourraient représenter entre 1,5 et 15€/MWh pour le gaz et le charbon selon les hypothèses faites sur le coût de la tonne de CO2 (de 4€/t à 20€/t).
2. Pour un fonctionnement en semi-base (moins de 200 jours par an) et hors CO2, le gaz est en revanche plus compétitif que le nucléaire
3. Le coût de la production nucléaire est plus stable que celui du charbon et beaucoup plus stable que celui du gaz.”
5.) "The Role of Nuclear Power in Europe" World Energy Council (2007)
http://www.worldenergy.org/other/startdownload.asp?DocumentID=73
Citazione(pag. 73/134) :
"Thus for total cost, the range would extend from 25 to 55 Euro/MWh, depending on the capital cost. The best estimate for a central value would be around 40 Euro/MWh."
6.) "Competitiveness Comparison of the Electricity Production Alternatives" Laapenranta University of Technology (Finland)
https://oa.doria.fi/handle/10024/31043
Grafico comparative rispetto altre fonti:
http://img261.imageshack.us/img261/538/tarjanneluostarinengo5.jpg
http://it.youtube.com/watch?v=BcCMOMPAqF8
Il blog ha intervistato Jeremy Rifkin, autore di fama mondiale, tra i suoi libri: “Economia all’idrogeno”.
Il mondo che conosciamo sta cambiando in fretta. Il petrolio sta finendo. L’energia avrà due caratteristiche: sarà rinnovabile, come il sole e il vento, e distribuita. Ognuno di noi potrà creare la propria energia e metterla a disposizione degli altri in rete.
"Ora, al tramonto [della seconda rivoluzione industriale] ci sono alcune situazioni davvero molto critiche. Il prezzo dell’energia sta drammaticamente salendo e il mercato mondiale del petrolio si è appena avviato al suo picco di produzione. I prezzi del cibo sono raddoppiati negli ultimi anni poiché la produzione di cibo è prevalentemente basata sui combustibili fossili. Appena raggiungeremo il picco della produzione di petrolio, i prezzi saliranno, l’economia globale ristagnerà, avremo recessione e ci saranno persone che non riusciranno a mettere in tavola qualcosa da mangiare. Il “picco del petrolio” avviene si è usato metà del petrolio disponibile. Quando questo avverrà, quando saremo all’apice di questa curva, saremo alla fine dell’era del petrolio perché il costo di estrazione non sarà più sostenibile. Quando arriveremo al picco? L’ottimista agenzia internazionale per l’energia dice che ci arriveremo probabilmente attorno al 2025-2035. D’altra parte negli ultimi anni alcuni dei più grandi geologi del mondo, utilizzando dei modelli matematici molto avanzati, rilevano che arriveremo al picco tra il 2010 e il 2020. Uno dei maggiori esperti sostiene che il picco è già stato raggiunto nel 2005. Ora, il giacimento del Mare del Nord ha raggiunto il picco 3 anni fa. Il Messico, il quarto produttore mondiale, raggiungerà il picco nel 2010, come probabilmente la Russia. Nel mio libro, Economia all’idrogeno, ho speso molte parole su questa questione. Io non so chi ha ragione, gli ottimisti o i pessimisti. Ma questo non fa alcuna differenza, è una piccolissima finestra. La seconda crisi legata al tramonto di questo regime energetico è l’aumento di instabilità politica nei Paesi produttori di petrolio. Dobbiamo capire che oggi un terzo delle guerre civili nel mondo è nei Paesi produttori di petrolio. Immaginate cosa accadrà nel 2009, 2010, 2011, 2012 e così via. Tutti vogliono il petrolio, il petrolio sta diventando sempre più costoso. Ci saranno più conflitti politici e militari nei Paesi produttori. Infine, c’è la questione dei cambiamenti climatici. Se prendiamo gli obiettivi dell’Unione Europea sulla riduzione della Co2, e la UE è la più aggressiva del mondo in questo senso, anche se riuscissimo a raggiungere quegli obiettivi ma non facessero lo stesso India, Cina e altri Paesi, la temperatura aumenterà di 6°C in questo secolo e sarà la fine della civilizzazione come la conosciamo. Lasciatemi dire che quello di cui abbiamo bisogno