View Full Version : Biocarburanti - Art. di Romano Prodi
scorpionkkk
13-04-2008, 13:59
CARO direttore, dopo aver tanto parlato della crisi energetica e della crisi finanziaria ci siamo finalmente resi conto di un dramma ancora più grande e di conseguenze immediate per l'umanità: la crisi alimentare.
Miliardi di persone soprattutto in Africa, in Asia e in America centro-meridionale, sono colpiti da un progressivo e insostenibile rincaro di tutti i prodotti agricoli, dal grano alla soia, dal riso al mais, dal latte alla carne. Ogni giorno scoppiano rivolte e si ha notizie di repressioni.
Alcuni governi, come quello egiziano, sono costretti a impiegare nel sussidio del pane la gran parte delle risorse generate dalla buona crescita economica e in altri casi, come nel Corno d'Africa, nei paesi subsahariani e a Haiti non resta che la fame e la sempre più vicina prospettiva di una tragica carestia.
Alla base di questi aumenti di prezzi vi sono certo anche realtà positive, come il miglioramento della dieta in Cina, in India e in molti altri paesi. Per nutrirsi con la carne si impiega infatti una superficie di terreno di almeno cinque volte superiore di quanto richiesto da una nutrizione a base di cereali.
Vi sono altre realtà rispetto alle quali ben poco si può fare, come l'aumento dei prezzi dei carburanti e dei fertilizzanti necessari a produrre o trasportare i prodotti alimentari.
Ma vi è una decisione politica che sta aggravando in modo precipitoso la situazione ed è la progressiva sottrazione di suolo alla produzione di cibo per utilizzarlo a produrre biocarburanti. Sulla carta questo risponde al nobile scopo di attenuare la nostra dipendenza dalla benzina e dal gasolio nei trasporti e così facendo, ridurre l'impatto ambientale in termini di anidride carbonica. Purtroppo le cose non stanno così.
I più recenti studi (come quelli dell'Ocse e Royal Society) sostengono invece che con le tecnologie oggi impiegate per produrre biocarburanti, il bilancio energetico è solo marginalmente positivo o addirittura negativo. Il computo preciso dipende dalle specifiche realtà territoriali ma vi è chi autorevolmente sostiene (come le analisi apparse su National Resources Research) che l'energia impiegata per produrre biocarburanti sia negli Stati Uniti del 30% superiore all'energia prodotta.
Complessivamente un bel disastro sia dal punto di vista energetico che da quello ambientale. Ma il disastro ancora più grande è quello di mettere in conflitto il cibo con il carburante in un periodo già di scarsità. Un conflitto vero, tragico.
Per descriverlo in modo semplice e fortemente evocativo basta dire che il grano richiesto per riempire il serbatoio di un così detto Sport Utility Vehicle (Suv) con etanolo (240 chilogrammi di mais per 100 litri di etanolo) è sufficiente per nutrire una persona per un anno. E già siamo arrivati ad utilizzare per usi energetici intorno al 20% di tutta la superficie coltivata a mais negli Stati Uniti.
Una superficie più grande della Svizzera è stata sottratta di colpo alla produzione di cibo per effetto delle pressioni delle potenti lobby agricole e di una parte non informata o distratta di quelle ambientalistiche. E nel frattempo, come conseguenza, il prezzo della terra e dei fertilizzanti sale in tutto il mondo facendo a sua volta moltiplicare il prezzo dei prodotti alimentari. E questo fa scoppiare tumulti per la fame a Città del Messico, in Egitto, nel west Bengala, in Senegal, in Mauritania mentre la Fao ci dice che 36 paesi hanno oggi bisogno di urgenti spedizioni di grano e di riso.
Questo non comporta che la produzione di energie alternative vada del tutto cancellata perché vi sono situazioni in cui essa non è in diretta concorrenza con la produzione agricola, utilizzando terreni non alternativi a produzioni alimentari, aree boschive o biomasse. E soprattutto bisogna incentivare la ricerca sulla "seconda generazione" di biocarburanti, attraverso la selezione di nuove specie, attraverso una maggiore efficienza dei processi e l'utilizzazione di terre marginali (ad es. il bosco ceduo) non alternative all'agricoltura.
E' quindi necessario che i governi smettano di sovvenzionare gli agricoltori al fine di produrre meno cibo, obbligando i paesi poveri a svenarsi per assicurare il pane quotidiano a coloro che muoiono di fame. E bisogna che questo obiettivo venga tradotto subito in decisioni politiche. La prima di queste decisioni è di intervenire dove sono in corso i drammi maggiori.
