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View Full Version : Via in Inghilterra ? Preparati per tempo


IpseDixit
15-11-2007, 18:13
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LONDRA - Giro di vite del governo inglese sui viaggiatori. A partire dalla metà del 2009 e comunque entro il 2014, infatti, tutte le persone in movimento da e per la Gran Bretagna saranno schedate e controllate. Lo rivela il Daily Mail, spiegando che il sistema rientra nel progetto «e-borders» (frontiere elettroniche) voluto da Gordon Brown per stringere ulteriormente le maglie della sicurezza, dopo le minacce terroristiche delle ultime settimane. Un piano che costerà 1,2 miliardi di sterline (quasi 1,7 miliardi di euro) nei prossimi dieci anni.

53 DOMANDE - All’atto dell’acquisto del biglietto, ogni viaggiatore sarà così costretto a compilare un elenco di 53 domande che spaziano dal programma del soggiorno ai dettagli della carta di credito usata per il pagamento; dagli indirizzi email al numero di targa della macchina, fino alle multe non pagate e agli eventuali voli persi in passato. Le informazioni verranno poi girate alla polizia, alle dogane, all’ufficio immigrazione e ai servizi di sicurezza almeno 24 ore prima del viaggio, in modo da poter effettuare ulteriori controlli e, nel caso, impedire la partenza o lo sbarco sul suolo britannico degli individui sospetti. Non solo. A chi ha conti in sospeso (leggi multe non pagate) potrà essere persino proibito di lasciare il Paese.

AUMENTO DEI PREZZI - Come è facilmente ipotizzabile, questo «Grande fratello» del turismo comporterà controlli addizionali su bagagli e viaggiatori, con conseguenti ritardi, ma anche un aumento del prezzo dei biglietti, perché alle compagnie di viaggio la compilazione dei questionari costerà 20 milioni di sterline (poco più di 28 milioni di euro) all’anno, mentre il governo sta addirittura pensando di introdurre una tassa per recuperare almeno parzialmente i costi. Stando alle previsioni, dunque, entro sette anni ognuno dei 305 milioni di passeggeri in viaggio da e per la Gran Bretagna sarà schedato e le severe misure di controllo saranno applicate sia agli inglesi che vanno all’estero sia agli stranieri che entrano nel Paese e riguarderanno qualunque mezzo di trasporto usato per lo spostamento: aerei (anche quelli privati), treni, traghetti e persino yacht e barche da diporto. Le 53 informazioni obbligatorie saranno conservate per tutto il tempo che le autorità lo riterranno necessario e serviranno a ricostruire la storia personale di ogni individuo residente o di passaggio da queste parti.

LISTA DI INDESIDERATI - Stando all’Home Office (il ministero dell’Interno inglese), che proprio mercoledì ha siglato un accordo con la società americana Raytheon Systems per il sistema informatico, l’e-borders aiuterà a tenere lontani dal Paese i terroristi e gli immigrati illegali. Il governo starebbe anche pensando di creare una sorta di «lista di indesiderati» che comprenderebbe anche gli ubriaconi molesti, così che le autorità siano informate in anticipo sui potenziali attaccabrighe. Un progetto-pilota basato su questa nuova tecnologia e noto come «progetto semaforo», ha già permesso di controllare 29 milioni di passeggeri, suscitando la reazione positiva del ministro dell’Immigrazione Liam Byrne, che ha sottolineato come questo nuovo schema operativo abbia permesso la cattura di oltre mille criminali.

PERPLESSITÀ - Ma le perplessità restano parecchie. John Tincey, del sindacato degli addetti all'immigrazione, si chiede se ci sia il personale in grado di rispondere alle informazioni che vengono prodotte, mentre David Davis, responabile per gli Interni del Partito conservatore, pone l’accento sul presente. «Questo sistema diventerà operativo solo fra sette anni, ma è adesso che i nostri confini sono indifesi. Servono misure concrete e immediate da parte del governo, come ad esempio l’istituzione di una polizia di frontiera». Pareri contrari arrivano anche dagli addetti ai lavori. «Siamo allibiti dai costi esorbitanti», ha spiegato David Marshall dell’Associazione britannica delle agenzie di viaggio. «Questa iniziativa potrebbe anche disincentivare le persone a viaggiare e siamo sicuri che non è questo che vuole il governo». Gli fa eco Phil Booth della NO2ID, organizzazione che si batte contro le misure restrittive imposte da Brown in tema di privacy: «I viaggiatori dovranno pagare spese aggiuntive e la quantità di informazioni richieste è assolutamente ridicola ed esporrà le persone innocenti a errori e problemi di ogni tipo. Quando il governo parla di frontiere elettroniche, dà solo l’impressione di voler tenere i cattivi fuori dal Paese. In realtà, è una chiara mossa per prendere le nostre informazioni personali e arrivare a creare il database di Stato».

http://www.corriere.it/esteri/07_novembre_15/gb_domande_turismo.shtml

matt22222
15-11-2007, 18:29
ma qua oramai siamo al ridicolo, cioè io per andare in GB mi devo sbattere a compilare un questionario di 53 e dico 53 domande :muro: :muro: e e loro vengono in italia non devono fare niente?

da bel paese quale siamo, metterei come regla per entrare di fare un salto mortale, così stringimao le maglie pure noi:O :O :O

zerothehero
15-11-2007, 18:33
Non sapevo che in Inghilterra fossero xenofobi, per fortuna che qui in Italia queste cose non succedono.. noi siamo buoni, dopotutto :O

fabio80
15-11-2007, 18:35
ma cosa sperano di ottenere con tutto questo? :confused:

Onisem
15-11-2007, 18:35
Ma non va contro il trattato di libera circolazione? Se per una multa o altra cazzata mi viene impedito di muovermi all'interno della comunità...

zerothehero
15-11-2007, 18:40
Ma non va contro il trattato di libera circolazione? Se per una multa o altra cazzata mi viene impedito di muovermi all'interno della comunità...

No, perchè il Regno Unito non ha mai aderito al trattato di Shenghen e non fa parte (per sua scelta) dell'UEM (infatti ha ancora la sterlina).. :D

Hakuna Matata
15-11-2007, 19:16
No, perchè il Regno Unito non ha mai aderito al trattato di Shenghen e non fa parte (per sua scelta) dell'UEM (infatti ha ancora la sterlina).. :D


Se si compra in UK e si spedisce in Italia si pagano le tasse di import?
Mi pare di no ma non ricordo +

zerothehero
15-11-2007, 19:29
Se si compra in UK e si spedisce in Italia si pagano le tasse di import?
Mi pare di no ma non ricordo +


No.

Onisem
15-11-2007, 19:31
No, perchè il Regno Unito non ha mai aderito al trattato di Shenghen e non fa parte (per sua scelta) dell'UEM (infatti ha ancora la sterlina).. :D

Ah, ero convinto che avesse aderito a Shenghen e solo deciso di non adottare l'Euro...