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View Full Version : Nuove tecnologie: batterie ad idrogeno e aria


Redazione di Hardware Upg
02-04-2007, 10:11
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/portatili/20664.html

Ancora novità in merito alle tecnologie per la produzione di batterie: sviluppata una particolare cella in grado di produrre elettricità dall'impiego di aria addizionata con idrogeno

Click sul link per visualizzare la notizia.

Opteranium
02-04-2007, 10:22
cdo ;-)

ZannaMax
02-04-2007, 10:39
veramente interessante... soprattutto per il fatto che si comincia a cercare di creare batterie NON inquinanti...

non avete mai provato a lasciare delle batterie tipo stilo, in un telecomando per anni??? gli acidi che si trovano poi... :eek:

Rubberick
02-04-2007, 10:41
ma possono essere ricaricate elettricamente parlando?

stbarlet
02-04-2007, 10:41
Mah.. l`idrogeno come fonte di energia.. Premettendo che per produrre idrogeno si spende piú energia di quanta se ne possa poi ricavare e dettoanche che questo lo si potrebbe accettare ( per ricaricare una batteria c`é spreco di energia). Ma una volta che hai finito la batteria che fai? la butti? e se la ricarichi, gli enzimi non hanno di certo la possibilitá di rigenerarsi. Cosa comporta? Minore efficienza? inoltre, per la ricarica, come si fa? é da pazzi girare con dell`idrogeno compresso.

stbarlet
02-04-2007, 10:46
veramente interessante... soprattutto per il fatto che si comincia a cercare di creare batterie NON inquinanti...

non avete mai provato a lasciare delle batterie tipo stilo, in un telecomando per anni??? gli acidi che si trovano poi... :eek:

Queste batterie sono lontane dall`essere non inquinanti. quando si incomincerá a produrre idrogeno partendo da fonti "pulite" o simil tali ( fissione/fusione, fonti rinnovabili) allora FORSE sarano noninquinanti.



Ovviamente non si possono ricaricare elettricamente.




PS gli "acidi" contenuti nelle batterie sono il problema minore. é piú problematico avere a che fare con i metalli che le compongono, tra ferro, zinco, litio, e in minor parte mercurio, cadmio e piombo.

ZannaMax
02-04-2007, 10:47
hai ragione... quoto in pieno

ZannaMax
02-04-2007, 10:51
Queste batterie sono lontane dall`essere non inquinanti. quando si incomincerá a produrre idrogeno partendo da fonti "pulite" o simil tali ( fissione/fusione, fonti rinnovabili) allora FORSE sarano noninquinanti.



Ovviamente non si possono ricaricare elettricamente.


ti ricordo gli scarti della fusione... quelli messi in bidoni e scaricati in caverne sotto terra a profondità non indifferenti...

tarek
02-04-2007, 10:59
ma chissenefrega se inquinano..:)

looun
02-04-2007, 11:13
ti ricordo gli scarti della fusione... quelli messi in bidoni e scaricati in caverne sotto terra a profondità non indifferenti...

Quella è la fissione!!! scissione di atomi che producono plutonio uranio e scorie...
La fusione è appunto un unione che genera molti meno scarti per questo si cerca in tutti i modi arrivarci solo che ha un piccolissimo problema.. la temperatura .. tipo solare ( che in fatti è una gigantesca fusione!)
La cosiddetta fusine fredda (senza il problema della temperatura ) rimane ancora solo una teoria visto le problematiche...

Il probelma delle batterie e anche il loro più grande pregio... solo i migliori generatori di corrente ,erogano una tensione costante e dicamo 'pulita' senza picchi o abbasamenti.Per cui sono sempre preferite come fonti di alimentazione, peccato che abbiamo la limitazione si scaricano.

Speriamo che veramente un giorno si arrivi a batterie no inquinanti.

Rubberick
02-04-2007, 11:16
ma se non sono ricaricabili... a che servono?

nei portatili uno ci mette una batteria non ricaricabile?

vis94
02-04-2007, 11:17
mi cade la batteria , si rompe , si apre.... e mi prendo l'ebola..... comodo!!

pingalep
02-04-2007, 11:24
dovete tenere a mente due cose:

gli enzimi non devono essere rigenerati, sono dei semplici catalizzatori organici, quindi semplicemente devono essere protetti dalla denaturazione.

l'idrogeno è un mezzo di trasporto di energia, non energia in sè.
ma sarà sempre + facile produrlo partendo da fonti di energia rinnovabili, come solare ed eolico, che sono fonti intermittenti, ma con un grande potenziale.

comunque qui si parla di batterie per orologi, e sono prototipi.
su report fecero vedere un generatore elettrico che utilizzava i picchi di energia da agitazione molecolare dell'aria......prototipi!
ma è bello leggerne.

Aegon
02-04-2007, 11:32
ma se non sono ricaricabili... a che servono?

Ma intanto è un buon inizio, il resto verrà... cmq sono una buona alternativa alle superinquinanti batterie Nichel/Litio (quelle non ricaricabili)

nicgalla
02-04-2007, 11:32
Eolico e solare sono puri palliativi: costosi, necessitano di pari potenza installata di centrali termoelettriche o nucleari, deturpano il paesaggio e la loro produzione produce più inquinamento di quanto non ne faccia risparmiare il loro funzionamento.
Per me il futuro è nel nucleare, bisogna cercare di renderlo il più pulito possibile, e per quanto riguarda il solare secondo me sarebbe il massimo mettere un enorme pannello al di fuori dell'atmosfera terrestre, sarebbe più efficiente e insensibile alle variazioni meteorologiche... il problema è come trasferire l'energia a terra... mica si può fare un cavo lungo 100mila km... anche se vorebbero provare a farlo per l'ascensore spaziale :D

Leron
02-04-2007, 11:56
Eolico e solare sono puri palliativi: costosi, necessitano di pari potenza installata di centrali termoelettriche o nucleari, deturpano il paesaggio e la loro produzione produce più inquinamento di quanto non ne faccia risparmiare il loro funzionamento.
questo non è mica vero, la produzione di impianti (anche grandi) per l'energia eolica non comporta assolutamente ingenti inquinamenti, anzi è fra quelle che sconvolgono meno (decisamente meno dell'idroelettrico che oggi si sta progressivamente mettendo al bando per gli sconvolgimenti climatici che comporta la creazione di un bacino artificiale per il microclima della zona e l'impatto su flora e fauna locali)


e per il "deturpare" il paesaggio, preferisco una selva di impianti eolici che una sola ciminiera

il problema maggiore dell'eolico ERA il rumore, ma i nuovi impianti sono molto più silenziosi


quando si smetterà di tirare in ballo la scusa "paesaggistica" l'italia sarà pronta a produrre energia praticamente pulita a costo zero, cosa che già spagna e germania fanno da un pezzo

non so voi ma io vedendo le pale eoliche ho la sensazione finalmente di un'energia PULITA, in sintonia con la natura

avremmo anche alcune fra le zone più favorevoli d'europa per questo tipo di impianti

inoltre siamo fra quelli che investono di meno nel solare, la stessa germania che ha una copertura MOLTO minore di noi sfrutta il sole in maniera decisamente maggiore

ma noi siamo troppo stupidi, ci piace il carbone a noi :muro:

Solido
02-04-2007, 12:06
Tutta questa roba che su foglio è mirabolante a me nn dice niente fino a che non sarà messa in pratica.. è da anni che si legge di tecnologie ipergalattiche.. proci many core, internet iperveloce, batterie che durano tanto ecc ec c epoi vedi intel e amd che parlano anche a lunghe scadenze dei soliti proci che tra un'edizione e un'altra cambiano di pochissimo, guerre alle batterie per cercare di guadagnare mezzo secondo in + di carica, ram che guadagnano 10 mhz ma che perdono in latenza e via dicendo... e tutto questo per colpa di maledettissimi procedimenti burocratici che schiacciano i piccoli progetti anche se rivoluzionari e fanno il modo che tutto per forza divenga graduale e non ci possano essere dei salti di innovazione:rolleyes:
sempre a scapito di noi clienti:muro: :mad:

stbarlet
02-04-2007, 12:07
dovete tenere a mente due cose:

gli enzimi non devono essere rigenerati, sono dei semplici catalizzatori organici, quindi semplicemente devono essere protetti dalla denaturazione.

l'idrogeno è un mezzo di trasporto di energia, non energia in sè.
ma sarà sempre + facile produrlo partendo da fonti di energia rinnovabili, come solare ed eolico, che sono fonti intermittenti, ma con un grande potenziale.

comunque qui si parla di batterie per orologi, e sono prototipi.
su report fecero vedere un generatore elettrico che utilizzava i picchi di energia da agitazione molecolare dell'aria......prototipi!
ma è bello leggerne.
appunto devi proteggerli dalladenaturazione.. considera soolo che oltre una certa temperaturs hsi la decomposiione di tali enzimi e che tale tmperature é abbastanza bassa..



Ps le scorie nucleari derivate alla fissione sonoun problema relstivo. se tutti si mettesero d`accordo un modo lo si trova, le si spara sul Sole ad esempio

essereumano
02-04-2007, 12:19
ma anche fumarle le scorie no???

ilGraspa
02-04-2007, 12:42
Se tutto l'inquinamento si potesse chiudere in barili e buttarlo in mezzo al mare sarebbe una bella cosa..a mio parere meglio scorie nucleari BEN chiuse in luoghi protetti che una rata di scarichi nei miei polmoni. Senza contare che le centrali nucleari non producono CO2, causa principale dell'effetto serra.
Il problema più grave sarebbe l'ecomafia sulle scorie..

stbarlet
02-04-2007, 13:09
ma anche fumarle le scorie no???




Considera che di scorie nucleari se ne producono piccolissime quantitá. Io sinceramente preferisco avere un contenitore pieno di isotopi radioattivi che la CO2 che si stratifica nell`atmosfera.