Rendere quindi subito disponibili i 500 milioni di dollari richiesti per l'emergenza del Programma Alimentare Mondiale delle nazioni Unite e il miliardo e mezzo di dollari richiesto dalla Fao. Ma non si può non affrontare nel contempo il problema politico fondamentale, in modo da invertire l'aspettativa di ulteriori aumenti dei prodotti alimentari prima che i paesi che hanno produzione eccedente proibiscano (come hanno già cominciato a fare) l'esportazione di prodotti alimentari trasformando, con questo, l'attuale crisi in tragedia mondiale.
I due prossimi grandi appuntamenti internazionali, cioè la riunione della Fao a Roma e dei G8 in Giappone, debbono diventare il momento di discussione e di decisione di una nuova politica che fermi i danni dell'attuale politica e che possa redistribuire al mondo le risorse alimentari di cui ha bisogno.
Non sono decisioni facili, ma bisogna agire perché sia negli Stati Uniti che in Europa la produzione di carburante in concorrenza col cibo si fermi e gli incentivi vengano riservati agli studi e alle ricerche necessarie per arrivare alla produzione di biocarburanti di nuova generazione. Non possiamo più ammettere che la gente muoia di fame in Africa perché c'è qualcuno negli Stati Uniti che considera i voti degli agricoltori o dei proprietari terrieri più importanti della sopravvivenza di milioni di persone. È vero che la politica di oggi è stata decisa quando si pensava di vivere in un mondo di scarsità energetica e di eccedenza alimentare. Ma oggi le cose non stanno più così.
È ora quindi di cambiare politica perché i rimedi finora adottati sono peggiori del male che si voleva curare. Queste sono le politiche serie che la globalizzazione ci impone e l'Italia non può certo sottrarsi alle sue responsabilità.
fonte: http://www.repubblica.it/ (http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/ambiente/cibo-nel-mondo/prodi-cibo/prodi-cibo.html)
Inizio questo thread perchè secondo me offre tre spunti interessanti di cui parlare:
1) TECNICO : ovvero come l'utilizzo di energie alternative costringe da una parte a ripensare i vecchi meccanismi produttivi, dall'altra contribuisce a metterli in crisi (in assenza di alternative di elevato rendimento)
2)SOCIALE: l'utilizzo di energie alternative e "locali" come "nuovo liberalismo" di eliminazione dei vecchi processi di interdipendenza produttiva mondiale (gli USA che condizionano l'Africa che condiziona un altro paese e cosi via..)
3)POLITICO: (nella fattispecie italiana) ovvero Romano Prodi, dopo due anni di governo senza mai approfondire in pubblico tale tematica se ne esce con un spunto devo dire interessante. E' un problema dell'informazione o di sottovalutazione dell'intelligenza/capacità informativa della politica nostrana. O magari la politica nostrana sa e se ne frega? E' questo il messaggio?
^TiGeRShArK^
13-04-2008, 14:09
sono sostanzialmente d'accordo con tutto quanto detto da prodi, anche se a dir la verità ignoro le cifre del rapporto energia necessaria per creare i bio-combustibili/energia ricavata e quindi non saprei se quelle fornite sono corrette.
red.hell
13-04-2008, 14:14
articolo molto interessante
grazie per la segnalazione :)
gigio2005
13-04-2008, 14:18
finalmente qualcuno che dice che i biocarburanti sono FUFFA!!!!
miliardi di ettari di terreni coltivabili destinati alla produzione di benzina!!
:muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
Mailandre
13-04-2008, 14:32
Non da ultimo , il grosso problema dell'ACQUA,... un problema che già investe larga parte della popolazione Mondiale.
Per produrre un litro di biodiesel servono 4000 litri di acqua per l'irrigazione delle colture e durante il processo chimico di trasformazione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Biodiesel
gigio2005
13-04-2008, 14:37
l'unico biocarburante possibile secondo me e' quello prodotto dalle alghe
La questione è complessa a mio parere i biocarburanti dovrebbero essere utilizzati se e solo se la loro produzione non danneggi la produzione di generi alimentari, in questo caso dovremmo utilizzare le biomasse prodotte dalla spazzatura e dal compost in eccesso. Si potrebbe pensare anche a terreni fino ad ora non coltivati quali il deserto, qui la biotecnologia potrebbe fare finalmente la differenza con l'utilizzo di piante ogm pensate per essere coltivate nel deserto e con lo scopo di produrre biocarburanti. Ma tutto ciò abbisogna di progetti, investimenti ed pianificazione, tutto ciò l'attuale politica, dominata dagli interessi economici, non sembra in grado di farlo.
