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View Full Version : I rebus della Sinistra arcobaleno


Fritz!
20-02-2008, 12:51
Sinistra alle prese con il rebus Sd nelle liste
La campagna elettorale dell'Arcobaleno è ancora in alto mare. Buio fitto sulle candidature. Domani vertice dei quattro segretari
Matteo Bartocci

Domani delicatissimo vertice top secret della Sinistra Arcobaleno. Sul tavolo dei quattro segretari la matassa delle liste per le prossime elezioni. L'appuntamento di lunedì pomeriggio dovrebbe essere decisivo soprattutto per sciogliere il problema delle «quote» dei vari partiti e le possibili regole comuni (parità di genere, tetto dei due mandati, etc.) per le candidature. Regole e numeri senza i quali non si può nemmeno iniziare a definire il «puzzle» dei nomi veri e propri.
Uno dei problemi da affrontare è la rappresentanza di Sinistra democratica, che non si è mai presentata alle urne e quindi non è noto a quanti rappresentanti possa aver diritto. Tutte le fonti interpellate, riferiscono che il movimento di Mussi pretende «pari dignità» rispetto a Pdci e Verdi. I quali però, avendo voti verificabili nel 2006, non si discostano dal 20% ciascuno di possibili eletti in parlamento. Il Sole che ride, peraltro, rivendica il suo valore aggiunto in quanto gamba ecologista di un tavolo composto altrimenti solo da ex del Pci. Sono richieste più che legittime sulla carta ma che in pratica ridimensionano fortemente il peso della gamba maggiore, cioè Rifondazione, che non a caso ha già convocato per lunedì alle 9.30 esecutivo e direzione nazionali per valutare se e quanto sacrificarsi in nome del nuovo soggetto «unitario e plurale».
Senza chiarezza sulle «quote» non si possono nemmeno affrontare altri aspetti centrali. E' il Prc soprattutto a insistere per la parità di genere degli eletti e per avere meno deroghe possibili al tetto delle due legislature alle spalle. Ma è un'ipotesi che quasi decapiterebbe i gruppi dirigenti degli altri tre partiti. E quindi è stata accolta finora con grandi sorrisi ma con ben poca convinzione.
Sono tutti nodi politici che determineranno la natura del soggetto che verrà ma che spiegano solo in parte la catastrofica partenza della campagna elettorale arcobaleno.
Sarà pure «americano», ma il leader del Pd in un giorno solo è riuscito ad approvare manifesto, statuto e programma del nuovo partito. Oltre a dare le prime indicazioni sulle candidature e a partire via autobus per le 100 e passa province italiane. Per tacere delle primarie che l'hanno eletto candidato premier insieme a una Costituente di quasi tremila persone. Come se non bastasse, Veltroni già dilaga sulle Tv e presto tappezzerà le città di manifesti 6x3 previdentemente acquistati all'inizio di gennaio, quando già si intuiva la triste parabola del governo Prodi.
Professionalità e idee chiare di fronte alle quali le difficoltà della Sinistra arcobaleno sono ancora più evidenti. Tra Prc, Pdci, Verdi e Sd non solo manca un coordinamento politico permanente ma per il momento non ci sono nemmeno una sede unica e una piena sintonia nella comunicazione. Nel «W Day» perfino pastoni dei Tg di solito generosi sono stati impossibilitati a riferire di una qualsiasi iniziativa del semi sconosciuto simbolo iridato.
Allo stato attuale, due sole sono le certezze: un simbolo unico (peraltro già noto da dicembre) e un leader, Fausto Bertinotti, giocoforza a mezzo servizio tra lo scranno istituzionale e l'agone partigiano della campagna elettorale. A proposito di elezioni. Pare che il programma della «Sarc» (la Sinistra Arcobaleno) sia ultimato. Quasi. Forse sarà presentato mercoledì. Ma non è sicuro. Sembra al teatro «Piccolo Eliseo» a Roma. Può essere. Ma non si sa se qualcuno si è ricordato di prenotarlo.

