danny2005
27-06-2007, 18:56
Ragazze sconnesse
Caterina Duzzi
Prima regola: niente amore. E' il sesso dell'hooking up, descritto in un libro inchiesta sugli Stati Uniti. Tutte adolescenti ciniche? L'autrice non ci crede
Non ce ne siamo accorti ma è già successo. Gli appassionati o tiepidi amori che fin qui ci hanno riempito la vita sono da archiviare alla voce "per gente vecchia". Tra le nuove generazioni amarsi non va più di moda. Perlomeno nelle high school e nei campus americani. E le più decise a bandire le emozioni forti dalle proprie esistenze sono proprio le giovani donne, che si dedicano in massa alla pratica dell'"hook-up" (alla lettera, significa "connettere" ma in slang vuol dire "incontrarsi", o meglio "beccarsi"). Hooking up può voler dire avere un rapporto sessuale completo, ma anche darsi un solo bacio. Si può fare hook-up con un partner per un'unica volta, per più volte in una settimana, ma anche per mesi. Ci si può conoscere molto bene, solo un poco, o per niente.
La giornalista americana Laura Sessions Stepp, premio Pulitzer, per descrivere e analizzare questo generalizzato disincanto ha passato un anno intero con tre gruppi di giovanissime, ne ha raccolto le confidenze, ne ha conosciuto aspettative e paure e ne ha analizzato i comportamenti sessuali. Il risultato è in Unhooked. How Young Women Pursue Sex, Delay Love and Lose at Both ovvero "Sconnesse. Come le ragazze perseguono il sesso, ritardano l'amore e perdono in entrambi i casi", appena uscito negli Stati Uniti per la Penguin. Ora, a chi l'accusa di predicare una visione tradizionale della sessualità e di eccessivo moralismo, Stepp risponde che non vuole un mondo con meno sesso, ma con più amore.
Nel suo libro, lei mostra come questa pratica del sesso "a consumo" abbia ormai completamente sostituito le tradizionali relazioni. Come è potuto accadere?
"Per una serie di fattori. L'attuale maggior potere femminile fa sentire queste donne più sicure di sé, più determinate a prendersi quello che vogliono, anche da un punto di vista sessuale. Allo stesso tempo, le aspettative che sentono gravare su di sé sono altissime: la società chiede loro di essere "multitasking", capaci di fare tutto. Hanno una vita sempre più piena di impegni. I genitori incoraggiano le figlie a investire negli studi, laurearsi, costruirsi una carriera. Dicono che l'amore può aspettare: porta via tempo. E queste ragazze infatti dicono proprio questo: "Ora per l'amore non c'è tempo". Chi fa hook-up non va al cinema insieme, non si scambia parole dolci, non nutre aspettative reciproche, non fa progetti per il futuro. Innamorarsi è diventata una parolaccia. Quelli che un tempo erano i fidanzati, ora sono "il mio giocattolo" o "il mio tappabuchi". E questa è diventata la prima forma di interazione sociale tra i giovanissimi. Ha sostituito completamente la voglia di relazioni a lungo termine".
Lei scrive: "Il perfezionismo, in questo Paese, è un'infezione virale". È la paura di fallire che rende queste ragazze così spaventate di amare?
"Sì, assolutamente. Hanno così bisogno di essere perfette, di non fallire, di controllare tutto, di sapere che cosa le aspetta domani, che evitano di farsi coinvolgere. Hanno troppa paura dell'incerto, del fallimento. Ma io sono convinta che tutto questo sbandierato cinismo sia soprattutto apparenza. Che queste ragazze, in realtà, avrebbero ancora voglia di essere corteggiate".
Dopo aver letto dei questi comportamenti sessuali nelle high school e nei campus delle università americane ci si domanda se la diffusione dell'hook-up riguardi solo gli Stati Uniti o che il fenomeno sia anche europeo.
"Conosco bene la stampa britannica e pur non avendo fatto indagini in quel Paese, credo di poter affermare che in Gran Bretagna la situazione non sia molto diversa. Quanto al resto dell'Europa, spero che in Paesi come la Francia e l'Italia ci sia ancora un poco più di passione. In tutta la mia ricerca negli Stati Uniti, non ho sentito neppure una ragazza dire "Sono pazza di lui" oppure "Non posso aspettare fino a domani per vederlo". Mi auguro proprio che da voi succeda ancora".
All'inizio della sua ricerca si domandava come queste ragazze si sentissero davvero: felici o usate, amate o sole, libere o intrappolate. Ora che le conosce, come pensa che si sentano?
