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View Full Version : Ecco le verità di Turigliatto


FabioGreggio
03-03-2007, 22:43
Il Movimento in cui milito ( non è un partito, ma un'associazione culturale) ha ricevuto una lettera personale di Turigliatto, il deputato che ha causato la caduta del Prodi I.
Turigliatto è stato allontanato dal Partito PRC.
Pubblico qui nel forum di Hardware Upagrade la sua lettera e le sue motivazioni, ovvero la sua verità dopo aver subito molte criminalizzazioni:

da: http://www.radicalsocialismo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=90&Itemid=1

Cari compagni e compagne, amici e amiche,

Sono in attesa che il Senato accetti le mie dimissioni, che comunque non ho ritirato e non ritirerò. Nel frattempo, nei prossimi giorni sono chiamato a esprimere il mio voto sulla fiducia al governo Prodi. Vorrei dunque spiegare le ragioni della mia scelta di dare un voto a favore, che definerei tecnico, pur respingendo tutti i dodici punti del governo Prodi nel loro complesso. Nel mio intervento al Senato, infatti, spiegherò con molta nettezza che non si potrà contare su di me per approvare la missione in Afghanistan, né per realizzare la TAV o la controriforma delle pensioni. Non lo si potrà fare perché io non voterò queste misure, anche se su di esse si rischiasse una nuova crisi di governo. E, va da sé che continuerò con voi la battaglia contro la base di Vicenza.

Con il mio rifiuto di votare a favore della politica estera del governo, non ho mai avuto intenzione di compiere un gesto politicista per provocare una crisi di governo. Il mio è stato un gesto di responsabilità nei confronti delle mie convinzioni e di quelle di chi, come me, si sente distante da una politica estera che continua a fare la guerra, sia pure multilaterale; che sostiene una concezione liberista dell’Europa; che pensa che inviare soldati in giro per il mondo sia un modo per “contare” nei luoghi della politica internazionale. Un gesto animato dal rifiuto di lasciarmi convincere a considerare come una missione di civiltà e di pace quella che non è altro che un’occupazione militare. Un piccolo gesto a sostegno di quella straordinaria lotta di Vicenza contro la costruzione di una base che distrugge il territorio e che sarà uno strumento fondamentale del dispositivo USA di intervento nella guerra globale e permanente. Un gesto di cui non mi pento e che ripeterei in ogni momento. Il mio dissenso con la politica estera del governo muove da qui e non può che essere ricollegato alla mia irriducibile opposizione alla guerra in Afghanistan e alla decisione del governo di autorizzare il raddoppio della base di Vicenza. Il senso del mio voto, in dissenso dal mio partito, ma in dissenso su un punto che considero fondativo e fondante per chiunque faccia politica, il no alla guerra, è tutto qui.


Non credo di essere stato io il responsabile della crisi di governo, della quale i primi responsabili sono il governo stesso e le politiche che ha adottato in tutti questi mesi, e che lo hanno sempre più allontanato da chi lo aveva votato. Una crisi nata per ragioni in parte oscure, in parte dovute alla volontà dell’ala riformista dell’Unione di drammatizzare la situazione, per intimare alla sinistra alternativa il silenzio sulle questioni più scottanti. Una crisi che è servita a stoppare qualsiasi rivendicazione e a sancire il corso “liberale” dell’attività di governo. In questo senso il dibattito al Senato è stato un ricatto, in particolar modo su Vicenza. Anche per questo ho detto no.


L’uscita dalla crisi mi sembra che confermi questo giudizio. I dodici punti presentati da Prodi sono la sanzione di una svolta liberista e di una decisa volontà di affermare una politica di sacrifici e di guerra multilaterale. Gli attacchi di cui sono stato fatto oggetto, lo spauracchio del ritorno di Berlusconi al governo, nuovamente agitato dai miei accusatori, erano finalizzati proprio a nascondere questa realtà: il fatto che il bilancio di questi mesi di governo Prodi è fortemente negativo e che ciò che si profila è un’azione di governo ancora peggiore della precedente. Questo giudizio, ovviamente, non è condiviso dal mio partito, che invece sostiene fortemente il nuovo governo. Èd è stato accolto in vario modo dalla società civile, dai movimenti, da quadri sindacali, da esponenti del pacifismo radicale, dagli stessi che il 17 febbraio sono scesi in piazza a Vicenza. La paura di un ritorno delle destre al governo, infatti, è molto forte. C’è chi pensa, inoltre, che la partita con il governo Prodi non sia chiusa e che la sua sopravvivenza costituisca il quadro in cui ottenere risultati più avanzati o comunque una dialettica democratica.


