Marco83_an
02-10-2007, 15:35
Fonte :
Corriere dello sport :
L’Ancona diventa capolista dell’etica
(segue dalla prima pagina)
Ai tempi della Rivoluzione Cinese pareva una missione impossibile, come oggi la co*struzione di un ponte tra le due maggiori religioni mono*teistiche.
Il piano parte da stanze vi*cine al Vaticano per passare da Ancona e dalla sua squa*dra di calcio. Si comincia su*bito: a giorni. La scelta - stu*diata e ponderata a lungo, come spieghiamo a parte - è caduta su una città “rossa”, il che è bizzarro ma anche irri*levante. Il punto è un altro: l’AC Ancona, squadra- sor*presa della C1 di cui l’attua*le presidente Sergio Schiavo*ni ha ceduto in gran segre*tezza l’80% a tre soci (40% a una finanziaria, 20% l’uno a due imprenditori milanesi), verrà gestita dal CSI, il Cen*tro Sportivo Italiano, in pratica la “fe*derazione” che da ses*sant’anni permette alla nostra gio*ventù di fare sport nelle parrocchie e negli oratori.
L’AC Ancona è il cavallo di Troia con il quale, dall’inter*no del sistema calcio, il CSI tenterà di avviare una vera rivoluzione etica: dimostrare che si può compiere tanto con poco, che si può fare im*presa senza irregolarità con*tabili, che si può partecipare al mercato- giocatori senza speculare, che si possono in*vestire gli utili - sperando che ce ne siano, ovviamente - nel sociale, che si può an*dare allo stadio con la fami*glia senza lasciarci mezzo stipendio né rischiare le pen*ne, che ci si può abbandona*re a un caldo applauso agli avversari con sprezzo del ri*dicolo.
Forse nulla sarà più come prima, ad Ancona. Tre milio*ni di euro messi a disposizio*ne dai nuovi soci, Schiavoni compreso, garantiranno due anni di attività, an*che ipotiz*zando un’im*probabile as*senza di altre entrate. Ulte*riori due mi*lioni sono pronti per dare forza al progetto che - pur avendone bisogno - non s’im*pernia sul denaro, ma su un nuovo modello che società e squadra si autoimporranno, invitando i tifosi ad accom*pagnarli nell’avventura. Ognuno dovrà fare la sua parte: la società dovrà dimo*strare che si può fare impre*sa nello sport senza ricorre*re a giochi di prestigio nei bi*lanci e che si può partecipa*re al mercato senza trattare i giocatori come oggetti, più o meno di pregio. La squadra dovrà comportarsi corretta*mente, con i fatti e con le pa*role. Perché insultarsi, per*ché simulare, perché reagi*re scompostamente in cam*po se è cosa buona e giusta (e anche laicamente produt*tiva, detto tra noi) evitarlo nella vita? Su tutto questo ve*glierà un comitato etico esterno alla società. Gli utili verranno investiti in buona parte per rafforzare l’im*piantistica sportiva, tutt’ora carente, di parrocchie e ora*tori italiani.
Ma l’Ancona del futuro avrà anche il compito di esportare calcio e messaggi, talvolta in paesi disagiati do*ve il CSI potrebbe interveni*re con sostegni economici. Un esempio? Una trasferta in Africa dove si potrebbe in*tervenire con investimenti di sostegno, nel contempo iden*tificando ragazzi ai quali da*re l’opportu*nità di una formazione in Italia con un inquadra*mento rigoro*samente eti*co: non of*frendo loro aridamente una scuola calcio, ma il cal*cio e la scuola. Valorizzando anche giovani italiani con frequenti inserimenti nel tessuto della prima squadra. L’Ancona cambierà dna ma non obiettivi, che rimarran*no votati alla massima com*petitività: la serie B che sem*bra già ora alla portata dei biancorossi, per poi salire anche più in alto.
