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View Full Version : Scuole italiane le peggiori in Europa...


IpseDixit
11-12-2007, 14:57
....ma c'è la sorpresa

LA scuola privata italiana è la peggiore d'Europa. Ma non solo. E' anche una delle ultime al mondo. In Italia, sulle scuole non statali, da alcuni anni a questa parte si confrontano due opposte idee (pro e contro il finanziamento pubblico). I favorevoli ritengono che il ruolo (e il conseguente trasferimento di fondi pubblici) delle scuole private sia indispensabile per fare crescere l'intero sistema scolastico nazionale. I contrari pensano sostengono che il trasferimento diretto di risorse pubbliche alle scuole non statali sia incostituzionale. Ma intanto arriva l'impietoso giudizio dell'indagine Ocse-Pisa (Programme for international student assessment) 2007, che boccia gli istituti privati senza appello.

Il report internazionale sulle competenze dei quindicenni nelle cosiddette literacy relative alla Lettura, alle competenze in Matematica e scientifiche certifica, in Italia, la maggiore qualità del pubblico sul privato. In poche parole, il pur deludente quadro emerso dalla comparazione internazionale dei quindicenni italiani con i coetanei di altri 56 stati sparsi nei 5 continenti, pubblicato appena una settimana fa, si accentua se si prendono in considerazione i risultati delle sole scuole private.

L'Italia è uno dei pochi paesi occidentali e industrializzati dove gli adolescenti della scuola pubblica risultano "più" attrezzati dei compagni delle private. I numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a troppi dubbi. Degli oltre 21 mila quindicenni presi in considerazione nel Belpaese il 4 per cento, al momento dell'indagine, era iscritto in istituti privati. Il divario emerso nella literacy Matematica è pari a 11 punti: 462 per gli adolescenti delle scuole statali e 451 per i compagni iscritti nelle classi delle scuole private. Distanza che diventa ancora più imbarazzante se si prende in considerazione la literacy scientifica: 476 contro 462. Solo in quella riguardante la Lettura (comprensione e produzione di testi scritti) il divario è minimo (appena 3 punti), pur sempre a favore degli studenti che affollano le scuole pubbliche.

Ma è il confronto internazionale a fare emergere una realtà ancora poco conosciuta e soprattutto, misurata. Tra le 48 nazioni di cui l'Ocse ha pubblicato i risultati disaggregati (pubblico/privato), in Matematica, l'Italia viene sopravanzata da nazioni come Uruguay e Israele che nella classifica complessiva la seguono e precede di appena un punto il Cile. Facendo sempre riferimento ai risultati dei soli alunni che frequentano le scuole private il nostro paese si colloca fra gli ultimissimi posti anche per le competenze in Lettura e nella literacy scientifica dove paesi come l'Azerbaijan e la Giordania, a giudicare dai risultati dei propri alunni, mostrano scuole private più competitive della blasonata Italia.

E se nella maggior parte dei paesi del mondo nel complesso le scuole private innalzano la qualità dell'intero sistema scolastico lo stesso non può dirsi per il nostro paese dove quel 4 per cento di studenti, sulle conoscenze scientifiche ad esempio, contribuisce ad abbassare il livello italiano già di per sé preoccupante. Solo a titolo di esempio, in Germania gli studenti delle private ottengono in Matematica quasi 40 punti in più dei compagni delle statali. Stesso discorso per il Regno Unito dove il distacco passa addirittura a 75 punti o in Spagna: più 25 punti a favore degli alunni delle private.
(11 dicembre 2007)

http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuole-private-male/scuole-private-male/scuole-private-male.html

linuxianoxcaso
11-12-2007, 15:01
e se ne sono resi conto ora ? :asd:

easyand
11-12-2007, 15:01
che novità...alla privata l'equazione è paghi=ti promuovono anche se non fai un cazzo

Ne conosco tanta di gente che non riusciva al pubblico e si è trasferito al diplomificio delle private

Brakon
11-12-2007, 15:02
A parte la situazione del privato che è una sorpresa, anche le scuole pubbliche fanno acqua da tutte le parti... d'altronde cosa ci si può aspettare di più da un paese dove se bocci l'alunno sbagliato ti becchi la querela (ad andarti bene, se va male ti becchi anche le botte)?

