dantes76
19-02-2007, 21:34
Zagabria: in base alle nuove leggi i manuali italiani non possono entrare in classe
Libri di testo? Solo se hanno un editore croato
di Diana Pirjavec Rameša
La nuova legge croata sui libri di testo per le scuole elementari e le medie, e i tempi, a dir poco stretti, concessi all'iter che prevede l'approvazione ministeriale dei titoli, la traduzione e poi la stampa ad uso delle minoranze, creerà indubbiamente problemi a studenti, docenti e editori ancor prima dell'inizio dell'anno scolastico 2007/2008.
Le recenti disposizioni del Ministero all'Istruzione richiedono, tra le tante novità, pure la verifica della validità della traduzione per i libri che entreranno nelle scuole delle minoranze. E ciò significa rubare altro tempo al "tempo" che è già molto limitato. A questo punto quella che già era una vera e propria sfida, legata ad un quanto mai necessario aggiornamento dei testi scolastici, rischia di diventare un incubo.
E non solo per le minoranze: la questione riguarderà senz'altro anche le scuole di maggioranza, che se non tradurranno, dovranno rispettare, comunque, un calendario molto stretto. Per discutere di questi e altri problemi che riguardano la riforma scolastica in Croazia è stato organizzato a Fiume agli inizi di febbraio un incontro con il ministro aggiunto presso il Ministero dell'Istruzione, Martin Oršolić. Promotore dell'iniziativa il Settore scuola dell'Unione Italiana guidato dalla prof.ssa Norma Zani.
All'incontro è stato rilevato che, in base alle recenti disposizioni di legge, i testi ausiliari (libri che provengono dall'Italia e che vengono comunemente adoperati nelle scuole della CNI) potranno entrare in classe solo dopo previa approvazione del Ministero dell'Istruzione e, comunque, dovranno avere un editore regolarmente registrato in Croazia.
Un vero inghippo.
Abbiamo parlato del problema con il presidente della Giunta UI, Maurizio Tremul, che era presente all'incontro con il ministro aggiunto Oršolić e gli abbiamo chiesto di commentare la scelte del Ministero: "Parto dalla constatazione che al di là di tutta una serie di contenuti su cui possiamo avere qualche perplessità, mi sembra di aver capito che le cose da lui dette sono espressione della sua volontà di dialogo, di confronto con l'UI e con i nostri problemi.
E questo è importante. Ci sono alcuni aspetti positivi, ma anche alcuni negativi, come il problema relativo ai libri di testo. In una prospettiva di un'Europa che si va integrando ci sarà necessità di favorire al massimo la libera circolazione di idee, capitali, beni... e questo sarà un principio a cui anche la Croazia si atterrà.
Se, invece, affrontiamo la questione nell'ottica posta dal ministro Oršolić, dobbiamo dire che il problema esiste. D'altra parte va verificato se si tratti di una decisione suscettibile di deroghe. Se la decisione è così chiara come ci è stata trasmessa, bisognerà affrontarla con il Ministero, sottolineando le specificità della CNI e il fatto che, sicuramente, non si riuscirà ad avere i libri di testo in lingua italiana tradotti per le nostre scuole con i tempi previsti dal Ministero.
Il principio da lui sostenuto, cioè il fatto che tutti siamo uguali di fronte della legge, va benissimo nel momento in cui lo Stato riesce ad assicurare alle nostre scuole per l'inizio dell'anno scolastico 2007/2008 tutti i libri di testo, sia per quanto riguarda i programmi generali sia per i contenuti specifici (italiano, storia, geografia...). Se ciò non viene assicurato significa che le nostre scuole non sono poste in quelle condizioni di uguale opportunità a cui si è richiamato il ministro aggiunto.
Come affrontare la questione nello specifico? Possiamo constatare che questo è un problema, ma può anche rappresentare una sfida, fors'anche risolvibile. Di questo ne abbiamo parlato nei giorni scorsi con la responsabile del Settore scuola dell'UI, prof.ssa Norma Zani, e con il direttore dell'Edit, Silvio Forza.
Se il Ministero dell'Istruzione ci metterà nella situazione di 'pari opportunità' rispetto alle scuole della maggioranza, ovvero se i nostri ragazzi avranno i libri di testo in italiano entro il 1.mo settembre, per tutte le materie e anche in italiano per le materie specifiche... allora i libri di testo dall'Italia potrebbero anche non servire... Ma questo non succederà perché è impossibile che succeda.