L’abbraccio al mondo si manifesta anche con il totale abbattimento di ogni distin*zione di carattere religioso: l’Ancona accoglierà giocato*ri e giovani promesse di qualsiasi credo, con un pri*mo obiettivo di avvicinare realtà distanti. In piccolo si tratta di quel che avverrà tra qualche anno quando ( que*sta fase non è ancora esecu*tiva ma è un progetto di so*stanza che avrà bisogno da Cio, Uefa, Fi*fa di alcune deroghe, che presumibil*mente nessu*no negherà) da una costo*la dell’Anco*na potrebbe, dovrebbe, na*scere la Nazionale Vaticana. Alla quale non si chiederà di battere Italia Brasile e Ger*mania, ma di farsi spazio nelle qualificazioni dei Mon*diali, degli Europei, delle Olimpiadi, questo sì. Nel ri*spetto della stessa etica del*lo sport e con l’obiettivo di uno scambio di maglia: avvi*cinare diverse fedi religiose grazie alla comune fede cal*cistica, ecco il fine più ambi*zioso.
Non è un sogno, nè Second Life. E’ l’abbraccio al mondo che parte da Ancona.
II codice etico: giocatori svincolabili fair play e sanzioni in impegno sociale
l codice etico di cui il nuovo An*cona si doterà, coinvolgerà tutte le componenti. Vediamo come.
GIOCATORI - Chi vorrà lasciare la squadra verrà liberato dal vincolo contrattuale e gli verrà riconosciu*ta una parte del valore del cartel*lino. I contratti seguiranno criteri di equità: si tenderà ad assicurare una base economica calmierata, per riconoscere maggiormente premi-produzione legati al valore agonistico e al comportamento (con attenzione al fair play). Ai più giovani verranno offerti program- mi misti calcio-scuola.
COMPORTAMENTI E SANZIONI -
Comportamenti non etici come fal*li gravi e di reazione, aggressività, intolleranza anche verbale, ver*ranno sanzionati con ore di impe*gno nel sociale.:eek: Tecnici e dirigen*ti saranno tenuti ad aderire al co*dice.
INVESTIMENTI - Gli utili verranno reinvestiti nel progetto del nuovo Ancona, nel rafforzamento del*l’impiantistica del CSI in Italia e in sostegni al Terzo Mondo.
TIFOSI - I biglietti avranno un co*sto equo e i tifosi (anche i gruppi organizzati) saranno chiamati ad aderire al progetto etico non espo*nendo striscioni offensivi, rinun*ciando ad atteggiamenti aggressi*vi e tenendo un comportamento corretto nei confronti delle tifose*rie avversarie.
f.s.
Ragazzi ! seguo l'ancona da più di 10 anni e nn ho parole x quello che è successo !!!
Riporto il motivo, secundo il giornale, della scelta della MIA città :
Perché Ancona?
Per i bilanci in ordine e lo stadio benedetto
Dall’inviato
ANCONA - La storia dell’AC Ancona e la felice logistica del capoluogo marchigia*no hanno avuto ragione della politica, giacché se questo fosse stato il criterio di valutazione della Chiesa, forse la scelta non sarebbe caduta su uno dei comuni più “ rossi” d’Italia ( il sin*daco Fabio Sturani, Uli*vo, è stato rieletto con il 58,15% dei voti). Ecco cosa ha convinto a fare di Ancona il trampolino di lancio del progetto.
SOCIETA’ - L’Associa*zione Calcio Ancona S. p. A., rifondata nel 2004 dopo il fallimento dell’Ancona Cal*cio, ha i conti in ordine e non è stata toc*cata da scandali. Ogni situazione di turbo*lenza è alle spalle: per meriti sportivi l’An*cona è stato ammesso nel 2004 in C2 e poi nel 2006 in C1, dopo essere stato elimina*to nei play off della C2. Inoltre, la società di Via della Tecnica ha una storia ultra*centenaria essendo stata fondata nel 1905. Ha giocato in serie A (due partecipazioni, nei campionati 1992-1993 e 2003-2004), fa parte del calcio professionistico ma al con*tempo comporta costi di gestione contenu*ti. Viene ritenuto anche positivo il fatto che la serie C1 le consenta di tenersi di*stante dallo star system.
