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View Full Version : Catastrofi naturali


Ikar
04-04-2008, 19:29
Ciao... devo svolgere un tema di italiano.
Titolo: Catastrofi natural: la scienza dell'uomo di fronte all'imponderabile della natura!
Deve essere un saggio breve e vi risparmio la lettura dei documenti :D

Dal titolo per caso, a qualcuno viene qualche idea?

Grazie

hibone
04-04-2008, 19:39
Ciao... devo svolgere un tema di italiano.
Titolo: Catastrofi natural: la scienza dell'uomo di fronte all'imponderabile della natura!
Deve essere un saggio breve e vi risparmio la lettura dei documenti :D

Dal titolo per caso, a qualcuno viene qualche idea?

Grazie

il titolo è un po una cazzata... :D l'imponderabile della natura...

la tua posizione qual'è in merito?!
sei scettico verso l'ambientalismo di facciata?!
sei per la protezione degli animali...
sei fatalista per cui " se deve succedere succede" ?!

io dico che chi vuole fare qualcosa fa... vedi nord danimarca e svezia 8o norvergia?!) gli altri si nascondono dietro un ambientalismo di facciata fatto di buoni propositi e belle parole, e nulla di concreto...

per non parlare di quelle associazioni ambientaliste che sono per la "cristallizzazione della natura" salvaguardare tutto a tutti i costi, tranne forse quello che non gli fa comodo...


ps.
attento/a come sviluppi il tuo saggio breve... rischi di metterti contro il prof :D

killercode
04-04-2008, 21:58
Ovviamente la cosa più importante non è quello che pensi tu ma la qual'è la posizione della tua prof.
Comunque ho fatto un tema così anch'io tempo fa e ci avevo scritto sopratutto di come fosse importante salvaguardate le piante (io amo particolarmente le piante :fagiano: ), di come ridurre le emissioni inquinanti (e qui ho perso un voto perchè ero favorevole al nucleare :doh: )..e bla bla bla...

p.s. la natura non è imponderabile...è solo che ci sono troppe variabili da considerare :D

Ikar
09-04-2008, 13:54
Vi ringrazio per i consigli preziosi che mi avete dato.

Sapreste darmi qualche spunto con uno di questi due documenti?

«Il XX secolo ci ha insegnato che l’universo è un posto più bizzarro di quanto si immagini... Né l’instabilità dell’atomo, né la costanza della velocità della luce si accordano allo schema classico della fisica newtoniana. Si è aperta una frattura fra ciò che è stato osservato e quanto gli scienziati possono invece spiegare. A livello microscopico i cambiamenti sono improvvisi e discontinui: gli elettroni saltano da un livello energetico all’altro senza passare per stadi intermedi; alle alte velocità non valgono più le leggi di Newton: la relazione fra forza e accelerazione è modificata, e così pure la massa, le dimensioni e perfino il tempo... La speranza che tutti i fenomeni naturali possano essere spiegati in termini di materia, di forze fondamentali e di variazioni continue è più esile di quanto si creda, anche negli ambiti di ricerca più familiari. Ciò vale per buona parte della fisica e per alcuni aspetti della chimica, scienza che solo nel XIX secolo è divenuta rigorosamente quantitativa, mentre è molto meno vero per la chimica organica e per la biochimica. Scienze della Terra, come la geologia o la meteorologia, in cui la complessità non può essere troppo idealizzata, si basano più su descrizioni e giudizi qualitativi specializzati che su una vera teoria».

A. VOODCKOC – M. DAVIS, La teoria delle catastrofi, Milano, 1982

«Comprendere il mondo, agire sul mondo: fuor di dubbio tali sono gli obiettivi della scienza. In prima istanza si potrebbe pensare che questi due obiettivi siano indissolubilmente legati. Infatti, per agire, non bisogna forse avere una buona intelligenza della situazione, e inversamente, l’azione stessa non è forse indispensabile per arrivare ad una buona comprensione dei fenomeni?... Ma l’universo, nella sua immensità , e la nostra mente, nella sua debolezza sono lontani dall’offrirci sempre un accordo così perfetto: non mancano gli esempi di situazioni che comprendiamo perfettamente, ma in cui ci si trova ugualmente in una completa incapacità di agire; si pensi ad un tizio la cui casa è invasa da un’inondazione e che dal tetto sui cui si è rifugiato vede l’onda che sale o lo sommerge. Inversamente ci sono situazioni in cui si può agire efficacemente senza comprenderne i motivi... quando non possiamo agire non ci resta più che fare buon viso a cattivo gioco e accettare stoicamente il verdetto del destino... Il mondo brulica di situazioni sulle quali visibilmente possiamo intervenire, ma senza sapere troppo bene come si manifesterà l’effetto del nostro intervento».

R. THOM, Modelli matematici della morfogenesi, Torino, 1985

hibone
09-04-2008, 14:56
Vi ringrazio per i consigli preziosi che mi avete dato.

Sapreste darmi qualche spunto con uno di questi due documenti?



imho sono troppo.... "vecchi" filosofeggianti e poco pratici...

io porrei più l'attenzione sul fatto che una "visione di insieme" sia necessaria. evitando estremismi da qualsiasi parte essi siano..
la scienza e e la conoscenza senza buon senso vanno poco lontano...