View Full Version : La bimba che nessuno vuole
La bimba di nessuno
Mamma in coma, papà non la vuole: per legge non può stare con i nonni
SILVANA MOSSANO
CASALE MONFERRATO
Da una settimana, nella nursery dell’Ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria, c’è una neonata senza nome. La madre, una donna di 35 anni, è finita in coma dopo un incidente. L’hanno fatta partorire con un cesareo. Ma poiché non si è più risvegliata, non può riconoscere formalmente la bambina come figlia propria. Neppure l’uomo che potrebbe essere il padre, e che non vive con lei, si è fatto avanti. La neonata rischia di essere affidata a un istituto, in attesa di futura adozione, nonostante i nonni materni siano pronti ad accoglierla. Anzi, si sono presentati all’Ufficio Anagrafe di Casale Monferrato, dove abitano, per iscriverla come figlia della loro figlia, ma si sono visti opporre un rifiuto.
Così è iniziata una corsa contro il tempo per ottenere dal Tribunale dei Minori l’affidamento. Il primo scenario di questa storia assurda, dove il dramma si intreccia con la burocrazia, è la strada di un tranquillo quartiere casalese: qui, la sera del 20 maggio scorso, la donna viene investita da una vettura. Il conducente scappa, ma viene rintracciato più tardi e denunciato per omissione di soccorso. Nel frattempo, i soccorritori si rendono conto della gravità, complicata dal fatto che la giovane è al settimo mese di gravidanza. I medici dell’ospedale di Alessandria, dove la paziente è ricoverata, decidono di intervenire con un taglio cesareo e nasce la bambina. Ma la madre, tuttora in coma farmacologico, non è nelle condizioni di riconoscerla.
Quindi, i nonni non possono prendersi cura della nipotina perché, per la burocrazia, quella bambina non è giuridicamente figlia della loro figlia. In casa, avevano già fatto spazio a un lettino che, fino a una decina di giorni fa, non era previsto, ma si sentono dire che, per lo Stato, quella piccina non è loro nipote. Sono disperati: hanno una figlia ricoverata in Rianimazione che non si sa se si sveglierà e una nipote che non possono stringere tra le braccia. L’avvocato Paolo Casalone, cui si sono rivolti, ha presentato al Tribunale dei minori di Torino una istanza affinché la neonata sia affidata «ai genitori della donna che l’ha partorita». «Bisogna fare in fretta - spiega il legale - affinché la bambina possa essere direttamente presa in custodia dai nonni, senza passare in un istituto, nell’attesa fiduciosa che la madre si svegli dal coma e la riconosca».
La direzione sanitaria dell’ospedale di Alessandria ha subito preparato la documentazione per l’esame del Tribunale. Ora la speranza di due genitori sconvolti dal dolore per una figlia in coma e nonni di una bimba che viene loro negata è riposta nei giudici torinesi.Il nostro codice civile non prevede per la madre l'accertamento automatico della filiazione. Colei che partorisce può scegliere se riconoscere il figlio o invece non essere nominata nell’atto di nascita. Secondo l’articolo 254 del codice civile, se il figlio è stato concepito da persone non sposate, la madre e il padre possono riconoscerlo prima della nascita oppure successivamente. La legge sull’adozione chiude il cerchio: nel caso in cui il figlio non sia riconosciuto né dalla madre né dal padre, il tribunale deve dichiarare lo stato di adottabilità.
Queste norme hanno uno scopo preciso: se una donna non può sopportare gli oneri della maternità, è certamente preferibile darle la possibilità di partorire dichiarando di non volersi occupare del bambino, piuttosto che lasciarle solo la strada dell’interruzione della gravidanza. Ma la legge lascia aperto un problema: che cosa accade se la madre non è in grado di riconoscere il figlio per le proprie condizioni di salute? Una soluzione si può trovare in un istituto introdotto qualche anno fa: l’amministrazione di sostegno. L'articolo 404 del codice civile afferma che la persona che, per effetto di un’infermità, si trova nella impossibilità di provvedere ai propri interessi può essere assistita da un amministratore di sostegno, nominato dal giudice tutelare. È il giudice stesso che determina i poteri dell'amministratore. All’amministratore di sostegno può essere quindi anche attribuito il compito di fare scelte personali e fondamentali per la vita di un malato. Egli dovrà valutare, sotto il controllo del giudice, in quale situazione si verrebbe a trovare il bambino dopo il riconoscimento; dovrà in particolare accertare se, nonostante la malattia della madre e l’assenza del padre, vi è comunque una struttura familiare in grado di occuparsi di lui.