Froze
11-12-2007, 15:03
il titolo e' fuorviante visto che l'articolo parla solo di scuole private...

Beppe3000
11-12-2007, 15:05
Cmq anche la scuola pubblica quanto a inefficienze è messa bene..

linuxianoxcaso
11-12-2007, 15:10
Cmq anche la scuola pubblica quanto a inefficienze è messa bene..

un conto pero è dire che la scuola pubblica è inefficiente , e posso anche essere d'accordo , un conto è dire privato == pago == diploma ;)

FastFreddy
11-12-2007, 15:13
Il problema è che da noi le scuole private son praticamente solo quelle del "recupero anni scolastici" tipo Cepu per intenderci, praticamente non esiste il modello "college britannico".....

ania
11-12-2007, 15:20
il titolo e' fuorviante visto che l'articolo parla solo di scuole private...Quoto.

Infatti, il titolo dell'articolo -di certo più azzeccato del titolo del thread- era questo:
Private, in Italia le peggiori d'Europa
"Meglio studiare nella pubblica"
Indagine Ocse-Pisa boccia senza apello gli istituti non statali
Nella maggioranzadei Paesi, invece, il privato alza il livello medio


Ania

FastFreddy
11-12-2007, 15:24
Nel resto d'europa scuola privata = scuola di eccellenza per bene abbienti e/o studenti di talento con relativa borsa di studio.

In Italia scuola privata = scuola per caproni pluririmandati necessitanti di pezzo di carta in un anno anzichè in cinque.

HenryTheFirst
11-12-2007, 15:29
Il problema è che da noi le scuole private son praticamente solo quelle del "recupero anni scolastici" tipo Cepu per intenderci, praticamente non esiste il modello "college britannico".....

Questo è verissimo, salvo rare eccezioni.

EDIT: lo dico da ex studente di scuola privata (non recupero anni). I miei mi hanno mandato in quella scuola perché ritenevano che qualitativamente fosse migliore delle scuole pubbliche. Ciò era vero fino a metà anni novanta, poi la situazione è peggiorata significativamente (mentre la frequentavo io).
Di fatto, però, la stragrande maggioranza delle scuole private italiane corrisponde alla tua descrizione.

Rikitikitawi
11-12-2007, 16:28
Ho insegnato per un decennio in una scuola privata ( non ecclesiastica ).
E' un percorso altamente diseducativo e fuorviante.
Se dovessi descriverla con una sola parola , userei il termine " FOGNA "

Oggi insegno nella pubblica , ma se si continua così.....si farà concorrenza alla privata....

La scuola è speculare alla società : un paese di furbi che hanno solo diritti.

P.S. Da qualche anno insegno alle serali e spesso è tutta un'altra cosa.

Onisem
11-12-2007, 16:35
Bella scoperta... Le private in Italia sono da sempre diplomifici per somari che non ce la fanno alla pubblica o per gente che vuole darsi un tono mandando il figlio a studiare dai preti. Futura classe dirigente ed imprenditoriale, ahimè spesso.

Gemma
11-12-2007, 19:51
scusate, ma c'è una cosa che non mi è chiara...
Io credo che ci sia una netta divisione in due categorie per le scuole private: da una parte quelle che tramite il costo annuale ti garantiscono il passaggio direi indolore fra un anno scolastico e l'altro; dall'altra quegli istituti privati di eccellenza che accolgono coloro "che non si accontentano" del livello di istruzione della scuola pubblica.
Penso per esempio a diverse persone che conosco che hanno mandato i figli alla privata e gli fanno sudare anche più di sette camicie.
O forse per questi istituti è più adatto il termine "collegio"?
Le scuole di elìte (e ci sono) in Italia come le chiamate?