Leron
02-04-2007, 13:13
Se tutto l'inquinamento si potesse chiudere in barili e buttarlo in mezzo al mare sarebbe una bella cosa..a mio parere meglio scorie nucleari BEN chiuse in luoghi protetti che una rata di scarichi nei miei polmoni. Senza contare che le centrali nucleari non producono CO2, causa principale dell'effetto serra.
Il problema più grave sarebbe l'ecomafia sulle scorie..

il problema è che con le scorie PRIMA O POI ci dovremo fare i conti, e non saranno conti molto "felici"

cmq la mia idea è semplice:

1. eolico
2. solare
3. idroelettrico dove già c'è
4. ottimizzazione dei consumi (a partire dall'edilizia)
5. risparmio energetico
6. nucleare per copire il resto, ma FONDAMENTALE coprire i primi 5 punti: non ha senso buttarsi sul nucleare senza PRIMA aver studiato le energie rinnovabili pulite e il risparmio energetico

metallus84
02-04-2007, 15:03
il nucleare..... certo è una tecnologia di 30 anni fa (o anke di +) e la kiamiamo del futuro? :D
L'Italia è chiamata il paese del sole e non lo sfruttiamo per niente questo sole, oltre che il vento, ho visto una volta un servizio dove inauguravano una pala nuova in un campo eolico che da sola ne sostituiva 14 di quelle vecchie e faceva molto meno rumore, bisogna considerare che se si inizia a fare esperienza in un campo, poi lo si ottimizza, magari all'inizio si crea una centrale solare brutta, immensa e a poco rendimento, ma facendo studi ricerca ed esperienza sicuramente si migliora, appunto vedi l'esempio dell'eolico, sono sicuro che tra un po (con quelle 2 lire che gli danno di ricerca ed investimenti da sottolineare) si inventeranno una nuova pala che sostituisce N pale dell'ultima generazione.
Se non incominciamo mai... poi stiamo a cavallo di una zona a dir poco sismica, perchè non sfruttare la potenza della terra? o con tutti i corsi d'acqua che abbiamo e le montagne che abbiamo, perchè non fare l'idroelettrico? certo non dico di mettere in ogni valle una diga, se no altro che distruzione del paesaggio, ma certo meglio delle simpatiche ciminiere ke sputano fuori carbone combusto... tornando al topic, mi so divagato troppo :P questa degli enzimi a ossigeno+idrogeno è bella da leggere, ma credo molto poco applicabile a breve.. mi sembra più immediata come tecnologia quella delle batterie a zucchero. Infondo qua si parla solo di batterie con l'uso di enzimi (il grosso problema sarà al temperatura, se superi i famosi 37 gradi "la febbre" si distruggono!) qualsiasi tecnologia eco compatibile secondo me è 100 volte meglio di qualsiasi altra + inquinante.

PS: Quoto leron pienamente, soprattutto considerando il nucleare come fase di transito di breve durata tra una fonte ed un'altra definitiva meno inquinante, di energia vi è sempre bisogno cmq..
Edito per chi ha detto sopra di usare i satelliti solari per energia, si può fare benissimo, si trasmette energia tramite microonde sulla terra, il progetto ci stà, è abbastana vecchio solo che non si fà per motivi economici e questa volta non posso biasimare visto che sarebbe 1 spesa veramente notevole.

Lud von Pipper
02-04-2007, 15:09
eCCHEEPPAALLLEEEE!!!! :rolleyes:

Ogni volta che c'è la notizia di una batteria alternativa arrivano i fenomeni dell' ecologia!
Immagino che il vostro PC funzioni con una batteria collegata alla dinamo della cyclette, così' vi cala un pò anche il culo durante le sessioni internet! :rolleyes:

aventrax
02-04-2007, 15:11
Inutili le centrali a fissione. L'uranio si esaurirà nei prossimi 40 anni al consumo attuale, e quindi poi ci resterebbero dei "mostri" che resterebbero attivi per centinaia d'anni.

Bisogna andare sull'eolico, come ha detto un utente prima chissenefrega dell'estetica. Il nostro paese è pieno di mostri architettonici, linee dell'alta tensione, edifici fatiscenti, autostrade, industrie, cominiere, che oltre a fare schifo esteticamente inquinano pure.

Non so voi, ma io preferirei vivere al centro di un campo eolico che anche solo a una delle seguenti cose;

1)vicino autostrada (inquinamento)
2)vicino ferrovie (inquinamento acustico)
3)tralicci altatensione (leucemia)
4)impianto industriale (di tutto di più)

Voi no?

aventrax
02-04-2007, 15:11
Bravo von pipper, bel commento.

JohnPetrucci
02-04-2007, 15:20
eCCHEEPPAALLLEEEE!!!! :rolleyes:

Ogni volta che c'è la notizia di una batteria alternativa arrivano i fenomeni dell' ecologia!
Immagino che il vostro PC funzioni con una batteria collegata alla dinamo della cyclette, così' vi cala un pò anche il culo durante le sessioni internet! :rolleyes:
Non so se hai notato le temperature come si sono alzate negli ultimi anni(e in specie ultimamente), io quest'anno ho potuto riscontrare temperature invernali per una settimana circa in tutto, poi sempre medie più alte della norma.
Adesso se tu sei uno degli ultimi esemplari della specie umana a non renderti conto dei cambiamenti climati ed ambientali, causati si da quel famoso "inquinamento", che non è soltanto una parola inerte ma che esiste davvero, beh, che dirti, i ghiacciai polari si stanno sciogliendo da soli e non per l'effetto serra, le stagioni non esistono più perchè è così che va, e non per l'inquinamento, insomma spero che ad estinguersi siano certe persone che continuano a deturpare il mondo e a sbattersene.

metallus84
02-04-2007, 15:29
Lud von Pipper immagino stai scherzando e comunque sia la tua idea non sarebbe affatto male, dato ke il Wii lo consigliano per le diete... pensa una dinamo a cyclette come andrebbe bene, tornando a te ti devo rispondere perchè spero non fai parte di quella serie di gente che rasenta l'ignoranza affermando " bello però l'inverno caldo AO, mejo l'estate AO, w il caldo AO " come ho sentito dire ultimamente mettendomi le mani nei capelli (pochi)..... sarò un pò di parte perchè sono 1 tipo invernale e odio il caldo, mi fa stare male fisicamente, ma certo fa paura pensare che forse ci sta troppa gente così, che ama la tintarella senza pensare che ogni secondo speso al sole di questi anni è un rischio melanoma e tumori vari che in % è aumentato tantissimo.... tutti abbronzati in chemio! Non vorrei toccare la sensibilità d nessuno perchè le mie esperienze non sono esenti da questi mali, ma a volte mi sembra solo che l'incoscenza divaga...
scusate l'ot. Ah e visto che ci sto non capisco perchè la leucemia è legata ai tralicci di alta tensione... il discorso dell'elettroinquinamento non è provato nè riconsciuto ed è ancora molto controverso, se uno si riferisce all'incidenza di tumori che vi sono nella zona di cesano, nord di roma, dove ci sta l'emittente vaticana, bisogna ricordare che li ci sono 2 depositi di scorie nucleari prodotte dal reattore del cnr che sta a roma nord ad uso scientifico, oltre che a scorie che stanno li da tempi ormai immemorabili. Oppure la ex centrale nucleare di montalto di castro, ora convertita a gas, era una centrale praticamente finita, mi sembra ovvio ci siano dei bunker in zona con depositi di materiale radiattivo o scorie...

Leron
02-04-2007, 15:38
eCCHEEPPAALLLEEEE!!!! :rolleyes:

Ogni volta che c'è la notizia di una batteria alternativa arrivano i fenomeni dell' ecologia!
Immagino che il vostro PC funzioni con una batteria collegata alla dinamo della cyclette, così' vi cala un pò anche il culo durante le sessioni internet! :rolleyes:
prima di tutto impara a postare con educazione che qui stai parlando con gente che NON CONOSCI, chiaro?

per secondo, se non ti piace il thread basta che fai a meno di usurare la tastiera per postarci, è abbastanza semplice.

terzo, quelle batterie devono prendere l'energia da qualche parte dato che il moto perpetuo non lo hanno ancora inventato, quindi ci si interrogava sulla EFFETTIVA ecologia di tali batterie dato che è l'OGGETTO DEL THREAD

quarto, per la tua battuta su "da dove viene la tua energia": cinque pannelli solari sul tetto, due fotovoltatici e tre solare termico. non soddisfano certo tutto il fabbisogno della casa ma assolvono da soli buona parte del lavoro sia in termini di riscaldamento che di energia.
inoltre: cambiato caldaia con una a condensazione ad alta efficienza e ho un vaso di accumulo con una dispersione di un grado al giorno.

invece di sparare offese facevi decisamente meglio a non postare.

ora torniamo in topic grazie.

Man0war
02-04-2007, 16:06
Ora non voglio dire che difendo von Pipper però mi pare che ci state andando un po' troppo critici.
Secondo me la sua idea iniziale era scanzonata giusto per farvi notare che non è questa la sede per parlare di fonti di energia alternativa anche perchè siamo passati da una batteria che può alimentare un orologio da polso alle centrali nucleari che di orologi da polso ne alimentano almeno 2.

La seconda aveva come scopo quello di farvi notare che ogni volta che esce un articolo che potrebbe essere legato all' ecologia alla fine siete tutti sono pronti a criticare anche il minimo dettaglio sulla scoperta ma alla fine quello che abbiamo ora probabilmente è peggio.

(Pipper salvati e di che era così :D)

stbarlet
02-04-2007, 16:32
ragazzi sono dati di fatto. l`idrogeno lo ricavi dal petrolio spendendoenergia (altro petrolio ) con delle reazioni chimiche particolari (completamente antieconomiche ) o dall`acqua, spendendo un sacco di energia.

^TiGeRShArK^
02-04-2007, 16:35
Non so se hai notato le temperature come si sono alzate negli ultimi anni(e in specie ultimamente), io quest'anno ho potuto riscontrare temperature invernali per una settimana circa in tutto, poi sempre medie più alte della norma.
C'è da dire che l'inverno scorso è stato freddissimo.
Non è possibile generalizzare un cambiamento di temperatura solo con l'osservazione di un'anno.
Ah..
e c'è da dire che ovviamente le grandi glaciazioni e anti-glaciazioni passate hanno prodotto escursioni termiche MOLTO ma MOLTO + esagerate di quelle che stiamo osservando oggi.

Leron
02-04-2007, 16:37
Ora non voglio dire che difendo von Pipper però mi pare che ci state andando un po' troppo critici.
Secondo me la sua idea iniziale era scanzonata

se era una idea scanzonata non ci metteva faccine come:rolleyes: ma ci metteva :D

;)

ErFiaschi
02-04-2007, 19:07
FACCIAMO CHIAREZZA!

Basta andare un attimo su Wikipedia per vedere che la fissione nucleare NON PRODUCE PIU' SCORIE! Ma questo non lo dice mai nessuno!

Guardate il paragrafo sull'FBR (autofertilizzante)
http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_a_fissione

E precisiamo che l'hanno anche già messa in produzione in francia e giappone! Altro che dormire in italia! :mc:

http://it.wikipedia.org/wiki/Superph%C3%A9nix

Ebbasta con sta storia delle scorie per favore! E una volta prodotto idrogeno queste nuove fuel cell saranno ottime per i cellulari!

Demin Black Off
02-04-2007, 19:21
Penso anche io che il futuro è solo nucleare, dato che con poco impiego si produce una quantità enorme di energia.

Il petrolio dovrebbe essere utilizzato per altro, dato che ha specifiche qualità, come ad esempio per i tasporti, e non buttato come si fa oggi.

ligabuz
02-04-2007, 19:37
ti ricordo gli scarti della fusione... quelli messi in bidoni e scaricati in caverne sotto terra a profondità non indifferenti...
Scusa ma in che paese sono riusciti a realizzare la fusione ? :D

Penso anche io che il futuro è solo nucleare, dato che con poco impiego si produce una quantità enorme di energia.
Poi le scorie le scarichiamo a casa tua, ok ?

ErFiaschi
02-04-2007, 20:43
Scusa ma in che paese sono riusciti a realizzare la fusione ? :D

Poi le scorie le scarichiamo a casa tua, ok ?

