Daemonarch
11-01-2008, 15:14
Colpa del Governo o delle Compagnie Petrolifere?
Di tutti e due.
Ci si interroga sugli aumenti stratosferici del prezzo del petrolio, senza poter addossare la responsabilità ad alcuno, se non al solito Governo, al quale va, ad ogni modo, il 60% in tasse.
Ma vediamo alcuni aspetti inediti raccontati dall’economista indiano Ravi Batra (indiano d'origine), Economista alla Southern Methodist University di Dallas, Texas, USA.
Una delle cause, secondo la versione ufficiale, è l’aumento della domanda di Cina, India, Canada e USA. E' vero, la domanda di petrolio sta aumentando, ma è aumentata anche l'offerta e perciò non dovrebbe esserci assolutamente aumento del prezzo dei carburanti.
Durante gli anni '80 e '90, il prezzo medio era di 25 dollari al barile. La domanda salì anche allora, poiché anche l'offerta aumentò, non vi è stato un grosso aumento, ma una fluttuazione del prezzo del petrolio attorno ai 25 dollari.
Una seconda causa ufficiale, la sentiamo spesso in TV, è la diminuzione delle scorte di petrolio USA. Secondo ricerche compiute sugli ultimi 7 anni, si è appurato che le riserve di greggio USA sono rimaste pressoché stabili e, solo nel 2007, sono aumentate del 10%. Quindi nemmeno questa è una scusa valida.
La terza causa ufficiale è la scarsa reperibilità del greggio, dovuto a scarsità dei giacimenti o alla concorrenza. Ebbene, se ciò fosse vero avremmo ogni giorno le fila ai distributori di benzina, come negli anni 70, in cui l’OPEC tagliò la produzione di greggio.
La quarta causa ufficiale sarebbe l’aumento dei costi di produzione, in parte dovuti alla maggiore difficoltà di reperimento del greggio a livello mondiale. Ebbene, ribadisce Ravi Batra, se fosse stato questo il motivo, i prezzi del petrolio sarebbero diminuiti. E' una semplice regola economica: se i costi di produzione aumentano, i profitti delle compagnie petrolifere diminuiscono. Sappiamo però dove sono finiti i profitti.
Exxon e Mobil erano due diverse aziende, ognuna delle quali, all'inizio degli anni '90, aveva profitti per circa 5 miliardi di dollari. Decisero che tali profitti non erano sufficienti e si fusero assieme. Exxon e Mobil, ora producono 40 miliardi di profitti all'anno. Se i costi di produzione fossero aumentati i profitti sarebbero diminuiti. Questa perciò non è la vera causa.
La quinta causa sempre ufficiale sarebbero le aumentate tensioni nel sud est asiatico, nel mondo. Ma chiedo: vi è stata qualche occasione negli ultimi 30-40 anni in cui non vi sia stata tensione nel Medio Oriente? C'è sempre stata tensione nel Medio Oriente, perché il prezzo del petrolio è aumentato ora e non allora?
Dal 2001, ci sono state negli USA circa 2500 fusioni aziendali, tra le compagnie petrolifere. Questo ha creato monopolio. Inoltre il Governo, i candidati americani hanno accettato contributi elettorali dalle compagnie petrolifere, e di ritorno approvano leggi in loro favore o ignorano leggi che prevengano la fusione e il controllo dei prezzi.
Questa non è altro che corruzione amministrativa e governativa. Sfortunatamente questo tipo di corruzione negli USA, porta povertà in tutto il mondo.
Le soluzioni secondo Batra? Lotta alla corruzione con l’introduzione della Democrazia Economica: la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’economia. Semplice nell’accezione, un po' complessa nella realizzazione. Mai tentata su vasta scala, ma una prospettiva estremamente attraente per il nostro modello di sviluppo.
Fonte: www.radioforpeace.info
Di tutti e due.
Ci si interroga sugli aumenti stratosferici del prezzo del petrolio, senza poter addossare la responsabilità ad alcuno, se non al solito Governo, al quale va, ad ogni modo, il 60% in tasse.
Ma vediamo alcuni aspetti inediti raccontati dall’economista indiano Ravi Batra (indiano d'origine), Economista alla Southern Methodist University di Dallas, Texas, USA.
Una delle cause, secondo la versione ufficiale, è l’aumento della domanda di Cina, India, Canada e USA. E' vero, la domanda di petrolio sta aumentando, ma è aumentata anche l'offerta e perciò non dovrebbe esserci assolutamente aumento del prezzo dei carburanti.
Durante gli anni '80 e '90, il prezzo medio era di 25 dollari al barile. La domanda salì anche allora, poiché anche l'offerta aumentò, non vi è stato un grosso aumento, ma una fluttuazione del prezzo del petrolio attorno ai 25 dollari.
Una seconda causa ufficiale, la sentiamo spesso in TV, è la diminuzione delle scorte di petrolio USA. Secondo ricerche compiute sugli ultimi 7 anni, si è appurato che le riserve di greggio USA sono rimaste pressoché stabili e, solo nel 2007, sono aumentate del 10%. Quindi nemmeno questa è una scusa valida.
La terza causa ufficiale è la scarsa reperibilità del greggio, dovuto a scarsità dei giacimenti o alla concorrenza. Ebbene, se ciò fosse vero avremmo ogni giorno le fila ai distributori di benzina, come negli anni 70, in cui l’OPEC tagliò la produzione di greggio.
La quarta causa ufficiale sarebbe l’aumento dei costi di produzione, in parte dovuti alla maggiore difficoltà di reperimento del greggio a livello mondiale. Ebbene, ribadisce Ravi Batra, se fosse stato questo il motivo, i prezzi del petrolio sarebbero diminuiti. E' una semplice regola economica: se i costi di produzione aumentano, i profitti delle compagnie petrolifere diminuiscono. Sappiamo però dove sono finiti i profitti.
Exxon e Mobil erano due diverse aziende, ognuna delle quali, all'inizio degli anni '90, aveva profitti per circa 5 miliardi di dollari. Decisero che tali profitti non erano sufficienti e si fusero assieme. Exxon e Mobil, ora producono 40 miliardi di profitti all'anno. Se i costi di produzione fossero aumentati i profitti sarebbero diminuiti. Questa perciò non è la vera causa.
La quinta causa sempre ufficiale sarebbero le aumentate tensioni nel sud est asiatico, nel mondo. Ma chiedo: vi è stata qualche occasione negli ultimi 30-40 anni in cui non vi sia stata tensione nel Medio Oriente? C'è sempre stata tensione nel Medio Oriente, perché il prezzo del petrolio è aumentato ora e non allora?
Dal 2001, ci sono state negli USA circa 2500 fusioni aziendali, tra le compagnie petrolifere. Questo ha creato monopolio. Inoltre il Governo, i candidati americani hanno accettato contributi elettorali dalle compagnie petrolifere, e di ritorno approvano leggi in loro favore o ignorano leggi che prevengano la fusione e il controllo dei prezzi.
Questa non è altro che corruzione amministrativa e governativa. Sfortunatamente questo tipo di corruzione negli USA, porta povertà in tutto il mondo.
Le soluzioni secondo Batra? Lotta alla corruzione con l’introduzione della Democrazia Economica: la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’economia. Semplice nell’accezione, un po' complessa nella realizzazione. Mai tentata su vasta scala, ma una prospettiva estremamente attraente per il nostro modello di sviluppo.
Fonte: www.radioforpeace.info