PDA

View Full Version : [NEWS] Drm? Anche Yahoo! non ne vuol più sapere


c.m.g
11-10-2007, 00:27
Dopo otto anni di errori è il momento di dire basta. Ian Rogers, general manager di Yahoo Music, si scaglia contro il Digital Rights Management. Un altro tassello dell'agonia dei sistemi anticopia che cercano di mettere dei lucchetti alla fruizione della musica.

Yahoo! non ne vuole più sapere di Drm e promette che i suoi servizi online non avranno più a che fare con sistemi anticopia e lucchetti digitali. Ad annunciarlo è Ian Rogers, general manager di Yahoo! Music, di fronte a una platea di dirigenti di case discografiche riuniti nel Digital Music Forum (http://www.digitalmusicforum.com/west/index.html#agenda) tenutosi a Los Angeles in questi giorni.

Rogers non usa mezzi termini e ricostruisce in un discorso appassionato tutti gli errori compiuti dall'industria musicale e dalle stesse internet company a partire dai tempi di Napster. «Ma ora, otto anni dopo, Amazon ha finalmente realizzato quella che era la soluzione giusta già nel 1999. Musica nel formato voluto dalle persone (mp3, ndr) con un'esperienza basata sul web che sia semplice e funzioni con qualsiasi apparecchio», ha commentato il dirigente di Yahoo! senza timore di elogiare la concorrenza.
Dunque, ben otto anni buttati al vento, in cui alla fine ad affermarsi è stata la convenienza e a perdere l'hybris delle case discografiche. Ora Yahoo! non vuole più cadere in questa trappola, è il ragionamento di Rogers, e non investirà più soldi in progetti e azioni che vogliono solo complicare la vita all'utente, invece di costruire "consumer value". Per cui alle etichette che offriranno i loro contenuti a Yahoo! con la richiesta di mettere barriere di fronte agli utenti la risposta sarà "No, grazie".

Una lenta agonia
Il discorso di Rogers (http://www.fistfulayen.com/blog/?p=127), che merita di essere letto anche perché ricco di spunti interessanti, non è un fulmine a ciel sereno. Conferma semmai un'impressione percepita da tempo: che i topi stiano abbandonando sempre più in fretta la nave del Drm (Digital rights management), il software che limita la possibilità di copiare e riprodurre in libertà la musica acquistata.

Un fuggi fuggi generale iniziato in sordina, o comunque con molta cautela, lo scorso maggio, quando la Emi si accordò con iTunes di Apple per vendere il proprio catalogo senza Drm (ma a un prezzo maggiorato). E che negli ultimi mesi ha subito un'accelerazione: dall'annuncio di Microsoft che un terzo della sua libreria sullo Zune store sarà priva di Drm (o quasi), alla nascita del negozio di musica digitale targato Amazon, che venderà mp3 a prezzi più bassi di quelli di iTunes. Ma a dimostrare che non avere Drm paga è stata anche il successo di eMusic, uno store di musica indipendente in formato mp3.


Autore: Carola Frediani
Fonte: visionpost.it (http://www.visionpost.it/index.asp?C=10&I=2521)