ANCHE A FRASCATI! :mad:

BASTAAAA BASTA CON QUESTI DISCORSI DELLE SCORIE MA LEGGETE O NO? MA CHE POSTO A FAREEEEE?! :muro:

Demin Black Off
02-04-2007, 21:40
Poi le scorie le scarichiamo a casa tua, ok ?


Sono già assalito dall'immondizia a Napoli, ci mancano solo quelle :D se non ci sono già.

Cmq stiamo nel 2007, con rigidi livelli di sicurezza e trattamento adeguato il nucleare inquina meno tra le fonti inquinati.

^TiGeRShArK^
02-04-2007, 22:31
FACCIAMO CHIAREZZA!

Basta andare un attimo su Wikipedia per vedere che la fissione nucleare NON PRODUCE PIU' SCORIE! Ma questo non lo dice mai nessuno!

Guardate il paragrafo sull'FBR (autofertilizzante)
http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_a_fissione

E precisiamo che l'hanno anche già messa in produzione in francia e giappone! Altro che dormire in italia! :mc:

http://it.wikipedia.org/wiki/Superph%C3%A9nix

Ebbasta con sta storia delle scorie per favore! E una volta prodotto idrogeno queste nuove fuel cell saranno ottime per i cellulari!
:rolleyes:
Spiegami come i reattori di questo tipo eliminano TOTALMENTE il problema delle scorie.
Quello che hai asserito, ovvero che la fissione nucleare NON produce + scorie, è semplicemente inesatto.

Topocheparla
02-04-2007, 23:48
Scusate ma qualcuno ricorda l'esperimento effettuato qualche anno fa per produrre energia elettrica sfruttando il campo magnetico terrestre mediante l'utilizzo di un satellite dal quale si dipanava un cavo metallico?
Se non erro pur avendo srotolato poco il cavo, per problemi tecnici, hanno prodotto tanta elettricità da fonderlo! immaginate una struttura simile in orbita attorno al sole che trasmette tramite microonde magari non direttamente sulla terra....le fonti rinnovabili esistono e con i giusti investimenti non rappresentano solo un palliativo, il problema è che non fanno gli interessi del mercato...! :(

Lud von Pipper
03-04-2007, 01:02
Lascia stare: sono troppo impegnati a riempirsi la bocca di come va male il mondo e a disprezzare le innovazioni altrui che migliorano i consumi ma non abbastanza per i loro gusti (aspetto con ansia di vedere le LORO idee rivoluzionarie non appena ne avranno una ;) )

Sajiuuk Kaar
03-04-2007, 07:27
Ma Che cazzate andate dicendo??? '-.-
Nei barili c'è uranio e plutonio tanto per iniziale... fare la fissione di 2 molecole d'acqua equivale ad ottenere 2 molecole di idrogeno stabile ed una di ossigeno stabile... non ci sono scorie se non aria e gas infiammabile al 900%
E poi: l'inquinamento non è un problema da sottovalutare pertanto "chissenefrega" lo potrebbe dire solo un cretino. Quel giorno che ti rispunteranno le branchie e dovrai tornare in acqua causa mancanza di ossigeno all'esterno e dovrai tornare a 3000 metri di profondità dove ci sono barili di uranio a tappeto mi direte "scusa" '-.-

christiantric
03-04-2007, 09:10
Il sogno è quasi avverato!!

stbarlet
03-04-2007, 09:12
Ma Che cazzate andate dicendo??? '-.-
Nei barili c'è uranio e plutonio tanto per iniziale... fare la fissione di 2 molecole d'acqua equivale ad ottenere 2 molecole di idrogeno stabile ed una di ossigeno stabile... non ci sono scorie se non aria e gas infiammabile al 900%
E poi: l'inquinamento non è un problema da sottovalutare pertanto "chissenefrega" lo potrebbe dire solo un cretino. Quel giorno che ti rispunteranno le branchie e dovrai tornare in acqua causa mancanza di ossigeno all'esterno e dovrai tornare a 3000 metri di profondità dove ci sono barili di uranio a tappeto mi direte "scusa" '-.-





:mbe: alzato col piede sbagliato? :asd:


chi avrebbe sostenuto che ci fossero gli scarti della fusione dell`acqua? :mbe: tra le altre cose ti sfido ad usare l`acqua come materiale fissile :read: .

marciufello
03-04-2007, 13:40
ma chissenefrega se inquinano..:)

:eek:

ErFiaschi
03-04-2007, 13:45
:rolleyes:
Spiegami come i reattori di questo tipo eliminano TOTALMENTE il problema delle scorie.
Quello che hai asserito, ovvero che la fissione nucleare NON produce + scorie, è semplicemente inesatto.

MA LEGGETE O NO???? Diventa tutto piombo! Prima leggete poi sparate! :rolleyes:


x Lud von Pipper: aspetta e spera preferiscono affogare nel petrolio secondo me! :mc:

Leron
03-04-2007, 14:26
MA LEGGETE O NO???? Diventa tutto piombo! Prima leggete poi sparate! :rolleyes:


x Lud von Pipper: aspetta e spera preferiscono affogare nel petrolio secondo me! :mc:

già, è meglio fregarsene del risparmio energetico e buttarsi sul nucleare usando il triplo di energia di quella che serve, per poi affogare nelle scorie radioattive e lasciare un'eredità pesantissima alle generazioni future usando l'africa come pattumiera radioattiva, questa è la cosa migliore tanto a noi non cambia niente

quello che non sopporto non sono quelli che vogliono il nucleare, ma quelli che credono che basti cominciare a costruire centrali nucleari fregandosene delle energie alternative e del risparmio energetico (che sarebbero la PRIMA cosa a cui pensare) per risolvere tutti i problemi, cosa che denota una enorme superficialità nell'analizzare il problema

continuiamo a vivere in case a rendimento bassissimo, con caldaie vecchie e senza pannelli solari facendo salire per il camino 3/4 dei soldi e dell'energia che produciamo, ma almeno abbiamo le nostre belle centrali sisi....

ma tanto in italia siamo un popolo di CT della nazionale, presidenti del consiglio e ingegneri nucleari

facciamo un deposito di scorie sotto casa vostra così siamo a posto, poi vediamo quanto siete contenti

PS: non sono contrario al nucleare, ma sono favorevole SOLO quando si saranno completate le infrastrutture per OTTIMIZZARE l'uso che facciamo dell'energia e quando saranno applicate TUTTE le energie alternative possibili. il nucleare deve essere quello che COMPLETA il ciclo energetico, non quello che si SOSTITUISCE agli altri modi di produrre energia. completamente insensato è quindi invocare il nucleare ora, quando prima di tutto bisogna investire sul risparmio e sulle energie alternative (cosa che in germania e spagna hanno CAPITO, ma noi no, ci piace essere 30 anni in ritardo rispetto a loro, prendiamo solo il PEGGIO delle loro decisioni)

ma tanto noi siamo dei campioni a saltare sul treno delle tecnologie quando gli altri le stanno già abbandonando pensando già a qualcosa di meglio

http://magazine.enel.it/boiler/arretrati/arretrati/boiler46/html/articoli/Bollitore-Nucleare.asp

http://forum.promiseland.it/viewtopic.php?p=164680&sid=2e2949e3297dc5dbbebc04d346137293

http://www.ecosportelloenergia.org/TANews/news/show_news.php?subaction=showfull&id=1158746214&archive=1159949357&template=News
Entro il 2014 chiuderanno tutte le 8 centrali nucleari spagnole. Il premier spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, mantiene le promesse del suo programma elettorale e annuncia che nel 2009 non rinnoverà il permesso di sfruttamento, obbligatorio dopo 40 anni di servizio, della più vecchia centrale atomica del Paese, quella di Garoña (Burgos), e nemmeno quello delle altre sette centrali attualmente in funzione. Spagna fuori dal nucleare entro il 2014.

ligabuz
03-04-2007, 16:13
ANCHE A FRASCATI!
Ma intendi la tanto venerata fusione fredda che genera 0,2 Volts ? Spero di no......

Il futuro NON è il nucleare, assolutamente.
Il fututo sono le fonti rinnovabili ( energia idroelettrica, solare, eolico, e quello che ve pare a voi ). Ma, soprattutto, bisogna RISPARMIARE l'energia che abbiamo, ci sono centrali nucleari che potrebbero essere spente se tutti gli europei/italiani adottassero piccoli accorgimenti.....
Ultima cosa, importantissimo, SERVONO INCENTIVI STATALI, che agevolino l'uso di pannelli solari ecc., gli impianti costano uno sproposito e la sola domanda costa 600 Euro.

ma chissenefrega se inquinano..
E poi si lamentano quando gli fanno un deposito sotto casa.....

^TiGeRShArK^
03-04-2007, 17:39
Scusate ma qualcuno ricorda l'esperimento effettuato qualche anno fa per produrre energia elettrica sfruttando il campo magnetico terrestre mediante l'utilizzo di un satellite dal quale si dipanava un cavo metallico?
Se non erro pur avendo srotolato poco il cavo, per problemi tecnici, hanno prodotto tanta elettricità da fonderlo! immaginate una struttura simile in orbita attorno al sole che trasmette tramite microonde magari non direttamente sulla terra....le fonti rinnovabili esistono e con i giusti investimenti non rappresentano solo un palliativo, il problema è che non fanno gli interessi del mercato...! :(

il tethered se non erro.
era, come giustamente hai detto, solo un esperimento scientifico senza alcuna possibilità di applicazione pratica nell'immediato futuro.

^TiGeRShArK^
03-04-2007, 18:38
MA LEGGETE O NO???? Diventa tutto piombo! Prima leggete poi sparate! :rolleyes:


x Lud von Pipper: aspetta e spera preferiscono affogare nel petrolio secondo me! :mc:
Veramente prima di leggere qualcosa dovresti assicurarti di avere le basi necessarie per capire quello che leggi, prima di dire castronerie da te spacciate per verità assolute.
Dal tuo link:

La relativa complessità del processo di arricchimento dell'uranio ha fatto riprendere il progetto, originariamente destinato ad usi militari, dei reattori autofertilizzanti o FBR (Fast Breeder Reactor). Questi (come sopra detto, tra i primi ad essere realizzati, con il progetto MatLab collaterale al Progetto Manhattan) producono di fatto più combustibile di quello che usano essi stessi, sfruttando la reazione 238U + n ----> 239U - e- ---> 239Np - e- ---> 239Pu
che è un materiale fissile utilizzabile nel reattore.

