View Full Version : [3d uniti] salario minimo: è giusto?
Secondo me la proposta di Veltroni di introdurre una regolamentazione legale per un salario minimo è la maggiore novità a livello di politica macroeconomica proposta negli ultimi anni.
Posto questo articolo, che è vecchio (del 2004) ma che è utile per chiarire i termini della discussione.
E che non può essere accusato di essere scritto ad uso propagandistico
fonte Lavoce.info
Perché è giusto introdurre un salario minimo in Italia
di Tito Boeri e Roberto Perotti 11.05.2004
Il salario minimo deve esclusivamente proteggere le categorie più a rischio di emarginazione e sfruttamento e non rappresentate. I salari di imprese operanti nel medesimo settore, ma in regioni diverse potrebbero così differenziarsi maggiormente in base alle condizioni del mercato del lavoro e ai livelli di produttività, favorendo l’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno e l’uscita dal sommerso. Non deve essere usato invece come surrogato di altri strumenti contro la povertà, che nel nostro paese colpisce soprattutto chi un lavoro non ce l’ha.
Sebbene un istituto di questo tipo esista in quasi tutti i paesi europei, in Italia si è sempre parlato poco del salario minimo, per i motivi ben evidenziati nell'intervento di Pietro Ichino. Una delle tante lezioni delle recenti vicende di Melfi è che è giunto il momento di parlarne di più.
È importante chiarire lo scopo del salario minimo. A nostro avviso, il salario minimo deve esclusivamente proteggere le categorie più a rischio di emarginazione e sfruttamento e non rappresentate, per le quali l'alternativa sarebbero salari ancora più bassi e ancora meno tutele nel sommerso. Un uso diverso del salario minimo, che interferisca in modo sostanziale con il funzionamento del mercato del lavoro di altre categorie già ben rappresentate, avrebbe effetti deleteri sull'occupazione.
Compressione salariale e decentramento della contrattazione collettiva
Data questa premessa, partiamo dalla situazione italiana corrente. Come è noto, il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da una elevata compressione salariale; per molti economisti, questa è una delle cause principali degli elevati tassi di disoccupazione di certe categorie di lavoratori, che rimangono "priced out" dal mercato del lavoro, e della disoccupazione nel Mezzogiorno. Questa elevata compressione salariale è in parte dovuta alla pratica giurisprudenziale di considerare come riferimento nella determinazione del "salario equo" in caso di contenzioso, proprio il salario più basso stabilito dalla contrattazione collettiva del settore.
In questo contesto, un salario minimo stabilito per legge – ma inferiore al salario minimo implicito nei contratti collettivi – sarebbe il nuovo punto di riferimento obbligato per la giurisprudenza, rimpiazzando il salario minimo implicito nella contrattazione collettiva. I salari di imprese operanti nel medesimo settore, ma in regioni diverse potrebbero così differenziarsi maggiormente in base alle condizioni del mercato del lavoro e ai livelli di produttività, favorendo l'occupazione nelle regioni del Mezzogiorno.
Chiaramente, un salario minimo fissato a un livello troppo alto potrebbe anche avere l'effetto opposto, cioè porre un freno alla dispersione salariale. Per evitare che ciò avvenga, è essenziale fissare il salario minimo a un livello sufficientemente basso, tale da proteggere esclusivamente le categorie più deboli – in generale, anche quelle meno sindacalizzate.
Il salario minimo avrebbe anche l'effetto di incoraggiare il decentramento della contrattazione collettiva, poiché priverebbe quest'ultima della copertura che le viene assicurata da una tradizione giurisprudenziale che interferisce troppo con la libera contrattazione fra le parti a livello di azienda. Il tutto senza dover aspettare la soluzione della disputa sulla corretta interpretazione degli articoli 36 e 39 della Costituzione – una soluzione che molto probabilmente richiederà anni.
Un secondo vantaggio dell'introduzione di un salario minimo sufficientemente basso è che offrirebbe un incentivo in più per uscire dal sommerso – un'azione oggi troppo costosa per molte aziende al livello di salario minimo stabilito dalla giurisprudenza. Misure temporanee per favorire l'emersione si sono rivelate del tutto inefficaci a ridurre le dimensioni dell'economia sommersa nel nostro paese.
Sarebbe utile accompagnare l'introduzione del salario minimo con misure che riducano il prelievo fiscale e contributivo sui lavori pagati ai salari minimi e al di sopra di questi (ad esempio, in Francia gli sgravi si estendono fino ai lavori pagati 1,7 volte i salari minimi). È un modo per ridurre il costo del lavoro e aumentare i salati netti al tempo stesso, incentivando ulteriormente l'emersione del sommerso.
Differenze per età, non per regioni
Come abbiamo accennato, un salario minimo deve essere fissato a un livello basso. Nei paesi dell'Unione europea è generalmente tra il 50 e il 60 per cento del salario orario medio nel settore manifatturiero, mentre negli Stati Uniti è più basso (inferiore al 40 per cento). Bisogna invece resistere alla tentazione politica di stabilire il salario minimo a un livello eccessivo, perché questo porterebbe a esiti occupazionali peggiori degli attuali. È quindi importante fissare il salario minimo avendo presente le condizioni del mercato del lavoro nel Mezzogiorno, ponendolo a un livello tale da renderlo vincolante solo per le categorie più deboli nelle regioni meridionali. Ma sarebbe sbagliato differenziare il salario minimo per regione perché ciò aprirebbe il varco a forme di interferenza politica nel mercato del lavoro difficilmente controllabili.
È, invece, importante differenziare il salario minimo in base all'età, come in Olanda. In Italia la diffusione del lavoro a basso salario è particolarmente elevata fra i lavoratori più giovani; di conseguenza, un salario minimo che protegga i lavoratori anziani più deboli metterebbe fuori mercato i più giovani, condannandoli a una prospettiva di una vita da disoccupati cronici. D'altra parte, il basso salario tra i giovani è in gran parte solo una tappa verso lavori meglio remunerati. È importante che questi bassi salari possano essere pagati anche in impieghi regolari e contratti permanenti, onde evitare che i giovani rimangano segregati nel sommerso o in contratti che offrono meno tutele dal punto di vista previdenziale e assicurativo.
Salario minimo e povertà
Infine, è importante notare che il salario minimo non deve essere usato come surrogato di altri strumenti contro la povertà. Il salario minimo non riesce infatti a discriminare i lavoratori a basso salario di famiglie benestanti.
Per combattere efficacemente la povertà, sono quindi necessari altri strumenti, più mirati, come un reddito minimo garantito e sussidi condizionati all'impiego. (1)
Un salario minimo come quello che proponiamo serve unicamente per contrastare il fenomeno dei "working poor", di chi è povero mentre ha un lavoro. Questo è un fenomeno crescente nel nostro paese, ma pur sempre marginale nel panorama della nostra povertà; quest'ultima, infatti, colpisce soprattutto chi un lavoro non ce l'ha.
Varilion
20-02-2008, 18:07
Critiche:
-Un salario minimo, calcolato sugli standard delle zone economicamente più disagiate, non risolve i problemi delle medesime categorie (precari etc..) in zone con stipenti già più alti, ma anche un costo della vita decisamente più elevato.
-Un salario minimo "di legge" potrebbe influenzare il mercato del lavoro facendo tendere tutti gli stipendi delle categorie in cui è applicato verso quel minimo, o quantomeno frenandone l'aumento visto che in ogni caso costituirebbe un punto fisso che definisce "il giusto" (o che viene percepito come "il giusto").
- E' sempre molto difficile applicare medesimi standard a zone molto eterogenee, ed economicamente parlando l'Italia è uno degli stati più ereogenei dell'UE, non sarebbe più opportuno applicare provvedimenti differenziati su zone (regioni?) economicamente omogenee?
Critiche:
-Un salario minimo, calcolato sugli standard delle zone economicamente più disagiate, non risolve i problemi delle medesime categorie (precari etc..) in zone con stipenti già più alti, ma anche un costo della vita decisamente più elevato.
-Un salario minimo "di legge" potrebbe influenzare il mercato del lavoro facendo tendere tutti gli stipendi delle categorie in cui è applicato verso quel minimo, o quantomeno frenandone l'aumento visto che in ogni caso costituirebbe un punto fisso che definisce "il giusto" (o che viene percepito come "il giusto").
- E' sempre molto difficile applicare medesimi standard a zone molto eterogenee, ed economicamente parlando l'Italia è uno degli stati più ereogenei dell'UE, non sarebbe più opportuno applicare provvedimenti differenziati su zone (regioni?) economicamente omogenee?
1) il salario minimo, come spiega bene l'articolo non è lo strumento per risolvere i problemi della flessibilità o del potere d'acquisto. ma è uno strumento intanto per evitare situazioni di sfruttamento e se legato ad altri provvedimenti utile per proteggere le fasce piu deboli.
2)vero, ma potrebbe anche permettere agli strumenti della concertazione di confrontarsi meglio sul rapporto tra produttività e salari,
3)concordo, ma è anche vero che fosse gestito a livello regionale diventerebbe un marasma. Forse si potrebbero prevedere coefficienti diversi tra nord e sud, un po' come avviene in germania per differenziare est ed ovest. oppure si potrebbe decidere un minimo basso nazionale a cui eventualmente i governi regionali possono mettere un'addzionale. (un po' tipo gli USA)
Varilion
20-02-2008, 18:28
Potrebbe essere una risposta introducendo la base nazionale più eventuali addizionali, ma bisogna vedere come collocare il provvedimento in se all'interno di tutti i provvedimenti da applicare.... riconosco che quantomeno è un tentativo di risolvere dei problemi...
Maverick18
20-02-2008, 19:20
Aumenterebbe il lavoro in nero ?
