View Full Version : I conti della Chiesa
Fonte:
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/cronaca/conti-della-chiesa/conti-della-chiesa/conti-della-chiesa.html
I conti della Chiesa ecco quanto ci costa
L'otto per mille, le scuole, gli ospedali, gli insegnanti di religione e i grandi eventi
Ogni anno, dallo Stato, arrivano alle strutture ecclesiastiche circa 4 miliardi di euro
di CURZIO MALTESE
"Quando sono arrivato alla Cei, nel 1986, si trovavano a malapena i soldi per pagare gli stipendi di quattro impiegati".
Camillo Ruini non esagera.
A metà anni Ottanta le finanze vaticane sono una scatola vuota e nera.
Un anno dopo l'arrivo di Ruini alla Cei, soltanto il passaporto vaticano salva il presidente dello Ior, monsignor Paul Marcinkus, dall'arresto per il crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi.
La crisi economica è la ragione per cui Giovanni Paolo II chiama a Roma il giovane vescovo di Reggio Emilia, allora noto alle cronache solo per aver celebrato il matrimonio di Flavia Franzoni e Romano Prodi, ma dotato di talento manageriale.
Poche scelte si riveleranno più azzeccate.
Nel "ventennio Ruini", segretario dall'86 e presidente dal '91, la Cei si è trasformata in una potenza economica, quindi mediatica e politica.
In parallelo, il presidente dei vescovi ha assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico italiano e all'interno del Vaticano, come mai era avvenuto con i predecessori, fino a diventare il grande elettore di Benedetto XVI.
Le ragioni dell'ascesa di Ruini sono legate all'intelligenza, alla ferrea volontà e alle straordinarie qualità di organizzatore del personaggio.
Ma un'altra chiave per leggerne la parabola si chiama "otto per mille".
Un fiume di soldi che comincia a fluire nelle casse della Cei dalla primavera del 1990, quando entra a regime il prelievo diretto sull'Irpef, e sfocia ormai nel mare di un miliardo di euro all'anno.
Ruini ne è il dominus incontrastato.
Tolte le spese automatiche come gli stipendi dei preti, è il presidente della conferenza episcopale, attraverso pochi fidati collaboratori, ad avere l'ultima parola su ogni singola spesa, dalla riparazione di una canonica alla costruzione di una missione in Africa agli investimenti immobiliari e finanziari.
Dall'otto per mille, la voce più nota, parte l'inchiesta di Repubblica sul costo della chiesa cattolica per gli italiani.
Il calcolo non è semplice, oltre che poco di moda.
Assai meno di moda delle furenti diatribe sul costo della politica.
Il "prezzo della casta" è ormai calcolato in quattro miliardi di euro all'anno.
"Una mezza finanziaria" per "far mangiare il ceto politico".
"L'equivalente di un Ponte sullo Stretto o di un Mose all'anno".
Alla cifra dello scandalo, sbattuta in copertina da Il Mondo e altri giornali, sulla scia di La Casta di Rizzo e Stella e Il costo della democrazia di Salvi e Villone, si arriva sommando gli stipendi di 150 mila eletti dal popolo, dai parlamentari europei all'ultimo consigliere di comunità montane, più i compensi dei quasi trecentomila consulenti, le spese per il funzionamento dei ministeri, le pensioni dei politici, i rimborsi elettorali, i finanziamenti ai giornali di partito, le auto blu e altri privilegi, compresi buvette e barbiere di Montecitorio.
Per la par condicio bisognerebbe adottare al "costo della Chiesa" la stessa larghezza di vedute.
Ma si arriverebbe a cifre faraoniche quanto approssimative, del genere strombazzato nei libelli e in certi siti anticlericali.
Con più prudenza e realismo si può stabilire che la Chiesa cattolica costa in ogni caso ai contribuenti italiani almeno quanto il ceto politico.
Oltre quattro miliardi di euro all'anno, tra finanziamenti diretti dello Stato e degli enti locali e mancato gettito fiscale.
La prima voce comprende il miliardo di euro dell'otto per mille, i 650 milioni per gli stipendi dei 22 mila insegnanti dell'ora di religione ("Un vecchio relitto concordatario che sarebbe da abolire", nell'opinione dello scrittore cattolico Vittorio Messori), altri 700 milioni versati da Stato ed enti locali per le convenzioni su scuola e sanità.
Poi c'è la voce variabile dei finanziamenti ai Grandi Eventi, dal Giubileo (3500 miliardi di lire) all'ultimo raduno di Loreto (2,5 milioni di euro), per una media annua, nell'ultimo decennio, di 250 milioni.
A questi due miliardi 600 milioni di contributi diretti alla Chiesa occorre aggiungere il cumulo di vantaggi fiscali concessi al Vaticano, oggi al centro di un'inchiesta dell'Unione Europea per "aiuti di Stato".
L'elenco è immenso, nazionale e locale.
Sempre con prudenza si può valutare in una forbice fra 400 ai 700 milioni il mancato incasso per l'Ici (stime "non di mercato" dell'associazione dei Comuni), in 500 milioni le esenzioni da Irap, Ires e altre imposte, in altri 600 milioni l'elusione fiscale legalizzata del mondo del turismo cattolico, che gestisce ogni anno da e per l'Italia un flusso di quaranta milioni di visitatori e pellegrini.
Il totale supera i quattro miliardi all'anno, dunque una mezza finanziaria, un Ponte sullo Stretto o un Mose all'anno, più qualche decina di milioni.
La Chiesa cattolica, non eletta dal popolo e non sottoposta a vincoli democratici, costa agli italiani come il sistema politico.
Soltanto agli italiani, almeno in queste dimensioni.
Non ai francesi, agli spagnoli, ai tedeschi, agli americani, che pure pagano come noi il "costo della democrazia", magari con migliori risultati.
Si può obiettare che gli italiani sono più contenti di dare i soldi ai preti che non ai politici, infatti se ne lamentano assai meno.
In parte perché forse non lo sanno.
Il meccanismo dell'otto per mille sull'Irpef, studiato a metà anni Ottanta da un fiscalista all'epoca "di sinistra" come Giulio Tremonti, consulente del governo Craxi, assegna alla Chiesa cattolica anche le donazioni non espresse, su base percentuale.
Il 60 per cento dei contribuenti lascia in bianco la voce "otto per mille" ma grazie al 35 per cento che indica "Chiesa cattolica" fra le scelte ammesse (le altre sono Stato, Valdesi, Avventisti, Assemblee di Dio, Ebrei e Luterani), la Cei si accaparra quasi il 90 per cento del totale.
Una mostruosità giuridica la definì già nell'84 sul Sole 24 Ore lo storico Piero Bellini.
Ma pur considerando il meccanismo "facilitante" dell'otto per mille, rimane diffusa la convinzione che i soldi alla Chiesa siano ben destinati, con un ampio "ritorno sociale".
Una mezza finanziaria, d'accordo, ma utile a ripagare il prezioso lavoro svolto dai sacerdoti sul territorio, la fatica quotidiana delle parrocchie nel tappare le falle sempre più evidenti del welfare, senza contare l'impegno nel Terzo Mondo.
Tutti argomenti veri.
