View Full Version : Antitrust: no al tetto pubblicitario sulle tv
Antitrust: no al tetto pubblicitario
sulla tv è duello con il governo
di ADRIANO BONAFEDE
<B>Antitrust: no al tetto pubblicitario<br>sulla tv è duello con il governo </B>
ROMA - Un inedito duello a distanza, in onda ieri fra Gentiloni e Catricalà negli studi della Rai, ha nuovamente alzato la temperatura intorno alla riforma del sistema televisivo. Al centro del contendere, in particolare, la norma del ddl Gentiloni che dovrebbe ridurre al 45% il tetto di raccolta pubblicitaria per ogni operatore. Un taglio che, se realizzato, costringerebbe Mediaset a scendere rispetto all'attuale 57,3%.
Il ministro delle Comunicazioni - intervistato a Domenica In - ha difeso il progetto del governo ma si è augurato che ci siano spazi di "dialogo in Parlamento". Paolo Gentiloni ha ricordato che non è strano che una legge fissi dei limiti alla raccolta: le due precedenti leggi, la Maccanico e la stessa Gasparri, lo facevano, seppur con calcoli assai diversi. Immediata la replica di Landolfi (An), presidente della commissione di vigilanza Rai, nella stessa trasmissione: "I governi non possono decidere per legge i tetti pubblicitari".
È invece arrivata come un fulmine a ciel sereno la dichiarazione di Antonio Catricalà fatta in un'altra trasmissione, 'Mezz'orà di Rai Tre, condotta da Lucia Annunziata: "Non si può porre un tetto al fatturato, perché la raccolta pubblicitaria è il fatturato di un'azienda, perché così se ne deprime la crescita e l'entusiasmo imprenditoriale". A una precisa domanda, se cioè su questo punto avesse ragione Berlusconi, il presidente dell'Antitrust è stato altrettanto netto e chiaro: "Io penso di sì".
Il presidente dell'Antitrust - che domani avrà un'audizione alla Camera proprio sulle tv - ha poi lasciato intendere che occorre comunque intervenire per limitare le posizioni dominanti, ma "si devono trovare strumenti diversi". Non ha tuttavia precisato a cosa si riferisse. Con la tesi del no ai tetti, Catricalà mostra di aver cambiato opinione rispetto a quando, capo di Gabinetto del ministro Maccanico, era considerato uno degli estensori di una legge severa, con un tetto alla pubblicità del 30%. Peraltro, in merito all'abolizione dei costi di ricarica dei telefonini introdotta dall'ultimo pacchetto di liberalizzazioni, Catricalà ha detto che essa "non comporterà direttamente un vantaggio, le tariffe del traffico saliranno".
La dichiarazione di Catricalà ha provocato una lunga serie di interventi. Gli esponenti di centrodestra si sono appoggiati al presidente dell'Antitrust. "Spero che le osservazioni di Catricalà- ha detto il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi - costituiscano un elemento di riflessione da parte del governo". Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, ha detto che Catricalà ha colto "l'aspetto debole e perverso del ddl".
Benedetto Della Vedova (Forza Italia), ha invitato il governo a una pausa di riflessione. Dal centro sinistra molte le voci critiche su Catricalà. Massimo Donadi (Italia dei Valori) e Antonello Soro (Margherita) si sono detti 'sorpresi'. "L'Antitrust vale per tutto ma non per le tv?", si è chiesto il secondo. E Giuseppe Giulietti, dell'associazione 'Art.21': "Se abolissimo i tetti antitrust, sarebbe una legge a favore delle concentrazioni, e dunque non servirebbe neanche più un'Autorità antitrust".
http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/economia/pubblicita-tv/pubblicita-tv/pubblicita-tv.html
:read:
Prima voleva il 30% di tetto, ora piu' niente.
Convertito sulla via di Damasco? Una controllatina al conto in banca glie la farei, chissa' che siano comparse donazioni misteriose :asd:
Prima voleva il 30% di tetto, ora piu' niente.