"Soprattutto confuse. La maggior parte di loro pensa che sia assolutamente "cool", giusto, dire a un ragazzo "andiamo da me" la prima sera che ci esce, appena conosciuto. Però poi, il giorno dopo, controllano ogni cinque minuti il cellulare per vedere se lui chiama".
Leggendo il suo libro, si ha l'impressione che gli uomini siano dei predatori, e le donne vittime. Per esempio quando dice che, grazie all'hooking up, gli uomini non devono impegnarsi troppo per ottenere quello che vogliono. Non è un punto di vista un poco superato?
"Io non penso che tutti gli uomini siano predatori. Anzi, questa cultura non piace nemmeno a loro. Ho ricevuto tantissime e-mail di ragazzi che sostenevano di volere una relazione e si lamentavano del fatto che le ragazze, dopo il sesso, fuggono. L'hooking up non è una tendenza specifica di un genere, è diffusa fra ragazzi e ragazze. Con in più il fatto che ora le ragazze vogliono il potere nella relazione sessuale, potere che tradizionalmente apparteneva agli uomini. Ma io credo che non si comportino come vorrebbero veramente. E vorrei solo che si domandassero: "È davvero questo che voglio? O vorrei qualcos'altro?". Desiderare di essere corteggiati, amati, è normale, umano".
Lei sottolinea più volte che evitare ogni forma di coinvolgimento sentimentale durante l'adolescenza può compromettere la possibilità di avere una famiglia e dei figli nel futuro, perché è a quell'età che si impara a relazionarsi coi sentimenti. Ma secondo le statistiche, negli Stati Uniti le donne che scelgono la famiglia invece della carriera sono in aumento.
"Innanzitutto si tratta di un fenomeno molto recente e che riguarda un numero molto esiguo di donne. Tra l'altro, quelle che possono permetterselo. E poi quello che le spinge non è certo la voglia di maggior romanticismo, ma semplicemente il desiderio di passare più tempo coi figli".
Quale differenza c'è tra questa generazione di ragazze e le femministe degli anni Settanta? Entrambe rivendicano un comportamento sessuale più libero.
"Negli anni Settanta sono stata anch'io una femminista. Lottavamo per essere uguali, nel lavoro e nella famiglia. È vero: c'era la liberazione sessuale. Ma significava semplicemente avere il diritto di fare l'amore e di farlo senza rimanere incinte. E poi, accanto al sesso occasionale, c'erano le relazioni d'amore ed erano la maggior parte. Per le ragazze di cui parlo io, che iniziano a fare sesso alle scuole medie, le relazioni non esistono affatto".
Nel capitolo finale del suo libro, "Una lettera alle madri e alle figlie", lei si spinge fino a raccomandare di evitare completamente l'hooking up. Non pensa che diversi tipi di comportamento sessuale, storie d'amore e sesso occasionale, possano coesistere?
"Ho molto enfatizzato l'idea che vada evitato il sesso occasionale dell'hooking up perché sono convinta che non sia quello che le ragazze che ho intervistato vogliono veramente. Ora come ora, non so come possano coesistere con questo le storie d'amore, perché fra i giovani esiste solo il sesso occasionale. Ma sarebbe bello che la scelta fosse contemplata".
Se nell'atteggiamento di queste ragazze nei confronti dei maschi è possibile rintracciare una responsabilità precisa dei genitori, che le hanno spinte solo a costruirsi una carriera, che cosa possono loro stessi, ora, per aiutarle?
"I genitori dovrebbero incoraggiare queste ragazze a costruire dei legami, invece di scoraggiarle. Far loro capire che avere un fidanzato è una cosa bella, una ricchezza. Insegnare loro a non avere paura, magari non avendola per primi nel mostrare i propri sentimenti. Negli Stati Uniti c'è ancora molto pudore rispetto alle emozioni. Tanti genitori sono ancora convinti che scambiarsi un bacio fra marito e moglie o litigare davanti ai figli sia sbagliato. Ma questa è la vita".
La diffusione della cultura dell'hooking up può essere lo specchio di una società che si sta mascolinizzando?
"Non saprei. Credo che in questo Paese donne e uomini siano ancora alla ricerca del loro ruolo, nel lavoro come nella gestione della famiglia. È un dibattito ancora in corso, questo. E dunque è una domanda ancora aperta".
Ma per il futuro, dobbiamo aspettarci un mondo senza amore?
"No. Per fortuna no. Prima o poi, queste stesse ragazze si accorgeranno che hanno disperatamente bisogno di amare".
