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View Full Version : Forattini: satira indigesta e Cassazione.


DonaldDuck
13-12-2007, 08:59
http://www.cortedicassazione.it/Notizie/GiurisprudenzaCivile/SezioniSemplici/SchedaNews.asp?ID=1784

SENTENZA N. 23314 DEL 08/11/2007



RISARCIMENTO DANNI – DIFFAMAZIONE A MEZZO DI VIGNETTA
La sentenza pone fine ad una causa di risarcimento danni da diffamazione tra un magistrato e un noto vignettista, confermando la sentenza di merito che aveva condannato il vignettista per diffamazione in merito ad una vignetta pubblicata su un quotidiano a diffusione nazionale, escludendo le esimenti del diritto di satira e di critica, in quanto da un lato la vignetta era priva di qualsiasi connotazione paradossale atta a far intendere al lettore che l’autore non facesse sul serio e dall’altro essa trasmetteva il messaggio di attribuire al magistrato un fatto determinato (l'aver in qualche modo spinto verso la morte un collega) di gravissima efficacia lesiva del suo patrimonio morale.

DonaldDuck
13-12-2007, 09:04
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE

SEZIONE III CIVILE

Sentenza 8 novembre 2007, n. 23314

Svolgimento del processo


Gian Carlo Casello, all'epoca dei fatti procuratore della Repubblica presso il tribunale (OMISSIS), conveniva Giorgio Forattini., Roberto Briglia, la s.p.a. Arnoldo Mondadori editore innanzi al tribunale di Milano per sentirli condannare al risarcimento dei danni patrimoniali e morali in lire 500.000.000 o nella diversa somma equitativamente fissata dal giudice.

Deduceva che nel numero (OMISSIS) del settimanale "Panorama" edito dalla A.M., di cui era direttore responsabile il B., era apparsa una vignetta del F. raffigurante uno scheletro con un ciuffo di capelli bianchi a forma di falce ed una sciarpa rossa che teneva in una mano la pistola e nell'altra la bilancia simbolo della giustizia; sosteneva che la vignetta era riferibile a lui e con evidente allusione gli attribuiva la responsabilità del suicidio del dr. L. avvenuto in occasione del suo interrogatorio da parte di un "pool" della procura della Repubblica presso il tribunale (OMISSIS) da lui guidato.

I convenuti contestavano l'interpretazione fornita dall'attore ed invocavano, comunque, l'esimente del diritto di satira e più in generale di manifestazione artistica. Il tribunale accoglieva la domanda, condannando i convenuti in solido al pagamento di lire 50.000.000 a titolo di danno morale e di lire 10.000.000 a titolo di riparazione pecuniaria. La corte di appello di Milano con sentenza resa il 23.10.2002 rigettava i gravami del B., della M. e del F. con la seguente motivazione.

Secondo gli appellanti il disegno non è evocativo della persona del C. né del suicidio del L., avendo una mera valenza simbolica; senonché la riferibilità al C. persino per il lettore meno attento si desume dal fatto che a) lo scheletro, simbolo della morte, indossa tocco, toga ed una sciarpa rossa; b) sul tocco vi è una stella e ne esce una falce formata da un ciuffo di capelli bianchi (elemento caratterizzante della iconografia relativa al C.), c) la figura effigiata non impugna la pistola, ma la tiene sul palmo della mano nel gesto di offrirla; non può condividersi la tesi della valenza simbolica del disegno in relazione ai temi della militanza politica della magistratura, della giustizia, del giustizialismo, della violenza, essendo soverchiante la valenza dell'orribile comportamento evocato di un singolo magistrato in una specifica vicenda; contrariamente a quanto ritenuto dal tribunale, vanno delineati i caratteri della satira, essendo compito dell'interprete individuare i concetti metagiuridici cui rinvia l'ordinamento; la satira consiste in una critica mordace di aspetti, ceti, gruppi, personaggi della vita contemporanea esercitata il più delle volte nei confronti di uomini di potere; si esercita a mezzo dei "registri" del sarcasmo, del grottesco, dell'iperbole, del paradosso, secondo un ordine ed una scelta che non rispondono a regole codificate, ma sono inevitabilmente dirette a produrre l'effetto comico nei suoi diversi aspetti; tale effetto è elemento costitutivo del genere, "rappresentandone il necessario scarto rispetto al procedere rettilineo di una oggettiva narrazione e di una equilibrata valutazione di persone e vicende, come ben presente ad una tradizione millenaria espressasi con l'oraziano: quid vetat ridentem dicere verum?"; in considerazione dell'utilità sociale e politica la satira ha una soglia più larga rispetto alle altre esimenti; la pubblicazione che si presenta come satirica deve, tuttavia, presentare gli elementi costitutivi del genere; la difesa del F. identifica nel comico e nell'umoristico gli elementi esenziali della satira; il disegno "de quo" tutto è tranne che comico ed umoristico; esso è inoltre privo di qualsiasi connotato paradossale sì da rendere percepibile con chiarezza che l'autore "non fa sul serio"; l'effetto che ne promana è "semplicemente plumbeo, macabro, orripilante nella sua indiscutibile violenza accusatoria verso il C., presentato come vero apportatore di morte soprattutto nel chiarissimo gesto di offerta della pistola"; si deve, pertanto, escludere che ricorra l'esimente del diritto di satira; egualmente dicasi dell'esimente del diritto di critica, dal momento che il messaggio portato dal disegno è inscindibilmente connesso con l'attribuzione di un fatto determinato lesivo del patrimonio morale dell'uomo prima ancora che del magistrato (l'avere con la propria condotta faziosa ed arbitraria in qualche modo "condotto" a morte il L.); qualora, come nella specie, sia accertata l'esistenza del reato di diffamazione, il danno morale "sub specie" di lesione della reputazione è "in re ipsa" e nessuna prova (del resto impossibile) deve dare l'attore della risonanza negativa della pubblicazione nell'opinione pubblica.

Avverso tale sentenza la A. M. ha proposto ricorso per cassazione sostenuto da due motivi; il F. ed il B. hanno proposto ricorso incidentale, affidandone l'accoglimento, il primo, a quattro motivi ed il secondo a tre; l'intimato ha resistito con controricorso; la A. M. editore ha depositato memoria.


Motivi della decisione


1. I ricorsi sono proposti contro la medesima sentenza ed a norma dell'art. 335 c.p.c. vanno riuniti.

2. Il ricorso del B. non contiene l'esposizione sommaria dei fatti di causa e tanto ne comporta l'inammissibilità alla luce del principio che per il coordinato disposto degli artt. 366, comma 1, 371, comma 3, c.p.c. il ricorso incidentale, al pari di quello principale ed a differenza del controricorso, deve esporre i fatti di causa separatamente dai motivi in modo che non si debba ricorrere ad altre fonti processuali e, se non li espone, è inammissibile, salvo che, diversamente dalla specie, sia possibile desumerli con chiarezza e completezza dai motivi (ex plurimis Cass. 22.6.2005, n. 13401; Cass. 11.10.2005, n. 19756; Cass. 27.7.205, n. 15672).

3. Con il primo motivo del ricorso principale si denuncia falsa applicazione degli artt. 595 c.p., 11 L. 47/1948, 2043 c.c., insufficiente motivazione circa punto decisivo della controversia; la corte di merito - si sostiene - ha esaminato le difese dell'autore della vignetta e non pure quelle dell'editore che concernono l'esorbitanza del giudizio dai limiti oggettivi del testo iconografico, la referenzialità puramente tematica anche se riferibile alla cronaca del suicidio, l'innocuità della rappresentazione sul piano esegetico; la vignetta, insieme di segni con una consistenza logico - tematica, offre elementi equivoci ed insufficienti nel senso dell'identificazione del personaggio raffigurato e del riferimento alla tragica vicenda del suicidio del dr. L.; l'evocazione e, comunque, limitata all'argomento e l'interpretazione non si può spingere oltre il limite di questo, accreditando una ricostruzione della vicenda che conduca alla responsabilità del suicidio per istigazione; la pistola nelle mani del personaggio raffigurato può fare pensare alla relazione tra l'interrogatorio ed il suicidio, ma è certamente esorbitante attribuire al personaggio alcuna responsabilità per il suicidio; la corte è censurabile per avere superato l'aspetto tematico della vignetta, immaginando uno svolgimento narrativo (l'epilogo del suicidio), e per avere attribuito la responsabilità per istigazione nel quadro di tale svolgimento; basta la riconduzione dell'interpretazione nei limiti oggettivi del disegno per escludere qualunque lesione della reputazione; si aggiunga l'inquadramento nella satira in funzione non già dell'esimente, bensì di un limite esegetico; la sintesi visiva degli elementi raffigurati, inquadrata tra le "mascalzonate" dell'autore, presenta carattere satirico, sollecitando il vaglio critico ed inducendo scetticismo.

4. Con il primo motivo del ricorso del F. si deduce insufficienza o contraddittorietà della motivazione in ordine al significato della vignetta; si censura la corte di merito per avere apoditticamente ritenuto "vane" le considerazioni secondo le quali una lettura lesiva della reputazione del C. è riduttiva della vignetta, il cui senso è molto più ampio, dovendosi ad essa riconoscere una valenza simbolica sui temi della giustizia, del giustizialismo e della violenza, e per avere, da un lato, dimostrato di essere consapevole delle polemiche suscitate a livello politico, istituzionale e dell'informazione dal tragico gesto del dr. L. e, dall'altro, escluso la valenza simbolica della vignetta.

5. Con il secondo motivo dello stesso ricorso si lamenta violazione ed erronea applicazione delle norme relative al diritto di satira; la corte di merito ha ritenuto che occorre il comico perché vi sia satira, ma non ha esplicitato il concetto di comico, come avrebbe dovuto per assolvere l'obbligo motivazionale; ove, poi, si ritenesse che la corte ha inteso il comico nel senso di divertente e tale da suscitare il riso, l'errore si ripercuoterebbe sul concetto di satira, rendendolo così inadeguato che si dovrebbe negare il carattere satirico delle vignette che hanno riguardato episodi devastanti come il crollo delle torri gemelle o la morte di militari italiani in Iraq; carattere che è stato, invece, unanimemente riconosciuto; per raggiungere il proprio scopo (attaccare e criticare i diversi aspetti della società, di un ambiente, di un individuo) la satira offre spesso al pubblico una chiave di lettura di un determinato fatto di dominio pubblico; in questa ottica l’”animus iocandi” acquista una valenza eventuale e comunque particolare; per "reprimere", "controllare", stigmatizzare" una manifestazione di "potere" può rendersi necessario l'impiego di un insieme non codificato di tecniche particolari intese ad enfatizzare "ironicamente" la drammaticità di un evento; la vignetta di F. si è limitata a rappresentare la situazione paradossale nella quale un atto che doveva essere di giustizia ed applicazione della legge è stato occasione di un drammatico suicidio, lasciando all'osservatore l'interpretazione secondo il proprio libero pensiero; quella della corte territoriale è una delle tante interpretazioni possibili e, peraltro, il rilievo che siccome non fa ridere non è satira non è idoneo a sorreggerla.

6. Con il terzo motivo del ricorso del F. si lamenta violazione e comunque erronea applicazione delle norme relative al diritto di critica; secondo la corte di merito la vignetta attribuisce al dr. C. il fatto, non rispondente al vero, di avere "in qualche modo, con la propria condotta arbitraria e faziosa, condotto a morte il collega, cioè il dr. L."; in effetti la vignetta è un'elaborazione critica e perciò personale di un fatto vero; essa non ha nulla a che vedere con l'informazione e si configura come un'interpretazione, pur se parossistica ed enfatizzata, della realtà; il fatto storico rappresentato è che in occasione e nel corso di un lungo interrogatorio il dr. L. si è ucciso con la propria pistola; partendo da questo fatto si è sviluppato il pensiero critico nella forma espressiva della vignetta; il F. non ha attribuito al dr. C. di avere "condotto a morte" il collega, ma ha stigmatizzato, facendosi portavoce di una critica di larga parte dell'opinione pubblica, che in occasione di un'attività giudiziaria (interrogatorio da parte di magistrati) si sia verificato un fatto così grave; lo svolgimento dell'attività giudiziaria non è il fatto oggetto della valutazione critica, ma l'occasione all'interno della quale si è verificato l'episodio che ha suscitato interrogativi, dubbi, riflessioni critiche; a rendere ancora più evidente che di critica e non di informazione si è trattato è il titolo della rubrica (mascalzonate) nella quale è stata pubblicata la vignetta; in sostanza il suicidio è lo sfondo e, cioè, il contesto nel quale si sviluppa il pensiero critico del vignettista; pensiero che per quanto duro non costituisce aggressione gratuita dell'altrui sfera di onore e reputazione.