Fritz!
20-02-2008, 12:52
A quanto pare Bertinotti propone di reintrodurre sostanzialmente la vecchia scala mobile degli anni '80

Il presidente della Camera, leader della Sinistra arcobaleno, propone un meccanismo di indicizzazione annuale di salari e pensioni, visto che la condizione del lavoro dipendente grida vendetta. «L'aumento dei prezzi - ha detto Bertinotti - non sarebbe stato così indiscriminato neanche con l'introduzione dell'euro se ci fosse stata una scala mobile, che avrebbe scoraggiato l'aumento dei prezzi perché a pagare sarebbero stati un po' tutti e non solo i lavoratori».
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/02/bertinotti-fini-porta-a-porta.shtml?uuid=847d0a14-def5-11dc-b636-00000e251029&DocRulesView=Libero

blamecanada
20-02-2008, 12:59
Quella della Scala mobile è un'idea abbastanza diffusa nella sinistra.

Alcuni dicono che provochi inflazione, altri dicono che non sia vero.

Il confronto con i dati (introduzione della scala mobile in Italia e abolizione) non sembrano mostrare una correlazione, nel senso che quando è stata introdotta l'inflazione non è aumentata rispetto all'anno precedente, e quando è stata abolita idem, non ci sono stati particolari cambiamenti.

diversi economisti, come quelli che si riconducono alla scuola monetarista austriaca di von Mises, ritengono che l'aumento dei prezzi dipenda unicamente da un aumento dell'offerta di moneta, e di conseguenza escludono un legame scala mobile-inflazione. (Wikipedia)

Io ho idea che si dica che causi inflazione anche se non è vero, perché costringe sia lo Stato che le aziende ad adeguare i salari all'inflazione, e quindi spendere di piú.
Anche perché sennò qualsiasi aumento di stipendio dovrebbe causare inflazione...

Secondo me sarebbe una buona cosa per rilanciare il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti, i veri salassati di questi ultimi periodi.

giammy
20-02-2008, 13:11
dovevano proporsi con la falce e martello, la lotta di classe, la difesa del proletariato e degli operai, l'antifascismo e l'anticlericalismo.
tutto questo non fa più parte della nuova "sinistra" di veltroni (amica degli operai e di confindustria, laica e cattolica allo stesso tempo....) e avrebbe portato almeno un 10% di consensi.

Fritz!
20-02-2008, 13:26
non puoi limitarti a guardare l'effetto su un anno

e la spirale inflazionistica degli anni '80 è storia.

Possiamo discutere su quanto abbia effetto la scala mobile sulla crescitadell'inflazione. E faremmo notte senza metterci d'accordo

Ma il punto è un altro. Quanto è efficace la scala mobile nel difendere il potere d'acquisto? Molto poco

generals
20-02-2008, 13:59
Quella della Scala mobile è un'idea abbastanza diffusa nella sinistra.

Alcuni dicono che provochi inflazione, altri dicono che non sia vero.

Il confronto con i dati (introduzione della scala mobile in Italia e abolizione) non sembrano mostrare una correlazione, nel senso che quando è stata introdotta l'inflazione non è aumentata rispetto all'anno precedente, e quando è stata abolita idem, non ci sono stati particolari cambiamenti.

(Wikipedia)

Io ho idea che si dica che causi inflazione anche se non è vero, perché costringe sia lo Stato che le aziende ad adeguare i salari all'inflazione, e quindi spendere di piú.
Anche perché sennò qualsiasi aumento di stipendio dovrebbe causare inflazione...

Secondo me sarebbe una buona cosa per rilanciare il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti, i veri salassati di questi ultimi periodi.



senza contare di numerose categorie che ce l'hanno, vedi Prof. Universitari. Intanto con la scusa dei rinnovi contrattuali che slittano di anni, il potere di acquisto degli stipendi è fermo dal 2000 (e questa è l'ipotesi ottimistica Istat e Banca d'italia poichè in realtà è diminuito e di molto soprattutto per quelli medio bassi per i quali il peso di voci quali alimentari, assicurazione auto, affitti/mutuo hanno un peso molto più elevato di quello assegnato dall'Istat)

generals
20-02-2008, 14:01
non puoi limitarti a guardare l'effetto su un anno

e la spirale inflazionistica degli anni '80 è storia.

