PDA

View Full Version : Editoriale di Scalfari : La questione cattolica in Italia


D.O.S.
06-08-2007, 00:57
Ahi Costantin di quanto mal fu madre
di EUGENIO SCALFARI

Tra le tante questioni che affliggono il nostro paese, insolute da molti anni e alcune risalenti addirittura alla fondazione dello Stato unitario, c'è anche quella cattolica. Probabilmente la più difficile da risolvere.
Personalmente penso anzi che resterà per lungo tempo aperta, almeno per l'arco di anni che riguardano le tre o quattro generazioni a venire. Roma e l'Italia sono luoghi di residenza millenaria della Sede apostolica e perciò si trovano in una situazione anomala rispetto a tutte le altre democrazie occidentali. Se guardiamo agli spazi mediatici che la Santa Sede, il Papa, la Conferenza episcopale hanno nelle televisioni e nei giornali ci rendiamo conto a prima vista che niente di simile accade in Francia, in Germania, in Gran Bretagna, in Olanda, in Scandinavia e neppure nelle cattolicissime Spagna e Portogallo per non parlare degli Usa, del Canada e dell'America Latina dove pure la popolazione cattolica ha raggiunto il livello di maggiore densità.

Da noi le reti ammiraglie di Rai e di Mediaset trasmettono sistematicamente ogni intervento del Papa e dei Vescovi. L'"Angelus" è un appuntamento fisso. Le iniziative e le dichiarazioni dei cattolici politicamente impegnati ingombrano i giornali, il presidente della Repubblica, appena nominato, sente il bisogno di inviare un messaggio di "presentazione" al Pontefice, cui segue a breve distanza la visita ufficiale.
Tutto ciò va evidentemente al di là d'una normale regola di rispetto e dipende dal fatto che in Italia il Vaticano è una potenza politica oltre che religiosa. Ciò spiega anche la dimensione dei finanziamenti e dei privilegi fiscali dei quali gode il Vaticano, la Santa Sede e gli enti ecclesiastici; anche questi senza riscontro alcuno negli altri paesi.

Infine il rapporto di magistero che la gerarchia ecclesiastica esercita sulle istituzioni ovunque vi sia una rappresentanza di cattolici militanti e la funzione di guida politica che di fatto orienta i partiti di ispirazione cattolica e quindi cospicui settori del Parlamento.

La questione cattolica è dunque quella che spiega più d'ogni altra la diversità italiana. Spiega perché noi non saremo mai un "paese normale". Perché una parte rilevante dell'opinione pubblica, della classe politica, dei mezzi di comunicazione, delle stesse istituzioni rappresentative, sono etero-diretti, fanno capo cioè e sono profondamente influenzati da un potere "altro". Quello è il vero potere forte che perdura anche in tempi in cui la secolarizzazione dei costumi ha ridotto i cattolici praticanti ad una minoranza.
"Ahi Costantin, di quanto mal fu madre...".

La questione cattolica ha attraversato varie fasi che non è questa la sede per ripercorrere. Basti dire che si sono alternate fasi di latenza durante le quali sembrava sopita, e di vivace ed aspra riacutizzazione.

Il mezzo secolo della Prima Repubblica, politicamente dominato dalla Democrazia cristiana, fu paradossalmente una fase di latenza. La maggioranza era etero-diretta dal Vaticano e dagli Stati Uniti, il Pci era etero-diretto dall'Unione Sovietica. Entrambi i protagonisti accettavano questo stato di cose, insultandosi sulle piazze e dai pulpiti, ma assicurando, ciascuno per la sua parte, un sostanziale equilibrio. Quando qualcuno sgarrava, veniva prontamente corretto.

Ma la fase attuale non è affatto tranquilla, la questione cattolica si è riacutizzata per varie ragioni, la prima delle quali è l'emergere sulla scena politica dei temi bioetici con tutto ciò che comportano.

