Lehendakari
21-05-2007, 09:02
Fonte: Il tempo (http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1191827)
Mentre il governo discute, anzi litiga, se tagliare o meno l’Ici sulla prima casa, i parlamentari dei due schieramenti già si sono organizzati. Una larga intesa, questa sì, per acquistare casa a Roma a tariffe da favola. Altro che Tecnocasa o Gabetti. Prezzi vantaggiosi capaci di fare concorrenza a qualunque mutuo ed incentivo. Un appartamento in pieno centro storico per soli 200mila euro. E se si va in periferia è possibile scendere fino a 180mila. È questa l’ultima frontiera del privilegio parlamentare. Non più solo il cinema gratuito ed il treno gentilmente offerto dai contribuenti italiani ma anche appartamenti, o in alcuni casi villette, acquistabili per poche centinaia di migliaia di euro. I parlamentari hanno così deciso di mettere su casa a Roma, e fanno le cose in grande ma a basso costo. A confezionare l’idea un deputato ternano dell’Italia dei Valori eletto in Lombardia, Luciano D’Ulizia. Non un pivellino ma un professionista nel settore. Presidente dell’Unci, cioè l’Unione Nazionale Cooperative Italiane e manager di lungo corso con una laurea in Economia e gestione delle Imprese. A lui spetta il merito di aver inventato la Cooperativa Edilizia Deputati e Senatori della XV Legislatura. Creatura ancora in fieri. Ieri la riunione organizzativa per delineare statuto ed organigramma, ma al prossimo incontro, forse a fine mese, tutto potrebbe diventare realtà. Una struttura «ad hoc» che, come ha scritto nella lettera che lo scorso marzo inviò a tutti i parlamentari, permetterà di «acquisire un’abitazione funzionale sia in relazione alle distanze che ai tempi di percorrenza per raggiungere le sedi istituzionali». Una bella idea che però imporrà di rivedere le loro spettanze visto che deputati e senatori ricevono un rimborso spese per i loro spostamenti romani. In realtà il sistema previsto da D’Ulizia non è una novità visto che spesso istituti bancari sono ricorsi a questo tipo di agevolazione per i loro dipendenti. Ma stavolta sono i parlamentari a mettersi sul mercato. Il meccanismo è molto semplice: i singoli parlamentari diventano azionisti di questa società pagando una quota di capitale minimo di 260 euro, che al momento della sottoscrizione è ridotta a solo il 25 per cento. Da questo momento in poi deputati e senatori possono acquistare un appartamento, anche con mutui agevolati, tra una rosa di tre tipi che saranno messi a disposizione dalla stessa società. Uno per ogni esigenza. A misura di parlamentare. Ad esempio per chi volesse vivere vicino al posto di lavoro, al centro di Roma, senza dover fare molta strada allora potrà acquistare la casa «A», nel centro storico di circa 40 o 50 metri quadrati a soli 200-250mila euro. Per chi invece avesse esigenza di maggiore spazio c’è la soluzione «B», un po’ più in periferia ma spendendo meno. Circa 180-200mila euro, per un appartamento da 60-80 metri quadrati. Ed infine per i parlamentari amanti della natura e della tranquillità l’ultima soluzione, la «C», una villetta in zona residenziale a poco più di 10-15 km da Roma per soli 400-450mila euro. Offerte da favola se confrontare con i prezzi di mercato. E naturalmente i parlamentari non se lo sono fatti ripetere due volte. Infatti sono 175 parlamentari che hanno già sottoscritto la scheda di adesione al progetto di Cooperativa, in maggioranza deputati. Un numero, però, destinato a crescere e che comunque è alto. Quindi in tutto 124 gli onorevoli, mentre i senatori si attestano più in basso a 51. Interessante è anche il dato della distribuzione tra i partiti. I più sensibili ed allettati dall’ipotesi di acquistare una casa a Roma a prezzi stracciati sono risultati i parlamentari di Forza Italia, ben 40, lasciando ai deputati e senatori di An la piazza d’onore con 29 elementi. Infine c’è anche chi ha deciso per acquisti multipli o addirittura tripli. Infatti ben quattro parlamentari hanno preferito sfruttare appieno l’iniziativa opzionando tutte e tre le tipologie di appartamenti. Un bell’investimento. Per ora i nomi non si conoscono, ma un fatto è certo, per loro i tempi del pendolarismo sono finiti. Come per tutti i parlamentari.
"Passi" (:muro:) per dargli la possibilita' di acquistare una casa a termini agevolati (e guardacaso qui non esiste destra o sinistra ma sono tutti d'accordo!), ma non che ci sia gente che ci specula tranquillamente acquistandone 2 o 3: che escano i nomi!!!
