View Full Version : Confindustria: «Espellere chi paga il pizzo». Artioli: «Serve l'esercito»
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/09_Settembre/01/confindustria_pizzo.shtml
L'imprenditore minacciato scrive e Napolitano. Artioli: «Serve l'esercito»
Confindustria: «Espellere chi paga il pizzo»
Gli imprenditori che accettano le regole del racket saranno cacciati. La norma entrerà nel nuovo codice etico degli industriali
CALTANISSETTA - Gli imprenditori che non si ribellano al racket delle estorsioni pagando il pizzo e che in qualunque forma «collaboreranno» con la mafia saranno espulsi da Confindustria. È quanto prevede una norma stabilita dal direttivo regionale dell'associazione degli industriali siciliani, riunito a Caltanissetta dopo le intimidazioni e le minacce al presidente dell'Ance a Catania, Andrea Vecchio, e al presidente della Camera di Commercio e della Piccola industria a Caltanissetta, Marco Venturi. La norma sarà inserita nel codice etico già adottato da Confindustria a livello nazionale, dopo il via libera della giunta siciliana dell'associazione che si riunirà nei prossimi giorni. Chi violerà la norma sarà sanzionato, in base alle disposizioni del codice, sino all'espulsione.
LO SFOGO DI VECCHIO - «Mi sono sovra esposto, ma non voglio diventare un bersaglio, anche le pallottole non possono uccidermi perché le mie idee non moriranno mai». Lo ha detto Andrea Vecchio, imprenditore catanese che ha subito quattro intimidazioni in quattro giorni. Attorno all'imprenditore si è stretta Confindustria Sicilia, che ha chiamato a raccolta tutti i suoi dirigenti a Caltanissetta. Alla riunione partecipa su mandato del presidente Luca Cordero di Montezemolo, il vice presidente nazionale di Confindustria Ettore Artioli.
LETTERA A NAPOLITANO E PRODI - «Lo Stato reagisca». In una lettera indirizzata al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e al premier, Romano Prodi, l'imprenditore Andrea Vecchio, destinatario di quattro intimidazioni e attentati incendiari, chiede allo Stato di non lasciarlo solo nella sua ostinata resistenza alla criminalità organizzata. «Così non si può vivere», scrive con amarezza nella missiva resa nota nel corso della riunione di Confindustria a Caltanissetta. «Non siamo noi imprenditori a essere attaccati - aggiunge Vecchio - ma lo Stato, quello stesso Stato che non è in grado di assicurare l'ordinato svolgersi della vita e dell'attività quotidiane. Non vogliamo essere eroi, ma protagonisti vivi».
ARTIOLI: SERVE L'ESERCITO - «A questo punto è opportuno l'intervento dell'esercito. Una riproposizione dei Vespri siciliani per difendere anche quanti tra gli imprenditori vogliono continuare a lavorare, rifiutando ogni condizionamento e respingendo con coraggio intimidazioni di ogni sorta». La proposta choc arriva dal vice presidente di Confidustria, Ettore Artioli. «Mi sono già recato al ministero della Difesa - ha aggiunto il numero due di viale dell'Astronomia - per ragionare sul da farsi. Ma la strada più concreta ed efficace nell'immediato appare essere quella dell'intervento dell'esercito. Sarebbe un segnale fortissimo».
MASTELLA - L’ipotesi di inviare l’esercito in Sicilia per contrastare la criminalità organizzata «è una discussione ricorrente nelle aree dove c’è maggior incidenza - ha detto Clemente Mastella, ministro della Giustizia - Il problema non è solo per la Sicilia, ma anche per la Campania e la Calabria, se ne discute ma per ora non c’è una risposta affermativa. Martedì - ha aggiunto - incontrerò il presidente del Consiglio e ci saranno in cantiere alcune iniziative che spero siano assecondate dal Parlamento al di là delle distinzioni tra le parti politiche».
LA DIFESA NICCHIA - «Io credo che la decisione assunta oggi da Confindustria Sicilia di espellere gli imprenditori compiacenti e quelli che pagano il pizzo sia molto più importante e utile dell'invio dell'esercito, che è chiamato a svolgere altre funzioni». Lo afferma Andrea Armaro, portavoce del ministro della Difesa Arturo Parisi. «Le forze di polizia sono sufficientemente presenti, quel che manca semmai è quell'humus sociale che oggi Confindustria Sicilia con la delibera approvata si ripropone di ricreare».