Possiamo discutere su quanto abbia effetto la scala mobile sulla crescitadell'inflazione. E faremmo notte senza metterci d'accordo

Ma il punto è un altro. Quanto è efficace la scala mobile nel difendere il potere d'acquisto? Molto poco

non direi, basta considerare le esperienze dei nostri genitori, e anche se con tassi di interesse del 20% sono stati in grado di progredire e acquistare casa per se e spesso per i figli. Poi negli anni 80 c'erano gli shock petroliferi che alimentavano l'inflazione e senza la scala mobile si sarebbe arrivati al punto di adesso, ovvero perdendo sistematicamente potere di acquisto. :muro:

sider
20-02-2008, 14:09
non puoi limitarti a guardare l'effetto su un anno

e la spirale inflazionistica degli anni '80 è storia.

Possiamo discutere su quanto abbia effetto la scala mobile sulla crescitadell'inflazione. E faremmo notte senza metterci d'accordo

Ma il punto è un altro. Quanto è efficace la scala mobile nel difendere il potere d'acquisto? Molto poco

L'esperienza insegna che negli anni della scala mobile, nonostante l'inflazione al 20%, anche le famiglie monoreddito ne venivano fuori agevolmente. Le bireddito erano benestanti. Parliamo di redditi "normali", da operaio od impiegato.

nomeutente
20-02-2008, 14:11
non puoi limitarti a guardare l'effetto su un anno


Infatti Blamecanada non intendeva riferirsi solo all'anno successivo (non penso, almeno) ma intendeva mettere in luce che il trend non ha subito particolari scossoni né al momento dell'adozione della scala mobile né al momento del suo abbandono.

Peraltro va sottolineato che l'inflazione degli anni 70 e 80 era anche dovuta (soprattutto, direi io) al fatto che si stampava moneta per finanziare la spesa pubblica.

Fritz!
20-02-2008, 14:29
L'esperienza insegna che negli anni della scala mobile, nonostante l'inflazione al 20%, anche le famiglie monoreddito ne venivano fuori agevolmente. Le bireddito erano benestanti. Parliamo di redditi "normali", da operaio od impiegato.

Ora non so la tua posizione in merito, ma trovo curioso come chi sposa teorie marxiste, o sia molto critico delle dinamiche di mercato, della finanza, della politica monetaria, poi spesso le veda come soluzioni piu o meno semplici per risolvere i problemi dell'economia

Negli anni 80 l'economia italiana è stata in forte espansione. Crescita della produzione, dei posti di lavoro, della ricchezza prodotta e distribuita.

In Italia l'economia è sostanzialmente ferma dal 2001. Se facessimo un analisi su ricchezza procapite, produttività del lavoro, avremmo molro probabilmente risulatit negativi.

La diminuzione dei poteri d'acquisto non è l'effetto di dinamiche finanziarie, ma di dinamiche legate all'economia reale.

Per far crescere i salari bisogna porsi il problema di come far crescere l'economia reale.

Ragionamenti puramente monetari, legati ad inflazione, livello dei prezzi, reddito nominale, perdono di vista il concreto.

E' illusorio pensare che siano una soluzione

sider
20-02-2008, 14:37
Ora non so la tua posizione in merito, ma trovo curioso come chi sposa teorie marxiste, o sia molto critico delle dinamiche di mercato, della finanza, della politica monetaria, poi spesso le veda come soluzioni piu o meno semplici per risolvere i problemi dell'economia

Negli anni 80 l'economia italiana è stata in forte espansione. Crescita della produzione, dei posti di lavoro, della ricchezza prodotta e distribuita.

In Italia l'economia è sostanzialmente ferma dal 2001. Se facessimo un analisi su ricchezza procapite, produttività del lavoro, avremmo molro probabilmente risulatit negativi.

La diminuzione dei poteri d'acquisto non è l'effetto di dinamiche finanziarie, ma di dinamiche legate all'economia reale.

Per far crescere i salari bisogna porsi il problema di come far crescere l'economia reale.

Ragionamenti puramente monetari, legati ad inflazione, livello dei prezzi, reddito nominale, perdono di vista il concreto.

E' illusorio pensare che siano una soluzione

Mam, ragionando all'incontrario, se dimezzassero tutti gli stipendi, domani, cosa succederebbe?
D'accordo che i tempi sono diversi, ma non si può negare che le spese (tasse, bollette, spesa alimentare , affitti ecc.ecc.) sono saliti ben più degli stipendi, e questo si chiama semplicisticamente "impoverimento".