Aumenterebbe il lavoro in nero ?
dipende
da come è gestita la cosa
ma in ogni caso, imo, per ridurre il nero bisogna controllare e punire
Maverick18
20-02-2008, 19:31
dipende
da come è gestita la cosa
ma in ogni caso, imo, per ridurre il nero bisogna controllare e punire
Ok, preciso che io da poco mi interesso di politica, ma mi chiedo come si fa a definire novità una cosa così banale e semplice come l'introduzione del salario minimo.
Le possibilità son due:
-nessuno fino ad oggi ci aveva pensato (lo reputo difficile)
-è difficilmente realizzabile (per non dire quasi impossibile, almeno in breve tempo)
ps. Fritz non è polemica personale la mia, solo curiosità ;)
Ok, preciso che io da poco mi interesso di politica, ma mi chiedo come si fa a definire novità una cosa così banale e semplice come l'introduzione del salario minimo.
Le possibilità son due:
-nessuno fino ad oggi ci aveva pensato (lo reputo difficile)
-è difficilmente realizzabile (per non dire quasi impossibile, almeno in breve tempo)
ps. Fritz non è polemica personale la mia, solo curiosità ;)
Non è che nessuno ci ha mai pensato. Tant'è che come si dice nell'articolo l'italia è uno dei pochissimi paesi occidentali che non ha una norma del genere
Perchè non lo si è mai introdotto?... per molti motivi
Lo stesso vale ad esempio per il sussidio di disoccupazione, che anche qua esiste da sempre in paesi come inghilterra e USA ma non in Italia
L'Italia ha scelto altre strade nel welfare e nelle politiche del lavoro
ma per semplificare imho è che c'erano interessi convergenti. Le imprese non gradivano, anche temendo di avere un limite troppo alto
I sindacati non gradivano temendo che si livellasse al ribasso, e soprattutto perchè una misura del genere scardina le dinamiche tradizionali delle contrattazioni nazionali gestite dai sindacati
per come la vedo io, se una persona lavora deve avere uno stipendio col quale vivere. Se aumenta il contorno deve aumentare anche lo stipendio.
oppure se non si vuole aumentare lo stipendio che si controlli gli aumenti ingiustificati da quando si è introdotto l'euro. (altra cosa difficilissima da fare)
io sono un lavoratore cocopro e vengo pagato per ore lavorative
ad agosto quando c'è stata la chiusura aziendale, ho preso una stupidaggine:(
figuriamoci se mi ammalo per 3 settimane, non avrò niente
secondo me invece è una buona proposta
almeno si regolamenta u npo' sto stupido contratto COCOPro!!
anche se la migliore cosa sarebbe sarebbe abolirlo
nomeutente
21-02-2008, 14:02
Favorevole sia al salario minimo che al salario di cittadinanza.
Disgraziatamente, però, il coltello dalla parte del manico non ce l'hanno i lavoratori, quindi credo sia difficile implementare una simile politica e soprattutto farlo senza venire penalizzati dalla fuga di investimenti in paesi dove il lavoro costa meno.
trallallero
21-02-2008, 14:12
io sono un lavoratore cocopro e vengo pagato per ore lavorative
ad agosto quando c'è stata la chiusura aziendale, ho preso una stupidaggine:(
figuriamoci se mi ammalo per 3 settimane, non avrò niente
secondo me invece è una buona proposta
almeno si regolamenta u npo' sto stupido contratto COCOPro!!
anche se la migliore cosa sarebbe sarebbe abolirlo
tu DEVI essere pagato a progetto, come prevede il contratto cocopro, non ad ore.
Denunciali e fai rispettare la legge ;)
dave4mame
21-02-2008, 14:39
premetto che farò un discorso antipatico.
ma quando "importi" a secchiate forza lavoro disposta a lavorare in qualunque modo a qualunque prezzo, diventa difficile ottenere quanto richiesto.
kaysersoze
21-02-2008, 14:45
Giusto il salario minimo!!!
Chi contesta questa auspicabile norma mi dica come si sentirebbe se lavorando 8-9 ore al giorno avesse uno stipendio da 600-700 euro mensili, poi ne riparliamo con calma!!!!:rolleyes:
Il fatto che finora non sia stato mai attuato in italia la dice lunga su quali scopi abbiano i nostri politici ed i nostri sindacalisti...... il loro interesse!!!!:muro: :muro:
matteo10
21-02-2008, 14:49
...Chi contesta questa auspicabile norma mi dica come si sentirebbe se lavorando 8-9 ore al giorno avesse uno stipendio da 600-700 euro mensili, poi ne riparliamo con calma!!!!:rolleyes: ...Cambiare lavoro? :fagiano:
tdi150cv
21-02-2008, 15:04
personalmete mi sono chiesto se questo genere di trattamento salariale abbia o meno motivo di esistere ...
Voglio dire ... e' decenni che si lavora in questa maniera ed e' decenni che i lavoratori dipendenti fanno la fame ... la questione non va migliorando , anzi ... peggiora giorno dopo giorno.
Da queste banali considerazioni la mia domanda : ma si sta mantenendo una strada perchè rende oppure perchè la stasi mentale e l'incapacita' di evolvere dell'italiao medio la fa da padrona ?
E queste considerazioni danno luogo ad una ovvia domanda : Ma buttare nel cassonetto i vecchi contratti e fare in maniera che il salario di ogni lavoratore possa essere determinato in base al vero lavoro svolto da parte di ognuno ?
dasdsasderterowaa
21-02-2008, 15:04
Comunque credo che il salario minimo, per come l'abbia impostato Veltroni, non sia previsto automaticamente per tutte le aziende.
Mi è parso di capire che lo Stato concederà degli aiuti (quali ancora non si sa) solo a quelle aziende che innalzeranno il salario minimo dei precari a 1100 Euro. Quindi è lecito aspettarsi che molte aziende rimarranno fuori da questa proposta (ad esempio, se le spese sostenute per l'aumento dei salari dovessero essere superiori ai benefici fiscali garantiti dallo Stato).
Sbaglio?
Comunque credo che il salario minimo, per come l'abbia impostato Veltroni, non sia previsto automaticamente per tutte le aziende.
Mi è parso di capire che lo Stato concederà degli aiuti (quali ancora non si sa) solo a quelle aziende che innalzeranno il salario minimo dei precari a 1100 Euro. Quindi è lecito aspettarsi che molte aziende rimarranno fuori da questa proposta (ad esempio, se le spese sostenute per l'aumento dei salari dovessero essere superiori ai benefici fiscali garantiti dallo Stato).
Sbaglio?
dove lo hai letto?
nomeutente
21-02-2008, 15:16
E queste considerazioni danno luogo ad una ovvia domanda : Ma buttare nel cassonetto i vecchi contratti e fare in maniera che il salario di ogni lavoratore possa essere determinato in base al vero lavoro svolto da parte di ognuno ?
Con la contrattazione individuale?
Il giorno in cui ci sarà più domanda di manodopera rispetto all'offerta e le imprese faranno la fila per assumere allora sarà un vantaggio, ma fino a quando la gente sarà disposta a vendere il sedere pur di avere uno straccio di lavoro la contrattazione individuale è solo a favore del datore di lavoro.
dasdsasderterowaa
21-02-2008, 15:17
dove lo hai letto?
Mi pare che Veltroni abbia detto così a PortaAPorta. Il salario minimo non sarebbe garantito dallo stato ma dall'azienda, che verrebbe "ripagata" dello sforzo economico attraverso benefici fiscali statali.
Magari più tardi cerco la puntata di PortaAPorta e mi assicuro. Però ricordo qualcosa del genere.
nomeutente
21-02-2008, 15:18
Mi pare che Veltroni abbia detto così a PortaAPorta. Il salario minimo non sarebbe garantito dallo stato ma dall'azienda, che verrebbe "ripagata" dello sforzo economico attraverso benefici fiscali statali.
Magari più tardi cerco la puntata di PortaAPorta e mi assicuro. Però ricordo qualcosa del genere.
Non mi stupirei se fosse così.
pffffft problemi nel mezzogiorno
salario minimo?stronzate, ancora stronzate invece che prendere una posizione decisa nei confronti dell'imprenditoria locale.
il resto sono solo inutili palliativi così come era il 'incentivi all'assunzione di persone con 2 anni di disoccupazione'
diventato qua in calabria lo standard xchè un povero cristo di qualsiasi età possa essere assunto
giusto per capirci 'qua' funziona così, se hai i 2 anni di disoccupazione bene trovi qualche cane che ti assume ad una paga inferiore a quella sindacale nonostante le buste paghe da firmare siano quelle giuste: no tredicesime, quattordicesime, 2 sett di ferie striminzite l'anno
ovviamente 'devi' firmare come se tutto fosse normale
se non hai i 2 anni vai incontro a:
- l'imprenditore può facilmente nascondere personale non assunto e magari ti prende sempre con un salario misero e ti tiene in nero finchè non maturi i 2 anni poi si inizia a parlare di assunzione
- neanche ti fanno il colloquio xchè cercano gente con i 2 anni di default (non a caso parecchi annunci di lavoro recitano 'sono richiesti 2 anni di disoccupazione')
salario minimo?
chissene, finchè la gente lavora in nero il problema non si pone le paghe saranno queste e le condizioni soprattutto al sud non miglioreranno mai
come risolvere?
boh sinceramente io ci sto perdendo le speranze (si, lavoro in nero e sottopagato pure io)
la gente (presa dall'ignoranza o nel mio caso dalla condizione) non fa nulla per far cambiare le cose e ovviamente gli imprenditori continuano a comprare SUV sulle spalle dei dipendenti
l'unica cosa è cercare di infilarsi in qualche azienda del nord o statale (praticamente impossibile)
finchè poi lato governo continueranno a proporre palliativi buggatissimi sul come si potrebbe risolvere il problema lavoro in italia beh, saremo sempre lo zimbello di tutto il resto del mondo
dasdsasderterowaa
21-02-2008, 15:28
Non mi stupirei se fosse così.
