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View Full Version : Nave americana in rotta per il Libano, Hezzbollah protesta


easyand
03-03-2008, 23:36
Ma gli hezzy hanno il prosciutto sugli occhi? Si lamentano di 1 nave a 60 miglia dalla costa quando in questo periodo ne hanno quasi 10 europee entro la fascia delle 30 miglia? :mbe:


La decisione di inviare il cacciatorpediniere Cole al largo delle acque libanesi prova che gli Stati Uniti stanno interferendo negli affari libanesi, e che queste interferenze stanno prendendo una piega "militare". Questo è il pensiero di Hussein Hajj Hassan, esponente Hezbollah.
Giovedì scorso gli Stati Uniti avevano annunciato che l’USS Cole (DDG 67), un caccia lanciamissili della classe Arleigh Burke equipaggiato con il sistema Aegis, aveva lasciato Malta per fare rotta sulle acque al largo del Libano, mantenendosi a circa 60 miglia dalla costa, dove dovrebbe essere raggiunto a breve da altre due unità navali militari della US Navy.
L’ammiraglio Michael Mullen capo degli stati maggiori congiunti americani, ha valutato la presenza nell’area del USS Cole come "importante", sottolineando che gli USA così non intendono mandare "un forte segnale ad alcuno", cercando così di negare che il messaggio fosse rivolto ad Iran e Siria, paesi da sempre accusati dagli USA di ingerenze nella politica libanese; secondo Mullen però, inviando nelle acque libanese il Cole gli Stati Uniti hanno voluto mostrare di essere impegnati nella questione libanese e di "essere nelle vicinanze"
Tra l’altro, proprio in queste giorni è entrato nell’Area of Responsability della Sesta Flotta americana, che comprende anche il Mediterraneo, il gruppo navale anfibio della Nassau, rinforzando il dispositivo navale americano in zona.
Ricordiamo che il Libano, per la grave crisi istituzionale che attraversa il paese da tempo, da oltre tre mesi non ha un presidente.
Il Premier libanese Fuad Sinora, da sempre accusato da Hezbollah di essere troppo filo-americano, per cercare di gettare acqua sul fuoco delle polemiche ha dichiarato di non aver richiesto l’invio di navi da guerra nelle acque libanesi; lo stesso ha poi chiesto spiegazioni all’ambasciatrice USA in Libano, Michele Sison, che ha risposto che la nave non entrerà nelle acque territoriali libanesi e che la sua presenza vuole essere un contributo americano alla stabilità della regione.
L’invio di questa nave, inoltre, ha un significato simbolico: il 12 ottobre del 2000 proprio l’USS Cole fu oggetto, nel porto yemenita di Aden, di un attentato effettuato da terroristi di Al Qaeda, che causò la morte di 17 ed il ferimento di 39 marinai americani e aprì una enorme falla nella fiancata della nave.
La nave fece ritorno nel mese successivo negli USA, dove fu trasportata dalla nave da trasporto pesante norvegese Blue Marlin; dopo lavori costati 250 milioni di dollari, la nave ritornò in linea nell’aprile del 2002.
Ricordiamo che il 29 febbraio scorso il contrammiraglio italiano Ruggiero Di Biase (a destra), comandante del gruppo navale di EUROMARFOR, ha avvicendato nelle acque libanesi un collega tedesco al comando della forza navale multinazionale incaricata di sorvegliare le acque territoriali libanesi e assistere la marina del Paese dei Cedri.
Dal 29 febbraio scorso, dunque, il comandante del gruppo navale di EUROMARFOR sta operando, come Task Force maritime 448, sotto mandato ONU nell’ambito di UNIFIL (UN Interim Force in Lebanon).
Oltre alle quattro unità navali del gruppo navale di EUROMARFOR, tra queste le italiane Nave Espero e Nave Comandante Bettica, nelle acque libanesi il contrammiraglio italiano Ruggiero Di Biase ha ai suoi ordini anche navi turche, greche, tedesche e danesi.
Dopo l’operazione "Leonte", che segnò la fase iniziale dell’impegno nazionale nel Paese dei Cedri con il dispiegamento della early entry force, la Marina Militare ritorna in questa zona proprio nel periodo in cui, tra diverse accuse di interferenze nella politica libanese, ed i raid israeliani in profondità nella striscia di Gaza, l’atmosfera torna a surriscaldarsi.

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