Ser21
11-12-2007, 19:53
Nel resto d'europa scuola privata = scuola di eccellenza per bene abbienti e/o studenti di talento con relativa borsa di studio.

In Italia scuola privata = scuola per caproni pluririmandati necessitanti di pezzo di carta in un anno anzichè in cinque.

Made in Italy :asd::asd::asd:

blamecanada
11-12-2007, 19:56
Purtroppo la scuola italiana ha molti difetti.

In ogni caso se all'estero i risultati di chi va alla scuola privata sono migliori significa soltanto che all'estero la società è piú classista.

Nel resto d'europa scuola privata = scuola di eccellenza per bene abbienti e/o studenti di talento con relativa borsa di studio.

Appunto, lo studente medio della scuola privata, pur non avendo nulla di meglio, è immeritatamente avvantaggiato rispetto alla scuola pubblica.

blamecanada
11-12-2007, 19:57
scusate, ma c'è una cosa che non mi è chiara...
Io credo che ci sia una netta divisione in due categorie per le scuole private: da una parte quelle che tramite il costo annuale ti garantiscono il passaggio direi indolore fra un anno scolastico e l'altro; dall'altra quegli istituti privati di eccellenza che accolgono coloro "che non si accontentano" del livello di istruzione della scuola pubblica.
Lo Stato dovrebbe garantire anche le scuole per le persone particolarmente dotate.

Gemma
11-12-2007, 19:59
Lo Stato dovrebbe garantire anche le scuole per le persone particolarmente dotate.

Beh, in italia non abbiamo scuole per garantire gli studi dei normo-dotati figuriamoci per i geni :asd:

ma la domanda rimane: come si chiamano queste scuole private di eccellenza?
Esistere esistono...

blamecanada
11-12-2007, 20:01
Beh, in italia non abbiamo scuole per garantire gli studi dei normo-dotati figuriamoci per i geni :asd:
Io parto da quello che c'è e dico cosa ci dovrebbe essere.
Il passo successivo è passare dalla situazione com'è a quella come dovrebbe essere.

Però ritengo che la cosa debba essere legata soltanto all'intelligenza, non vorrei che i genitori mettessero i figli in scuole difficili anche se non ne hanno le capacità, facendoli studiare sei ore al giorno...

Gemma
11-12-2007, 20:09
Io parto da quello che c'è e dico cosa ci dovrebbe essere.
Il passo successivo è passare dalla situazione com'è a quella come dovrebbe essere.

Però ritengo che la cosa debba essere legata soltanto all'intelligenza, non vorrei che i genitori mettessero i figli in scuole difficili anche se non ne hanno le capacità, facendoli studiare sei ore al giorno...

vabbè, lì sta all'intelligenza dei genitori... e alla selezione in entrata ;)

ma di nuovo:
come si chiamano queste scuole private di eccellenza?

Enel
11-12-2007, 22:47
Non facciamo di tutta l'erba un fascio. Ci sono diverse scuole private molto valide. ;)
Ricordo che le scuole private sono praticamente le uniche che fanno tempo pieno alle elementari e medie e questo è un GROSSISSIMO aiuto a quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano durante il giorno e non hanno parenti a cui appoggiarsi. :)

Certo, i contributi andrebbero dati alle famiglie meno benestanti e non in via indiscriminata.