Infatti. Ma in questo caso alcune aziende potrebbero scegliere di non aderire a queste "agevolazioni" e quindi, in queste aziende, niente salario minimo a 1100 Euro. ;) Ciò avverrebbe laddove le spese per l'imprenditore fossero superiori alle agevolazioni statali.
Questo giusto perché non passi l'idea illusoria del salario minimo a 1100 Euro a TUTTI i precari, perché ho l'impressione che alcuni l'abbiano interpretata così.
Però, sempre meglio che niente...
kaysersoze
21-02-2008, 15:38
pffffft problemi nel mezzogiorno
salario minimo?stronzate, ancora stronzate invece che prendere una posizione decisa nei confronti dell'imprenditoria locale.
il resto sono solo inutili palliativi così come era il 'incentivi all'assunzione di persone con 2 anni di disoccupazione'
diventato qua in calabria lo standard xchè un povero cristo di qualsiasi età possa essere assunto
giusto per capirci 'qua' funziona così, se hai i 2 anni di disoccupazione bene trovi qualche cane che ti assume ad una paga inferiore a quella sindacale nonostante le buste paghe da firmare siano quelle giuste: no tredicesime, quattordicesime, 2 sett di ferie striminzite l'anno
ovviamente 'devi' firmare come se tutto fosse normale
se non hai i 2 anni vai incontro a:
- l'imprenditore può facilmente nascondere personale non assunto e magari ti prende sempre con un salario misero e ti tiene in nero finchè non maturi i 2 anni poi si inizia a parlare di assunzione
- neanche ti fanno il colloquio xchè cercano gente con i 2 anni di default (non a caso parecchi annunci di lavoro recitano 'sono richiesti 2 anni di disoccupazione')
salario minimo?
chissene, finchè la gente lavora in nero il problema non si pone le paghe saranno queste e le condizioni soprattutto al sud non miglioreranno mai
come risolvere?
boh sinceramente io ci sto perdendo le speranze (si, lavoro in nero e sottopagato pure io)
la gente (presa dall'ignoranza o nel mio caso dalla condizione) non fa nulla per far cambiare le cose e ovviamente gli imprenditori continuano a comprare SUV sulle spalle dei dipendenti
l'unica cosa è cercare di infilarsi in qualche azienda del nord o statale (praticamente impossibile)
finchè poi lato governo continueranno a proporre palliativi buggatissimi sul come si potrebbe risolvere il problema lavoro in italia beh, saremo sempre lo zimbello di tutto il resto del mondo
Ascoltami:
O cambi seduta stante il tuo lavoro, ma dubito che ne trovi un altro, o chiedi al tuo datore ciò che ti spetta di legge, contratto e stipendi regolari con 13^ e 14^ se previste, altrimenti chiami l'ispettorato del lavoro, non aver paura a fare questo passo, ma fallo altrimenti le cose non cambieranno maiiiiiiii!!!!!!
Mi spieghi con quale criterio vai avanti ad avere un lavoro in nero sottopagato da XX mesi?????
Lo sai cosa rischia il tuo datore di lavoro se viene beccato con dei lavoratori non in regola?????
nomeutente
21-02-2008, 15:44
Però, sempre meglio che niente...
Beh... insomma. E' la solita politica delle agevolazioni fiscali e alla fine della fiera gli aumenti retributivi di quei pochi pesano sulla fiscalità generale (cioè su tutti) anziché sulle imprese.
tdi150cv
21-02-2008, 15:49
Mi pare che Veltroni abbia detto così a PortaAPorta. Il salario minimo non sarebbe garantito dallo stato ma dall'azienda, che verrebbe "ripagata" dello sforzo economico attraverso benefici fiscali statali.
Magari più tardi cerco la puntata di PortaAPorta e mi assicuro. Però ricordo qualcosa del genere.
vedi ... il problema e' li ... ma sticazzi scusa ... io azienda che devo aumentare il salari alla gente ... gente che magari , in parte mi auguro , si gratta dalla mattina alla sera ma che ovviamente mi tocca tenere altrimenti i sindacati mi tartassano le balle. Poi magari c'è quello che va incentivato perchè rende e potrebbe avere e offrirmi grosse soddisfazioni e per aver aumentato lo stipendio a tutti mi tocca tirare indietro sul suo ... insomma tutti uguali senza stimoli ... mi pare sia una cosa che funziona discretamente in alcune parti del mondo ...
e senza colpo ferire lo stato mi offre dei benefici fiscali ... e quelli chi li ripaga allo stato ? Usano il tesoretto sparito oppure mi piazzano una "tassa pro stipendio minimo" ?
No no ... cosi' andiamo a falire di brutto.
tdi150cv
21-02-2008, 15:51
Con la contrattazione individuale?
Il giorno in cui ci sarà più domanda di manodopera rispetto all'offerta e le imprese faranno la fila per assumere allora sarà un vantaggio, ma fino a quando la gente sarà disposta a vendere il sedere pur di avere uno straccio di lavoro la contrattazione individuale è solo a favore del datore di lavoro.
ma io rimango convinto del fatto che questa mancanza di domanda di manodopera deriva anche dal fatto di avere un contratto nazionale che prevede solo doveri per il datore di lavoro il quale di sicuro non e' incentivato in nessun modo ...
Infatti. Ma in questo caso alcune aziende potrebbero scegliere di non aderire a queste "agevolazioni" e quindi, in queste aziende, niente salario minimo a 1100 Euro. ;) Ciò avverrebbe laddove le spese per l'imprenditore fossero superiori alle agevolazioni statali.
Questo giusto perché non passi l'idea illusoria del salario minimo a 1100 Euro a TUTTI i precari, perché ho l'impressione che alcuni l'abbiano interpretata così.
Però, sempre meglio che niente...
giusta osservazione.
Però non mi torna una cosa: ma i salari minimi non sono stabiliti già adesso con i ccnl? hanno comunque una base + contrattazione privata.
E, comunque, non vedo come possa incentivare l' uscita dal precariato un' offerta che facilita i salari minimi a 1100 euro quando i dipendenti hanno stipendi minori.
non sarebbe più corretto, eventualmente, aumentare i contributi versati nelle forme precarie, in modo da pareggiare i vantaggi grazie a contributi più leggeri di un dipendente a tempo indefinito?
Oltretutto anche a livello previdenziale questo aiuterebbe il precario mediando periodi lavorativi con periodi senza lavoro.
Capisco che però non sia una proposta facilmente spendibile in voti.
vedi ... il problema e' li ... ma sticazzi scusa ... io azienda che devo aumentare il salari alla gente ... gente che magari , in parte mi auguro , si gratta dalla mattina alla sera ma che ovviamente mi tocca tenere altrimenti i sindacati mi tartassano le balle. Poi magari c'è quello che va incentivato perchè rende e potrebbe avere e offrirmi grosse soddisfazioni e per aver aumentato lo stipendio a tutti mi tocca tirare indietro sul suo ... insomma tutti uguali senza stimoli ... mi pare sia una cosa che funziona discretamente in alcune parti del mondo ...
e senza colpo ferire lo stato mi offre dei benefici fiscali ... e quelli chi li ripaga allo stato ? Usano il tesoretto sparito oppure mi piazzano una "tassa pro stipendio minimo" ?
No no ... cosi' andiamo a falire di brutto.
ma infatti
dovrebbero pagare per ringraziare che possono lavorare... sti fancazzisti:rolleyes:
Mi pare che Veltroni abbia detto così a PortaAPorta. Il salario minimo non sarebbe garantito dallo stato ma dall'azienda, che verrebbe "ripagata" dello sforzo economico attraverso benefici fiscali statali.
Magari più tardi cerco la puntata di PortaAPorta e mi assicuro. Però ricordo qualcosa del genere.
in base a cosa presupponi che si tratta di una misura a cui volontariamente le aziende aderiscono?
Il concetto di salario minimo è una obbligazione di legge.
Se fosse una misura ad adesione volontaria... non avrebbe nessun senso
dasdsasderterowaa
21-02-2008, 16:05
in base a cosa presupponi che si tratta di una misura a cui volontariamente le aziende aderiscono?
Il concetto di salario minimo è una obbligazione di legge.
Se fosse una misura ad adesione volontaria... non avrebbe nessun senso
Perché mi pare che l'abbia detto Veltroni. E poi, se fosse obbligatorio per legge, sarebbe un modo per far fallire tantissime imprese, che non riuscirebbero a far fronte alle uscite extra dovute all'aumento dei salari a tutti i propri precari.
Comunque, appena posso, vedrò di trovare la puntata di PortaaPorta e il punto in cui Veltroni dice ciò che affermo.
Come ho detto nell'altro topic se il salario minimo è troppo basso, ci penseranno le forze del mercato e la spinta dei sindacati al rialzo verso i livelli della produttività.
Se invece è troppo alto, ne pagheranno le conseguenze i lavoratori poco specializzati (infatti in america la quota di disoccupazione tra i neri è molto elevata) e si indirizzerà verso la direzione contraria della legge 30, ovvero il lavoro nero.
L'unico modo per far aumentare i salari senza creare effetti distortivi e imprevisti è quello di fornire ammortizzatori sociali ai lavoratori flessibili e detassare tredicesime, e lavoro straordinario.
Ascoltami:
O cambi seduta stante il tuo lavoro, ma dubito che ne trovi un altro, o chiedi al tuo datore ciò che ti spetta di legge, contratto e stipendi regolari con 13^ e 14^ se previste, altrimenti chiami l'ispettorato del lavoro, non aver paura a fare questo passo, ma fallo altrimenti le cose non cambieranno maiiiiiiii!!!!!!
