das
16-02-2008, 17:31
In questi giorni si parla dei pericoli che 'potrebbero' comportare gli inceneritori e le nanoparticelle etc.
Molti a tal riguardo sono favorevoli ad applicare il cosiddetto principio di precauzione. Tale principio consiste nel rifiutare qualcosa fino a quando non esistono dati incontrovertibili sulla sua innocuità. Per molti dovrebbe essere applicato agli inceneritori come a qualsiasi altro prodotto tecnologico.
A questo proposito ho trovato in rete un documento che sarebbe stato scritto per gli OGM ma può essere generalizzato e non fa altro che mettere in bella forma il mio pensiero.
Principio di precauzione
Francesco Trane mi chiede "perche' non applicare il concetto di precauzione, vedi Talidomide?"
Il principio di precauzione non ha molto credito nella comunita' scientifica in generale, e questo per vari motivi, richiamati piu' volte da uno scienziato spesso punzecchiato qui su Greenplanet: Franco Battaglia.
Prima di tutto non ne esiste una versione univoca: di volta in volta, a seconda delle convenienze, questo principio viene enunciato in maniera diversa, e spesso in contraddizione con le precedenti. Quella piu' gettonata, e utilizzata dall'UE nel contesto della ratifica del protocollo di Kyoto, recita piu' o meno: <>.
Uno dei problemi del principio di precauzione e' che pretende di tenere in conto solamente i possibili costi ma non i possibili benefici.
Francesco cita il tragico caso del Talidomide. Lasciamo quindi per un attimo perdere gli OGM e parliamo del principio di precauzione applicato ai farmaci: spesso questo principio viene riassunto erroneamente in "finche' non siamo certi che una cosa produca nessun tipi di danno non ne permettiamo l'introduzione".
Se questa frase vi sembra ragionevole, considerate che ogni giorno usate, coscientemente, attrezzature potenzialmente pericolose, o assumete farmaci che hanno possibili controindicazioni, o mangiate cibo che potrebbe essere allergenico, e cosi' via. Lo fate perche' siete incoscienti? No di certo. Lo fate perche' valutare i rischi e i benefici. se i benefici superano i rischi un farmaco viene utilizzato, ben sapendo che statisticamente causera' danni a qualcuno. Ma portera' anche miglioramenti alla vita di molte piu' persone.
Vi sembro cinico? No? Allora vi faccio un esempio ancora piu' provocatorio: i vaccini. Vacciniamo i bambini perche' il rischio di contrarre alcune malattie e' troppo forte. Avete un'idea del rischio di mortalita' o di complicazioni gravi derivanti ad esempio dal morbillo? Andatevi a vedere le statistiche dell'Organizzazione Mondiale della Sanita', e vedrete che molti decenni fa morivano molti bambini per le cosiddette "malattie dei bambini": morbillo, pertosse, parotite e altre (erano malattie naturali e inevitabili secondo alcuni). Ora, noi sappiamo con sicurezza che su alcuni bambini, purtroppo, la vaccinazione avra' un effetto brutale. A volte scatena patologie estreme e puo' portare alla morte. In alcuni casi ha scatenato fenomeni autistici. Perbacco, ma allora se le vaccinazioni non sono "assolutamente sicure", perche' le usano? non ci sara' lo zampino come al solito di qualche multinazionale? (Vi dico subito che i vaccini non sono un businnes per le aziende farmaceutiche. Il mercato mondiale delle vaccinazioni e' inferiore a quello della sola aspirina. Molti vaccini sono letteralmente abbandonati, anche se sarebbero molto utili in zone meno sviluppate del mondo)
Le si usa perche' globalmente diminuiscono il rischio di una popolazione. E' forse cinico da dire, ma la scelta non e' tra 1000 bambini morti e zero. Sarebbe facile. E' invece purtroppo tra 1000 bambini morti di morbillo, senza vaccino, e 2 morti per effetto delle vaccinazioni. Ed e' cosi' per tutti i farmaci, anche se con vari gradi di pericolosita'. Ogni farmaco potrebbe causare dei danni, ma puo' anche sicuramente portare dei benefici. "e se a soffrirne fosse suo figlio?". Questa e' una domanda retorica. A priori non posso sapere se mio figlio potrebbe avere dei problemi da una vaccinazione. Forse in futuro, con uno screening genetico potremo saperlo. Ora non ancora. Quindi la scelta piu' razionale possibile che posso fare e' confrontare la probabilita' di un danno causato dalla malattia (morbillo, ad esempio) con la probabilita' di un danno causato dalla vaccinazione. E' facile dimenticarsene ora che quelle malattie sono quasi completamente scomparse in italia, proprio grazie alle vaccinazioni, ma prima dell'introduzione delle vaccinazioni di massa molti bambini morivano, o venivano gravemente danneggiati da quelle malattie. E si', io ho due figli e li ho vaccinati entrambi, nonostante la pediatra fosse titubante. Pediatra che per inciso ha provato una volta a dare dei preparati omeopatici a mio figlio ma dopo la mia reazione non ci ha piu' provato...