7. I motivi, da esaminare in un contesto unitario per l'interdipendenza delle questioni che pongono, non possono ricevere accoglimento.

7.1. Com'è noto, la satira è configurabile come diritto soggettivo di rilevanza costituzionale; tale diritto rientra nell'ambito di applicazione dell'art. 21 Cost. che tutela la libertà dei messaggi del pensiero.

Il diritto di satira ha un fondamento complesso individuabile nella sua natura di creazione dello spirito, nella sua dimensione relazionale ossia di messaggio sociale, nella sua funzione di controllo esercitato con l'ironia ed il sarcasmo nei confronti dei poteri di qualunque natura. Comunque si esprima e, cioè, in forma scritta, orale, figurata, la satira costituisce una critica corrosiva e spesso impietosa basata su una rappresentazione che enfatizza e deforma la realtà per provocare il riso. Ne è espressione anche la caricatura e, cioè, la consapevole ed accentuata alterazione dei tratti somatici, morali e comportamentali di una persona realizzata con lo scritto, la narrazione, la rappresentazione scenica.

La satira è espressione artistica nella misura in cui opera una rappresentazione simbolica che, in modo particolare la vignetta, propone quale metafora caricaturale.

La peculiarità della satira, che si esprime con il paradosso e la metafora surreale, la sottrae al parametro della verità e la rende eterogenea rispetto alla cronaca; a differenza di questa che, avendo la finalità di fornire informazioni su fatti e persone, è soggetta al vaglio del riscontro storico, la satira assume i connotati dell'inverosimiglianza e dell'iperbole per destare il riso e sferzare il costume.

Insomma, la satira è riproduzione ironica e non cronaca di un fatto; essa esprime un giudizio che necessariamente assume connotazioni soggettive ed opinabili, sottraendosi ad una dimostrazione di veridicità.

Mentre l'aperta inverosimiglianza dei fatti espressi in forma satirica esclude la loro capacità offensiva della reputazione, dell'onore e del prestigio, diversamente deve dirsi in caso di apparente attendibilità di tali fatti.

Incompatibile con il parametro della verità, la satira è, però, soggetta al limite della continenza e della funzionalità delle espressioni adoperate rispetto allo scopo di denuncia sociale perseguito. Sul piano della continenza il linguaggio essenzialmente simbolico e frequentemente paradossale della satira - in particolare di quella esercitata in forma grafica - è svincolato da forme convenzionali, per cui è inapplicabile il metro della correttezza dell'espressione.

In questo ambito concettuale è stato affermato - soprattutto dalla giurisprudenza penale di questa Corte - che la satira, al pari di ogni altra manifestazione del pensiero, non può infrangere il rispetto dei valori fondamentali della persona, per cui non va riconosciuta la scriminante di cui all'art. 51 c.p. per le attribuzioni di condotte illecite o moralmente disonorevoli, gli accostamenti volgari o ripugnanti, la deformazione dell'immagine in modo da suscitare disprezzo o dileggio (Cass. pen., sez. V, 2.12.1999, n. 2128, Vespa; Cass. civ. 7.11.2000, n. 14485), più particolarmente è stata esclusa la scriminante nella satira che, trasmodando da un attacco all'immagine pubblica del personaggio, si risolva in un insulto gratuito alla persona in quanto tale (Cass. pen., sez. V, 11.5.2006, n. 23712, G. e altro) o nella rappresentazione caricaturale e ridicolizzante di alcuni magistrati posta in essere allo scopo di denigrare l'attività professionale da loro svolta attraverso l'allusione a condotte lesive del dovere funzionale di imparzialità (Cass. pen., sez. V, 4.6.2001, n. 36348, Feltri).

7.2. Il diritto di critica si concretizza nell'espressione di un giudizio o, più genericamente, di un'opinione che sarebbe contraddittorio pretendere rigorosamente obiettiva, posto che per sua natura la critica non può che essere fondata su un'interpretazione necessariamente soggettiva di fatti e comportamenti.

Per essere legittima e prevalere sul diritto alla reputazione dei singoli il diritto di critica deve essere esercitato entro limiti oggettivi fissati dalla logica concettuale e dall'ordinamento positivo. Occorre, cioè, un bilanciamento dell'interesse individuale alla reputazione con quello alla libera manifestazione del pensiero costituzionalmente garantito; bilanciamento da ravvisarsi nell'interesse dell'opinione pubblica alla conoscenza non del fatto oggetto di critiche, che è presupposto da essa ed è perciò fuori di essa, bensì di quella determinata interpretazione del fatto (Cass. 22.1.1996, n. 465; Cass. 25.7.2000, n. 9746).

Nell'esercizio del diritto di critica si possono adoperare espressioni di qualsiasi tipo che si risolvano in lesione dell'altrui reputazione, purché siano funzionali alla manifestazione di dissenso ragionato dall'opinione o dal comportamento altrui; non sono, invece, ammessi apprezzamenti negativi che degradino in gratuita aggressione distruttiva della reputazione, discreditando la vita altrui in qualcuna delle sua manifestazioni essenziali (Cass. 7.11.2000, n. 14485, in motivazione).

7.3. Nelle azioni risarcitorie da diffamazione a mezzo stampa la ricostruzione storica dei fatti, la valutazione del contenuto degli scritti o più in generale delle espressioni grafiche adoperate, l'accertamento in concreto dell'attitudine offensiva di tali espressioni, la valutazione dell'esistenza dell'esimente del diritto di critica o di satira costituiscono accertamento di fatto riservato al giudice di merito e sindacabile in sede di legittimità per omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione, rimanendo esclusa ogni rivalutazione dei fatti (Cass. 18.10.2005, n. 20137; Cass. 18.10.2005, n. 20139; Cass. 24.1.2000, n. 747). In particolare il giudice di legittimità non deve valutare il fatto dell'alterazione dell'opinione sociale sull'onore di una determinata persona, ma il discorso giustificativo del giudice di merito ovverosia le regole metodologiche del giudizio di fatto che tale giudice ha espresso per giungere alla soluzione adottata.

7.4. Ora la corte di merito, dopo avere dimostrato con argomentazioni ineccepibili sul piano della logica e della rispondenza ai fatti accertati la riferibilità della vignetta al dr. C., ha espresso il giudizio che non ricorrono gli estremi costitutivi delle esimenti del diritto di satira e di quello di critica. Con riferimento alla prima esimente ha osservato che la vignetta è priva di qualsiasi connotazione paradossale "tale da rendere percepibile al lettore che l'autore non fa sul serio" e che l'effetto che ne promana è "macabro, orripilante" nella violenza accusatoria del C. presentato "come apportatore di morte".

Ha cosi espresso un giudizio di fatto basato su un'interpretazione dei contenuti e dei significati della vignetta, al quale inutilmente si tenta di contrapporre in questa sede un'interpretazione diversa, mentre è ancora espressione di un giudizio di fatto l'affermazione che il titolo della rubrica (mascalzonate) non vale ad escludere la verosimiglianza del messaggio trasmesso e per tale via la sua carica offensiva.

Né può assecondarsi lo sforzo dialettico, pur sostenuto con argomentazioni suggestive, di trasferire la valenza del messaggio sul piano più generale della tematica della giustizia attraverso la critica della nozione di comico adottata dalla corte di merito, atteso che non si radica in tale nozione la conclusione alla quale la corte perviene sul significato della vignetta (violenza accusatoria del C. presentato come apportatore di morte).

Con riferimento all'altra esimente la corte di merito ha considerato che il messaggio della vignetta è strettamente connesso con l'attribuzione di un fatto determinato (l'avere in qualche modo condotto a morte il collega) e tale fatto ha una gravissima efficacia lesiva del patrimonio morale del C..

Si tratta di un giudizio di fatto imperniate sull'interpretazione, come tale suscettibile di sindacato in questa sede per vizi di motivazione; vizi che vengono nella specie prospettati attraverso una inammissibile lettura alternativa della vignetta.

8. Con il secondo motivo del ricorso principale ed il quarto motivo del ricorso incidentale del F., da esaminare congiuntamente perché investono il medesimo capo della sentenza impugnata, si denuncia violazione degli artt. 1226 e 2697 c.c., nonché vizi di motivazione; in particolare si lamenta che la corte di merito abbia confermato la condanna al risarcimento del danno morale liquidato in lire 50.000.000 senza tenere conto che 1) rientra nella comune esperienza che le persone investite di cariche pubbliche sono oggetto di valutazioni ingenerose o negative, sicché non ricevono alcun danno dai commenti malevoli e potrebbero addirittura trarne giovamento; 2) le modalità attuative del fatto (disegno) impediscono la percezione immediata dell'effetto; 3) l'inserimento della vignetta nella rubrica "mascalzonate" individua la cornice satirica e paradossale del messaggio trasmesso.

8.1. I motivi non possono essere accolti.

8.2. Qualora, come viene sostenuto nella specie, la sentenza di secondo grado abbia confermato quella di primo, la denuncia in sede di legittimità di un vizio di motivazione su punto decisivo richiede che il punto abbia formato oggetto di censura in grado di appello e che si indichi con quale atto.

8.3. Nella specie con il ricorso principale si muovono direttamente censure alla sentenza di primo grado, mentre le censure contenute nel ricorso incidentale sono indirizzate contro la sentenza di appello, ma non è indicato quali censure sono state mosse alla sentenza di primo grado né l'atto che le contiene.

9. In conclusione, il ricorso principale ed il ricorso incidentale del F. sono rigettati; l'altro ricorso incidentale è inammissibile; per il principio della soccombenza le spese fanno carico ai ricorrenti.


PQM


La Corte riunisce i ricorsi; dichiara inammissibile il ricorso B.; rigetta gli altri ricorsi, condanna i ricorrenti al pagamento solidale delle spese, liquidate in euro 2100, di cui euro 2000 per onorari, oltre spese generali ed accessori di legge.

DonaldDuck
13-12-2007, 11:29
Silenzio assordante :stordita: . Luttazzi fa satira e Forattini ( sembra di) no. Ricordo ai più anche l'aspro scontro con Dalema, richiesta astronomica di danni per fortuna ritirata. Tutto iniziò da questa vignetta

http://img151.imageshack.us/img151/6561/speciale1do0.gif

DonaldDuck
13-12-2007, 11:29
http://www.forattini.it/speciale991125.htm

CORRIERE DELLA SERA del 25 novembre 1999


pagina 7

Caso Forattini, la Rai cancella la puntata

Annullata la trasmissione di Vespa sulla querela di D’Alema. Palazzo Chigi: nessuna ingerenza