Mi spieghi con quale criterio vai avanti ad avere un lavoro in nero sottopagato da XX mesi?????
Lo sai cosa rischia il tuo datore di lavoro se viene beccato con dei lavoratori non in regola?????
eh
fico
davvero belle parole
vuoi ridere?continua a leggere..
l'ispettorato del lavoro sta facendo indagini a tappeto li abbiamo in ufficio anche noi al momento (fino a settimana prossima mi pare)
si presentano il primo giovedì di febbraio a sorpresa in ufficio
colpo di CULO tutti i non assunti eravamo fuori in giro per cantieri (dove non potremmo neanche stare ma vabbè tanto qua non controlla nessuno) avvisando che da lunedì si sarebbero piantati in ufficio a controllare una ad una tutte le carte dal 2005 fino ad oggi
OVVIAMENTE i coglionazzi dando praticamente 4 giorni di preavviso hanno fatto in modo che i signorotti facessero sparire tutte le carte a rischio
in aggiunta sti tizi stanno qua solo di mattina quindi i non assunti fanno cmq mezza giornata di pomeriggio senza temere sorprese (attualmente sono in ufficio)
2 settimane dopo avvisano che entro una settimana controlleranno tutto il materiale presente in magazzino applicando le tasse sulle rimanenze (bo poi non so come funziona la cosa) ovviamente quell''entro una settimana' diventa 'dopo una settimana' dando tempo di far sparire tutto
cosa rischia?
soltanto di dover coprire gli occhi di qualcuno con pezzi da 500€ o regali
con quale criterio vado avanti così?
tutto il sud è in queste condizioni..e nessuno fa niente o si lamenta
e non ti racconto nemmeno dei centri commerciali dove la gente è assunta part time ma meno di 12 ore lavorative non fa e stanno aperti anche la mattina di natale
e sai xchè?
xchè io ok oggi vado dal sindacato a denunciare il tutto
10 minuti dopo il sindacato avvisa l'imprenditore che io sono stato da lui
il giorno dopo non vado più a lavorare
se ho culo e soldi da investire in avvocati vinco un'eventuale causa
MA
smetto di lavorare in zona xchè ovviamente questo tipo di 'tradimento' non è contemplato e le informazioni viaggiano
ovviamente a fine mese a 25 anni ho bisogno di soldi in tasca ed eccoci qua
benvenuti al sud :asd:
Mi pare che Veltroni abbia detto così a PortaAPorta. Il salario minimo non sarebbe garantito dallo stato ma dall'azienda, che verrebbe "ripagata" dello sforzo economico attraverso benefici fiscali statali.
Magari più tardi cerco la puntata di PortaAPorta e mi assicuro. Però ricordo qualcosa del genere.
bene. allora conoscendo la mia azienda , so che si intascherebbe i benifici e col cavolo che mi garantirebbe uno stipendio minimo...
C,l;a,;z;a
kaysersoze
21-02-2008, 16:39
eh
.............CUT..................
:(
Bhè brutta situazione non ci sono dubbi. Comprendo che facendo una denuncia serva a poco se non a farti fuori definitivamente dal lavoro, l'unica cosa che mi sento di consigliarti è quella di unirti, perchè mi sembra che ci siano altri lavoratori nella tua ditta nelle medesime condizioni, e denunciare il fatto non solo all'ispettorato del lavoro ma a giornli, TV, media, Grillo, Gabibbo mettici chi vuoi, ma l'unico modo per far valere i tuoi diitti è quello d'intraprendere un'azione / denuncia contro chi sfrutta questo meccanismo "mafioso", altrimenti non hai speranze il tuo datore di lavoro corromperà sempre qualcuno voi rimarrete sottopagati e non regolarizzati a vita, scegli tu!!!!
;)
Non sono laureato in economia, ma a me sembra evidente solo una cosa: un PRECARIO deve essere PAGATO di PIU' (molto di PIU') di un DIPENDENTE perche' l'azienda SE NE LIBERA QUANDO GLI PARE.
Quindi altro che salario minimo: ci vorebbe una tabula rasa e ricominciare a vivere come un paese civile.
POi in Italia quello che manca secondo me e' la proporzionalità tra stipendi di categorie differenti: come si fa a vivere in un paese dove un ricercatore puo' prendere quanto un portiere di condominio, un operaio in cartiera quanto un ingegnere (peraltro pagati con lo stesso contratto metalmeccanico), ecc.
Mi sembra che non ci siamo proprio.
P.S. Il salario minimo imposto per legge e' abbastanza triste: vuol dire che siamo proprio alla frutta. :(
Pancho Villa
21-02-2008, 18:41
Mah, mi sembra un residuato di assistenzialismo e interventismo di dubbia efficacia. Meglio tagliare le tasse sul lavoro.
ponsto un altro articolo sempre di Boeri sul tema
fonte LA Stampa
TITO BOERI
In una campagna elettorale dominata sin qui solo dalla gara nel promettere tagli alle tasse, senza ovviamente spiegare come verranno finanziati, ha fatto finalmente capolino una proposta a costo zero per le casse dello Stato che può ridurre la povertà fra chi lavora nel nostro paese. Walter Veltroni ha anticipato che il programma elettorale del Partito democratico prevede l'istituzione di un «compenso minimo legale» di almeno 1000 euro «per ogni precario». Non conosciamo ancora i dettagli di questa proposta (contrariamente a quanto riportato da molti giornali, chi scrive non partecipa alla stesura del programma del Partito democratico), né perché Veltroni abbia parlato di «compenso minimo» anziché di «salario minimo», il termine comunemente utilizzato in tutti i paesi in cui questo strumento esiste. Siccome crediamo da tempo che questo istituto andrebbe introdotto anche in Italia, come in molti paesi Ocse, ci permettiamo di offrire qui alcuni suggerimenti su come meglio strutturare questo strumento.
Il salario minimo serve a proteggere le categorie maggiormente a rischio di emarginazione e sfruttamento e non rappresentate dal sindacato, come molti lavoratori con contratti flessibili e immigrati. Il salario minimo riduce il numero di working poor, di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà nonostante abbiano un lavoro, un fenomeno crescente in Italia. Bene stabilirlo in termini di paga oraria (e non mensile) affinché possa coprire anche prestazioni temporanee e part-time. Dovrebbe essere fissato per legge e riguardare tutte le prestazioni lavorative svolte nel nostro paese, inclusi i contratti a progetto. In molti paesi (ad esempio Francia, Olanda e Stati Uniti) il salario minimo viene differenziato per età in modo tale da tenere conto della minore produttività di chi non ha precedente esperienza lavorativa. Da noi forse è più utile differenziarlo per macroregioni, tenendo conto dei forti divari nel costo della vita, sulla base degli indici che l'Istat si appresta finalmente a pubblicare.
Gli effetti del salario minimo sono stati ampiamente sperimentati e studiati in altri paesi. Rimediando a una situazione in cui i datori di lavoro hanno un potere di mercato eccessivo, un salario minimo fissato a un livello non troppo alto può creare più occupazione, come avvenuto ad esempio negli Stati Uniti. L'esperienza dei paesi latino-americani ci dice che non è affatto ovvio che il salario minimo crei lavoro nero; potrebbe avvenire esattamente il contrario. Come avvenuto nel Regno Unito, che lo ha istituito dieci anni fa, bisognerebbe comunque monitorare gli effetti della sua introduzione e tenere conto di queste analisi nell'aggiustarne il livello nel corso del tempo.
Il sindacato si è sin qui opposto in Italia all'introduzione del salario minimo perché teme che tolga rilevanza alla contrattazione collettiva. In realtà il salario minimo è inferiore ai minimi fissati nei contratti collettivi e copre lavoratori tagliati fuori dalla contrattazione collettiva. Semmai il salario minimo riduce l'eccessiva interferenza della giurisprudenza nella libera contrattazione fra le parti a livello di azienda.
Veltroni ha presentato la sua proposta come strumento di contrasto al cosiddetto precariato. Perché davvero il salario minimo ottenga questo risultato è bene che la sua introduzione sia contestuale a interventi che facilitino l'ingresso dei giovani dalla porta principale del mercato del lavoro, come il contratto unico proposto anche su queste colonne con Pietro Garibaldi. Il salario minimo interviene sul livello retributivo. Il contratto unico sulla stabilità del posto di lavoro. Sono, dunque, strumenti complementari. Di dubbia efficacia, invece, gli incentivi fiscali per la conversione dei contratti flessibili in contratti a tempo indeterminato. In Spagna hanno finito per essere un regalo a quei datori di lavoro che avevano già previsto di trasformare alcuni contractos temporales in contratti a tempo indeterminato, senza effetti di rilievo nel facilitare la trasformazione di contratti temporanei in altri più stabili. Andrebbe inoltre spiegato come verrebbero finanziati questi sgravi fiscali. Il vantaggio delle proposte del salario minimo e del contratto unico è che sono a costo zero per i contribuenti. Merce rara, purtroppo, nei programmi elettorali.
Perché mi pare che l'abbia detto Veltroni. E poi, se fosse obbligatorio per legge, sarebbe un modo per far fallire tantissime imprese, che non riuscirebbero a far fronte alle uscite extra dovute all'aumento dei salari a tutti i propri precari.
Comunque, appena posso, vedrò di trovare la puntata di PortaaPorta e il punto in cui Veltroni dice ciò che affermo.
Secondo me hai capito male, non ho letto da nessuna parte che si tratti di una misura facoltativa... anche perchè non avrebbe nessun senso
Mah, mi sembra un residuato di assistenzialismo e interventismo di dubbia efficacia. Meglio tagliare le tasse sul lavoro.
era una parte importante del programma del new labour di Blair... quindi dire che è un residuato assistenzialista mi pare un po' eccessivo, non credi?