La seconda ragione deriva dalla linea assunta da Benedetto XVI che ritiene di spingere il più avanti possibile le forme di protettorato politico-religioso che il Vaticano esercita in Italia, per farne la base di una "reconquista" in altri paesi a cominciare dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Baviera, dall'Austria e da alcuni paesi cattolici dell'America meridionale. Le capacità finanziarie dell'episcopato italiano forniscono munizioni non trascurabili per sostenere questo disegno che ha come obiettivo l'esportazione del modello italiano laddove ne esistano le condizioni di partenza.

A fronte di quest'offensiva le "difese laiche" appaiono deboli e soprattutto scoordinate. Si va da forme d'intransigenza che sfiorano l'anticlericalismo ad aperture dialoganti ma a volte eccessivamente permissive verso i diritti accampati dalla "gerarchia". Infine permane il sostanziale disinteresse della sinistra radicale, che conserva verso il laicismo l'antica diffidenza di togliattiana memoria.

Si direbbe che il solo dato positivo, dal punto di vista laico, sia una più acuta sensibilità autonomistica che ha conquistato una parte dei cattolici impegnati nel centrosinistra. Ma si tratta di autonomia a corrente variabile, oggi rimesso in discussione dalla nascita del Partito democratico e dai vari posizionamenti che essa comporta per i cattolici che ne fanno parte. Con un'avvertenza di non trascurabile peso: secondo recenti sondaggi nell'ultimo decennio i cattolici schierati nel centrosinistra sarebbero discesi dal 42 al 26 per cento. Fenomeno spiegabile poiché gran parte dell'elettorato ex Dc si trasferì fin dal 1994 su Forza Italia; ma che certamente negli ultimi tempi ha accelerato la sua tendenza.

* * *

Un fenomeno degno di interesse è quello del recente associazionismo delle famiglie. Non nuovo, ma fortemente rilanciato e unificato dal "forum" che scelse come organizzatore politico e portavoce Savino Pezzotta, da poco reduce dalla lunga leadership della Cisl e riportato alla ribalta nazionale dal "Family Day" che promosse qualche mese fa in piazza San Giovanni il raduno delle famiglie cattoliche.

Da allora Pezzotta sta lavorando per trasformare il "forum" in un movimento politico. "Non un partito" ha precisato in una recente intervista "ma un quasi-partito; insomma un movimento autonomo che potrà eventualmente appoggiare qualche partito di ispirazione cristiana che si batta per realizzare gli obiettivi delle famiglie. Sia nei valori che sono ad esse intrinseci sia per i concreti sostegni necessari a realizzare quei valori".

L'obiettivo è ambizioso e fa gola ai partiti di impronta cattolica, ma Pezzotta amministra con molta prudenza la sigla di cui è diventato titolare. Dico sigla perché al momento non sappiamo quale sia la sua realtà organizzativa e la sua effettiva spendibilità politica.

Sembra difficile che il nascituro movimento delle famiglie possa praticare una sorta di collateralismo rispetto ai settori cattolici militanti nel Partito democratico: la piazza di San Giovanni non sembrava molto riformista, le voci che l'hanno interpretata battevano soprattutto su rivendicazioni economiche ma non basterà riconoscergliele per acquistarne il consenso e il voto. A torto o a ragione le famiglie e le sigle che le rappresentano ritengono che quanto chiedono sia loro dovuto. Il voto elettorale è un'altra cosa e non sarà Pezzotta a guidarlo. Ancor meno i vari Bindi, Binetti, Bobba nelle loro differenze. Voteranno come a loro piacerà, seguendo altre motivazioni e inclinazioni, influenzate soprattutto dai luoghi in cui vivono e dai ceti sociali e professionali ai quali appartengono.

* * *

Un elemento decisivo della questione cattolica e dell'anomalia che essa rappresenta è costituito dalla dimensione degli interessi economici della Santa Sede e degli enti ecclesiastici, del loro "status" giuridico e addirittura costituzionale (il Trattato del Laterano è stato recepito in blocco con l'articolo 7 della nostra Costituzione) e dei privilegi fiscali, sovvenzioni, immunità che fanno nel loro insieme un sistema di fatto inattaccabile. Basti pensare che la Santa Sede rappresenta il vertice di un'organizzazione religiosa mondiale e fruisce ovviamente d'un insediamento altrettanto mondiale attraverso la presenza dei Vescovi, delle parrocchie, degli Ordini religiosi, delle Missioni. Ma, intrecciata ad essa c'è uno Stato - sia pure in miniatura - che gode d'un tipo di immunità e di poteri propri di uno Stato e quindi di una soggettività diplomatica gestita attraverso i "nunzi" regolarmente accreditati presso tutti gli altri Stati e presso le organizzazioni internazionali.