scorpionkkk
13-04-2008, 15:05
La questione è complessa a mio parere i biocarburanti dovrebbero essere utilizzati se e solo se la loro produzione non danneggi la produzione di generi alimentari, in questo caso dovremmo utilizzare le biomasse prodotte dalla spazzatura e dal compost in eccesso. Si potrebbe pensare anche a terreni fino ad ora non coltivati quali il deserto, qui la biotecnologia potrebbe fare finalmente la differenza con l'utilizzo di piante ogm pensate per essere coltivate nel deserto e con lo scopo di produrre biocarburanti. Ma tutto ciò abbisogna di progetti, investimenti ed pianificazione, tutto ciò l'attuale politica, dominata dagli interessi economici, non sembra in grado di farlo.
Ecco..questo è molto interessante: biocarburante come derivato del compost biologico anzichè come materia prima e finale dalla coltivazione.
Un'altra vittoria per chi tifa per i sistemi misti..
CarloR1t
13-04-2008, 16:50
E' noto da tempo che i biocarburanti da coltivazione su terra non sono una soluzione ma un problema anche molto grave:
http://www.rtsi.ch/trasm/falo/welcome.cfm?idg=0&ids=956&idc=25120
La trazione futura poi dovrebbe essere quella elettrica con energia ricavata anche da molte centrali solari/eoliche, nei limiti dei tempi di transizione verso una maggior produzione e risparmio di elettricità. E soprattutto la logistica della produzione e dei trasporti va ottimizzata, non gonfiata per diventare un business assurdo fine a se stesso, presumibilmente grazie al cattivo uso dei contributi ricevuti dalle aziende pagati dai contribuenti per l'occupazione, tipo le patatine con patate prodotte in Germania, lavate in Sicilia, ritornate in Germania per essere affettate, mandate a Zurigo per essere fritte e infine insacchettate a Genova. Oltre al telelavoro da applicare ogni qual volta non sia indispensabile spostarsi quotidianamente.
Per me è l'informazione che non riporta certi temi di cui si occupano alcuni personaggi noti, non solo politici, e quando lo fa molti argomenti vanno in onda alle 23. Anche raitre che dovrebbe essere più versata al sociale ci mette del suo costringendo Report a andare in onda dopo le 21:30 della domenica preferendo le chiacchiere della Littizzetto e ospiti vari, così il pubblico più distratto viene catturato prima da un altro canale.
Ma Prodi è presidente del consiglio (ancora per poco) dell'Italia o dei Paesi del terzo mondo? Invece di andare a preoccuparsi di loro che pensasse un po' alla situazione italiana che tutto è tranne che rosea. Ci sono un sacco di famiglie che sono in crisi economica, i conti non gli tornano più, sono indebitate, stanno eliminando i cibi più costosi (carne e pesce...) e via discorrendo. Invece di fare la superpotenza economica delle banane pensiamo prima ai cazzi nostri va... :rolleyes:
gigio2005
13-04-2008, 17:17
Ma Prodi è presidente del consiglio (ancora per poco) dell'Italia o dei Paesi del terzo mondo? Invece di andare a preoccuparsi di loro che pensasse un po' alla situazione italiana che tutto è tranne che rosea. Ci sono un sacco di famiglie che sono in crisi economica, i conti non gli tornano più, sono indebitate, stanno eliminando i cibi più costosi (carne e pesce...) e via discorrendo. Invece di fare la superpotenza economica delle banane pensiamo prima ai cazzi nostri va... :rolleyes:
post piu' inutile della storia?
:mbe:
Negadrive
13-04-2008, 17:20
Alla fine la bioenergia si tradurrà in quella dell'uomo, che dovrà pedalare sulla sua auto a pedali. :sofico:
post piu' inutile della storia?
:mbe:
Non mi sembra di aver bisogno del tuo bollino di approvazione per postare... :fagiano:
CarloR1t
13-04-2008, 17:24
Al di là del fattore umano per cui fa bene a pensare come si possono risolvere certe situazioni in paesi stranieri anche se non ci riguardano, non capisco perchè siamo tanto provinciali da non capire che quei problemi riguardano anche noi. Il tema dell'energia e dell'alimentazione mondiale, come per la produzione spostata nei dei paesi in via di sviluppo, ha effetti pesanti su lavoro e i consumi occidentali. Esiste una politica estera di cui occuparsi che non esclude l'altra e include anche questi temi, mi pare.