DI PIETRO, PUNIRE ANCHE CHI PAGA TANGENTI - Dopo la decisione degli industriali siciliani il ministro Antonio DI Pietro rilancia e chiede di prevedere l'espulsione per chi paga le tangenti. Penalizzare chi accetta le regole del pizzo «è un atto di coraggio e grande impegno civile. Sarebbe ancora più giusto, però, se ad essere espulsi fossero anche coloro che pagano le tangenti». ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture. «Il provvedimento assunto dal direttivo siciliano di Confindustria prosegue Di Pietro- merita rispetto, oltre che attenzione; e induce magistratura e gli organi competenti a dare risposte chiare. Se gli imprenditori, però, vogliono mandare un messaggio di discontinuità rispetto alle logiche del malaffare dovrebbero anche prevedere l'espulsione per chi paga le tangenti. Uno dei mali peggiori per l'economia del Paese e per la stessa politica è proprio il reato di corruzione che, a differenza del pizzo, prevede due soggetti egualmente colpevoli: chi prende la tangente e chi la paga».
01 settembre 2007
Finalmente Confindustria comincia a muoversi nella giusta direzione dopo le raccomandazioni di Forgione:
http://it.youtube.com/watch?v=qdrzQEFIkBo
Vedremo però se avranno davvero il coraggio di espellerli, a cominciare dagli imprenditori già condannati per mafia, non basta naturalmente modificare il codice etico.
Quando cominceranno invece i partiti ad espellere i politici che "in qualunque forma" collaborano con la mafia? Io sono molto pessimista.
http://notizie.alice.it/notizie/economia/2007/09_settembre/01/mafia_confindustria_espulso_chi_paga_il_pizzo_e_non_denuncia,13072874.html?pmk=nothpeco
Roma, 1 set. (Apcom) - La Giunta di Confindustria Sicilia integrerà il Codice etico nazionale di Confindustria con l'impegno per gli associati di non avere rapporti con la mafia, di non pagare il pizzo, di collaborare con le forze dell'ordine e di denunciare gli estortori, e prevedendo sanzioni fino all'espulsione per chi violerà il principio dell'incompatibilità fra collusione con la criminalità organizzata e adesione a Confindustria. Il modello potrà essere mutuato da altre Confindustrie regionali. E' la decisione del direttivo di Confindustria Sicilia, riunitosi oggi in seduta straordinaria a Caltanissetta sotto la presidenza di Ivan Lo Bello, in risposta ai gravi attentati al presidente dell'Ance Catania Andrea Vecchio e al presidente della Piccola industria di Caltanissetta e presidente della Camera di commercio nissena Marco Venturi.
Lo Bello, si legge in una nota, ha spiegato che "le cosche sanno che Venturi e Vecchio sono due imprenditori che non si arrendono. Per cui c'è una seconda chiave di lettura di tali atti violenti: una forte minaccia al sistema confindustriale che in Sicilia sta cambiando, sta rinnovando e rafforzando la strategia per la legalità. Ciò evidentemente da fastidio perché rischiamo di incidere pesantemente sui bilanci del racket delle estorsioni. Noi sosteniamo - ha aggiunto Lo Bello - che lo Stato ha fatto la sua parte e che chi non denuncia gli estortori finisce per diventarne complice. Dobbiamo fare in modo che sempre più imprenditori si ribellino affinché i casi di Vecchio e Venturi non restino isolati atti di coraggio civile che richiedono un altissimo prezzo da pagare".
"Tutta Confindustria - ha riferito il vicepresidente nazionale di Confindustria Ettore Artioli - è compatta attorno all'emergenza siciliana come già avvenuto in Calabria e in Campania. Il presidente Luca di Montezemolo, nel corso di una lunga telefonata con il ministro dell'Interno Giuliano Amato, ha assicurato l'impegno dell'organizzazione a sostegno delle imprese in Sicilia, affinché gli industriali tengano dritta la schiena e le denunce siano sempre più compatte e collettive. Il ministro Amato ha assicurato a Montezemolo che saranno adottate tutte le misure necessarie a garantire la tutela del mondo imprenditoriale e a reperire le risorse finanziarie per potenziare con uomini e mezzi l'azione di contrasto al racket".
Nel Direttivo molti interventi hanno ribadito la necessità di garantire una adeguata protezione a chi denuncia e alle sue aziende e la certezza della pena per i ricattatori che vengono arrestati. Durante la riunione il ministro per l'Attuazione del programma, Giulio Santagata, anche a nome del premier Romano Prodi, ha telefonato al presidente Lo Bello per esprimere la solidarietà del governo agli imprenditori e la totale attenzione alla grave situazione determinatasi in Sicilia.
LotharInt
02-09-2007, 00:24
beh che dire , parole sacrosante, fosse per me invierei l'esercito anche domani, preferisco la legge marziale e il coprifuoco alle estorsioni, all'omertà e ad una finta libertà.
F1R3BL4D3
02-09-2007, 01:12
Quando cominceranno invece i partiti ad espellere i politici che "in qualunque forma" collaborano con la mafia? Io sono molto pessimista.