Fritz!
20-02-2008, 14:40
Mam, ragionando all'incontrario, se dimezzassero tutti gli stipendi, domani, cosa succederebbe?
D'accordo che i tempi sono diversi, ma non si può negare che le spese (tasse, bollette, spesa alimentare , affitti ecc.ecc.) sono saliti ben più degli stipendi, e questo si chiama semplicisticamente "impoverimento".

Ma a meno che si chiami Stalin, un primo ministro non ha il potere di determinare i salari.

Farlo credere è un inganno

Per fare crescere i salari un governo può solo agire su leve indirette.

sider
20-02-2008, 14:44
Ma a meno che si chiami Stalin, un primo ministro non ha il potere di determinare i salari.

Farlo credere è un inganno

Per fare crescere i salari un governo può solo agire su leve indirette.

Certo.
Sempre parlando molto semplicemente, è stato il cambio lira/euro ce ha determinato gran parte del problema. E' lì che il governo ha fallito.

Fritz!
20-02-2008, 14:50
Certo.
Sempre parlando molto semplicemente, è stato il cambio lira/euro ce ha determinato gran parte del problema. E' lì che il governo ha fallito.

Anche li bisogna smettere di cercare soluzioni semplici e consolatorie

La moneta è solo una unità di misura. Un prosciutto rimane sempre un prosciutto che lo si prezzi in lire, euro o dollari

La crisi economica italiana è legata a problemi strutturali e reali. Dare la colpa all'euro è un modo di non voler vedere il problema.

nomeutente
20-02-2008, 14:53
Ma a meno che si chiami Stalin, un primo ministro non ha il potere di determinare i salari.


Esistono le leggi sul salario minimo garantito.
Certamente i liberisti considerano questa cosa un'aberrazione, ma esistono così come esistono le normative sulla sicurezza o altre "interferenze" dello stato negli ambiti che un liberista ritiene dovrebbero essere di pertinenza del mercato.

generals
20-02-2008, 14:54
Ma a meno che si chiami Stalin, un primo ministro non ha il potere di determinare i salari.

Farlo credere è un inganno

Per fare crescere i salari un governo può solo agire su leve indirette.

non si parla di salari ma di "potere di acquisto" il che è ben diverso ;)

Fritz!
20-02-2008, 14:57
Esistono le leggi sul salario minimo garantito.
Certamente i liberisti considerano questa cosa un'aberrazione, ma esistono così come esistono le normative sulla sicurezza o altre "interferenze" dello stato negli ambiti che un liberista ritiene dovrebbero essere di pertinenza del mercato.

Determinare il livello di salario Minimo, non è una aberrazione da un punto di vista liberista

infatti le norme sul minimo salariale ci sono sia in UK che in USA

il salario minimo serve a definire la cornice all'interno della quale le forze di mercato poi agiscono liberamente nel fissare il livello di equilibrio

ma minimo non è sinonimo nè di medio, nè di equo, ne di livello di equilibrio

Fritz!
20-02-2008, 14:59
non si parla di salari ma di "potere di acquisto" il che è ben diverso ;)

è anche peggio

perchè vuol dire che il governo può fissare oltre al livello dei salari anche quello dei prezzi

e persino stalin avrebbe difficoltà qua:D

Wilde
20-02-2008, 15:03
Determinare il livello di salario Minimo, non è una aberrazione da un punto di vista liberista

infatti le norme sul minimo salariale ci sono sia in UK che in USA

il salario minimo serve a definire la cornice all'interno della quale le forze di mercato poi agiscono liberamente nel fissare il livello di equilibrio

ma minimo non è sinonimo nè di medio, nè di equo, ne di livello di equilibrio
Quoto. Se il salario minimo stabilito dal governo è troppo basso, ci penseranno le dinamiche del mercato e le richieste dei sindacati ad alzare gli stipendi. Se il salario minimo stabilito per legge è troppo alto da sostenere per le aziende saranno svantaggiati i lavoratori non specializzati e i disoccupati.

generals
20-02-2008, 15:03
è anche peggio

perchè vuol dire che il governo può fissare oltre al livello dei salari anche quello dei prezzi

e persino stalin avrebbe difficoltà qua:D


no, visto che si parlava di scala mobile, quindi adeguamento dei salari ai prezzi (non aumento dei salari reali quindi), e dunque non blocco dei prezzi ;)