Università di Milano
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200805articoli/33251girata.asp
incredibile con può fare la burocrazia:muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
incredibile con può fare la burocrazia:muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
Infatti, che il giudice muova il culo e nomini il nonno come Amministratore di sostegno senza tante storie.
triste storia.
Però piu che la burocrazia, mi pare un problema di caso eccezzionale non previsto dalla legge.
Senza Fili
29-05-2008, 11:12
povera Italia :doh:
triste storia.
Però piu che la burocrazia, mi pare un problema di caso eccezzionale non previsto dalla legge.
Un altro bell'esempio di come siano "chiare e semplici e soprattutto logiche" le leggi Italiane......
Davvero a volte vorrei che ci invedesse una potenza straniera e rifondasse daccapo tutto........
LucaTortuga
29-05-2008, 12:07
Un altro bell'esempio di come siano "chiare e semplici e soprattutto logiche" le leggi Italiane......
Davvero a volte vorrei che ci invedesse una potenza straniera e rifondasse daccapo tutto........
Lo so che questo non è la sede adatta, ma visto l'andazzo di certe discussioni, sarebbe bello discutere un po' di teoria generale del diritto.
Vi rendereste conto che per sua natura una norma giuridica deve abbracciare la più ampia rosa di situazioni possibili, sancendo un principio generale.
E' del tutto ovvio che ci sarà sempre quel caso particolare (e di donne che partoriscono in coma, converrete, non ce ne sono molte) applicandola al quale la norma produce un'apparente ingiustizia ("summum ius, summa iniuria").
Ma se guardiamo al motivo per cui questa regola è stata introdotta...
("se una donna non può sopportare gli oneri della maternità, è certamente preferibile darle la possibilità di partorire dichiarando di non volersi occupare del bambino, piuttosto che lasciarle solo la strada dell’interruzione della gravidanza")
...non credo che nessuno di voi abbia nulla da obiettare sull'opportunità della medesima.
Ora, questo caso verrà risolto sfruttando altri mezzi previsti dall'ordinamento, non mi sembra il caso di gridare allo "scandalo".
Ma non esiste giurista al mondo che sia in grado di formulare norme che prevedano e trattino in modo "giusto" il 100% dei fatti che la realtà produce.
Teniamolo sempre presente, prima di lanciare accuse ingiustificate.
Concordo con Tortuga.
Si risolvera' bene, lo sento.
A meno che la madre si risvegli e dichiari di non volere riconoscere la figlia. Certo, sarebbe un bel casino...
si ma aspettate...e putacaso la madre NON si risveglia che fa rimane a VITA con i nonni in veci di genitori??
Capisco che è sangue del loro sangue...ma perchè non garantirle un futuro come bambina adottata?:( :(
I Nonni potranno volerle un mondo di bene, potrebb essere l'ultimo ricordo della figlia, nell'ipotesi che muoia, ma sarebbe più sensato (per me) permetterne l'adozione.;)
E se i nonni hanno tutti e due piú di 70 anni?
Tra 10 - 15 anni la bambina si troverebbe in una situazione peggiore.
Se la mamma (speriamo di no) non dovesse svegliarsi non so se sia giusto dare la bimba ai nonni.
si ma aspettate...e putacaso la madre NON si risveglia che fa rimane a VITA con i nonni in veci di genitori??
Capisco che è sangue del loro sangue...ma perchè non garantirle un futuro come bambina adottata?:( :(
I Nonni potranno volerle un mondo di bene, potrebb essere l'ultimo ricordo della figlia, nell'ipotesi che muoia, ma sarebbe più sensato (per me) permetterne l'adozione.;)
Dissento.
E' molto peggio una madre che si sveglia dal coma e vede la figlia che e' stata data in adozione,
piuttosto che una madre che non si sveglia e una nipote in adozione a dei nonni che sono comunque una famiglia e possono volerle altrettanto bene di una qualsiasi altra famiglia casuale.
Dissento.
E' molto peggio una madre che si sveglia dal coma e vede la figlia che e' stata data in adozione,
piuttosto che una madre che non si sveglia e una nipote in adozione a dei nonni che sono comunque una famiglia e possono volerle altrettanto bene di una qualsiasi altra famiglia casuale.
