Banus
16-05-2007, 11:43
Da una news sul sito di Le Scienze (http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1302345)
In assenza di stimoli ambientali mostra un comportamento che si discosta da quello previsto dai più sofisticati modelli stocastici
Il libero arbitrio e il comportamento spontaneo esistono... per il moscerino. È quanto sostiene un gruppo di ricercatori che ha svolto una serie di ricerche in proposito sulla drosofila, dandone conto in un articolo pubblicato sulla rivista on line PLoS ONE.
"Gli animali, e in modo particolare gli insetti, sono spesso guardati come complessi robot che rispondono semplicemente a stimoli esterni. Vengono considerati sistemi input-output", affema Bjorn Brembs della Libera Università di Berlino. "Quando gli scienziati osservano animali che rispondono in modo differente a stimoli esterni uguali, attribuiscono questa variabilità a errori casuali in un sistema nervoso complesso."
Ricorrendo a una combinazione di sofisticati sistemi automatizzati di registrazione di comportamenti e di complesse analisi matematiche, il gruppo internazionale di ricercatori ha però per la prima volta dimostrato che questa variabilità non può essere dovuta a semplici eventi casuali, ma che essa è generata spontaneamente e in modo non casuale dal sistema nervoso."
L'ambiente in cui sono stati posti e monitorati i moscerini era completamente uniforme e bianco, in modo che i moscerini sottoposti a test non ricevessero stimoli da alcun elemento dell'ambiente; in tal modo le variazioni nella loro traiettoria avrebbero dovuto corrispondere a uno schema simile a quello generato da scelte casuali, con un "segnale" analogo a quello tipico dei rumori di fondo. Le analisi hanno però mostrato che la struttura temporale del comportamento di volo dei moscerini era molto differente da quello casuale e che nessuno dei modelli stocastici di complessità via via crescente sviluppati al calcolatore corrispondeva in modo soddisfacente a quello del volo dei moscerini.
Solamente dopo avere analizzato il comportamento di volo alla luce del modello sviluppato da George Sugihara e Chih-hao Hsieh della Scripps Institution of Oceanography presso l'Università della California a San Diego, i ricercatori si sono convinti che la sua origine era legata alla spontaneità del moscerino. "Abbiamo trovato che ci deve essere una funzione evoluta nel sistema nervoso del moscerino, che porta a variazioni spontanee nel suo comportamento" ha detto Sugihara. "I risultati della nostra analisi indicano un meccanismo che può essere comune a molti animali e che potrebbe formare il fondamento biologico di ciò che esperiamo come ‘libero arbitrio'."
La nozione soggettiva di ‘libero arbitrio' - osservano i ricercatori - è un ossimoro: il termine arbitrio non andrebbe usato se le nostre azioni fossero del tutto casuali, e non sarebbero ‘libere' se fossero completamente determinate causalmente. Se esiste, il libero arbitrio deve dunque trovarsi a metà strada fra caso e necessità, proprio come pare essere il comportamento di volo del moscerino. "La domanda se abbiamo o meno il libero arbitrio sembra posta in modo errato", commenta Brembs. "Se ci chiediamo piuttosto quanto siamo vicini al libero arbitrio, scopriamo che è proprio qui che c'è una differenza fra gli uomini e altri animali."
Ora i ricercatori cercheranno di individuare i geni e i circuiti cerebrali responsabili del comportamento spontaneo del moscerino.
L'articolo offre anche un link diretto all'articolo originale (http://www.plosone.org/doi/pone.0000443), consultabile senza sottoscrizione. Nell'articolo è spiegato meglio il bilancio fra "caso e necessità" accennata nell'articolo di Le Scienze, facendo riferimento ai modelli non lineari usati dai ricercatori per studiare il comportamento dei moscerini:
By and large, the every-day world we live in is Newtonian: predictable and deterministic. If we lose balance, we fall, if we neglect obstacles in our path, we collide with them and if we reach for an object, we can grasp it. Hence, no ambulatory animal could survive without its set of adaptive, hard-wired sensorimotor rules shaped by evolution and tuned by experience. No male house fly would ever catch its mate. At the same time, the world is full of surprises: the unexpected pursuit by a male house fly, the rejection of your manuscript or the next move by your chess opponent (or a predator). In such cases, not even the most complex stimulus-response programs (learned or innate) will help an animal in evading the undesired surprises and obtaining the desired ones. If the evasive actions taken by the female house fly were predictable, males could short cut and catch them with much less effort. It is essential to not leave the generation of behavioral variability to chance (i.e., noise), but to keep it under neural control (i.e., nonlinearity).
