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View Full Version : Al Quaeda rivendica attacco all' ambiasciata italiana nello Yemen


easyand
04-05-2008, 13:11
Terrorismo: al Qaeda rivendica attacco ad ambasciata italiana
03 mag 17:51 Esteri

SANAA (Yemen) - Arriva una rivendicazione di al Qaeda per l'attacco di mercoledi' contro l'ambasciata italiana a Sanaa. Su un sito vicino alla rete di Osama bin Laden, si legge che "l'Organizzazione di al Qaeda nella Penisola arabica-Brigate dei soldati dello Yemen rivendica la responsabilita' per l'operazione benedetta" condotta "il mattino di mercoledi' 30 aprile 2008" contro "l'edificio dell'ambasciata italiana a Sanaa", colpita da "due proietti di mortaio". (Agr)

corriere.it

easyand
04-05-2008, 15:37
Il comunicato: «Cacciamo gli infedeli dalla penisola arabica, luogo sacro dell'Islam»


Al Qaeda: «Volevamo colpire gli italiani»
Sul web la rivendicazione dell'attentato (fallito) contro l'ambasciata di Roma a Sanaa, nello Yemen

ROMA - «L'organizzazione di Al Qaeda nella penisola arabica - Brigate dei soldati dello Yemen», un gruppo affiliato ad Al Qaeda ha rivendicato con un comunicato diramato su Internet un fallito attacco a colpi di mortaio, il 30 aprile scorso, nella capitale yemenita Sanaa, affermando che il bersaglio era l'ambasciata d'Italia.

«CACCIAMO GLI INFEDELI» - Il gruppo - afferma il testo diffuso su un sito di area integralista - «rivendica la responsabilità dell'operazione benedetta... la mattina di mercoledì 30 aprile 2008, (contro) l'edificio dell'ambasciata italiana a Sanaa, (compiuto) con due proiettili di mortaio». L'attacco - aggiunge il testo - mirava a cacciare gli infedeli dalla penisola arabica, dove si trovano i luoghi più sacri dell'Islam. Poco dopo le 7 di mattina, mercoledì scorso, due proiettili di mortaio si erano abbattuti all'esterno del muro di cinta dell'ambasciata d'Italia a Sanaa, senza causare vittime nè danni. I due colpi erano caduti nel cortile dei vicini uffici della dogana. Nella stessa zona vi sono anche la sede di alcuni partiti, l'ambasciata saudita, e il ministero delle finanze. L'ambasciatore d'Italia a Sanaa Mario Boffo aveva affermato che «gli interessi occidentali sono potenziali obiettivi». Ma «questa volta - aveva aggiunto - non credo volessero colpire noi, perchè i colpi sono esplosi a una distanza tale che non credo si sia trattato di un errore di mira».

I PRECEDENTI - Lo scorso 18 marzo un analogo attacco a colpi di mortaio aveva preso di mira - secondo una rivendicazione dello stesso gruppo - l'ambasciata Usa a Sanaa, centrando invece una vicina scuola femminile e uccidendo un agente e una studentessa. Il 6 aprile, tre razzi erano stati lanciati contro un complesso residenziale abitato soprattutto da americani, senza causare vittime. Due giorni dopo, Washington aveva ordinato al personale non essenziale della propria ambasciata di lasciare lo Yemen, paese d'origine della famiglia di Osama Bin Laden.

VIAGGI SCONSIGLIATI - La Farnesina già da tempo sconsiglia i viaggi in Yemen, se «non determinati da motivi di effettiva necessità», perchè in tutto il Paese è presente «un elevato rischio di atti terroristici» che includono il rapimento di turisti. Lo scorso 18 gennaio due belghe e due yemeniti morirono nell'attacco contro una comitiva di turisti nello Yemen orientale, rivendicato da Al Qaida, come quello del luglio 2007 in cui rimasero ucciso quattro spagnoli. Il paese è tormentato anche da un'endemica guerriglia interna condotta da tribù sciite. Venerdì un sanguinoso attentato in una moschea a Saada, nello Yemen nord occidentale, ha causato 18 morti e decine di feriti. Le autorità ne hanno attribuito la responsabilità ai ribelli, che però hanno smentito.



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