Chiunque abbia seguito anche un corso basilare di chimica (o anche solo chi si sia preso la briga di sfogliare qualche volta una tavola periodica) sa benissimo che gli elementi citati in questa reazione sono rispettivamente:
238U --> Uranio 238
239U --> Uranio 239
239NP --> Nettunio 239
239PU-->PLUTONIO239.
Dovresti ben sapere che il Piombo (PB) e il Plutonio (PU) sono estremamente diversi.
Il Piombo solitamente non è radioattivo.
Il Plutonio SI. è ALTAMENTE radioattivo.
Per completezza c'è da dire che se non ricordo male esistono anche isotopi del piombo che sono radioattivi.
Ma non cambia niente in questo discorso dato che il Plutonio, che è il prodotto finale di quella reazione, è pericolosissimo.
Ergo, quello che hai asserito con tanta veemenza in questo thread è completamente falso

pabloescobarr
03-04-2007, 19:14
"con il 3% di idrogeno. Si tratta di una quantità appena inferiore alla soglia del 4%, oltre la quale è possibile incappare in esplosioni accidentali."

non è che per sentire un po di musica riskio di distruggere tutta la città? :mbe:

Leron
03-04-2007, 19:21
Ultima cosa, importantissimo, SERVONO INCENTIVI STATALI, che agevolino l'uso di pannelli solari ecc., gli impianti costano uno sproposito e la sola domanda costa 600 Euro.
qui in trentino abbiamo un incentivo statale che ci paga il 55% di TUTTE le opere considerate a risparmio energetico (pannelli, cappotti per le case, caldaie...)

non è certo poco

ci vuole di più

ma non è neanche vero che non c'è niente ;)

ligabuz
03-04-2007, 19:38
qui in trentino abbiamo un incentivo statale che ci paga il 55% di TUTTE le opere considerate a risparmio energetico (pannelli, cappotti per le case, caldaie...)

non è certo poco

ci vuole di più

ma non è neanche vero che non c'è niente ;)

Prova a montare un impianto nelle marche....:cry:
L'unica cosa è l'ammortizzazione del costo nel tempo grazie all'energia che l'enel compra da te.

ErFiaschi
03-04-2007, 22:41
Veramente prima di leggere qualcosa dovresti assicurarti di avere le basi necessarie per capire quello che leggi, prima di dire castronerie da te spacciate per verità assolute.
Dal tuo link:

239PU-->PLUTONIO239.
Dovresti ben sapere che il Piombo (PB) e il Plutonio (PU) sono estremamente diversi.
Il Piombo solitamente non è radioattivo.
Il Plutonio SI. è ALTAMENTE radioattivo.
Per completezza c'è da dire che se non ricordo male esistono anche isotopi del piombo che sono radioattivi.
Ma non cambia niente in questo discorso dato che il Plutonio, che è il prodotto finale di quella reazione, è pericolosissimo.
Ergo, quello che hai asserito con tanta veemenza in questo thread è completamente falso

SEI TE CHE NON HAI LE BASI! TENDENZIOSO!

Il plutonio è FISSILE! Le hai mai viste le bombe al plutonio? SI RIUSA anche lui e poi si stabilizza in piombo!

BASTA CON QUESTE SCUSE DEL CAVOLO! E le rinnovabili tenetevele nel vosto giardino!

Freisar
03-04-2007, 23:16
domanda qualsiasi fonte di calore è fonte di energia?

:confused:

xeal
04-04-2007, 00:57
Uh, vedo che il clima si è un po' surriscaldato, e come al solito ne è nato un certo off topic, ma l'argomento si fa interessante, quasi quasi mi butto nella mischia... vediamo un po', da dove comincio? :D

@ErFiaschi: posso suggerirti quello che tu suggerisci agli altri? Se leggi un po' meglio quello che tu stesso hai trovato su wikipedia, e magari approfondisci seguendo i link e cercando gli stessi argomenti nella sezione inglese, vedrai che non si generano più scorie a vita lunga e lunghissima, fino a decine di miliardi di anni, ovvero i transuranici e gli attinidi, che in realtà si formano ma vengono bruciati rapidamente e quindi sfruttati per produrre energia (direttamente oppure dopo essere stati trattati), ma continuano a prodursi scorie a vita breve, che decadono e si stabilizzano in 300 anni. Come vedi, le scorie ci sono ancora, solo sono più facili da trattare, e sono pericolose per meno tempo, ma pur sempre per un bel po' di tempo.... poi magari nei prossimi decenni si trova il modo di sfruttare anche il loro decadimento e allora si potrà dire che non si producono più scorie ma solo "carburante nucleare", però fino ad allora (se mai accadrà ) è del tutto sbagliato dire che non si producono più scorie!


@Leron: il discorso che fai è interessante, e in parte lo condivido, credo anch'io che il futuro stia nell'integrazione di diverse forme di energia, con una graduale migrazione alle fonti rinnovabili come sorgente principale a cui attingere (il nucleare non può durare in eterno, così come i combustibili fossili), però la vedo dura per una virata così "idealistica", prediligendo la scelta più ecologica a quella più economica, credo sia più facile passare al nucleare "presto" e affiancare gradualmente altre fonti, man mano che il loro sfruttamento diventerà più facile e quindi economico (e intanto si sfrutteranno anche i combustibili fossili). Del resto, i reattori nucleari di IV generazione saranno piuttosto validi: l'autorigenerazione dei carburanti fa sì che la pericolosità delle scorie diminuisca (e si potrebbe anche pensare di utilizzarli per "consumare" in qualche modo le scorie dei reattori precedenti); inoltre, sono potenzialmente molto sicuri, già a livello passivo: in caso di problemi nel nucleo, si avrebbe uno spegnimento automatico; inoltre, nei reattori veloci a metallo liquido che usano piombo, si ha un'ottima schermatura del nucleo, e in caso di rottura e fuoriuscita, si formerebbero dei blocchi solidi con il materiale radioattivo imprigionato nel piombo, quindi relativamente sicuri da trattare. Inoltre le probabilità di avere degli incidenti sarebbe molto bassa: già per quelli di III generazione si parla di centinaia di milioni di anni per arrivare al 50% di probabilità di avere problemi nel nucleo (ben più dei 300 anni necessari alle scorie all'interno per diventare "innocue" ). Inoltre, questi reattori (a metallo liquido, in particolare al piombo) pare possano produrre come sottoprodotto, alle più elevate temperature, anche idrogeno, che si potrebbe utilizzare per produrre ulteriore energia. Personalmente confido che in futuro si trovi il modo di sfruttare l'energia prodotta dal decadimento fino all'ultima "goccia", ma in ogni caso sarà abbastanza sicuro sfruttare il nucleare, fermo restando la necessità di utilizzare anche altre fonti.

Discorso Africa: perchè dovrebbe diventare quella la pattumiera? Comunque, hai toccato un tema interessante, quello dei Paesi in via di sviluppo, e del loro rapporto con il trattato di Kyoto: da un lato capisco la volontà di non frenare le economie emergenti (noi abbiamo avuto il "diritto" di inquinare per diventare ricchi, non possiamo impedirlo a loro per rimediare ai nostri danni), dall'altro non sono del tutto d'accordo, non solo e non tanto per i problemi che deriverebbero da uno sfruttamento "globale" delle fonti "inquinanti" (vedasi fabbisogno crescente in Cina, ad esempio), sia dal punto di vista dell'inquinamento, sia dal punto di vista dell'esaurimento "precoce" delle fonti, ma piuttosto perchè molti di questi Paesi possiedono un immenso patrimonio boschivo, che è nell'interesse di tutti preservare, e aderire al trattato di Kyoto vuol dire anche preservare questo patrimonio non sensa una remunerazione: è prevista una sorta di "multa" per chi supera delle quote nelle emissioni di gas serra (e io farei pesare queste cifre sulla produzione di energia mediante combustibili fossili per tutti gli usi che se ne fanno, in modo da rendere il divario economico rispetto alle sorgenti rinnovabili un po' più sottile), prevedendo la possibilità di "mettersi in regola" acquistando delle quote da chi ne possiede in sovrabbondanza. E qui entrano in gioco i Paesi poco sviluppati: possedendo grandi estensioni di "mangiatori di CO2" potrebbero essere incentivati a mantenere le superfici boschive intatte e, anzi, accrescerle, ricevendo in cambio notevoli sussidi dai Paesi più industrializzati, sicuramente bisognosi di acquistare le quote mancanti. In questo modo si sfrutterebbe, in un certo senso, il trattato di Kyoto per redistribuire parte della ricchezza mondiale e sostenere lo sviluppo economico dei Paesi del II e del III mondo in maniera ecosostenibile.

E qui passo ad un altro concetto per me essenziale: "ecosostenibilità". Il problema dell'inquinamento non va visto necessariamente in termini assoluti, nel senso di penssare cose del tipo: "la CO2 inquina -> niente più CO2", ma piuttosto come qualcosa di relativo alla capacità del nostro pianeta di reagire positivamente e non subire dei danni. Così, la smetterei di demonizzare l'anidride carbonica per due motivi:

1) ricordiamoci che è l' "alimento" preferito dalle piante, così come l'ossigeno è il nostro, quindi la pericolosità della CO2 va rapportata costantemente alla capacità naturale di convertirla in ossigeno (e nutrimento per le piante). Questo per dire che non mi piace affatto chi sostiene che bruciando combustibili derivati dalle piante si ha un impatto nullo, perchè l'anidride carbonica immessa era stata già assorbita dalle piante durante il loro ciclo di vita ed è pari a quella che produrrebbero decomponendosi naturalmente: non mi piace perchè comunque preserviamo uno status quo, mentre per migliorare la situazione e creare una realtà ecosostenibile, da questo punto di vista, si dovrebbe a mio parere aumentare l'estensione delle foreste "intoccabili" e inquadrare la produzione di combustibili da "biomasse" in una organizzazione ciclica, cosicchè quando vado a reimmettere la CO2 che avevo sottratto all'ambiente ho sempre delle colture che la riassorbono prontamente (in un certo senso, sarebbe come se la quantità sottratta all'ambiente all'inizio non venisse più reintegrata). Da questo punto di vista si potrebbe anche forzare (so che è un discorso un po' estremo) e considerare che i combustibili fossili derivano dalla decomposizione di foreste antichissime, per cui bruciandoli si reintegra nell'atmosfera l'anidride carbonica che quelle foreste avevano sottratto: è come se stessimo ricreando la situazione di allora, solo che adesso non siamo in grado di ripristinare l'ossigeno convertendo l'anidride carbonica.

2) pare che il buco dell'ozono si stia a poco a poco richiudendo: se succederà davvero, allora avremo una notevole riduzione dell'effetto serra (CO2 o non CO2, se i raggi ultravioletti che entrano sono pochi, non possono fare troppi danni).

Detto questo, credo che si dovrà sempre "bruciare qualcosa": inquinamento non è solo quello che produce l'effetto serra, o solo le scorie nucleari, la spazzatura inquina e deturpa l'ambiente, e in qualche modo va eliminata: bisogna riciclare e perchè no? usarla per produrre energia. Confido nelle nanotecnologie che nei prossimi anni dovrebbero consentire di produrre celle ad effetto Thomson (Peltier per refrigerare, Seeback per produrre energia) con un rendimento sempre più vicino a quello di un ciclo di Carnot equivalente (che del resto è il limite teorico per questa tecnologia), fornendo maggiori quantità di energia a parità di consumo di combustibile: questo dovrebbe rendere più "indolore" l'abbandono progressivo dei combustibili fossili (intanto se ne brucerebbero meno per produrre la stessa quantità di energia, inquinando meno) e l'adozione delle fonti rinnovabili (in particolare le biomasse: un maggiore rendimento energetico bilancerebbe in parte le basse rese produttive - poi, ritengo che si potrebbe cercare di migliorare queste rese usando gli ogm e sfruttando tutte le parti della pianta, se non servono per altri scopi, per la combustione, oltre agli scarti industriali e ai quintali di prodotto che ogni anno vengono indecentemente buttati via per questioni economiche).