adesso è un piano economico che sia sufficientemente ambizioso ed efficace per gestire l’enormità del picco del petrolio e dei cambiamenti climatici. Lasciatemi dire che le grandi rivoluzioni economiche accadono quando l’umanità cambia il modo di produrre l’energia, primo, e quando cambia il modo di comunicare, per organizzare questa rivoluzione energetica. All’inizio del XX secolo la rivoluzione del telegrafo e del telefono convergeva con quella del petrolio e della combustione interna, dando vita alla seconda rivoluzione industriale. Ora siamo al tramonto di quella rivoluzione industriale. La domanda è: come aprire la porta alla terza rivoluzione industriale. Oggi siamo in grado di comunicare peer to peer, uno a uno, uno a molti, molti a molti. Io sto comunicando con voi via Internet. Questa rivoluzione “distribuita” della comunicazione, questa è la parola chiave: “distribuita”, questa rivoluzione “piatta”, “equa” della comunicazione proprio ora sta cominciando a convergere con la rivoluzione della nuova energia distribuita. La convergenza di queste due tecnologie può aprire la strada alla terza rivoluzione industriale. L’energia distribuita la troviamo dietro l’angolo. Ce n’è ovunque in Italia, ovunque nel mondo. Il Sole sorge ovunque sul pianeta. Il vento soffia su tutta la Terra, se viviamo sulla costa abbiamo la forza delle onde. Sotto il terreno tutti abbiamo calore. C’è il mini idroelettrico. Queste sono energie distribuite che si trovano ovunque. L’Unione Europea ha posto il primo pilastro della terza rivoluzione industriale, che sono le energie rinnovabili e distribuite. Primo, dobbiamo passare alle energie rinnovabili e distribuite. La UE ha fissato l’obiettivo al 20%. Secondo, dobbiamo rendere tutti gli edifici impianti di generazione di energia. Milioni di edifici che producono e raccolgono energia in un grande impianto di generazione. Questo già esiste. Terzo pilastro: come accumuliamo questa energia? Perché il Sole non splende sempre, nemmeno nella bellissima Italia. Il vento non soffia sempre e le centrali idroelettriche possono non funzionare nei periodi di siccità. Il terzo pilastro riguarda come raccogliamo questa energia e la principale forma di accumulo sarà l’idrogeno. L’idrogeno può accumulare l’energia così come i supporti digitali contengono le informazioni multimediali. Infine, il quarto pilastro, quando la comunicazione distribuita converge verso la rivoluzione energetica generando la terza rivoluzione industriale. Prendiamo la stessa tecnologia che usiamo per Internet, la stessa, e prendiamo la rete energetica italiana, europea e la rendiamo una grande rete mondiale, come Internet. Quando io, voi e ognuno produrrà la sua propria energia come produciamo informazione grazie ai computer, la accumuliamo grazie all’idrogeno come i media con i supporti digitali, potremo condividere il surplus di produzione nella rete italiana, europea e globale nella “InterGrid”, come condividiamo le informazioni in Internet. Questa è la terza rivoluzione industriale. Io lavoro con molte tra le più grandi aziende energetiche del mondo, come consulente. Lasciatemi fare una considerazione in termini di business, non in termini ideologici. Non credo che l’energia nucleare sarà significativa in futuro e credo che sia alla fine del suo corso e qualsiasi governo sbaglierebbe a investire nell’atomo. Vi spiego le ragioni. Non produciamo Co2 con gli impianti nucleari, quindi dovrebbe essere parte della soluzione ai problemi climatici. Ma guardiamo ai numeri. Ci sono 439 impianti nucleari al mondo, oggi, che producono solo il 5% dell’energia che consumiamo. Questi impianti sono molto vecchi. C’è qualcuno in Italia o nel mondo che davvero crede che si possano rimpiazzare i 439 impianti che abbiamo oggi nei prossimi vent’anni. Anche se lo facessimo continueremmo a produrre solo il 5% dell’energia consumata, senza alcun