Per quanto riguarda la scuola media superiore, qui si che si potrebbe parlare del "pericolo diplomifici".:O

gpc
11-12-2007, 23:39
Mah, la cosa onestamente mi lascia perplesso.
La spiegazione che mi do io è praticamente la stessa che è già emersa (al di là dei soliti tifosi anti-privata): quel sondaggio è fatto su quindicenni e, così a naso, in Italia la realtà delle scuole private è centrata soprattutto nelle scuole elementari, già meno nelle medie e che io sappia abbastanza di rado nelle superiori.
In quella fascia di età dilagano gli istituti di recupero anni, a cui generalmente si iscrivono persone che vengono trombate a scuola :D e devono recuperare, quindi non proprio il top delle classe, ecco... quindi si spiegano i risultati ottenuti.
Io personalmente ho fatto le elementari alla scuola privata e non ho avuto di certo un trattamento di favore rispetto ad altri miei amici, anzi: avevo tutti gli anni l'esame e loro solo in quinta. Conosco altra gente che ha fatto un liceo privato (l'unico che conosco, per altro) e ha studiato come, e forse più, tutti.
Non escludo che negli anni questa situazione possa essere cambiata, ma ripeto, per me la spiegazione di quel risultato è quella detta sopra.

Ileana
12-12-2007, 08:49
Io sinceramente comincio a dubitare di questa cosa.
Un mio ex compagno di classe (liceo scientifico) tra la 4° e la 5° (quindi senza nozioni di integrali/derivate) approfittando dell'estate è andato a farsi un trimestre di studio in Australia (eggià, voi direte che è l'Australia, e magari in classifica è pure dietro di noi, questo non lo so) e a livello di matematica era già almeno un anno avanti rispetto alla classe avanzata :mc:
Per non parlare dei corsi di letteratura. Che son paragonabili a quelli dello Zimbawe :stordita: (della serie che non citano -non dico studiano, proprio manco citano- nemmeno Pascoli/Manzoni/Ungaretti etc).



Sinceramente il tutto mi lascia perplessa.
(E io sono una delle prime detrattrici della scuola italiana, ma quando è troppo. . .)


Parlando delle private poi, non mi esprimo per le superiori, ma tutti i miei compagni che elemetari-medie (la preparazione di base) l'han fatta alle private si son sempre trovati almeno due passi di fronte a me che ho fatto le pubbliche (cambiando, in 8 anni, almeno 10 insegnanti, senza contare i cambi naturali del passaggio elementari medie, dei quali almeno 5 di inglese. . .)

Gemma
12-12-2007, 10:38
non mi risponde nessuno... :(

blamecanada
12-12-2007, 20:56
Non facciamo di tutta l'erba un fascio. Ci sono diverse scuole private molto valide. ;)
Ricordo che le scuole private sono praticamente le uniche che fanno tempo pieno alle elementari e medie e questo è un GROSSISSIMO aiuto a quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano durante il giorno e non hanno parenti a cui appoggiarsi. :)

Quello che dici è vero, ma accade perché il nostro Stato, al posto di inserire il tempo pieno nelle scuole pubbliche, regala ogni anno un miliardo alle scuole private, e spreca i soldi in altre cose inutili.

Alien
12-12-2007, 22:18
Quello che dici è vero, ma accade perché il nostro Stato, al posto di inserire il tempo pieno nelle scuole pubbliche, regala ogni anno un miliardo alle scuole private, e spreca i soldi in altre cose inutili.

Giusto come da me che il comune chiude l'asilo nido comunale perchè troppo costoso per poi finanziare quello privato (che fa pagar una costosa retta). :muro:

ania
13-12-2007, 08:07
http://qn.quotidiano.net/cronaca/2007/12/13/54732-soldi_alle_scuole_private.shtml
I NODI DELL'ISTRUZIONE
La Ue: "Più soldi alle scuole private"
Ma l'Ocse: "Sono peggio delle statali"
La Corte di giustizia ha richiamato una direttiva ignorata in Italia: il "diritto alla libertà di insegnamento implica l’obbligo da parte degli Stati membri di assegnare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie, alle stesse condizioni previste per gli istituti pubblici"

ROMA, 12 DICEMBRE 2007 - LA SCUOLA deve essere gratuita: non solo negli istituti pubblici, ma pure in quelli privati parificati. Ce lo ricorda l’Europa (e non è la prima volta) sotto forma di una sentenza passata sotto silenzio, ed emessa qualche settimana fa dalla Corte di giustizia della Ue.