Questa doppia elica non esiste in nessun'altra delle Chiese cristiane ed è la conseguenza della struttura piramidale di quella cattolica e della base territoriale da cui trasse origine lo Stato vaticano e il potere temporale dei Papi. Non scomoderemo Machiavelli e Guicciardini, Paolo Sarpi e Pietro Giannone per ricordare quali problemi ha sempre creato il potere temporale nella storia della nazione italiana, nell'impossibilità di realizzare l'unità nazionale quando gli altri paesi europei avevano già da secoli raggiunto la loro ed infine lo scarso senso dello Stato che gli italiani hanno avuto da sempre e continuano abbondantemente a dimostrare. Sarebbe storicamente scorretto attribuire unicamente al potere temporale dei Papi questo deficit di maturità civile degli italiani, ma certo esso ne costituisce uno dei principali elementi.

Purtroppo il temporalismo è una tentazione sempre risorgente all'interno della Chiesa; sotto forme diverse assistiamo oggi ad un tentativo di resuscitarlo che si esprime attraverso la presenza politica diretta dell'episcopato nelle materie "sensibili" il cui ventaglio si sta progressivamente ampliando.

Negli scorsi giorni l'atmosfera si è ulteriormente riscaldata a causa di una frase di Prodi che esortava i sacerdoti a sostenere la campagna del governo contro le evasioni fiscali e lamentava lo scarso contributo della Chiesa ad un tema così rilevante.

Credo che Prodi, da buon cattolico, abbia pronunciato quella frase in perfetta buonafede ma, mi permetto di dire, con una dose di sprovveduta ingenuità. Lo Stato non rappresenta un tema importante per i sacerdoti e per la Chiesa. Ancorché i preti e i Vescovi siano cittadini italiani a tutti gli effetti e con tutti i diritti e i doveri dei cittadini italiani, essi sentono di far parte di quel sistema politico-religioso che a causa della sua struttura è totalizzante. La cittadinanza diventa così un fatto marginale e puramente anagrafico; salvo eccezioni individuali, il clero si sente e di fatto risulta una comunità extraterritoriale. Pensare che una delle preoccupazioni di una siffatta comunità sia quella di esortare gli italiani a pagare le tasse è un pensiero peregrino. Li esorta - questo sì - a mettere la barra nella casella che destina l'otto per mille del reddito alla Chiesa. Un miliardo di euro ha fruttato all'episcopato italiano quell'otto per mille nel 2006. Ma esso, come sappiamo, è solo una parte del sostegno dello Stato alla gerarchia, alle diocesi, alle scuole, alle opere di assistenza.

* * *

Come si vede la pressione cattolica sullo Stato "laico" italiano è crescente, si vale di molti mezzi, si manifesta in una pluralità di modi assai difficili da controllare e da arginare.

Le difese laiche - si è già detto - sono deboli e poco efficaci: affidate a posizioni individuali o di gruppi minoritari ed elitari contro i quali si ergono "lobbies" agguerrite e perfettamente coordinate da una strategia pensata altrove e capillarmente ramificata.
Quanto al grosso dell'opinione pubblica, essa è sostanzialmente indifferente. La questione cattolica non fa parte delle sue priorità. La gente ne ha altre, di priorità. È genericamente religiosa per tradizione battesimale; la grande maggioranza non pratica o pratica distrattamente; i precetti morali della predicazione vengono seguiti se non entrano in conflitto con i propri interessi e con la propria "felicità". In quel caso vengono deposti senza traumi particolari.

Perciò sperare che la democrazia possa diventare l'"habitus" degli italiani è arduo. Gli italiani non sono cristiani, sono cattolici anche se irreligiosi. Questo fa la differenza.