Trovo molto interessante, in chiave transizione, anche il progetto per un particolare motore rotativo per autotrazione capace di modificare a caldo il rapporto di compressione e utilizzare così diversì combustibili anche misti tra di loro: benzina, gpl, metano (sia fossile, sia da biomasse, ovviamente), (bio)etanolo, idrogeno, sfruttando al meglio il rendimento con ciascuno di essi: si potrebbero avere due o più serbatoi, ad esempio uno per benzina/etanolo (mi pare siano miscibili in tutte le proporzioni) e uno per il metano (eventualmente tarato per poter contenere anche idrogeno pressurizzato in sicurezza, ed essere già pronto quando fosse disponibile una rete di distribuzione - poi, non so se è possibile/sicuro contenere insieme metano ed idrogeno, gassosi o liquefatti, ma in tal caso si avrebbe una flessibilità in più, e poichè la combustione dell'idrogeno è spontanea, una parte dell'energia prodotta potrebbe innescare la combustione del metano presente nella miscela, senza richiedere una "scintilla" ). Io mi spingerei oltre: sia che si usi un motere del genere, sia che si rimanga/continui ad usare quelli attuali, introdurrei (come si comincia a progettare) dei motori elettrici ausiliari (mi piace quello della mithsubishi (?) a rotore esterno, infilabile nelle ruote, piccolo, potente e con una gran coppia) da alimentare però non (solo) con delle batterie, ma direttamente sfruttando il calore del motore (attraverso il liquido refrigerante e i gas di scarico) mediante i generatori ad effetto Seebak e rendimento di Carnot di cui dicevo prima - si potrebbe anche arrivare ad usare solo motori elettrici e sostituire il motore a scoppio con un bruriatore per generare energia elettrica ottimizzando il rendimento (puramente di Carnot, o quasi, a questo punto), e inoltre proverei a recuperare parte dell'energia termica dissipata in frenata, sempre mediante le celle a effetto Seebak, e magari sostituirei o integrerei (riducendoli) i freni idraulici con dei freni elettromagnetici a correnti parassite, collegati a dei collettori per immagazzinare in batterie ausiliarie per vari scopi (alimentazione degli apparati elettrici ed elettronici del veicolo, avere un surplus di potenza in accelerazione, in salita e/o durante un sorpasso, ecc.).

A questo punto, direi che è doveroso fare un piccolo accenno all'idrogeno, anche perchè credo che a molti piacerebbe più di altre soluzioni perchè "meno inquinante". Innanzitutto, bisogna sempre ricordare che si tratta di un "vettore" di energia, non di una "fonte", poichè è scarsamente presente nel nostro pianeta, quindi, a meno di trovare un modo economico per andarlo a prelevare altrove (ad esempio su Giove), bisognerà produrlo in qualche modo, e questo qualche modo può anche essere inquinante. Si può estrarre idrogeno dai combustibili fossili, producendo come scarto almeno CO2, però, come avviene per le celle a combustibile (che hanno attualmente i loro problemi di durata, ecc.) la produzione è pari a 1/4 rispetto ad una semplice combustione, quindi da questo punto di vista inquina meno. Però è associato ad altri problemi, come lo stoccaggio e il trasporto, che lo rendono di non facile adozione; inoltre, dalla reazione con l'ossigeno si ottiene vapore acqueo, che vorrei ricordare, seppur con incidenza minore (pare) rispetto alla CO2, è comunque un GAS SERRA, quindi non stiamo parlando di una "tecnologia pulita" al 100%, e torniamo al discorso dell'ecosostenibilità: la produzione di idrogeno si presta abbastanza bene ad essere associata allo sfruttamento di fonti rinnovabili non costanti, sia che si tratti di estrazione dal metano (che sia prodotto o meno mediante le biomasse: c'è un progetto canadese per un particolare concentratore solare per sfruttarne l'energia ai fini dell'estrazione di idrogeno dal metano, mediante una serie di reazioni chimiche, una parte delle quali sono esogene, quindi in definitiva non serve troppa energia dall'esterno per produrre idrogeno e si sposa bene con l'incostanza dell'irradiazione solare attraverso l'atmosfera), sia che si ottenga per idrolisi (e così il vapore acqueo andrebbe a compensare il prelievo d'acqua dall'ambiente) mediante l'elettricità prodotta da impiati eolici o solari. Tuttavia i problemi connessi al trasporto e all'uso dell'idrogeno sono non banali, specie su vasta scala, quindi potrebbe risultare più conveniente usarlo solo in grossi centri di produzione di elettricità, come una specie di accumulatore tampone per immagazzinare i picchi di produzione e rilasciare energia quando la fonte primaria diventa poco sfruttabile, ma questo comporterebbe la necessità di avere:

a) delle batterie poco ingombranti, leggere, con grandi capacità e veloci da caricare, in particolare per l'uso nel campo dell'autotrazione; a questo scopo potrebbe giovare sia la tecnologia di cui si è parlato nei giorni scorsi (le batterie polimeriche sottili e trasparenti, da usare in molti strati), sia i supercondensatori basati sui nanotubi (credo allo studio da parte di Honda);

b) ovviamente una rete di distribuzione dell'energia efficiente, capillare e con poche perdite, cosa che potrebbe essere ottenuta ancora grazie ai nanotubi di carbonio: sono conduttori, e trattati opportunamente, in configurazione quantum wire, hanno teoricamente una resistenza elettrica praticamente nulla, il che li rende molto simili a dei superconduttori a temperatura ambiente (con tutte le conseguenze del caso: perdite per effetto joule praticamente trascurabili, possibilità di trasportare corrente elettrica senza la necessità di ricorrere all'alta tensione, con una maggiore sicurezza degli elettrodotti e il risparmio di quel 2-3% di rendimento che viene meno anche con i migliori trasformatori di potenza, forse anche una maggiore facilità nel produrre energia elettrica).

Forse c'è anche un altro modo di impiegare le fonti rinnovabili, a cui pochi o nessuno magari hanno pensato, e magari è una cavolata, però credo che se ne possa discutere. Una reazione di combustione è esotermica, una volta iniziata continua spontaneamente e libera energia; in teoria una reazione chimica può essere invertita, cioè, partendo dai prodotti, somministrando energia all'occorrenza (l'inverso di una reazione esotermica è una reazione endotermica), si dovrebbero poter ottenere nuovamente i reagenti (eventualmente attraverso dei passaggi intermedi). E' praticamente quello che succede in un "ciclo" di utilizzo dell'idrogeno: con l'elettrolisi somministro energia e scindo l'acqua nei suoi componenti, idrogeno e ossigeno; successivamente faccio reagire idrogeno e ossigeno e ottengo energia. E se invece fornissi energia a CO2 e H2O per ottenere CH4 e O2? Il metano è un buon combustibile ed è più facile da trattare dell'idrogeno; inoltre si può ottenere dalle biomasse, e, se si potesse realmente riutilizzarlo, si potrebbero anche creare degli accumuli partendo anche da una bassa produzione di biomasse. La non costanza dell'energia solare non sarebbe un gran problema: l'importante è che la si possa sfruttare a sufficienza quando l'irradiazione è ottimale (analogamente per l'eolico) per trattare le "scorte" di CO2, e si potrebbero delocalizzare degli impianti di "produzione del metano" in quelle aree della terra in cui l'irradiazione solare è più costante. Naturalmente, prima bisognerebbe trovare il modo di stoccare la CO2: non so come o quanto si possa filtrare l'aria per separare il diossido di carbonio, e comunque avrebbe un costo credo non indifferente, ma di sicuro si può catturare "alla sorgente" quello prodotto negli impianti termoelettrici, ad esempio: sarebbe una variazione sul tema dello stoccaggio della CO2, con la differenza che, una volta "catturata", non verrebbe immagazzinata sotto pressione in siti geologici o nei fondali marini, ma sfruttata, se possibile, grazie all'impiego di fonti energetiche "pulite" benchè incostanti, per riprodurre combustibile.

Chissà che in un futuro anche lontano non si finisca per fare qualcosa del genere, ma sfruttando la costanza dell'irradiazione solare fuori dell'atmosfera terrestre :sofico:

Detto così può sembrare un'esagerazione un po' troppo fantascientifica, come l'idea di utilizzare dei satelliti e produrre elettricità dal campo magnetico terrestre, o con pannelli fotovoltaici per poi spedire l'energia a terra sottoforma di microonde, cosa che del resto si può fare, e con frequenze e potenze tali da costituire difficilmente un pericolo per la salute, a patto di sfruttare antenne sufficienti a raccogliere l'energia, ma probabilmente, al di là della fattibilità e dell'economicità, solleverebbe troppe proteste per l'elettrosmog e via discorrendo (però si potrebbero usare dei maser per concentrare l'energia e indirizzarla in punti ben specifici, con buona pace per le critiche sull'elettrosmog, ma non credo che sarebbe semplice raccogliere a terra così tanta energia concentrata). Però, in futuro potrebbe diventare una necessità per garantire la sopravvivenza sulla terra, e non necessariamente per problemi relativi all'inquinamento: se non ricordo male, si è scoperto che il parco di Yellowstone è il tappo di un enorme supervulcano, che se esplodesse libererebbe nell'atmosfera una quantità di polveri tali da oscurare il sole, compromettendo la vita di tutti gli esseri viventi sul nostro pianeta, per cui non sarebbe poi così eccessivo cominciare a cautelarsi e pensare ad un sistema per riportare il calore della nostra amata stella sul nostro "amato" pianeta (del resto, si vogliono creare degli scudi missilistici per proteggerci daglli asteroidi, che sono forse una minaccia molto più vaga, la bomba ad orologgeria ce l'abbiamo sotto il c@l@, anche se potrebbe non esplodere mai, o almeno non prima che la vita sulla terra si estingua per altre cause, ma potrebbe anche accadere da un giorno all'altro, è una cosa non propriamente prevedibile). Magari per allora avremo già colonizzato altri pianeti , se non altri sistemi solari, e ci limiteremo ad abbandonare un pianeta morente... (io non ci voglio neanche pensare, mi piace stare qui :D anche se in un futuro così lontano... :stordita: )

Non ho parlato volutamente di pannelli fotovoltaici, perchè sono tra le tecnologie più costose e meno fruibili (hanno un rendimento troppo basso e per di più variabile con la temperatura, quindi anche in condizioni di irraggiamento ottimale non è semplice sfruttare tutta l'energia disponibile - per non parlare poi dei costi ignoti, almeno a me, per la loro dismissione una volta divenuti inutilizzabili, insomma, mi sembra tutto fuorchè una tecnologia matura: preferisco senz'altro la centrale a ciclo combinato abbinata a quella solare di Priolo). Per il resto, concludo aggiungendo un bel "IMHO" davanti ad ogni periodo ;)

xeal
04-04-2007, 01:26
Mamma mia quanto ho scritto :D :fiufiu:

@Fresiar: si e no. Il calore è esso stesso energia (termica, che poi si riconduce all'agitazione molecolare), però è una forma di energia degradata o di II specie: le forme di energia di I specie (praticamente tutte le altre) si possono trasformare completamete le une nelle altre e in calore; il calore invece non può essere convertito interamente in altre forme di energia: si può sfruttare finchè esiste un salto termico (=differenza di temperatura) tra le due fonti, ma quando si raggiunge l'equilibrio termico la "magia" finisce (è praticamente il principio dell'entropia). Quindi, si, una fonte di calore è una fonte di energia, ma non sempre la si può sfruttare. Spero di aver risposto al tuo dubbio e di essere stato chiaro :)

ligabuz
04-04-2007, 06:55
domanda qualsiasi fonte di calore è fonte di energia?