beneficio per i cambiamenti climatici. E’ chiaro che perché ne avesse, dovrebbero coprire almeno il 20% della produzione. Ma perché la produzione di energia sia per il 20% nucleare, dovremmo costruire 3 centrali atomiche ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Capito? Duemila centrali atomiche. Tre nuove centrali ogni mese per sessant’anni. Non sappiamo ancora cosa fare con le scorie. Siamo nell'energia atomica da 60 anni e l'industria ci aveva detto: "Costruite gli impianti e dateci tempo sufficiente per capire come trasportare e stoccare le scorie". Sessant'anni dopo questa industria ci dice "Fidatevi ancora di noi, possiamo farcela", ma ancora non sanno come fare. L'agenzia internazionale per l'energia atomica dice che potremmo avere carenza di uranio tra il 2025 e il 2035, facendo cosi' morire i 439 impianti nucleare che producono il 5% dell'energia del mondo. Potremmo prendere l'uranio che abbiamo e convertirlo in plutonio. Ma avremmo il pericolo del terrorismo nucleare. Vogliamo davvero avere plutonio in tutto il mondo in un'epoca di potenziali attacchi terroristici? Credo sia folle. E infine, una cosa che tutti dovrebbero discutere col vicino di casa: non abbiamo acqua! Questo le aziende energetiche lo sanno ma la gente no. Prendete la Francia, la quintessenza dell'energia atomica, prodotta per il 70%. Questo e' quello che la gente non sa: il 40% di tutta l'acqua consumata in Francia lo scorso anno, e' servita a raffreddare i reattori nucleari. Il 40%. Vi ricordate tre anni fa, quando molti anziani in Francia morirono durante l'estate perche' l'aria condizionata era scarsa? Quello che non sapete e' che non ci fu abbastanza acqua per raffreddare i reattori nucleari, che dovettero diminuire la loro produzione di elettricita'. Dove pensano di trovare, l'Italia e gli altri Paesi, l'acqua per raffreddare gli impianti se non l'ha trovata la Francia?
Quello che dobbiamo fare è democratizzare l’energia. La terza rivoluzione industriale significa dare potere alle persone e per la generazione cresciuta con la Rete questo è la conclusione e il completamento di questa rivoluzione, proprio come ora parliamo in Internet, centinaia di persone sono in Internet, ed è tutto gratuito, e questi possono creare il più grande, decentralizzato, network televisivo, open source, condiviso…perché non possiamo farlo con l’energia? L’Italia è l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili! Ci sono così tante e distribuite energie rinnovabili nel vostro Paese! Mi meraviglio quando vengo nel vostro Paese e vedo che non vi state muovendo nella direzione in cui si muove la Spagna, aggressivamente verso le energie rinnovabili. Per esempio, voi avete il Sole! Avete così tanto sole da Roma a Bari. Avete il Sole! Siete una penisola, avete il vento tutto il tempo, avete il mare che vi circonda, avete ricche zone geotermiche in Toscana, biomasse da Bolzano in su nel nord Italia, avete la neve, per l’idroelettrico, dalle Alpi. Voi avete molta più energia di quella che vi serve, in energie rinnovabili! Non la state usando…io non capisco. L’Italia potrebbe. Credo che, umilmente, quel che posso dire al governo italiano è: a che gioco volete giocare? Se il vostro piano è restare nelle vecchie energie, l’Italia non sarà competitiva e non potrà godere dell’effetto moltiplicatore sull’economia della terza rivoluzione industriale per muoversi nella nuova rivoluzione economica e si troverà a correre dietro a molti altri Paesi col passare del XXI secolo. Se invece l’Italia deciderà che è il momento di iniziare a muoversi verso la terza rivoluzione industriale, le opportunità per l’Italia e i suoi abitanti saranno enormi. Da anni seguo il tuo sito, vorrei che ci fossero voci come la tua in altri Paesi. Ha permesso a cosi' tante persone di impegnarsi insieme...credo sia istruttivo rispetto alla strada che dobbiamo intraprendere."