Difficile espellere i capi gruppo! Sopratutto quando agli elettori non interessa quella parte della loro vita. :)
decisione idiota.... se uno paga il pizzo è perchè viene ricattato, e non si sente protetto dalo stato... quindi per ripicca confindustria lo caccia? wow, che solitdarietà.... cornuti e mazziati... :muro: :muro:
decisione idiota.... se uno paga il pizzo è perchè viene ricattato, e non si sente protetto dalo stato... quindi per ripicca confindustria lo caccia? wow, che solitdarietà.... cornuti e mazziati... :muro: :muro:
Saranno espulsi naturalmente anche i collusi con la mafia, non solo chi paga il pizzo e non denuncia o non collabora con le forze dell'ordine. Sono poi previste sanzioni fino all'espulsione nei casi più gravi. Lo hanno fatto in modo tale che altri imprenditori siciliani seguano l'esempio di Vecchio e di Venturi.
E' stata comunque ribadita la necessità che sia garantita adeguata protezione da parte dello Stato a chi denuncia; Artioli ha chiesto persino l'invio dell'esercito.
Si tratta comunque solo di una modifica del codice etico; staremo a vedere se avranno davvero il coraggio di espellere gli associati, in primo luogo quelli già condannati per mafia.
Roma, 1 set. (Apcom) - La Giunta di Confindustria Sicilia integrerà il Codice etico nazionale di Confindustria con l'impegno per gli associati di non avere rapporti con la mafia, di non pagare il pizzo, di collaborare con le forze dell'ordine e di denunciare gli estortori, e prevedendo sanzioni fino all'espulsione per chi violerà il principio dell'incompatibilità fra collusione con la criminalità organizzata e adesione a Confindustria.
mah,paradossalmente dissento da tale decisione.Ora i commercianti non solo dovranno pagare il pizzo,ma rimarranno anche senza l'appoggio di confindustria.E anche se decidessero di non pagare il pizzo e la mafia distrugge loro l'attività,chi gliela ricostruisce?Confindustria?Non credo così si risolva il problema
dantes76
03-09-2007, 10:19
servono leggi....
servono leggi....
esatto.*
mah,paradossalmente dissento da tale decisione.Ora i commercianti non solo dovranno pagare il pizzo,ma rimarranno anche senza l'appoggio di confindustria.
i commercianti fanno capo a confcommercio/confesercenti, non a confindustria ;)
comunque l'esercito non serve a molto. quando ho fatto il militare il mio battaglione fu inviato a palermo per l'operazione "vespri siciliani" e l'unica cosa che facevano era la guardia a punti "strategici" (facevano la guardia alla via in cui abitava un giudice, ad alcune sedi istituzionali, ad un paio di tombe in un cimitero...)
e fatto cosi' non ne vedo assolutamente l'utilita'...
stbarlet
03-09-2007, 11:19
servono leggi....
serve volontà..
dantes76
03-09-2007, 11:29
serve volontà..
la volonta' la condisci con l'insalata, quando i criminali non sono colpiti, non tanto perche innocenti, ma perche la legge e' garantista...
dantes76
03-09-2007, 11:30
i commercianti fanno capo a confcommercio/confesercenti, non a confindustria ;)
comunque l'esercito non serve a molto. quando ho fatto il militare il mio battaglione fu inviato a palermo per l'operazione "vespri siciliani" e l'unica cosa che facevano era la guardia a punti "strategici" (facevano la guardia alla via in cui abitava un giudice, ad alcune sedi istituzionali, ad un paio di tombe in un cimitero...)
e fatto cosi' non ne vedo assolutamente l'utilita'...
piu che a molto, non serve a un cazzo!!
perche siamo punto e a capo? propio perche l'esercito non e' servito a niente,
Che bella l'Italia....
Da una parte la mafia che ti minaccia (e lo fà veramente) di distruggerti la famiglia/azienda o ucciderti, dall'altra lo stato che non fa niente (a parte colludere con la mafia NDR) per difendere i cittadini onesti e ora confindustria che minaccia di buttare fuori (e un bel chissenefrega davanti alla possibilità di perdere figli/mogli/genitori ecc...) chi ACCETTA di pagare il pizzo come se lo facesse volontariamente e di buon grado...
Evviva evviva evviva........
sbomberino
03-09-2007, 11:45
ora avranno un motivo in più per non denunciare i mafiosi...
Che bella l'Italia....
Da una parte la mafia che ti minaccia (e lo fà veramente) di distruggerti la famiglia/azienda o ucciderti, dall'altra lo stato che non fa niente (a parte colludere con la mafia NDR) per difendere i cittadini onesti e ora confindustria che minaccia di buttare fuori (e un bel chissenefrega davanti alla possibilità di perdere figli/mogli/genitori ecc...) chi ACCETTA di pagare il pizzo come se lo facesse volontariamente e di buon grado...