Fonte (http://dweb.repubblica.it/dettaglio/Ragazze-sconnesse/8544?page=1)
Caterina Duzzi
Prima regola: niente amore. E' il sesso dell'hooking up, descritto in un libro inchiesta sugli Stati Uniti. Tutte adolescenti ciniche? L'autrice non ci crede
Non ce ne siamo accorti ma è già successo. Gli appassionati o tiepidi amori che fin qui ci hanno riempito la vita sono da archiviare alla voce "per gente vecchia". Tra le nuove generazioni amarsi non va più di moda. Perlomeno nelle high school e nei campus americani. E le più decise a bandire le emozioni forti dalle proprie esistenze sono proprio le giovani donne, che si dedicano in massa alla pratica dell'"hook-up" (alla lettera, significa "connettere" ma in slang vuol dire "incontrarsi", o meglio "beccarsi"). Hooking up può voler dire avere un rapporto sessuale completo, ma anche darsi un solo bacio. Si può fare hook-up con un partner per un'unica volta, per più volte in una settimana, ma anche per mesi. Ci si può conoscere molto bene, solo un poco, o per niente.
La giornalista americana Laura Sessions Stepp, premio Pulitzer, per descrivere e analizzare questo generalizzato disincanto ha passato un anno intero con tre gruppi di giovanissime, ne ha raccolto le confidenze, ne ha conosciuto aspettative e paure e ne ha analizzato i comportamenti sessuali. Il risultato è in Unhooked. How Young Women Pursue Sex, Delay Love and Lose at Both ovvero "Sconnesse. Come le ragazze perseguono il sesso, ritardano l'amore e perdono in entrambi i casi", appena uscito negli Stati Uniti per la Penguin. Ora, a chi l'accusa di predicare una visione tradizionale della sessualità e di eccessivo moralismo, Stepp risponde che non vuole un mondo con meno sesso, ma con più amore.
Nel suo libro, lei mostra come questa pratica del sesso "a consumo" abbia ormai completamente sostituito le tradizionali relazioni. Come è potuto accadere?
"Per una serie di fattori. L'attuale maggior potere femminile fa sentire queste donne più sicure di sé, più determinate a prendersi quello che vogliono, anche da un punto di vista sessuale. Allo stesso tempo, le aspettative che sentono gravare su di sé sono altissime: la società chiede loro di essere "multitasking", capaci di fare tutto. Hanno una vita sempre più piena di impegni. I genitori incoraggiano le figlie a investire negli studi, laurearsi, costruirsi una carriera. Dicono che l'amore può aspettare: porta via tempo. E queste ragazze infatti dicono proprio questo: "Ora per l'amore non c'è tempo". Chi fa hook-up non va al cinema insieme, non si scambia parole dolci, non nutre aspettative reciproche, non fa progetti per il futuro. Innamorarsi è diventata una parolaccia. Quelli che un tempo erano i fidanzati, ora sono "il mio giocattolo" o "il mio tappabuchi". E questa è diventata la prima forma di interazione sociale tra i giovanissimi. Ha sostituito completamente la voglia di relazioni a lungo termine".
Lei scrive: "Il perfezionismo, in questo Paese, è un'infezione virale". È la paura di fallire che rende queste ragazze così spaventate di amare?
"Sì, assolutamente. Hanno così bisogno di essere perfette, di non fallire, di controllare tutto, di sapere che cosa le aspetta domani, che evitano di farsi coinvolgere. Hanno troppa paura dell'incerto, del fallimento. Ma io sono convinta che tutto questo sbandierato cinismo sia soprattutto apparenza. Che queste ragazze, in realtà, avrebbero ancora voglia di essere corteggiate".
Dopo aver letto dei questi comportamenti sessuali nelle high school e nei campus delle università americane ci si domanda se la diffusione dell'hook-up riguardi solo gli Stati Uniti o che il fenomeno sia anche europeo.
"Conosco bene la stampa britannica e pur non avendo fatto indagini in quel Paese, credo di poter affermare che in Gran Bretagna la situazione non sia molto diversa. Quanto al resto dell'Europa, spero che in Paesi come la Francia e l'Italia ci sia ancora un poco più di passione. In tutta la mia ricerca negli Stati Uniti, non ho sentito neppure una ragazza dire "Sono pazza di lui" oppure "Non posso aspettare fino a domani per vederlo". Mi auguro proprio che da voi succeda ancora".
All'inizio della sua ricerca si domandava come queste ragazze si sentissero davvero: felici o usate, amate o sole, libere o intrappolate. Ora che le conosce, come pensa che si sentano?