Pancho Villa
22-02-2008, 16:08
era una parte importante del programma del new labour di Blair... quindi dire che è un residuato assistenzialista mi pare un po' eccessivo, non credi?Ma è stato applicato poi? Con quali risultati?
PS: La risposta alla mia prima domanda è nell'articolo di sopra. :D
dasdsasderterowaa
22-02-2008, 16:09
Secondo me hai capito male, non ho letto da nessuna parte che si tratti di una misura facoltativa... anche perchè non avrebbe nessun senso
Stasera Veltroni sarà ospite di Gianni Riotta a TV7, su Raiuno.
E' molto probabile che rispieghi ancora la questione del salario minimo per i precari.
Non escludo che io abbia capito male, tant'è che sin dall'inizio ho mostrato incertezza sulla mia affermazione e ho sottolineato i "mi pare che", "mi sembra", etc, etc...
Però delle due, una: o ho capito bene, oppure il provvedimento sarà sì obbligatorio, ma riguarderà solo aziende con determinate caratteristiche.
Altrimenti sarebbe un salasso, o per i conti pubblici (nel caso fosse lo stato a
"ripagare" interamente l'aumento a tutti i precari) o per le imprese, che si vedrebbero delle spese aggiuntive non preventivate, con ovvie conseguenze sui bilanci.
DvL^Nemo
22-02-2008, 16:15
Secondo me la proposta di Veltroni di introdurre una regolamentazione legale per un salario minimo è la maggiore novità a livello di politica macroeconomica proposta negli ultimi anni.
Mah secondo me non ha senso questa proposta, in quanto non ha senso aumentare i salari senza un aumento di produttivita'.. Bisogna dare al condizioni al paese di crescere, ma la monnezza e' davanti agli occhi di tutti.. Perche' non parla della monnezza mister Veltroni o il Berlusca..
Ma è stato applicato poi? Con quali risultati?
PS: La risposta alla mia prima domanda è nell'articolo di sopra. :D
Si è stato applicato ed è tutt'ora in vigore.
Negli anni del labour la percentuale di poveri e di working poor è diminuita drasticamente.
Ovviamente il salario minimo è un pezzo del tutto. maoggi nessuno propone di tornare indietro
Stasera Veltroni sarà ospite di Gianni Riotta a TV7, su Raiuno.
E' molto probabile che rispieghi ancora la questione del salario minimo per i precari.
Non escludo che io abbia capito male, tant'è che sin dall'inizio ho mostrato incertezza sulla mia affermazione e ho sottolineato i "mi pare che", "mi sembra", etc, etc...
Però delle due, una: o ho capito bene, oppure il provvedimento sarà sì obbligatorio, ma riguarderà solo aziende con determinate caratteristiche.
Altrimenti sarebbe un salasso, o per i conti pubblici (nel caso fosse lo stato a
"ripagare" interamente l'aumento a tutti i precari) o per le imprese, che si vedrebbero delle spese aggiuntive non preventivate, con ovvie conseguenze sui bilanci.
onestamente se una azienda per fare utili è obbligata a pagare la forza lavoro con 400 euro mensili è giusto che fallisca e i suoi responsabili / imprenditori vadano a raccogliere patate
Si è stato applicato ed è tutt'ora in vigore.
Negli anni del labour la percentuale di poveri e di working poor è diminuita drasticamente.
Ovviamente il salario minimo è un pezzo del tutto. maoggi nessuno propone di tornare indietro
dall' articolo che hai postato però l'applicazione del salario minimo viene considerata estensione del ccnl e minore di quello presente nello stesso.
Però veltroni parla di 1000-1100 euro, ben più alto rispetto ai minimi presenti nei ccnl.
Ho capito male io qualcosa?
dall' articolo che hai postato però l'applicazione del salario minimo viene considerata estensione del ccnl e minore di quello presente nello stesso.
Però veltroni parla di 1000-1100 euro, ben più alto rispetto ai minimi presenti nei ccnl.
Ho capito male io qualcosa?
L'articolo parla di come secondo l'autore (Tito Boeri che personalmente trovo uno dei piu preparati e indipendenti sulla piazza) dovrebbe configurarsi una tale norma. Non della proposta di Veltroni.
Proposta di Veltron che per il momento è assolutamente vaga. Gia solo il fatto che non abbia chiarito tra lordo e netto, ne abbia declinato la proposta in termini di salario orario, la rende piu che altro un pour parler
Per il momento è solo un sasso nello stagno.
E' un peccato che se ne parli poco, perchè se se ne parlasse di piu forse dalla discussione uscirebbero proposte davvero costruttive
ovviamente intendo dibattito a livello pubblico generale
L'articolo parla di come secondo l'autore (Tito Boeri che personalmente trovo uno dei piu preparati e indipendenti sulla piazza)
*
asteriscone
Sawato Onizuka
22-02-2008, 23:22
si, ma il salario di una volta (al tempo dei Romani), in modo che finisca nella zucca di molte persone ..... altrimenti la deriva si trasformerà nell'affondamento :Perfido:
zerothehero
22-02-2008, 23:48
premetto che farò un discorso antipatico.
ma quando "importi" a secchiate forza lavoro disposta a lavorare in qualunque modo a qualunque prezzo, diventa difficile ottenere quanto richiesto.
Vero, però non è tollerabile che un laureato in biologia (110elode) alla xxxx venga pagato 700 (:eek: ) euro/mese per 8 e più ore al giorno di laboratorio e che per giunta le ricerche che ha svolto vengano attribuite (per anzianità) ai dottorandi e non a chi ha svolto effettivamente la ricerca.
E' vergognosa una cosa del genere...in Italia pagano di più i bidelli che una neolaureata con il massimo dei voti....e in questo caso non c'entrano i rumeni, i marocchini, i cinesi e gli indiani..è lo stato che non ha la benchè minima intenzione di investire sul proprio futuro e sulla ricerca, salvo poi spendere 2mld di euro per i rifiuti in campania e più di 400milioni di euro per mantenere un'azienda parassita come l'Alitalia, solo perchè ha una bandierina sull'aereo..
E non mi si dica che chi fa laboratorio in Italia è meno produttivo di un collega britannico, americano o indiano...
dasdsasderterowaa
23-02-2008, 11:59
Stipendio minimo in Italia: non da applicare nelle aziende dove i contratti sono regolamentati ma per difendere i più deboli e poveri.
Fonte: http://www.businessonline.it/1/EconomiaeFinanza/2093/introduzione-stipendi-minimi-in-italia.html
È importante chiarire lo scopo del salario minimo. A nostro avviso, il salario minimo deve esclusivamente proteggere le categorie più a rischio di emarginazione e sfruttamento e non rappresentate, per le quali l'alternativa sarebbero salari ancora più bassi e ancora meno tutele nel sommerso. Un uso diverso del salario minimo, che interferisca in modo sostanziale con il funzionamento del mercato del lavoro di altre categorie già ben rappresentate, avrebbe effetti deleteri sull'occupazione.
Compressione salariale e decentramento della contrattazione collettiva
Data questa premessa, partiamo dalla situazione italiana corrente. Come è noto, il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da una elevata compressione salariale; per molti economisti, questa è una delle cause principali degli elevati tassi di disoccupazione di certe categorie di lavoratori, che rimangono "priced out" dal mercato del lavoro, e della disoccupazione nel Mezzogiorno. Questa elevata compressione salariale è in parte dovuta alla pratica giurisprudenziale di considerare come riferimento nella determinazione del "salario equo" in caso di contenzioso, proprio il salario più basso stabilito dalla contrattazione collettiva del settore.
In questo contesto, un salario minimo stabilito per legge – ma inferiore al salario minimo implicito nei contratti collettivi – sarebbe il nuovo punto di riferimento obbligato per la giurisprudenza, rimpiazzando il salario minimo implicito nella contrattazione collettiva. I salari di imprese operanti nel medesimo settore, ma in regioni diverse potrebbero così differenziarsi maggiormente in base alle condizioni del mercato del lavoro e ai livelli di produttività, favorendo l'occupazione nelle regioni del Mezzogiorno.
Chiaramente, un salario minimo fissato a un livello troppo alto potrebbe anche avere l'effetto opposto, cioè porre un freno alla dispersione salariale. Per evitare che ciò avvenga, è essenziale fissare il salario minimo a un livello sufficientemente basso, tale da proteggere esclusivamente le categorie più deboli – in generale, anche quelle meno sindacalizzate.
Il salario minimo avrebbe anche l'effetto di incoraggiare il decentramento della contrattazione collettiva, poiché priverebbe quest'ultima della copertura che le viene assicurata da una tradizione giurisprudenziale che interferisce troppo con la libera contrattazione fra le parti a livello di azienda. Il tutto senza dover aspettare la soluzione della disputa sulla corretta interpretazione degli articoli 36 e 39 della Costituzione – una soluzione che molto probabilmente richiederà anni.
Un secondo vantaggio dell'introduzione di un salario minimo sufficientemente basso è che offrirebbe un incentivo in più per uscire dal sommerso – un'azione oggi troppo costosa per molte aziende al livello di salario minimo stabilito dalla giurisprudenza. Misure temporanee per favorire l'emersione si sono rivelate del tutto inefficaci a ridurre le dimensioni dell'economia sommersa nel nostro paese.
Sarebbe utile accompagnare l'introduzione del salario minimo con misure che riducano il prelievo fiscale e contributivo sui lavori pagati ai salari minimi e al di sopra di questi (ad esempio, in Francia gli sgravi si estendono fino ai lavori pagati 1,7 volte i salari minimi). È un modo per ridurre il costo del lavoro e aumentare i salati netti al tempo stesso, incentivando ulteriormente l'emersione del sommerso.