Convertito sulla via di Damasco? Una controllatina al conto in banca glie la farei, chissa' che siano comparse donazioni misteriose :asd:
Parli come se l'ex pdc avesse fatto una tangentona a Craxi, accertata ma prescritta, per fargli la legge Mammì e salvare rete4. :asd:
dantes76
29-01-2007, 12:44
Super Fassino, pensaci tuuuuuuuuuuu Super DS, pensateci voiiiiiiiiiiiiiiii
Pane al pane..vino al vino:asd:
http://www.youtube.com/watch?v=uDQaYwgbG9Q
Giusto! Si devono liberalizzare tutti i mercati! :O No limiti! :O No imposizioni! :O
Ma che dico?!?!?! Non va a vantaggio delle COOP (rosse), ma a vantaggio addirittura (orrore!) di Silvio Berlusconi! :eek: Mi rimangio tutto! :O I tetti sono sacrosanti! :O Anzi, bisogna dare un tetto dello 0,1% a quel monopolista di Berlusconi! :O
Com'era? Il governo delle liberalizzazioni? :asd:
FastFreddy
29-01-2007, 12:46
Per la serie: se un'istituzione fa quello che dico io è giusta e sacrosanta, se osa contraddirmi invece è sicuramente corrotta...
dantes76
29-01-2007, 12:48
Per la serie: se un'istituzione fa quello che dico io è giusta e sacrosanta, se osa contraddirmi invece è sicuramente corrotta...
per la serie, quando fanno leggi sono comunisti, quando le fanno a mio favore, sono democratici...
FastFreddy
29-01-2007, 12:50
per la serie, quando fanno leggi sono comunisti, quando le fanno a mio favore, sono democratici...
Ognuno si rigira la frittata come vuole, anche in questo caso, e anche a parti politiche invertite...
dantes76
29-01-2007, 12:52
Ognuno si rigira la frittata come vuole, anche in questo caso, e anche a parti politiche invertite...
no uno resta sempre sulle sue posizioni, levano il tetto? democratici, impongono un tetto? terrore morte e miseria... va....che andasse ad accendere un cero a Santo DS....
FastFreddy
29-01-2007, 12:55
no uno resta sempre sulle sue posizioni, levano il tetto? democratici, impongono un tetto? terrore morte e miseria... va....che andasse ad accendere un cero a Santo DS....
no uno resta sempre sulle sue posizioni, levano il tetto? terrore morte e miseria... impongono un tetto? democratici, va....che andasse ad accendere un cero a Santo FI....
Per la serie: se un'istituzione fa quello che dico io è giusta e sacrosanta, se osa contraddirmi invece è sicuramente corrotta...
Si come no ...
Il buon Catricalà , messo sul seggiolino da Berlusconi ma pagato da noi invece di fare gli interessi del paese fa gli interessi di chi lo ha messo sulla cadrega .
dantes76
29-01-2007, 13:03
no uno resta sempre sulle sue posizioni, levano il tetto? terrore morte e miseria... impongono un tetto? democratici, va....che andasse ad accendere un cero a Santo FI....
chi quello che ha detto di abolire il tetto? sicuramente lo accendera'
Antitrust.. recentemente hanno chiesto più soldi per la loro opera al governo.. ma per fare che?
FastFreddy
29-01-2007, 13:06
Si come no ...
Il buon Catricalà , messo sul seggiolino da Berlusconi ma pagato da noi invece di fare gli interessi del paese fa gli interessi di chi lo ha messo sulla cadrega .
Ma fino ieri l'antitrust non era il fido scudiero dei poveri cittadini contro i perfidi potentadi economici? No, mi sembrava....
Grazie per aver confermato la mia tesi.
dantes76
29-01-2007, 13:08
Ma fino ieri l'antitrust non era il fido scudiero dei poveri cittadini contro i perfidi potentadi economici? No, mi sembrava....
Grazie per aver confermato la mia tesi.
lo stesso antitrust, delle assicurazioni, delle pompe di benzina, di telecom italia?
Ma fino ieri l'antitrust non era il fido scudiero dei poveri cittadini contro i perfidi potentadi economici? No, mi sembrava....
.
Quello europeo ... non certo quello italiano , forse fai confusione .
FastFreddy
29-01-2007, 13:12
lo stesso antitrust, delle assicurazioni, delle pompe di benzina, di telecom italia?
Si, lo stesso antitrust che ha il potere di imporre...
...nulla.
L'antitrust in italia ha un peso praticamente vicino allo zero.
Si, lo stesso antitrust che ha il potere di imporre...
...nulla.
L'antitrust in italia ha un peso praticamente vicino allo zero.