Il caso in sé è un po’ complesso. La Corte ha risolto una controversia sorta tra una famiglia tedesca, che mandava i figli a scuola in un istituto britannico, e l’Inghilterra. Si è riconosciuto a questa famiglia il diritto a detrarre le spese sostenute per l’istruzione dei figli, anche se la scuola frequentata era in un’altra nazione.

La Corte ha ribadito ciò che il Parlamento europeo firmò il 14 marzo 1984. Cioè che «il diritto alla libertà di insegnamento implica l’obbligo da parte degli Stati membri di consentire, anche dal punto di vista finanziario, l’esercizio pratico di tale diritto e di assegnare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie, alle stesse condizioni previste per gli istituti pubblici».

IN QUASI tutti i Paesi europei questa direttiva è stata seguita. In Italia no. Col risultato che di fatto le scuole private restano le ‘scuole dei ricchi’ e non tutti possono permettersele. È un giochino diabolico: la stragrande maggioranza delle spese (dalla gestione dei locali agli stipendi degli insegnanti) è a carico degli istituti parificati, che a loro volta si rifanno sulle famiglie.

Le quali pagano così due volte: le tasse (per una scuola pubblica che non utilizzano) e migliaia di euro (da 3mila a 10mila l’anno) per mantenere agli studi i figli. Solo la Grecia, in Europa, è più ‘statalista’ di noi. Pochi contributi arrivano anche in Svizzera e Portogallo, mentre in Belgio, Irlanda e Paesi Bassi vengono riservate alle private le stesse attenzioni finanziarie dedicate alle scuole pubbliche.

PERSINO gli Stati dell’Est (dalla Lituania alla Polonia, dall’Ungheria alla Repubblica Ceca) hanno più agevolazioni dell’Italia. In Francia i salari del personale sono coperti al 100% dal governo centrale, mentre le autorità locali coprono in parte gli investimenti sulle strutture. La Spagna (dove uno su tre studia nelle private) gli istituti non statali si dividono in sussidiati e non sussidiati: i primi (paragonabili alle nostre scuole parificate) possono spuntare anche una copertura economica del 100%.

In Germania le autorità regionali finanziano tra il 40 e il 50% le private, mentre in Austria è lo Stato centrale a coprire la totalità degli stipendi e pagare fino al 30% del costo di costruzione degli edifici. In Inghilterra, Galles e Scozia molti istituti sono finanziati totalmente dallo Stato.

VINCENZO Silvano, presidente della Foe (Federazione opere educative), uno dei maggiori sponsor delle scuole private, gioisce per la sentenza della Corte di giustizia. «Anche in Italia bisognerebbe permettere alle tante famiglie che scelgono le scuole private paritarie di detrarsi dalle imposte le spese scolastiche sostenute. Invece siamo al paradosso: il contribuente può scalare il 19% di alcune spese sociali sostenute per sanità, assistenza e, di recente, anche per asilo nido, ma non può far nulla per le spese scolastiche».

"CIOÈ — precisa —, potrebbe. Con una previsione che suona come una presa in giro, la legge fiscale prevede che le spese scolastiche siano detraibili, ma in misura non superiore a quella stabilita per le tasse e i contributi degli istituti statali, quando la scuola pubblica è di fatto gratuita per tutta l’utenza".
In Italia circa l’11% degli studenti frequenta le scuole private e qualcuno ha provato a fare dei conti: lo Stato risparmia una marea di quattrini (6 miliardi 245 milioni di euro l’anno) grazie all’esistenza di questi istituti e uno studente privato costa da dieci a venti volte meno di uno pubblico.

E I CONTRIBUTI? Qualcosa arriva alle private parificate primarie (quelle che una volta chiamavamo elementari): circa 20mila euro a classe. Ma per secondarie di primo e secondo grado (ex medie e superiori) è notte fonda. La Lombardia è la regione italiana dove l’istruzione privata costa meno: copre il 25% delle spese.