Ma "quanto" veri?
Fare i conti in tasca al Vaticano è impresa disperata.
Ma per capire dove finiscono i soldi degli italiani sarà pur lecito citare come fonte insospettabile la stessa Cei e il suo bilancio annuo sull'otto per mille.
Su cinque euro versati dai contribuenti, la conferenza dei vescovi dichiara di spenderne uno per interventi di carità in Italia e all'estero (rispettivamente 12 e 8 per cento del totale).
Gli altri quattro euro servono all'autofinanziamento.
Prelevato il 35 per cento del totale per pagare gli stipendi ai circa 39 mila sacerdoti italiani, rimane ogni anno mezzo miliardo di euro che il vertice Cei distribuisce all'interno della Chiesa a suo insindacabile parere e senza alcun serio controllo, sotto voci generiche come "esigenze di culto", "spese di catechesi", attività finanziarie e immobiliari.
Senza contare l'altro paradosso: se al "voto" dell'otto per mille fosse applicato il quorum della metà, la Chiesa non vedrebbe mai un euro.
Nella cultura cattolica, in misura ben maggiore che nelle timidissime culture liberali e di sinistra, è in corso da anni un coraggioso, doloroso e censuratissimo dibattito sul "come" le gerarchie vaticane usano il danaro dell'otto per mille "per troncare e sopire il dissenso nella Chiesa".
Una delle testimonianze migliori è il pamphlet "Chiesa padrona" di Roberto Beretta, scrittore e giornalista dell'Avvenire, il quotidiano dei vescovi.
Al capitolo "L'altra faccia dell'otto per mille", Beretta osserva: "Chi gestisce i danari dell'otto per mille ha conquistato un enorme potere, che pure ha importantissimi risvolti ecclesiali e teologici".
Continua: "Quale vescovo per esempio - sapendo che poi dovrà ricorrere alla Cei per i soldi necessari a sistemare un seminario o a riparare la cattedrale - alzerà mai la mano in assemblea generale per contestare le posizioni della presidenza?".
"E infatti - conclude l'autore - i soli che in Italia si permettono di parlare schiettamente sono alcuni dei vescovi emeriti, ovvero quelli ormai in pensione, che non hanno più niente da perdere...".
A scorrere i resoconti dei convegni culturali e le pagine di "Chiesa padrona", rifiutato in blocco dall'editoria cattolica e non pervenuto nelle librerie religiose, si capisce che la critica al "dirigismo" e all'uso "ideologico" dell'otto per mille non è affatto nell'universo dei credenti.
Non mancano naturalmente i "vescovi in pensione", da Carlo Maria Martini, ormai esiliato volontario a Gerusalemme, a Giuseppe Casale, ex arcivescovo di Foggia, che descrive così il nuovo corso: "I vescovi non parlano più, aspettano l'input dai vertici...
Quando fanno le nomine vescovili consultano tutti, laici, preti, monsignori, e poi fanno quello che vogliono loro, cioè chiunque salvo il nome che è stato indicato".
Il già citato Vittorio Messori ha lamentato più volte "il dirigismo", "il centralismo" e "lo strapotere raggiunto dalla burocrazia nella Chiesa".
Alfredo Carlo Moro, giurista e fratello di Aldo, in uno degli ultimi interventi pubblici ha lanciato una sofferta accusa: "Assistiamo ormai a una carenza gravissima di discussione nella Chiesa, a un impressionante e clamoroso silenzio; delle riunioni della Cei si sa solo ciò che dichiara in principio il presidente; i teologi parlano solo quando sono perfettamente in linea, altrimenti tacciono".
La Chiesa di vent'anni fa, quella in cui Camillo Ruini comincia la sua scalata, non ha i soldi per pagare gli impiegati della Cei, con le finanze scosse dagli scandali e svuotate dal sostegno a Solidarnosc.
La cultura cattolica si sente derisa dall'egemonia di sinistra, ignorata dai giornali laici, espulsa dall'universo edonista delle tv commerciali, perfino ridotta in minoranza nella Rai riformata.
Eppure è una Chiesa ancora viva, anzi vitalissima.
Tanto pluralista da ospitare nel suo seno mille voci, dai teologi della liberazione agli ultra tradizionalisti seguaci di monsignor Lefebrve.
Capace di riconoscere movimenti di massa, come Comunione e Liberazione, e di "scoprire" l'antimafia, con le omelie del cardinale Pappalardo, il lavoro di don Puglisi a Brancaccio, l'impegno di don Italo Calabrò contro la 'ndrangheta.
Dopo vent'anni di "cura Ruini" la Chiesa all'apparenza scoppia di salute.
È assai più ricca e potente e ascoltata a Palazzo, governa l'agenda dei media e influisce sull'intero quadro politico, da An a Rifondazione, non più soltanto su uno.
Nelle apparizioni televisive il clero è secondo soltanto al ceto politico. Si vantano folle oceaniche ai raduni cattolici, la moltiplicazione dei santi e dei santuari, i record di audience delle fiction di tema religioso.
Le voci di dissenso sono sparite.
Eppure le chiese e le sagrestie si svuotano, la crisi di vocazioni ha ridotto in vent'anni i preti da 60 a 39 mila, i sacramenti religiosi come il matrimonio e il battesimo sono in diminuzione.
Il clero è vittima dell'illusoria equazione mediatica "visibilità uguale consenso", come il suo gemello separato, il ceto politico.
Nella vita reale rischia d'inverarsi la terribile profezia lanciata trent'anni fa da un teologo progressista: "La Chiesa sta divenendo per molti l'ostacolo principale alla fede.
Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo".
Quel teologo si chiamava Joseph Ratzinger.
(Hanno collaborato Carlo Pontesilli e Maurizio Turco)
(28 settembre 2007)
OTTO PER MILLE
Il sostentamento del clero non è, come adombrato nell’inchiesta, un misterioso meccanismo per trasferire risorse alla Cei, ma una forma di democrazia diretta che altre nazioni hanno copiato
Costi della Chiesa, svarioni e verità
Bilanci trasparenti e controlli secondo la legge. Il contrario di quanto scrive «Repubblica»
Di Umberto Folena
La Chiesa come la politica? Con un notevole sforzo, parecchie omissioni e un pizzico di demagogia, perché no? È l’operazione tentata ieri da Repubblica, ben tre pagine firmate da Curzio Maltese, coadiuvato da Carlo Pontesilli e Maurizio Turco. Alla fine delle quali, a forza di "all’incirca" e di "stime", di ipotesi e di proiezioni, si conclude che la Chiesa "costa" agli italiani più di quattro miliardi di euro all’anno, "una mezza finanziaria, un Ponte sullo Stretto o un Mose". Detta così, fa impressione. Malachiesa uguale a malapolitica, soldi a palate, agio e ricchezza. Chi però frequenta una parrocchia strabuzza gli occhi: dov’è tutta questa ricchezza? Nella parrocchia vicina, forse? No. Che si intaschino tutto i vescovi? La grande foto furba di pagina 31, con il dettaglio di una croce pettorale e un anello episcopale, e il titolo "I soldi del vescovo", potrebbero ammiccare in tal senso. Le remunerazioni di preti e vescovi le trovate in questa pagina. Cifre pubbliche, però omesse dalla Repubblica che pure riproduce le due tabelle sull’otto per mille, di fonte Cei. Perché? Sono stipendi non abbastanza alti per suscitare riprovazione, o così bassi da indurre un effetto contrario? Poiché la verità non è valida se non la si dice per intero, diamo un aiutino a Maltese e ai suoi collaboratori.
Quanti euro in carità?
"Su 5 euro incassati dal gettito Irpef - è in evidenza in un sommario - 1 va alla carità. Il resto tra culto e immobili". Non è corretto leggere l’impegno della Chiesa nel nostro Paese attraverso la schema rigido di un rendiconto amministrativo, impostato secondo le voci di spesa - che devono rispondere alle formulazioni di legge - ammesse con i fondi dell’otto per mille destinati alla Chiesa. L’attività concreta non è catalogabile solo secondo alcune voci, generiche e imprendibili. Per dire: il prete che ispira e anima un progetto di carità finisce sotto la voce "sostentamento del clero". I volontari della carità sono formati attraverso progett i pastorali. E mense, centri di ascolto e case d’accoglienza, immobili a servizio della carità, finiscono sotto la voce "culto e pastorale". La parrocchia stessa educa alla carità e compie in prima persona opere di carità: sotto quale voce la mettiamo? A proposito di preti, nel sistema ne sono inseriti circa 38 mila, di cui appena tremila in "quiescenza", vale a dire in pensione. Chi ha un parroco ottantenne, sa bene che in pensione un prete non ci va mai, e "molla" soltanto quando il fisico non gli regge proprio. Quanto "costa un prete"? Costa poco, rende tanto e non si ferma mai. E chi serve? Soltanto i battezzati, soltanto i praticanti? No, è a servizio di tutti.
6.275 interventi in 15 anni
Tanto improvviso interesse per le opere di carità della Chiesa italiana è sorprendente. Due anni fa il Comitato per gli interventi caritativi del Terzo Mondo (con i fondi otto per mille) pubblica "Dalle parole alle opere", un volume di 386 pagine con il resoconto dettagliato, con nomi, indirizzi, tipo d’intervento e cifre al centesimo, dei 6.275 interventi finanziati in tutto il mondo tra il 1990 e il 2004, per un totale di 719 milioni di euro. Grazie alla generosità degli italiani, si è passati dai 13 milioni di euro del 1990 ai 66 del 2003. Ebbene, di quel resoconto non parlò nessun giornale: disinteresse totale, allora. Oggi insinuazioni, genericismi. No, signori, è tutto documentato. Basta aprire il documento, che è già nelle vostre redazioni.
Otto per mille, ecco chi firma
L’otto per mille stesso è ancora, in larga parte, un oggetto sconosciuto. Gli italiani firmano in massa per la Chiesa cattolica? Occorre sminuire il risultato. Maltese ci prova: "Il 60 per cento dei contribuenti lascia in bianco la voce "otto per mille" ma grazie al 35 per cento che indica "Chiesa cattolica" (…) la Cei si accaparra quasi il 90 per cento del totale". Il 35 per cento, una minoranza dunque… Intanto, a partecipare con la firma sono 16 milioni di italiani: in assoluto, non pochi. Se poi consideriamo chi presenta il 730 o l’Unico, i firmatari sono il 61,3 per cento, una percentuale superiore a quella di molte consultazioni assimilabili a questa. Ad abbassare la percentuale sono i 13 milioni di italiani che non sono obbligati a presentare la dichiarazione, chi ad esempio ha il solo Cud. Costoro - nella grande maggioranza anziani, spesso soli - sono costretti a operazioni complicate e scoraggianti: qui infatti la percentuale di firme si riduce all’1 per cento. Sulla configurazione sociologica degli anziani tuttavia ci sono studi a non finire. Perché non fate, signori, anche qui una proiezione ponderata?
Una stima crescente
Magari tutti firmassero e firmare fosse per tutti agevole. Un’indagine del 2006 sul consenso degli italiani all’operato della Chiesa parla di un giudizio molto o abbastanza positivo da parte del 70 per cento della popolazione; nel 2001 era del 60. È un secondo indizio della stima di cui gode la Chiesa, per Maltese "non eletta dal popolo e non sottoposta a vincoli democratici". Non è esattamente così. L’otto per mille non dà alcuna garanzia alla Chiesa, che ogni anno si sottopone al giudizio (democratico) dei cittadini, che possono darle la firma o rifiutargliela. Le garanzie, se così vogliamo chiamarle, c’erano semmai prima del Concordato del 1984, quando ancora i preti privi di altri redditi ricevevano dallo Stato il cosiddetto "assegno di congrua", che veniva dato in sostituzione dei beni ecclesiastici incamerati dallo Stato nell’Ottocento. Garanzie a cui la Chiesa ha rinunciato, in accordo con lo Stato, rimettendosi alla volontà degli italiani. L’otto per mille è una forma di democrazia diretta applicata al sistema fiscale, che qualche nazione ha copiato e mezza Europa ci invidia.
Le quote? Decide l’Assemblea
E la parte di otto per mille che va alle singole diocesi? Il servizio di Maltese insinua che sia una forma di ricatto da parte della presidenza della Cei, per premiare i vescovi doc ili e punire gli indocili, che difatti non ci sono perché, secondo lui, tutti tacciono, tranne qualche emerito. Naturalmente le cose non stanno così. Non è assolutamente vero che due o tre decidono per tutti. La quota per le diocesi - decretata ogni anno dall’Assemblea generale dei vescovi per alzata di mano - viene distribuita per una parte in porzioni uguali a tutti, per un’altra quota in base alla popolazione. Dunque, criteri oggettivi. Certo, le diocesi devono rendere conto al centesimo di come hanno destinato la propria quota di otto per mille. Per legge. Ma anche gli altri contributi, come quelli per edificare i centri parrocchiali o restaurare i beni culturali, vengono distribuiti secondo precisi regolamenti,criteri e controlli oggettivi. Ma davvero Curzio Maltese pensa che i vescovi siano un’accozzaglia di gente sprovveduta che attendeva Repubblica per aprire gli occhi?
Ici, tutti gli esenti
Verrebbe voglia di lasciar perdere il capitolo Ici e Irap. I nostri lettori sono stanchi di leggere precisazioni ostinatamente ignorate dai soliti giornalisti. Per i dipendenti laici, diocesi ed enti ecclesiastici pagano l’Irap; non così se si tratta di sacerdoti che è difficile immaginare come meri impiegati. Tutti però, laici e preti, pagano Irpef e contributi. Quanto all’esenzione dall’Ici prevista dalla legge 504 del 1992, e che fino al 2004 non aveva suscitato nessun problema, essa riguarda tutti gli enti non commerciali, categoria nella quale rientrano certamente gli enti ecclesiastici ma che comprende anche: associazioni, fondazioni, comitati, onlus, organizzazioni di volontariato, organizzazioni non governative, associazioni sportive dilettantistiche, circoli culturali, sindacati, partiti politici (che sono associazioni), enti religiosi di tutte le confessioni e, in generale, tutto quello che viene definito come il mondo del non profit. Gli alberghi pagano, le case per ferie o le colonie no. A un albergo non basta la cappellina per non pagare, anzi d ovrà pagare l’Ici anche sulla cappellina; e i Comuni hanno gli strumenti per accertare se qualche albergo, chiunque ne sia il proprietario, si "traveste" da casa d’accoglienza. Anche qui, niente trucchi.
I conti in tasca
"Fare i conti in tasca al Vaticano…" scrive Maltese. Ci risiamo. Confondere la Cei (vescovi cittadini italiani a servizio del Paese) con il Vaticano è errore da bocciatura all’esame da giornalista. Eppure ci tocca ancora leggere dell’"otto per mille al Vaticano". Citare "come fonte insospettabile" la Cei va benissimo, i problemi sorgono quando ti ritrovi citato a metà, e la metà omessa è regolarmente quella scomoda all’autore dell’inchiesta. Quanto alla presunta scarsa libertà all’interno della Chiesa, è curioso che Maltese e collaboratori riportino proprio le cifre rese note (non nascoste) dalla Cei, e citino due giornalisti cattolici. La prossima puntata, per dirla davvero tutta? Non "i soldi del vescovo", ma… "i debiti del vescovo". Aiuta, sfama (la pancia, ma soprattutto l’anima), educa, costruisci e ripara… Alla fine è difficile non finire in rosso. Il rosso di chi restituisce tutto quello che riceve dagli italiani, e oltre.
fonte:http://www.avvenire.it/
LucaTortuga
29-09-2007, 12:21
OTTO PER MILLE
Il sostentamento del clero non è, come adombrato nell’inchiesta, un misterioso meccanismo per trasferire risorse alla Cei, ma una forma di democrazia diretta che altre nazioni hanno copiato
Costi della Chiesa, svarioni e verità
Bilanci trasparenti e controlli secondo la legge. Il contrario di quanto scrive «Repubblica»
Di Umberto Folena
fonte:http://www.avvenire.it/
:doh: :mc: :mc: :mc:
Cei (vescovi cittadini italiani a servizio del Paese)
posso ridere? al servizio di chi?
luigiaratamigi
29-09-2007, 12:48
posso ridere?
Io ho pianto....
al servizio di chi?
Dell'UMANITAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA' (da cantare a ritmo della sigla di Jeeg Robot d'Acciaio)
[A+R]MaVro
29-09-2007, 13:33
Non mi interessa la questione ideologica pro o anti chiesa, ma ragionando da un punto di vista meramente economico mi viene da chiederemi quanto costerebbe se le strutture caritatevoli, assistenziali, scolastiche ed il patrimonio artistico della chiesa fossero gestite dallo Stato (in particolare dall Stato italiano). Non so perchè ma credo che il conto verrebbe ben più salato di 4 miliardi di euro.
MaVro;18925784']Non mi interessa la questione ideologica pro o anti chiesa, ma ragionando da un punto di vista meramente economico mi viene da chiederemi quanto costerebbe se le strutture caritatevoli, assistenziali, scolastiche ed il patrimonio artistico della chiesa fossero gestite dallo Stato (in particolare dall Stato italiano). Non so perchè ma credo che il conto verrebbe ben più salato di 4 miliardi di euro.
Forse .
O forse no .
Resta il fatto che lo stato finanzia ( o meglio NOI finanziamo ) un' associazione privata a fine di lucro come la chiesa cattolica .
[A+R]MaVro
29-09-2007, 16:10
Forse .
O forse no .
Resta il fatto che lo stato finanzia ( o meglio NOI finanziamo ) un' associazione privata a fine di lucro come la chiesa cattolica .
Non mi interessa la questione ideologica pro o anti chiesa
:read:
cdimauro
29-09-2007, 20:26
Ha detto bene, invece: non è una questione ideologica, ma di portafogli.
Non vedo perché dovrei finanziare un qualunque ente religioso se non lo voglio.
Doctor Banana
29-09-2007, 22:02
MaVro;18925784']Non mi interessa la questione ideologica pro o anti chiesa, ma ragionando da un punto di vista meramente economico mi viene da chiederemi quanto costerebbe se le strutture caritatevoli, assistenziali, scolastiche ed il patrimonio artistico della chiesa fossero gestite dallo Stato (in particolare dall Stato italiano). Non so perchè ma credo che il conto verrebbe ben più salato di 4 miliardi di euro.
Ma anche no...sai,le scarpe di prada del razzo costano... :read:
[A+R]MaVro
30-09-2007, 10:35
Ha detto bene, invece: non è una questione ideologica, ma di portafogli.
Non vedo perché dovrei finanziare un qualunque ente religioso se non lo voglio.
Io affronterei la questione da un altro punto di vista: la chiesa in Italia, per ragioni storiche che non mi interessa discutere in questa sede, ha una serie di strutture nel campo dell'istruzione, dell'assistenza, che svolgono una funzione sociale di grande rilevanza. Funzioni che in mancnza dovrebbero essere svolta da strutture statali con un sicuro aggravio di costi: tanto per fare un esempio un volontario religioso (suora o prete) all'interno di un ospedale lavora e rende quasi il doppio rispetto ad un volontario civile.
Non parliamo poi della tutela di patrimonio artistico e culturale come chiese, monasteri, conventi.
Nella mia becera visione utilitaristica delle cose finanziare per alcune attività la chiesa conviene, poi ripeto se la vuoi mettere sul piano ideologico/precicettuale non mi addentro nemmeno nella discussione.
cdimauro
30-09-2007, 10:58
MaVro;18934887']Io affronterei la questione da un altro punto di vista: la chiesa in Italia, per ragioni storiche che non mi interessa discutere in questa sede, ha una serie di strutture nel campo dell'istruzione, dell'assistenza, che svolgono una funzione sociale di grande rilevanza. Funzioni che in mancnza dovrebbero essere svolta da strutture statali con un sicuro aggravio di costi: tanto per fare un esempio un volontario religioso (suora o prete) all'interno di un ospedale lavora e rende quasi il doppio rispetto ad un volontario civile.
Hai fonti in merito?
Non parliamo poi della tutela di patrimonio artistico e culturale come chiese, monasteri, conventi.
Tutela di cui lo stato si fa già carico.
Nella mia becera visione utilitaristica delle cose finanziare per alcune attività la chiesa conviene, poi ripeto se la vuoi mettere sul piano ideologico/precicettuale non mi addentro nemmeno nella discussione.
Io non voglio pagare un solo centesimo degli stipendi di preti et similia.
Non voglio pagare un solo centesimo di tasse in più perché lo stato, rinunciando all'8 e al 5 per mille, deve imporre ALTRE tasse anche a me che sono ateo
Non voglio pagare un solo centesimo per maestri e professori di religione nominati dai vescovi, ma pagati dal sottoscritto.
E potrei continuare.
La chiesa si vanta che circa il 90% degli italiani è cattolico. Bene, anzi benissimo: che pensino loro VOLONTARIAMENTE a tenerla in piedi e a dar da mangiare ai suoi ministri.
Io, però, voglio starne DEL TUTTO FUORI, in particolari col mio portafogli.
Non credo di chiedere troppo in un stato che sulla carta si definisce laico.
Charonte
30-09-2007, 11:18
eh certo tutti cattolici
mi piacerebbe che 1 gionro la chiesa dica
ok
votiamo
chi è cattolico paga 8x1000
chi non lo è non paga nulla
scommettiamo che il 97 % degli italiano vota no?
non prendiamoci x il culo
ipocrisia al massimo in sto paese
fsdfdsddijsdfsdfo
30-09-2007, 11:31
MaVro;18934887']: tanto per fare un esempio un volontario religioso (suora o prete) all'interno di un ospedale lavora e rende quasi il doppio rispetto ad un volontario civile.
ti conviene chiudere la bocca se non sai di cosa stai parlando.
Io presto servizio sull'ambulanza e ti posso raccontare episodi incredibili sui religiosi.
Come ordinari laici che si rifiutano di assistere gente, o che gli fa la predica mentre stanno morendo.
MaVro;18934887']tanto per fare un esempio un volontario religioso (suora o prete) all'interno di un ospedale lavora e rende quasi il doppio rispetto ad un volontario civile.
:rotfl: Scusa ma questa è veramente troppo, troppo grossa!
FalconXp
30-09-2007, 13:35
MaVro;18936670]tanto per fare un esempio un volontario religioso (suora o prete) all'interno di un ospedale lavora e rende quasi il doppio rispetto ad un volontario civile.
Chi te le scrive ste battute ^?:D :D
Ma poi a livello sanitario, non danno nemmeno la possibilità di abortire e mi parli di sanità della chiesa?...
Il papà ogni giorno rompe le scatole su temi inutili sfoggiando vestiti da chissà quante cifre e ci ricorda che dobbiamo pagare le tasse...sono sicuro che semmai verrà abolito il concordato(grazie a quell'onestissimo uomo di craxi dietro aiuto dell'ex ministro dell'economia con la r moscia) la chiesa subirà un tracollo da far ridere anche i polli...altro che 90% di cattolici.
eh certo tutti cattolici
mi piacerebbe che 1 gionro la chiesa dica
ok
votiamo
chi è cattolico paga 8x1000
chi non lo è non paga nulla
scommettiamo che il 97 % degli italiano vota no?
non prendiamoci x il culo
ipocrisia al massimo in sto paese
già
eh certo tutti cattolici
mi piacerebbe che 1 gionro la chiesa dica
ok
votiamo
chi è cattolico paga 8x1000
chi non lo è non paga nulla
scommettiamo che il 97 % degli italiano vota no?
non prendiamoci x il culo
ipocrisia al massimo in sto paese
I vescovi inviterebbero all'astensione. :rolleyes:
I vescovi inviterebbero all'astensione. :rolleyes:
ma non possono, sarebbe ingerenza!
[A+R]MaVro
30-09-2007, 13:58
Hai fonti in merito?
Sull'esempio del volontario religioso sono dati che mi sono stati presentati in un corso (non universitario) sui bilanci delle organizzazioni non profit, religiose e non. Il relatore era un professore universitario di nome Gian Mario Colombo e lo studio se non erro era stato compiuto dalla Fondazione Dottori Commercialisti di Milano ed analizzava l'economicità degli enti non profit. Dovrei spulciare il materiale ma non credo di aver annotato la fonte completa.
Tutela di cui lo stato si fa già carico.
Non ho detto che lo stato non si fa carico di queste cose, ma che dovrebbe farsi carico anche di ulteriori strutture gestite dalla chiesa senza l'erogazione di quei finanziamenti. E a mio modesto parere lo Stato spenderebbe di più (che piaccia o no la chiesa alla pecunia ci sta attenta e spende meglio delle amministrazioni pubbliche).
Io non voglio pagare un solo centesimo degli stipendi di preti et similia.
Non voglio pagare un solo centesimo di tasse in più perché lo stato, rinunciando all'8 e al 5 per mille, deve imporre ALTRE tasse anche a me che sono ateo
Non voglio pagare un solo centesimo per maestri e professori di religione nominati dai vescovi, ma pagati dal sottoscritto.
E potrei continuare.
La chiesa si vanta che circa il 90% degli italiani è cattolico. Bene, anzi benissimo: che pensino loro VOLONTARIAMENTE a tenerla in piedi e a dar da mangiare ai suoi ministri.
Io, però, voglio starne DEL TUTTO FUORI, in particolari col mio portafogli.
Non credo di chiedere troppo in un stato che sulla carta si definisce laico.
Nemmeno io voglio mantenere il clero, il mio 8x1000 va infatti allo stato. Diciamo che quanto versato dallo stato lo considero un prezzo accettabile per avere chessò l'osepdale San Raffaele di Milano (che funziona meglio di moltre strutture pubbliche).
MaVro;18937863']
Nemmeno io voglio mantenere il clero, il mio 8x1000 va infatti allo stato. Diciamo che quanto versato dallo stato lo considero un prezzo accettabile per avere chessò l'osepdale San Raffaele di Milano (che funziona meglio di moltre strutture pubbliche).
che tanto sa paga istess perchè se ti metti in lista attesa fai gli esami nel 2021 :D
fsdfdsddijsdfsdfo
30-09-2007, 14:06
MaVro;18937863']Sull'esempio del volontario religioso sono dati che mi sono stati presentati in un corso (non universitario) sui bilanci delle organizzazioni non profit, religiose e non. Il relatore era un professore universitario di nome Gian Mario Colombo e lo studio se non erro era stato compiuto dalla Fondazione Dottori Commercialisti di Milano ed analizzava l'economicità degli enti non profit. Dovrei spulciare il materiale ma non credo di aver annotato la fonte completa.
http://www.sdamy.com/images/arlecchino.gif
ti conviene chiudere la bocca se non sai di cosa stai parlando.
Io presto servizio sull'ambulanza e ti posso raccontare episodi incredibili sui religiosi.
Come ordinari laici che si rifiutano di assistere gente, o che gli fa la predica mentre stanno morendo.
beh che le suore negli ospedali rompino le balle piu' dei civili..e' vero pero' :D
almeno per la mia esperienza...
cioaozoaza
beh che le suore negli ospedali rompino le balle piu' dei civili..e' vero pero' :D
almeno per la mia esperienza...
cioaozoaza
assolutamente vero. mia mamma lavora da quasi trent'anni all'ospedale di padova e non mi ha mai parlato bene delle suore lì dentro, specie quelle caposala.
io ho avuto anche un'esperienza traumatica all'asilo.. :cry: :cry: era cattive... :D
cpa[pz[aza
GUSTAV]<
30-09-2007, 21:22
L 8x1000 doverbbe comprendere anche altre religioni, cone le chiese islamiche
o le chiese buddiste.
Poi ora hanno anche messo il 5x1000 da destinare ad altre associazioni...:sofico:
cdimauro
30-09-2007, 21:32
MaVro;18937863']Sull'esempio del volontario religioso sono dati che mi sono stati presentati in un corso (non universitario) sui bilanci delle organizzazioni non profit, religiose e non. Il relatore era un professore universitario di nome Gian Mario Colombo e lo studio se non erro era stato compiuto dalla Fondazione Dottori Commercialisti di Milano ed analizzava l'economicità degli enti non profit. Dovrei spulciare il materiale ma non credo di aver annotato la fonte completa.
Come enti non profit ne esistono diversi laici che funzionano bene.
Non ho detto che lo stato non si fa carico di queste cose, ma che dovrebbe farsi carico anche di ulteriori strutture gestite dalla chiesa senza l'erogazione di quei finanziamenti. E a mio modesto parere lo Stato spenderebbe di più (che piaccia o no la chiesa alla pecunia ci sta attenta e spende meglio delle amministrazioni pubbliche).
Questo è da vedere, ma in ogni caso sui soldi erogati non ci sono controlli.
Nemmeno io voglio mantenere il clero, il mio 8x1000 va infatti allo stato.
Idem, ma è inutile perché in ogni caso lo stato, privandosi dell'8x1000 dei proventi derivanti dalla tassazione, è costretto a recuperare quei soldi con altre tassazioni o tagli. Tutte cose che, a prescindere dalla scelta che ognuno ha fatto, ricadono sulle tasche dei contribuenti.
Diciamo che quanto versato dallo stato lo considero un prezzo accettabile per avere chessò l'osepdale San Raffaele di Milano (che funziona meglio di moltre strutture pubbliche).
Il controllo dovrebbe essere completamente pubblico però.
Esempio: è possibile eseguire aborti al S.Raffaele?
cdimauro
30-09-2007, 21:34
<;18943729']L 8x1000 doverbbe comprendere anche altre religioni, cone le chiese islamiche
o le chiese buddiste.
Poi ora hanno anche messo il 5x1000 da destinare ad altre associazioni...:sofico:
L'8x1000, come pure il 5x1000, il concordato, l'esenzioni ICI, ecc. dovrebbero sparire per QUALUNQUE ente non pubblico.
Se i fedeli di una religione vogliono finanziare la sua struttura / organizzazione, che lo facciano con donazioni VOLONTARIE (ma NON deducibili, altrimenti ricadiamo nello stesso circolo vizioso).
Io non voglio finanziare nessuna di esse, sia direttamente che indirettamente.
FalconXp
30-09-2007, 21:50
L'8x1000, come pure il 5x1000, il concordato, l'esenzioni ICI, ecc. dovrebbero sparire per QUALUNQUE ente non pubblico.
Se i fedeli di una religione vogliono finanziare la sua struttura / organizzazione, che lo facciano con donazioni VOLONTARIE (ma NON deducibili, altrimenti ricadiamo nello stesso circolo vizioso).
Io non voglio finanziare nessuna di esse, sia direttamente che indirettamente.
Semplice pulito lineare.Straquoto.
L'8x1000, come pure il 5x1000, il concordato, l'esenzioni ICI, ecc. dovrebbero sparire per QUALUNQUE ente non pubblico.
Se i fedeli di una religione vogliono finanziare la sua struttura / organizzazione, che lo facciano con donazioni VOLONTARIE (ma NON deducibili, altrimenti ricadiamo nello stesso circolo vizioso).
Io non voglio finanziare nessuna di esse, sia direttamente che indirettamente.
Sono d'accordo, dovrebbe essere una cosa puramente volontaria.
Ma mi domando, a quel punto chi lo farebbe piu? se fosse volontaria la chiesa e le altre religioni al 99 per cento riceverebbero pochissimi soldi.. quindi quali sarebbero le conseguenze?
Io sono convinto che nella chiesa ci sia tanto marcio ma vedo anche tutte le mattine (dico tutte) a pochi metri da casa mia c'è la coda dei senza tetto che aspettano un pasto caldo.. sono tantissimi tutti i giorni. Non voglio dire di certo che i preti siano tutti misericordiosi ma voglio sottolineare anche alcuni aspetti positivi.. Questo è un piccolo esempio ma ce ne sarebbero altri..
Quindi senza soldi riuscirebbero lo stesso a fare le "poche"( ma neanche pochissime dai..) cose buone che fanno?
Essenzialmente sono troppi i soldi che ricevono, ma mi sembra giusto che ne ricevano un po.. quanti ne occorrano non ne ho idea ma un po mi pare giusto..
cdimauro
30-09-2007, 22:48
Sono d'accordo, dovrebbe essere una cosa puramente volontaria.
Ma mi domando, a quel punto chi lo farebbe piu? se fosse volontaria la chiesa e le altre religioni al 99 per cento riceverebbero pochissimi soldi.. quindi quali sarebbero le conseguenze?
Scusami, ma a me che sono ateo, che me ne frega?
Dovrei contribuire di tasca mia per non vederli sparire? Dovrei contribuire a mantenere in vita chi nega il mio diritto all'aborto, all'eutanasia, alla procreazione assistita, i diritti agli omosessuali, ecc. ecc.?
Io sono convinto che nella chiesa ci sia tanto marcio ma vedo anche tutte le mattine (dico tutte) a pochi metri da casa mia c'è la coda dei senza tetto che aspettano un pasto caldo.. sono tantissimi tutti i giorni. Non voglio dire di certo che i preti siano tutti misericordiosi ma voglio sottolineare anche alcuni aspetti positivi.. Questo è un piccolo esempio ma ce ne sarebbero altri..
Non lo metto in dubbio, ma anche se per opere buone (e questo NON è sempre vero, e lo sappiamo bene; al mio paesino c'era un prete che recitava messa in mezz'ora scarsa e che ogni settimana era puntualmente in banca a versare la pecunia) mi spieghi perché dovrei contribuire forzatamente anch'io?
Se voglio fare del volontariato la scelta dev'essere esclusivamente mia.
Quindi senza soldi riuscirebbero lo stesso a fare le "poche"( ma neanche pochissime dai..) cose buone che fanno?
Senza soldi non si canta messa.
A parte questo, verrebbero a mancare i miei soldi di laico: poca roba se consideriamo che il 90% della popolazione italiana è cattolica.
Se poi quel 90% decide di comportarsi come me, tanto da far chiudere baracca e burattini alle istituzioni in cui crede, beh, che dire: sarebbe a dir poco tragicomico. :p
Essenzialmente sono troppi i soldi che ricevono, ma mi sembra giusto che ne ricevano un po.. quanti ne occorrano non ne ho idea ma un po mi pare giusto..
Non lo metto in dubbio, ma trovo altrettanto giusto che gli arrivino volontariamente da chi vuole darglieli. E siccome, come dicevo, i fedeli non mancano alle chiese (non soltanto cattoliche), io non vedo cosa dovrebbe mai cambiare.
I testimoni di Geova (che al momento sono tagliati fuori dall'8x1000 proprio dalla chiesa cattolica :rolleyes: ) si autofinanziano. Le chiese le costruiscono coi loro soldi e il loro lavoro. Per le riviste e i libri che mi hanno portato non mi hanno mai chiesto un centesimo.
Se ce la fanno loro, che sono una minoranza (pure bistrattata), non vedo perché non dovrebbe riuscirci la grande madre chiesa...
MaVro;18934887']tanto per fare un esempio un volontario religioso (suora o prete) all'interno di un ospedale lavora e rende quasi il doppio rispetto ad un volontario civile.
.
E' per questo che un amico di famiglia, ex primario di un ospedale infantile, ha spedito fuori a calci in culo le suore dai suoi reparti. Solo danni.
ruini dimentica che giu' a roma hanno una banca ....:muro: :muro: :muro: :muro:
tdi150cv
01-10-2007, 10:41
ma com'è che nessuno grida al fatto che questa di pigliarsela sempre con la chiesa e' la nuova moda del momento ?
Quando si parlava dei cani che azzannano era la moda , quando dei disastri di napoli era la moda , quando dei marocchi che violentano era la moda , ma ora che strano ... a tutti fa comodo ...
Due pesi e due misure ... complimenti !
ma com'è che nessuno grida al fatto che questa di pigliarsela sempre con la chiesa e' la nuova moda del momento ?
Quando si parlava dei cani che azzannano era la moda , quando dei disastri di napoli era la moda , quando dei marocchi che violentano era la moda , ma ora che strano ... a tutti fa comodo ...
Due pesi e due misure ... complimenti !
Non direi proprio che è una moda....dura da un bel pò .
La causa scatenante credo sia stata la legge medioevale sulla procreazione assistita e da lì in poi è stato un crescendo di astio data l'ingerenza di questo stato estero nella nostra politica grazie ai politici ipocrito-cattolici.
Ma è solo questione di tempo: per rimpinguare il parco - preti devono ricorrere pesantemene all'immigrazione (la chiamano "crisi delle vocazioni " ma in verità la maggior parte faceva il prete per avere il posti fisso ed un pasto caldo, adesso questa esigenza non c'è più, in italia, ma in africa sì). Ma la base di popolo adorante si sta assotigliando sempre più. Le nuove generazioni sono più scolarizzate e non sono facili da abbindolare. Vedremo
stbarlet
01-10-2007, 11:13
ma com'è che nessuno grida al fatto che questa di pigliarsela sempre con la chiesa e' la nuova moda del momento ?
Quando si parlava dei cani che azzannano era la moda , quando dei disastri di napoli era la moda , quando dei marocchi che violentano era la moda , ma ora che strano ... a tutti fa comodo ...
Due pesi e due misure ... complimenti !
Finiti del tutto gli argomenti eh ? :asd:
LucaTortuga
01-10-2007, 11:22
Chi sottolinea le attività "benefiche" svolte dalla chiesa, forse dimentica di aggiungere che queste attività sono quasi sempre affiancate da propaganda religiosa o usate come pretesto per fare opera di proselitismo.
tdi150cv
01-10-2007, 11:30
Finiti del tutto gli argomenti eh ? :asd:
naaa la mia era una curiosita' ... piuttosto te non sembri averne tanti altri ... :rotfl:
stbarlet
01-10-2007, 11:37
naaa la mia era una curiosita' ... piuttosto te non sembri averne tanti altri ... :rotfl:
No, posto solo per farmi due risate. di imbarcarmi in inutili discussioni sono stufo.
Chi sottolinea le attività "benefiche" svolte dalla chiesa, forse dimentica di aggiungere che queste attività sono quasi sempre affiancate da propaganda religiosa o usate come pretesto per fare opera di proselitismo.
C'è anche da sottolineare che la chiesa non fa beneficenza con i propri soldi, ma "gestisce" quelli delle donazioni
Nevermind
01-10-2007, 12:02
Per me l'8x1000 andrebbe tolto....se la chiesa senza andrebbe in fallimento...beh vuol dire semplicemente che:
- i suoi fedeli non sono sufficienti per mantenerla
- i suoi costi sono troppo elevati e andrebbero sfoltiti
cdimauro
01-10-2007, 13:08
ma com'è che nessuno grida al fatto che questa di pigliarsela sempre con la chiesa e' la nuova moda del momento ?
Quando si parlava dei cani che azzannano era la moda , quando dei disastri di napoli era la moda , quando dei marocchi che violentano era la moda , ma ora che strano ... a tutti fa comodo ...
Due pesi e due misure ... complimenti !
Questo thread non c'entra una mazza con le cose che hai riportato: ha un TEMA BEN PRECISO ed è su quello che stiamo discutendo.
Se hai qualcosa da dire SULL'ARGOMENTO, fallo pure, altrimenti evita di intervenire.
Le tue esternazioni riservale ai thread in cui si parla dell'apposito tema di cui ti lamenti, oppure sei liberissimo di aprirne un altro.
Questo è un forum libero, ma tu NON sei libero di spammare a destra o a manca calpestando i topic a tuo piacimento.
cdimauro
01-10-2007, 13:11
Per me l'8x1000 andrebbe tolto....
Non basterebbe affatto.
Io non voglio contribuire in NESSUN MODO a qualunque istituzione religiosa: che lo facciano volontariamente i loro fedeli. Punto.
se la chiesa senza andrebbe in fallimento...beh vuol dire semplicemente che:
- i suoi fedeli non sono sufficienti per mantenerla
- i suoi costi sono troppo elevati e andrebbero sfoltiti
Tutte cose di cui non me ne può fregar di meno. :D
Charonte
01-10-2007, 17:37
Non basterebbe affatto.
Io non voglio contribuire in NESSUN MODO a qualunque istituzione religiosa: che lo facciano volontariamente i loro fedeli. Punto.
Tutte cose di cui non me ne può fregar di meno. :D
ma straquoto
ci sono il 90 % di cattolici?
bene vuol dire che saranno disposti a versare quote x la loro chiesa e il loro credo
io non credo = non pago 1 sega
non vedo perche sono costretto
se la chiesa pensa che ci siano cosi tanto fedeli perche l'8x1000 è 1 tassa fissa?
ha paura che la verita salti fuori?
che se ci fosse la possibilita di non pagarla si ritroverebbero senza 1 soldo perche nessuno dona niente ?
come ripeto
ipocrisia allo stato massimo
MaVro;18937863']Nemmeno io voglio mantenere il clero, il mio 8x1000 va infatti allo stato. Diciamo che quanto versato dallo stato lo considero un prezzo accettabile per avere chessò l'osepdale San Raffaele di Milano (che funziona meglio di moltre strutture pubbliche).
rispondo solo a questo, chè l'articolo di Maltese non ha bisogno di commenti
innanzitutto la spesa sanitaria è di competenza regionale, poi non interessa che San Raffaele, Gemelli (che sono centri eccellenti, beninteso) siano religiosi o meno, infatti la regione rimborsa il costo di ogni prestazione che la struttura effettua.
nel caso del Gemelli posso assicurare che va avanti esclusivamente con i soldi di Regione, Fondazioni varie che si occupano di ricerca e salute, fondi europei e via dicendo. la CEI non tira fuori un centesimo.
Scusami, ma a me che sono ateo, che me ne frega?
Dovrei contribuire di tasca mia per non vederli sparire? Dovrei contribuire a mantenere in vita chi nega il mio diritto all'aborto, all'eutanasia, alla procreazione assistita, i diritti agli omosessuali, ecc. ecc.?
Si ma guarda che anch'io sono del tuo stesso parere, sono anch'io contrario a tutte le cose che dici..