(5 agosto 2007)
preso da La Repubblica (http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/politica/scalfari-fondi/scalfari-5-agosto/scalfari-5-agosto.html)

che ne pensate ?

Wesker
06-08-2007, 08:24
Penso che sia un attentato alla cristianità e alla Chiesa cattolica...:rotfl:


E poi che abbia ragione in tutto e per tutto.

Marco83_an
06-08-2007, 08:44
Penso che nn puoi spararmi di lunedì mattina d'Agosto un'articolo che mette già a dura prova il mio stomaco !!! Anche loro fanno parte della "Casta" e nn bisogna vergognarsi a dirlo !!

1 miliardo di euro solo con l'8permille??????

con sandali e saio a vivere negli eremi , quelli secondo me sono persone da rispettare , che hanno abbandonato tutti i beni terreni per scegliere uno stile di vita , invece in molti nn li hanno abbandonati cotanti beni !!!!
:sofico:

Fil9998
06-08-2007, 09:01
ADOooooooooooROooooooooooo

queste lobby massoniche-sionistiche-radical-chic
(ecchicazzo saprà mai poi a cosa si riferisce 'sto termine che fa tanto politcally "fescìon" ultimamente:rolleyes: )

è il caso di esclamare: DI Viiiiiiiiiiiiiii No !!



ps: ovviamente non è vero nulla e scalfari è in realtà un servitore dell'anticristo venuto a traviare le anime semplici e innocenti...
:O
io proverei a vedere se affoga... qualcuno si ricorda come funzionavano bene le ordalie ??
:D
:si buttavano legat igli "esaminandi" nei laghi. se affogavano le loro anime erano pure e sarebbero andati in paradiso.
se non affogavano voleva dire che il demonio li aveva aiutati e allora venivano prima torturati fino allo smembramento e dissezionamento "da vivi" e poi bruciati sempre vivi ...

e questo era il "test" che i seguaci della religione della bontà e della tolleranza eseguivano sui "concorrenti politici e spirituali" , pardon ... sui sospetti satanisti.










Non più tardi di un mese fa la CEI ha ribadito che la stampa e i libri vengono pubblicati senza nessuna prevenzione preventiva e questo genera "confusione e discordie" ...
in pratica velatamente ribadiscono di rimpiangere "l'INDICE" per stampa e pubblicazioni scientifiche e storiche...

la guerra "per la normalità" pare sia iniziata in 'sto paese...
stiamo a vedere...

ma, imho, è solo un semplice riassesto di poteri, come c'è sempre stato finora per secoli: ogni tanto i "laici" o i "preti" alzano il tiro solo per rinegoziare le posizioni e i privilegi.















che tristezza di paese ....
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :cry: :cry: :cry: :cry:

Skeja
06-08-2007, 09:34
Quanto rode ancora a certe cariatidi che "Gli italiani non sono cristiani, sono cattolici anche se irreligiosi".
Prima perchè fermo baluardo al più grande partito comunista in europa occidentale, ora perchè difficilmente "assimilabili" al pensiero unico...


Cmq, ripeto anche qua, si rasenta il ridicolo: i cattolici che PUBBLICAMENTE fanno "lobby" e si sottopongono al voto dei cittadini (mi spiace..ma un referendum è stato VINTO da questa presunta "lobby") sono un male da "normalizzare". Le altre "lobby", che non si dichiarano o che cmq si estraneano dal processo democratico non van toccate.

Willy McBride
06-08-2007, 09:56
La situazione è proprio questa, e alla luce della maturità civile dell'Italia quando si tratta di questioni religiose, credo che l'unica via praticabile sia prendere esempio da come funzionano le cose negli stati più avanzati di noi. In questo caso, propongo di modificare la Costituzione, di seguire il luminoso esempio dell'Impero Ottomano e di adottare il sistema del millet.

Per prima cosa è necessario individuare il nucleo di leggi e regole che devono essere rispettate da ogni cittadino, quindi, automaticamente alla nascita e al compimento della maggiore età, e su richiesta in seguito, con un processo abbastanza costoso e complicato da scoraggiarne l'uso troppo disinvolto, ogni cittadino registrerà la sua affiliazione religiosa (o non religiosa). A seconda della sua affiliazione, il cittadino diventerà soggetto a una nuova serie di leggi e regole, stabilite direttamente dalle gerarchie ecclesiastiche o dai libri e tradizioni sacre.