:confused:

be' dovrebbe essere energia termica...se non ricordo male

ErFiaschi
04-04-2007, 20:48
Mamma mia quanto ho scritto :D :fiufiu:

@Fresiar: si e no. Il calore è esso stesso energia (termica, che poi si riconduce all'agitazione molecolare), però è una forma di energia degradata o di II specie: le forme di energia di I specie (praticamente tutte le altre) si possono trasformare completamete le une nelle altre e in calore; il calore invece non può essere convertito interamente in altre forme di energia: si può sfruttare finchè esiste un salto termico (=differenza di temperatura) tra le due fonti, ma quando si raggiunge l'equilibrio termico la "magia" finisce (è praticamente il principio dell'entropia). Quindi, si, una fonte di calore è una fonte di energia, ma non sempre la si può sfruttare. Spero di aver risposto al tuo dubbio e di essere stato chiaro :)


Complimenti! Complimenti davvero! Tu si che sei un ganzo! :)

Anzi rivedendo mi vergogno di come ho scritto e chiedo scusa a tutti x il comportamento. :cry:

Mi dispiace solo di una cosa: che questo tuo intervento passerà inosservato mentre secondo me dovresti fare il ministro! :D

Solo una domanda: ma sei sicuro che le celle a recupero di calore (thomson o seebeck?) funzionino davvero e diano + efficienza di un motore a combustione? No xche io sapevo max 10-15%

GRAZIE!

^TiGeRShArK^
04-04-2007, 20:53
SEI TE CHE NON HAI LE BASI! TENDENZIOSO!

Il plutonio è FISSILE! Le hai mai viste le bombe al plutonio? SI RIUSA anche lui e poi si stabilizza in piombo!

BASTA CON QUESTE SCUSE DEL CAVOLO! E le rinnovabili tenetevele nel vosto giardino!
Tanto per citare la PRIMA bomba al plutonio realizzata:
http://www.euronuclear.org/info/encyclopedia/p/plutonium-bomb.htm
:rolleyes:
guarda che anche i sassi hanno capito chi tra noi due è tendenzioso e spaccia cose assolutamente non vere (pericolosissime tra l'altro... asserire che il plutonio non è pericoloso non l'ho MAI sentito in vita mia) x verità assolute.
Almeno abbi l'umiltà di imparare qualcosa dai link e dalle spiegazioni che ti vengono fornite senza continuare a far credere alla gente che il plutonio è innocuo come se fosse acqua di rose :rolleyes:
Mah....

xeal
05-04-2007, 06:15
BBOONIII, STATE BBONII (a questo punto servirebbe una faccina che si tocca i baffi :D )

@Tigershark: dai, s'è anche scusato per i toni mentre scrivevi il tuo post :D effettivamente ha scritto delle imprecisioni (diciamo pure qualche mezza caxxata, ma in fondo prima o poi lo facciamo tutti :D l'importante e non perseverare e usare toni scorretti) però non c'è andato troppo lontano, anzi in quel punto ci ha quasi azzeccato, nel senso che il plutonio prodotto dai reattori di IV generazione non si potrà mettere in una bomba. Il vantaggio di quel tipo di reattore è che produce più combustibile di quanto ne consumi, cioè dopo una prima fase di fissione, mentre in reattori di altro tipo si ottengono scorie inutilizzabili, li si "genera" plutonio, che è ancora fissile, e si riescono a sfruttare anche gli attinidi e i transuranici che altrove costituiscono solo scorie, così si arriva in fasi successive a scorie che decadono in "soli" 300 anni (il "bello" è che si possono inserire i transuranici, eventualmente scorie di altri reattori, come combustibile insieme all'uranio). In realtà il processo è un po' più complesso e prevede che i residui della combustione vengano trattati prima di essere riutilizzati, e i procedimenti per ora in "voga" effettivamente producono plutonio papabile per fini bellici, però si stanno studiando e perfezionando altri metodi che dovrebbero produrre plutonio non utilizzabile in alcuna arma (si parla di ottenere come risultato un "misto" di isotopi diversi del plutonio e altri materiali, fissili ma inadatti per realizzare bombe, praticamente insindibili, in modo che l'impiego militare, se non del tutto impossibile, risulti estremamente difficile e costoso).

@ErFiaschi: dunque, il discorso è un po' complesso. Innanzitutto provo a fare un po' di chiarezza sul "triangolo" (no, niente di osceno :p ) Seebeck-Peltier-Thomson. Il primo ha scoperto che unendo in due punti due conduttori metallici diversi, in modo da formare un circuito chiuso (cioè, in parole povere, saldando alle estremità due pezzi di metallo diversi - rame e zinco ad esempio), e riscaldando una delle due giunzioni, si può misurare una corrente elettrica nel circuito così creato, che è funzione delle temperature alle giunzioni (e si può misurare la corrente per determinare la temperatura di una giunzione conoscendo la temperatura dell'altra: si fa ad esempio per misurare la temperatura negli altoforni). Peltier ha scoperto il fenomeno opposto, cioè che facendo circolare una corrente in un "arco bimetallico" si produce una differenza di temperatura alle estremità (le giunzioni), e si può sfruttare questo salto termico per spostare calore da una sorgente fredda ad una calda (cioè creare un frigorifero: basta che la giunzione fredda sia più fredda del "corpo" a cui sottraggo calore e quella calda abbia una temperatura maggiore del sistema a cui cedo calore, rispettando il secondo principio della termodinamica perchè sto consumando energia elettrica). Thomson ha messo insieme le due cose e ha formulato una legge fisica più generale che spiega i due fenomeni come aspetti di un unico fenomeno (l'effetto Thomson, appunto).

Ora, applicando l'effetto thomson in una macchina, sia come generatore elettrico (quindi come effetto seebeck), sia come frigorifero (effetto peltier) si ottiene un rendimento teorico dipendente solo dalla temperatura della sorgente calda e da quella della sorgente fredda, esattamente identico al rendimento di un ciclo di Carnot ideale. Passando dalla teoria alla pratica, succedono un paio di cose "brutte": i metalli hanno una resistenza ohmica e quindi si ha una perdita per effetto Joule, inoltre, questo meccanismo prevede che il passaggio di calore tra le due giunzioni avvenga per mezzo della corrente (generata o applicata, a seconda dei casi), ma il calore ha il brutto vizio di trasmettersi naturalmente attraverso la materia, e questo produce una ulteriore perdita (ad esempio, nella cella di Peltier abbiamo la giunzione fredda che assorbe calore da un corpo caldo e quella calda che cede calore a un corpo freddo, con la corrente che mantiene la differenza di temperatura, però il calore tende anche a spostarsi dalla giunzione calda a quella fredda, proprio perchè hanno temperature diverse, e quindi abbiamo anche un deltaQ-naturale che si oppone al passaggio di calore "forzato" dalla giunzione fredda a quella calda, e quindi fa diminuire l'efficienza). Così si arriva, nella pratica, all'efficienza bassa di cui parlavi. Questo fino all'avvento delle nanotecnologie: tempo fa si era parlato di un brevetto per una cella di peltier con uno spessore dell'ordine dei micron, cosa che riduce notevolmente la resistenza dei conduttori (per di più si dovrebbero usare metalli che di per sè hanno una bassa resistenza) -> si riduce notevolmente l'effetto Joule; inoltre, il tutto è immerso in un materiale isolante per ridurre al minimo lo scambio spontaneo di calore tra la faccia calda e quella fredda della cella -> nel complesso si riducono notevolmente le due cause che determinano la perdita di efficienza e mi posso avvicinare al suo valore teorico, che è quello di un ciclo di carnot. Naturalmente vale anche all'inverso, cioè per realizzare un generatore di seebeck, quindi quanto più riesco a ridurre la resistenza elettrica e a isolare termicamente le due facce, tanto più alto sarà il coefficiente di riempimento di un ciclo di carnot equivalente (un modo per confrontare il rendimento di due macchine è paragonare le aree dei loro cicli all'area di un ciclo di carnot che opera tra le stesse fonti di calore): considerando che le macchine elettriche superano facilmente il 90% di rendimento, nel complesso, una volta ottimizzata la tecnologia, si potrà sicuramente ottenere un rendimento decisamente superiore a quello di un motore a combustione che operi tra le stesse temperature.

Esistono già diversi progetti in tal senso (oltre al brevetto che ti dicevo, che è pensato principalmente per applicazioni in campo elettronico), alcuni prevedono lo sfruttamento del calore dei gas di scarico di un veicolo (praticamente avvolgendo la marmitta con delle celle ad effetto seebeck) per generare una corrente per scopi ausiliari (in un certo senso, al posto della batteria, o per ricaricare la batteria e svolgere altre funzioni - condizionatore, ma volendo anche servofreno, servosterzo ecc. - senza sottrarre potenza al motore). Io penso che al crescere del rendimento di questi generatori sarà sempre più facile pensare ad alimentare dei motori elettrici ausiliari, se non addirittura a sostituire completamente i motori a scoppio (ma non solo: in una centrale termoelettrica potremmo prima andare a prelevare calore dai gas prodotti dalla combustione, poi magari a sostituire le turbine ed eliminare le perdite meccaniche per gli attriti e le eventuali perdite per imperfezioni nelle coibentazioni dei condotti idraulici). A questo credo che potrebbero contribuire anche i nanotubi di carbonio: come dicevo nell'altro post, possono essere realizzati in strutture particolari (quantum wires o nano wires, non ricordo esattamente, ma dovrebbero essere terminologie equivalenti) che consentono agli elettroni di muoversi solamente in una direzione (nei due versi: chiaramente si muoveranno in un verso o nell'altro a seconda della differenza di potenziale applicata) in maniera estremamente ordinata e, quindi, con una resistenza pressoché nulla; inoltre, i nanotubi possono assumere caratteristiche diverse a seconda di come vengono trattati/drogati/ecc., si possono comportare sia come conduttori, sia come semiconduttori (come il silicio), quindi non mi stupirei se si trovasse il modo di produrre nanotubi conduttori con caratteristiche sufficientemente differenti da generare un effetto thomson e da avere una resistenza elettrica "ridicola". Ma le nanotecnologie sono/saranno utilizzate in queste celle anche per quanto riguarda il materiale isolante: attualmente si parla di "quantum wall", cioè di una configurazione tale da consentire il movimento delle molecole solo in un piano, vale a dire che si ostacola e si limita la vibrazione delle molecole nel reticolo cristallino, ostacolando di conseguenza lo scambio termico; ma si sta studiando anche un'altra configurazione, la "quantum dot" che teoricamente dovrebbe addirittura annullare la libertà di movimento/vibrazione delle molecole, ma a noi basterebbe ottenere entrambi i risultati (annullamento della resistenza elettrica nei conduttori e isolamento termico perfetto) con davanti un bel "quasi" che renda il passaggio dalla teoria alla pratica soddisfacente per i diversi scopi. Attualmente i limiti di queste tecnologie futuribili (ma non troppo lontane a mio avviso) stanno nei costi (ovviamente, siamo ad un livello sperimentale - ma non troppo in alcuni casi ed entro troppi limiti, almeno per quello che ho capito tempo fa da quel poco materiale pubblicato su internet) e nelle temperature di esercizio, per cui servono metalli (ma anche variazioni nella composizione dell'isolante) particolari e diversi a seconda dell'uso.