E allora dovremo richiedere delle deroghe per quanto riguarda la CNI, e queste deroghe richiederanno la necessità di altre deroghe, quella di accettare i libri di testo dall'Italia, previa verifica, come avviene in Slovenia, della loro compatibilità a piani e programmi da parte di competenti commissioni ministeriali. L'altro aspetto è capire quanto questa nuova disposizione possa diventare un'opportunità per tutti noi.
Se questo imperativo dovesse rimanere fisso chi ci dice che non sia raggiungibile un sistema in cui vengono scelti alcuni libri di testo stampati in Italia che le nostre scuole utilizzano dando all'Edit il compito di contattare gli editori in Italia e di fare delle coedizioni, con i diritti di stampa, per le scuole in Croazia? E perché no anche per le nostre scuole in Slovenia. Io non so se questo sia fattibile o meno, ma può essere una strada da percorrere".
Sul fatto che Oršolić abbia rilevato a Fiume che se l'Edit non ce la fa a tradurre e a stampare i libri richiesti entro il 1.mo settembre, ci sono editori in Croazia che "possono dare una mano". Tremul commenta così: "Non credo ci sia stata una volontà di bypassare l'Edit o l'Unione o altro. Credo forse che ci sia una non conoscenza adeguata di quella che è la realtà della CNI in Croazia.
Forse questa proposta è stata fatta in piena buona fede e qui anche bisognerà parlare con il Ministero per spiegargli che per noi è fondamentale il ruolo dell'Edit che va preservato e che è giusto che i libri di testo stampati in Croazia per le nostre scuole abbiano come casa editrice la Edit, perché questa è una delle sue ragioni d'essere. Questo lo spiegheremo al Ministero e sono convinto che capirà".
Il direttore dell'Edit, Silvio Forza, spiega: "Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale, con una precisa volontà e con le risorse per stampare i libri, ma non abbiamo potuto farlo perché mancava l'elenco dei titoli approvati e autorizzati dal Ministero. Il fatto che da parte del vice ministro sia stato indicato un protocollo e delle scadenze ci ha fatto capire che noi dal 31 maggio in poi potremo dare alle stampe dei libri di testo con una certa dinamica.
Abbiamo un'evidenza dei libri che mancano, delle materie scoperte, e in questo contesto chiediamo non solo la collaborazione, ma il pieno coinvolgimento delle scuole e degli insegnanti per individuare i titoli da stampare perché questa è una cosa che l'Edit vuole fare. Il fatto che siano state indicate delle date precise in relazione all'autorizzazione dei libri di testo ci va bene. Ci complica, invece, la vita il fatto che l'Edit, a differenza di quanto succedeva prima, quando ad essere autorizzato era solo l'originale, ora bisognerà attendere anche l'autorizzazione della traduzione dell'originale croato, ad opera di una commissione, fortunatamente composta da membri CNI, cosa che comporterà un'ulteriore dilatazione dei tempi.
La pubblicazione dei libri di testo, oltre alla dimensione informativa, fa parte anche della missione storica dell'Edit e quindi dev'essere inquadrata all'interno del concetto di autonomia culturale, ovvero all'interno delle libertà e dei diritti costituzionali delle minoranze. Credo che la possibilità indicata, di poter ricorrere anche ad altri editori croati per la stampa dei manuali, sia un'indicazione forse non opportuna e non percorribile.
Non opportuna perché si entra in un cortile sempre esistito all'interno della CNI in cui mai nessuno ha ambito ad entrare, perché evidentemente non c'era un tornaconto economico e dove l'Edit, invece, lo ha fatto, manifestando anche un certo tipo di propositività che magari non ha trovato nell'utenza.
E d'altra parte, forse, anche un'indicazione che non trova possibilità pratiche, considerato che è vero che il Ministero distribuirà gratis i libri agli alunni, ma siccome il prezzo di copertina della versione italiana dovrà essere uguale a quello della croata, non sarà sufficiente a coprire le spese. Infatti, la versione tradotta comporta una spesa maggiore per copia, in quanto abbiamo a che fare con tirature molto più basse. Per questo motivo pratico e per questo motivo storico, forse si è trattato di una dichiarazione pronunciata senza pensare in maniera approfondita"
Tratto da:
http://www.edit.hr/panorama/pan0703.htm
Libri di testo? Solo se hanno un editore croato
di Diana Pirjavec Rameša
La nuova legge croata sui libri di testo per le scuole elementari e le medie, e i tempi, a dir poco stretti, concessi all'iter che prevede l'approvazione ministeriale dei titoli, la traduzione e poi la stampa ad uso delle minoranze, creerà indubbiamente problemi a studenti, docenti e editori ancor prima dell'inizio dell'anno scolastico 2007/2008.