Per fare un esempio, il cittadino musulmano avrà diritto a sposarsi più volte ma non potrà acquistare alcool; il cittadino ebreo non potrà lavorare il sabato, il cittadino cattolico sarà soggetto al carcere in caso di adulterio o sesso pre-matrimoniale, non potrà divorziare, non potrà comprare preservativi o altri prodotti per il controllo delle nascite, sarà obbligato, pena forti multe, a partecipare alle funzioni religiose con la frequenza stabilita dalla chiesa, e così via.
Ovviamente sarà necessario allestire un sistema di polizia religiosa, tribunali cattolici, carceri cattoliche, che vigilino sui cittadini per accertarsi che rispettino la legge; lo stesso varrà per un parallelo sistema islamico, ebraico, buddista, etc. etc.

Naturalmente ogni cittadino registrato in aggiunta alle tasse statali pagherà anche le tasse religiose, che, nel caso dei cattolici, serviranno per il sostentamento dei preti, per il mantenimento degli edifici religiosi, per le scuole cattoliche, la polizia cattolica, i tribunali cattolici, e così via. In questo modo si garantirà che i costi siano pagati solo dai credenti e non siano a carico dello stato.

Che ne pensate? non so perché ma ho idea che se si facesse davvero una cosa del genere nel giro di pochi anni l'Italia diventerebbe l'unico paese al mondo in cui gli atei sono la maggioranza assoluta della popolazione (penso al 80-90%, soprattutto dopo le prime dichiarazioni dei redditi e visite in farmacia).

Marco83_an
06-08-2007, 10:01
La situazione è proprio questa, e alla luce della maturità civile dell'Italia quando si tratta di questioni religiose, credo che l'unica via praticabile sia prendere esempio da come funzionano le cose negli stati più avanzati di noi. In questo caso, propongo di modificare la Costituzione di seguire il luminoso esempio dell'Impero Ottomano e di adottare il sistema del millet.

Per prima cosa è necessario individuare il nucleo di leggi e regole che devono essere rispettate da ogni cittadino, quindi, alla nascita e al compimento della maggiore età automaticamente, e su richiesta, con un processo abbastanza costoso e complicato da scoraggiarne l'uso troppo disinvolto, ogni cittadino registra la sua affiliazione religiosa (o non religiosa). A seconda della sua affiliazione, il cittadino diventa soggetto a una nuova serie di leggi e regole, stabilite direttamente dalle gerarchie ecclesiastiche o dai libri e tradizioni sacre.

Per fare un esempio, il cittadino musulmano ha diritto a sposarsi più volte ma non può acquistare alcool; il cittadino ebreo non può lavorare il sabato, il cittadino cattolico è soggetto al carcere in caso di adulterio o sesso pre-matrimoniale, non può divorziare, non può comprare preservativi o altri prodotti per il controllo delle nascite, è obbligato, pena forti multe, a partecipare alle funzioni religiose con la frequenza stabilita dalla chiesa, e così via.
Ovviamente sarà necessario allestire un sistema di polizia religiosa, tribunali cattolici, carceri cattoliche, che vigilino sui cittadini per accertarsi che rispettino la legge; lo stesso varrà per un parallelo sistema islamico, ebraico, buddista, etc. etc.

Naturalmente ogni cittadino registrato in aggiunta alle tasse statali paga anche le tasse religiose, che, nel caso dei cattolici, serviranno per il sostentamento dei preti, per il mantenimento degli edifici religiosi, per le scuole cattoliche, la polizia cattolica, i tribunali cattolici, e così via. In questo modo si garantisce che i costi siano pagati solo dai credenti e non siano a carico dello stato.

Che ne pensate? non so perché ma ho idea che se si facesse davvero una cosa del genere nel giro di pochi anni l'Italia diventerebbe l'unico paese al mondo in cui gli atei sono la maggioranza assoluta della popolazione (penso al 80-90%, soprattutto dopo le prime dichiarazioni dei redditi e visite in farmacia).