Ricapitolando: il principio di precauzione non mi permette di prendere decisioni razionali, perche' non mi permette di soppesare dei benefici dimostrati con delle controindicazioni possibili.
Quello che uno scienziato razionale deve fare e' cercare di stimare al meglio i costi, i problemi e i benefici di una qualsiasi nuova tecnologia. Purtroppo l'uomo non sempre e' un animale razionale: il fumo uccide, ma molti continuano a fumare, magari delle assurde sigarette biologiche, mentre le stesse persone non vogliono mangiare un biscotto OGM, anche se tutte le prove scientifiche relative agli alimenti GM dicono che sono sicuri almeno quanto gli alimenti tradizionali.
Il caso del talidomide e' diverso: il farmaco era stato assolutamente testato e non aveva mostrato nessuna controindicazione. Quello che e' successo e' che dopo un po' e' stato cambiato il metodo di produzione, in favore di uno meno costoso. Senza entrare nel dettaglio tecnico, questo metodo di produzione meno costoso produceva anche una seconda molecola "cugina" (e' una cosa abbastanza comune). Di solito queste molecole "cugine" non hanno effetto biologico, e quella volta, forse per stupidita', o per brama di profitto, nessuno si e' preso la briga di verificare, e a quanto pare non vi era l'obbligo di purificare il farmaco (il talidomide in quel caso).
Questo tragica e stupida noncuranza ha avuto conseguenze terribili..
Tornando agli OGM, grazie al cielo tutti gli studi dimostrano che non vi e' alcun pericolo in piu' rispetto agli alimenti tradizionali. L'applicazione del principio di precauzione invece avrebbe l'effetto di mettere fuori legge anche tantissimi alimenti normali: ogni anno muoiono delle persone per shock anafilattico dovuto all'ingestione di cibi molto allergenici: fave, soia, cioccolato, agrumi, fragole, kiwi, uova, etc.... Questi alimenti sono sicuramente dannosi per alcuni e quindi secondo l'applicazione sballata del principio andrebbero banditi. Non parliamo poi dei cancerogeni che naturalmente sono presenti in moltissimi alimenti,a cominciare da quella tazzina di caffe' con cui milioni di Italiani, io compreso, iniziano la giornata.
In altri casi l'applicazione balenga di questo principio ha reclamato delle vite. E' il caso molto noto del cloro nell'acqua. Per proteggere da potenziali infezioni, in molti paesi si aggiunge una piccola quantita' di cloro negli aquedotti per "disinfettare" l'acqua. Il cloro e' una sostanza tossica ad alte concentrazioni, ma alle piccole diluizioni in cui si usa e' tossico solo per batteri portatori di infezioni. Il fatto che il cloro fosse potenzialmente dannoso ha portato alcuni ambientalisti a fare pressione su alcuni stati per non aggiungere piu' il cloro all'acqua. Costoro, poco avvezzi ai ragionamenti scientifici, forse non capivano che a volte, il non fare, puo' essere altrettanto dannoso del fare. Purtroppo il governo Peruviano gli diede retta. L'acqua non era piu' disinfettata. E' scoppiata un'epidemia di colera che ha reclamato secondo l'OMS 19.000 vittime. Tutte sulla coscienza di alcuni ecologisti della domenica.
Per precisione specifico che l'epidemia di cui si parla nell'articolo risale al 1991.