Fritz!
20-02-2008, 15:09
no, visto che si parlava di scala mobile, quindi adeguamento dei salari ai prezzi (non aumento dei salari reali quindi), e dunque non blocco dei prezzi ;)

si ma la scala mobile non funziona

e non funzionava neanche allora

gran parte dei sindacati lo aveva già riconosciuto allora. Persino gran parte del PCI

Perchè era una misura unicamente "nominale"

Bandit
20-02-2008, 15:21
ieri ho ascoltato il presidente Bertinotti dire una cosa che mi è sembrata corretta anche se non so come la si possa applicare: si fissa il potere di acquisto a 100, se l'anno dopo le questo potere decresce si fa in modo da riportarlo al 100
è la stessa cosa dela scala mobile?

Fritz!
20-02-2008, 15:27
ieri ho ascoltato il presidente Bertinotti dire una cosa che mi è sembrata corretta anche se non so come la si possa applicare: si fissa il potere di acquisto a 100, se l'anno dopo le questo potere decresce si fa in modo da riportarlo al 100
è la stessa cosa dela scala mobile?

Ma il punto è che non vuol dire nulla

Il potere d'acquisto è dato dal rapporto tra salari e prezzi

Il governo non fissa i salari. Il governo non fissa i prezzi.

Il governo non può quindi fissare il potere d'acquisto.

Bandit
20-02-2008, 15:28
Ma il punto è che non vuol dire nulla

Il potere d'acquisto è dato dal rapporto tra salari e prezzi

Il governo non fissa i salari. Il governo non fissa i prezzi.

Il governo non può quindi fissare il potere d'acquisto.

ed allora si dovrebbero fissare, almeno per vivere decentemente, no dico da nababbi
almeno questo ho capito

Fritz!
20-02-2008, 15:31
ed allora si dovrebbero fissare, almeno per vivere decentemente, no dico da nababbi
almeno questo ho capito

puoi anch scriverli su un pezzo di carta.

Ma come li applichi?

Bandit
20-02-2008, 15:33
quello è il problema, è di difficile attuazione

generals
20-02-2008, 15:33
si ma la scala mobile non funziona

e non funzionava neanche allora

gran parte dei sindacati lo aveva già riconosciuto allora. Persino gran parte del PCI

Perchè era una misura unicamente "nominale"

nominale fino ad un certo punto poichè comunque era una difesa, anche se parziale per la spirale salari-prezzi-salari, ma non perdevi certo il potere di acquisto nell'entità in cui si sta verificando in questi anni, questo è il punto, l'eccessiva perdita di potere di acquisto mai vista prima anche con inflazione a 2 cifre poichè c'erano glis trumenti correttivi di cui oggi si sente molto la mancanza.

Fritz!
20-02-2008, 15:36
quello è il problema, è di difficile attuazione

non è che è di difficile applcazione

è impossibile.

A meno che si faccia la premessa di voler cambiare il sistema in un sistema di economia collettivista sotto il controllo statale, in cui il governo, o il comitato centrale di pianificazione economica, fissa per legge il livello dei salari e il livello dei prezzi dei beni di consumo

Bandit
20-02-2008, 15:40
si ok
però se aumenta il costo della vita, e quel lavoro che si fa occupa gran parte della giornata e da al lavoratore lo stesso salario, non adattandosi alla vita che lo circonda?.....come al solito è un discorso delicatissimo.
Ci vorrebbe qualche via di mezzo

Fritz!
20-02-2008, 15:45
si ok
però se aumenta il costo della vita, e quel lavoro che si fa occupa gran parte della giornata e da al lavoratore lo stesso salario, non adattandosi alla vita che lo circonda?.....come al solito è un discorso delicatissimo.
Ci vorrebbe qualche via di mezzo

Bisogna pensare ad agire su leve indirette

ad esempio, ridurre l'IVA , aiuta a calmierare i prezzi

aumentare la competizione nella distribuzione, rimuovendo i vincoli contro l'apertura di discount, aiuta a diminuire i prezzi

modificare le aliquote irpef aiuta ad aumentare i salari

etc.

blamecanada
20-02-2008, 17:40
e la spirale inflazionistica degli anni '80 è storia.
Ed è finita diversi anni prima dell'abolizione della scala mobile...

