radiovoice
23-04-2008, 15:03
ROMA - "Il Comandante Provinciale dei carabinieri, Colonnello Vittorio Tomasone, violando la normativa militare consente a Gianni Alemanno, candidato a sindaco di Roma, di svolgere campagna elettorale all'interno della sua caserma. L'episodio è accaduto lunedì mattina nella sede del Comando Provinciale, a Piazza San Lorenzo in Lucina, dove Alemanno ha incontrato i rappresentanti "sindacali dell'Arma" di Roma".
La grave denuncia, girata anche alla procura militare di Roma, arriva dal Sinacc, il Sindacato Nazionale Carabinieri in congedo. "L'articolo 6 - ricorda l'associazione - impone che le forze armate debbano in ogni circostanza mantenersi al di fuori delle competizioni politiche e stabilisce che ai militari è fatto divieto di '... svolgere propaganda a favore o contro partiti, associazioni politiche o candidati ad elezioni politiche ed amministrative'. Inoltre l'articolo 7 vieta riunioni non di servizio nell'ambito dei luoghi militari o comunque destinati al servizio".
Il Sinacc sottolinea poi che "a prescindere dalla normativa vigente, è indubbio che la campagna elettorale svolta all'interno della caserma, con l'avallo del Colonnello Vittorio Tomasone, è un gesto illegale, inaudito, inopportuno, che lede il prestigio delle forze armate e dell'Arma dei carabinieri" e chiede "quali provvedimenti saranno presi nei confronti dell'ufficiale, innanzitutto dal Comandante di Regione, Baldassare Favara, e in secondo luogo dall'autorità ministeriale".
Richiesta di giustizia alla quale lo stesso sindacato sembra non credere. "Considerando la vittoria della destra al governo e la campagna elettorale che si sta svolgendo all'interno delle caserme, a favore del Popolo della Libertà - si legge nella denuncia - nutriamo forti dubbi sulla punizione del manchevole".
"Ma il Sinacc - lamenta il Responsabile Nazionale del sindacato, Folco Formiga - non può esimersi dal denunciare questo fatto che offende la dignità dei militari e mortifica chi rigorosamente svolge i propri compiti rispettando la legalità". "Non è possibile - conclude Formiga - assistere a semplici carabinieri che vengono sanzionati per fatti risibili ed alti ufficiali che possono disporre indisturbati ed impuniti di apparati militari come cosa propria, agendo in violazione delle normative militari".
(23 aprile 2008)
repubblica.it
La grave denuncia, girata anche alla procura militare di Roma, arriva dal Sinacc, il Sindacato Nazionale Carabinieri in congedo. "L'articolo 6 - ricorda l'associazione - impone che le forze armate debbano in ogni circostanza mantenersi al di fuori delle competizioni politiche e stabilisce che ai militari è fatto divieto di '... svolgere propaganda a favore o contro partiti, associazioni politiche o candidati ad elezioni politiche ed amministrative'. Inoltre l'articolo 7 vieta riunioni non di servizio nell'ambito dei luoghi militari o comunque destinati al servizio".
Il Sinacc sottolinea poi che "a prescindere dalla normativa vigente, è indubbio che la campagna elettorale svolta all'interno della caserma, con l'avallo del Colonnello Vittorio Tomasone, è un gesto illegale, inaudito, inopportuno, che lede il prestigio delle forze armate e dell'Arma dei carabinieri" e chiede "quali provvedimenti saranno presi nei confronti dell'ufficiale, innanzitutto dal Comandante di Regione, Baldassare Favara, e in secondo luogo dall'autorità ministeriale".
Richiesta di giustizia alla quale lo stesso sindacato sembra non credere. "Considerando la vittoria della destra al governo e la campagna elettorale che si sta svolgendo all'interno delle caserme, a favore del Popolo della Libertà - si legge nella denuncia - nutriamo forti dubbi sulla punizione del manchevole".
"Ma il Sinacc - lamenta il Responsabile Nazionale del sindacato, Folco Formiga - non può esimersi dal denunciare questo fatto che offende la dignità dei militari e mortifica chi rigorosamente svolge i propri compiti rispettando la legalità". "Non è possibile - conclude Formiga - assistere a semplici carabinieri che vengono sanzionati per fatti risibili ed alti ufficiali che possono disporre indisturbati ed impuniti di apparati militari come cosa propria, agendo in violazione delle normative militari".
(23 aprile 2008)
repubblica.it