Vi invito a esporre cosa ne pensate a riguardo.
Molti a tal riguardo sono favorevoli ad applicare il cosiddetto principio di precauzione. Tale principio consiste nel rifiutare qualcosa fino a quando non esistono dati incontrovertibili sulla sua innocuità. Per molti dovrebbe essere applicato agli inceneritori come a qualsiasi altro prodotto tecnologico.
A questo proposito ho trovato in rete un documento che sarebbe stato scritto per gli OGM ma può essere generalizzato e non fa altro che mettere in bella forma il mio pensiero.
Principio di precauzione
Francesco Trane mi chiede "perche' non applicare il concetto di precauzione, vedi Talidomide?"
Il principio di precauzione non ha molto credito nella comunita' scientifica in generale, e questo per vari motivi, richiamati piu' volte da uno scienziato spesso punzecchiato qui su Greenplanet: Franco Battaglia.
Prima di tutto non ne esiste una versione univoca: di volta in volta, a seconda delle convenienze, questo principio viene enunciato in maniera diversa, e spesso in contraddizione con le precedenti. Quella piu' gettonata, e utilizzata dall'UE nel contesto della ratifica del protocollo di Kyoto, recita piu' o meno: <>.
Uno dei problemi del principio di precauzione e' che pretende di tenere in conto solamente i possibili costi ma non i possibili benefici.
Francesco cita il tragico caso del Talidomide. Lasciamo quindi per un attimo perdere gli OGM e parliamo del principio di precauzione applicato ai farmaci: spesso questo principio viene riassunto erroneamente in "finche' non siamo certi che una cosa produca nessun tipi di danno non ne permettiamo l'introduzione".
Se questa frase vi sembra ragionevole, considerate che ogni giorno usate, coscientemente, attrezzature potenzialmente pericolose, o assumete farmaci che hanno possibili controindicazioni, o mangiate cibo che potrebbe essere allergenico, e cosi' via. Lo fate perche' siete incoscienti? No di certo. Lo fate perche' valutare i rischi e i benefici. se i benefici superano i rischi un farmaco viene utilizzato, ben sapendo che statisticamente causera' danni a qualcuno. Ma portera' anche miglioramenti alla vita di molte piu' persone.
Vi sembro cinico? No? Allora vi faccio un esempio ancora piu' provocatorio: i vaccini. Vacciniamo i bambini perche' il rischio di contrarre alcune malattie e' troppo forte. Avete un'idea del rischio di mortalita' o di complicazioni gravi derivanti ad esempio dal morbillo? Andatevi a vedere le statistiche dell'Organizzazione Mondiale della Sanita', e vedrete che molti decenni fa morivano molti bambini per le cosiddette "malattie dei bambini": morbillo, pertosse, parotite e altre (erano malattie naturali e inevitabili secondo alcuni). Ora, noi sappiamo con sicurezza che su alcuni bambini, purtroppo, la vaccinazione avra' un effetto brutale. A volte scatena patologie estreme e puo' portare alla morte. In alcuni casi ha scatenato fenomeni autistici. Perbacco, ma allora se le vaccinazioni non sono "assolutamente sicure", perche' le usano? non ci sara' lo zampino come al solito di qualche multinazionale? (Vi dico subito che i vaccini non sono un businnes per le aziende farmaceutiche. Il mercato mondiale delle vaccinazioni e' inferiore a quello della sola aspirina. Molti vaccini sono letteralmente abbandonati, anche se sarebbero molto utili in zone meno sviluppate del mondo)
Le si usa perche' globalmente diminuiscono il rischio di una popolazione. E' forse cinico da dire, ma la scelta non e' tra 1000 bambini morti e zero. Sarebbe facile. E' invece purtroppo tra 1000 bambini morti di morbillo, senza vaccino, e 2 morti per effetto delle vaccinazioni. Ed e' cosi' per tutti i farmaci, anche se con vari gradi di pericolosita'. Ogni farmaco potrebbe causare dei danni, ma puo' anche sicuramente portare dei benefici. "e se a soffrirne fosse suo figlio?". Questa e' una domanda retorica. A priori non posso sapere se mio figlio potrebbe avere dei problemi da una vaccinazione. Forse in futuro, con uno screening genetico potremo saperlo. Ora non ancora. Quindi la scelta piu' razionale possibile che posso fare e' confrontare la probabilita' di un danno causato dalla malattia (morbillo, ad esempio) con la probabilita' di un danno causato dalla vaccinazione. E' facile dimenticarsene ora che quelle malattie sono quasi completamente scomparse in italia, proprio grazie alle vaccinazioni, ma prima dell'introduzione delle vaccinazioni di massa molti bambini morivano, o venivano gravemente danneggiati da quelle malattie. E si', io ho due figli e li ho vaccinati entrambi, nonostante la pediatra fosse titubante. Pediatra che per inciso ha provato una volta a dare dei preparati omeopatici a mio figlio ma dopo la mia reazione non ci ha piu' provato...