Io ci stò ! :O

Fil9998
06-08-2007, 10:05
è imho EVIDENTE che non stiamo parlando di religione, ma di politica!

e già questo dovrebbe bastare a tacciare i togati.

ma tant'è... son riusciti ad infiltrarsi nell'impero romano, ne hanno preso le redini e sono sopravvissuti alla sua decandenza, anzi, son diventati sempr più potenti...



azzo... da come scrivo credo sia ora di iscrivermi anche io a qualche loggia sionistica-massonica-radical-chic ....


anzi, a ben vedere chiunque faccia semplice critica è sicuramente iscritto a qualcosa del genere, in italia ci saranno almeno 30 milioni di sionisti.massoni-radical-chic ... tutti tesserati e che tramano nell'ombra perseguendo il disegno satanico contro la santa sede....





ma
LOL

:rolleyes:


:muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:

Fil9998
06-08-2007, 10:06
Io ci stò ! :O

mi par buono.




par condicio per tutti.

Alexi@
06-08-2007, 10:06
La situazione è proprio questa, e alla luce della maturità civile dell'Italia quando si tratta di questioni religiose, credo che l'unica via praticabile sia prendere esempio da come funzionano le cose negli stati più avanzati di noi. In questo caso, propongo di modificare la Costituzione di seguire il luminoso esempio dell'Impero Ottomano e di adottare il sistema del millet.

Per prima cosa è necessario individuare il nucleo di leggi e regole che devono essere rispettate da ogni cittadino, quindi, alla nascita e al compimento della maggiore età automaticamente, e su richiesta, con un processo abbastanza costoso e complicato da scoraggiarne l'uso troppo disinvolto, ogni cittadino registra la sua affiliazione religiosa (o non religiosa). A seconda della sua affiliazione, il cittadino diventa soggetto a una nuova serie di leggi e regole, stabilite direttamente dalle gerarchie ecclesiastiche o dai libri e tradizioni sacre.

Per fare un esempio, il cittadino musulmano ha diritto a sposarsi più volte ma non può acquistare alcool; il cittadino ebreo non può lavorare il sabato, il cittadino cattolico è soggetto al carcere in caso di adulterio o sesso pre-matrimoniale, non può divorziare, non può comprare preservativi o altri prodotti per il controllo delle nascite, è obbligato, pena forti multe, a partecipare alle funzioni religiose con la frequenza stabilita dalla chiesa, e così via.
Ovviamente sarà necessario allestire un sistema di polizia religiosa, tribunali cattolici, carceri cattoliche, che vigilino sui cittadini per accertarsi che rispettino la legge; lo stesso varrà per un parallelo sistema islamico, ebraico, buddista, etc. etc.

Naturalmente ogni cittadino registrato in aggiunta alle tasse statali paga anche le tasse religiose, che, nel caso dei cattolici, serviranno per il sostentamento dei preti, per il mantenimento degli edifici religiosi, per le scuole cattoliche, la polizia cattolica, i tribunali cattolici, e così via. In questo modo si garantisce che i costi siano pagati solo dai credenti e non siano a carico dello stato.

Che ne pensate? non so perché ma ho idea che se si facesse davvero una cosa del genere nel giro di pochi anni l'Italia diventerebbe l'unico paese al mondo in cui gli atei sono la maggioranza assoluta della popolazione (penso al 80-90%, soprattutto dopo le prime dichiarazioni dei redditi e visite in farmacia).

sarebbe perfetto

Skeja
06-08-2007, 10:13
La situazione è proprio questa, e alla luce della maturità civile dell'Italia quando si tratta di questioni religiose, credo che l'unica via praticabile sia prendere esempio da come funzionano le cose negli stati più avanzati di noi. In questo caso, propongo di modificare la Costituzione, di seguire il luminoso esempio dell'Impero Ottomano e di adottare il sistema del millet.