Evviva evviva evviva........
come se a pagare il pizzo ci fosse un rendiconto per gli estorti.
ora avranno un motivo in più per non denunciare i mafiosi...
bingo...
stbarlet
03-09-2007, 12:16
la volonta' la condisci con l'insalata, quando i criminali non sono colpiti, non tanto perche innocenti, ma perche la legge e' garantista...
volontà intesa come volontà di voler colpire la mafia.. da sotto ma soprattutto da sopra
dantes76
03-09-2007, 12:19
volontà intesa come volontà di voler colpire la mafia.. da sotto ma soprattutto da sopra
ah be... allora campa cavallo :D
dantes76
03-09-2007, 12:24
Il pizzo e Confindustria
Prodi ha dichiarato che la decisione di espellere da Confindustria gli imprenditori che pagano il pizzo è: “Un bellissimo esempio”. Molti altri si sono dichiarati a favore.
Io credo che sia invece un grosso errore.
Espellere chi è soggetto a estorsione da parte della mafia senza rimuovere prima le cause, senza riportare sotto il controllo dello Stato intere aree in cui la criminalità la fa da padrona è un controsenso.
Si confondono le cause con gli effetti e si agisce solo su questi ultimi. I lavavetri si combattono impedendo l’ingresso ai clandestini in Italia e rendendo realmente esecutiva l’espulsione, non criminalizzando chi lava i vetri di un’automobile.
Lo stesso vale per chi paga il pizzo. Vanno eliminate le cause, anche politiche, che determinano la forza della mafia prima di chiedere il conto a chi ne è vittima. Al posto degli imprenditori che pagano il pizzo vanno espulsi gli imprenditori che con la mafia fanno affari, in Sicilia come al Nord, e che alla mafia devono le loro fortune.
Vanno altresì espulsi gli amministratori della Pubblica amministrazione siciliana con dimostrate relazioni con esponenti della mafia. E per finire vanno cacciati da Confindustria gli imprenditori condannati in via definitiva per reati come corruzione, tangenti, falso in bilancio ed evasione fiscale. Quando Luca Cordero di Montezemolo ne proporrà l’espulsione mi congratulerò con lui.
http://www.antoniodipietro.com/2007/09/il_pizzo_e_confindustria.html
1
Nevermind
03-09-2007, 12:47
Ridicoli rimarranno da soli.
Meglio essere espulsi che uccisi, ovviamente.
Nevermind
03-09-2007, 12:52
come se a pagare il pizzo ci fosse un rendiconto per gli estorti.
ESatto la mafia ti estorce denaro e lo stato che fa? invece di aiutarti ti tratta come un fuorilegge e ti punisce.
Geniale!!!! da dove partoriscono certe cazzate veramente non lo capisco.
piu che a molto, non serve a un cazzo!!
perche siamo punto e a capo? propio perche l'esercito non e' servito a niente,
L'esercito serviva a liberare da compiti banali le forze di polizia per impiegarle meglio nell'investigazione.
perchè tenere una persona con esperienza a far da piantone a un portone quando son in grado di farlo anche dei militari di leva?
ESatto la mafia ti estorce denaro e lo stato che fa? invece di aiutarti ti tratta come un fuorilegge e ti punisce.
Confindustria non è lo stato (per fortuna) ma un'associazione di privati cittadini.
Detto questo son anch'io concorde sul fatto che l'espulsione per chi paga il pizzo è assurda anche se si può pensare che ci siano persone che lo fanno per interesse per riuscir ad ottener affari migliori rispetto ai concorrenti.
Di sicuro è giusta l'espulsione accertata la collusione con la mafia.
Nevermind
03-09-2007, 12:59
ora avranno un motivo in più per non denunciare i mafiosi...
Ovvio, così si aiutano i mafiosi con l'ennesima legge pro-mafia. E poi c'è chi insinua che la mafia sia al governo.....chissà perchè.:rolleyes:
Nevermind
03-09-2007, 13:02
...
Confindustria non è lo stato (per fortuna) ma un'associazione di privati cittadini.
Detto questo son anch'io concorde sul fatto che l'espulsione per chi paga il pizzo è assurda anche se si può pensare che ci siano persone che lo fanno per interesse per riuscir ad ottener affari migliori rispetto ai concorrenti.
Di sicuro è giusta l'espulsione accertata la collusione con la mafia.
Confindustria in pratica è politica al 99%.
Che poi ci siano persone che con la Mafia ci fanno affari è certo....ma anche in questo caso tu avresti il coraggio di negare una partnership ai mafiosi??? Io non penso....
Il procuratore aggiunto di Palermo: come possono ribellarsi i siciliani se vedono che i loro eletti fanno carriera grazie ai boss mafiosi?