Ricapitolando: il principio di precauzione non mi permette di prendere decisioni razionali, perche' non mi permette di soppesare dei benefici dimostrati con delle controindicazioni possibili.
Quello che uno scienziato razionale deve fare e' cercare di stimare al meglio i costi, i problemi e i benefici di una qualsiasi nuova tecnologia. Purtroppo l'uomo non sempre e' un animale razionale: il fumo uccide, ma molti continuano a fumare, magari delle assurde sigarette biologiche, mentre le stesse persone non vogliono mangiare un biscotto OGM, anche se tutte le prove scientifiche relative agli alimenti GM dicono che sono sicuri almeno quanto gli alimenti tradizionali.
Il caso del talidomide e' diverso: il farmaco era stato assolutamente testato e non aveva mostrato nessuna controindicazione. Quello che e' successo e' che dopo un po' e' stato cambiato il metodo di produzione, in favore di uno meno costoso. Senza entrare nel dettaglio tecnico, questo metodo di produzione meno costoso produceva anche una seconda molecola "cugina" (e' una cosa abbastanza comune). Di solito queste molecole "cugine" non hanno effetto biologico, e quella volta, forse per stupidita', o per brama di profitto, nessuno si e' preso la briga di verificare, e a quanto pare non vi era l'obbligo di purificare il farmaco (il talidomide in quel caso).
Questo tragica e stupida noncuranza ha avuto conseguenze terribili..
Tornando agli OGM, grazie al cielo tutti gli studi dimostrano che non vi e' alcun pericolo in piu' rispetto agli alimenti tradizionali. L'applicazione del principio di precauzione invece avrebbe l'effetto di mettere fuori legge anche tantissimi alimenti normali: ogni anno muoiono delle persone per shock anafilattico dovuto all'ingestione di cibi molto allergenici: fave, soia, cioccolato, agrumi, fragole, kiwi, uova, etc.... Questi alimenti sono sicuramente dannosi per alcuni e quindi secondo l'applicazione sballata del principio andrebbero banditi. Non parliamo poi dei cancerogeni che naturalmente sono presenti in moltissimi alimenti,a cominciare da quella tazzina di caffe' con cui milioni di Italiani, io compreso, iniziano la giornata.
In altri casi l'applicazione balenga di questo principio ha reclamato delle vite. E' il caso molto noto del cloro nell'acqua. Per proteggere da potenziali infezioni, in molti paesi si aggiunge una piccola quantita' di cloro negli aquedotti per "disinfettare" l'acqua. Il cloro e' una sostanza tossica ad alte concentrazioni, ma alle piccole diluizioni in cui si usa e' tossico solo per batteri portatori di infezioni. Il fatto che il cloro fosse potenzialmente dannoso ha portato alcuni ambientalisti a fare pressione su alcuni stati per non aggiungere piu' il cloro all'acqua. Costoro, poco avvezzi ai ragionamenti scientifici, forse non capivano che a volte, il non fare, puo' essere altrettanto dannoso del fare. Purtroppo il governo Peruviano gli diede retta. L'acqua non era piu' disinfettata. E' scoppiata un'epidemia di colera che ha reclamato secondo l'OMS 19.000 vittime. Tutte sulla coscienza di alcuni ecologisti della domenica.
Per precisione specifico che l'epidemia di cui si parla nell'articolo risale al 1991.
Vi invito a esporre cosa ne pensate a riguardo.