"Soprattutto confuse. La maggior parte di loro pensa che sia assolutamente "cool", giusto, dire a un ragazzo "andiamo da me" la prima sera che ci esce, appena conosciuto. Però poi, il giorno dopo, controllano ogni cinque minuti il cellulare per vedere se lui chiama".
Leggendo il suo libro, si ha l'impressione che gli uomini siano dei predatori, e le donne vittime. Per esempio quando dice che, grazie all'hooking up, gli uomini non devono impegnarsi troppo per ottenere quello che vogliono. Non è un punto di vista un poco superato?
"Io non penso che tutti gli uomini siano predatori. Anzi, questa cultura non piace nemmeno a loro. Ho ricevuto tantissime e-mail di ragazzi che sostenevano di volere una relazione e si lamentavano del fatto che le ragazze, dopo il sesso, fuggono. L'hooking up non è una tendenza specifica di un genere, è diffusa fra ragazzi e ragazze. Con in più il fatto che ora le ragazze vogliono il potere nella relazione sessuale, potere che tradizionalmente apparteneva agli uomini. Ma io credo che non si comportino come vorrebbero veramente. E vorrei solo che si domandassero: "È davvero questo che voglio? O vorrei qualcos'altro?". Desiderare di essere corteggiati, amati, è normale, umano".
Lei sottolinea più volte che evitare ogni forma di coinvolgimento sentimentale durante l'adolescenza può compromettere la possibilità di avere una famiglia e dei figli nel futuro, perché è a quell'età che si impara a relazionarsi coi sentimenti. Ma secondo le statistiche, negli Stati Uniti le donne che scelgono la famiglia invece della carriera sono in aumento.
"Innanzitutto si tratta di un fenomeno molto recente e che riguarda un numero molto esiguo di donne. Tra l'altro, quelle che possono permetterselo. E poi quello che le spinge non è certo la voglia di maggior romanticismo, ma semplicemente il desiderio di passare più tempo coi figli".
Quale differenza c'è tra questa generazione di ragazze e le femministe degli anni Settanta? Entrambe rivendicano un comportamento sessuale più libero.
"Negli anni Settanta sono stata anch'io una femminista. Lottavamo per essere uguali, nel lavoro e nella famiglia. È vero: c'era la liberazione sessuale. Ma significava semplicemente avere il diritto di fare l'amore e di farlo senza rimanere incinte. E poi, accanto al sesso occasionale, c'erano le relazioni d'amore ed erano la maggior parte. Per le ragazze di cui parlo io, che iniziano a fare sesso alle scuole medie, le relazioni non esistono affatto".
Nel capitolo finale del suo libro, "Una lettera alle madri e alle figlie", lei si spinge fino a raccomandare di evitare completamente l'hooking up. Non pensa che diversi tipi di comportamento sessuale, storie d'amore e sesso occasionale, possano coesistere?
"Ho molto enfatizzato l'idea che vada evitato il sesso occasionale dell'hooking up perché sono convinta che non sia quello che le ragazze che ho intervistato vogliono veramente. Ora come ora, non so come possano coesistere con questo le storie d'amore, perché fra i giovani esiste solo il sesso occasionale. Ma sarebbe bello che la scelta fosse contemplata".
Se nell'atteggiamento di queste ragazze nei confronti dei maschi è possibile rintracciare una responsabilità precisa dei genitori, che le hanno spinte solo a costruirsi una carriera, che cosa possono loro stessi, ora, per aiutarle?
"I genitori dovrebbero incoraggiare queste ragazze a costruire dei legami, invece di scoraggiarle. Far loro capire che avere un fidanzato è una cosa bella, una ricchezza. Insegnare loro a non avere paura, magari non avendola per primi nel mostrare i propri sentimenti. Negli Stati Uniti c'è ancora molto pudore rispetto alle emozioni. Tanti genitori sono ancora convinti che scambiarsi un bacio fra marito e moglie o litigare davanti ai figli sia sbagliato. Ma questa è la vita".
La diffusione della cultura dell'hooking up può essere lo specchio di una società che si sta mascolinizzando?
"Non saprei. Credo che in questo Paese donne e uomini siano ancora alla ricerca del loro ruolo, nel lavoro come nella gestione della famiglia. È un dibattito ancora in corso, questo. E dunque è una domanda ancora aperta".
Ma per il futuro, dobbiamo aspettarci un mondo senza amore?
"No. Per fortuna no. Prima o poi, queste stesse ragazze si accorgeranno che hanno disperatamente bisogno di amare".
Fonte (http://dweb.repubblica.it/dettaglio/Ragazze-sconnesse/8544?page=1)