Il problema é che i nonni sono nonni e quindi anziani, a 14 anni questa bambina sara nuovamente senza famiglia con problemi di adattamento ad una nuova famiglia molto peggiori.
In questa storia il tema centrale é il bene della bimba, non della madre e dei nonni.
si ma aspettate...e putacaso la madre NON si risveglia che fa rimane a VITA con i nonni in veci di genitori??
Capisco che è sangue del loro sangue...ma perchè non garantirle un futuro come bambina adottata?:( :(
I Nonni potranno volerle un mondo di bene, potrebb essere l'ultimo ricordo della figlia, nell'ipotesi che muoia, ma sarebbe più sensato (per me) permetterne l'adozione.;)
E se invece la madre si risvegliasse fra qualche anno per scoprire che le hanno dato la figlia in adozione, non sarebbe crudele? In casi in cui la madre non può riconoscere la figlia perchè non in grado di intendere e di volere dovrebbero essere nominato un familiare tutore e dovrebbe essere lui a decidere.
Perchè dovrebbe essere più sensata l'adozione? La famiglia di origine magari non è composta solo dai nonni anziani che con una bimba piccola potrebbero essere in difficoltà, ma anche da zii\zie giovani che potrebbero aiutare la famiglia a crescere la piccola.
La famiglia di origine magari non è composta solo dai nonni anziani che con una bimba piccola potrebbero essere in difficoltà, ma anche da zii\zie giovani che potrebbero aiutare la famiglia a crescere la piccola.
Questo non lo sappiamo, per il momento ci sono solo i nonni.
dave4mame
29-05-2008, 12:51
Infatti, che il giudice muova il culo e nomini il nonno come Amministratore di sostegno senza tante storie.
per mia madre ci mettemmo 5 mesi....
Senza Fili
29-05-2008, 13:22
E se i nonni hanno tutti e due piú di 70 anni?
Tra 10 - 15 anni la bambina si troverebbe in una situazione peggiore.
Se la mamma (speriamo di no) non dovesse svegliarsi non so se sia giusto dare la bimba ai nonni.
Meglio che questi 15 anni li passi in istituto, in una famiglia estranea, o con i nonni, parenti legittimi? :rolleyes:
danny2005
29-05-2008, 13:25
Ma rintracciare il padre è così difficile? :nono:
Cmq sia la bambina deve essere affidata ai nonni; i discorsi sulla loro età li trovo senza senso....(a parte che non sappiamo neppure quanti anni abbiano)
dave4mame
29-05-2008, 13:32
il padre ha piena facoltà di non riconoscerla.
e, tra le righe, si intuisce che non vi è piena certezza di chi sia.
ma, a prescindere da tutto, la state facendo un filo troppo tragica.
diciamo che ci trova in un caso abbastanza atipico di vacatio legis, abilmente sfruttata dalla stampa per far scandalizzare i benpensanti.
ora che si paventi il rischio di adozione verso terzi ce ne corre...
GUSTAV]<
29-05-2008, 14:09
il padre ha piena facoltà di non riconoscerla.
e, tra le righe, si intuisce che non vi è piena certezza di chi sia.
ma, a prescindere da tutto, la state facendo un filo troppo tragica.
diciamo che ci trova in un caso abbastanza atipico di vacatio legis, abilmente sfruttata dalla stampa per far scandalizzare i benpensanti.
ora che si paventi il rischio di adozione verso terzi ce ne corre...
ma non era stata approvata la legge che anche i figli illeggittimi vengono considerati naturali ? :wtf:
basta quindi un analisis del dnc..
dave4mame
29-05-2008, 15:22
è un altro discorso quello che dici tu è l'equiparazione in caso il bimbo venga riconosciuto (e per "assurdo" credo possa essere fatto anche da chi non è davvero il padre).
è lasciata piena facoltà ai genitori (anche alla madre) di non riconoscere il figlio.
LucaTortuga
29-05-2008, 15:23
<;22669193']ma non era stata approvata la legge che anche i figli illeggittimi vengono considerati naturali ? :wtf:
basta quindi un analisis del dnc..
No, fai un po' di confusione.
