Aleres
19-05-2008, 15:25
Non so se e' stato già postato, ho provato a fare una ricerca (manuale) veloce, senza trovar nulla.
Sentivo parlar un conoscente per telefono con la sua ragazza spagnola di questa cosa. Adesso son proprio curioso di veder che razza di "documentario" hanno fatto.
Certo che son pazzi questi di telecinco, non si ricordano chi è il loro boss
Tratto da repubblica.it
"Mafiosi e maschi padroni" i siciliani visti da Telecinco.
Il maschilismo e il dominio della mafia in Sicilia sono i due temi dominanti del programma "Dutifri", paragonabile al nostro "Turisti per caso": stereotipi che hanno già suscitato reazioni di protesta sul sito di Telecinco, su Youtube e nelle sedi dell´istituto, a partire da quella centrale di Madrid. Ad aver suscitato scalpore sono, in particolare, le affermazioni di un´impiegata del centro: racconta che la prima persona che il direttore dell´istituto Cervantes le ha presentato a Palermo è stato il macellaio del quartiere. La donna dice espressamente che el carnicero è il mensajero de la mafia. L´intervista è riportata integralmente e si scarica sul sito di Telecinco (www.telecinco.es) alla voce programas.
Il documentario è intervallato dai commenti degli intervistatori, che manifestano falsa sorpresa per lo scoop appena raccolto e intercalano una serie di «madre mia» e «incredibile». A un certo punto, nel video appare pure il macellaio, ritratto tranquillamente dietro il bancone in abiti da lavoro, quasi come un´icona folcloristica di Palermo. L´impiegata fa chiaramente intendere che il macellaio le è stato presentato come capo del quartiere. Al macellaio viene chiesto il permesso per continuare a fare riprese nella zona.
L´impiegata, sposata con un siciliano, si sofferma su un altro aspetto della cultura locale, il maschilismo. Nel servizio l´Isola viene definita «Stato machista». «Non posso mettere la minigonna perché mi divorano con gli occhi. E quando è morto mio suocero, di Palma di Montechiaro, abbiamo dovuto osservare tre mesi di lutto», dice la signora a Telecinco. Dichiarazioni suffragate dalle frasi di una guida turistica spagnola, la quale racconta come la Sicilia inganni, perché gli uomini sembrano tutti gentili e disponibili ma in realtà l´Isola è chiusa e gli uomini rendono la vita difficile alle donne. Da qui l´assioma di una Sicilia tutta sottomessa alla mafia e alla mamma.
Tra le lettere di protesta sono giunte quelle di gruppi di studenti Erasmus di Palermo che studiano a Valencia e che hanno ritenuto «pesante» il pezzo di colore sulla loro città. In altre lettere si dice invece che «la Spagna non è meglio della Sicilia». Sabrina Mar, una siciliana che vive in Spagna, sostiene che il documentario ha tirato fuori il peggio degli stereotipi che riguardano l´Isola. «È come andare in un paese spagnolo perso tra le montagne e vedere come maltrattano i tori - afferma Sabrina - La Sicilia è un´isola meravigliosa. È sicuro che a coloro che hanno realizzato il programma è stata data una grande ospitalità. Ma hanno riportato solo quello che la gente chiede di vedere, cioè una televisione spazzatura (television basura)».
«Non capisco se questa signora si è resa conto della gravità delle sue dichiarazioni - afferma un altro spettatore palermitano indignato - In primo luogo sembra che l´istituto Cervantes intrattenga un qualche tipo di relazione con la mafia in cambio di una protezione. È come se il centro di cultura italiano di Bilbao pagasse un rivoluzionario dell´Eta invece di rivolgersi alle forze di sicurezza dello Stato».
Sentivo parlar un conoscente per telefono con la sua ragazza spagnola di questa cosa. Adesso son proprio curioso di veder che razza di "documentario" hanno fatto.
Certo che son pazzi questi di telecinco, non si ricordano chi è il loro boss
Tratto da repubblica.it
"Mafiosi e maschi padroni" i siciliani visti da Telecinco.
Il maschilismo e il dominio della mafia in Sicilia sono i due temi dominanti del programma "Dutifri", paragonabile al nostro "Turisti per caso": stereotipi che hanno già suscitato reazioni di protesta sul sito di Telecinco, su Youtube e nelle sedi dell´istituto, a partire da quella centrale di Madrid. Ad aver suscitato scalpore sono, in particolare, le affermazioni di un´impiegata del centro: racconta che la prima persona che il direttore dell´istituto Cervantes le ha presentato a Palermo è stato il macellaio del quartiere. La donna dice espressamente che el carnicero è il mensajero de la mafia. L´intervista è riportata integralmente e si scarica sul sito di Telecinco (www.telecinco.es) alla voce programas.
Il documentario è intervallato dai commenti degli intervistatori, che manifestano falsa sorpresa per lo scoop appena raccolto e intercalano una serie di «madre mia» e «incredibile». A un certo punto, nel video appare pure il macellaio, ritratto tranquillamente dietro il bancone in abiti da lavoro, quasi come un´icona folcloristica di Palermo. L´impiegata fa chiaramente intendere che il macellaio le è stato presentato come capo del quartiere. Al macellaio viene chiesto il permesso per continuare a fare riprese nella zona.
L´impiegata, sposata con un siciliano, si sofferma su un altro aspetto della cultura locale, il maschilismo. Nel servizio l´Isola viene definita «Stato machista». «Non posso mettere la minigonna perché mi divorano con gli occhi. E quando è morto mio suocero, di Palma di Montechiaro, abbiamo dovuto osservare tre mesi di lutto», dice la signora a Telecinco. Dichiarazioni suffragate dalle frasi di una guida turistica spagnola, la quale racconta come la Sicilia inganni, perché gli uomini sembrano tutti gentili e disponibili ma in realtà l´Isola è chiusa e gli uomini rendono la vita difficile alle donne. Da qui l´assioma di una Sicilia tutta sottomessa alla mafia e alla mamma.
Tra le lettere di protesta sono giunte quelle di gruppi di studenti Erasmus di Palermo che studiano a Valencia e che hanno ritenuto «pesante» il pezzo di colore sulla loro città. In altre lettere si dice invece che «la Spagna non è meglio della Sicilia». Sabrina Mar, una siciliana che vive in Spagna, sostiene che il documentario ha tirato fuori il peggio degli stereotipi che riguardano l´Isola. «È come andare in un paese spagnolo perso tra le montagne e vedere come maltrattano i tori - afferma Sabrina - La Sicilia è un´isola meravigliosa. È sicuro che a coloro che hanno realizzato il programma è stata data una grande ospitalità. Ma hanno riportato solo quello che la gente chiede di vedere, cioè una televisione spazzatura (television basura)».
«Non capisco se questa signora si è resa conto della gravità delle sue dichiarazioni - afferma un altro spettatore palermitano indignato - In primo luogo sembra che l´istituto Cervantes intrattenga un qualche tipo di relazione con la mafia in cambio di una protezione. È come se il centro di cultura italiano di Bilbao pagasse un rivoluzionario dell´Eta invece di rivolgersi alle forze di sicurezza dello Stato».