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02-03-2008, 19:25
Milano, 2 mar. (Apcom) - I programmi elettorali di Pd e Pdl non hanno la copertura sufficiente, al momento visibile, per mantenere gli impegni. E' quanto emerge da un'analisi del Sole 24 Ore, che mette a confronto le promesse di Walter Veltroni e Silvio Berlusconi con i relativi costi.
Da quanto rileva l'analisi del quotidiano economico, il programma del Pdl ha un costo che oscilla tra i 72 e gli 82 miliardi, mentre quello del Pd varia tra i 19 e i 28. La copertura al momento espressa per il Pdl, però, è di appena 33,35 miliardi, mentre quella del Pd arriva a 18,35 miliardi.
Per il centro-destra la priorità è quella delle tasse: via Ici, Irap e tagli Irpef: l'obiettivo è far scendere dal 43,33 a sotto il 40% la pressione fiscale. Secondo il Sole 24 Ore, ciò porterà a un taglio di 53 miliardi per le casse dello Stato. La copertura è affidata alla lotta all'evasione fiscale, affidando ai Comuni il 30% di compartecipazione sulle somme recuperate.
Il Pd punta a togliere un punto di Irpef all'anno per tre anni, con un taglio da circa 6,8 miliardi ogni 12 mesi per le casse pubbliche. La copertura è affidata al recupero dei evasione fiscale basato su controlli severi e frequenti.
I programmi sono molto diversi in tema di lavoro: Veltroni punta sul salario minimo a circa mille euro mensili per i precari, caricando l'extra costo sulle imprese alle quali spetterebbero, però, incentivi sulle assunzioni. Berlusconi punta su una strategia più liberale, estendendo la legge Biagi e completando la Borsa lavoro.
Sul tema degli incentivi, rileva il Sole 24 Ore, i programmi sono molto simili: se si ipotizzasse di stanziare 250 milioni di euro per ognuna delle voci di incentivazione diretta si scoprirebbe che Veltroni spenderebbe più o meno come Berlusconi e, spesso, per le stesse cose.
bhè non credo ci sia molto da dire su quale sia il programma più verosimile..
Da quanto rileva l'analisi del quotidiano economico, il programma del Pdl ha un costo che oscilla tra i 72 e gli 82 miliardi, mentre quello del Pd varia tra i 19 e i 28. La copertura al momento espressa per il Pdl, però, è di appena 33,35 miliardi, mentre quella del Pd arriva a 18,35 miliardi.
Per il centro-destra la priorità è quella delle tasse: via Ici, Irap e tagli Irpef: l'obiettivo è far scendere dal 43,33 a sotto il 40% la pressione fiscale. Secondo il Sole 24 Ore, ciò porterà a un taglio di 53 miliardi per le casse dello Stato. La copertura è affidata alla lotta all'evasione fiscale, affidando ai Comuni il 30% di compartecipazione sulle somme recuperate.
Il Pd punta a togliere un punto di Irpef all'anno per tre anni, con un taglio da circa 6,8 miliardi ogni 12 mesi per le casse pubbliche. La copertura è affidata al recupero dei evasione fiscale basato su controlli severi e frequenti.
I programmi sono molto diversi in tema di lavoro: Veltroni punta sul salario minimo a circa mille euro mensili per i precari, caricando l'extra costo sulle imprese alle quali spetterebbero, però, incentivi sulle assunzioni. Berlusconi punta su una strategia più liberale, estendendo la legge Biagi e completando la Borsa lavoro.
Sul tema degli incentivi, rileva il Sole 24 Ore, i programmi sono molto simili: se si ipotizzasse di stanziare 250 milioni di euro per ognuna delle voci di incentivazione diretta si scoprirebbe che Veltroni spenderebbe più o meno come Berlusconi e, spesso, per le stesse cose.
bhè non credo ci sia molto da dire su quale sia il programma più verosimile..