FiSHBoNE
13-04-2008, 17:25
Ma Prodi è presidente del consiglio (ancora per poco) dell'Italia o dei Paesi del terzo mondo? Invece di andare a preoccuparsi di loro che pensasse un po' alla situazione italiana che tutto è tranne che rosea. Ci sono un sacco di famiglie che sono in crisi economica, i conti non gli tornano più, sono indebitate, stanno eliminando i cibi più costosi (carne e pesce...) e via discorrendo. Invece di fare la superpotenza economica delle banane pensiamo prima ai cazzi nostri va... :rolleyes:
in questi tempi di nervoso egoismo mi sembra un'uscita decisamente infelice questa. A parte che Prodi ora non è certo più nelle condizioni di poter fare qualcosa di particolare per l'Italia, e a parte che gli aumenti di prezzo dei generi alimentari si ripercuotono anche sui "nostri" poveri, ti sembra che la nostra situazione sia vagamente paragonabile a quella del terzo mondo? Pensi mai che con questo andazzo globale con questa polarizzazione sempre più netta ricchi vs poveri le popolazioni che vivono di stenti possano raggiungere una sorta di "massa critica" che avvii un periodo di kaos mondiale? Bisognerebbe sforzarsi di guardare un pò oltre la punta del dito, tantopiù perchè se si innesca una tendenza sbagliata (un esempio tra tanti.... l'amianto), più passa il tempo più è difficile correggerla. Mi sembra un articolo che lascia sicuramente il tempo che trova ma riguarda concetti interessanti e da non sottovalutare.
in questi tempi di nervoso egoismo mi sembra un'uscita decisamente infelice questa. A parte che Prodi ora non è certo più nelle condizioni di poter fare qualcosa di particolare per l'Italia, e a parte che gli aumenti di prezzo dei generi alimentari si ripercuotono anche sui "nostri" poveri, ti sembra che la nostra situazione sia vagamente paragonabile a quella del terzo mondo? Bisognerebbe sforzarsi di guardare un pò oltre la punta del dito, tantopiù perchè se si innesca una tendenza sbagliata (un esempio tra tanti.... l'amianto), più passa il tempo più è difficile correggerla. Mi sembra un articolo che lascia sicuramente il tempo che trova ma riguarda concetti interessanti e da non sottovalutare.
Ma mica discuto sul fatto che abbia torto o ragione nel merito di quello che dice, però quando parla di stanziare soldi per combattere la fame nel mondo ecc ecc non mi sta per niente bene. Anche se la nostra situazione non è paragonabile a quella del Terzo Mondo comunque è molto più grave di quanto vogliono far credere i nostri cari politici che vogliono sempre far apparire l'Italia come una grande potenza economica, generosa e saggia. :rolleyes:
Siamo sull'orlo di una grave recessione e ci mettiamo a dare soldi a destra e a manca... :rolleyes:
Ah ovviamente la prima cosa da eliminare sono le missioni estere, specie quella completamente inutile in Libano.
Sawato Onizuka
13-04-2008, 17:35
drakend mi stai simpatico (e come direbbe il dr. house: "Questo non è un bene") :D
drakend mi stai simpatico (e come direbbe il dr. house: "Questo non è un bene") :D
Oh e perché non è un bene? :D
scorpionkkk
13-04-2008, 17:41
Ma Prodi è presidente del consiglio (ancora per poco) dell'Italia o dei Paesi del terzo mondo? Invece di andare a preoccuparsi di loro che pensasse un po' alla situazione italiana che tutto è tranne che rosea. Ci sono un sacco di famiglie che sono in crisi economica, i conti non gli tornano più, sono indebitate, stanno eliminando i cibi più costosi (carne e pesce...) e via discorrendo. Invece di fare la superpotenza economica delle banane pensiamo prima ai cazzi nostri va... :rolleyes:
1)si potrebbe anche discutere di questo..ma cosa c'entra con il thread?: due alternative
a)le manovre economiche per risanare l'Italia forse non sono connesse alle strategie geopolitiche che attualmente drenano i nostri vecchi apparati industriali e di produzione?
b)le strategie di produzione energetica forse non hanno nulla a che fare con i costi sostenuti da questa nazione sgarrupata?
scorpionkkk
13-04-2008, 17:42
Al di là del fattore umano per cui fa bene a pensare come si possono risolvere certe situazioni in paesi stranieri anche se non ci riguardano, non capisco perchè siamo tanto provinciali da non capire che quei problemi riguardano anche noi. Il tema dell'energia e dell'alimentazione mondiale, come per la produzione spostata nei dei paesi in via di sviluppo, ha effetti pesanti su lavoro e i consumi occidentali. Esiste una politica estera di cui occuparsi che non esclude l'altra e include anche questi temi, mi pare.