Per prima cosa è necessario individuare il nucleo di leggi e regole che devono essere rispettate da ogni cittadino, quindi, automaticamente alla nascita e al compimento della maggiore età, e su richiesta in seguito, con un processo abbastanza costoso e complicato da scoraggiarne l'uso troppo disinvolto, ogni cittadino registrerà la sua affiliazione religiosa (o non religiosa). A seconda della sua affiliazione, il cittadino diventerà soggetto a una nuova serie di leggi e regole, stabilite direttamente dalle gerarchie ecclesiastiche o dai libri e tradizioni sacre.

Per fare un esempio, il cittadino musulmano avrà diritto a sposarsi più volte ma non potrà acquistare alcool; il cittadino ebreo non potrà lavorare il sabato, il cittadino cattolico sarà soggetto al carcere in caso di adulterio o sesso pre-matrimoniale, non potrà divorziare, non potrà comprare preservativi o altri prodotti per il controllo delle nascite, sarà obbligato, pena forti multe, a partecipare alle funzioni religiose con la frequenza stabilita dalla chiesa, e così via.
Ovviamente sarà necessario allestire un sistema di polizia religiosa, tribunali cattolici, carceri cattoliche, che vigilino sui cittadini per accertarsi che rispettino la legge; lo stesso varrà per un parallelo sistema islamico, ebraico, buddista, etc. etc.

Naturalmente ogni cittadino registrato in aggiunta alle tasse statali pagherà anche le tasse religiose, che, nel caso dei cattolici, serviranno per il sostentamento dei preti, per il mantenimento degli edifici religiosi, per le scuole cattoliche, la polizia cattolica, i tribunali cattolici, e così via. In questo modo si garantirà che i costi siano pagati solo dai credenti e non siano a carico dello stato.

Che ne pensate? non so perché ma ho idea che se si facesse davvero una cosa del genere nel giro di pochi anni l'Italia diventerebbe l'unico paese al mondo in cui gli atei sono la maggioranza assoluta della popolazione (penso al 80-90%, soprattutto dopo le prime dichiarazioni dei redditi e visite in farmacia).


E' un buon sistema, lo dico da cattolico praticante, peccato che gli stessi che parlano di "questione cattolica" te lo boccerebbero.
Verrebbe meno il loro sogno di realizzare l'utopia egalitarista :)

Onisem
06-08-2007, 10:32
Quanto rode ancora a certe cariatidi che "Gli italiani non sono cristiani, sono cattolici anche se irreligiosi".
Prima perchè fermo baluardo al più grande partito comunista in europa occidentale, ora perchè difficilmente "assimilabili" al pensiero unico...


Cmq, ripeto anche qua, si rasenta il ridicolo: i cattolici che PUBBLICAMENTE fanno "lobby" e si sottopongono al voto dei cittadini (mi spiace..ma un referendum è stato VINTO da questa presunta "lobby") sono un male da "normalizzare". Le altre "lobby", che non si dichiarano o che cmq si estraneano dal processo democratico non van toccate.

Quale referendum? :mbe:

Skeja
06-08-2007, 10:37
Quale referendum? :mbe:

Quello che ha fatto avere un travaso di bile alla "Grande Libbbera Stampa" Italiana che non si aspettava che il processo di scristianizzazione degli italiani fosse così indietro.
Poverini :(

Fil9998
06-08-2007, 10:42
mmm ... da sto punto di vista l'afflusso di immigrati non catolici ma PROLIFICI tenderà a risolvere il "problema" in qualche generazione.

lowenz
06-08-2007, 10:43
Verrebbe meno il loro sogno di realizzare l'utopia egalitarista :)
Ancora con i comunisti? :confused: :mbe:

Onisem
06-08-2007, 10:47
Quello che ha fatto avere un travaso di bile alla "Grande Libbbera Stampa" Italiana che non si aspettava che il processo di scristianizzazione degli italiani fosse così indietro.
Poverini :(

Cioè quello sulla fecondazione? :D Perchè ci vuole una bella faccia a dire che è stato vinto. E' stato raggiunto lo scopo, casomai, con il simpatico stratagemma dell'astensione. Se erano/eravate così sicuri perchè invitare all'astensione? Era poi il vangelo di Metteo che diceva "il vostro dire sia Sì o No, tutto il resto viene dal diavolo"?

