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View Full Version : Camp Darby e protezione civile insieme


easyand
06-04-2007, 20:31
PISA- LA BASE militare di Camp Darby apre i suoi cancelli e i magazzini nella pineta per iniziative e interventi di protezione civile.

La parola d’ordine è «collaborazione». Partner dell’ultimo progetto sarà proprio il Comune di Pisa, cui la base Usa è disponibile a offrire aiuto in caso di gravi catastrofi naturali come l’esondazione dell’Arno.

Migliaia di persone potranno essere ospitate all’interno della base, nell’area normalmente adibita a campeggio, dove si trovano anche villette e bungalow.

Dai magazzini si potranno invece ritirare coperte, tende, kit di primo soccorso e tutto il necessario per le operazioni di soccorso. Camp Darby dispone inoltre di un potente impianto di potabilizzazione in grado di assicurare acqua pulita anche se le falde risultassero inquinate.

La stessa struttura potrebbe inoltre diventare, in caso di necessità, un punto strategico di coordinamento dei soccorsi se dovesse rendersi inutilizzabile quello tradizionalmente insediato in Prefettura a Pisa.


I comandanti della base — il colonnello Usa Stephen Sicinski e il colonnello dei Paracadutisti della Folgore Raffaele Iubini — parlavano ieri mattina dell’iniziativa come «di una utile occasione per rafforzare l’integrazione tra la base e la realtà circostante. Dopo la fase dei primi contatti contiamo adesso di mettere un accordo nero su bianco e stabilire un percorso operativo». Nel corso dell’incontro con la stampa, svoltosi all’interno della base, sono intervenuti anche il consigliere politico Barbara Ranieri, nonché il sergente Yoyce Costello e Chiara Mattirolo (addette public relations).

POSITIVE le reazioni da parte del Comune: «In caso di alluvione o emergenza che richieda l’evacuazione della popolazione abbiamo individuato alcuni centri per il ricovero dei civili: l’Iti da Vinci (516 posti), il complesso scolastico Marchesi (2.130 posti) e sul litorale la colonia Virgo Fidelis (266 posti). Se a tutto questo si aggiunge adesso la disponibilità di un’area all’interno di Camp Darby, si tratta di un’opportunità sicuramente positiva.

Il sindaco è a conoscenza della cosa e l’amministrazione valuta con interesse questa offerta di collaborazione. Già al momento dell’approvazione del Piano di protezione civile, nell’autunno scorso, le aree di Camp Darby erano state inserite nella cartografia ufficiale come zone potenzialmente sfruttabili. Se, come spero, il dialogo iniziato si tradurrà in atti concreti, la base Usa entrerà a pieno titolo nel sistema organizativo di protezione civile. Adesso si tratta di definire un piano concreto di azione e raccordo se dovesse scattare l’emergenza».
UN MAGAZZINO DEDICATO AGLI AIUTI UMANITARI

Nel magazzino 6 — su una superficie di 3.600 metri quadrati — sono stipate tonnellate di materiale, ben imballato e pronto per essere caricato sugli aerei. Sulle piste di San Giusto si sono visti spesso anche i C17, gli enormi aerei da carico americani: negli ultimi 24 mesi gli aiuti di Camp Darby sono arrivati in Algeria, Angola, Congo, Etiopia, Sudan, Marocco, Pakistan e in altre zone devastate da catastrofi naturali o insanguinate da guerre che colpiscono anche la popolazione civile.

«La capacità di mobilitazione è immediata: il magazzino viene costantemente riassortito dal Dipartimento di Stato Americano che dispone i vari interventi ad esempio su indicazione dell’Alto Commisariato Onu per gli aiuti umanitari o su diretta richiesta di Paesi in difficoltà che si rivolgono alle ambasciate Usa» spiega Alberto Chidini, addetto del magazzino.