Differenze per età, non per regioni
Come abbiamo accennato, un salario minimo deve essere fissato a un livello basso. Nei paesi dell'Unione europea è generalmente tra il 50 e il 60 per cento del salario orario medio nel settore manifatturiero, mentre negli Stati Uniti è più basso (inferiore al 40 per cento). Bisogna invece resistere alla tentazione politica di stabilire il salario minimo a un livello eccessivo, perché questo porterebbe a esiti occupazionali peggiori degli attuali. È quindi importante fissare il salario minimo avendo presente le condizioni del mercato del lavoro nel Mezzogiorno, ponendolo a un livello tale da renderlo vincolante solo per le categorie più deboli nelle regioni meridionali.
Ma sarebbe sbagliato differenziare il salario minimo per regione perché ciò aprirebbe il varco a forme di interferenza politica nel mercato del lavoro difficilmente controllabili.
È, invece, importante differenziare il salario minimo in base all'età, come in Olanda. In Italia la diffusione del lavoro a basso salario è particolarmente elevata fra i lavoratori più giovani; di conseguenza, un salario minimo che protegga i lavoratori anziani più deboli metterebbe fuori mercato i più giovani, condannandoli a una prospettiva di una vita da disoccupati cronici.
D'altra parte, il basso salario tra i giovani è in gran parte solo una tappa verso lavori meglio remunerati. È importante che questi bassi salari possano essere pagati anche in impieghi regolari e contratti permanenti, onde evitare che i giovani rimangano segregati nel sommerso o in contratti che offrono meno tutele dal punto di vista previdenziale e assicurativo.
Salario minimo e povertà
Infine, è importante notare che il salario minimo non deve essere usato come surrogato di altri strumenti contro la povertà. Il salario minimo non riesce infatti a discriminare i lavoratori a basso salario di famiglie benestanti.
Per combattere efficacemente la povertà, sono quindi necessari altri strumenti, più mirati, come un reddito minimo garantito e sussidi condizionati all'impiego.
Un salario minimo come quello che proponiamo serve unicamente per contrastare il fenomeno dei "working poor", di chi è povero mentre ha un lavoro.
blamecanada
23-02-2008, 12:11
detassare lavoro straordinario.
E perché mai?
Il lavoro straordinario deve essere straordinario, appunto, non deve diventare una prassi.
Se si detassano gli straordinari le imprese troveranno piú conveniente richiedere gli straordinarî che assumere, quindi aumenterà la disoccupazione.
nickyride
23-02-2008, 13:42
Il salario minimo legale avrebbe il solo effetto di far aumentare vertiginosamente il lavoro nero :sofico:
tiro su il 3d visto che ho trovato un articolo della costituzione italiana di cui onestamente non ricordavo l'esistenza
art. 36 della Costituzione italiana, afferma che "la retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e alla qualità di lavoro e sufficiente ad assicurare al lavoratore ed alla sua famiglia un'esistenza libera e dignitosa".
Contratti di lavoro a 3 o 400 euro dovrebbero essere illegali in quanto anticostituzionali?
dave4mame
27-02-2008, 16:07
Vero, però non è tollerabile che un laureato in biologia (110elode) alla xxxx venga pagato 700 (:eek: ) euro/mese per 8 e più ore al giorno di laboratorio e che per giunta le ricerche che ha svolto vengano attribuite (per anzianità) ai dottorandi e non a chi ha svolto effettivamente la ricerca.
E' vergognosa una cosa del genere...in Italia pagano di più i bidelli che una neolaureata con il massimo dei voti....e in questo caso non c'entrano i rumeni, i marocchini, i cinesi e gli indiani..è lo stato che non ha la benchè minima intenzione di investire sul proprio futuro e sulla ricerca, salvo poi spendere 2mld di euro per i rifiuti in campania e più di 400milioni di euro per mantenere un'azienda parassita come l'Alitalia, solo perchè ha una bandierina sull'aereo..
E non mi si dica che chi fa laboratorio in Italia è meno produttivo di un collega britannico, americano o indiano...
vero.
in questo caso, piaccia o no, la "fregatura" è costituita degli altri 156211 laureati "pari grado".
o, se preferisci, dal fatto che i posti per tale figura sia in tutto 3, perchè in italia non è prassi investire nella ricerca.
come che sia, il problema è sempre lo stesso; una sperequazione tra offerta e domanda di lavoro.
non che sia "giusto", beninteso...
dave4mame
27-02-2008, 16:11
tiro su il 3d visto che ho trovato un articolo della costituzione italiana di cui onestamente non ricordavo l'esistenza
art. 36 della Costituzione italiana, afferma che "la retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e alla qualità di lavoro e sufficiente ad assicurare al lavoratore ed alla sua famiglia un'esistenza libera e dignitosa".
Contratti di lavoro a 3 o 400 euro dovrebbero essere illegali in quanto anticostituzionali?
eehhhhhh.... c'è già palese incostituzionalità fino dall'articolo 4 e tu pretendi di avere applicazione del 36?
eehhhhhh.... c'è già palese incostituzionalità fino dall'articolo 4 e tu pretendi di avere applicazione del 36?
Ma io non pretendo niente
semplicemente mi chiedevo se presentare il salario minimo come realizzazione di quell'articolo non possa essere dialetticamente e politicamente utile
Ma io non pretendo niente
semplicemente mi chiedevo se presentare il salario minimo come realizzazione di quell'articolo non possa essere dialetticamente e politicamente utile
no :asd:
perché se provi a portare avanti quella di argomentazioni, poi diventano incostituzionali i ccnl, visto che prevedono basi di partenza ben più bassi dei 1100 promessi da veltroni.
Secondo me quello di definire un salario minimo è sicuramente un provvedimento interessante ma sicuramente in ordine cronologico forse l'ultimo dei provvedimenti di cui il nostro paese ha bisogno.
Il vero problema amici cari, secondo me, consiste nel fatto che tutto quello che ci circonda, tutto quello che lo Stato si trattiene, tutte le tasse che noi paghiamo, tutti i soldi che in qualche modo siamo obbligati a toglierci di tasca ogni giorno non sono assolutamente proporzionali ai servizi che riceviamo:
Alcuni esempi
1) Treni - mia moglie che regolarmente paga l'abbonamento mensile è costretta ogni giorno a prendere un treno il Trapani - Palermo che è sporco da fare schifo, costantemente in ritardo e non trova mai un posto a sedere. Motivo per cui a volte è costretta a prendere la macchina ed a spendere soldi di benzina e di parcheggio.
2) Sanità - per fare un semplice trasferimento del libretto sanitario da Napoli a Palermo ho impiegato 3 settimane ed ho dovuto rinunciare a tre giornate di lavoro, pechè ci sono impiegati a 50 anni che quando scrivono al computer sembrano degli uomini preistorici e non hanno la capacità di comunicare con il collega della porta accanto o del piano superiore.
2B) Sanità - Per dare una risonanza magnetica e per non aspettare i 4 mesi canonici degli ospedali meridionali mi sono dovuto rivolgere ad un cetro privato spendendo diverse centinaia di euro.
3) Sicurezza - Sono costretto a spendere soldi per avere l'impianto d'allarme a casa, l'antifurto satellitare alla macchina e chi più ne ha più ne metta.
4) Assistenzialismo - moltissime persone percepiscono sussidi ed assistenza dallo stato pur non avendone il diritto
5) Viabilità - Un testa di C _ _ _ O che con la macchina travolge ed uccide 5 persone di cui tre bambini
5) etc... etc... etc....
Con questo voglio solamente dire che un GOVERNO che vuole governare veramente il paese e che non vuole fare solo propaganda politica (e mi riferisco a tutti e due gli schieramenti) prima di fare certe osservazioni dovrebbe prima pensare a risolvere tutti i problemi che attanagliano il nostro paese e che indirettamente colpiscono i nostri portafogli.
Il signor VELTRONI mi potrà anche garantire 1000 patate ogni mese ma il sistema Italia ne esige sempre di più, quindi alla fine il bilancio sarà sempre a nostro favore.
Per cui io dico al momento si pensi prima a risolvere i problemi veri del paese.
Si pensi prima ad eliminare gli sprechi di cui questo paese è pieno.
Si forniscano finalmente dei servizi che siano proporzionali a quanto paghiamo.
Si faccia una lotta seria alla evasione fiscale che colpisca i veri evasori e non i poveri sprovveduti che magari per un piccolo periodo non sono riusciti ad essere in regola con i pagamenti.
Si facciano dei controlli seri sui prezzi dei generi alimentari, almeno su quelli di prima necessità (Il pane qui a Palermo è arrivato a costare 4€ al Kg).
Fatto ciò, eliminate le cause vere della nostra povertà si pensi a riempire le tasche dei nostri cittadini, facendo sempre attenzione però questi soldi a chi vengono distribuiti - di quello che dico ne sono certo
allo stato attuale, con il malgoverno ed il malcostume che regna in italia una distribuzione di soldi (i famosi 1000 euro) sicuramente finirebbe nelle tasche di chi non ne ha bisogno od almeno in percentuale solo pochi meritevoli godrebbero di tali benefici gli altri sono e saranno sempre i soliti furbetti che prendono 1000 euro da una mano e con l'altra fanno i mestieri più disparati e ne guadagnano altrettanti se non di piu' - ovviamente esentasse
dave4mame
27-02-2008, 16:19
Ma io non pretendo niente
semplicemente mi chiedevo se presentare il salario minimo come realizzazione di quell'articolo non possa essere dialetticamente e politicamente utile
la mia era una (triste) battuta.
non è l'unico articolo della costituzione afferente al lavoro che è bellamente disatteso...
no :asd:
perché se provi a portare avanti quella di argomentazioni, poi diventano incostituzionali i ccnl, visto che prevedono basi di partenza ben più bassi dei 1100 promessi da veltroni.