Adesso chi avrà il coraggio di schiacciare senza pietà un moscerino rompiscatole? :D
In assenza di stimoli ambientali mostra un comportamento che si discosta da quello previsto dai più sofisticati modelli stocastici
Il libero arbitrio e il comportamento spontaneo esistono... per il moscerino. È quanto sostiene un gruppo di ricercatori che ha svolto una serie di ricerche in proposito sulla drosofila, dandone conto in un articolo pubblicato sulla rivista on line PLoS ONE.
"Gli animali, e in modo particolare gli insetti, sono spesso guardati come complessi robot che rispondono semplicemente a stimoli esterni. Vengono considerati sistemi input-output", affema Bjorn Brembs della Libera Università di Berlino. "Quando gli scienziati osservano animali che rispondono in modo differente a stimoli esterni uguali, attribuiscono questa variabilità a errori casuali in un sistema nervoso complesso."
Ricorrendo a una combinazione di sofisticati sistemi automatizzati di registrazione di comportamenti e di complesse analisi matematiche, il gruppo internazionale di ricercatori ha però per la prima volta dimostrato che questa variabilità non può essere dovuta a semplici eventi casuali, ma che essa è generata spontaneamente e in modo non casuale dal sistema nervoso."
L'ambiente in cui sono stati posti e monitorati i moscerini era completamente uniforme e bianco, in modo che i moscerini sottoposti a test non ricevessero stimoli da alcun elemento dell'ambiente; in tal modo le variazioni nella loro traiettoria avrebbero dovuto corrispondere a uno schema simile a quello generato da scelte casuali, con un "segnale" analogo a quello tipico dei rumori di fondo. Le analisi hanno però mostrato che la struttura temporale del comportamento di volo dei moscerini era molto differente da quello casuale e che nessuno dei modelli stocastici di complessità via via crescente sviluppati al calcolatore corrispondeva in modo soddisfacente a quello del volo dei moscerini.
Solamente dopo avere analizzato il comportamento di volo alla luce del modello sviluppato da George Sugihara e Chih-hao Hsieh della Scripps Institution of Oceanography presso l'Università della California a San Diego, i ricercatori si sono convinti che la sua origine era legata alla spontaneità del moscerino. "Abbiamo trovato che ci deve essere una funzione evoluta nel sistema nervoso del moscerino, che porta a variazioni spontanee nel suo comportamento" ha detto Sugihara. "I risultati della nostra analisi indicano un meccanismo che può essere comune a molti animali e che potrebbe formare il fondamento biologico di ciò che esperiamo come ‘libero arbitrio'."
La nozione soggettiva di ‘libero arbitrio' - osservano i ricercatori - è un ossimoro: il termine arbitrio non andrebbe usato se le nostre azioni fossero del tutto casuali, e non sarebbero ‘libere' se fossero completamente determinate causalmente. Se esiste, il libero arbitrio deve dunque trovarsi a metà strada fra caso e necessità, proprio come pare essere il comportamento di volo del moscerino. "La domanda se abbiamo o meno il libero arbitrio sembra posta in modo errato", commenta Brembs. "Se ci chiediamo piuttosto quanto siamo vicini al libero arbitrio, scopriamo che è proprio qui che c'è una differenza fra gli uomini e altri animali."
Ora i ricercatori cercheranno di individuare i geni e i circuiti cerebrali responsabili del comportamento spontaneo del moscerino.
L'articolo offre anche un link diretto all'articolo originale (http://www.plosone.org/doi/pone.0000443), consultabile senza sottoscrizione. Nell'articolo è spiegato meglio il bilancio fra "caso e necessità" accennata nell'articolo di Le Scienze, facendo riferimento ai modelli non lineari usati dai ricercatori per studiare il comportamento dei moscerini:
By and large, the every-day world we live in is Newtonian: predictable and deterministic. If we lose balance, we fall, if we neglect obstacles in our path, we collide with them and if we reach for an object, we can grasp it. Hence, no ambulatory animal could survive without its set of adaptive, hard-wired sensorimotor rules shaped by evolution and tuned by experience. No male house fly would ever catch its mate. At the same time, the world is full of surprises: the unexpected pursuit by a male house fly, the rejection of your manuscript or the next move by your chess opponent (or a predator). In such cases, not even the most complex stimulus-response programs (learned or innate) will help an animal in evading the undesired surprises and obtaining the desired ones. If the evasive actions taken by the female house fly were predictable, males could short cut and catch them with much less effort. It is essential to not leave the generation of behavioral variability to chance (i.e., noise), but to keep it under neural control (i.e., nonlinearity).
Adesso chi avrà il coraggio di schiacciare senza pietà un moscerino rompiscatole? :D