Il pm Morvillo: e ora tocca ai politici lascino il posto se hanno rapporti sospetti
FABRIZIO LENTINI
PALERMO — «Gli industriali stanno facendo la loro parte. Ora tocca ai politici». Alfredo Morvillo, procuratore aggiunto a Palermo dove coordina le indagini sulla mafia del quartiere San Lorenzo, il regno del superboss Salvatore Lo Piccolo, elogia Confindustria che annuncia l'espulsione di chi paga il pizzo. E rilancia. Nella regione governata da Salvatore Cuffaro, sotto processo per favoreggiamento a Cosa nostra, dice parole che faranno fischiare le orecchie al ras dell'Udc impegnato in questi giorni, sandali ai piedi e coppola bianca in testa, nel cammino di Santiago de Compostela. Ma non solo a lui. «L'iniziativa di Confindustria contiene un importante messaggio di portata generale — sostiene il magistrato, fratello di Francesca Morvillo che saltò in aria quindici anni fa col marito Giovanni Falcone — prendano esempio coloro che occupano posti di grande responsabilità nella gestione politica in terra di mafia».
Cosa dovrebbero fare? Autoespellersi?
«È necessario che si creino le condizioni affinchè coloro che risultino avere avuto contatti non trasparenti con ambienti mafiosi vengano invitati a tornare ciascuno al proprio precedente lavoro. Cedendo il posto a chi è sempre stato immune da contaminazioni di questo genere».
Difficile che i partiti accettino. La risposta da garantisti di solito è: se non c'è una condanna...
«Ma non esiste solo la responsabilità penale. Da tante inchieste giudiziarie sono emersi rapporti ambigui, vicinanze poco chiare tra politici ed esponenti di Cosa nostra: magari quei processi si sono conclusi con assoluzioni o archiviazioni. Le relazioni pericolose però sono state accertate».
Cosa intende? Incontri, amicizie, richieste di voti?
«Certo. Stia a sentire: questi signori rappresentano nei palazzi del potere la povera gente che li ha eletti, quella che vive e lavora a contatto con le pressioni della mafia. Come pensa che i siciliani possano trovare il coraggio di denunciare e ribellarsi se vedono che i loro eletti, grazie ai rapporti con i boss, fanno carriera?».
Insomma, che cosa propone? Un codice di autodisciplina?
«Non credo molto all'autoregolamentazione della politica, perché quasi sempre lascia troppo spazio alla discrezionalità dei dirigenti di partito. L'ideale sarebbe una legge che avesse efficacia cogente per tutti».
Ci crede davvero?
«No, capisco che un provvedimento del genere non lo accetterebbe nessuno, da destra a sinistra».
E allora?
«Guardi, l'iniziativa di Confindustria ha una valenza di carattere generale. Lancia un messaggio simbolico forte, quasi provocatorio, un indirizzo di moralizzazione che va raccolto da tutti. Gli imprenditori ci fanno sapere che non vogliono venire a patti con la mafia. Ora devono essere i politici a dire: "Non ci stiamo neanche noi". Con atti concreti».
Senza aspettare un rinvio a giudizio o una condanna?
«Non può essere il giudice penale a fare pulizia. Voglio essere più chiaro: non auspico la galera per tutti gli uomini delle istituzioni amici dei mafiosi».
Le basta che escano dal Palazzo...
«Devono essere i partiti a metterli da parte. Niente carcere, è sufficiente che se ne tornino al proprio lavoro e lascino spazio ad altri soggetti che abbiano le loro stesse idee politiche ma siano puliti».
la Repubblica
03-09-2007
http://img529.imageshack.us/img529/1107/morvillotk9.th.png (http://img529.imageshack.us/my.php?image=morvillotk9.png)
ora avranno un motivo in più per non denunciare i mafiosi...
bingo...
Solo chi paga il pizzo e non denuncia l'estorsione sarà espulso.
La denuncia di pagare il pizzo non comporterà l'espulsione. Sarebbe davvero il colmo sbattere fuori chi ha trovato il coraggio di denunciare i mafiosi.
La decisione del direttivo siciliano, come affermato dallo stesso Presidente Lo Bello, mira a far sì che sempre più imprenditori si ribellino e seguano l'esempio di Vecchio e Venturi.
Roma, 1 set. (Apcom) - La Giunta di Confindustria Sicilia integrerà il Codice etico nazionale di Confindustria con l'impegno per gli associati di non avere rapporti con la mafia, di non pagare il pizzo, di collaborare con le forze dell'ordine e di denunciare gli estortori, e prevedendo sanzioni fino all'espulsione per chi violerà il principio dell'incompatibilità fra collusione con la criminalità organizzata e adesione a Confindustria.