Il portavoce del premier: siamo soltanto vittime eravamo esclusi in partenza


ROMA — Niente "Porta a porta" sulla satira politica venerdì sera. Niente puntata sul caso Forattini-D’Alema, sulla famosa vignetta pubblicata da "la Repubblica" lunedì 11 ottobre e dedicata al caso della lista Mitrokhin. Il contenuto è ormai stranoto. C’è un D’Alema al tavolo con rotolone di carta e pennellino, sulla sua testa un quadro di Marx appeso allla parete, da fuori campo arriva una voce che chiede "allora, arriva ’sta lista?" e D’Alema che risponde "Un momento! Non s’è ancora asciugato il bianchetto!". Una vignetta per la quale il presidente del Consiglio ha chiesto tre miliardi di danni con questa motivazione (parole di D’Alema): "Fermo restando il diritto alla satira che tengo in massimo conto, contiene solo informazioni false e diffamatorie".
Ma come e perché la puntata è stata sospesa o, meglio, annullata? Ecco il film della giornata di ieri. A mezzogiorno è tutto pronto. Alle 18 si registrerà la puntata di venerdì sera. Ci sarà Giorgio Forattini con Giulio Andreotti, Umberto Bossi, Ciriaco De Mita, Vincino e Staino: Giannelli manderà una "vignetta di solidarietà". Ma dall’ufficio legale Rai, guidato da Rubens Esposito, arriva un parere alla direzione di Raiuno: la trasmissione presenta due pericoli, domenica ci sono le elezioni supplettive e si rischia di infrangere la legge 515 del ’93 sulla par condicio "denigrando una delle parti in causa"; e poi c’è il contenzioso tra D’Alema e Forattini, si potrebbe "ampliare l’area del danno risarcibile" quindi la Rai potrebbe essere chiamata a rispondere.
Vespa prende atto, sospende la puntata e non commenta. A sollecitare un parere all’ufficio legale è stata la direzione di Raiuno affidata ad Agostino Saccà il quale "fa sapere" che è "prassi usuale" sollecitare un’opinione dell’ufficio legale in casi simili a questo. Fine. Di censura alla direzione di Raiuno non vogliono nemmeno sentir parlare.
Le reazioni. Il presidente della commissione di Vigilanza, Francesco Storace (An) va giù duro: "Fatto di inaudita gravità. La Rai si preoccupa di censurare una trasmissione sulla satira per una legge sulla campagna elettorale proprio mentre si disinteressa della campagna stessa, favorendo così l’Ulivo. Intanto, tace sulle telefonate di D’Alema e Velardi a Celli. Il che mi fa pensare che continuino tranquillamente a telefonarsi".
Diversa l’opinione del verde Mauro Paissan, suo vicepresidente: "Fatta la frittata, avrei comunque fatto fare la trasmissione". Quale frittata? "Non sarebbe stato il massimo dell’equilibrio trasmettere una puntata simile a due giorni dal voto. L’errore è stato di Vespa. Mi chiedo se sia stato indice di insensibilità o di "eccessiva sensibilità"". In che senso? "Basta pensare all’esaltazione della Prima Repubblica vista nei giorni scorsi a "Porta a porta". Io parlerei di overdose di militanza politica...".
Bossi ironizza: "Il programma sarebbe stato particolarmente utile per la scarsa tolleranza di D’Alema per l’ironia. Si sa che i potenti preferiscono una satira corriva che, facendo finta di prendere in giro, esalta. Il vero scandalo non dovrebbe essere il fatto che Forattini prenda in giro D’Alema: ma che lo prende in giro troppo poco".
Se a Raiuno si limitano timidamente a "far sapere", parla invece apertamente e senza problemi il consigliere Rai Vittorio Emiliani: "Per me, la via giudiziaria contro la satira resta la più improduttiva, poiché la satira di per sé è trasgressiva... I politici dovrebbero sopportarla. Detto questo, forse è meglio lasciar passare le suppletive: ogni cosa che accade in una trasmissione Rai fatalmente attira un’attenzione spropositata e assume dimensioni addirittura apocalittiche. O paradisiache. Basti pensare a ciò che sta accadendo a Fabio Fazio che, senza giochi e senza gare, viene fucilato sul campo perché non ottiene gli ascolti da gare e da giochi".
E sufficente chiedere un’opinione a chi milita nel campo opposto a quello di Storace, per esempio al segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti, per leggere una difesa di Vespa e un attacco a Palazzo Chigi. Dice Bertinotti al "Corriere della Sera": "Sembra che per governo e presidente del Consiglio la Rai non sia mai abbastanza "amica". Alla trasmissione di Vespa viene sostanzialmente impedito di andare in onda sul caso Forattini. Non solo si censura la satira ma anche l’opinione degli autori di satira. Chi si è macchiato della grave colpa di una satira irriverente verso il presidente del Consiglio non può apparire nemmeno in una composta trasmissione". Così conclude Bertinotti: "Possiamo almeno chiedere se la censura ha un termine dopo il quale decade, lasciando liberi i conduttori televisivi di scegliere i loro ospiti?".
Ma in serata Palazzo Chigi dice la sua attraverso il portavoce Pasquale Cascella. Il quale sa benissimo l’accusa che aleggia: Palazzo Chigi ha voluto la censura... Risposta: "Al contrario. In realtà, siamo vittime passive d’un caso Forattini, visto che dal "Corriere della Sera" di martedì scorso abbiamo appreso che Forattini avrebbe partecipato a "Porta a porta" a patto che non ci fosse D’Alema. Quindi, eravamo esclusi in partenza e non avevamo ragione di intrometterci".
E il temutissimo (dall’ufficio legale Rai) ampliamento del danno risarcibile"? Davvero il presidente del Consiglio Massimo D’Alema avrebbe querelato anche la Rai? "Il rischio non avrebbe avuto ragione di sussistere, visto che l’ampliamento c’è già stato. La vignetta è stata ripresa da altri giornali e da altri autori satirici. E nessuna iniziativa, come è possibile vedere, è stata presa"
Paolo Conti

DonaldDuck
13-12-2007, 11:31
http://www.repubblica.it/online/politica/forattini/forattini/forattini.html

Il disegnatore chiede scusa: "Era satira, non fatti reali"
L'ex premier: "La dichiarazione chiude la questione"

Pace fra D'Alema e Forattini
Ritirata la querela miliardaria

La controversia era iniziata nell'ottobre '99
per una vignetta sul caso del dossier Mitrokhin

ROMA - La guerra di carta bollata tra Massimo D'Alema e Giorgio Forattini è finita. Con un armistizio senza vincitori né vinti: l'ex premier ha infatti deciso di chiudere la causa avviata nell'ottobre del 1999 davanti al tribunale civile di Roma dopo la pubblicazione su Repubblica di una pungente vignetta sul dossier Mitrokhin. Il disegnatore (oggi in forza alla Stampa), dal canto suo, ha precisato pubblicamente che la sua era solo satira, e che non c'era nessun riferimento a fatti veri o presunti tali.

La vignetta, pubblicata l'11 ottobre, si riferiva alle polemiche sulla lista di nomi di politici e giornalisti italiani che comparivano nel dossier dell'ex agente del Kgb. Si vedeva un D'Alema seduto su una scrivania, intento a smanettare con l'elenco. "Allora, arriva 'sta lista?", chiedeva una voce fuori campo. "Un momento! Non s'è ancora asciugato il bianchetto!!!", replicava l'allora presidente del Consiglio, evidentemente all'opera per cancellare nomi "sgraditi" dal documento.

La trovata di Forattini non era piaciuta per niente a D'Alema. Che aveva querelato il vignettista per diffamazione. Chiedendo un risarcimento danni di ben tre miliardi. La polemica era stata dura: con l'ex premier che per mesi ha sostenuto di essere stato offeso, e il disegnatore che lo ha più volte accusato di voler censurare la satira.

In tribunale, dopo le prime schermaglie, si è arrivati alla pace. Forattini ha infatti rilasciato una dichiarazione distensiva: "La vignetta dalla quale la causa ha tratto origine deve considerarsi, come tutti gli altri miei disegni, espressione squisitamente satirica, senza alcuna intenzione, da parte mia, di voler rappresentare fatti reali dei quali non mi sono mai interessato". E poi: "Mi rammarico se qualcuno può aver pensato che intendessi invadere il campo altrui riferendo un fatto "storico" accaduto".

Parole che hanno indotto D'Alema a ritirare la querela e considerare la questione "definitivamente chiusa". "Ho preso atto con soddisfazione della dichiarazione di Giorgio Forattini", ha spiegato l'ex premier in una nota. "Dall'inizio di questa vicenda avevo sollevato un unico problema: quello del riconoscimento da parte dell'autore dell'intento squisitamente satirico della sua vignetta e dell'assenza assoluta di qualsiasi intento diffamatorio rivolto alla mia persona e alla carica pubblica che ricoprivo".

(30 marzo 2001)

Fritz!
13-12-2007, 11:40
Silenzio assordante :stordita: . Luttazzi fa satira e Forattini ( sembra di) no. Ricordo ai più anche l'aspro scontro con Dalema, richiesta astronomica di danni per fortuna ritirata. Tutto iniziò da questa vignetta

http://img151.imageshack.us/img151/6561/speciale1do0.gif

E' un po' dura commentare se non si puo vedere la vignetta in questione

Di quella che hai postato si puo dire tutto quello che si vuole... tranne che faccia particolarmente ridere

nomeutente
13-12-2007, 11:45
Di quella che hai postato si puo dire tutto quello che si vuole... tranne che faccia particolarmente ridere

Trattandosi di Forattini, dubito che ci sia bisogno di vedere la vignetta per sapere che non fa ridere... ne avrà fatte due o tre divertenti che io mi ricordi. Fra l'altro non ho mai capito le ragioni per cui faceva sempre Spadolini nudo con un pisellino microscopico. :boh:

sider
13-12-2007, 11:46
Impensabile leggere tutti sti km di thread.
Piuttosto la vignetta?

(p.s. pe rme forattini "lavora" solo perchè è l'unico vignettista che sta da una certa parte,non mi fa ridere neanche quando attacca il baffetto che mi sta pesantemente antipatico)

Dj Ruck
13-12-2007, 11:46
Trattandosi di Forattini, dubito che ci sia bisogno di vedere la vignetta per sapere che non fa ridere... ne avrà fatte due o tre divertenti che io mi ricordi. Fra l'altro non ho mai capito le ragioni per cui faceva sempre Spadolini nudo con un pisellino microscopico. :boh:

a me invece fa ridere...e anche molto...una satira pulita...senza battute sporche e inutili!

sider
13-12-2007, 11:55
a me invece fa ridere...e anche molto...una satira pulita...senza battute sporche e inutili!




http://stronzatedidestra.files.wordpress.com/2007/05/forattini20070508.jpg

http://bp1.blogger.com/_APxuLmyzuTI/Roul4ek7t9I/AAAAAAAAAAk/GLslEC356EE/s320/forattini.jpg

Dobermann75
13-12-2007, 11:56
anch'io trovo le vignette di Forattini molto divertenti.

majino
13-12-2007, 12:00
a me invece fa ridere...e anche molto...una satira pulita...senza battute sporche e inutili!

ecco, se dici questo, significa che nn conosci forattini, per niente :)

Fritz!
13-12-2007, 12:01
a me invece fa ridere...e anche molto...una satira pulita...senza battute sporche e inutili!

oddio pulita... questione di punti di vista

rappresenta sempre i politici a letto assieme, se non direttamente nudi


la trovo una satira troppo banale per farmi ridere

nomeutente
13-12-2007, 12:01
a me invece fa ridere...e anche molto...una satira pulita...senza battute sporche e inutili!

Per me fare Spadolini nudo e in un lago di pipì è una battuta sporca e inutile.
Riguardo al far ridere, sono belli i disegni (fra i migliori in Italia imho) ma non basta questo per rendere divertente una vignetta.

Ziosilvio
13-12-2007, 12:12
Trattandosi di Forattini, dubito che ci sia bisogno di vedere la vignetta per sapere che non fa ridere
Cioè: che non ti fa ridere.
a me invece fa ridere...e anche molto...una satira pulita...senza battute sporche e inutili!
Nel senso che le battute di Forattini sono sporche e utili, oppure pulite e inutili, oppure pulite e utili.

P.S.: se qualcuno mi ritrovasse la vignetta con Occhetto che dice "le radici non si possono tagliare" mi farebbe cosa assai gradita.

Dj Ruck
13-12-2007, 12:17
neòl senso che sono battute mirate e che colpiscono in pieno...che poi siano disegni con "atti intimi" è un'altra cosa

trallallero
13-12-2007, 12:38
A me piace.

Viene tanto criticato perchè pia pe' culo la sinistra la quale dall'alto della sua innata
superiorità morale non sopporta certe frecciatine.

e comunque:
http://www.stradanove.net/news/images/vips/f/forattini.jpg

sider
13-12-2007, 12:43
Non sopportando questa sinistra al governo dovrei amarlo invece secondo me fa vignette piuttosto scontate, lavora in quanto unico vignettista di dx imho.
Quelle che ho linkato su sono esemplificative

Io non dico stronzate, le faccio seduto sul vasino a voi fa ridere? Umorismo di alto livello?
Non può nemmeno pulire le scarpe ad un Altan, per esempio.

DonaldDuck
13-12-2007, 12:59
E' un po' dura commentare se non si puo vedere la vignetta in questione

Di quella che hai postato si puo dire tutto quello che si vuole... tranne che faccia particolarmente ridere
Eppure è quella su cui Dalema si è incaponito...Il resto penso si possa commentare lo stesso. In Italia c'è chi può evocare surreali ( e comprensibili solo all'autore) atmosfere fetish e chi viene mazzolato. La prima, a quanto pare, è satira. La seconda un pò meno.

DonaldDuck
13-12-2007, 13:06
Trattandosi di Forattini, dubito che ci sia bisogno di vedere la vignetta per sapere che non fa ridere... ne avrà fatte due o tre divertenti che io mi ricordi. Fra l'altro non ho mai capito le ragioni per cui faceva sempre Spadolini nudo con un pisellino microscopico. :boh:
Hey mod, si ride a denti stretti :O :) . In realtà non per divertimento.