Le recenti disposizioni del Ministero all'Istruzione richiedono, tra le tante novità, pure la verifica della validità della traduzione per i libri che entreranno nelle scuole delle minoranze. E ciò significa rubare altro tempo al "tempo" che è già molto limitato. A questo punto quella che già era una vera e propria sfida, legata ad un quanto mai necessario aggiornamento dei testi scolastici, rischia di diventare un incubo.
E non solo per le minoranze: la questione riguarderà senz'altro anche le scuole di maggioranza, che se non tradurranno, dovranno rispettare, comunque, un calendario molto stretto. Per discutere di questi e altri problemi che riguardano la riforma scolastica in Croazia è stato organizzato a Fiume agli inizi di febbraio un incontro con il ministro aggiunto presso il Ministero dell'Istruzione, Martin Oršolić. Promotore dell'iniziativa il Settore scuola dell'Unione Italiana guidato dalla prof.ssa Norma Zani.
All'incontro è stato rilevato che, in base alle recenti disposizioni di legge, i testi ausiliari (libri che provengono dall'Italia e che vengono comunemente adoperati nelle scuole della CNI) potranno entrare in classe solo dopo previa approvazione del Ministero dell'Istruzione e, comunque, dovranno avere un editore regolarmente registrato in Croazia.
Un vero inghippo.
Abbiamo parlato del problema con il presidente della Giunta UI, Maurizio Tremul, che era presente all'incontro con il ministro aggiunto Oršolić e gli abbiamo chiesto di commentare la scelte del Ministero: "Parto dalla constatazione che al di là di tutta una serie di contenuti su cui possiamo avere qualche perplessità, mi sembra di aver capito che le cose da lui dette sono espressione della sua volontà di dialogo, di confronto con l'UI e con i nostri problemi.
E questo è importante. Ci sono alcuni aspetti positivi, ma anche alcuni negativi, come il problema relativo ai libri di testo. In una prospettiva di un'Europa che si va integrando ci sarà necessità di favorire al massimo la libera circolazione di idee, capitali, beni... e questo sarà un principio a cui anche la Croazia si atterrà.
Se, invece, affrontiamo la questione nell'ottica posta dal ministro Oršolić, dobbiamo dire che il problema esiste. D'altra parte va verificato se si tratti di una decisione suscettibile di deroghe. Se la decisione è così chiara come ci è stata trasmessa, bisognerà affrontarla con il Ministero, sottolineando le specificità della CNI e il fatto che, sicuramente, non si riuscirà ad avere i libri di testo in lingua italiana tradotti per le nostre scuole con i tempi previsti dal Ministero.
Il principio da lui sostenuto, cioè il fatto che tutti siamo uguali di fronte della legge, va benissimo nel momento in cui lo Stato riesce ad assicurare alle nostre scuole per l'inizio dell'anno scolastico 2007/2008 tutti i libri di testo, sia per quanto riguarda i programmi generali sia per i contenuti specifici (italiano, storia, geografia...). Se ciò non viene assicurato significa che le nostre scuole non sono poste in quelle condizioni di uguale opportunità a cui si è richiamato il ministro aggiunto.
Come affrontare la questione nello specifico? Possiamo constatare che questo è un problema, ma può anche rappresentare una sfida, fors'anche risolvibile. Di questo ne abbiamo parlato nei giorni scorsi con la responsabile del Settore scuola dell'UI, prof.ssa Norma Zani, e con il direttore dell'Edit, Silvio Forza.
Se il Ministero dell'Istruzione ci metterà nella situazione di 'pari opportunità' rispetto alle scuole della maggioranza, ovvero se i nostri ragazzi avranno i libri di testo in italiano entro il 1.mo settembre, per tutte le materie e anche in italiano per le materie specifiche... allora i libri di testo dall'Italia potrebbero anche non servire... Ma questo non succederà perché è impossibile che succeda.