La quota è l'ultima cosa da fisare, ed è ovvio che debba essere il limite basso, quindi inferiore ai valori della contrattazione collettiva
Secondo me quello di definire un salario minimo è sicuramente un provvedimento interessante ma sicuramente in ordine cronologico forse l'ultimo dei provvedimenti di cui il nostro paese ha bisogno.
Il vero problema amici cari, secondo me, consiste nel fatto che tutto quello che ci circonda, tutto quello che lo Stato si trattiene, tutte le tasse che noi paghiamo, tutti i soldi che in qualche modo siamo obbligati a toglierci di tasca ogni giorno non sono assolutamente proporzionali ai servizi che riceviamo:
Alcuni esempi
1) Treni - mia moglie che regolarmente paga l'abbonamento mensile è costretta ogni giorno a prendere un treno il Trapani - Palermo che è sporco da fare schifo, costantemente in ritardo e non trova mai un posto a sedere. Motivo per cui a volte è costretta a prendere la macchina ed a spendere soldi di benzina e di parcheggio.
2) Sanità - per fare un semplice trasferimento del libretto sanitario da Napoli a Palermo ho impiegato 3 settimane ed ho dovuto rinunciare a tre giornate di lavoro, pechè ci sono impiegati a 50 anni che quando scrivono al computer sembrano degli uomini preistorici e non hanno la capacità di comunicare con il collega della porta accanto o del piano superiore.
2B) Sanità - Per dare una risonanza magnetica e per non aspettare i 4 mesi canonici degli ospedali meridionali mi sono dovuto rivolgere ad un cetro privato spendendo diverse centinaia di euro.
3) Sicurezza - Sono costretto a spendere soldi per avere l'impianto d'allarme a casa, l'antifurto satellitare alla macchina e chi più ne ha più ne metta.
4) Assistenzialismo - moltissime persone percepiscono sussidi ed assistenza dallo stato pur non avendone il diritto
5) Viabilità - Un testa di C _ _ _ O che con la macchina travolge ed uccide 5 persone di cui tre bambini
5) etc... etc... etc....
Con questo voglio solamente dire che un GOVERNO che vuole governare veramente il paese e che non vuole fare solo propaganda politica (e mi riferisco a tutti e due gli schieramenti) prima di fare certe osservazioni dovrebbe prima pensare a risolvere tutti i problemi che attanagliano il nostro paese e che indirettamente colpiscono i nostri portafogli.
Il signor VELTRONI mi potrà anche garantire 1000 patate ogni mese ma il sistema Italia ne esige sempre di più, quindi alla fine il bilancio sarà sempre a nostro favore.
Per cui io dico al momento si pensi prima a risolvere i problemi veri del paese.
Si pensi prima ad eliminare gli sprechi di cui questo paese è pieno.
Si forniscano finalmente dei servizi che siano proporzionali a quanto paghiamo.
Si faccia una lotta seria alla evasione fiscale che colpisca i veri evasori e non i poveri sprovveduti che magari per un piccolo periodo non sono riusciti ad essere in regola con i pagamenti.
Si facciano dei controlli seri sui prezzi dei generi alimentari, almeno su quelli di prima necessità (Il pane qui a Palermo è arrivato a costare 4€ al Kg).
Fatto ciò, eliminate le cause vere della nostra povertà si pensi a riempire le tasche dei nostri cittadini, facendo sempre attenzione però questi soldi a chi vengono distribuiti - di quello che dico ne sono certo
allo stato attuale, con il malgoverno ed il malcostume che regna in italia una distribuzione di soldi (i famosi 1000 euro) sicuramente finirebbe nelle tasche di chi non ne ha bisogno od almeno in percentuale solo pochi meritevoli godrebbero di tali benefici gli altri sono e saranno sempre i soliti furbetti che prendono 1000 euro da una mano e con l'altra fanno i mestieri più disparati e ne guadagnano altrettanti se non di piu' - ovviamente esentasse
guarda che il salario minimo non è una elargizione statale
tdi150cv
27-02-2008, 16:28
io sono un lavoratore cocopro e vengo pagato per ore lavorative
ad agosto quando c'è stata la chiusura aziendale, ho preso una stupidaggine:(
figuriamoci se mi ammalo per 3 settimane, non avrò niente
secondo me invece è una buona proposta
almeno si regolamenta u npo' sto stupido contratto COCOPro!!
anche se la migliore cosa sarebbe sarebbe abolirlo
be ma allora come suggerisci e' meglio abolire questo contratto in funzione di qualcosa di diverso.
Detto questo e riflettendo su come sia strutturato il mondo del lavoro in italia , nonchè la situazione sindacale che ci si ritrova e il peso politico che ha , valutando inoltre l'enorme quantita' di fancazzismo dilagante e infine non trascurando l'abnorme situazione imprenditoriale direi che questa proposta non puo' fare altro che peggiorare una situazione gia drastica.
Imporre un tetto salariale minimo non incentiva a fare di piu' , ANZI , impone nella totalità dei casi uno sforzo imprenditoriale e statale non indifferente.
Infine ricordo che laddove esiste un minimo per tutti la situazione non e' affatto positiva ...
Si invece ai contratti personalizzati , facendo in modo di mettere un tetto massimo sul numero di anni che un dipendente puo' rimanere assunto a tempo determinato.
Allargare la giusta causa laddove ci sia provato fancazzismo.
Sostegno ai giovani imprenditori sgravandoli dalle tasse per i primi anni.
1000 euro sono la carità e basta ... siamo al solito galleggiamento e sempre piu' in alto mare ... complimenti ai politici
Si invece ai contratti personalizzati , facendo in modo di mettere un tetto massimo sul numero di anni che un dipendente puo' rimanere assunto a tempo determinato.
c'e' gia'. ma si sa che l'imprenditore italiano e' mediamente paraculo e come accade oggi troverebbe il sistema di aggirarlo.
tdi150cv
27-02-2008, 16:31
Giusto il salario minimo!!!
Chi contesta questa auspicabile norma mi dica come si sentirebbe se lavorando 8-9 ore al giorno avesse uno stipendio da 600-700 euro mensili, poi ne riparliamo con calma!!!!:rolleyes:
Il fatto che finora non sia stato mai attuato in italia la dice lunga su quali scopi abbiano i nostri politici ed i nostri sindacalisti...... il loro interesse!!!!:muro: :muro:
sbagliato ...
ricorda che da 6-700 euro a mille ne passano 3-400
Se conteggi questa differenza che l'azienda deve aggiungere per ogni dipendente ti accorgerai del totale assurdo e per molte aziende insostenibile.
E se l'azienda fallisce ... il titolare e' quasi sempre coperto tu invece rimani a casa con le pezze al culo ...
Molto meglio lasciare 600 euro a chi lavora per 600 euro e aumentare quello che se lo merita davvero ... pensaci !
tdi150cv
27-02-2008, 16:33
c'e' gia'. ma si sa che l'imprenditore italiano e' mediamente paraculo e come accade oggi troverebbe il sistema di aggirarlo.
si c'è gia nei contratti stagionali ... ma diciamo che sono fittizzi ... ;)
Io non voglio parlare di elargizione (sebbene con qualcuno ha giustamente osservato esistono una serie di lavoratori che non fanno nulla dalla mattina alla sera) ma voglio semplicemente dire che dare dei soldi in più al singolo individuo lavoratore onesto, quando tutto quello che si muove intorno a questo individuo aumenta vertiginosamente è a mio giudizio un provvedimento sbagliato.
Si dovrebbe prima di tutto mettere gli Italiani nelle condizioni di spendere di meno, e di vivere meglio e poi pensare di aumentare i salari.
In poche parole aumentare i salari sarebbe una semplice CORREZIONE, una azione cioè che mette una pezza al problema ma non lo risolve semmai lo sposta in avanti di qualche mese.
L'Italia invece ha bisogno di una AZIONE CORRETTIVA, di una serie di provvedimenti che eliminino definitivamente le cause dei problemi.
be ma allora come suggerisci e' meglio abolire questo contratto in funzione di qualcosa di diverso.
Detto questo e riflettendo su come sia strutturato il mondo del lavoro in italia , nonchè la situazione sindacale che ci si ritrova e il peso politico che ha , valutando inoltre l'enorme quantita' di fancazzismo dilagante e infine non trascurando l'abnorme situazione imprenditoriale direi che questa proposta non puo' fare altro che peggiorare una situazione gia drastica.
Imporre un tetto salariale minimo non incentiva a fare di piu' , ANZI , impone nella totalità dei casi uno sforzo imprenditoriale e statale non indifferente.
Infine ricordo che laddove esiste un minimo per tutti la situazione non e' affatto positiva ...
Si invece ai contratti personalizzati , facendo in modo di mettere un tetto massimo sul numero di anni che un dipendente puo' rimanere assunto a tempo determinato.
Allargare la giusta causa laddove ci sia provato fancazzismo.
Sostegno ai giovani imprenditori sgravandoli dalle tasse per i primi anni.
1000 euro sono la carità e basta ... siamo al solito galleggiamento e sempre piu' in alto mare ... complimenti ai politici
ma non ho capito per te il problema è che i dipendenti sono fancazzisti?
nbon vedo che senso abbia togliere le tasse ai "giovani imprenditori" visto che in 4 casi su 5 si limitano a prendere in mano l'azienda di famiglia
basta andarsi a leggere i cognomi che ci sono nelle associazioni dei giovani industriali.... Sono gli stessi di quella dei senior. Oltre ad avere il culo di essere figli di, gli diamo pure un incentivo fiscale:doh: :doh: :doh:
La quota è l'ultima cosa da fisare, ed è ovvio che debba essere il limite basso, quindi inferiore ai valori della contrattazione collettiva
é per quello che, essendo d' accordo con te sul resto (e mi sembrava di avertelo detto) restando prettamente alla domanda "potrebbe essere un argomento spendibile in campagna elettorale" ti dico: no, perché é già stato posta la quota a 1100, e 1100 sono molto più in alto del minimo previsto dai CCNL.