GIOCATORI - Tutti valutati positivamente dal punto di vista comportamentale, hanno nella quasi to*talità contratti in sca*denza. Questo fattore tornerà utile per due ragioni: adeguare i nuovi accordi al codi*ce etico che l’Ancona Csi si darà e favorire l’inserimento in prima squadra di giovani provenienti dalle formazioni minori.
TIFOSI - La tifoseria è ritenuta in linea con i valori del fair play, anche i gruppi “C.U.B.A.” (Club Uniti Biancorossi Ancona), “Brigata 118” e “Donne Biancorosse” hanno un comportamento caloroso, ma civile.
STADIO - Il “Del Conero” ha una capien*za molto ampia (24.000 posti) ed è dispo*nibile per 355 giorni all’anno (fanno ecce*zione i dieci giorni che un accordo garan*tisce al Comune), il che rende adatto l’im*pianto non solo a incontri di calcio di alto livello ma anche a manifestazioni, sporti*ve e non (a esempio concerti), con un lar*go afflusso di pubblico. Inoltre il “Del Co*nero” è considerato dai fedeli uno stadio benedetto, avendo ospi*tato per due volte Papa Giovanni Paolo II ( nel settembre 1979 e nel maggio 2002).
LOGISTICA - Ancona non è lontana dal bari*centro d’Italia ed è fa*cilmente raggiungibi*le da tutto il Paese. Di*spone di un’ampia ricettività alberghie*ra potendo contare su Pesaro, Macerata e la Riviera Adriatica, non lontane. Tra l’altro, quest’ultima è meta vacanziera di molti stranieri, che potrebbero essere coinvolti nelle manifestazioni. Gradita anche la vicinanza (20 km) al Santuario di Loreto.
Corriere dello sport :
L’Ancona diventa capolista dell’etica
(segue dalla prima pagina)
Ai tempi della Rivoluzione Cinese pareva una missione impossibile, come oggi la co*struzione di un ponte tra le due maggiori religioni mono*teistiche.
Il piano parte da stanze vi*cine al Vaticano per passare da Ancona e dalla sua squa*dra di calcio. Si comincia su*bito: a giorni. La scelta - stu*diata e ponderata a lungo, come spieghiamo a parte - è caduta su una città “rossa”, il che è bizzarro ma anche irri*levante. Il punto è un altro: l’AC Ancona, squadra- sor*presa della C1 di cui l’attua*le presidente Sergio Schiavo*ni ha ceduto in gran segre*tezza l’80% a tre soci (40% a una finanziaria, 20% l’uno a due imprenditori milanesi), verrà gestita dal CSI, il Cen*tro Sportivo Italiano, in pratica la “fe*derazione” che da ses*sant’anni permette alla nostra gio*ventù di fare sport nelle parrocchie e negli oratori.
L’AC Ancona è il cavallo di Troia con il quale, dall’inter*no del sistema calcio, il CSI tenterà di avviare una vera rivoluzione etica: dimostrare che si può compiere tanto con poco, che si può fare im*presa senza irregolarità con*tabili, che si può partecipare al mercato- giocatori senza speculare, che si possono in*vestire gli utili - sperando che ce ne siano, ovviamente - nel sociale, che si può an*dare allo stadio con la fami*glia senza lasciarci mezzo stipendio né rischiare le pen*ne, che ci si può abbandona*re a un caldo applauso agli avversari con sprezzo del ri*dicolo.