Mentre il governo discute, anzi litiga, se tagliare o meno l’Ici sulla prima casa, i parlamentari dei due schieramenti già si sono organizzati. Una larga intesa, questa sì, per acquistare casa a Roma a tariffe da favola. Altro che Tecnocasa o Gabetti. Prezzi vantaggiosi capaci di fare concorrenza a qualunque mutuo ed incentivo. Un appartamento in pieno centro storico per soli 200mila euro. E se si va in periferia è possibile scendere fino a 180mila. È questa l’ultima frontiera del privilegio parlamentare. Non più solo il cinema gratuito ed il treno gentilmente offerto dai contribuenti italiani ma anche appartamenti, o in alcuni casi villette, acquistabili per poche centinaia di migliaia di euro. I parlamentari hanno così deciso di mettere su casa a Roma, e fanno le cose in grande ma a basso costo. A confezionare l’idea un deputato ternano dell’Italia dei Valori eletto in Lombardia, Luciano D’Ulizia. Non un pivellino ma un professionista nel settore. Presidente dell’Unci, cioè l’Unione Nazionale Cooperative Italiane e manager di lungo corso con una laurea in Economia e gestione delle Imprese. A lui spetta il merito di aver inventato la Cooperativa Edilizia Deputati e Senatori della XV Legislatura. Creatura ancora in fieri. Ieri la riunione organizzativa per delineare statuto ed organigramma, ma al prossimo incontro, forse a fine mese, tutto potrebbe diventare realtà. Una struttura «ad hoc» che, come ha scritto nella lettera che lo scorso marzo inviò a tutti i parlamentari, permetterà di «acquisire un’abitazione funzionale sia in relazione alle distanze che ai tempi di percorrenza per raggiungere le sedi istituzionali». Una bella idea che però imporrà di rivedere le loro spettanze visto che deputati e senatori ricevono un rimborso spese per i loro spostamenti romani. In realtà il sistema previsto da D’Ulizia non è una novità visto che spesso istituti bancari sono ricorsi a questo tipo di agevolazione per i loro dipendenti. Ma stavolta sono i parlamentari a mettersi sul mercato. Il meccanismo è molto semplice: i singoli parlamentari diventano azionisti di questa società pagando una quota di capitale minimo di 260 euro, che al momento della sottoscrizione è ridotta a solo il 25 per cento. Da questo momento in poi deputati e senatori possono acquistare un appartamento, anche con mutui agevolati, tra una rosa di tre tipi che saranno messi a disposizione dalla stessa società. Uno per ogni esigenza. A misura di parlamentare. Ad esempio per chi volesse vivere vicino al posto di lavoro, al centro di Roma, senza dover fare molta strada allora potrà acquistare la casa «A», nel centro storico di circa 40 o 50 metri quadrati a soli 200-250mila euro. Per chi invece avesse esigenza di maggiore spazio c’è la soluzione «B», un po’ più in periferia ma spendendo meno. Circa 180-200mila euro, per un appartamento da 60-80 metri quadrati. Ed infine per i parlamentari amanti della natura e della tranquillità l’ultima soluzione, la «C», una villetta in zona residenziale a poco più di 10-15 km da Roma per soli 400-450mila euro. Offerte da favola se confrontare con i prezzi di mercato. E naturalmente i parlamentari non se lo sono fatti ripetere due volte. Infatti sono 175 parlamentari che hanno già sottoscritto la scheda di adesione al progetto di Cooperativa, in maggioranza deputati. Un numero, però, destinato a crescere e che comunque è alto. Quindi in tutto 124 gli onorevoli, mentre i senatori si attestano più in basso a 51. Interessante è anche il dato della distribuzione tra i partiti. I più sensibili ed allettati dall’ipotesi di acquistare una casa a Roma a prezzi stracciati sono risultati i parlamentari di Forza Italia, ben 40, lasciando ai deputati e senatori di An la piazza d’onore con 29 elementi. Infine c’è anche chi ha deciso per acquisti multipli o addirittura tripli. Infatti ben quattro parlamentari hanno preferito sfruttare appieno l’iniziativa opzionando tutte e tre le tipologie di appartamenti. Un bell’investimento. Per ora i nomi non si conoscono, ma un fatto è certo, per loro i tempi del pendolarismo sono finiti. Come per tutti i parlamentari.
"Passi" (:muro:) per dargli la possibilita' di acquistare una casa a termini agevolati (e guardacaso qui non esiste destra o sinistra ma sono tutti d'accordo!), ma non che ci sia gente che ci specula tranquillamente acquistandone 2 o 3: che escano i nomi!!!