Jeremy Rifkin
Geniale il paragone con la centrale a petrolio per quel che riguarda le emissioni. Peccato che non sia quella l'alternativa che sta prendendo in considerazione il mondo.
STRONZATE! invece di prendere articoli RIDICOLI su sito come ecoage ecoetc... INFORMATI!
PORTAMI NUMERI! QUALI SONO QUESTE ALTERNATIVE?????
STRONZATE! invece di prendere articoli RIDICOLI su sito come ecoage ecoetc... INFORMATI!
PORTAMI NUMERI! QUALI SONO QUESTE ALTERNATIVE?????
La lettera sottoscritta da tutti quei professori universitari sono stronzate?
A 20 anni sei un po' presuntuoso.
ma vi state rendendo ridicoli!! RIFKIN?? Quello che dice che i reattori vanno ad acqua potabile :mc: :D .:rolleyes:
La lettera sottoscritta da tutti quei professori universitari sono stronzate?
A 20 anni sei un po' presuntuoso.
PROFESSORI CHE NON HANNO UN TITOLO ADATTO.
SONO TUTTI CHIMICI E LE LORO MOTIVAZIONI SONO RIDICOLE.
TI DEVO POSTARE I 100 000 SCIENZIATI DELLA European Physical Society??
In ogni caso tu non puoi analizzare il nucleare fuori dal contesto Italia.
Io del trattamento scorie, visto le recenti esperienze partenopee, mi spavento e non poco.
ma vi state rendendo ridicoli!! RIFKIN?? Quello che dice che i reattori vanno ad acqua potabile :mc: :D .:rolleyes:
Reattori ad acqua? non poi così surreale: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_giugno_13/auto_acqua_giappone_13212016-3932-11dd-acb4-00144f02aabc.shtml
Reattori ad acqua? non poi così surreale: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_giugno_13/auto_acqua_giappone_13212016-3932-11dd-acb4-00144f02aabc.shtml
No guarda io intendevo dire che RIFKIN ha detto una ECOBALLA perchè i reattori nucleari non sono RAFFREDDATI CON ACQUA POTABILE.
In genere sono in prossimità di fiumi o mare.
p.s.
Rifkin diceva che in Francia per colpa delle centrali nucleari c'era penuria di acqua potabile :rolleyes:
In ogni caso tu non puoi analizzare il nucleare fuori dal contesto Italia.
Io del trattamento scorie, visto le recenti esperienze partenopee, mi spavento e non poco.
Su questo ti capisco, le soluzioni per le scorie ci sono bisogna applicarle. Certo non sarei felicissimo se facessero una centrale a Napoli...:rolleyes:
QUALI SONO QUESTE ALTERNATIVE?????
Eolico e solare, ovviamente le tecnologie future e sulle quali non ci sono ancora dati.
Calmino, comunque, eh. :p
Su questo ti capisco, le soluzioni per le scorie ci sono bisogna applicarle.
Sarebbero?
Volevo sottolineare una cosa allucinante della lettera degli scienziati antinucleare, secondo loro una ragione per abbandonare la strada del nucleare è questa :
aumento delle disuguaglianze tra paesi
tecnologicamente avanzati e paesi poveri
non so voi ma mi sembra assolutamente assurda.
Visto che ci sono facciamo un analisi sommaria:
necessità di enormi finanziamenti pubblici,
Non necessariamente in Finalndia il reattore EPR in costruzione è completamente finanziato da enti privati.
insicurezza intrinseca della filiera tecnologica,
questa è pura ideologia ambientalista.