QUOTO
Ma mica discuto sul fatto che abbia torto o ragione nel merito di quello che dice, però quando parla di stanziare soldi per combattere la fame nel mondo ecc ecc non mi sta per niente bene. Anche se la nostra situazione non è paragonabile a quella del Terzo Mondo comunque è molto più grave di quanto vogliono far credere i nostri cari politici che vogliono sempre far apparire l'Italia come una grande potenza economica, generosa e saggia. :rolleyes:
Siamo sull'orlo di una grave recessione e ci mettiamo a dare soldi a destra e a manca... :rolleyes:
Ah ovviamente la prima cosa da eliminare sono le missioni estere, specie quella completamente inutile in Libano.
Qui nessuno stava parlando di soldi, la questione non va banalizzata il fatto e che se dobbiamo consumare noi biocarburanti per poi non far mangiare la gente la cosa non è eticamente accettabile. Come al solito c'è sempre qualcuno che ama definirsi cristiano e se ne infischia altamente della gente che muore di fame (non è riferito a te) pur di trovare un carburante a basso prezzo.
1)si potrebbe anche discutere di questo..ma cosa c'entra con il thread?: due alternative
a)le manovre economiche per risanare l'Italia forse non sono connesse alle strategie geopolitiche che attualmente drenano i nostri vecchi apparati industriali e di produzione?
b)le strategie di produzione energetica forse non hanno nulla a che fare con i costi sostenuti da questa nazione sgarrupata?
Uhm forse non lo ho sottolineato a sufficienza quello che criticavo: non contesto Prodi nel merito delle contro-misure da prendere a livello internazionale contro l'impennata dei prezzi alimentari, sono contrario però al fatto che l'Italia stanzi altri soldi per gli altri. Sono decenni che continuiamo a dare soldi al Terzo Mondo senza venire a capo di niente quindi:
1) bisogna rivedere drasticamente le modalità con cui verranno elargiti gli aiuti in futuro, assicurandosi in particolare che arrivino davvero a destinazione...
2) l'Italia adesso non può certo permettersi di dare soldi in giro. Abbiamo una buona percentuale della nostra popolazione che non arriva a fine mese e comincia a razionare il mangiare per cui è il caso di stanziare gli aiuti prima per noi...
Dato che comunque questo problema è provocato dalla speculazione di alcune lobby agricole gli si impone di dare la priorità alle coltivazioni alimentari, altrimenti gli si espropria tutto. Il cibo è un bisogno fondantamentale ed anche il concetto di libertà di impresa e proprietà privata è subordinato a questo.
von Clausewitz
13-04-2008, 18:16
umh Prodi terminata la sua esperienza con la politica italiana riscopre la sua vena terzomondista, che aspiri a qualche incarico tipo ONU o similari?
intanto come spesso succede in Italia, il politico (sempre provinciale) ciurla nel manico e cerca di darla a bere al popolo bue
leggete cosa pensava Prodi (che alle scorse elezioni ho pur votato) dell'argomento biocarburanti:
http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=3369
Il Brasile detiene con gli Stati Uniti il 72% della produzione mondiale di etanolo e ne è leader nelle tecnologie di produzione. Così l’obiettivo del presidente del Consiglio Romano Prodi e’ stato quello di firmare con il presidente Ignacio Lula Da Silva accordi di cooperazione che possano aumentare in Italia la produzione ed il consumo di energia senza rischi per l’ambiente.
‘’L’intesa Eni - Petrobras e’ un’ intesa potenzialmente enorme ’’ ha commentato Prodi. ‘’Si parte da un progetto specifico ma si intende mettere a frutto l’ innovazione sia da parte brasiliana sia da parte di Eni nelle tecniche di raffinazione ed elaborazione. Non è solo un discorso commerciale ma di cooperazione tecnologica che può andare oltre le due imprese impegnate oggi e coinvolgere le strutture di ricerca di entrambi i paesi ’’, ha detto il presidente del Consiglio.