Insomma, l'inflazione a due cifre degli anni'80 sicuramente non c'entra un bip con la scala mobile, ma è dovuta ad altri fattori.

Fritz!
20-02-2008, 17:44
Ed è finita diversi anni prima dell'abolizione della scala mobile...

Insomma, l'inflazione a due cifre degli anni'80 sicuramente non c'entra un bip con la scala mobile, ma è dovuta ad altri fattori.

La scala mobile aumentava l'aspettativa inflazionistica

i 10 anni prima e dopo l'abolizione hanno un'inflazione media molto diverso

tu non ci vedi relazione, io (e molti economisti) si

blamecanada
20-02-2008, 17:50
La scala mobile aumentava l'aspettativa inflazionistica

i 10 anni prima e dopo l'abolizione hanno un'inflazione media molto diverso

tu non ci vedi relazione, io (e molti economisti) si
Altri economisti (come il già citato von Mises) la pensano diversamente.

Io comunque ritengo che anche qualora aumenti l'inflazione, lo faccia in misura minore dell'aumento del potere d'acquistodeterminato dalla scala mobile. Altrimenti anche gli aumenti salariali in generale sarebbero causa d'inflazione.

Qui (http://www.menostato.it/fatti_Inflazione_PrezziConsumoEuropa.html) c'è una tabella dell'inflazione dal '91, come vedi nel 1991 era in linea con la media europea (un po' piú alta), poi si è abbassata, sempre poco piú alta della media europea.


Il fatto che dopo 10 anni l'inflazione sia diminuita non significa che l'abolizione sia la causa.
La correlazione temporale non è necessariamente una correlazione causale ;).

Fritz!
20-02-2008, 17:54
Altri economisti (come il già citato von Mises) la pensano diversamente.

Io comunque ritengo che anche qualora aumenti l'inflazione, lo faccia in misura minore dell'aumento del potere d'acquistodeterminato dalla scala mobile. Altrimenti anche gli aumenti salariali in generale sarebbero causa d'inflazione.

L'aumento dei salari per creare aumeno di potere d'acquisto, REALE, devono essere legati a una positiva crescita della produttività

Non è una questione ideologica... è sostanzialmente una questione matematica

blamecanada
20-02-2008, 18:13
L'aumento dei salari per creare aumeno di potere d'acquisto, REALE, devono essere legati a una positiva crescita della produttività

Non è una questione ideologica... è sostanzialmente una questione matematica
La scala mobile si sostanzia in una riduzione di utili per l'azienda per pagare gli stipendî.

La produttività in questi anni è cresciuta molto piú del potere d'acquisto, ed i profitti sono aumentati molto piú degli stipendî, la scala mobile è un tentativo di risolvere questo problema.

Se ce ne sono altri migliori per me è indifferente, basta che gli stipendî aumentino.

Il problema del legarli alla produttività aziendale è uno solo, il pane lo pago in base alla crescita dell'inflazione, non a quello dell'azienda.

Fritz!
20-02-2008, 18:39
La produttività in questi anni è cresciuta molto piú del potere d'acquisto, ed i profitti sono aumentati molto piú degli stipendî, la scala mobile è un tentativo di risolvere questo problema.


http://img184.imageshack.us/img184/9830/prod1hm1.jpg

La crescita della produttività totale dell' unità di Lavoro negli ultimi anni è stata 0



nell'industria il valore aggiunto è addirittura diminuito! (anche la forza lavoro è diminuita ma di meno. quindi meno forza lavoro molto meno valore aggiunto)

http://img171.imageshack.us/img171/3408/prod2cj5.jpg

I profitti delle aziende non sono saliti, al contrario sono COSTANTEMENTE DIMINUITI dal 2001 in poi. (in questo grafico si nota che non è così per le grandi aziende, che però sono percentualmente sempre meno in Italia... su questo ci sarebbero da aprire altre discussioni su tutti i buffoni che ci hanno spiegato per anni che piccolo e bello, e poi di colpo senza piu grandi imprese in grado di competere a livello globale l'italia sta progressivamente sprofondando... ma vabbeh sarebbe OT)
http://img162.imageshack.us/img162/3764/prod3ac1.jpg