Invece di espellerli dovrebbero sostenerli economicamente
stbarlet
03-09-2007, 14:39
Invece di espellerli dovrebbero sostenerli economicamente
massi, perchè non darli direttamente alla mafia, almeno stanno buoni
Nevermind
03-09-2007, 15:42
Solo chi paga il pizzo e non denuncia l'estorsione sarà espulso.
La denuncia di pagare il pizzo non comporterà l'espulsione. Sarebbe davvero il colmo sbattere fuori chi ha trovato il coraggio di denunciare i mafiosi.
La decisione del direttivo siciliano, come affermato dallo stesso Presidente Lo Bello, mira a far sì che sempre più imprenditori si ribellino e seguano l'esempio di Vecchio e Venturi.
Cosa cambia? secondo te chi non denuncia per cosa lo fa? Si fa presto a dire "denuncia" in un paese in cui lo stato vale 0 e la mafia regna sovrana.
Solo chi paga il pizzo e non denuncia l'estorsione sarà espulso.
La denuncia di pagare il pizzo non comporterà l'espulsione. Sarebbe davvero il colmo sbattere fuori chi ha trovato il coraggio di denunciare i mafiosi.
La decisione del direttivo siciliano, come affermato dallo stesso Presidente Lo Bello, mira a far sì che sempre più imprenditori si ribellino e seguano l'esempio di Vecchio e Venturi.
:mbe:
perdona il mio scetticismo, ma chi espellerà confindustria? hanno la palla di vetro per sapere chi non denuncia oppure a chi paga e non denuncia gli spuntano le macchie sulla faccia in modo da essere facilmente riconoscibile?
ci rendiamo conto della inutilità dell'iniziativa allo scopo di combattere la mafia?
e poi...l'esercito: la reazione di chi non sa che pesci prendere. la lotta alla mafia passa per la cultura e per la giustizia. condite con un pizzico di furbizia e tanta onestà.
cultura, giustizia, intelligenza e onestà.....al momento in Italia sono reperibili come i fiori nel deserto di Atacama.:rolleyes:
Cosa cambia? secondo te chi non denuncia per cosa lo fa? Si fa presto a dire "denuncia" in un paese in cui lo stato vale 0 e la mafia regna sovrana.
Chi avrà il coraggio di denunciare l'estorsione non sarà sanzionato da Confindustria oppure espulso. E' quello che prevede la modifica al codice etico decisa dal direttivo siciliano, tutto qui. Solo chi è colluso con la mafia oppure non denuncia o non collabora con la giustizia potrà essere espulso. Non si ha, quindi, un motivo in più per non denunciare.
E' lo stesso Presidente Lo Bello ad affermare che la decisione del direttivo siciliano mira a far sì che sempre più imprenditori si ribellino e seguano l'esempio di Vecchio e Venturi oltre a ribadire la necessità di un'adeguata protezione, tanto da spingere Artioli a chiedere l'invio dell'esercito.
:mbe:
perdona il mio scetticismo, ma chi espellerà confindustria? hanno la palla di vetro per sapere chi non denuncia oppure a chi paga e non denuncia gli spuntano le macchie sulla faccia in modo da essere facilmente riconoscibile?
Confindustria dovrà espellere in primo luogo gli imprenditori già condannati per mafia. Quelli che pagano il pizzo e non denunciano o non collaborano con le forze dell'ordine verranno alla luce naturalmente in sede giudiziaria. Non è detto poi che vengano espulsi, possono essere anche destinatari di sanzioni minori.
Comunque, ripeto, si tratta solo di una modifica del codice etico. Vedremo se avranno davvero il coraggio di espellerli, a cominciare dagli associati collusi.
ci rendiamo conto della inutilità dell'iniziativa allo scopo di combattere la mafia?
La mafia, ovviamente, non si vince modificando un codice etico di un'associazione imprenditoriale. Manca da sempre la volontà da parte dello Stato di condurre fino in fondo un'efficace lotta contro la criminalità organizzata. Come è noto, i legami tra mafia e politica in Italia sono molteplici. Dovrebbero essere i partiti per primi ad allontanare dalla vita politica non solo i condannati, ma anche coloro che, anche se assolti, hanno avuto continue frequentazioni mafiose (Gaspare Giudice, Nino Mormino, Saverio Romano, Vladimiro Crisafulli,....). Ma su questo, ripeto, sono molto pessimista. Leonardo Sciascia diceva che lo Stato non può fare la guerra alla mafia perchè non può processare se stesso.