Non avendo deciso io di provocare la caduta del governo Prodi penso che sia giusto verificare queste intenzioni, dialogare con tanta parte del movimento e del “popolo della sinistra” che la pensa così, permettendo al governo Prodi di rimanere in piedi. Ma penso che questo si possa fare solo nella estrema chiarezza delle posizioni. Non sarò mai disponibile a votare la guerra in Afghanistan né a rendermi complice delle politiche antipopolari di questo governo.


Ovviamente, non prevedo un futuro agevole. I 12 punti presentati dal governo sono un arretramento e uno schiaffo ai movimenti e agli stessi partiti della sinistra alternativa. Prevedo dunque una fase in cui andrà sviluppata un’opposizione sociale alle misure del governo Prodi, opposizione che dovrà avere anche ricadute parlamentari. Questa è la mia intenzione. Per dirla con una battuta, è possibile scegliersi il governo a cui fare opposizione, rendendo incomprimibili alcuni principi e alcuni vincoli per me essenziali: quelli con il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici, quelli con le comunità popolari in lotta contro la TAV, i rigassificatori, per la difesa dell’ambiente, quelli con il movimento pacifista che si è visto recentemente a Vicenza. Sono questi i vincoli che regolano la mia attività politica, non un’astratta coerenza ideale, ma un progetto politico che mi ha accompagnato per tutta la vita.


Negli ultimi quindici anni questi vincoli, questi convincimenti hanno coinciso perfettamente con quelli di Rifondazione comunista. Qualche giorno fa, però, il mio partito mi ha dichiarato “incompatibile” semplicemente perché sono rimasto fedele al programma storico del Prc. Non voglio discutere di una scelta che mi riguarda, ma posso dire una cosa. Ho costruito Rifondazione fin dalle fondamenta, l’ho difesa quando era sotto attacco, ho passato centinaia di ore davanti alle fabbriche torinesi e in giro per l’Italia a parlare con gli operai e le operaie. La minaccia di espulsione dal partito mi amareggia e mi delude allo stesso tempo. Ma è il frutto di un cambiamento di fondo delle priorità del Prc e della sua azione: alcune idealità superiori sono messe al servizio di un progetto politico contingente, compiendo un processo di snaturamento della sinistra che mi lascia interdetto. E soprattutto mettendo alla berlina una qualità fondante della politica – la coerenza tra coscienza e azione - la cui assenza è oggi alla base di quella “crisi” di cui si discute da oltre un decennio. Non è la prima volta nella storia che chi da sinistra si oppone alla guerra, chi dice no in Parlamento, contro tutto e tutti, sia accusato di essere affetto da uno “splendido isolamento”, di essere “un’anima bella”, “incapace di realismo”, “irresponsabile” o “idealista”: queste accuse non fanno male a me, ma a un’esperienza in cui ho creduto e riposto tutto il mio impegno e che oggi viene meno per responsabilità di chi ha deciso di piegarsi all’esistente.

Per tenere fede alle mie convinzioni e ai miei vincoli è stato messo in discussione il vincolo che mi legava al partito e addirittura un governo ha dovuto dimettersi. Non mi ritengo così importante e così essenziale. Forse tutto questo rappresenta la spia di molteplici contraddizioni che riguardano la sinistra nel suo insieme e il rapporto tra il governo e la sua gente. Un rapporto logorato come dimostrano tutti i sondaggi e gli episodi di malcontento. Per parte mia non posso che continuare a ribadire quanto detto e fatto negli ultimi giorni. Se l’aula respingerà le mie dimissioni, e dunque finché sarò al Senato, io voterò ancora contro la guerra, perché il no alla guerra e il rapporto con il movimento operaio costituiscono la bussola del mio agire politico: esse sono da sempre l’alfa e l’omega di una prospettiva di classe ed anticapitalista.

Permettetemi dunque di ringraziarvi per le parole che avete utilizzato nei miei confronti, spesso commoventi. Onestamente non credo nemmeno di meritarle, semplicemente perché in questo mondo sembra anormale quello che alle persone serie dovrebbe sembrare normale: agire secondo le proprie convinzioni. Se questo piccolo gesto sarà servito a riabilitare questa logica che ad alcuni sembra, con giudizio sprezzante, troppo “idealista”, allora sarà stato utile. La mia strada è comunque questa e spero di continuare a percorrerla insieme a voi. Ancora grazie.