Correzione non è che non ha il potere.. non fa nulla quando dovrebbe.. si limita ad appioppare multe che spessono vengono annullate dai tribunali.
non fa la cosa più importante e cioè vigilare.
zerothehero
29-01-2007, 17:32
Non ci fate una granchè bella figura a dare del corrotto, del venduto e del delinquente quando delle opinioni del presidente dell'antitrust italiano non collimano con le vostre. :D
zerothehero
29-01-2007, 17:37
Correzione non è che non ha il potere.. non fa nulla quando dovrebbe.. si limita ad appioppare multe che spessono vengono annullate dai tribunali.
non fa la cosa più importante e cioè vigilare.
Le multe sono conseguenza dell'attività di vigilanza/accertamento di eventuali trust/cartelli.
Il fatto che "spesso vengano annullate dai tribunali" (immagino il Tar) è conseguenza del fatto che viviamo in uno stato di diritto e che quindi gli stessi interessati possono appellarsi ad altri tribunali.
Inoltre ricordo che le aziende italiane, quando rientrano in una dimensione "comunitaria", sono sottoposte alla vigilanza dell'antitrust europeo che può porre in essere dei provvedimenti provvisori, delle cessioni di alcuni rami d'azienda o può arrivare anche a vietare fusioni ed acqusizioni.
E' inutile poi prendersela con un' autority, visto che i limiti di questi organi sono fissati dalla politica...fino alla fumosa legge sul risparmio, l'antitrust italiana non poteva neanche vigilare in modo efficace sull'attività bancaria, visto che le banche erano di fatto sottoposte al controllo, invero un pò autoreferenziale, di bankitalia stessa.
Non ci fate una granchè bella figura a dare del corrotto, del venduto e del delinquente quando delle opinioni del presidente dell'antitrust italiano non collimano con le vostre. :D
Il punto è che in tutta Euroipa e negli usa ci sono i tetti pubblicitari, la media è del 30%.
Noi il solito paese delle banane ..
reptile9985
29-01-2007, 17:42
Giusto! Si devono liberalizzare tutti i mercati! :O No limiti! :O No imposizioni! :O
SI monopolio! :stordita:
ma... antitrust non è:
Con il termine antitrust si definisce in primo luogo il complesso delle norme giuridiche che sono poste a tutela della concorrenza sui mercati economici. Tale complesso normativo, detto anche Diritto antitrust o Diritto della concorrenza, appresta una tutela di carattere generale al bene primario della concorrenza inteso quale meccanismo concorrenziale, impedendo che le imprese, singolarmente o congiuntamente, pregiudichino la regolare competizione economica adottando condotte che integrano intese restrittive della concorrenza, abusi di posizione dominante e concentrazioni idonee a creare o rafforzare una posizione dominante.
................. :confused: ..................
zerothehero
29-01-2007, 17:45
Il punto è che in tutta Euroipa e negli usa ci sono i tetti pubblicitari, la media è del 30%.
Noi il solito paese delle banane ..
Tetti pubblicitari negli Usa?
Link, per favore. :D
Beninteso, Mediaset è in posizione dominante per quanto riguarda il mercato della pubblicità in Italia.
Dovrebbe allargarsi un pò di più all'estero e in altri settori (come l'informatica).
Però non pensare che in Francia e il Germania vi sia una pluralità di televisioni con centinaia di canali diversi..anche lì sono in situazioni di duopolio o di tri-polio, con 2-3 canali televisivi che si spartiscono la quasi totalità della pubblicità.
Da noi poi vi è il problema dell'editoria, che mi impedisce di risolvere la questione chiedendo la privatizzazione della Rai (visto che tale provvedimento sarebbe esiziale per l'editoria, con una sipra che diverebbe ancora più vorace).
C'è un altro però:
Perchè gli Italiani non si vedono la7?
Fa degli ottimi programmi, ma sono visti dall'.1.5-2.0% delle persone.
Poi c'è da considerare SKy e le tv satellitari che stanno mangiando fette consistenti del pubblico generalista. :)
svarionman
29-01-2007, 17:52
Tetti pubblicitari negli Usa?
Link, per favore. :D
Beninteso, Mediaset è in posizione dominante per quanto riguarda il mercato della pubblicità in Italia.
Dovrebbe allargarsi un pò di più all'estero e in altri settori (come l'informatica).