Non è comunque del tutto inutile sancire l'incompatibilità tra collusione con la mafia e attività imprenditoriale. Quanto a chi paga il pizzo, sono d'accordo che sono solo vittime e difficilmente si ha il coraggio di ribellarsi soprattutto quando lo Stato è assente, ma vorrei ricordare che, come peraltro scrivono Abbate e Gomez nel loro libro "I complici", il pizzo con il tempo si è trasformato, assumendo sempre più il significato di controprestazione ai "servizi" che la mafia assicura nel territorio e che alcuni imprenditori accettano ben volentieri, dal momento che assicurano loro vantaggi concorrenziali (accesso privilegiato alle forniture e a costi più bassi, trasporti più economici, ecc...).
"Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità"
http://www.addiopizzo.org/
Confindustria dovrà espellere in primo luogo gli imprenditori già condannati per mafia. Quelli che pagano il pizzo e non denunciano o non collaborano con le forze dell'ordine verranno alla luce naturalmente in sede giudiziaria. Non è detto poi che vengano espulsi, possono essere anche destinatari di sanzioni minori.
Comunque, ripeto, si tratta solo di una modifica del codice etico. Vedremo se avranno davvero il coraggio di espellerli, a cominciare dagli associati collusi.
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La mafia, ovviamente, non si vince modificando un codice etico di un'associazione imprenditoriale. Manca da sempre la volontà da parte dello Stato di condurre fino in fondo un'efficace lotta contro la criminalità organizzata. Come è noto, i legami tra mafia e politica in Italia sono molteplici. Dovrebbero essere i partiti per primi ad allontanare dalla vita politica non solo i condannati, ma anche coloro che, anche se assolti, hanno avuto continue frequentazioni mafiose (Gaspare Giudice, Nino Mormino, Saverio Romano, Vladimiro Crisafulli,....). Ma su questo, ripeto, sono molto pessimista. Leonardo Sciascia diceva che lo Stato non può fare la guerra alla mafia perchè non può processare se stesso.
Non è comunque del tutto inutile sancire l'incompatibilità tra collusione con la mafia e attività imprenditoriale. Quanto a chi paga il pizzo, sono d'accordo che sono solo vittime e difficilmente si ha il coraggio di ribellarsi soprattutto quando lo Stato è assente, ma vorrei ricordare che, come peraltro scrivono Abbate e Gomez nel loro libro "I complici", il pizzo con il tempo si è trasformato, assumendo sempre più il significato di controprestazione ai "servizi" che la mafia assicura nel territorio e che alcuni imprenditori accettano ben volentieri, dal momento che assicurano loro vantaggi concorrenziali (accesso privilegiato alle forniture e a costi più bassi, trasporti più economici, ecc...).
siamo d'accordo, ma resta il fatto che questi provvedimenti vengono spacciati per "lotta alla mafia". finchè la mafia non verrà affrontata in quanto alternativa di uno stato carente saranno tutte chiacchiere per dare la senzazione, ai meno consapevoli, che si stia facendo qualcosa di concreto. quando in realtà le cose concrete vengono fatte per favorire la mafia, da questa classe politica.
"Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità"
http://www.addiopizzo.org/
grande il lavoro di addiopizzo...la cosa più concreta che si sia fatta contro il pizzo è l'adesione degli esercizi commerciali all'iniziativa "pizzo-free", una lotta sul terreno della mafia: offrire alla gente un discriminante che possa favorire la cultura della legalità.
però...
è mai possibile che, quando si pagano tasse su tasse, per liberarsi dal giogo della mafia si debba rischiare la pelle?
ciò di cui non ci si accorge è che al sud molto spesso la gente preferisce evadere le tasse regolari per pagare una certa quota alla mafia e vivere tranquillo, piuttosto che opporsi a questo sistema con le sue esigue forze.
Invece di espellerli dovrebbero sostenerli economicamente
Ma si, stipendiamo i mafiosi dai... Facciamogli fare anche un partito no? Ovviamente di centro dato che a sinistra ci sono i comunisti e a destra i fascisti ma soprattutto dato che rapporti più loschi ce li hanno proprio nel centro
http://img529.imageshack.us/img529/1107/morvillotk9.th.png (http://img529.imageshack.us/my.php?image=morvillotk9.png)
http://www.writespirit.net/authors/martin_luther_king/ml-king
«È necessario che si creino le condizioni affinchè coloro che risultino avere avuto contatti non trasparenti con ambienti mafiosi vengano invitati a tornare ciascuno al proprio precedente lavoro. Cedendo il posto a chi è sempre stato immune da contaminazioni di questo genere».
Solo chi paga il pizzo e non denuncia l'estorsione sarà espulso.
La denuncia di pagare il pizzo non comporterà l'espulsione. Sarebbe davvero il colmo sbattere fuori chi ha trovato il coraggio di denunciare i mafiosi.
La decisione del direttivo siciliano, come affermato dallo stesso Presidente Lo Bello, mira a far sì che sempre più imprenditori si ribellino e seguano l'esempio di Vecchio e Venturi.
si però,non voglio vedere il meccanico con con 2 dipendenti sbattuto fuori dalla confindustria,ma la barilla o la fiat o altre....a smetterla di pagare,altrimenti via a calci in culo...invece ho il presentimento che andrà a finire diversamente.