Quella di cui parli è una riforma del codice civile risalente a 30 anni fa, con la quale i figli naturali (ossia quelli "nati fuori dal matrimonio") sono stati equiparati, quanto a diritti successori ecc.., ai figli legittimi (ossia quelli nati da genitori sposati).
Il riconoscimento, invece, è la dichiarazione da parte del genitore che riconosce il figlio come proprio, così che il legame parentale acquisti valore giuridico (altrimenti rimane esclusivamente biologico).
LucaTortuga
29-05-2008, 15:25
è un altro discorso quello che dici tu è l'equiparazione in caso il bimbo venga riconosciuto (e per "assurdo" credo possa essere fatto anche da chi non è davvero il padre).
è lasciata piena facoltà ai genitori (anche alla madre) di non riconoscere il figlio.
Confermo.
è lasciata piena facoltà ai genitori (anche alla madre) di non riconoscere il figlio.
ma se un genitore può rifiutare il riconoscimento del figlio, com'è possibile che alcune donne dopo aver fatto un figlio con il personaggio famoso di turno diano il via a cause per il "riconoscimento forzato" di paternità? Basta che solo 1 dei 2 lo riconosca che il riconoscimento diventa obbligatorio per l'altro?
dave4mame
29-05-2008, 15:35
ma se un genitore può rifiutare il riconoscimento del figlio, com'è possibile che alcune donne dopo aver fatto un figlio con il personaggio famoso di turno diano il via a cause per il "riconoscimento forzato" di paternità? Basta che solo 1 dei 2 lo riconosca che il riconoscimento diventa obbligatorio per l'altro?
chiedi a Luca... è lui l'azzeccagarbugli :)
no, davvero... è venuto in mente anche a me mentre scrivevo; non ti so rispondere.
penso che, nel caso, puntino all'obbligo "morale" a riconoscere il figlio.
GUSTAV]<
29-05-2008, 15:47
No, fai un po' di confusione.
Quella di cui parli è una riforma del codice civile risalente a 30 anni fa, con la quale i figli naturali (ossia quelli "nati fuori dal matrimonio") sono stati equiparati, quanto a diritti successori ecc.., ai figli legittimi (ossia quelli nati da genitori sposati).
Il riconoscimento, invece, è la dichiarazione da parte del genitore che riconosce il figlio come proprio, così che il legame parentale acquisti valore giuridico (altrimenti rimane esclusivamente biologico).
ah ok, ThankYou :D
LucaTortuga
29-05-2008, 16:35
ma se un genitore può rifiutare il riconoscimento del figlio, com'è possibile che alcune donne dopo aver fatto un figlio con il personaggio famoso di turno diano il via a cause per il "riconoscimento forzato" di paternità? Basta che solo 1 dei 2 lo riconosca che il riconoscimento diventa obbligatorio per l'altro?
Ai sensi dell'art. 269 c.c., la madre o il figlio non riconosciuto possono agire contro il "presunto" padre (anche se defunto) per il riconoscimento giudiziale della paternità naturale.
Al termine del procedimento (il quale ormai si riduce ad una perizia sul dna di padre e figlio), il giudice dichiarerà la sussistenza o meno del legame parentale, con tutto ciò che ne consegue (diritti ereditari, ecc..).
dave4mame
29-05-2008, 16:43
allora proprio mi sfugge qualcosa.
uno dei due genitori ha facoltà di non riconoscere il figlio (e non avere nei suoi confronti alcun obbligo) ma l'altro può di fatto costringerlo a riconoscerlo?
sono quantomeno perplesso...
LucaTortuga
29-05-2008, 16:50
allora proprio mi sfugge qualcosa.
uno dei due genitori ha facoltà di non riconoscere il figlio (e non avere nei suoi confronti alcun obbligo) ma l'altro può di fatto costringerlo a riconoscerlo?
sono quantomeno perplesso...
Guarda, faccio prima a postarti gli artt. del codice che riguardano la materia:
§ 2 Della dichiarazione giudiziale della paternità e della maternità naturale
Art. 269 Dichiarazione giudiziale di paternità e maternità
La paternità e la maternità naturale possono essere giudizialmente dichiarate nei casi in cui il riconoscimento è ammesso.
La prova della paternità e della maternità può essere data con ogni mezzo.
La maternità è dimostrata provando la identità di colui che si pretende essere figlio e di colui che fu partorito dalla donna, la quale si assume essere madre.