Roma, 28.02.2007

Franco Turigliatto

Wesker
03-03-2007, 23:59
Vada a zappare.

In politica serve il buon senso. E a lui manca.

Sono perfettamente d'accordo con quanto affermato dalla Litizzetto.

gor
04-03-2007, 08:23
coerente con i suoi ideali,cosa che a molti politici e sconosciuta(la coerenza)una cosa non capisco,perche dimettersi?

Raven
04-03-2007, 09:33
coerente con i suoi ideali,

ok... fosse stato coerente fino in fondo non avrebbe mai dovuto candidarsi al senato, allora, visto che i punti di disaccordo erano contenuti nel programma politico dell'unione...

AtenaPartenos
04-03-2007, 09:53
ok... fosse stato coerente fino in fondo non avrebbe mai dovuto candidarsi al senato, allora, visto che i punti di disaccordo erano contenuti nel programma politico dell'unione...

Ma poi coerenza vuol dire chiudersi la bocca e autoeliminarsi quando si è arrivati ad un punto in cui si può contar qualcosa?

Ma dopo 6 mesi già non sopporta più il Gov attuale, in verità poco di CSX, ma non così fuori di senno?

generals
04-03-2007, 09:56
Resta il problema di uno scostamento programmatico ed operativo tra il Governo Prodi e gli elettori che lo hanno votato. Se non possiamo consegnare il Governo al Cdx è vero che Governare solo qualche anno o anche a fine legislatura con questo scostamento con la volontà di chi ha dato mandato politico al Governo impedirà la rielezione dello stesso! Speriamo si cambi rotta, in fondo il quadro macroeconomico è notevolmetne migliorato le misure di sinistra per migliorare la condizione economica e sociale delle famiglie, dei lavoratori, il superamento del precariato, la riduzione della pressione fiscale ora ci sono, non ci sono scuse! :O

strat09
04-03-2007, 10:00
ok... fosse stato coerente fino in fondo non avrebbe mai dovuto candidarsi al senato, allora, visto che i punti di disaccordo erano contenuti nel programma politico dell'unione...

o quantomeno non avrebbe dovuto candidarsi nelle liste di rifondazione, bensì come indipendente, dal momento che il suo partito, oltre ad aver sottoscritto il programma di governo, ha chiesto ed ottenuto in cambio dell'appoggio a prodi la presidenza della camera, un ministero con portafoglio ed almeno 5 6 tra viceministri e sottosegretari.

dunque pare che il sen. turigliatto sia stato "abbastanza" incoerente

AtenaPartenos
04-03-2007, 10:01
Resta il problema di uno scostamento programmatico ed operativo tra il Governo Prodi e gli elettori che lo hanno votato. Se non possiamo consegnare il Governo al Cdx è vero che Governare solo qualche anno o anche a fine legislatura con questo scostamento con la volontà di chi ha dato mandato politico al Governo impedirà la rielezione dello stesso! Speriamo si cambi rotta, in fondo il quadro macroeconomico è notevolmetne migliorato le misure di sinistra per migliorare la condizione economica e sociale delle famiglie, dei lavoratori, il superamento del precariato, la riduzione della pressione fiscale ora ci sono, non ci sono scuse! :O


Ma in realtà quanta è la percentuale in VOTI di sinistra nel Centro Sinistra?

Nel centro destra la vera DX moderata (AN) è al 12%, quindi sensibile ma non preponderante.

Nel CSX come è la situazione?

Quanti son veramente delusi dalla scarsa SINISTROSITA' di questo governo?

1 anno, traballante, e con la consapevolezza che non è realmente Sinistra e neanche Sinistra Centro ma centro e poco sinistra (a differenza di quel che dicono i propagandisti del CDX). E questo comporta? Che in Italia non c'è la vera SX? Che non può governare la vera SX? Bohohoh

generals
04-03-2007, 10:02
Ma in realtà quanta è la percentuale in VOTI di sinistra nel Centro Sinistra?

Nel centro destra la vera DX moderata (AN) è al 12%, quindi sensibile ma non preponderante.

Nel CSX come è la situazione?

Quanti son veramente delusi dalla scarsa SINISTROSITA' di questo governo?

basta vedere i sondaggi....

AtenaPartenos
04-03-2007, 10:03
basta vedere i sondaggi....

Me li "mostri" per favore?

generals
04-03-2007, 10:13
Me li "mostri" per favore?