Leggete qui: http://www.ingegnerianucleare.net/Tematiche/4SN/4SNsicurezzaD/4SNsicurezzaD_epr/4SNsicurezzaD_epr.htm
difficoltà a reperire depositi sicuri
per le scorie radioattive
I depositi per le scorie radioattive servono in ogni caso.
Producono scorie gli ospedali come anche le industrie che producono le padelle in teflon:D . Certo con le centrali si dovrà pensare a depositi più grandi.
stretta connessione tra nucleare civile e militare
Le uniche centrali civili che avevano una utilità militare sono quelle dell'URSS. In ogni caso è ovvio che sviluppando il nucleare civile si migliorano quelle conoscenze che poi possono essere applicate in campo militare... MA ANCHE SE FOSSE? Le dobbiamo fare noi le centrali non Bin Laden:D
possibile bersaglio per attacchi terroristici
Le centrali hanno sistemi di sicurezza che nemmeno immaginano.
http://www.ingegnerianucleare.net/Tematiche/4SN/4SNsicurezzaD/4SNsicurezzaD_impatto/4SNsicurezzaD_impatto.htm
scarsità di combustibili nucleari.
Attualmente le scorte conosciute permettono oltre un secolo di autonomia. (Stima Nuclear Energy Agency). Bisogna inoltre dire che Le richerche di nuovi giacimenti sono state sospese per quasi vent'anni: dal 1986 a 2003 e che sono stati scoperti importanti giacimenti in kazakhistan di grandezza quasi paragonabile ai giacimenti in Australia (più grande esportatore) e Canada (2° più grande esportatore). Nel 2035 entreranno in commercio i reattori gen IV veloci autofertilizzanti che consentiranno riserve energetiche per migliaia di anni grazie al solo uranio disponibile ora e grazie alle stesse SCORIE, visto che l’efficenza crescerà di circa 80 VOLTE passando dallo 0,8% fino al 70%. (Fonte: http://live.festivaldellenergia.it/?p=44 ).
Inoltre NON E' VERO che il costo dell'uranio è destinato a salire:
http://www.uxc.com/review/uxc_g_2yr-price.html
Inoltre si deve distinguere il costo dell'Uranio MINERALE e il costo del COMBUSTIBILE! Infatti quello che varia è il costo del Minerale, ma il prezzo del combustibile dipende per lo più dal costo della lavorazione del Minerale.
Il solare costa ancora troppo rispetto a petrolio e fossili.
Tanto da non giustificare ancora la spesa di costruzione e manutenzione delle centrali su larga scala.
In futuro saranno l'unica risposta, oltre all'idroelettrico, il geotermico (gia' sfruttati ampiamente) e altri minori come lo sfruttamento dei moti mareali.
C'e' di buono che mentre l'idroelettrico e' gia' praticamente sfruttato tutto, per il solare ci sara' tanto spazio. E penso giocheremo su quello.
Ragionevolmente penso che spostarsi costera' di piu'. Molto piu' di adesso.
Calmino, comunque, eh. :p
Scusami mi sn fatto prendere un pò la mano.. sarà la 9999 esima discussione sul nucleare a cui partecipo:cry:
Sarebbero?
le ho postate prima. Il link è questo : http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/La%20sistemazione%20in%20sicurezza%20delle%20scorie%20nucleari.pdf
Fonte: università di pisa
Mi ero scordato di precisare che Poiito Ceiivo è cussì:
Sai, più che giocherello quello è il paradiso e ci vogliono tanti denari anche solo per farti 50 gr di caramelle :read:
Pensa a Peppe Peppe che sta li e sa la spassa va...:stordita:
stoccarda è in un paese dove il tuo presidente starebbe al gabbio; preferisco che siano i tedeschi a ridere di te sapendo chi difendi e con quali (non) argomenti :)
in considerazione del fatto che i tuoi argomenti sono a) poitto ceivvo b) peppe peppe a poitto ceivvo c) il mio poster (che però son sicuro piacerà alle tedesche)
e che ormai siamo in polemica personale (che in un forum civile non serve, ma a 30 anni te lo devo insegnare io che ne ho 22 ;)) direi che è inutile proseguire, sai come si dice, don't feed the troll ;)
ps we cummenda, se paghi tanti denari per 50gr di caramelle a poitto ceivvo il fesso sei tu, mica io ;) buona rosicata e buon poitto ceivvo tu che puoi :D
Tetsuya1977
02-07-2008, 17:13
;23146726']stoccarda è in un paese dove
Stoccarda è una città.
