IpseDixit
18-03-2007, 19:51
LONDRA – Può sembrare un po’ estremo come metodo per viaggiare in prima classe, ma è bene sapere che, se si muore lungo un tragitto aereo a bordo di British Airways, si viene immediatamente portati in prima. L’ha svelato un passeggero inorridito, costretto a fare un viaggio-horror nel lusso della prima classe accanto a una salma, recuperata dal settore economy. Il corpo era di una passeggera indiana, molto anziana, morta su un volo di 9 ore che andava da Delhi, in India, a Heathrow.
Non sapendo dove piazzare la signora, gli assistenti di volo hanno pensato che, visto che c’era un posto in prima, la si potesse mettere lì. E così, a metà volo, Paul Trinder, un businessman inglese abituato a viaggiare al massimo livello, si è risvegliato da un sonnellino per trovarsi accanto non solo un cadavere, ma anche la figlia di lei che si disperava a «mille decibel».
E quando il 54enne «frequent flyer» ha telefonato alla British Airways per lamentarsi, a viaggio finito, gli è stato detto di «ripigliarsi», che non era poi questa gran tragedia. Eppure Trinder racconta di essere rimasto sconvolto dal viaggio: «Non solo perché non mi hanno avvertito che mi avrebbero messo accanto un morto, così che ancora un po’ e collassavo pure io quando ho capito che cosa era successo», spiega il viaggiatore, «ma ci si può immaginare con quale voglia potessi dormire o anche mangiare con quel cadavere accanto». Trinder aggiunge che, dopo qualche ora a temperatura ambiente, la donna cominciava pure a puzzare. «Se penso che ho pagato 3 mila sterline (circa 4.500 euro) per viaggiare in quel modo», aggiunge Trinder, che ha scoperto che altre linee aeree, come la Singapore Airlines, si sono organizzate per queste macabre eventualità, con «armadi per salme». Ma la compagnia di bandiera inglese ha fatto sapere che succede solo a circa dieci passeggeri all’anno su un totale di 36 milioni, e «bisogna mettere il morto dove c’è posto».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/03_Marzo/18/volo_accanto_morta.shtml
Non sapendo dove piazzare la signora, gli assistenti di volo hanno pensato che, visto che c’era un posto in prima, la si potesse mettere lì. E così, a metà volo, Paul Trinder, un businessman inglese abituato a viaggiare al massimo livello, si è risvegliato da un sonnellino per trovarsi accanto non solo un cadavere, ma anche la figlia di lei che si disperava a «mille decibel».
E quando il 54enne «frequent flyer» ha telefonato alla British Airways per lamentarsi, a viaggio finito, gli è stato detto di «ripigliarsi», che non era poi questa gran tragedia. Eppure Trinder racconta di essere rimasto sconvolto dal viaggio: «Non solo perché non mi hanno avvertito che mi avrebbero messo accanto un morto, così che ancora un po’ e collassavo pure io quando ho capito che cosa era successo», spiega il viaggiatore, «ma ci si può immaginare con quale voglia potessi dormire o anche mangiare con quel cadavere accanto». Trinder aggiunge che, dopo qualche ora a temperatura ambiente, la donna cominciava pure a puzzare. «Se penso che ho pagato 3 mila sterline (circa 4.500 euro) per viaggiare in quel modo», aggiunge Trinder, che ha scoperto che altre linee aeree, come la Singapore Airlines, si sono organizzate per queste macabre eventualità, con «armadi per salme». Ma la compagnia di bandiera inglese ha fatto sapere che succede solo a circa dieci passeggeri all’anno su un totale di 36 milioni, e «bisogna mettere il morto dove c’è posto».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/03_Marzo/18/volo_accanto_morta.shtml