I giornali brasiliani hanno paragonato l’interesse di Prodi per i biocarburanti a quello del presidente degli Stati Uniti Gorge Bush che , in visita a San Paolo agli inizi di questo mese , ha gettato le basi per un ampliamento del mercato globale dell’etanolo.
http://musibrasil.net/articolo.php?id=1829
Come previsto, nella dichiarazione è stata sottolineata anche l'importanza della cooperazione nel settore dei biocombustibili. Proprio su questo argomento, il giorno precedente a San Paolo Prodi ha dichiarato l'intenzione dell'Italia di investire 480 milioni di dollari nell'installazione di quattro industrie di biodiesel in Brasile in un periodo di quattro anni.
http://www.staffettaonline.com/articolo.aspx?ID=51382
Biodiesel, Prodi in Brasile per Eni-Petrobras
Bonelli (Verdi): meglio filiera nazionale
Ci sono anche le bioenergie all'ordine del giorno della visita di Romano Prodi in Brasile, iniziata ieri. Lo ha confermato lunedì il Presidente del Consiglio appena giunto in Sudamerica: “uno degli obbiettivi concreti principali di questa missione è proprio il rapporto Eni-Petrobras nelle nuove energie”, ha detto Prodi a chi gli chiedeva della poss ...
no, dico io, manco un anno è passato e tu ti metti a fare la verginella con un voltafaccia incredibile come se nulla fosse e non ne sapessi niente, quando invece ti sei adoperato in questo senso fino a ieri?
vabbè, roba ordinaria per il politicume italiano
von Clausewitz
13-04-2008, 18:23
Non da ultimo , il grosso problema dell'ACQUA,... un problema che già investe larga parte della popolazione Mondiale.
Per produrre un litro di biodiesel servono 4000 litri di acqua per l'irrigazione delle colture e durante il processo chimico di trasformazione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Biodiesel
si, però mi dovresti spiegare, chessò, come l'acqua del wisconsin, usata per irrigare i campi del wisconsin, determini invece una penuria d'acqua chessò nel sahel
ah naturalmente anche le altre colture necessitano di acqua, ne più, ne meno, delle colture per i biocarburanti
quello dell'acqua mi sembra un non-problema, le culture per biocarburanti non le fanno infatti dove c'è penuria d'acqua
von Clausewitz
13-04-2008, 18:38
verba volant, scripta manent
ttp://www.eventi-eni.it/media/2007/03/
h27.03.07
Eni, presto la firma nell’accordo con Petrobas
L'accordo riguarda la produzione di etanolo in Africa, il progetto ambizioso è di Paolo Scaroni, lo ha annunciato il presidente del Consiglio Romano Prodi, in seguito ad una visita in Brasile.
"Sì, penso di sì. Uno degli obbiettivi concreti principali di questa missione è proprio il rapporto Eni-Petrobras nelle nuove energie, ha risposto Prodi a chi gli chiedeva se ci sarà un accordo tra i due gruppi nelle prossime ore."
Leggi l'articolo su "Reuters Italia" (26/03/2007):
Eni, presto firma accordo con Petrobras - Prodi
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha confermato che nelle prossime ore dovrebbe esserci la firma dell'accordo tra Eni e Petrobras sui biocarburanti.
Leggi l'articolo su "Agi News" (26/03/2007):
PRODI: NELLE PROSSIME ORE FIRMA ACCORDO ENI-PETROBRAS
"Uno degli obiettivi concreti principali della nostra missione in Brasile è proprio il rapporto tra Eni e Petrobras sulle nuove energie" ha anzi commentato il premier. L'intesa dovrebbe prevedere una joint venture tra Eni e Petrobras per la produzione di etanolo in Africa. In Brasile nelle prossime ore dovrebbe dunque giungere l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, oggi a Mosca per l'incontro col suo omologo di Gazprom, Alexei Miller, nel corso del quale i due manager hanno rilevato i progressi raggiunti nella realizzazione dell'accordo dello scorso 14 novembre."
Leggi l'articolo su "Affari Italiani" (26/03/2007):
Eni/ Scaroni globetrotter dalla Russia al Brasile per siglare nuovi accordi
"L'intesa punterà a sviluppare in Angola una produzione in joint venture di biocarburanti, l'energia pulita che in Brasile è da tempo una realtà, ma che in Europa è appena agli inizi."
