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c.m.g
28-11-2007, 00:45
27.11.2007

Phishing: al via il processo contro i truffatori arrestati nell’operazione Phish & Chip

http://www.anti-phishing.it/image.news/gdf.004.jpg

Furono arrestati lo scorso luglio nel corso di un operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Milano denominata “Phish & Chip”, adesso per i 26 membri di una gang italo-rumena dedita al phishing contro Poste Italiane e Banca Intesa inizia il processo. A loro carica, per la prima volta in Italia, l’accusa di associazione a delinquere dedita al phishing.

Comodamente seduti davanti al proprio pc in Romania, si intrufolavano nei date base italiani e con la tecnica ormai nota del phishing catturavano nomi e password per accedere ai conti correnti e prelevare denaro. Il 29 novembre a Milano partirà il primo processo in Italia per associazione per delinquere finalizzata alla frode telematica. Imputate 26 persone. Le vittime della truffa, che potranno costituirsi parte civile in aula, sono almeno 150: sono stati derubati complessivamente di circa 250 mila euro.

Alla squadra di truffatori telematici (in realtà due organizzazioni distinte, di cui faceva parte anche un ragazzo di 19 anni) composta da italiani e romeni, tutti veri geni dell’informatica, ha dato la caccia una squadra mista di investigatori. La maggior parte degli arresti è stata fatta nel luglio scorso grazie alla collaborazione tra le procure di Milano, Bucarest e Craiova, tra la polizia romena e la Guardia di finanza di Milano e con la mediazione del vicerappresentante italiano di Eurojust, Carmen Manfredda, e del rappresentante romeno, Elena Dinu.

“Questi phisher avevano strumenti e abilità informatiche talmente avanzati, a volte anche superiori alle nostre, che rintracciarli era quasi impossibile. Ci siamo riusciti perché hanno commesso un piccolo errore”, spiega il sostituto procuratore che ha coordinato l’inchiesta, Francesco Cajani. “Nella trappola del phishing cadono spesso persone di istruzione medio-alta”, aggiunge Edoardo Viti, del comando provinciale delle Fiamme Gialle, “perciò non ci stanchiamo mai di ripetere di non rispondere a e-mail che richiedono i dati personali e le password dei conti correnti”. Le vittime dei raggiri scoperti nell’operazione “Fish and chip” erano clienti home banking di Poste Italiane e di Banca Intesa.

“Le banche non hanno colpe”, continua Cajani, “nel pc di uno degli arrestati sono stati trovati programmi con decine di migliaia di indirizzi e-mail, tra cui ad esempio quelli della Procura di Milano, che sono reperibili su Internet. Oppure che i truffatori si procurano usando dei virus e attraverso le cosiddette catene di Sant’Antonio”. [tratto da Panorama (http://blog.panorama.it/italia/2007/11/27/italiani-e-romeni-alleati-contro-i-phisher/) – 27 novembre 2007]

Ulteriori informazioni: GdF: sgominata banda di phisher attivi in Italia. 26 arresti (http://www.anti-phishing.it/news/articoli/news.13072007.php)


Fonte: Anti-Phishing Italia (http://www.anti-phishing.it/news/articoli/news271107.php)

questa opera è distribuita secondo le regole di licenza Creative Commons (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/) http://punto-informatico.it/images/ccpi.png (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/)

c.m.g
28-11-2007, 23:49
mercoledì 28 novembre 2007

Milano - Accusati di aver ordito truffe online a mezzo email, saranno in 24 fra cittadini italiani e cittadini romeni a dover comparire di fronte al giudice per l'udienza preliminare. Erano stati indagati a luglio nell'ambito dell'operazione Phish & Chip (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2039483), coordinata dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Milano e da una squadra di Polizia Giudiziaria, condotta in stretta collaborazione con la sezione antifrode di Poste Italiane.

Lo schema sul quale si reggeva l'organizzazione? C'era chi si occupava di gestire il versante informatico della truffa distribuendo a pioggia email-esca per trarre in inganno i correntisti e indurli a comunicare i propri dati, chi si intestava conti corrente e carte prepagate Postepay sui quali far transitare il denaro sottratto agli utenti sprovveduti.

Con la collaborazione delle forze dell'ordine locali è stato arrestato un phisher che operava dalla Romania e sono stati rintracciati due latitanti che erano sfuggiti al fermo.
Per la prima volta in Italia si celebrerà un processo per il reato di associazione a delinquere finalizzata ad una truffa informatica condotta a mezzo phishing. (G.B.)


Gaia Bottà


Fonte: Punto Informatico - Brevi (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2127906)

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