DonaldDuck
13-12-2007, 13:10
http://www.forattini.it/speciale991125.htm

"Il gesto di D'Alema mi ha lasciato esterrefatto" dice Forattini. "E dire che alle querele sono abituato. Negli anni della Prima repubblica ne ho ricevute almeno una ventina: il giudice esaminava la vignetta, si metteva a ridere e la cosa finiva lì. Ora, con la sinistra al potere, tutto è diventato più difficile. In passato la richiesta di risarcimento dei danni contro i giornalisti non superava le poche decine di milioni. Ora siamo ai 3 miliardi. Che cosa avranno ancora il coraggio di scrivere i giornalisti davanti a richieste così esorbitanti? Si limiteranno a firmare le veline del potere". In fatto di risarcimento danni D'Alema non scherza. Per la copertina di Panorama del novembre '91 ("Io rublo. E tu?") disegnata da Forattini per denunciare i finanziamenti dell'Est al Pci, il direttore di allora, Andrea Monti e la Mondadori furono condannati in primo e secondo grado dai giudici di Milano. E dovettero pagare 529 milioni e 865 mila lire.

ennys
13-12-2007, 13:12
A me piace.

Viene tanto criticato perchè pia pe' culo la sinistra la quale dall'alto della sua innata
superiorità morale non sopporta certe frecciatine.

e comunque:
http://www.stradanove.net/news/images/vips/f/forattini.jpg

E' proprio una questione di superiorità morale autoattribuita per altro, basta guardare il kilometrico thread a difesa di luttazzi travestito da trattato sulla satira.

Dei dotti postatori di quel therad qui manco l'ombra.

Paradossale, ma siamo in Italia.

trallallero
13-12-2007, 13:15
Io non dico stronzate, le faccio seduto sul vasino a voi fa ridere? Umorismo di alto livello?
ma su migliaia di vignette che ha fatto ne critichi una ?

ennys
13-12-2007, 13:16
Non sopportando questa sinistra al governo dovrei amarlo invece secondo me fa vignette piuttosto scontate, lavora in quanto unico vignettista di dx imho.
Quelle che ho linkato su sono esemplificative

Io non dico stronzate, le faccio seduto sul vasino a voi fa ridere? Umorismo di alto livello?
Non può nemmeno pulire le scarpe ad un Altan, per esempio.

Diciamo che quando era considerato di sx era molto più bravo , ovviamente.


Quanto ad Altan, se vogliamo proprio dirla, come satira Forattini è un gigante in confronto.

blamecanada
13-12-2007, 13:33
C'è una differenza sostanziale.

Luttazzi non ha violato la legge, Forattini invece ha violato la legge.

Luttazzi non è stato condannato, è stato censurato.
Forattini non è stato censurato, ma è stato condannato.

Quindi, se si ritiene che la vignetta di Forattini sia legittima, bisogna cambiare la legge.

EarendilSI
13-12-2007, 13:44
C'è una differenza sostanziale.

Luttazzi non ha violato la legge, Forattini invece ha violato la legge.

Luttazzi non è stato condannato, è stato censurato.
Forattini non è stato censurato, ma è stato condannato.

Quindi, se si ritiene che la vignetta di Forattini sia legittima, bisogna cambiare la legge.

Più che la legge bisognerebbe cambiare la magistratura... :rolleyes:

ennys
13-12-2007, 13:46
Più che la legge bisognerebbe cambiare la magistratura... :rolleyes:

Mo' ti dice che i magistrati si limitano ad applicare le leggi...

Jammed_Death
13-12-2007, 13:48
un altro affondato? fra un anno solo fede e vespa potranno parlare liberamente :asd:

sider
13-12-2007, 13:48
ma su migliaia di vignette che ha fatto ne critichi una ?

Ne ho viste parecchie, guarda, concordo sui bersagli ma mi sembrano veramente "sforzate" e scontate. Si sopravvaluta secondo me.

nomeutente
13-12-2007, 13:49
Cioè: che non ti fa ridere.


Secondo Malinowski i trobriandesi ridevano per storie di questo tipo:

Una pulce sta sorvolando il mare sul dorso di una farfalla, ad un tratto scorreggia, perde l'equilibrio, cade in acqua e annega.

oppure:

Un tizio si allontana dal villaggio per fare un bisognino ma rimane impigliato fra i rami. A nulla serve l'aiuto dei suoi amici: non riesce più a liberarsi e muore.

Ora, è ovvio che il senso dell'umorismo dipende da fattori culturali e nessuno mette in dubbio che i trobriandesi trovassero estremamente divertenti queste storielle, ma a mio avviso (per il concetto di umorismo medio che abbiamo in occidente) quelle due storielle non fanno ridere.
Allo stesso modo, penso che Forattini, per il senso dell'umorismo medio che abbiamo in occidente, non faccia granché ridere. Le vignette di Forattini mi sembrano piuttosto la trasposizione in immagini di specifiche posizioni politiche di accusa nei confronti di qualcuno, il fatto che facciano ridere imho non gli interessa nemmeno: la sua satira è piuttosto incentrata sulla denuncia (su ciò che lui ritiene meritevole di essere denunciato) ma non contiene quasi mai una battuta di spirito. Al massimo giochi di parole come un Veltroni disegnato a forma di bruco e la scritta "bruc-selles", che non riesco proprio a considerare come grandi esempi di umorismo.

Ovvio che sia, naturalmente, una mia opinione.

trallallero
13-12-2007, 13:54
Ne ho viste parecchie, guarda, concordo sui bersagli ma mi sembrano veramente "sforzate" e scontate. Si sopravvaluta secondo me.

Ok, questione di gusti. A me, ripeto, piace proprio perchè velenoso e senza peli ... sulle dita.

EarendilSI
13-12-2007, 13:55
un altro affondato? fra un anno solo fede e vespa potranno parlare liberamente :asd:

Per dir la verità, visto l'argomento, fra un anno solo Santoro e Floris potranno parlare liberamente... :D

Jammed_Death
13-12-2007, 13:57
Per dir la verità, visto l'argomento, fra un anno solo Santoro e Floris potranno parlare liberamente... :D

bè i loro programmi non li conosco quindi non so, vespa l'ho visto pure oggi al lavoro :asd:

BlSabbatH
13-12-2007, 14:10
Trattandosi di Forattini, dubito che ci sia bisogno di vedere la vignetta per sapere che non fa ridere...
già, quoto

Solertes
13-12-2007, 14:13
Ne ho viste parecchie, guarda, concordo sui bersagli ma mi sembrano veramente "sforzate" e scontate. Si sopravvaluta secondo me.

Quoto.

Disegna bene....e basta.

marco.r
13-12-2007, 14:28
Non sopportando questa sinistra al governo dovrei amarlo invece secondo me fa vignette piuttosto scontate, lavora in quanto unico vignettista di dx imho.
Quelle che ho linkato su sono esemplificative

Vista tutte le denunce che gli arrivano, so anch'io che non ce ne sono altri :asd:.


Io non dico stronzate, le faccio seduto sul vasino a voi fa ridere? Umorismo di alto livello?
Non può nemmeno pulire le scarpe ad un Altan, per esempio.
Quella non fa ridere, ma nessuno riesce a produrre solo capolavori, soprattutto per quei vignettisti che per contratto ne devono inventare una al giorno. Anche quelle che pubblicano su l'Unita sono a volte belle a volte pessime.

Ad esempio quella riportata sopra su d'Alema e lo sbianchettamento a me e' piaciuta molto, non fara' sbellicare dalle risate, ma e' appunto satira, non comicita'.

FabioGreggio
13-12-2007, 16:00
Forattini è patetico.
Le sue vignette contengono solo astio e acredine, sono monodiscorsive e noiosissime.

La migliore è Ellekappa:

http://www.repubblica.it/speciale/2003/sillabario/images/ellekappa.jpg
http://www.elcubanolibre.net/images/ellekappa_.gif

fg

EarendilSI
13-12-2007, 16:09
Forattini è patetico.
Le sue vignette contengono solo astio e acredine, sono monodiscorsive e noiosissime.

La migliore è Ellekappa:
http://www.repubblica.it/speciale/2003/sillabario/images/ellekappa.jpg
http://www.elcubanolibre.net/images/ellekappa_.gif


fg

Io l'unica cosa che noto è che Forattini fa satira da un punto di vista moderato o di cdx...
Ellekappa invece fa una satira di sx...

Dire, poi, che è patetico perchè contengono solo astio e acredine e dopo posti quelle vignette l'unica cosa che si capisce è che per te è patetico chi fa satira dal punto di vista moderato mentre chi lo fa da sx è bravo a prescindere...
Ma d'altronde hai sempre dimostrato che te e l'obiettività state agli opposti...

DVD_QTDVS
13-12-2007, 16:31
un altro affondato? fra un anno solo fede e vespa potranno parlare liberamente :asd:
mi sa che c'hai ragione :D

DVD_QTDVS
13-12-2007, 16:36
Forattini è un grande genio :D
solo che in uno stato che si avvia verso il totalitarismo autoritario, non sono
tollerate vignette satiriche...
Insomma stiamo tornando ai tempi del duce, che schifo... :rolleyes:

Fritz!
13-12-2007, 16:36
A me piace.

Viene tanto criticato perchè pia pe' culo la sinistra la quale dall'alto della sua innata
superiorità morale non sopporta certe frecciatine.

e comunque:
http://www.stradanove.net/news/images/vips/f/forattini.jpg

Secondo me l'imitazione di Sabrina Guzzanti di D'alema, in cui faceva D'alema innamorato della propria immagine allo specchio era stupenda. Faceva ridere, ed era intelligente, perchè criticava il personaggio politico, colpendolo nelle sue qualità politiche e nei suoi vezzi caratteriali

Fare il disegno di un politico nudo col cazzo microscopico o seduto sul cesso o con riferimenti sessuali... può anche far ridere.. per qualche secondo, ma annoia in fretta perchè è banale

D'altra parte cison gli artisti e ci sono i massimo boldi.

E forattini non è un artista

DVD_QTDVS
13-12-2007, 16:44
forattini è un genio, per capire la sua satira non bisogna fermarsi
alla prima impressione. :asd:

Fritz!
13-12-2007, 16:56
forattini è un genio, per capire la sua satira non bisogna fermarsi
alla prima impressione. :asd:

diciamo che per capire la satira di forattini non bisogna fermarsi a riflettere

DonaldDuck
13-12-2007, 17:22
diciamo che per capire la satira di forattini non bisogna fermarsi a riflettere
Sulla satira di forattini forse no ( per alcuni) ma sugli effetti sicuramente: non fa ridere, è insignificante, bravo solo nel tratto...eppure querele e condanne arrivano :D .

DonaldDuck
13-12-2007, 17:29
C'è una differenza sostanziale.

Luttazzi non ha violato la legge, Forattini invece ha violato la legge.

Luttazzi non è stato condannato, è stato censurato.
Forattini non è stato censurato, ma è stato condannato.

Quindi, se si ritiene che la vignetta di Forattini sia legittima, bisogna cambiare la legge.
E' stato condannato e censurato. Entrambe le cose. Una puntata di "porta a porta" a cui doveva partecipare è stata sospesa.

blamecanada
13-12-2007, 18:43
E' stato condannato e censurato. Entrambe le cose. Una puntata di "porta a porta" a cui doveva partecipare è stata sospesa.
La copertina è andata su panorama, e proprio perché è stata pubblicata ci sono stati i limiti per una denuncia e la conseguente condanna, quindi Forattini non è stato censurato.

Io personalmente ritengo ci sia un unico limite alla satira, ed alla libertà di parola in generale: la diffusione di notizie false, su fatti o su persone. Quindi se Forattini ha diffuso notizie diffamatorie (ossia false su una persona) la condanna è giusta, altrimenti è sbagliata ed è la sbagliata la legge che la ha permessa.

Questo a prescindere dal fatto che Forattini non faccia ridere, a me non fa ridere, ma il fatto che a me non piaccia non significa che non abbia il diritto di fare le sue vignette, l'unico limite è quanto sopra espresso.

Hitman04
13-12-2007, 19:11
Forse non avete chiaro la differenza su libertà di espressione del proprio pensiero e l'ingiuria...
Comunque i disegni di forattini sono carini, ma troppo spesso cade in satira di basso livello; secondo me la satira dovrebbe essere qualcosa di fine, di arguto, di sottile ma pungente, un gioco di parole, ma che non scada nella volgarità...;)

DonaldDuck
13-12-2007, 21:07
La copertina è andata su panorama, e proprio perché è stata pubblicata ci sono stati i limiti per una denuncia e la conseguente condanna, quindi Forattini non è stato censurato.

Io personalmente ritengo ci sia un unico limite alla satira, ed alla libertà di parola in generale: la diffusione di notizie false, su fatti o su persone. Quindi se Forattini ha diffuso notizie diffamatorie (ossia false su una persona) la condanna è giusta, altrimenti è sbagliata ed è la sbagliata la legge che la ha permessa.