Chi avrà il coraggio di denunciare l'estorsione non sarà sanzionato da Confindustria oppure espulso. E' quello che prevede la modifica al codice etico decisa dal direttivo siciliano, tutto qui. Solo chi è colluso con la mafia oppure non denuncia o non collabora con la giustizia potrà essere espulso. Non si ha, quindi, un motivo in più per non denunciare.
E' lo stesso Presidente Lo Bello ad affermare che la decisione del direttivo siciliano mira a far sì che sempre più imprenditori si ribellino e seguano l'esempio di Vecchio e Venturi oltre a ribadire la necessità di un'adeguata protezione, tanto da spingere Artioli a chiedere l'invio dell'esercito.
Confindustria dovrà espellere in primo luogo gli imprenditori già condannati per mafia. Quelli che pagano il pizzo e non denunciano o non collaborano con le forze dell'ordine verranno alla luce naturalmente in sede giudiziaria. Non è detto poi che vengano espulsi, possono essere anche destinatari di sanzioni minori.
Comunque, ripeto, si tratta solo di una modifica del codice etico. Vedremo se avranno davvero il coraggio di espellerli, a cominciare dagli associati collusi.
La mafia, ovviamente, non si vince modificando un codice etico di un'associazione imprenditoriale. Manca da sempre la volontà da parte dello Stato di condurre fino in fondo un'efficace lotta contro la criminalità organizzata. Come è noto, i legami tra mafia e politica in Italia sono molteplici. Dovrebbero essere i partiti per primi ad allontanare dalla vita politica non solo i condannati, ma anche coloro che, anche se assolti, hanno avuto continue frequentazioni mafiose (Gaspare Giudice, Nino Mormino, Saverio Romano, Vladimiro Crisafulli,....). Ma su questo, ripeto, sono molto pessimista. Leonardo Sciascia diceva che lo Stato non può fare la guerra alla mafia perchè non può processare se stesso.
Non è comunque del tutto inutile sancire l'incompatibilità tra collusione con la mafia e attività imprenditoriale. Quanto a chi paga il pizzo, sono d'accordo che sono solo vittime e difficilmente si ha il coraggio di ribellarsi soprattutto quando lo Stato è assente, ma vorrei ricordare che, come peraltro scrivono Abbate e Gomez nel loro libro "I complici", il pizzo con il tempo si è trasformato, assumendo sempre più il significato di controprestazione ai "servizi" che la mafia assicura nel territorio e che alcuni imprenditori accettano ben volentieri, dal momento che assicurano loro vantaggi concorrenziali (accesso privilegiato alle forniture e a costi più bassi, trasporti più economici, ecc...).
ecco dove sta la differenza sostanziale...
grande il lavoro di addiopizzo...la cosa più concreta che si sia fatta contro il pizzo è l'adesione degli esercizi commerciali all'iniziativa "pizzo-free", una lotta sul terreno della mafia: offrire alla gente un discriminante che possa favorire la cultura della legalità.
però...
è mai possibile che, quando si pagano tasse su tasse, per liberarsi dal giogo della mafia si debba rischiare la pelle?
ciò di cui non ci si accorge è che al sud molto spesso la gente preferisce evadere le tasse regolari per pagare una certa quota alla mafia e vivere tranquillo, piuttosto che opporsi a questo sistema con le sue esigue forze.
Ricordo che il SINDACO FORZISTA DI PALERMO (Quello dei brogili :asd: ) si è schierato CONTRO addiopizzo NON sottoscrivendo il patto.
Questo è stile.
Ma si, stipendiamo i mafiosi dai... Facciamogli fare anche un partito no? Ovviamente di centro dato che a sinistra ci sono i comunisti e a destra i fascisti ma soprattutto dato che rapporti più loschi ce li hanno proprio nel centro
anche ad estrema destra e loggie nn scherzando :D
Ricordo che il SINDACO FORZISTA DI PALERMO (Quello dei brogili :asd: ) si è schierato CONTRO addiopizzo NON sottoscrivendo il patto.
Questo è stile.
Mi vien da dire che se la gente lo voterà ancora si meritano quello che gli succede. Chi è causa del suo male pianga se stesso...
Invece di pensare all'esercito pensiamo a buttare fuori dal Parlamento tutti i parlamentari condannati.
Ricordo che il SINDACO FORZISTA DI PALERMO (Quello dei brogili :asd: ) si è schierato CONTRO addiopizzo NON sottoscrivendo il patto.
Questo è stile.
più che stile è che questo stato di cose in fondo (ma non troppo) non dispiace.
c'è molto poco da fare.
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