INUTILE dire che in Italia scuola privata parificata fa rima con scuola cattolica. «Ma a noi — chiude Silvano — interessa la libertà di educazione per tutti, non solo per i cattolici. In Italia ci sono tanti esempi, oltre ai nostri, di scuole libere non statali, che lavorano con passione ad alti livelli. La libertà di educazione è l’unica vera riforma da cui partire. Ne riceverebbe un beneficio l’intera società e anche la stessa scuola statale».

di Massimo Pandolfi

L'OCSE: "PRIVATE PEGGIO DELLE STATALI"

SENZA APPELLO anche la scuola privata. Dopo l’insufficienza piena rifilata dieci giorni fa all’intero comparto dell’istruzione (siamo fra il 33° e il 38° posto al mondo), è in arrivo un altro giudizio impietoso — stavolta sugli istituti privati — dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

Ed è perfino più pesante. Non solo nel confronto internazionale (siamo ultimi in Europa) ma anche verso l’istruzione pubblica. Tre esempi: gli studenti statali superano di 3 punti quelli privati in lettura, di 11 in matematica e di 14 nella cultura scientifica.

ania
13-12-2007, 08:09
http://qn.quotidiano.net/2007/12/12/54561-fioroni_scuola_troppi_ignoranti.shtml
L'INTERVISTA
Fioroni: "A scuola troppi ignoranti"
Il ministro: "I nostri studenti sono poveri di competenze, la svolta è puntare sul merito"

Roma, 11 dicembre 2007 - «L’EMERGENZA in Italia non è solo il Prodotto interno lordo ma la capacità di crescita delle persone». Sono mesi che il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni lancia l’allarme sull’«emergenza educativa». Mesi in cui insiste chiamando in causa non soltanto la scuola ma anche la famiglia e la società nel suo complesso (Tv compresa) perchè il problema riguarda il futuro del nostro Paese. Come saranno i manager, i politici, gli amministratori di domani? I dati diffusi dall’Ocse-Pisa avrebbero dovuto far drizzare i capelli in testa ma sono già finiti nel tritacarne e ben digeriti. Altrove non accade così. Francia e Spagna nello scoprirsi più ‘ignoranti’ hanno avviato dibattiti e riflessioni.

«Basta guardare i giornali. Le Monde parla di Francia paralizzata davanti ai brutti risultati scolastici dei suoi studenti; El Pais lancia l’allarme sull’educazione che retrocede. Da noi non ci sono stati approfondimenti ma solo lo scaricabarile alla ricerca delle responsabilità ultime».

Il ministero come intende muoversi?
«Continuando a fare quello che stiamo facendo: segnalare il problema dell’emergenza educativa e proseguire lungo il percorso di serietà che è presupposto indispensabile ad una formazione di qualità. Serietà e qualità vengono prima di qualsiasi riforma».

Ma la questione non riguarda soltanto la scuola...
«Credo che si tratti di un problema più complesso di quello legato all’emergenza scolastica. Quello che i dati dimostrano è che l’Italia riesce con difficoltà ad educare i propri figli. Per il sistema dell’istruzione significa che le tante riforme nel corso degli anni non hanno ottenuto sostanziali cambiamenti. Allora si deve prendere atto che è stata superata la fase della scolarizzazione di massa. La sfida che oggi si pone è quella della qualità. Il motto non può più essere solo ‘non uno di meno sui banchi’ perchè l’alfabetizzazione è acquisita ma ‘non una competenza di meno di quelle che i nostri ragazzi devono avere’. Per vincere questa sfida è necessario il requisito della serietà. Senza serietà la scuola non trasmette allo studente il senso di quello che sta facendo».