Questo a prescindere dal fatto che Forattini non faccia ridere, a me non fa ridere, ma il fatto che a me non piaccia non significa che non abbia il diritto di fare le sue vignette, l'unico limite è quanto sopra espresso.
Premesso il mio pieno rispetto riguardo il tuo giudizio di merito sulla persona ma la censura a cui mi riferivo riguarda lo scontro Forattini-Dalema, caso distinto dalla condanna della Cassazione.

ROMA — Niente "Porta a porta" sulla satira politica venerdì sera. Niente puntata sul caso Forattini-D’Alema, sulla famosa vignetta pubblicata da "la Repubblica" lunedì 11 ottobre e dedicata al caso della lista Mitrokhin. Il contenuto è ormai stranoto. C’è un D’Alema al tavolo con rotolone di carta e pennellino, sulla sua testa un quadro di Marx appeso allla parete, da fuori campo arriva una voce che chiede "allora, arriva ’sta lista?" e D’Alema che risponde "Un momento! Non s’è ancora asciugato il bianchetto!". Una vignetta per la quale il presidente del Consiglio ha chiesto tre miliardi di danni con questa motivazione (parole di D’Alema): "Fermo restando il diritto alla satira che tengo in massimo conto, contiene solo informazioni false e diffamatorie".

Richiesta di danni, come già detto sopra, rientrata. Se può interessarti la mia personalissima valutazione qualitativa sulla satira si avvicina molto a quanto esposto da Hitman04. A me interessava fornire un motivo di riflessione contrapposto alla discussione su Guzzanti: epurazione in quel caso? Attenzione ragazzi perchè c'è dell'altro, come la mettiamo? Se Forattini diffonde informazioni false e diffamatorie, tanto per utilizzare le parole di Dalema, che senso ha l'evocazione guzzantiana di atmosfere fetish? Secondo me meno che zero, finalizzata ad una pura volgarizzazione del messaggio.

ennys
13-12-2007, 21:13
diciamo che per capire la satira di forattini non bisogna fermarsi a riflettere

Oddio, per capire Forattini per alcuni ci sarebbe bisogno di un vera e propria riconversione mentale ma soprattutto ideologica.

Comunque, ripeto, quando era considerato di sx sicuramente era molto più bravo.

Anzi, il problema della bravura non si poneva neppure.

Spectrum7glr
13-12-2007, 22:44
Oddio, per capire Forattini per alcuni ci sarebbe bisogno di un vera e propria riconversione mentale ma soprattutto ideologica.

Comunque, ripeto, quando era considerato di sx sicuramente era molto più bravo.

Anzi, il problema della bravura non si poneva neppure.

tu non hai capito niente: satira vuol dire parlare male di Berlusconi...il resto è calunnia :O

Hitman04
13-12-2007, 22:51
tu non hai capito niente: satira vuol dire parlare male di Berlusconi...il resto è calunnia :O

Ma noooooo, la satira è quella del bagaglino :asd:
O quella di scaramella e barbarossa?

mt_iceman
13-12-2007, 23:13
Ma noooooo, la satira è quella del bagaglino :asd:
O quella di scaramella e barbarossa?

se il bagaglino fosse satira di sinistra, riuscirebbero a trovare un significato profondo e incomprensibile dai comuni mortali nelle tette e nel culo della marini così come li trovano nella cacca e nel piscio su ferrara

Hitman04
13-12-2007, 23:33
se il bagaglino fosse satira di sinistra, riuscirebbero a trovare un significato profondo e incomprensibile dai comuni mortali nelle tette e nel culo della marini così come li trovano nella cacca e nel piscio su ferrara

No, rimane un programma volgare e triste per gente che se lo merita, così come personalmente ritengo luttazzi al pari di loro.
Se poi a te piace il bagaglino, condoglianze.:)

LucaTortuga
14-12-2007, 10:56
Forattini genio della satira? :doh: :rotfl:
Allora Vanzina è un genio del cinema e Martufello un grande attore da oscar..
Ma è così difficile uscire per un attimo dallo schema "destra/sinistra"?
Esplode il caso Luttazzi, considerato di sinistra solo da chi divide il mondo tra comunisti e non, e subito qualcuno si sente autorizzato a dire: "ma anche noi di destra abbiamo il nostro martire censurato, però nessuno lo considera perchè c'è l'egemonia culturale della sinistra"...
Semplicemente, non c'è alcun parallelismo tra le vicende giudiziarie di Forattini (condannato in via definitiva dalla Cassazione) e la chiusura di Decameron (senza che Luttazzi sia stato nemmeno querelato).

nomeutente
14-12-2007, 11:47
Comunque, ripeto, quando era considerato di sx sicuramente era molto più bravo.
Anzi, il problema della bravura non si poneva neppure.

Non a caso io sopra mi sono riferito alle vignette che faceva su Spadolini: a quel tempo lavorava ancora per Repubblica e a me già non piaceva.

Aggiungo peraltro che non mi fa ridere nemmeno la seguente di Ellekappa:

http://www.elcubanolibre.net/images/ellekappa_.gif


perché è simile a quelle di Forattini: dov'è la battuta di spirito? Io non la vedo.

FabioGreggio
14-12-2007, 11:51
Forattini è un grande genio :D
solo che in uno stato che si avvia verso il totalitarismo autoritario, non sono
tollerate vignette satiriche...
Insomma stiamo tornando ai tempi del duce, che schifo... :rolleyes:

Totalitarismo?
eviscera....voglio creparmi in due dal ridere.

fg

LucaTortuga
14-12-2007, 12:04
Sulla satira di forattini forse no ( per alcuni) ma sugli effetti sicuramente: non fa ridere, è insignificante, bravo solo nel tratto...eppure querele e condanne arrivano :D .

Se fosse bravo davvero, arriverebbero le querele ma non le condanne. ;)

FabioGreggio
14-12-2007, 12:17
Se fosse bravo davvero, arriverebbero le querele ma non le condanne. ;)



:rotfl: :rotfl:

Kratos
14-12-2007, 12:54
Silenzio assordante :stordita: . Luttazzi fa satira e Forattini ( sembra di) no. Ricordo ai più anche l'aspro scontro con Dalema, richiesta astronomica di danni per fortuna ritirata. Tutto iniziò da questa vignetta

http://img151.imageshack.us/img151/6561/speciale1do0.gif


L'hai letto il papiro che tu stesso hai postato? A me pare che la decisione della Cassazione sia motivata e inappuntabile, in QUEL caso Forattini la satira l'aveva dimenticata a casa.

prio
14-12-2007, 13:00
Oddio, per capire Forattini per alcuni ci sarebbe bisogno di un vera e propria riconversione mentale ma soprattutto ideologica.

Comunque, ripeto, quando era considerato di sx sicuramente era molto più bravo.

Anzi, il problema della bravura non si poneva neppure.

Giusto. Quindi Forattini non e' apprezzato da gente di sx perche' fa satira sulla sx.
Ma.. anche Luttazzi fa satira sulla sx! :confused:

DonaldDuck
14-12-2007, 13:00
Forattini genio della satira? :doh: :rotfl:
Allora Vanzina è un genio del cinema e Martufello un grande attore da oscar..
Ma è così difficile uscire per un attimo dallo schema "destra/sinistra" ?
Esplode il caso Luttazzi, considerato di sinistra solo da chi divide il mondo tra comunisti e non, e subito qualcuno si sente autorizzato a dire: "ma anche noi di destra abbiamo il nostro martire censurato, però nessuno lo considera perchè c'è l'egemonia culturale della sinistra"...
Semplicemente, non c'è alcun parallelismo tra le vicende giudiziarie di Forattini (condannato in via definitiva dalla Cassazione) e la chiusura di Decameron (senza che Luttazzi sia stato nemmeno querelato).
Al di là dei martiri, beati e santi :D non pensi che riguardo la sospensione della puntata di Vespa ci possa essere stata un'ingerenza politica (e conseguente censura)? Come ben vedi queste vicende possono svelare molti risvolti oscuri.

P.S
Per superare lo schema "destra/sinistra" bisognerebbe non soffermarsi sul singolo evento ma valutare nell'insieme.

P.S. 2
Nessuno ha definito Forattini un genio nel senso stretto del termine ;).

DonaldDuck
14-12-2007, 13:06
L'hai letto il papiro che tu stesso hai postato? A me pare che la decisione della Cassazione sia motivata e inappuntabile, in QUEL caso Forattini la satira l'aveva dimenticata a casa.
Certo che l'ho letto. Se è per questo ne ho una copia in pdf. Che facciamo allora? Censuriamo? Meglio descrivere personaggi che si cagano e pisciano in bocca?

LucaTortuga
14-12-2007, 13:10
Nessuno ha definito Forattini un genio nel senso stretto del termine ;).

Sicuro?

forattini è un genio, per capire la sua satira non bisogna fermarsi
alla prima impressione. :asd:

DonaldDuck
14-12-2007, 13:16
Sicuro?
Certo, un post buttato lì con una faccina potrebbe avere molti significati che però non andrò a prendere in esame perchè DVD_QTDVS non ci può rispondere. Tutto quì? Per quanto riguarda il resto che ho detto?

blamecanada
14-12-2007, 13:18
Certo che l'ho letto. Se è per questo ne ho una copia in pdf. Che facciamo allora? Censuriamo? Meglio descrivere personaggi che si cagano e pisciano in bocca?
La diffamazione è reato, descrivere personaggi che si cagano e pisciano in bocca no.

Pretendere di equiparare le cose od addirittura rendere piú grave la seconda denota un moralismo ipocrita e bigotto oltre che una mancanza di qualsiasi senso della misura sconcertante.

mt_iceman
14-12-2007, 13:23
Sicuro?

era una caricatura dei fanboy di luttazzi :)

mt_iceman
14-12-2007, 13:25
La diffamazione è reato, descrivere personaggi che si cagano e pisciano in bocca no.

Pretendere di equiparare le cose od addirittura rendere piú grave la seconda denota un moralismo ipocrita e bigotto oltre che una mancanza di qualsiasi senso della misura sconcertante.

la diffamazione è reato quando fa comodo.

DonaldDuck
14-12-2007, 13:38
La diffamazione è reato, descrivere personaggi che si cagano e pisciano in bocca no.

Pretendere di equiparare le cose od addirittura rendere piú grave la seconda denota un moralismo ipocrita e bigotto oltre che una mancanza di qualsiasi senso della misura sconcertante.
E allora diamogli giù di censura. Non sto equiparando i due personaggi ma confrontando i due casi nell'insieme. Si continua a battere sempre sugli stessi punti evitando accuratamente molti aspetti.

P.S.
Quando ti ho risposto ho mostrato rispetto per le tue opinioni, o sbaglio?

DonaldDuck
14-12-2007, 13:38
la diffamazione è reato quando fa comodo.
Appunto.

Kratos
14-12-2007, 13:43
la diffamazione è reato quando fa comodo.

La diffamazione è reato quando lo stabiliscono tre gradi di giudizio, come in questo caso.

Trovo francamente assurdo paragonare i casi di Luttazzi e Forattini per sostenere, a quanto ho capito, una presunta incoerenza nel giudicare la "satira".

Nel caso di Forattini si attiribuiva ad una persona (Caselli) la responsabilità di un suicidio, senza che ci fosse un risvolto comico o satirico o una battuta ad effetto che stemperasse effettivamente questo messaggio. NON era satira.

Luttazzi ha usato un immagine grottesca ma ovviamente non aderente alla realtà, e per fini satirici (voluto il riferimento alle torture del carcere di Abu Graib) in un monologo dal respiro ben più ampio.

DonaldDuck
14-12-2007, 13:48
La diffamazione è reato quando lo stabiliscono tre gradi di giudizio, come in questo caso.

Trovo francamente assurdo paragonare i casi di Luttazzi e Forattini per sostenere, a quanto ho capito, una presunta incoerenza nel giudicare la "satira".

Nel caso di Forattini si attiribuiva ad una persona (Caselli) la responsabilità di un suicidio, senza che ci fosse un risvolto comico o satirico o una battuta ad effetto che stemperasse effettivamente questo messaggio. NON era satira.

Luttazzi ha usato un immagine grottesca ma ovviamente non aderente alla realtà, e per fini satirici (voluto il riferimento alle torture del carcere di Abu Graib) in un monologo dal respiro ben più ampio.
E troppe ne dice se è per questo :D

LucaTortuga
14-12-2007, 14:33
Al di là dei martiri, beati e santi :D non pensi che riguardo la sospensione della puntata di Vespa ci possa essere stata un'ingerenza politica (e conseguente censura)? Come ben vedi queste vicende possono svelare molti risvolti oscuri.