Sondaggi sul calo del consenso del Governo sono stati divulgati da molti in questi giorni (testate giornalistiche varie) ma basta guardare acnhe a quelli su questo forum, rispetto a quelli di un tempo ;) . Penso che il 57% di Berlusconi attuale non sia tanto lontano dalla realtà visto il disagio sociale che si respira, quindi un Prodi al 43-45% è un calo del consenso da parte degli elettori del csx (io ho votato ds ad esempio e non la sinistra radicale e sono abbastanza deluso sinora ;) )

generals
04-03-2007, 10:16
Questi i dati di uno recente:

Sondaggio: Governo rimonta, Prodi no

Febbraio 14th, 2007

Cresce di 2 punti la fiducia nel governo (al 44%) mentre il gradimento di Prodi cala dal 38 al 36%, secondo un sondaggio di Repubblica. I dati si confrontano con il sondaggio di 30 giorni fa. Passando ai ministri: D’Alema si conferma al primo posto (62%), ma con un calo del 4%. Al secondo posto Bersani che guadagna 4 punti. Sull’onda dei Dico, Barbara Pollastrini si colloca al terzo posto (59% e +3%). In coda alla classifica, Mastella, Padoa Schioppa e Bianchi.

fonte: ansa

JackTheReaper
04-03-2007, 10:20
Questi i dati di uno recente:

Sondaggio: Governo rimonta, Prodi no

Febbraio 14th, 2007

Cresce di 2 punti la fiducia nel governo (al 44%) mentre il gradimento di Prodi cala dal 38 al 36%, secondo un sondaggio di Repubblica. I dati si confrontano con il sondaggio di 30 giorni fa. Passando ai ministri: D’Alema si conferma al primo posto (62%), ma con un calo del 4%. Al secondo posto Bersani che guadagna 4 punti. Sull’onda dei Dico, Barbara Pollastrini si colloca al terzo posto (59% e +3%). In coda alla classifica, Mastella, Padoa Schioppa e Bianchi.

fonte: ansa

tipico degli italiani.. padoa schioppa è in fondo perchè è "colpa sua" la tassazione elevata :rolleyes:

A.L.M.
04-03-2007, 10:25
..CUT..
Ovviamente, non prevedo un futuro agevole. I 12 punti presentati dal governo sono un arretramento e uno schiaffo ai movimenti e agli stessi partiti della sinistra alternativa. Prevedo dunque una fase in cui andrà sviluppata un’opposizione sociale alle misure del governo Prodi, opposizione che dovrà avere anche ricadute parlamentari. Questa è la mia intenzione. Per dirla con una battuta, è possibile scegliersi il governo a cui fare opposizione, rendendo incomprimibili alcuni principi e alcuni vincoli per me essenziali: quelli con il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici, quelli con le comunità popolari in lotta contro la TAV, i rigassificatori, per la difesa dell’ambiente, quelli con il movimento pacifista che si è visto recentemente a Vicenza. Sono questi i vincoli che regolano la mia attività politica, non un’astratta coerenza ideale, ma un progetto politico che mi ha accompagnato per tutta la vita.
..CUT..
Ma sui 12 punti non erano d'accordo tutti coloro che avevano votato la fiducia al governo?
Mi sa proprio che il panettone 2007 questi non lo mangiano... :asd:

A prescindere da questo, credo che le polemiche che molti muovono a Turigliatto & Co. contengano un vizio di fondo.
Questa crisi ha scoperto i limiti di questa coalizione.
a) Non è un progetto politico, è un movimento anti-berlusconiano: l'unico punto su cui sono davvero tutti d'accordo è il no-Silvio. Se uscisse lui dalla politica perderebbero voti ed unità. Questo è probabilmente il motivo per cui continuano a non affrontare nemmeno il problema del conflitto di interessi.
b) La coalizione di csx cerca di nascondere la verità nel momento in cui attribuisce le colpe a Turigliatto/Rossi/Senatori a vita "dissidenti" della caduta del governo.
Il problema è che tanti elettori di Rifondazione o del PdCI non vogliono la guerra, non vogliono le riforme del sistema pensionistico prospettate, vogliono i PACS e vari non vogliono la TAV. Ignorarli significa tradire i propri elettori.