Come possiamo dare un senso concreto alla serietà?
«Per esempio non confondendo gli insegnamenti fondamentalicon quelli aggiuntivi o superflui. Dobbiamo fornire le radici delle competenze e dei saperi. Nelle indicazioni nazionali per il primo ciclo abbiamo stabilito di incentivare la didattica per matematica, storia, geografia, italiano. Anche i dati di Pisa ci danno questo indirizzo: c’è la necessità di incrementare la didattica sulle materie fondamentali. Non metto in discussione l’utilità dell’inglese o dell’informatica ma prima della lingua straniera si deve conoscere l’italiano. Ed intendo grammatica e sintassi».

Un cammino che deve proseguire anche nelle medie inferiori e superiori?
«Nelle medie inferiori la metà degli studenti esce con un giudizio sufficiente. Questo significa che quegli studenti non hanno acquisito nè i saperi nè le competenze. Nelle superiori in 10 anni almeno 9 milioni di alunni sono andati avanti grazie alla logica del debito. Un debito che, al contrario di quanto accade nella vita, non si paga mai. Si è creata così una genìa di poveri di competenze costretti a confrontarsi con una realtà che, al contrario, non fa sconti. Invece occorre puntare sul merito. Chi sa può fare qualsiasi cosa nella vita».

L’hanno accusata di volere una scuola classista e selettiva...
«Senza il merito il giovane che proviene da una situazione di disagio finanziario è condannato ad essere in base a ciò che ha e non a ciò che è. Chi sa, al contrario, può scegliere di costruirsi il futuro».

La scuola deve lavorare anche sulle motivazioni dei giovani?
«Abbiamo i ragazzi meno motivati d’Europa anche perchè il relativismo della nostra società uccide gli stimoli. Dobbiamo recuperare i valori. Valore è un termine laico e condiviso che si oppone al relativismo dove non esiste nè il bene nè il male. Insegnare ai nostri giovani che nulla è male incide sul concetto di legalità. Uno Stato laico decide autonomamente dopo aver ascoltato tutti. Ma questa autonomia non coinvolge anche l’etica».

In questo quadro la Tv fa una parte importante...
«Non so quanti appelli ho fatto alla Rai e a Mediaset perchè l’Auditel non sia solo di quantità ma anche di qualità. I mezzi di comunicazione di massa sono molto importanti per aiutare a trovare le conoscenze, a stimolare la curiosità dei giovani. Ma ci si deve rendere conto che occorre un grande momento di riflessione capace di coinvolgere tutti, dalla famiglia alla scuola alla società. E’ necessaria un’inversione di tendenza e non perchè siamo di fronte ad un’emergenza della scuola. L’emergenza vera è del Paese».


di SILVIA MASTRANTONIO

Fritz!
13-12-2007, 10:36
Il problema è che da noi le scuole private son praticamente solo quelle del "recupero anni scolastici" tipo Cepu per intenderci, praticamente non esiste il modello "college britannico".....

una parte

un'altra parte, addirittura piu grossa, è costituita da scuole cattoliche private, tendenzialmente dedicate a figli di papà, o comunque di un ceto sociale piu elevato

Senza Fili
13-12-2007, 11:23
che novità...alla privata l'equazione è paghi=ti promuovono anche se non fai un cazzo

Ne conosco tanta di gente che non riusciva al pubblico e si è trasferito al diplomificio delle private

Io ne conosco ben 4 di tipi che sono passati dalla scuola pubblica alla privata, da gran somari sono diventati improvvisamente secchioni :rolleyes:

Senza Fili
13-12-2007, 11:25
Non facciamo di tutta l'erba un fascio. Ci sono diverse scuole private molto valide. ;)
Ricordo che le scuole private sono praticamente le uniche che fanno tempo pieno alle elementari e medie e questo è un GROSSISSIMO aiuto a quelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano durante il giorno e non hanno parenti a cui appoggiarsi. :)



Con quello che fanno pagare ci scappa la babysitter per guardare i bambini a casa :sofico: