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View Full Version : Test universitari, cosa ne pensate (in generale)


Han Solo
13-09-2007, 12:21
Stavo riflettendo riguardo ai test per l'ammissione ai corsi di laurea con numero chiuso, in particolare per quanto riguarda la facoltà di medicina (visto che non mi pare che nessuno si strappi i capelli per l'accesso ad altre facoltà), e ho pensato di aprire un thread per vedere cosa ne pensate.
Tralasciando il tormentone del momento circa i brogli durante i test (si sapeva da anni che una certa percentuale di coloro che venivano ammessi, avevano avuto aiuti di un qualche tipo), ritengo comunque che la politica per l'accesso sia corretta, per due motivi principali:

1) I CDL di medicina e odontoiatria (quelli incriminati) sono tra gli ultimi rimasti con un'impostazione "tradizionale" (niente laurea triennale...), è proprio necessario distruggere anche questi dopo il netto peggioramento che c'è stato nei livelli medi di insegnamento delle facoltà colpite dalla riforma (si laurea più gente, è vero, ma con una qualità media sicuramente inferiore a quella di qualche anno fa)? Questo in quanto il numero aperto comrpometterebbe indubbiamente il target di istruzione che si cerca di raggiungere in tali corsi.

2) In merito alla parte di cultura generale dei test, gli studenti dei suddetti corsi di laurea avranno a che fare con la salute delle persone, il che presuppone che debbano anche trattare con gente di ogni tipo, rassicurandola e sapendosi esprimere con correttezza; ricordo sempre una frase di mio padre, ingegnere, che racconta di come un suo professore bocciasse chiunque commettesse errori grammaticali, ortografici o di sintassi durante gli esami, sostenendo che un ingegnere avrebbe avuto a che fare con situazioni in cui esprimersi con correttezza e chiarezza è una necessità assoluta: nella gestione di un impianto industriale non è concepibile il minimo fraintendimento riguardo a questioni tecniche, lascereste nelle mani di un ingegnere con scarse capacità di parola (e drammaticamente ce ne sono) il controllo di un petrolchimico? Potrebbe essere il migliore degli ingegneri, sul piano tecnico, ma rischiare comunque che i suoi ordini siano interpretati in modo errato. Lo stesso si può applicare, secondo me, ai medici.
La parte relativa alla cultura generale, nei test, serve anche ad escludere quelle persone la cui mente non va al di la di quello che succede nel bar sotto casa o sull'isola dei famosi, questi tipo di studio presuppongono che la ricerca di informazioni prosegua per tutta la vita o quasi.

gtr84
13-09-2007, 14:17
(..cut..)
2) In merito alla parte di cultura generale dei test, gli studenti dei suddetti corsi di laurea avranno a che fare con la salute delle persone, il che presuppone che debbano anche trattare con gente di ogni tipo, rassicurandola e sapendosi esprimere con correttezza; ricordo sempre una frase di mio padre, ingegnere, che racconta di come un suo professore bocciasse chiunque commettesse errori grammaticali, ortografici o di sintassi durante gli esami, sostenendo che un ingegnere avrebbe avuto a che fare con situazioni in cui esprimersi con correttezza e chiarezza è una necessità assoluta: nella gestione di un impianto industriale non è concepibile il minimo fraintendimento riguardo a questioni tecniche, lascereste nelle mani di un ingegnere con scarse capacità di parola (e drammaticamente ce ne sono) il controllo di un petrolchimico? Potrebbe essere il migliore degli ingegneri, sul piano tecnico, ma rischiare comunque che i suoi ordini siano interpretati in modo errato. Lo stesso si può applicare, secondo me, ai medici.



Sono d'accordissimo, soprattutto su questo punto.

Froze
13-09-2007, 14:22
2) In merito alla parte di cultura generale dei test, gli studenti dei suddetti corsi di laurea avranno a che fare con la salute delle persone, il che presuppone che debbano anche trattare con gente di ogni tipo, rassicurandola e sapendosi esprimere con correttezza; ricordo sempre una frase di mio padre, ingegnere, che racconta di come un suo professore bocciasse chiunque commettesse errori grammaticali, ortografici o di sintassi durante gli esami, sostenendo che un ingegnere avrebbe avuto a che fare con situazioni in cui esprimersi con correttezza e chiarezza è una necessità assoluta: nella gestione di un impianto industriale non è concepibile il minimo fraintendimento riguardo a questioni tecniche, lascereste nelle mani di un ingegnere con scarse capacità di parola (e drammaticamente ce ne sono) il controllo di un petrolchimico? Potrebbe essere il migliore degli ingegneri, sul piano tecnico, ma rischiare comunque che i suoi ordini siano interpretati in modo errato. Lo stesso si può applicare, secondo me, ai medici.
pienamente d'accordo su questo punto, pero' lo estenderei a tutti i laureati.
e' inconcepibile (per me) che chi ha speso 15/20 anni di vita a studiare non sappia esprimersi correttamente in italiano (e purtroppo ce ne sono tantissimi...)