JackTheReaper
04-03-2007, 10:30
Ma sui 12 punti non erano d'accordo tutti coloro che avevano votato la fiducia al governo?
Mi sa proprio che il panettone 2007 questi non lo mangiano... :asd:

A prescindere da questo, credo che le polemiche che molti muovono a Turigliatto & Co. contengano un vizio di fondo.
Questa crisi ha scoperto i limiti di questa coalizione.
a) Non è un progetto politico, è un movimento anti-berlusconiano: l'unico punto su cui sono davvero tutti d'accordo è il no-Silvio. Se uscisse lui dalla politica perderebbero voti ed unità. Questo è probabilmente il motivo per cui continuano a non affrontare nemmeno il problema del conflitto di interessi.
b) La coalizione di csx cerca di nascondere la verità nel momento in cui attribuisce le colpe a Turigliatto/Rossi/Senatori a vita "dissidenti" della caduta del governo.
Il problema è che tanti elettori di Rifondazione o del PdCI non vogliono la guerra, non vogliono le riforme del sistema pensionistico prospettate, vogliono i PACS e vari non vogliono la TAV. Ignorarli significa tradire i propri elettori.

***

aggiungo che il governo prodi a dispetto di tutte le dichiarazioni in campagna elettorale DEVE mantenere le truppe in afghanistan (ne va del ruolo dell'italia nel mondo), DEVE costruire la linea ad alta velocità e DEVE mettere mano alle pensioni.
o rossi e verdi si mettono a 90 e accettano tutto pur di non avere ancora la dx altrimenti ne vedremmo delle belle

AtenaPartenos
04-03-2007, 10:45
***

aggiungo che il governo prodi a dispetto di tutte le dichiarazioni in campagna elettorale DEVE mantenere le truppe in afghanistan (ne va del ruolo dell'italia nel mondo), DEVE costruire la linea ad alta velocità e DEVE mettere mano alle pensioni.
o rossi e verdi si mettono a 90 e accettano tutto pur di non avere ancora la dx altrimenti ne vedremmo delle belle

Lo vogliamo il CSX? Non al governo, dico... Vogliamo che esista? Perché ora non esiste...

generals
04-03-2007, 10:55
tipico degli italiani.. padoa schioppa è in fondo perchè è "colpa sua" la tassazione elevata :rolleyes:

Già ma questo Padoa Schioppa ha sensibilità zero per i problemi sociali e polititci, pensa che per assumere il precariato nella PA occorrevano pochissime risorse poichè il personale è ovviamente già retribuito, invece secondo il caro Padoa schioppa occorre avere i soldi ex novo per assumere i 500.000 precari della PA :eek: , sono considerate "nuove assunzioni" e questo per meri motivi contabili. MA è evidente la duplicazione ma non sembra ci siano soluzioni per lui, se non è ottusità politica e sociale questa...:rolleyes:

GianoM
04-03-2007, 11:31
E non poteva dirlo prima? :rolleyes:

tatrat4d
04-03-2007, 12:26
In ogni caso il suo voto di 10gg fa è stato ininfluente: il governo sarebbe andato sotto anche con il voto suo e di Rossi.

Feric Jaggar
04-03-2007, 13:06
Spiace dirlo, ma l'espulsione di Turigliatto ci sta tutta, sia da un punto di vista statutario che consuetudinario. E probabilmente lo sapeva benissimo lui stesso, quindi gli eventi sono stati una sorta di imbuto che lo hanno portato ad una conclusione obbligata. Non mi spingo oltre, nelle ipotesi.

Invece mi sembra chiaro quello che sta di contorno ai fatti.

Turigliatto ha fatto esplodere una contraddizione che era nei fatti ma che nessuno intendeva portare alla ribalta; il concetto molto semplice che non si può stare contemporaneamente in piaza a dire una cosa, e al governo a dirne un'altra. Per (credere di) salvare la forma, si è escogitato di tutto; "adesioni ideali al corteo, ma responsabilità istituzionali da rispettare"; non-presenze di piazza; adesioni "a titolo personale, ma senza valenza politica", etc. etc. ogni sorta di sofismi, propri e degni di ben altra classe politica, che si sperava di aver consegnato all'armadio della Storia. E invece questa politica è ancora viva e presente tra noi, in gran forma.

Che cosa si rimprovera, in definitiva, a Turigliatto, anche in queste pagine? Non, di aver compiuto un atto coerente con le sue idee personali e con quello che Rifondazione ha sempre detto e su cui è andata a chiedere i voti; no, non c'è dolo in questo. Quello che gli si rimprovera, è di aver compiuto un atto che avrebbe potuto far cadere il governo e quindi riportare al potere Berlusconi!