Penso che sia corretto sospendere una puntata di un programma, se il tema della puntata è stato oggetto di una denuncia penale.
Penso che si potrebbe parlare di censura se si fosse impedito a Forattini, dopo quell'episodio, di continuare a svolgere la sua solita attività di vignettista; non mi pare che nessun giornale si sia mai rifiutato di pubblicare i suoi lavori.

P.S
Per superare lo schema "destra/sinistra" bisognerebbe non soffermarsi sul singolo evento ma valutare nell'insieme.


Basterebbe evitare di classificare forzatamente ogni personaggio pubblico secondo quello schema: e, di conseguenza, evitare di appioppare la stessa etichetta ad ogni utente del forum che intervenga a difesa dell'uno o dell'altro.

LucaTortuga
14-12-2007, 14:36
la diffamazione è reato quando fa comodo.

Appunto.

La diffamazione è sempre reato, almeno finchè non sarà modificato il codice penale.

Forse volevate dire: la satira diventa diffamazione quando fa comodo. ;)

FabioGreggio
14-12-2007, 14:43
La diffamazione è sempre reato, almeno finchè non sarà modificato il codice penale.

Forse volevate dire: la satira diventa diffamazione quando fa comodo. ;)

La diffamazione è il reato secondo il quale A parla male di B senza essere in sua prensenza.

Se io costruisco un castello fantastico facendo fare, come ha fatto Luttazzi, cose fanatasiose, anche se volgarissime, al massimo posso incorrere nel reato di torpiloquio, che è uno dei reati meno perseguiti mi sembra.

Se io con ogni mezzo, stampa, Tv, giornali o anche a voce, affermo che A è colpevole di un reato di cui non c'è ne la prova ne un'inchiesta in corso, compio diffamazione.

So che per i detrattori di Lutazzi è dura, ma la legge è legge e le toghe rossissime non c'entrano nulla.

fg

LucaTortuga
14-12-2007, 14:59
Se io con ogni mezzo, stampa, Tv, giornali o anche a voce, affermo che A è colpevole di un reato di cui non c'è ne la prova ne un'inchiesta in corso, compio diffamazione.


Peggio, se accusi qualcuno di un reato che non ha commesso non è semplice diffamazione ma calunnia, una fattispecie ancor più grave e punita con pene assai severe (com'è giusto che sia). ;)

blamecanada
14-12-2007, 15:15
E allora diamogli giù di censura. Non sto equiparando i due personaggi ma confrontando i due casi nell'insieme. Si continua a battere sempre sugli stessi punti evitando accuratamente molti aspetti.
La censura è impedire l'espressione di opinioni, non impedire la diffamazione.

Se io dico che tu sei un assassino e tu mi denunci vengo giustamente condannato, perché ti ho calunniato, ossia ti ho accusato di aver compiuto un reato che non hai commesso.
Se dicessi che tu vai effettivamente a fare il bagno nell'urina con Ferrara, etc. sarebbe invece diffamazione, perché ho offeso la tua reputazione affermando fatti che non sono veri, e verrei giustamente condannato.
Se io dico che immaginarti nella vasca insieme a Ferrara mi fa quasi dimenticare la nefandezza dei morti sul lavoro no, perché io ho evocato un'immagine, non ho detto che quell'immagine sia una cosa che avviene effettivamente.

Per me Forattini può dire quello che vuole, solo che è responsabile di quello che dice. Affermare che Caselli è responsabile di un suicidio senza averne le prove è una calunnia. E siccome in pratica equivale all'accusa di essere un omicida (reato molto grave), è una calunnia anche molto grave.

È chiara la differenza?

Tu stai equiparando strumentalmente delle cose diverse (come ho spiegato) con l'evidente scopo o di sostenere che la magistratura è rossa persegue solo chi è di destra, o che quelli di sinistra s'indignano solo se censurano i loro beniamini, mentre sono favorevoli alla censura di chi sta loro antipatico.

Il rispetto implica la buona fede, altrimenti è un rispetto per nulla formale, ma di fatto una presa in giro dell'interlocutore.

noel83
14-12-2007, 15:31
io come vignette preferisco quelle di Vauro ad anno zero

Quelle di Forattini le ho sempre trovate davvero noiose

giannola
14-12-2007, 19:17
E' proprio una questione di superiorità morale autoattribuita per altro, basta guardare il kilometrico thread a difesa di luttazzi travestito da trattato sulla satira.



condivido. :O

Lucas Malor
14-12-2007, 22:16
ROMA — Niente "Porta a porta" sulla satira politica venerdì sera. Niente puntata sul caso Forattini-D’Alema, sulla famosa vignetta pubblicata da "la Repubblica" lunedì 11 ottobre e dedicata al caso della lista Mitrokhin. Il contenuto è ormai stranoto. C’è un D’Alema al tavolo con rotolone di carta e pennellino, sulla sua testa un quadro di Marx appeso allla parete, da fuori campo arriva una voce che chiede "allora, arriva ’sta lista?" e D’Alema che risponde "Un momento! Non s’è ancora asciugato il bianchetto!". Una vignetta per la quale il presidente del Consiglio ha chiesto tre miliardi di danni con questa motivazione (parole di D’Alema): "Fermo restando il diritto alla satira che tengo in massimo conto, contiene solo informazioni false e diffamatorie".

AAAAAAAAAAAAAAAAHHHH! Ma allora se e' una satira sull'evidente caso Mitrokin...... :D

Mapperfavore.......

(Sgargamella, ce sta' un scritta in piccolo sulla lista Mitrokin....
E che c'e' scritto?
A CA**ARO! :D
by Max Giusti)

D'Alema e' uno stramaledetto mafioso, ma cio' non cambia che Forattini ha fatto satira su una falsita', ed e' stato giustamente condannato.
(Sempre IMHO. Anzi, senza H :D) (1)


Secondo me l'imitazione di Sabrina Guzzanti di D'alema, in cui faceva D'alema innamorato della propria immagine allo specchio era stupenda. Faceva ridere, ed era intelligente, perchè criticava il personaggio politico, colpendolo nelle sue qualità politiche e nei suoi vezzi caratteriali

Fare il disegno di un politico nudo col cazzo microscopico o seduto sul cesso o con riferimenti sessuali... può anche far ridere.. per qualche secondo, ma annoia in fretta perchè è banale

D'altra parte cison gli artisti e ci sono i massimo boldi.

E forattini non è un artista

Straquoto! Tra l'altro le piu' feroci satire alla sinistra le hanno fatte e le fanno proprio i cosidetti comici di sinistra (Corrado e Sabrina Guzzanti, Luttazzi, Crozza, Ficarra e Picone, ecc.) Basti ricordare Rutelli e Walter Veltroni fatto da Corrado Guzzanti (abbiamo chiamato Di Caprio, ha detto che non lo vuole fare il leader del centrosinistra..... ha appena finito Titanic, ha detto che non vuole fare tutte cose che affondano!) (ah Berlusco', sei un ingrato! Non abbiamo toccato il conflitto di interessi per 5 anni..... non volevi Prodi? L'abbiamo mandato in Europa. Pussa via Prodi. T'abbiamo portato l'acqua con le orecchie, che ce volevi, anche la scorzetta de limone???), D'Alema e la giornalista ulivista di Sabrina Guzzanti (cioe', non e' che censuriamo le notizie su quelli di sinistra.... e' che se sei di sinistra, certe cose le fai cosi', per simpatia!), Ficarra e Picone che facevano "lo zoccolo duro della sinistra" a "Pippo Chennedy Show"........

Tutta gente che tra l'altro o non sta' piu' in TV o non fa piu' satira. Praticamente e' rimasto solo Crozza e Marcore'. Praticamente solo Marcore'..... :p

Fateci caso....... i comici che dicono la verita' non vengono citati, vengono semplicemente messi nell'impossibilita' pratica di poter piu' far satira. Anche perche' se fai una causa rischi decisamente di perdere, come nel caso della denuncia di Berlusconi contro Travaglio per il libro "L'odore dei soldi".......... :rolleyes:

Come diceva Oscar Wilde: Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto. Quindi, piu' che comici di destra o di sinistra, mi sembra ci siano comici che vogliono far veramente ridere e comici che sono solo pretestuosi.

Travaglio per me sarebbe un comico straordinario, ogni volta che lo sento mi fa spisciare nonostante parli di cose atroci e profondamente ingiuste.... ed e' dichiaratamente di destra. Se ho capito bene, chiunque dica la verita' adesso e' bollato come "di sinistra"...... dev'essere per questo che attualmente in politica si parla di centrosinistra! Cioe', non e' proprio sinistra, e' un po' come il pollo del Kentucky Fried Chicken, non e' vero pollo, ma "Pollo del Kentucky"! :D (leggenda metropolitana)

E se ne vantano anche...... sono sempre molto pignoli nel ricordare che loro sono di centrosinistra. Sia mai che li si prenda per delle persone oneste...... :p

(1) IMHO: In My Humble Opinion, secondo il mio modesto parere

DonaldDuck
15-12-2007, 09:07
Penso che sia corretto sospendere una puntata di un programma, se il tema della puntata è stato oggetto di una denuncia penale.
Penso che si potrebbe parlare di censura se si fosse impedito a Forattini, dopo quell'episodio, di continuare a svolgere la sua solita attività di vignettista; non mi pare che nessun giornale si sia mai rifiutato di pubblicare i suoi lavori.

Caso strano la richiesta di danni riguardava solo il disegnatore e non la testata che ha pubblicato la vignetta. In che momento Forattini lascia Repubblica per tornare su La Stampa? Dicembre 1999. Una singolare congiunzione di "eventi" favorevoli/ sfavorevoli. In oltre:
http://www.forattini.it/speciale991125.htm

Vauro: tutta questa storia mi pare patetica
Non ci resta che passare alla clandestinità

"Grottesco, una caso di censura totale e per giunta preventiva". Vauro, al secolo Vauro Senesi, vignettista del manifesto che non ha esitato di schierarsi con Forattini sulla vignetta D’Alema-Mitrokhin, non ha dubbi nemmeno adesso che Viale Mazzini ha dato l’alt al programma di Vespa. "Questa vicenda — osserva — è direttamente collegabile al clima che si è creato e all'eccesso di zelo della Rai nei confronti di chi sta al potere. Forse hanno paura di dover pagare anche loro dei soldi...". Quindi Vauro attacca, con sarcasmo, il presidente del Consiglio: "È strano D'Alema, concede diciotto mila lire di aumento ai carabinieri e poi chiede tre miliardi per sé. A me tutta questa storia mi sembra patetica. Anch’io in passato l’ho attaccato e qualche vignetta su di lui può scapparmi ancora. Spero almeno che non se ne accorga, che non mi quereli e chieda anche a me tre miliardi. Anzi, spero che non mi chieda 500 mila lire, perché queste ce l’ho davvero".
Vauro, il giorno dopo la notizia della querela a Forattini, aveva proposto ironicamente una "polizza anti-D’Alema". "Ma se bloccano pure le trasmissioni in Rai — aggiunge adesso — vuole dire che a noi vignettisti non ci resta che passare in clandestinità".


Vincino: mi hanno detto di stare a casa
Chissà perché, forse sono pericolosissimo

"In questi due giorni dalla Rai mi hanno chiamato un’infinità di volta: per chiedermi che cavalletto volevo, per la liberatoria, per mandarmi l’auto. Mi ero preparato, anche psicologicamente, e poi mi hanno detto che l’ufficio legale aveva fermato tutto. Stranamente". Anche Vincino doveva essere ieri sera a Porta a porta per difendere Forattini e la libertà d’espressione della satira. E adesso, senza timori, come in una vignetta delle sue, prova a disegnare uno scenario. "Ho letto pochi giorni fa un’intervista al direttore generale Celli che diceva di essere stato mandato in Rai da D’Alema e da Marini. Chissà se c’entri proprio Celli in questa storia... Certo è che non si è mai visto che bloccassero una trasmissione. Forse, avevano paura di noi vignettisti. Ma non siamo così terribili, mica combiniamo sconquassi. Oppure sì?". (a cura di Riccardo Bruno)

Pare più che altro un reato di lesa maestà. In quel preciso momento Forattini decide di far satira, ovvero rappresentare D'Alema in modo grottesco ed irriverente nel suo contesto temporale: cronaca =>critica => satira. Poco mi importa come è stato in seguito valutato il caso Mitrokin.