tutte i dati vengono dall'IRES
http://www.ires.it/node/665

Fritz!
20-02-2008, 18:48
nell'ultimo grafico ho tagliato il titolo, sono comunque i PROFITTI LORDI

blamecanada
21-02-2008, 20:15
nell'ultimo grafico ho tagliato il titolo, sono comunque i PROFITTI LORDI
Non conoscevo dei dati simili.
So dello spostamento negli ultimi 15-20 anni degli utili dell'azienda dal pagamento dei salarî e degli stipendî ai profitti degli azionisti, e da quello ho indotto che i salarî non fossero aumentati quanto la produttività.

Forse il rapporto è diminuito semplicemente perché gli stipendî sono aumentati meno dell'inflazione...

Scusa se ho risposto tardi, ma non sto benissimo.

Snickers
21-02-2008, 21:55
Esistono le leggi sul salario minimo garantito.
Certamente i liberisti considerano questa cosa un'aberrazione, ma esistono così come esistono le normative sulla sicurezza o altre "interferenze" dello stato negli ambiti che un liberista ritiene dovrebbero essere di pertinenza del mercato.
Occhio a non confondere i liberisti con i liberTARisti.

Fritz!
22-02-2008, 13:21
Non conoscevo dei dati simili.
So dello spostamento negli ultimi 15-20 anni degli utili dell'azienda dal pagamento dei salarî e degli stipendî ai profitti degli azionisti, e da quello ho indotto che i salarî non fossero aumentati quanto la produttività.

Forse il rapporto è diminuito semplicemente perché gli stipendî sono aumentati meno dell'inflazione...

Scusa se ho risposto tardi, ma non sto benissimo.

Se gli stipendi, a parità di altre condizioni, aumentano meno dell'inflazione, i profitti lordi, ovvero la quota di profitti che rimane all'azienda dopo aver pagato il costo del lavoro sarebbero AUMENTATI

Invece è avvenuto il contrario.

La verità è che l'economia italiana è in lento, ma costante, declino da 8 anni

Se Bertinotti, e incidentalmente tu, aveste ragione... sarebbe molto bello. Ma l'idea che il problema del potere d'acquisto è causato dall'avarizia delle imprese che hanno rosicchiato i salari aumentando i propri profitti è sementita dai dati.

Il problema è la produttività. Che a sua volta è la conseguenza di un paese che ha difficolta a competere in una economia globale.

questo grafico mostra l'andamento della produttività oraria dei dipendenti.... E' abbastanza lampante che il problema sia qua. Il problema è nella fase di "creazione di ricchezza" non in quella di distribuzione. Le soluzioni di Bertinotti sono consolatorie, ma totalmente sballate

http://img337.imageshack.us/img337/7431/prod4uw1.jpg

blamecanada
22-02-2008, 13:43
Bisognerebbe vedere anche perché la produttività è diminuita.
Vedo comunque che è diminuita pure in Spagna, che però è in crescita economica.

Comunque avevo tratto delle conclusioni da dati che evidentemente sono sbagliati... cosí la questione è effettivamente piú complicata.

Fritz!
22-02-2008, 13:51
Bisognerebbe vedere anche perché la produttività è diminuita.
Vedo comunque che è diminuita pure in Spagna, che però è in crescita economica.

Comunque avevo tratto delle conclusioni da dati che evidentemente sono sbagliati... cosí la questione è effettivamente piú complicata.

Fai bene a notare la Spagna questo mostra come nessun dato è univoco ma essendo la risultante di fattori complessi, può essere spiegato da eventi diversi

Per quanto riguarda la Spagna, avevo già letto vari articoli sulla sua diminuzione della produttività.

Per farla semplice la spagna è crescita molto e la disoccupazione è diminuita tantissimo.

10 - 15 anni fa la Spagna aveva una disoccupazione del 20% oggi sono all 8%

E' chiaro che i piu sensibili sono le persone con basso tasso di scolarizzazione, che rappresentano anche la gran parte dei nuovi assunti nel periodo di crescita. come tale la media globale della produttività alla fine dimnuisce.

Ma già solo l'ordine di grandezza della flessione per l'Italia mostra che c'è una anomalia di fondo.