Skeja
06-08-2007, 10:49
Ancora con i comunisti? :confused: :mbe:
In realtà mi riferivo a chi sogna un unico grande mercato :O

johannes
06-08-2007, 10:50
preso da La Repubblica (http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/politica/scalfari-fondi/scalfari-5-agosto/scalfari-5-agosto.html)

che ne pensate ?

eh, penso che Scalfari abbia ragione. la Chiesa è decisamente totalizzante, ma il problema è tutto politico. i cattolici portano i voti e fino a quando i parlamentari non impareranno a legislare senza tenersi buoni i cattolici perchè portano voti, non ce la caviamo più. ci sarà continua ingerenza.
Prodi? mah, il richiamo alla Chiesa è giusto nel contenuto anche se quest'ultima non paga l'ICI, come potrebbe dire ai propri fedeli di pagare le tasse?
tuttavia il premier non doveva interferire, esattamente come fa sempre la Chiesa.

Skeja
06-08-2007, 10:51
Cioè quello sulla fecondazione? :D Perchè ci vuole una bella faccia a dire che è stato vinto. E' stato raggiunto lo scopo, casomai, con il simpatico stratagemma dell'astensione. Se erano/eravate così sicuri perchè invitare all'astensione? Era poi il vangelo di Metteo che diceva "il vostro dire sia Sì o No, tutto il resto viene dal diavolo"?
Mi mancava Gesù che si pronunciava contro il ricorso all'astensionismo :sofico:

Onisem
06-08-2007, 10:54
Mi mancava Gesù che si pronunciava contro il ricorso all'astensionismo :sofico:
Beh insomma, io non sono un teologo ma mi pare che quel passaggio sia abbastanza appropriato. No?

matrizoo
06-08-2007, 10:55
Io ci stò ! :O

ci stò pure io, ma solo se aggiungiamo un articolo che impone di aiutare fisicamente, dedicando un giorno alla settimana, per la costruzione di nuove chiese, strumento assolutamente necessario per divulgare il pensiero divino:O

approposito...ma si sa dove vengono sputtanati tutti i soldi che piglia la chiesa?
ci sono delle stime sui guadagni di tale istituzione?
come vive un cardinale?
e un vescovo?
e un prete?

Onisem
06-08-2007, 10:58
Giocano nella finanza e nel mercato esattamente come fanno gli altri-


http://it.wikipedia.org/wiki/Istituto_per_le_Opere_di_Religione

Skeja
06-08-2007, 11:00
Beh insomma, io non sono un teologo ma mi pare che quel passaggio sia abbastanza appropriato. No?

In realtà è un invito ad una scelta di campo netta, senza giri di parole.
In quella occasione, imho, solo il comportamento di certi "cattolici adulti" è stato poco "evangelico" nel loro voler tenere i piedi in due staffe.

Onisem
06-08-2007, 11:03
In realtà è un invito ad una scelta di campo netta, senza giri di parole.
In quella occasione, imho, solo il comportamento di certi "cattolici adulti" è stato poco "evangelico" nel loro voler tenere i piedi in due staffe.

Appunto, e secondo me invitare all'astensione piuttosto che al pronunciamento chiaro su una questione come quella è disattendere il vangelo. Per il resto mi pare che tu abbia le tue idee fortemente filo-cattoliche e filo-vaticane prima che dogmatiche, quindi non pretendo di farti cambiare idea o farti ammettere qualcosa, solo mi premeva fare un paio di precisazioni.

lowenz
06-08-2007, 11:17
In realtà mi riferivo a chi sogna un unico grande mercato :O
Cioè i super-liberali come i cattolici di CL :D

Ho capito grazie :asd:

shambler1
06-08-2007, 13:13
Non è un attacco ideologico? La Chiesa affligge il paese..affliggerà i massoni che trovano un ostacolo.

Fil9998
06-08-2007, 13:49
fra "laici" e "clericali" la battaglia non è certo per la libertà della plebaglila.

La battaglia è piuttosto per il controllo della guida della plebaglia.

state sereni che nessuno smetterà mai di dirci cosa fare, quando,come, a chi credere, dove mettere i soldi e quando stare zitti.