Leggi l'articolo su "Il sole 24ore" (27/03/2007):
Energia, patto Italia-Brasile
Con Prodi in Brasile è arrivato anche l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, che ha un ambizioso progetto con l'ente energetico brasiliano Petrobras, in Angola e Mozambico. "L'Eni ha mantenuto trattative con la Petrobras per sviluppare un audace progetto di partnership per la produzione di etanolo da canna da zucchero in paesi africani - ha detto ancora Skaf - Questa iniziativa sarà una joint venture italo-brasiliana".
Leggi l'articolo su "Italiaestera" (27/03/2007):
ECONOMIA: l'Italia costruirà quattro fabbriche di biodiesel in Brasile. Accordo Eni- Petrobras
Pubblicato il 27.03.07 11:17
http://www.invisiblewater.org/ita/notizie/articoli/a_chi_l_amazzonia_alle_imprese_italiane
Mentre il presidente del Consiglio Prodi firmava a Brasilia l'accordo sul biodiesel con Lula, la delegazione della San Marco Petroli incontrava la Embrapa (agenzia brasiliana per l'agrobusiness), la segreteria di stato dell'Amazonas per l'agricoltura, l'agenzia per lo sviluppo dello stato di Amazonas (Idam); i petrolieri italiani venivano accompagnati a visitare le terre, le serre con i semi - ibridi - di palma pronti da piantare. Sul tavolo la mappa dell'Amazzonia: il dito puntato sugli obiettivi, su una parte di quelle terre che il governo dell'Amazonas vuole destinare al biodiesel.
FiSHBoNE
13-04-2008, 18:52
Uhm forse non lo ho sottolineato a sufficienza quello che criticavo: non contesto Prodi nel merito delle contro-misure da prendere a livello internazionale contro l'impennata dei prezzi alimentari, sono contrario però al fatto che l'Italia stanzi altri soldi per gli altri. Sono decenni che continuiamo a dare soldi al Terzo Mondo senza venire a capo di niente quindi:
1) bisogna rivedere drasticamente le modalità con cui verranno elargiti gli aiuti in futuro, assicurandosi in particolare che arrivino davvero a destinazione...
2) l'Italia adesso non può certo permettersi di dare soldi in giro. Abbiamo una buona percentuale della nostra popolazione che non arriva a fine mese e comincia a razionare il mangiare per cui è il caso di stanziare gli aiuti prima per noi...
Dato che comunque questo problema è provocato dalla speculazione di alcune lobby agricole gli si impone di dare la priorità alle coltivazioni alimentari, altrimenti gli si espropria tutto. Il cibo è un bisogno fondantamentale ed anche il concetto di libertà di impresa e proprietà privata è subordinato a questo.
forse avevo male interpretato il senso del discorso, penso come altri. Questa ultima precisazione mi trova molto d'accordo, a parte il discorso che i soldi della carità internazionale vengano tolti al piatto delle famiglie italiane. Col giro di soldi che ha un paese "occidentale" basterebbe limitare uno dei tanti sprechi e si creerebbe disponibilità per cose utili come la ricerca, l'educazione, e tra le tante anche il sostentamento alimentare e medico di paesi poveri. Io vedo più saggio prendersela con la malagestione della finanza pubblica che con questi prelievi, tantopiù che molte volte sono rimasto sorpreso da come, almeno in teoria, bastino pochissimi euro per mettere in pratica là cose che immaginavo più costose come vaccini, integratori alimentari, strutture scolastiche etc., per i quali dunque c'è una sorta di ottimizzazione fino all'ultimo spicciolo delle risorse. Una goccia nel mare sicuramente, ma visto che a livello politico la capacità risolutiva dei paesi più sviluppati è quasi nulla in quanto usa come solo metro il ritorno economico, se si toglie anche questa goccia c'è davvero da preoccuparsi, preoccuparsi tra l'altro con la coscienza sporca perchè basta pensare ai nostri piccoli sprechi quotidiani, moltiplicarli per quanti seguono il nostro stile di vita, e impallidire al pensiero di come sia possibile non aver ancora fatto il grande botto. Il mio spreco principale, mea culpa, è il consumo di corrente dei pc.
Mailandre
13-04-2008, 19:09
si, però mi dovresti spiegare, chessò, come l'acqua del wisconsin, usata per irrigare i campi del wisconsin, determini invece una penuria d'acqua chessò nel sahel
ah naturalmente anche le altre colture necessitano di acqua, ne più, ne meno, delle colture per i biocarburanti
quello dell'acqua mi sembra un non-problema, le culture per biocarburanti non le fanno infatti dove c'è penuria d'acqua
OK VON...
la problematica , deriva dal fatto che già il 70% delle risorse idriche mondiali ,siano utilizzate per l'agricoltura Alimentare.... (fonte FAO)
il fatto che la produzione debba anche far fronte al fabbisogno Energetico , mi fa pensare a qualcosa che non sarà sostenibile...