La sola dichiarazione della madre e la sola esistenza di rapporti tra la madre e il preteso padre all'epoca del concepimento non costituiscono prova della paternità naturale.
Art. 270 Legittimazione attiva e termine
L'azione per ottenere che sia dichiarata giudizialmente la paternità o la maternità naturale è imprescrittibile riguardo al figlio.
Se il figlio muore prima di avere iniziato l'azione, questa può essere promossa dai discendenti legittimi, legittimati o naturali (258) riconosciuti, entro due anni dalla morte.
L'azione promossa dal figlio, se egli muore, può essere proseguita dai discendenti legittimi, legittimati o naturali riconosciuti.
Art. 271-272 (abrogati)
Art. 273 Azione nell'interesse del minore o dell'interdetto
L'azione per ottenere che sia giudizialmente dichiarata la paternità o la maternità naturale può essere promossa, nell'interesse del minore, dal genitore che esercita la potestà prevista dall'art. 316 o dal tutore. Il tutore però deve chiedere l'autorizzazione del giudice, il quale può anche nominare un curatore speciale.
Occorre il consenso del figlio per promuovere o per proseguire l'azione se egli ha compiuto l'età di sedici anni.
Per l'interdetto l'azione può essere promossa dal tutore previa autorizzazione del giudice.
Art. 274 Ammissibilità dell'azione
L'azione per la dichiarazione giudiziale di paternità o di maternità naturale è ammessa solo quando concorrono specifiche circostanze tali da farla apparire giustificata.
Sull'ammissibilità il tribunale decide in camera di consiglio con decreto motivato, su ricorso (Cod. Proc. Civ. 125, 737) di chi intende promuovere l'azione, sentiti il pubblico ministero e le parti e assunte le informazioni del caso. Contro il decreto si può proporre reclamo con ricorso alla Corte d'appello, che pronuncia anche essa in camera di consiglio.
L'inchiesta sommaria compiuta dal tribunale ha luogo senza alcuna pubblicità e deve essere mantenuta segreta. Al termine dell'inchiesta gli atti e i documenti della stessa sono depositati in cancelleria ed il cancelliere deve darne avviso alle parti le quali, entro quindici giorni dalla comunicazione di detto avviso, hanno facoltà di esaminarli e di depositare memorie illustrative.
Il tribunale, anche prima di ammettere l'azione, può, se trattasi di minore o d'altra persona incapace, nominare un curatore speciale che la rappresenti in giudizio.
Art. 275 (abrogato)
Art. 276 Legittimazione passiva
La domanda per la dichiarazione di paternità o di maternità naturale deve essere proposta nei confronti del presunto genitore o, in mancanza di lui, nei confronti dei suoi eredi (Cod. Proc. Civ. 102).
Alla domanda può contraddire chiunque vi abbia interesse.
Art. 277 Effetti della sentenza
La sentenza che dichiara la filiazione naturale produce gli effetti del riconoscimento (258 e seguenti).
Il giudice può anche dare i provvedimenti che stima utili per il mantenimento, l'istruzione e l'educazione del figlio e per la tutela degli interessi patrimoniali di lui.
Art. 278 Indagini sulla paternità o maternità
Le indagini sulla paternità o sulla maternità non sono ammesse nei casi in cui, a norma dell'art. 251, il riconoscimento dei figli incestuosi è vietato.
Possono essere ammesse dal giudice quando vi è stato ratto o violenza carnale nel tempo che corrisponde a quello del concepimento (Cod. Pen. 519, 523 e seguenti).
Art. 279 Responsabilità per il mantenimento e l'educazione
In ogni caso in cui non può proporsi l'azione per la dichiarazione giudiziale di paternità o di maternità, il figlio naturale può agire per ottenere il mantenimento, I'istruzione e l'educazione (580, 594). Il figlio naturale se maggiorenne e in stato di bisogno può agire per ottenere gli alimenti.
L'azione è ammessa previa autorizzazione del giudice ai sensi dell'art. 274.
L'azione può essere promossa nell'interesse del figlio minore da un curatore speciale nominato dal giudice su richiesta del pubblico ministero o del genitore che esercita la potestà.
dave4mame
29-05-2008, 16:57
stasera piglio in mano il CC e ci faccio una penzata...
intanto grazie per avermi evitato di gironzolare per tutto il libro primo :)
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