Come se la debolezza del governo Prodi, potesse andare sul conto della coscienza di un Turigliatto, o sulle debolezze renali di un senatore a vita... e così, dovendo trovare un capro espiatorio, sulla base di una catena sillogistica machiavellica lo si ritrova nel peones di turno.

Mah, a questo punto sono contento che Turigliatto ne sia fuori. Da avversario politico (anche se lo stesso Turigliatto definirebbe uno come me non avversario, ma nemico), sono contento che esistano ancora persone così. Persone capaci di agire al di là di ogni calcolo e beneficio personale. Mi dispiace solo che ce ne siano così poche. Sono contento che queste persone stiano al di fuori dei palazzi della politica, che si conservino pulite nella ipotesi improbabile ma pur sempre possibile di un domani diverso. Mi piace pensare, per amore anche dell'estetica, che il Palazzo rappresenti il Male Assoluto, e la sostituzione scelta per il voto di Turigliatto soddisfa in pieno questa mia esigenza formale.

In una legislatura in cui persino quella forza politica, il cui unico fondamento ideologico e programmatico è quello della moralizzazione della politica, ha imbarcato a tutti i livelli, locali e nazionali, ogni sorta di elementi pur di completare le liste, sono contento e rassicurato dal fatto che esistano dei cani sciolti; che forse non hanno nessun programma, ma almeno non hanno la disinvoltura di passare in meno di un anno da un programma di duecento pagine ad uno di dodici punti, di cui dieci sono fumo negli occhi e in realtà contano solo due, l'Afghanistan e la TAV, il primo per avere la legittimazione a governare pena fare la fine del Cile, il secondo per garantire la panza piena a chi ci dovrà mangiare sopra e a tutta la sua progenie.

hibone
04-03-2007, 14:14
Spiace dirlo, ma l'espulsione di Turigliatto ci sta tutta, ..CUT...

In barba alla tolleranza e alla liberta di parola e allo spirito di democrazia che vantano.. sisi...

Korn
04-03-2007, 14:22
In ogni caso il suo voto di 10gg fa è stato ininfluente: il governo sarebbe andato sotto anche con il voto suo e di Rossi. può darsi di si come può darsi di no

tatrat4d
04-03-2007, 16:54
può darsi di si come può darsi di no

158 con il quorum a 160: avessero votato entrambi saliva a 161.

AtenaPartenos
04-03-2007, 19:18
158 con il quorum a 160: avessero votato entrambi saliva a 161.

Nel senso che Giulio e altri avrebbero potuto aspettare a far cadere il governo...

radiovoice
04-03-2007, 20:19
sulla questione della TAV preferisco non esprimermi in modo netto visto che non ho diretta conoscenza della reale probelmatica della situazione.
Sulla questione Vicenza invece ha perfettamente ragione e condivido in pieno.

tatrat4d
04-03-2007, 20:38
Nel senso che Giulio e altri avrebbero potuto aspettare a far cadere il governo...

non avevano molto tempo se davvero è bastato accantonare i DICO per farlo resuscitare :D

subvertigo
04-03-2007, 20:51
La questione è semplicissima.... Turigliatto è stato eletto per il PRC e deve attenersi alle sue decisioni.

Non si è attenuto... è stato espulso giustamente... molto semplice.
Che abbia fatto bene o male è un altro discorso.

Coerentemente poi lui giustamente si dimette non rappresentando più che l'ha votato.

La politica è fatta di compromessi che piaccia o meno...

Dj Ruck
04-03-2007, 22:06
La questione è semplicissima.... Turigliatto è stato eletto per il PRC e deve attenersi alle sue decisioni.

Non si è attenuto... è stato espulso giustamente... molto semplice.

quindi, da ciò si presume che il PRC è un regime...dove se uno è contrario su una cosa...viene epurato (siccome oggi sarebbe troppo pericoloso farlo sparire dalla circolazione) :rolleyes:

zerothehero
05-03-2007, 07:28
ok... fosse stato coerente fino in fondo non avrebbe mai dovuto candidarsi al senato, allora, visto che i punti di disaccordo erano contenuti nel programma politico dell'unione...

Nel cosidetto "programma dell'unione" non viene mai menzionata la TAV o l'allargamento della base militare statunitense..e anche se fosse un parlamentare non è vincolato in alcun modo al programma o alla disciplina del partito.