Basterebbe evitare di classificare forzatamente ogni personaggio pubblico secondo quello schema

Vediamo se ho interpretato bene: e' naturale assegnare una "etichetta politica", lo è di meno non compiere il passetto per non rimanere inscatolati entro uno schema rigido. Su questo mi troverei d'accordo.

e, di conseguenza, evitare di appioppare la stessa etichetta ad ogni utente del forum che intervenga a difesa dell'uno o dell'altro.

E sarei d'accordo anche su questo però a volte ho l'impressione che non solo vengano tracciate linee di demarcazione ma opposte delle vere e proprie barriere architettoniche :D

Insert coin
15-12-2007, 09:16
Sono l'unico al quale invece il Forattini della "prima Repubblica" piaceva e molto?

Anche se dichiaratamente "di centro" (ma tanto qualunque disegnatore satirico ha le sue idee politiche), era divertente quando disegnava Craxi con gli stivali del ventennio, Andreotti con la coppola e la lupara e Forlani con la faccia di Pippo...
naturalmente prendeva sempre per il culo i comunisti, ma le sue vignette all'epoca non risparmiavano nessuno..

...secondo me è peggiorato notevolmente dall'avvento del duopolio, da allora le sue vignette hanno iniziato a prendere di mira solo certi personaggi.

Fritz!
15-12-2007, 09:27
Caso strano la richiesta di danni riguardava solo il disegnatore e non la testata che ha pubblicato la vignetta. In che momento Forattini lascia Repubblica per tornare su La Stampa? Dicembre 1999. Una singolare congiunzione di "eventi" favorevoli/ sfavorevoli. In oltre:
http://www.forattini.it/speciale991125.htm


Pare più che altro un reato di lesa maestà. In quel preciso momento Forattini decide di far satira, ovvero rappresentare D'Alema in modo grottesco ed irriverente nel suo contesto temporale: cronaca =>critica => satira. Poco mi importa come è stato in seguito valutato il caso Mitrokin.

Vediamo se ho interpretato bene: e' naturale assegnare una "etichetta politica", lo è di meno non compiere il passetto per non rimanere inscatolati entro uno schema rigido. Su questo mi troverei d'accordo.

E sarei d'accordo anche su questo però a volte ho l'impressione che non solo vengano tracciate linee di demarcazione ma opposte delle vere e proprie barriere architettoniche :D


Forattini non ha mai avuto problemi a lavorare, non ha mai subito "censure" per le sue idee


Questa ricerca vittimistica è penosa... soprattutto perchè basata sul nulla

La sua condanna si riferisce a un fatto ben preciso non alla sua carriera o alle sue idee di destra

come tu faccia a montare il caso senza, mi pare, aver neanche visto la vignetta in questione, mi lascia perplesso

DonaldDuck
15-12-2007, 10:18
Forattini non ha mai avuto problemi a lavorare, non ha mai subito "censure" per le sue idee


Questa ricerca vittimistica è penosa... soprattutto perchè basata sul nulla

La sua condanna si riferisce a un fatto ben preciso non alla sua carriera o alle sue idee di destra

come tu faccia a montare il caso senza, mi pare, aver neanche visto la vignetta in questione, mi lascia perplesso
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219556

«La satira che non dileggia che satira è?» chiede subito Vauro Senesi, comunemente noto come Vauro, vignettista del manifesto e collaboratore televisivo di Michele Santoro, non appena gli comunichiamo della sentenza della Cassazione che condanna il suo collega Giorgio Forattini. «Premesso che non condivido la presupposta tesi di Forattini, e che non la penso come lui, faccio notare che la satira nella forma della vignetta non fornisce mai un’interpretazione univoca, ma libera. È nella sua natura: cerca di arrivare direttamente alle viscere del lettore. Perciò trovo grottesco querelare i satirici e i comici. La mia solidarietà a Forattini è dunque scontata. E pur precisando che sono amico di Giancarlo Caselli, gli vorrei dire che se una volta si parlava di “compagni che sbagliavano” in questo caso direi “amici che sbagliano”. Vorrei che potesse ritirarla, la querela».

Non può, oramai la sentenza è passata in giudicato, tre gradi di giudizio e buonanotte. Chiediamo a Vauro quali condanne abbia ricevuto lui. «Tre mesi con la condizionale per oltraggio alla religione». I risarcimenti pecuniari però finora li ha scampati. «Sono vicende tristi», conclude il vignettista toscano. «La satira è un gioco. Può essere pesante, naturalmente non condivisibile, ma vederla ridotta alla verbosità arida di una sentenza non fa mai piacere».

Sul linguaggio farraginoso delle sentenze ride anche Lorenzo Beccati, autore del programma televisivo satirico Striscia la notizia e voce del Gabibbo. «Sto dalla parte di Giorgio Forattini. La satira non deve avere nessun limite». E suggerisce un’alternativa: «Avrei trovato più elegante se Caselli avesse fatto pubblicare una vignetta, anche cattivissima, contro Forattini. Quello almeno sarebbe stato uno scontro fra gentiluomini».

Fritz!
15-12-2007, 10:26
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219556

Che c'entra una intervista a vauro, con quello che ti avevo chiesto??

dov'è la vignetta? tu l'ha vista?

Kratos
15-12-2007, 10:30
Ma soprattutto, non si capisce se si vuole discutere del caso Forattini-Dalema o di quello Forattini-Caselli (che caso non è, a mio avviso). Tutto fa brodo?

DonaldDuck
15-12-2007, 10:42
Che c'entra una intervista a vauro, con quello che ti avevo chiesto??

dov'è la vignetta? tu l'ha vista?
Io l'ho vista. Se tu scrivi:

Questa ricerca vittimistica è penosa... soprattutto perchè basata sul nulla

ti rispondo direttamente con un commento di Vauro in merito alla sentenza. Ritieni questo personaggio sufficientemente attendibile o pur di confutare ( con il nulla) mettiamo in discussione un vignettista ( di sinistra) ancor più feroce di Forattini?

Fritz!
15-12-2007, 10:43
Ma soprattutto, non si capisce se si vuole discutere del caso Forattini-Dalema o di quello Forattini-Caselli (che caso non è, a mio avviso). Tutto fa brodo?

Ma infatti, tutto fa brodo per fare laa solita accusa di egemonia culturale, tanto ridicola quanto infondata

La vignetta su D'alema è stat pubblicata

Forattini, non ha perso il lavoro, non è stato censurato, non ha avuto nessun problema ad avere contratti per i quotidiani o per pubbliacare i suoi libri (tutto il contrario). E non è stato condannato a nulla (nemeno processato in realtà, perchè la denuncia è stata ritirata). Quindi non c'entra nulla.

DonaldDuck
15-12-2007, 10:44
Ma soprattutto, non si capisce se si vuole discutere del caso Forattini-Dalema o di quello Forattini-Caselli (che caso non è, a mio avviso). Tutto fa brodo?
Titolo della discussione:
Forattini: satira indigesta e Cassazione

Fritz!
15-12-2007, 10:45
Io l'ho vista. Se tu scrivi:

Postarla, per dare un senso alla discussione?

ti rispondo direttamente con un commento di Vauro in merito alla sentenza. Ritieni questo personaggio sufficientemente attendibile o pur di confutare ( con il nulla) mettiamo in discussione un vignettista ( di sinistra) ancor più feroce di Forattini?

Ma che mi frega quello che dice Vauro?

mettere in discussione un vignettista di sinistra?
ma, ti rendi conto dell'assurdità di quello che dici?

Vauro ha diritto alle sue idee ed ad esprimerle, mica questo significa che bisogna essere d'accordo

mi sa che non hai ben chiaro il concetto di libertà d'espressione e d'opinione a sto punto

DonaldDuck
15-12-2007, 10:50
Postarla, per dare un senso alla discussione?


Ma che mi frega quello che dice Vauro?

mettere in discussione un vignettista di sinistra?
ma, ti rendi conto dell'assurdità di quello che dici?

Vauro ha diritto alle sue idee ed ad esprimerle, mica questo significa che bisogna essere d'accordo

mi sa che non hai ben chiaro il concetto di libertà d'espressione e d'opinione a sto punto

Forattini, non ha perso il lavoro, non è stato censurato, non ha avuto nessun problema ad avere contratti per i quotidiani o per pubbliacare i suoi libri (tutto il contrario). E non è stato condannato a nulla (nemeno processato in realtà, perchè la denuncia è stata ritirata). Quindi non c'entra nulla.
Luttazzi escluso dalle apparizioni in tv ha perso ogni occasione di lavorare o pubblicare libri? Chi racconta assurdità?

ennys
15-12-2007, 10:56
Giusto. Quindi Forattini non e' apprezzato da gente di sx perche' fa satira sulla sx.
Ma.. anche Luttazzi fa satira sulla sx! :confused:


No no, non è questo il punto.

Forattini non è apprezzato a sx perchè non è di sx.

Deve quindi essere considerato, secondo gli schemi, un reietto.

O, al massimo, con magnanima sufficienza.



Se le stesse vignette fossero firmate che so... da Vauro, a sx le apprezzerebbero eccome.

Fritz!
15-12-2007, 11:08
No no, non è questo il punto.

Forattini non è apprezzato a sx perchè non è di sx.

Deve quindi essere considerato, secondo gli schemi, un reietto.

O, al massimo, con magnanima sufficienza.



Se le stesse vignette fossero firmate che so... da Vauro, a sx le apprezzerebbero eccome.

L'unico che dimotra di giudicare forattini in base alle sue idee politiche, in questo 3d sei tu

(e forse paperino)

DonaldDuck
15-12-2007, 11:13
L'unico che dimotra di giudicare forattini in base alle sue idee politiche, in questo 3d sei tu

(e forse paperino)
Allarga allarga :D che ce ne sono molti :O

http://img211.imageshack.us/img211/5495/speciale2rp8.png

:stordita:

Fritz!
15-12-2007, 11:14
Luttazzi escluso dalle apparizioni in tv ha perso ogni occasione di lavorare o pubblicare libri? Chi racconta assurdità?

Che c'entra Luttazzi in questo 3d, scusa?

Forattini ha avuto conseguenze censorie sul suo lavoro per quella vignetta?

la risposta è no

Se vuoi inserire luttazzi, è solo perchè appunto, questo post non è su satira e censura, ma perchè è il solito tentativo di fare il discorso su egemonia culturale ecc...

Che dimostra che stai giudicando forattini (e pure luttazzi) per le loro idee politiche

Lucrezio
15-12-2007, 11:39
La diffamazione è reato, descrivere personaggi che si cagano e pisciano in bocca no.
Pretendere di equiparare le cose od addirittura rendere piú grave la seconda denota un moralismo ipocrita e bigotto oltre che una mancanza di qualsiasi senso della misura sconcertante.


Il rispetto implica la buona fede, altrimenti è un rispetto per nulla formale, ma di fatto una presa in giro dell'interlocutore.

Direi che siamo andati oltre.
La critica dev'essere ai contenuti e non alle persone.
Inoltre la tua signature e' irregolare (sfora i limiti di lunghezza) e ...decisamente di cattivo, pessimo gusto.
Sei sospeso 3 giorni per polemica personale.

ennys
15-12-2007, 12:20
L'unico che dimotra di giudicare forattini in base alle sue idee politiche, in questo 3d sei tu

(e forse paperino)

Tua analisi personale campata in aria.

Sballata in maniera esagerata, ovviamente.

massimo78
17-12-2007, 09:00
Silenzio assordante :stordita: . Luttazzi fa satira e Forattini ( sembra di) no. Ricordo ai più anche l'aspro scontro con Dalema, richiesta astronomica di danni per fortuna ritirata. Tutto iniziò da questa vignetta

Quando ero piccolo mi piacevano i fumetti... mi piaceva disegnarli anche...
tutti mi dicevano "che bravo con le caricature potresti essere un Forattini, è bravissimo lui fa certe vignette divertenti!"

:stordita:

poi sono cresciuto... mi sono fatto un idea politica... ho visto i fumetti di forattini.

Un giorno mia zia per natale (sapendo poi che sono di sinistra mentre lei e il marito sono di destra) mi ha regalato anche il libro "Hurk" che è stato riposto da prima sopra la lavatrice, poi ho provato su ebay e siccome non se lo comprava nessuno l'ho buttato.

Il problema di saper far satira, non è tanto il fatto di vomitare la bile sugli argomenti... ma bisogna anche attirare la simpatia della gente.
Le vignette di forattini, sembrano solamente un calcio nel culo a chi detesta, sono privi di umorismo, almeno quelle che ho visto io.
Per questo poi, facendo una "finta satira" si rischia di incombere in giudizi pesanti e uscire fuori dai margini, dai recinti della satira.