Ma visto che a parte quello un po di cose caritatevoli le fanno veramente non credo sia giusto sopprimerli solo xkè non la pensano come noi..
Quanti gruppi politici manteniamo forzatamente anche se sono dei perfetti imbecilli e non fanno assolutamente niente di posotivo??
Non lo metto in dubbio, ma anche se per opere buone (e questo NON è sempre vero, e lo sappiamo bene; al mio paesino c'era un prete che recitava messa in mezz'ora scarsa e che ogni settimana era puntualmente in banca a versare la pecunia) mi spieghi perché dovrei contribuire forzatamente anch'io?
Se voglio fare del volontariato la scelta dev'essere esclusivamente mia.
Ma neanch'io metto in dubbio che ci siano preti non onesti. Ma non vedo xkè non dobbiamo riconoscere che cose positive le fanno anche loro.. chiunque dica che tutti i preti o le suore sono disonesti sbaglia o è in malafede. Anch'io critico la loro politica ma questo non vuol dire che talvolta non facciano del bene alla società.
Senza soldi non si canta messa.
A parte questo, verrebbero a mancare i miei soldi di laico: poca roba se consideriamo che il 90% della popolazione italiana è cattolica.
Se poi quel 90% decide di comportarsi come me, tanto da far chiudere baracca e burattini alle istituzioni in cui crede, beh, che dire: sarebbe a dir poco tragicomico. :p
Se togli l'obbligatorietà secondo me saranno pochissimi quelli che continueranno a dargli i soldi..
Però le tue obiezioni sono legittime, se uno ci crede dovrebbe continuare a finanziarli.. Poi pero tra il dire e il fare..
Non lo metto in dubbio, ma trovo altrettanto giusto che gli arrivino volontariamente da chi vuole darglieli. E siccome, come dicevo, i fedeli non mancano alle chiese (non soltanto cattoliche), io non vedo cosa dovrebbe mai cambiare.
I testimoni di Geova (che al momento sono tagliati fuori dall'8x1000 proprio dalla chiesa cattolica :rolleyes: ) si autofinanziano. Le chiese le costruiscono coi loro soldi e il loro lavoro. Per le riviste e i libri che mi hanno portato non mi hanno mai chiesto un centesimo.
Se ce la fanno loro, che sono una minoranza (pure bistrattata), non vedo perché non dovrebbe riuscirci la grande madre chiesa...
Boh forse hai ragione, non credo sarebbe giusto lasciarli sul lastrico dall'oggi al domani xkè un po di cose buone in italia e nel mondo alla fine le fanno..
Pero non ti do tutti i torti!
cdimauro
01-10-2007, 19:39
ma straquoto
ci sono il 90 % di cattolici?
bene vuol dire che saranno disposti a versare quote x la loro chiesa e il loro credo
io non credo = non pago 1 sega
non vedo perche sono costretto
se la chiesa pensa che ci siano cosi tanto fedeli perche l'8x1000 è 1 tassa fissa?
ha paura che la verita salti fuori?
che se ci fosse la possibilita di non pagarla si ritroverebbero senza 1 soldo perche nessuno dona niente ?
come ripeto
ipocrisia allo stato massimo
Esatto: siamo un popolo di furbi, e cacciare un centesimo non è una cosa che ci ispiri regolarmente. In genere troviamo tutti gli escamotage per non farlo. :D
Ma non siamo nemmeno i soli. In Germania se dichiari di essere appartenente a una religione sei obbligato a versare una quote delle tasse alla tua chiesa.
Ebbene, Claudia Schiffer da fervente cattolica dichiarò di non essere tale proprio per non pagare quest'obolo. :p
cdimauro
01-10-2007, 19:40
rispondo solo a questo, chè l'articolo di Maltese non ha bisogno di commenti
innanzitutto la spesa sanitaria è di competenza regionale, poi non interessa che San Raffaele, Gemelli (che sono centri eccellenti, beninteso) siano religiosi o meno, infatti la regione rimborsa il costo di ogni prestazione che la struttura effettua.
nel caso del Gemelli posso assicurare che va avanti esclusivamente con i soldi di Regione, Fondazioni varie che si occupano di ricerca e salute, fondi europei e via dicendo. la CEI non tira fuori un centesimo.
Ma scommetto però che decide quali tipi di prestazioni può erogare o meno. :rolleyes:
cdimauro
01-10-2007, 19:51
Si ma guarda che anch'io sono del tuo stesso parere, sono anch'io contrario a tutte le cose che dici..
Ma visto che a parte quello un po di cose caritatevoli le fanno veramente non credo sia giusto sopprimerli solo xkè non la pensano come noi..
Ma perché devo pensarci PER FORZA io? Che lo facciano i loro fedeli, no?
Io posso anche farlo, ma deve essere una mia libera ed esclusiva scelta: nessuno mi deve imporre niente, né direttamente né indirettamente.
Quanti gruppi politici manteniamo forzatamente anche se sono dei perfetti imbecilli e non fanno assolutamente niente di posotivo??
Figurati! Io toglierei anche il finanziamento ai partiti, ai giornali di partito, ecc.
Anche qui vale lo stesso discorso: che li mantengano i propri iscritti. Non esistono forse le tessere per questo?
Come vedi io non ne faccio una questione ideologica, ma di principio: i soldi sono i miei e voglio gestirmeli io. ;)
Ma neanch'io metto in dubbio che ci siano preti non onesti. Ma non vedo xkè non dobbiamo riconoscere che cose positive le fanno anche loro.. chiunque dica che tutti i preti o le suore sono disonesti sbaglia o è in malafede. Anch'io critico la loro politica ma questo non vuol dire che talvolta non facciano del bene alla società.
Benissimo, e io le cose positive che fanno gliele riconosco, ma se permetti NON voglio essere OBBLIGATO a cacciare fuori un centesimo per loro.
Se voglio lo faccio io, volontariamente, e al contempo scelgo pure ESATTAMENTE a chi destinare i miei soldi.
Se togli l'obbligatorietà secondo me saranno pochissimi quelli che continueranno a dargli i soldi..
Lo credo anch'io, perché siamo un popolo di furbi, ma non vedo perché dovrei pagare io gli stipendi ai preti (tanto per fare un esempio) che non c'entro niente.
Però le tue obiezioni sono legittime, se uno ci crede dovrebbe continuare a finanziarli.. Poi pero tra il dire e il fare..
Esatto. In Germania è pure obbligatorio, come ho detto prima. Potremmo eventualmente prendere esempio da loro: se sei cattolico paghi e mantieni la chiesa cattolico.
Io sono ateo e tengo per me i MIEI soldi. :D
Boh forse hai ragione, non credo sarebbe giusto lasciarli sul lastrico dall'oggi al domani xkè un po di cose buone in italia e nel mondo alla fine le fanno..
Ma io questo non lo metto in dubbio. Ho anche conosciuto dei missionari: gente che ha dedicato la propria vita per gli altri.
Però, vedi, se voglio aiutarli voglio che sia per una MIA precisa scelta: dev'essere la MIA mano a tirare fuori i soldi dal MIO portafogli, e non QUALCUN ALTRO PER FORZA.
Pero non ti do tutti i torti!
:)
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