Speriamo bene per il futuro :)

ErFiaschi
10-04-2007, 21:41
Veramente eccellente! Scusa ma che lavoro fai?

Con quali materiali di preciso dobbiamo fare i conduttori e gli isolanti nanometrici? Hai links su questi argomenti? Sono molto interessanti!

Beh speriamo bene per il futuro...vedendo gente così spero bene volentieri! :D

Grazie!

xeal
12-04-2007, 21:16
Attualmente nessuno, mi devo ancora laureare (ing. inf.)

Come link, non si trova troppo in rete (a parte abstract di pubblicazioni scientifiche e poco altro); comunque puoi guardare:

l'annuncio di nanocoolers su questo sito (http://www.hwupgrade.it/news/modding/nanocoolers-non-piu-metallo-liquido-ma-pellicole-termoelettriche_15740-50.htm)

qui (http://www.nanocoolers.com) il sito di nanocoolers, ma dicono ben poco

qui (http://appft1.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO2&Sect2=HITOFF&p=1&u=%2Fnetahtml%2FPTO%2Fsearch-adv.html&r=13&f=G&l=50&d=PG01&S1=%28%28%22thin+film%22.AB.%29+AND+tec%29&OS=abst/%22thin+film%22+and+tec&RS=(ABST/%22thin+film%22+AND+tec)) trovi un brevetto (che scovai tempo fa) che sembra descrivere proprio il thin film di nanocoolers, almeno i materiali sono gli stessi (Bismuto e Tellurio drogati immersi in un isolante termico)

qui (http://www.its.caltech.edu/~jsnyder/thermoelectrics/microdevice_page.htm) trovi la descrizione di un esperimento per verificare la possibilità di produrre con successo la pellicola termoconduttiva (thin-film tec), sempre a base di tellurio e bismuto interconnessi con nickel e oro

Dal MIT (http://www.technologyreview.com/read_article.aspx?ch=infotech&sc=&id=14407&pg=2) qualche info sui nanotubi per condurre elettricità quasi senza perdita

Sempre dal Mit (http://www.technologyreview.com/Nanotech/18285) uno di molti esempi di come si cerchi di usare le nanotecnologie per produrre celle fotovoltaiche meno costose (attualmente l'efficienza è bassa, ma si spera di migliorare) rispetto al silicio monocristallino

ancora qualcosina (http://quantum.soe.ucsc.edu/research/TEC/tec.html) sulla produzione di energia (considera sempre che siamo agli albori di questa tecnologia)

Per il resto, ricordo di aver trovato delle slide tempo fa, ma nulla di particolarmente dettagliato. Puoi trovare qui (http://quantum.soe.ucsc.edu/research/TEC/documents/Mayer-NMTE-06.pdf) un po' di informazioni in più, qualche grafico e delle formule, ma è molto tecnico.

Trokji
12-04-2007, 21:28
Il mio pensier pur non essendo un espero del settore è che il futuro sembra essere principalmente il fotovoltaico. Pannelli sempre + efficienti ed a più basso costo è quello che spero. Per fortuna Rubbia è tornato in Italia e si è avviata la costruzione di alcune centrali fotovoltaiche, un primo passo. Certo se tutte le case avessero i loro pannelli il problema energetico in buona parte sarebbe quasi risolto. Poi si potrebbe pensare all'Africa ed al deserto del Sahara: con quelle supefici enormi, pensate quanta energia si potrebbe produrre ? Quei paesi hanno la grande risorsa che è il sole e superfici completamente libere.

ligabuz
12-04-2007, 22:22
Il mio pensier pur non essendo un espero del settore è che il futuro sembra essere principalmente il fotovoltaico. Pannelli sempre + efficienti ed a più basso costo è quello che spero. Per fortuna Rubbia è tornato in Italia e si è avviata la costruzione di alcune centrali fotovoltaiche, un primo passo. Certo se tutte le case avessero i loro pannelli il problema energetico in buona parte sarebbe quasi risolto. Poi si potrebbe pensare all'Africa ed al deserto del Sahara: con quelle supefici enormi, pensate quanta energia si potrebbe produrre ? Quei paesi hanno la grande risorsa che è il sole e superfici completamente libere.

Ma quello vuole costruire centrali a campo specchi.....è un suicidio....anche se ci mette i sali al posto dell'acqua.

Trokji
12-04-2007, 22:48
dimmi allora, che bisogna facere?

ligabuz
12-04-2007, 23:14
Il solare va bene, ma credo che la centrale a campo specchi sia la peggiore soluzione :(
So' tutti specchietti girati verso un enorme caldaia con dei "sali" ( o acqua ).
Il fatto è che ci vuole mooolta manutenzione ( gli specchi devono girare durante il giorno e devono essere costantemente puliti ). Infatti ci sono poche centrali ( o forse quelle poche le hanno chiuse ).

Trokji
12-04-2007, 23:16
Io credevo che il fotovoltaico sia a centrali come si potrebbe fare nel Sahara :D sia sui tetti delle case fosse la migliore soluzione

ligabuz
12-04-2007, 23:22
Io credevo che il fotovoltaico sia a centrali come si potrebbe fare nel Sahara :D sia sui tetti delle case fosse la migliore soluzione

Oddiom non so nel sahara, ma sui tetti delle case è un'ottima soluzione :)
Io mi riferivo alle idee di Rubbia.

Trokji
12-04-2007, 23:42
Il sahara spero un giorno in parte possa tornare verde. Speriamo di facere degli impianti di desalinizzazioen dell'acqua marina :p

xeal
13-04-2007, 16:47
Attualmente il fotovoltaico è uno dei metodi per sfruttare l'energia solare trai meno efficienti, e con prospettive non esaltanti... I pannelli costano tantissimo, hanno rendimenti massimi troppo bassi (si arriva intorno al 20% solo in esperimenti di laboratorio con celle purissime e improponibili per la produzione di massa) e non si possono nemmeno sfruttare appieno in una giornata soleggiata, perchè con un'illuminazione ottimale si riscaldano più velocemente, e il rendimento cala drammaticamente (per capirci, diciamo che nel Sahara potrebbero addirittura avere rendimenti peggiori che da noi in inverno)... E le alternative che dovrebbero ridurre i costi di produzione rispetto all'uso di silicio monocristallino (per intenderci, lo stesso con cui si fanno i processori più costosi), per lo più basate su materie plastiche o nanotecnologie, esistono solo a livello sperimentale e hanno rendimenti ridicoli (intorno al 2% ). Oltretutto, non ho ancora trovato qualcuno che sappia dirmi con precisione per quanto tempo si possano utilizzare prima che "l'usura" li renda inutilizzabili, e quanto siano riciclabili/inquinanti una volta dismessi...

A questo punto, meglio l'eolico associato a qualche forma di accumulo di energia. O anche gli "specchietti" di Rubbia, sui quali avete scritto un mare di inesattezze. Non c'è nessuna caldaia ad acqua o a sali, gli specchi sono parabolici e concentrano i raggi solari verso un condotto posto nel fuoco, al cui interno circolano dei sali fusi, portati a temperature intorno a 500°C e immagazzinati in un contenitore coibentato che mantiene il calore accumulato per alcuni giorni, in modo da bilanciare la variabilità dell'esposizione, e ottenere un rendimento grossomodo costante. I sali vengono poi usati per produrre vapore (acqueo) da mandare alle turbine (come in una qualsiasi centrale termica), e inoltre si recupera calore dai gas prodotti dalla combustione di una centrale a ciclo combinato associata (a gas naturale), per massimizzare l'efficienza e minimizzare l'impatto ambientale (come ho già detto in precedenza, scordatevi di smettere di bruciare e produrre anidride carbonica, non è nè conveniente, nè realmente necessario: quello che serve, invece, è ridurre le emissioni fino a un livello ecosostenibile).

Trokji
13-04-2007, 17:31
Ma quelli che te chiami specchietti di Rubbia, quanto producono rispetto ad un normale fotovoltaico? E poi scusa tanto saranno anche poco efficienti per adesso i fotovoltaici (ma comunque producono decine di volte più energia di quella necessaria per costruirli) ma attualmente sono un modo relativamente economico per produrre energia (e teoricamente se ne potrebbe produrre davvero tanta) da spazi "morti" come i tetti delle case :)

xeal
16-04-2007, 18:35
Il termine "specchietti" era ironico e lo riprendevo dall'altro utente ;)

Da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_solare):

[nota: ho evidenziato io alcune parti]

Siccome la radiazione solare media è di circa 1.000 watt/m2, il rendimento termodinamico è altissimo rispetto a quello fotovoltaico. La quantificazione espressa da Carlo Rubbia, Nobel per la fisica, chiarisce i vantaggi del sistema termodinamico:

"Come esperimento pilota i 20 megawatt raggiunti dalle tecnologie solari alla centrale di Priolo non sono da buttar via: bastano a una città di 20 mila abitanti, consentono di risparmiare 12.500 tonnellate equivalenti di petrolio l'anno ed evitano l'emissione di 40 mila tonnellate l'anno d’anidride carbonica. Il bello è che questo tipo di energia è conveniente: ai prezzi attuali, l'impianto si ripaga in 6 anni e ne dura 30. Oltretutto, una volta avviata la produzione di massa, i prezzi di costruzione tenderanno al dimezzamento".