Sinceramente riguardo questo articolo mi viene da dire solo una frase.
"Gli sta bene, pagasse di tasca sua una volta tanto".

DonaldDuck
17-12-2007, 09:18
http://www.difesadellinformazione.com/ultime_notizie/31/condannato-forattini-lese-la-reputazione-del-magistrato-caselli/

Condannato Forattini:
lese la reputazione
del magistrato Caselli

3 dicembre 2007

(avv. Antonello Tomanelli)

Con sentenza 8 novembre 2007 n. 23314 la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna del vignettista Giorgio Forattini a pagare al magistrato Giancarlo Caselli 150 milioni di (vecchie) lire a titolo di risarcimento danni da diffamazione per una vignetta satirica pubblicata su “Panorama” nel 1998.

Questi i fatti. L’11 agosto 1998 Luigi Lombardini, capo della Pretura di Cagliari, viene interrogato in quegli stessi uffici da Giancarlo Caselli ed altri magistrati del pool di Palermo. E’ sospettato di aver estorto un miliardo al padre di Silvia Melis, rapita nel febbraio 1997 e poi rilasciata. Durante una pausa, Lombardini riesce a recarsi nel proprio ufficio, dove si chiude a chiave e si uccide con un colpo di pistola alla testa.

Il 27 agosto “Panorama” esce con una vignetta di Forattini inserita nell’apposita rubrica satirica “Mascalzonate”. Ritrae una figura scheletrica con un lungo ciuffo di capelli bianchi a forma di falce e con indosso una toga. La mano sinistra impugna la bilancia simbolo della Giustizia. La mano destra, che reca nel palmo una pistola, è raffigurata nell’inequivocabile atto di offrire l’arma a qualcuno. Espliciti, dunque, il riferimento a Caselli, l’evocazione della Morte e l’allusione al suicidio di Lombardini.

Va premesso che la vignetta è brutta e particolarmente odiosa. All’indomani di quel tragico evento, infatti, una parte degli organi di informazione, quelli cui Caselli era particolarmente inviso come procuratore capo di Palermo, perpetrarono un vero e proprio linciaggio nei suoi confronti, accusandolo di metodi inquisitori e di essere il vero responsabile della morte di Lombardini. La vignetta, quindi, sfruttava il clima di odio che in alcuni ambienti andava da tempo maturando nei riguardi del magistrato e del suo pool. Ed è comprensibile che Caselli si sia infuriato nel vederla.

Tuttavia, la vignetta va valutata in maniera obiettiva, ossia prescindendo dallo sdegno che dovrebbe suscitare in ogni persona di buon senso. E, sotto questo aspetto, la motivazione con cui la Suprema Corte l’ha ritenuta illecita lascia perplessi.

Negli ultimi decenni la giurisprudenza aveva cercato il giusto equilibrio tra diritto di satira da un lato (che è espressione della libertà di pensiero di cui all’art. 21 Cost. e, nel contempo, espressione della libertà dell’arte di cui all’art. 33 Cost.) e diritto del singolo individuo bersaglio della manifestazione satirica. Consapevole che la satira si basa principalmente sul paradosso, sulla esagerazione, nonché sulla dissacrazione del soggetto preso di mira, la giurisprudenza ha concluso che la satira non può sottostare ai tradizionali requisiti della verità e della continenza formale adoperati per valutare la legittimità della cronaca e della critica. Pertanto, ha adottato come parametro di valutazione il nesso di coerenza causale tra qualità della dimensione pubblica del personaggio colpito e contenuto del messaggio satirico.

Qui va fatta una premessa. La qualità della dimensione pubblica del personaggio va vista come un enorme contenitore dal quale l’artista può liberamente attingere per creare il contenuto dell’opera satirica. In questo contenitore vi sono i frammenti che “compongono” il personaggio, ossia tutte le informazioni di sé che il personaggio, volente o nolente, ha visto fornire al pubblico. Ebbene, la satira restituisce al pubblico quelle informazioni, quei frammenti, dopo averli mescolati, interpretati, enfatizzati, distorti. In questo modo la loro riproposizione (ossia il contenuto del messaggio satirico) è sempre in coerenza causale con la qualità della dimensione pubblica del personaggio preso di mira. Ed è irrilevante che alcune delle informazioni che confluiscono nel contenitore del personaggio pubblico siano false: la satira non agisce su fatti, ma sulla dimensione pubblica acquisita da un personaggio.

Il significato del “nesso di coerenza causale” viene meglio colto descrivendo la differenza tra la satira da un lato, la cronaca e la critica dall’altro. La cronaca si incarica di raccogliere uno ad uno quei frammenti dalla realtà ed inserirli inalterati, allo stato “grezzo”, nel contenitore, man mano delineando la dimensione pubblica del personaggio. La critica esprime un giudizio su uno o più frammenti inseriti nel contenitore, dopo un’attenta osservazione. La satira seleziona alcuni di quei frammenti, ci scolpisce e disegna sopra. Ed è proprio questa attività artistica e “artigianale” ad essere tutelata dall’art. 33 Cost., che sancisce la libertà dell’arte.

L’intensità del nesso di coerenza causale dipenderà dal grado di “lavorazione” di quei frammenti. Più l’autore interverrà sui frammenti tratti dal contenitore deformando le informazioni sul personaggio (ossia discostandosi dal dato reale o presunto tale), più debole sarà il nesso. E ad una minore lavorazione di quei frammenti corrisponderà, invece, un rafforzamento di quel nesso, che tenderà a far aderire il contenuto del messaggio satirico alla realtà (o presunta tale).

Tuttavia, a volte la lavorazione è così accurata da dare l’impressione che l’autore non abbia adoperato frammenti raccolti dal contenitore e che abbia inserito nel messaggio satirico informazioni nuove, perché non presenti nel “contenitore”. Il problema della legittimità della satira è tutto qui. Bisogna cioè prestare la massima attenzione e verificare se il contenuto del messaggio satirico sia il prodotto della lavorazione di frammenti presenti nel contenitore, oppure il risultato dell’inserimento di un frammento estraneo che, in quanto tale, non può garantire al messaggio alcuna coerenza causale con la dimensione pubblica del personaggio. E’ chiaro, quindi, che la creatività adoperata dall’autore satirico nel lavorare i frammenti presenti nel contenitore va tutta a suo rischio e pericolo. Un’eccessiva lavorazione potrebbe non essere compresa dal pubblico, ma soprattutto dal giudice, che potrebbe non scorgere il nesso di coerenza causale, scambiando i frammenti prelevati dal contenitore e lavorati dall’autore per frammenti estranei e rinvenendo così gli estremi della diffamazione (sulla problematica si veda Il diritto di satira).

In sintesi, il problema della legittimità della satira sta soltanto nella lettura dello sforzo creativo che l’artista compie deformando il dato reale ma evitando di basarsi su aspetti o fatti sconosciuti al pubblico, ossia su dati non presenti nel contenitore che rappresenta l’attuale dimensione pubblica del personaggio preso di mira.

Ebbene, la sentenza della Corte di Cassazione si pone in aperto contrasto con le tesi elaborate dalla giurisprudenza degli ultimi decenni in materia di diritto di satira.

Lo si deduce in particolare dal seguente passo, sul quale è basata gran parte della motivazione: “Mentre l’aperta inverosimiglianza dei fatti espressi in forma satirica esclude la loro capacità offensiva della reputazione, diversamente deve dirsi in caso di apparente attendibilità di tali fatti”. A giudizio della Suprema Corte, può essere legittima soltanto la satira dal messaggio non credibile.

E’ il travisamento del concetto di “nesso di coerenza causale” elaborato nel corso degli anni dalla stessa giurisprudenza. Se infatti è legittima l’opera satirica dai contenuti inverosimili, creati cioè “lavorando” intensamente alcuni frammenti presenti nel contenitore del personaggio preso di mira, a maggior ragione va ritenuta lecita quando l’autore sceglie di limitare lo sforzo creativo intervenendo in misura minore su quegli stessi frammenti, facendo tendenzialmente aderire il contenuto del messaggio satirico alle informazioni presenti nel contenitore allo stato “grezzo”.

E’ agevole constatare che nella vignetta di Forattini il nesso di coerenza causale è tra i più intensi. Diversi personaggi pubblici, come diversi organi di informazione, avevano più o meno esplicitamente accusato Caselli di aver quantomeno indotto Lombardini al suicidio. Che tale accusa fosse infondata è abbastanza evidente, ma irrilevante nel processo logico di valutazione della legittimità della vignetta. Nel contenitore del “personaggio pubblico Caselli” erano stati introdotti, suo malgrado, quei frammenti, quelle informazioni che sono poi confluite nel contenuto del messaggio satirico. Ciò è sufficiente per sostenere che quella vignetta era in piena coerenza causale con la dimensione pubblica di Caselli così come delineata nell’agosto 1998.

Ma la sentenza fa di più. Riconduce la vignetta alla problematica del diritto di critica. Nella sentenza si legge che “Nell’esercizio del diritto di critica si possono adoperare espressioni di qualsiasi tipo che si risolvano in lesione dell’altrui reputazione, purché funzionali alla manifestazione di dissenso ragionato dall’opinione o dal comportamento altrui”, non potendo ammettersi “apprezzamenti negativi che degradino in gratuita aggressione”. “Il messaggio” – prosegue la Suprema Corte – “è strettamente connesso con l’attribuzione di un fatto determinato (l’avere in qualche modo portato a morte il collega) e tale fatto ha una gravissima efficacia lesiva del patrimonio morale del Caselli”.

Ora, non c’è dubbio che spesso e volentieri la satira si traduce in un’aspra critica. Ma ciò non significa che per valutare la sua legittimità si possano adottare i parametri della critica. Qui la Suprema Corte esige dalla vignetta satirica il “dissenso ragionato”. Ma la satira non soddisfa esigenze informative o dialettiche, bensì artistiche. Il concetto di argomentazione, che rende lecita anche la critica più aspra, è inconcepibile nell’espressione artistica. Consapevole di ciò, la giurisprudenza aveva creato per la satira il parametro del “nesso di coerenza causale” che sostituisce proprio il concetto di argomentazione (ovvero il “dissenso ragionato” di cui parla la sentenza) caratterizzante la critica. E la sussistenza di quel nesso rende lecita l’attribuzione di qualsiasi fatto determinato.

E non essendo concepibile nella satira un “dissenso ragionato”, pretenderlo produrrebbe una conseguenza devastante. L’autore satirico (in modo particolare il vignettista), non potendo concepire un’argomentazione, dovrebbe a priori rinunciare a creare un messaggio che si concreti in un dissenso, poiché sarebbe sempre lesivo dell’altrui reputazione in quanto “non ragionato”.

Solo in un caso il ragionamento della Corte avrebbe potuto essere condiviso: se la vignetta di Forattini avesse rappresentato un caso di satira informativa, che si ha quando la vignetta risulti strumentale ad un messaggio informativo. E’ il caso della vignetta satirica che, collocata accanto ad una notizia oggetto di cronaca o comunque in modo da essere immediatamente riconducibile ad essa, la serve, amplificandone il messaggio informativo. In questo caso il messaggio satirico cessa di essere tale e diventa informativo, come la notizia che serve.

Di conseguenza, nella satira informativa l’autore della vignetta non può limitarsi a rispettare il nesso di coerenza causale, ma è vincolato al rispetto del requisito della verità, come se stesse comunicando una notizia. Deve rinunciare, quindi, alla più importante caratteristica della satira: la deformazione del fatto. Una storpiatura del dato reale si risolverebbe in una violazione del requisito della verità secondo i principi del diritto di cronaca/critica.

Solo in questo caso la vignetta di Forattini avrebbe potuto essere giudicata secondo i principi del diritto di critica. E non c’è dubbio che, se avesse rappresentato un caso di satira informativa, sarebbe stata illecita, poiché avrebbe veicolato l’informazione della relazione diretta tra Caselli e la morte di Lombardini.

Al contrario, la vignetta in commento è avulsa da un qualsiasi contesto informativo. Appare infatti nella nota rubrica “Mascalzonate”, curata dallo stesso Forattini, che ad ogni uscita di “Panorama” ospita nelle sue prime pagine unicamente una vignetta, addirittura priva di titolo, riferita ad un recente fatto di cronaca già oggetto di dibattito pubblico ma non riproposto in quel numero sotto forma di articolo o editoriale cui la vignetta stessa sia ricollegabile visivamente o graficamente.

Encounter
17-12-2007, 14:14
Nessuno è in possesso della vignetta ?