Se quindi l'espulsione (tra l'altro temporanea) dal partito è inevitabile (visto che la sua linea politica è divenuta incompatibile con quella della segreteria, che ha deciso di appoggiare il governo Prodi), trovo difficile discutere o questionare sulla sua coerenza...i comunisti "veri" non potranno mai accettare della basi militari usa/nato o le guerre (anche multilaterali) solo per mantenere delle poltrone e appoggiare il governo confindustriale di Prodi.. :D

zerothehero
05-03-2007, 07:31
La questione è semplicissima.... Turigliatto è stato eletto per il PRC e deve attenersi alle sue decisioni.



Questa cosa non sta scritta nè in cielo nè in terra...ogni parlamentare è libero di votare e di comportarsi come meglio crede...i parlamentari non sono schiavi delle segreterie...i parlamentari rispondono alla nazione e al paese, non ai partiti....logico che poi i partiti possano fare come meglio credere, espellendo chi non si adegua alla politica del partito.
Noto che questa personalissima idea (svilente per il ruolo di un deputato e/o senatore della repubblica) è molto diffusa nel forum..e mi chiedo perchè..:confused:

AtenaPartenos
05-03-2007, 07:45
non avevano molto tempo se davvero è bastato accantonare i DICO per farlo resuscitare :D

Aveva il fiato corto, si ma i voti di Rossi e Turigliatto avrebbero mantenuto in vita il Governo; sarebbe stato appeso ad un filo sottilissimo, ma avrebbe resistito.

Alla resa di Turigliatto/Rossi hanno subito aderito i 2 senatori a vita.

zerothehero
05-03-2007, 07:49
Aveva il fiato corto, si ma i voti di Rossi e Turigliatto avrebbero mantenuto in vita il Governo; sarebbe stato appeso ad un filo sottilissimo, ma avrebbe resistito.

Alla resa di Turigliatto/Rossi hanno subito aderito i 2 senatori a vita.


Il governo è sempre stato in vita..un pò in stato vegetativo, ma sempre di vita si può parlare :asd:

AtenaPartenos
05-03-2007, 08:22
Il governo è sempre stato in vita..un pò in stato vegetativo, ma sempre di vita si può parlare :asd:

Se Rossi e Turigliatto votavano si, i senatori a vita avrebbero dato la fiducia.
Invece visti i numeri mancanti han voluto posizionare il loro DiCoRicatto.
Nonostante l'intercessione del Cavaliere con Cossiga.

FabioGreggio
05-03-2007, 08:28
quindi, da ciò si presume che il PRC è un regime...dove se uno è contrario su una cosa...viene epurato (siccome oggi sarebbe troppo pericoloso farlo sparire dalla circolazione) :rolleyes:

Hai provato a dissentire in Forza Italia?
Un partito che non ha mai fatto un congresso e il Segretario si è eletto "ad divinam"....asd asd

fg

Raven
05-03-2007, 08:45
Nel cosidetto "programma dell'unione" non viene mai menzionata la TAV o l'allargamento della base militare statunitense..e anche se fosse un parlamentare non è vincolato in alcun modo al programma o alla disciplina del partito.

Oh... beh... 281 pagg. di roba e nemmeno un accenno?!... miiii... che logorroici! :stordita:

:sofico:

subvertigo
05-03-2007, 13:31
Questa cosa non sta scritta nè in cielo nè in terra...ogni parlamentare è libero di votare e di comportarsi come meglio crede...i parlamentari non sono schiavi delle segreterie...i parlamentari rispondono alla nazione e al paese, non ai partiti....logico che poi i partiti possano fare come meglio credere, espellendo chi non si adegua alla politica del partito.
Noto che questa personalissima idea (svilente per il ruolo di un deputato e/o senatore della repubblica) è molto diffusa nel forum..e mi chiedo perchè..:confused:

Guarda che con il mio "deve attenersi alle sue decisioni" sottointendevo "per continuare a far parte del PRC"... quindi è stata giusta, inevitabile, coerente e saggia la sua immediata espulsione, anche perchè ha danneggiato enormemente l'immagine del PRC (molti hanno addossato alla sinistra radicale la colpa della caduta del governo!!).

Quindi stiamo dicendo la stessa cosa...

Liberissimi poi tutti i senatori/deputati di votare anche tirando una monetina (dato che è sancito dalla Costituzione che non hanno vincolo di mandato).

Inoltre come ho detto riconosco grande correttezza a Turigliatto che ha chiesto la dimissioni. La cosa ovviamente non era dovuta, ma lui mi è parso una persona corretta in questo, non rappresentando più il partito per cui è stato eletto.