E quindi, visto che non puoi portare, in campagna elettorale, la proposta iniziale da 1100 a 700, non é spendibile.
tdi150cv
27-02-2008, 16:48
ma non ho capito per te il problema è che i dipendenti sono fancazzisti?
prova a rileggere , poi se ancora non hai capito quali sono esattamente a mio avviso i problemi risottolineamelo che te lo rispiego ... e' semplice su dai ...
nbon vedo che senso abbia togliere le tasse ai "giovani imprenditori" visto che in 4 casi su 5 si limitano a prendere in mano l'azienda di famiglia?
giovani imprenditori = giovani aziende ... incentivare le nuove imprese ... ti dicono nulla queste frasi ?
basta andarsi a leggere i cognomi che ci sono nelle associazioni dei giovani industriali.... Sono gli stessi di quella dei senior. Oltre ad avere il culo di essere figli di, gli diamo pure un incentivo fiscale:doh: :doh: :doh:
chissenefotte di questi ...
a te deve fregare che non nascono nuove imprese e che quelle che nascono durano 2 mesi per una mare di problemi , in primis quelli burocratici e quelli economici !
Piu' imprese = piu' offerta di lavoro ...
do you undestand ???
é per quello che, essendo d' accordo con te sul resto (e mi sembrava di avertelo detto) restando prettamente alla domanda "potrebbe essere un argomento spendibile in campagna elettorale" ti dico: no, perché é già stato posta la quota a 1100, e 1100 sono molto più in alto del minimo previsto dai CCNL.
E quindi, visto che non puoi portare, in campagna elettorale, la proposta iniziale da 1100 a 700, non é spendibile.
bisognerebbe vedere nel dettaglio, in termini di impiegati per i vari contratti
ma sotto i 1000 euro lordi non credo siano molti
tempo fa l'economista garibaldi aveva proposto un salario minimo a 800 euro e aveva stimato che interesserebbe il 4,5 % dei contratti atipici e nessuno di quelli a contrattazione collettiva
quando ho tempo vado a cercare
prova a rileggere , poi se ancora non hai capito quali sono esattamente a mio avviso i problemi risottolineamelo che te lo rispiego ... e' semplice su dai ...
giovani imprenditori = giovani aziende ... incentivare le nuove imprese ... ti dicono nulla queste frasi ?
chissenefotte di questi ...
a te deve fregare che non nascono nuove imprese e che quelle che nascono durano 2 mesi per una mare di problemi , in primis quelli burocratici e quelli economici !
Piu' imprese = piu' offerta di lavoro ...
do you undestand ???
nuove imprese e giovani imprenditori sono due cose molto diverse
anche un 65enne, magari con la buonauscita può mettere in piedi una nuova azienda
a 25 anni è difficile guidare una azienda, a meno che appunto non si sia figli di
tdi150cv
27-02-2008, 17:00
a 25 anni è difficile guidare una azienda, a meno che appunto non si sia figli di
si e' difficile ma le difficolta' principali sono la burocrazia e la pressione fiscale ...
Che poi a questi giovani spesso basterebbero dei consulenti in grado di aiutarli a sbrigare le questioni legali ... se lo stato si facesse da garante in tal senso non sarebbe male ...
E' la burocrazia uno dei mali che ci afligge e ci massacra ...
bisognerebbe vedere nel dettaglio, in termini di impiegati per i vari contratti
ma sotto i 1000 euro lordi non credo siano molti
tempo fa l'economista garibaldi aveva proposto un salario minimo a 800 euro e aveva stimato che interesserebbe il 4,5 % dei contratti atipici e nessuno di quelli a contrattazione collettiva
quando ho tempo vado a cercare
"purtroppo" parlo per esperienza. nel terziario, 4 livello, quindi neanche in fondo, che svolge anche attività in realtà di alte mansioni e responsabilità (es: resp. qualità, del magazzino, del commerciale, etc), e che quindi, legalmente, sarebbe probabilmente un primo o secondo, al limite terzo, il netto é sotto i 1000.
E non é neanche come "prima assunzione", visto che siamo quasi al secondo scatto di anzianità.
Se parliamo di lordo, ok.
si e' difficile ma le difficolta' principali sono la burocrazia e la pressione fiscale ...
Che poi a questi giovani spesso basterebbero dei consulenti in grado di aiutarli a sbrigare le questioni legali ... se lo stato si facesse da garante in tal senso non sarebbe male ...
E' la burocrazia uno dei mali che ci afligge e ci massacra ...
ma non diciamo fesserie ci sara al massimo bill gates che mette su una azienda a 25 anni
Molto piu probabile che uno cominci a lavorare come dipendente si faccia le ossa e le competenze e poi in seguito, se è davvero tosto magari già verso i 35 anni mette su una propria azienda.
questo è il profilo classico delle nuove aziende
uno a 25 anni non è in grado di mettere su una azienda, a meno che sia Pico de Paperis,
"purtroppo" parlo per esperienza. nel terziario, 4 livello, quindi neanche in fondo, che svolge anche attività in realtà di alte mansioni e responsabilità (es: resp. qualità, del magazzino, etc), e che quindi, legalmente, sarebbe probabilmente un primo o secondo, al limite terzo, il netto é sotto i 1000.
E non é neanche come "prima assunzione", visto che siamo quasi al secondo scatto di anzianità.
Se parliamo di lordo, ok.
ma infatti secondo me il discorso di veltroni è sul lordo. Non ha specificato perchè così si lascia il dubbio:stordita:
ma infatti secondo me il discorso di veltroni è sul lordo. Non ha specificato perchè così si lascia il dubbio:stordita:
si, ma il lordo, in ogni caso, di un settimo livello é di 900 euro (200 meno dei 1100), di un sesto é di 1070, solo dal 5° si passano i 1100)
fonte: http://www.confterziario.it/CCNL/Terziario/CCNL_Commercio%20Terziario.pdf (aggiornato al 2004, non credo ce ne sian altri nuovi, ben vengano in caso)
E il fatto che non specifichi se parla di lordo o netto é una gran fregatura: da un lato fa sognare alcuni, che magari prenderebbero la medesima cifra, dall' altro fa incacchiare altri (perché prendono la stessa cifra).
[edit]
tanto é vero che si legge:
"Chi contesta questa auspicabile norma mi dica come si sentirebbe se lavorando 8-9 ore al giorno avesse uno stipendio da 600-700 euro mensili, poi ne riparliamo con calma!!!!"
ecco, se da 1350 euro circa lorde si arriva a 1000 circa nette, non é che da 1000 lorde si arriva a 900 nette.
Si riarriva a poco più su dei 700 netti. Certo, meglio di nulla. Ma non é tutto sto chè, finché non verrà chiarita bene la cosa.
si, ma il lordo, in ogni caso, di un settimo livello é di 900 euro (200 meno dei 1100), di un sesto é di 1070, solo dal 5° si passano i 1100)
fonte: http://www.confterziario.it/CCNL/Terziario/CCNL_Commercio%20Terziario.pdf (aggiornato al 2004, non credo ce ne sian altri nuovi, ben vengano in caso)
E il fatto che non specifichi se parla di lordo o netto é una gran fregatura: da un lato fa sognare alcuni, che magari prenderebbero la medesima cifra, dall' altro fa incacchiare altri (perché prendono la stessa cifra).
[edit]
tanto é vero che si legge:
"Chi contesta questa auspicabile norma mi dica come si sentirebbe se lavorando 8-9 ore al giorno avesse uno stipendio da 600-700 euro mensili, poi ne riparliamo con calma!!!!"
ecco, se da 1350 euro circa lorde si arriva a 1000 circa nette, non é che da 1000 lorde si arriva a 900 nette.
Si riarriva a poco più su dei 700 netti. Certo, meglio di nulla. Ma non é tutto sto chè, finché non verrà chiarita bene la cosa.
ma infatti tutti gli economisti dicono che deve essere affiancato da rimodulazioni fiscali che alleggeriscano la tassazione sui redditi piu bassi. Al di là della proposta di Veltroni, che poi non esiste ancora nei dettagli, imho immaginare uno SMIG intorno ai 1000 euro lordi che si traduca in come minimo 800 netti (magari 900) è fattibilissimo e sarebbe comunque già qualcosa
ovvio che non è con questo che si risolveranno i grossi problemi dell'Italia,, ma almeno si mette fine a certe pratiche di contratti capestro.
tdi150cv
27-02-2008, 18:15
ma non diciamo fesserie ci sara al massimo bill gates che mette su una azienda a 25 anni
Molto piu probabile che uno cominci a lavorare come dipendente si faccia le ossa e le competenze e poi in seguito, se è davvero tosto magari già verso i 35 anni mette su una propria azienda.
questo è il profilo classico delle nuove aziende
uno a 25 anni non è in grado di mettere su una azienda, a meno che sia Pico de Paperis,
cioè non e' che a 26 sei vecchio per poter mettere su una impresa.
Comunque hai della confusione in testa ... non e' che una impresa sia perforza una azienda di 400 persone ...
Sawato Onizuka
04-03-2008, 13:00
{bastard mode on}
Nel 2006 il minimo sindacale per lavoratori non qualificati all'ora era 98 NOK :asd:
ah già, non a caso é la nazione del continente che ha un incidenza dei part-time >40% :asd: (un part-time qua elargisce 2/3 o più rispetto al full non qualificato !)
dasdsasderterowaa
04-03-2008, 13:21
cioè non e' che a 26 sei vecchio per poter mettere su una impresa.
Comunque hai della confusione in testa ... non e' che una impresa sia perforza una azienda di 400 persone ...
Già, esistono anche le ditte individuali e non ci vuole granché per aprirne una.
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