Anomalia che secondo me è legata al fatto che le imprese italiane sono sempre meno competitive, investono poco, rimmovano troppo lentamente e quindi le loro produzioni diventano meno efficienti, creando meno valore aggiunto

blamecanada
22-02-2008, 13:54
Come ho detto in passato, in Italia gl'imprenditori non esistono, il boom economico è stato portato avanti dall'intervento statale e da poche grandi aziende (tra cui la FIAT, e ritorniamo alla voce statalismo).

Il resto erano piccole aziende che tiravano a campare, e alcune ce la facevano solo grazie all'evasione fiscale.
Negli ultimi tempi un altro modo per risparmiare è diventata la precarietà piú assoluta (che comunque secondo me ha avuto incidenza negativa sulla produttività, un precario non è in condizione di essere produttivo... solo il nostro capitalismo straccione poteva puntarci in questo modo).

Fritz!
22-02-2008, 14:02
secondo me la tua analisi è riduttiva. I cosiddetti distretti industriali sono stati storicamente laboratori di eccellenza, di grande imprenditorialità sviluppata quasi unicamente dal privato.


Il problema è che questo modello ha partire dagli anni '90 è entrato in crisi, soprattutto perchè non ha le dimensioni critiche per competere globalmente. E perchè la struttura societaria frammentata rende difficile, se non impossibile, scelte di investimento di grandi dimensioni.

Contemporaneamente lo Stato negli anni '90 ha assistito sostanzialmente disinteressato al declino della grande impresa, illudendosi che bastassero i piccoli.

Oggi ci ritroviamo con poche grandi imprese, le piccole in declino, e pochissimi investimenti stranieri

street
22-02-2008, 14:37
secondo me la tua analisi è riduttiva. I cosiddetti distretti industriali sono stati storicamente laboratori di eccellenza, di grande imprenditorialità sviluppata quasi unicamente dal privato.


Il problema è che questo modello ha partire dagli anni '90 è entrato in crisi, soprattutto perchè non ha le dimensioni critiche per competere globalmente. E perchè la struttura societaria frammentata rende difficile, se non impossibile, scelte di investimento di grandi dimensioni.

Contemporaneamente lo Stato negli anni '90 ha assistito sostanzialmente disinteressato al declino della grande impresa, illudendosi che bastassero i piccoli.

Oggi ci ritroviamo con poche grandi imprese, le piccole in declino, e pochissimi investimenti stranieri

credo sia un' analisi sostanzialmente più corretta. Le pmi che son state da semre la ricchezza e la spina dorsale del mercato stan soffrendo proprio un mercato troppo concorrenziale, aggravato dal poco denaro disponibile, dove quindi non puoi far valere la miglior qualità come unico valore.

blamecanada
22-02-2008, 14:47
secondo me la tua analisi è riduttiva. I cosiddetti distretti industriali sono stati storicamente laboratori di eccellenza, di grande imprenditorialità sviluppata quasi unicamente dal privato.
Infatti ho parlato di poche grandi aziende, non ho detto che non ci siano state, anzi. Quanto ho detto non è assolutamente in contraddizione con quanto scrivi tu.

Fritz!
22-02-2008, 14:51
Infatti ho parlato di poche grandi aziende, non ho detto che non ci siano state, anzi. Quanto ho detto non è assolutamente in contraddizione con quanto scrivi tu.

beh hai scritto che gli imprenditori non esistono, è un po' riduttivo, perchè fortunatamente non ci sono solo i ricucci, ma anche gente che ha costruito realtà aziendali di eccellenza, spesso lontani dalla ribalta...

blamecanada
22-02-2008, 15:13
beh hai scritto che gli imprenditori non esistono, è un po' riduttivo, perchè fortunatamente non ci sono solo i ricucci, ma anche gente che ha costruito realtà aziendali di eccellenza, spesso lontani dalla ribalta...
È un'iperbole (http://it.wikipedia.org/wiki/Iperbole_%28figura_retorica%29)... Molte delle imprese italiane sono andate avanti con i sussidî statali (esempio emblematico la Fiat), sono poche le imprese italiane che si sono sviluppate da sole (ad esempio la Olivetti, poi finita sappiamo come, ma vabbè).