Infatti da ogni m2 di specchi in un anno si ricava l’equivalente in energia di un barile di petrolio. Siccome 7 barili circa sono pari ad una tonnellata, con 7 m2 s’otterrebbe una TEP (tonnellata equivalente di petrolio): con 70.000 m2 (0,07 km2) 10.000 TEP, con 7.000.000 di m2 1 MTEP, ossia lo 0,5% del fabbisogno nazionale. [nota: questi dati mi sembrano imprecisi, sul sito dell'enel ho trovato dei dati sul consumo di energia elettrica in Italia intorno ai 25 MTEP fino al 2004]

Per soddisfare l’intero fabbisogno nazionale è sufficiente una superficie pari ad un quadrato con il lato di circa 40 km. [anche questo dato non mi convince molto, non vorrei che i dati si riferiscano ai consumi degli Stati Uniti piuttosto che a quelli italiani - a meno che non ci si riferisca all'energia termica necessaria per ricavare l'energia elettrica effettivamente consumata, ma non credo: dai calcoli che ho fatto io, in base alla produzione annua prevista (l'equivalente di un barile di petrolio per ogni m2 di impianto) e confrontando con i dati del progetto credo Rubbia si riferisca all'energia elettrica prodotta]

Facendo un po' di calcoli approssimativi (se non ho commesso errori madornali), possiamo considerare un rendimento costante durante tutto l'anno di circa 1 kWh per ogni 6 m^2 di impianto (sarebbe il rendimento medio, ma la variazione durante l'anno non è eccessiva, poichè il calore è immagazzinato dai sali per ovviare all'incostanza dell'illuminazione, e si può produrre energia anche durante la notte - naturalmente, se l'insolazione annua nell'area dell'impianto è molto scarsa, non si possono fare miracoli, ma ciò che conta è che, a differenza del fotovoltaico, i costi sono inferiori e i valori massimi teorici sono effettivamente raggiungibili nella realtà per periodi non brevi ;) )

Da questa intervista (http://www.repubblica.it/2004/e/sezioni/scienza_e_tecnologia/archicentrale/archicentrale/archicentrale.html) a Rubbia si evince che:

Quanto costa oggi un metro quadrato di specchi?
"Oggi, cioè in fase preindustriale, il costo complessivo dell'impianto oscilla tra i 100 e i 150 euro a metro quadrato. E da un metro quadrato si ricava ogni anno un'energia equivalente a quella di un barile di petrolio. Il che vuol dire che utilizzando un'area desertica o semidesertica di dieci chilometri quadrati si ottengono mille megawatt: la stessa energia che si ricava da un impianto nucleare o a combustibili fossili, ma con costi inferiori e con una lunga serie di problemi in meno." [nota: sembrerebbe una stima approssimata per difetto per dare un'idea al giornalista, portando infatti a 10 m2/kWh, cioè 100 W/m2 - ma potrebbe essere una stima prudenziale; partendo dal valore di 1 barile equivalente/m2, essendo 7,3 - 7,4 barili crca pari a 1 tonnellata di petrolio, e una tonnellata di petrolio grezzo pari a 41868 MJ, ho calcolato una produzione media dell'equivalente in Joule di 179,4 Wh/m2 per ogni ora di funzionamento durante tutto l'anno, quindi circa 5,5 m2/kW di potenza]

Da qui (http://www.scienzaegoverno.org/2002/Energia/alviailprogarchimede.htm) qualche dato più preciso sul progetto:

Numero di collettori
360

Area campo solare
ha 40 (40000 m2)

Superficie attiva collettori
m 2 200.000 [N.B. i calcoli sui costi e sulla produzione dichiarati da Rubbia dovrebbero riferirsi alla superficie dell'impianto, quindi ai 40000 m2 del progetto, dato che si parla di costo complessivo dell'impianto e di "m2 occupati dagli specchi"]

Energia termica accumulata
GWh/a 167,7

Potenza elettrica nominale
MWe 20,8

Energia elettrica prodotta
GWhe/a 59,2 [se si potessero sfruttare - e immettere nella rete - tutti i 20 MW massimi per tutto l'anno sarebbe ben superiore, ma il dato collima più o meno con i 179W/m2 di impianto che ho calcolato in base alla relazione di equivalenza con l'energia equivalente del petrolio, considerando anche un periodo di inattività per manutenzione]


Ancora da Wikipedia, sul fotovoltaico (http://it.wikipedia.org/wiki/Impianto_fotovoltaico):

La superficie occupata da un impianto fotovoltaico è in genere poco maggiore rispetto a quella occupata dai soli moduli fotovoltaici, che richiedono, con le odierne tecnologie, circa 8 mq / kWp [i]ai quali vanno aggiunte eventuali superfici occupate dai coni d'ombra prodotte dai moduli stessi, quando disposti in modo non complanare.

Il calcolo fatto per la centrale di Rubbia vale per l'intera area occupata dagli specchi (compresi i coni d'ombra, se non ho sbagliato tutto), quindi, a parità di potenza massima, il fotovoltaico occupa oggi più spazio, e inoltre la potenza ottenibile con gli specchi di Rubbia è abbastanza costante nel tempo, mentre per il fotovoltaico è solo un valore massimo che non puoi mantenere nel tempo, nemmeno se le condizioni di illuminazione sono ottimali:

kWp sta per kilowatt-picco, cioè il massimo che puoi ottenere in determinate condizioni, precisamente:

- irraggiamento pari a 1000 W/m2; il valore dell'irraggiamento a terra ricevuto dal sole, riferito al piano con i raggi perpendicolari è di 1366 W/m^2, che però diminuisce per via dell'assorbimento nell'atmosfera, della sfericità della Terra e della sua inclinazione, quindi diciamo che i 1000 W/m2 sono un valore medio ottenibile orientando perfettamente la superficie verso il sole e in una giornata sufficientemente limpida, in particolare con uno:

- spettro pari a 1.5 AM, che è appunto il valore che si ottiene con condizioni meteorologiche buone (una bella giornata di sole); ma quello che mi interessa di più sottolineare è la terza caratteristica:

- temperatura della cella pari a 25°C: mi pare piuttosto ovvio osservare che in una limpida giornata estiva (ma anche primaverile), con il pannello fotovoltaico ben orientato e costantemente irradiato dal sole, la sua temperatura salirà molto in fretta al di sopra dei 25°C (per rendere l'idea, se segui la formula uno avrai notato che, specialmente nelle giornate più soleggiate, la temperatura dell'asfalto, costantemente sotto il sole, tende ad avere una temperatura superiore a quella ambientale di qualche decina di gradi - tipicamente tra 10 e 20° in più), quindi anche in condizioni ottimali non sarà possibile produrre il massimo dell'energia che il pannello è teoricamente in grado di generare!

Ma veniamo alle note veramente dolenti: i costi. In base ai dati dichiarati da Rubbia, anche ipotizzando la necessità di sfruttare 10 m2 per ottenere una potenza "utile" di 1 kW, avremmo un costo di circa 1500 euro; secondo quanto dichiarato qui (http://www.energoclub.it/doceboCms/page/80/Aspetti_economici.html), invece:

L'attuale tecnologia fotovoltaica non è ancora competitiva con gli altri sistemi: il costo dell'energia ottenuta da sistemi fotovoltaici è da 2 a 5 volte superiore al costo dell'energia ottenuta da sistemi eolici e 2-3 volte superiore al costo dell'energia ottenuta da centrali solari termoelettriche. [nota: dovrebbe riferirsi alle centrali solari tradizionali, una basata sul progetto di Rubbia dovrebbe costare ancora meno] Attualmente un impianto da un kW costa 5.000/7.000 € chiavi in mano, questo comporta l'impossibilità di ammortare il costo dell'impianto, mediamente senza incentivi pubblici si riesce a rientrare da 1/3 a 2/3 dell' investimento.

Cioè, senza incentivi da parte dello Stato, la differenza di costo rispetto ad altre fonti è tale da non guadagnarci nulla (ma neanche ottenere un pareggio economico, con la soddisfazione di non inquinare)! Non è certo, oggi, un modo economico di produrre energia, neanche in rapporto all'inquinamento, perchè ci sono alternative non inquinanti molto meno costose, come proprio la centrale di Rubbia. Non sono assulutamente "un modo relativamente economico per produrre energia[...] da spazi 'morti' come i tetti delle case", come dici tu: sono invece un modo molto costoso per farlo (e non ho ancora scoperto che fine facciano i pannelli quando diventano inutilizzabili: se alla fine l'impatto ambientale diventa lo stesso rispetto alle altre tecnologie che sfruttano le rinnovabili, allora in ragione del costo superiore diventa la più "inquinante" - cioè quella con il peggior rapporto tra costi complessivi di relaizzazione e produzione dell'energia, e costi di dismissione).

Tornando all'articolo su Wikipedia:

Un altro aspetto che fa sorgere molti dubbi sulla realizzazione del passaggio ad un sistema di produzione elettrica basato interamente sul fotovoltaico riguarda la disponibilità di materie prime per realizzare i moduli fotovoltaici in grande scala, tra cui il rame, la cui disponibilità non sarebbe sufficiente ad una tale impresa.

Molte speranze si possono però ragionevolmente riporre nel fotovoltaico, se integrato con gli altri sistemi di energia rinnovabile, nella sostituzione graduale delle energie fossili, in via di esaurimento.

Ragionamento che mi pare molto sensato: lo sfruttamento del fotovoltaico ha ragion d'essere se inquadrato in un contesto più ampio di sfruttamento delle fonti rinnovabili, non come "unica soluzione futuribile". Insomma, IMHO non ha senso dire che il fotovoltaico rappresenta "il futuro" della produzione dell'energia: rappresenta, invece, una parte concreta di questo futuro, insieme ad altre tecnologie _migliori_, che non possono prescindere dalla "produzione centralizzata" (tutti le idee sulla decentralizzazione capillare nella produzione di energia, sfruttando ad esempio tutti i tetti e piccole centrali qua e la, eliminando le grandi centrali, sono bei discorsi, belle speranze, ma all'atto pratico sono poco concrete, per non dire irrealizzabili).

Naturalmente, sono possibili sviluppi tecnologici futuri che rendano il fotovoltaico molto efficiente e poco costoso (e quindi, conveniente su larga scala), ma il futuro, comunque, è nell'integrazione di tecnologie diverse per sfruttarne al meglio i vantaggi e, diversificando opportunamente, ridurre gli svantaggi (e potrebbe avere senso, per un certo periodo, sfruttare anche il nucleare "pulito" di IV generazione, fosse solo per smaltire le scorie attualmente prodotte nel mondo, e ne abbiamo qualcuna anche in Italia, che oggi sono pericolose per milioni di anni, mentre dopo essere state sfruttate nelle centrali di nuova concezione, oltre a produrre energia, riducono la pericolosità a circa 300 anni, durante i quali sono più facili da controllare in sicurezza e magari si potrebbe anche trovare il modo di accelerarne ulteriormente il decadimento per produrre energia, e annullarne la pericolosità).

xeal
16-04-2007, 18:38
Detto questo, se gli incentivi statali coprissero anche i costi di installazione, un paio di pannelli sul tetto li metterei :D

Ivan89
21-04-2007, 10:11
ma quale innovazione ed innovazione, sta cosa delle batterie ad idrogeno è notissima, da almeno un paio di anni, non ci credete?

Ecco un estratto:

"The UAC M-7A prototype rifle is a small production model under field tests by military forces and the UAC. The weapon is not very effective with its firepower and power cell usage. One hydrogen cell will last for about 25 shots. The M-7A2 rifle has double the usage with 50 shots per cell. But these weapons are not yet past the early protorype phase. There are even talks of A3 which has 75 shots per cell."

direttamente da Doom 3 :D :read: :D

ora dovranno pagare i diritti alla ID
Ivan

P.S.
non rodetevi il fegato che tanto il mondo gira attorno ai soldi non all'ecologia

Leron
21-04-2007, 11:53
P.S.
non rodetevi il fegato che tanto il mondo gira attorno ai soldi non all'ecologia

affermazione condivisibile ma vera solo in parte: spesso l'ecologia fa girare molti soldi