Dj Ruck
05-03-2007, 20:39
Hai provato a dissentire in Forza Italia?
Un partito che non ha mai fatto un congresso e il Segretario si è eletto "ad divinam"....asd asd

fg

uhm...Forza Italia non è il mio partito...e fino ad oggi non ho mai sentito una epurazione in FI

zerothehero
05-03-2007, 20:53
Se Rossi e Turigliatto votavano si, i senatori a vita avrebbero dato la fiducia.
Invece visti i numeri mancanti han voluto posizionare il loro DiCoRicatto.
Nonostante l'intercessione del Cavaliere con Cossiga.

E' una tua supposizione, visto che mancano i riscontri contrari in merito. :D
Inoltre la questione è puramente irrilevante..un deputato fa quel cazzo che vuole..non ha vincoli nè di partito, nè è obbligato in un regime parlamentare come quello italiano, a dover votare un governo che non esprime (e che anzi tradisce) le proprie convinzioni politiche. Non sta scritto da nessuna parte...e basta con sta balla (che sò chi l'ha tirata fuori circa dieci anni fa e che ora è diventata una finta "Verità"..inizia per B. , ma almeno B. non credeva alla balla, esprimeva questa cosa per distruggere M.) del tradimento degli elettori, perchè è una BALLA, una BALLA grossa come una casa. (almeno si capisce quello che penso, senza fraintendimenti).
Come può un comunista VERO votare per la missione in Afghanistan quando nel 2001 tutti votarono compattamente NO, per appoggiare poi un governo che è "confindustriale" (ricordo i 5mld di euro dati agli imprenditori con il cuneo)?
E non basta mica la balla della "conferenza di pace", "discontinuità" o menate varie per indorare la pillola..
Logico poi che il partito (che è un'associazione libera di individui organizzata per conquistare il potere politico) ponga in essere delle sanzioni a Turigliatto (sospensione per due anni dal partito), come è logico che Turigliatto sia libero di votare come meglio crede, perchè nulla (nè sul piano etico, nè su quello della dottrina politica e specificatamente riguardante il moderno concetto di rappresentanza) glielo vieta.
Altrimenti che ci sta a fare il parlamento e i deputati?
Facciamo un gabinetto con i soli segretari di partito e risparmiamo pure il denaro..

zerothehero
05-03-2007, 20:57
Guarda che con il mio "deve attenersi alle sue decisioni" sottointendevo "per continuare a far parte del PRC"... quindi è stata giusta, inevitabile, coerente e saggia la sua immediata espulsione, anche perchè ha danneggiato enormemente l'immagine del PRC (molti hanno addossato alla sinistra radicale la colpa della caduta del governo!!).

Quindi stiamo dicendo la stessa cosa...

Liberissimi poi tutti i senatori/deputati di votare anche tirando una monetina (dato che è sancito dalla Costituzione che non hanno vincolo di mandato).

Inoltre come ho detto riconosco grande correttezza a Turigliatto che ha chiesto la dimissioni. La cosa ovviamente non era dovuta, ma lui mi è parso una persona corretta in questo, non rappresentando più il partito per cui è stato eletto.

Siamo d'accordo allora.

zerothehero
05-03-2007, 21:03
Oh... beh... 281 pagg. di roba e nemmeno un accenno?!... miiii... che logorroici! :stordita:

:sofico:
Quando dico che Prodi è il miglior politico esprimibile dalla coalizione di centrosinistra mica lo dico tanto per dire..

La tav non è citata (viene solo detto che occorre dare priorità alla infrastrutture europee o giù di lì) quindi ognuno la può condire come vuole...Di Pietro metterà l'accento sulle "infrastrutture europee", Pecoraro sulla "concertazione con le comunità locali" (buonanotte), Diliberto sul fatto che, visto che il tunnel non è menzionato, se ne può fare a meno.....solo sul ponte sullo stretto c'è stata chiarezza (citato nel programma)..chiaro che dove c'è del contrasto, il programma non può essere chiaro..logica conseguenza è che essendoci MOOOOOLLLLLLTI contrastri in molti punti non c'è chiarezza.

Basi militari....si parla di "ridiscussione" delle servitù militari..e ridiscussione può voler dire sia "ampliamento" che "smantellamento" che "status quo".

Quindi ammesso e non concesso che un programma elettorale sia "vincolante" per il governo..bè questo è così generico che non vincola nessuno.:D