Forse nulla sarà più come prima, ad Ancona. Tre milio*ni di euro messi a disposizio*ne dai nuovi soci, Schiavoni compreso, garantiranno due anni di attività, an*che ipotiz*zando un’im*probabile as*senza di altre entrate. Ulte*riori due mi*lioni sono pronti per dare forza al progetto che - pur avendone bisogno - non s’im*pernia sul denaro, ma su un nuovo modello che società e squadra si autoimporranno, invitando i tifosi ad accom*pagnarli nell’avventura. Ognuno dovrà fare la sua parte: la società dovrà dimo*strare che si può fare impre*sa nello sport senza ricorre*re a giochi di prestigio nei bi*lanci e che si può partecipa*re al mercato senza trattare i giocatori come oggetti, più o meno di pregio. La squadra dovrà comportarsi corretta*mente, con i fatti e con le pa*role. Perché insultarsi, per*ché simulare, perché reagi*re scompostamente in cam*po se è cosa buona e giusta (e anche laicamente produt*tiva, detto tra noi) evitarlo nella vita? Su tutto questo ve*glierà un comitato etico esterno alla società. Gli utili verranno investiti in buona parte per rafforzare l’im*piantistica sportiva, tutt’ora carente, di parrocchie e ora*tori italiani.
Ma l’Ancona del futuro avrà anche il compito di esportare calcio e messaggi, talvolta in paesi disagiati do*ve il CSI potrebbe interveni*re con sostegni economici. Un esempio? Una trasferta in Africa dove si potrebbe in*tervenire con investimenti di sostegno, nel contempo iden*tificando ragazzi ai quali da*re l’opportu*nità di una formazione in Italia con un inquadra*mento rigoro*samente eti*co: non of*frendo loro aridamente una scuola calcio, ma il cal*cio e la scuola. Valorizzando anche giovani italiani con frequenti inserimenti nel tessuto della prima squadra. L’Ancona cambierà dna ma non obiettivi, che rimarran*no votati alla massima com*petitività: la serie B che sem*bra già ora alla portata dei biancorossi, per poi salire anche più in alto.
L’abbraccio al mondo si manifesta anche con il totale abbattimento di ogni distin*zione di carattere religioso: l’Ancona accoglierà giocato*ri e giovani promesse di qualsiasi credo, con un pri*mo obiettivo di avvicinare realtà distanti. In piccolo si tratta di quel che avverrà tra qualche anno quando ( que*sta fase non è ancora esecu*tiva ma è un progetto di so*stanza che avrà bisogno da Cio, Uefa, Fi*fa di alcune deroghe, che presumibil*mente nessu*no negherà) da una costo*la dell’Anco*na potrebbe, dovrebbe, na*scere la Nazionale Vaticana. Alla quale non si chiederà di battere Italia Brasile e Ger*mania, ma di farsi spazio nelle qualificazioni dei Mon*diali, degli Europei, delle Olimpiadi, questo sì. Nel ri*spetto della stessa etica del*lo sport e con l’obiettivo di uno scambio di maglia: avvi*cinare diverse fedi religiose grazie alla comune fede cal*cistica, ecco il fine più ambi*zioso.
Non è un sogno, nè Second Life. E’ l’abbraccio al mondo che parte da Ancona.
II codice etico: giocatori svincolabili fair play e sanzioni in impegno sociale
l codice etico di cui il nuovo An*cona si doterà, coinvolgerà tutte le componenti. Vediamo come.
GIOCATORI - Chi vorrà lasciare la squadra verrà liberato dal vincolo contrattuale e gli verrà riconosciu*ta una parte del valore del cartel*lino. I contratti seguiranno criteri di equità: si tenderà ad assicurare una base economica calmierata, per riconoscere maggiormente premi-produzione legati al valore agonistico e al comportamento (con attenzione al fair play). Ai più giovani verranno offerti program- mi misti calcio-scuola.
COMPORTAMENTI E SANZIONI -
Comportamenti non etici come fal*li gravi e di reazione, aggressività, intolleranza anche verbale, ver*ranno sanzionati con ore di impe*gno nel sociale.:eek: Tecnici e dirigen*ti saranno tenuti ad aderire al co*dice.