preferisco che siano i tedeschi a ridere di te sapendo chi difendi e con quali (non) argomenti :)
Le risate se le stanno facendo in negozio con la tua foto:stordita:
il mio poster (che però son sicuro piacerà alle tedesche)
Vedi sopra -OWNED-
direi che è inutile proseguire, sai come si dice, don't feed the troll ;)
Ok, ti lascio l'ultima risposta.
ps we cummenda, se paghi tanti denari per 50gr di caramelle a poitto ceivvo il fesso sei tu, mica io ;) buona rosicata e buon poitto ceivvo tu che puoi :D
A Poiito Ceiivo tutto costa uno sproposito ma ahitè capita più agli stranieri che agli abituali frequentatori prendere un'inculata muostrosa.
Son sicuro che Peppe Peppe tornerà lamentandosi che ha pagato una doppia 1000 euro a notte... a no, magari quello non te lo dice:read:
Cummenda?
Capisco che ti danno fastidio i figli di papà e quelli coi soldi.. ma Peppe Peppe non è porello anzi..
Dio me ne scampi...ciao, torniamo a ridere...:read:
Tetsuya1977
02-07-2008, 17:25
Caspita leggendo di corsa non ho notato che avevi scritto IN un paese.
Rettifico qui e non edito, onore al merito.
Per il resto continuiamo a ridere e di gusto.:stordita: :read:
^TiGeRShArK^
02-07-2008, 17:30
;23144532']ma guarda che quello che deve sorridere sono io... dovresti darmi il buon esempio a 30 e passa anni e ancora giocherelli con poitto ceivvo? hai scoperto che alla tua veneranda età ti prendono per il culo anche i 20enni? susu... occupati dei contenuti e non dei contenitori ;)
ps. che carino, ti sei anche preso la briga di ingrandire l'immagine di splinder... devo averti proprio punzecchiato :D
non hai visto niente ancora :asd:
E il problema è che nemmeno conosce la differenza tra liberale e comunista e da a me del comunista (e magari anche a travaglio :asd: )
Tetsuya1977
02-07-2008, 17:33
non hai visto niente ancora :asd:
E il problema è che nemmeno conosce la differenza tra liberale e comunista e da a me del comunista (e magari anche a travaglio :asd: )
Jeez...Calabria United...m'arrendo :stordita:
^TiGeRShArK^
02-07-2008, 17:38
Mi ero scordato di precisare che Poiito Ceiivo è cussì:
Sai, più che giocherello quello è il paradiso e ci vogliono tanti denari anche solo per farti 50 gr di caramelle :read:
Pensa a Peppe Peppe che sta li e sa la spassa va...:stordita:
io preferisco questa :cool:
http://www.fotografieitalia.it/foto/289/Scilla_289-04-22-57-7938.jpg
o questa:
http://www.turistaonline.net/Public/FileUploati/08-07-2007-ID_968_capo-vaticano.jpg
Com'è il mare là in teTeschia? :)
P.S. ovviamente le barche nella seconda foto non stanno volando :cool:
Tetsuya1977
02-07-2008, 17:46
Uagliò tu mi metti Capo Vaticano e Scilla, mica hai messo Rimini e Riccione ... su Porto Cervo vincono a mani basse ma sulla Sardegna nord occidentale niente da fare...m'hai fatto venire voglia di mare 'astard :stordita:
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