E allora dovremo richiedere delle deroghe per quanto riguarda la CNI, e queste deroghe richiederanno la necessità di altre deroghe, quella di accettare i libri di testo dall'Italia, previa verifica, come avviene in Slovenia, della loro compatibilità a piani e programmi da parte di competenti commissioni ministeriali. L'altro aspetto è capire quanto questa nuova disposizione possa diventare un'opportunità per tutti noi.
Se questo imperativo dovesse rimanere fisso chi ci dice che non sia raggiungibile un sistema in cui vengono scelti alcuni libri di testo stampati in Italia che le nostre scuole utilizzano dando all'Edit il compito di contattare gli editori in Italia e di fare delle coedizioni, con i diritti di stampa, per le scuole in Croazia? E perché no anche per le nostre scuole in Slovenia. Io non so se questo sia fattibile o meno, ma può essere una strada da percorrere".
Sul fatto che Oršolić abbia rilevato a Fiume che se l'Edit non ce la fa a tradurre e a stampare i libri richiesti entro il 1.mo settembre, ci sono editori in Croazia che "possono dare una mano". Tremul commenta così: "Non credo ci sia stata una volontà di bypassare l'Edit o l'Unione o altro. Credo forse che ci sia una non conoscenza adeguata di quella che è la realtà della CNI in Croazia.
Forse questa proposta è stata fatta in piena buona fede e qui anche bisognerà parlare con il Ministero per spiegargli che per noi è fondamentale il ruolo dell'Edit che va preservato e che è giusto che i libri di testo stampati in Croazia per le nostre scuole abbiano come casa editrice la Edit, perché questa è una delle sue ragioni d'essere. Questo lo spiegheremo al Ministero e sono convinto che capirà".
Il direttore dell'Edit, Silvio Forza, spiega: "Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale, con una precisa volontà e con le risorse per stampare i libri, ma non abbiamo potuto farlo perché mancava l'elenco dei titoli approvati e autorizzati dal Ministero. Il fatto che da parte del vice ministro sia stato indicato un protocollo e delle scadenze ci ha fatto capire che noi dal 31 maggio in poi potremo dare alle stampe dei libri di testo con una certa dinamica.
Abbiamo un'evidenza dei libri che mancano, delle materie scoperte, e in questo contesto chiediamo non solo la collaborazione, ma il pieno coinvolgimento delle scuole e degli insegnanti per individuare i titoli da stampare perché questa è una cosa che l'Edit vuole fare. Il fatto che siano state indicate delle date precise in relazione all'autorizzazione dei libri di testo ci va bene. Ci complica, invece, la vita il fatto che l'Edit, a differenza di quanto succedeva prima, quando ad essere autorizzato era solo l'originale, ora bisognerà attendere anche l'autorizzazione della traduzione dell'originale croato, ad opera di una commissione, fortunatamente composta da membri CNI, cosa che comporterà un'ulteriore dilatazione dei tempi.
La pubblicazione dei libri di testo, oltre alla dimensione informativa, fa parte anche della missione storica dell'Edit e quindi dev'essere inquadrata all'interno del concetto di autonomia culturale, ovvero all'interno delle libertà e dei diritti costituzionali delle minoranze. Credo che la possibilità indicata, di poter ricorrere anche ad altri editori croati per la stampa dei manuali, sia un'indicazione forse non opportuna e non percorribile.
Non opportuna perché si entra in un cortile sempre esistito all'interno della CNI in cui mai nessuno ha ambito ad entrare, perché evidentemente non c'era un tornaconto economico e dove l'Edit, invece, lo ha fatto, manifestando anche un certo tipo di propositività che magari non ha trovato nell'utenza.
E d'altra parte, forse, anche un'indicazione che non trova possibilità pratiche, considerato che è vero che il Ministero distribuirà gratis i libri agli alunni, ma siccome il prezzo di copertina della versione italiana dovrà essere uguale a quello della croata, non sarà sufficiente a coprire le spese. Infatti, la versione tradotta comporta una spesa maggiore per copia, in quanto abbiamo a che fare con tirature molto più basse. Per questo motivo pratico e per questo motivo storico, forse si è trattato di una dichiarazione pronunciata senza pensare in maniera approfondita"
Tratto da:
http://www.edit.hr/panorama/pan0703.htm