INVESTIMENTI - Gli utili verranno reinvestiti nel progetto del nuovo Ancona, nel rafforzamento del*l’impiantistica del CSI in Italia e in sostegni al Terzo Mondo.
TIFOSI - I biglietti avranno un co*sto equo e i tifosi (anche i gruppi organizzati) saranno chiamati ad aderire al progetto etico non espo*nendo striscioni offensivi, rinun*ciando ad atteggiamenti aggressi*vi e tenendo un comportamento corretto nei confronti delle tifose*rie avversarie.
f.s.
Ragazzi ! seguo l'ancona da più di 10 anni e nn ho parole x quello che è successo !!!
Riporto il motivo, secundo il giornale, della scelta della MIA città :
Perché Ancona?
Per i bilanci in ordine e lo stadio benedetto
Dall’inviato
ANCONA - La storia dell’AC Ancona e la felice logistica del capoluogo marchigia*no hanno avuto ragione della politica, giacché se questo fosse stato il criterio di valutazione della Chiesa, forse la scelta non sarebbe caduta su uno dei comuni più “ rossi” d’Italia ( il sin*daco Fabio Sturani, Uli*vo, è stato rieletto con il 58,15% dei voti). Ecco cosa ha convinto a fare di Ancona il trampolino di lancio del progetto.
SOCIETA’ - L’Associa*zione Calcio Ancona S. p. A., rifondata nel 2004 dopo il fallimento dell’Ancona Cal*cio, ha i conti in ordine e non è stata toc*cata da scandali. Ogni situazione di turbo*lenza è alle spalle: per meriti sportivi l’An*cona è stato ammesso nel 2004 in C2 e poi nel 2006 in C1, dopo essere stato elimina*to nei play off della C2. Inoltre, la società di Via della Tecnica ha una storia ultra*centenaria essendo stata fondata nel 1905. Ha giocato in serie A (due partecipazioni, nei campionati 1992-1993 e 2003-2004), fa parte del calcio professionistico ma al con*tempo comporta costi di gestione contenu*ti. Viene ritenuto anche positivo il fatto che la serie C1 le consenta di tenersi di*stante dallo star system.
GIOCATORI - Tutti valutati positivamente dal punto di vista comportamentale, hanno nella quasi to*talità contratti in sca*denza. Questo fattore tornerà utile per due ragioni: adeguare i nuovi accordi al codi*ce etico che l’Ancona Csi si darà e favorire l’inserimento in prima squadra di giovani provenienti dalle formazioni minori.
TIFOSI - La tifoseria è ritenuta in linea con i valori del fair play, anche i gruppi “C.U.B.A.” (Club Uniti Biancorossi Ancona), “Brigata 118” e “Donne Biancorosse” hanno un comportamento caloroso, ma civile.
STADIO - Il “Del Conero” ha una capien*za molto ampia (24.000 posti) ed è dispo*nibile per 355 giorni all’anno (fanno ecce*zione i dieci giorni che un accordo garan*tisce al Comune), il che rende adatto l’im*pianto non solo a incontri di calcio di alto livello ma anche a manifestazioni, sporti*ve e non (a esempio concerti), con un lar*go afflusso di pubblico. Inoltre il “Del Co*nero” è considerato dai fedeli uno stadio benedetto, avendo ospi*tato per due volte Papa Giovanni Paolo II ( nel settembre 1979 e nel maggio 2002).
LOGISTICA - Ancona non è lontana dal bari*centro d’Italia ed è fa*cilmente raggiungibi*le da tutto il Paese. Di*spone di un’ampia ricettività alberghie*ra potendo contare su Pesaro, Macerata e la Riviera Adriatica, non lontane. Tra l’altro, quest’ultima è meta vacanziera di molti stranieri, che potrebbero essere coinvolti nelle manifestazioni. Gradita anche la vicinanza (20 km) al Santuario di Loreto.