Poi sappiamo degli studi sulle alghe e OGM .......
scorpionkkk
13-04-2008, 19:54
Uhm forse non lo ho sottolineato a sufficienza quello che criticavo: non contesto Prodi nel merito delle contro-misure da prendere a livello internazionale contro l'impennata dei prezzi alimentari, sono contrario però al fatto che l'Italia stanzi altri soldi per gli altri. Sono decenni che continuiamo a dare soldi al Terzo Mondo senza venire a capo di niente quindi:
1) bisogna rivedere drasticamente le modalità con cui verranno elargiti gli aiuti in futuro, assicurandosi in particolare che arrivino davvero a destinazione...
2) l'Italia adesso non può certo permettersi di dare soldi in giro. Abbiamo una buona percentuale della nostra popolazione che non arriva a fine mese e comincia a razionare il mangiare per cui è il caso di stanziare gli aiuti prima per noi...
Dato che comunque questo problema è provocato dalla speculazione di alcune lobby agricole gli si impone di dare la priorità alle coltivazioni alimentari, altrimenti gli si espropria tutto. Il cibo è un bisogno fondantamentale ed anche il concetto di libertà di impresa e proprietà privata è subordinato a questo.
Il mio dubbio è: non so se gli "aiuti" internazionali siano davvero aiuti o siano piuttosto dei rompighiaccio da accompagnare a manovre di tipo specultativo/economico nel senso di effettuare operazioni di colonialismo di mercato.
CarloR1t
13-04-2008, 20:39
Il mio dubbio è: non so se gli "aiuti" internazionali siano davvero aiuti o siano piuttosto dei rompighiaccio da accompagnare a manovre di tipo specultativo/economico nel senso di effettuare operazioni di colonialismo di mercato.
Quoto, è su questo che bisogna tenere gli occhi aperti senza far mancare il giusto sostegno. Uno sviluppo costruttivo attraverso le migliori scelte, mezzi e trasmissione di know how oggi a disposizione sono un vantaggio per le popolazioni che li ricevono e una cosa buona da fare per l'occidente. E al di là del giusto principio solidale ne beneficeremo tutti in futuro. Poi è ovvio che ogni paese deve fare i suoi conti e vedere fino a quanto può investire in ogni momento, ma con tantissimi altri sprechi che abbiamo penserei a quelli prima!
Anche Report in onda ora non è molto fuori tema...
von Clausewitz
13-04-2008, 21:43
OK VON...
la problematica , deriva dal fatto che già il 70% delle risorse idriche mondiali ,siano utilizzate per l'agricoltura Alimentare.... (fonte FAO)
il fatto che la produzione debba anche far fronte al fabbisogno Energetico , mi fa pensare a qualcosa che non sarà sostenibile...
Poi sappiamo degli studi sulle alghe e OGM .......
volevo solo dire che nel sahel o nel medioriente l'acqua scarseggia e continuerà a scarseggiare indipendentemente dal fatto che in brasile piuttosto che in nordamerica coltivino culture per il biodiesel o l'etanolo ;)
-kurgan-
13-04-2008, 22:02
Ma Prodi è presidente del consiglio (ancora per poco) dell'Italia o dei Paesi del terzo mondo? Invece di andare a preoccuparsi di loro che pensasse un po' alla situazione italiana che tutto è tranne che rosea. Ci sono un sacco di famiglie che sono in crisi economica, i conti non gli tornano più, sono indebitate, stanno eliminando i cibi più costosi (carne e pesce...) e via discorrendo. Invece di fare la superpotenza economica delle banane pensiamo prima ai cazzi nostri va... :rolleyes:
Se ci disinteressiamo della sorte del terzo mondo, poi non stupiamoci di trovare milioni (miliardi?) di immigrati anche clandestini che vogliono trasferirsi nei paesi più ricchi. E' un semplice rapporto di causa->effetto ;)
Se ci disinteressiamo della sorte del terzo mondo, poi non stupiamoci di trovare milioni (miliardi?) di immigrati anche clandestini che vogliono trasferirsi nei paesi più ricchi. E' un semplice rapporto di causa->effetto ;)
Poi ho integrato quel post con quello che ho scritto dopo perché non mi sono spiegato benissimo lì.
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