Però non pensare che in Francia e il Germania vi sia una pluralità di televisioni con centinaia di canali diversi..anche lì sono in situazioni di duopolio o di tri-polio, con 2-3 canali televisivi che si spartiscono la quasi totalità della pubblicità.
Da noi poi vi è il problema dell'editoria, che mi impedisce di risolvere la questione chiedendo la privatizzazione della Rai (visto che tale provvedimento sarebbe esiziale per l'editoria, con una sipra che diverebbe ancora più vorace).
C'è un altro però:
Perchè gli Italiani non si vedono la7?
Fa degli ottimi programmi, ma sono visti dall'.1.5-2.0% delle persone.
Poi c'è da considerare SKy e le tv satellitari che stanno mangiando fette consistenti del pubblico generalista. :)
Stica......tutto bene onorevole? :eek:
dantes76
29-01-2007, 20:31
La scelta di Pera e Casini per il successore di Tesauro
Vigilererà anche sul conflitto di interessi di premier e ministri
Antonio Catricalà
alla guida dell'Antitrust
Dal luglio 2001 è segretario della Presidenza del Consiglio
di ALDO FONTANAROSA
ROMA - Si chiude l'era di Giuseppe Tesauro. Alla guida dell'Autorità Antitrust, nuovo garante della concorrenza, arriva Antonio Catricalà. I presidenti delle Camere, Pera e Casini, cui spettava la nomina, hanno chiuso la pratica ieri sera. Fino a ieri, Catricalà - 53 anni, giurista, avvocato e consigliere dello Stato - lavorava alla presidenza del Consiglio come segretario generale. Era, insomma, il burocrate più alto in grado nell'amministrazione di Palazzo Chigi. Mentre ora si trasferisce su una poltrona dai grandi poteri ed anche politicamente delicata. L'Autorità Antitrust vigila sulle concentrazioni industriali ed editoriali, questione che sta molto a cuore al premier Berlusconi. E sempre l'Antitrust applica la nuova legge sul conflitto d'interessi. Sarà Catricalà quindi a leggere le dichiarazioni in cui ministri, viceministri, sottosegretari e commissari di governo segnalano le loro attività da privati cittadini. Sempre Catricalà riceverà le notizie su tutti i beni posseduti da queste figure di governo, come anche dai loro congiunti, a caccia di incompatibilità con il ruolo pubblico.
Un mese e mezzo fa, il 30 dicembre, Pera e Casini avevano passato un brutto quarto d'ora, bersagliati da un uragano di critiche per la nomina di due commissari dell'Antitrust. La scelta dell'ex sindaco di Bologna Guazzaloca e di Antonio Pilati non era andata giù al centrosinistra, ma anche ai più accreditati opinionisti. Adesso la nomina di Catricalà fa molto meno rumore. Il più deluso è il deputato diessino Giusepppe Giulietti, che non vede bene la designazione del segretario generale di Palazzo Chigi, reduce da mesi di coabitazione con il Cavaliere, a sentinella della concorrenza e del conflitto d'interessi. Ma le critiche di Giulietti restano isolate, se si esclude la presa di posizione del Movimento Consumatori di Milano. Il centrosinistra, forse, non se la sente di affondare l'uomo, Catricalà, che ha lavorato con due ministri ulivisti, il potentissimo Maccanico e Piazza, nel ruolo di capo di gabinetto.
D'altra parte, Catricalà - forse proprio per la trasversalità delle sue relazioni - era candidato praticamente a tutto, in queste ultime ore. Il giurista calabrese era sembrato a un passo anche dalla presidenza di un'altra Autorità, quella per le Comunicazioni, dove pure è stato segretario generale. Nella partita per questa Autorità, Catricalà è stato penalizzato da una questione a lui estranea. Un altro importante burocrate, Alessandro Botto, considerato un suo pupillo, ha lasciato l'Autorità sbattendo la porta, in polemica con molti componenti di questo organismo. Qualcuno temeva forse che il ritorno di Catricalà proprio all'Autorità - stavolta da presidente - avrebbe riacceso, anche involontariamente, la vecchia sotterranea polemica.
ROMA - Si chiude l'era di Giuseppe Tesauro. Alla guida dell'Autorità Antitrust, nuovo garante della concorrenza, arriva Antonio Catricalà. I presidenti delle Camere, Pera e Casini, cui spettava la nomina, hanno chiuso la pratica ieri sera. Fino a ieri, Catricalà - 53 anni, giurista, avvocato e consigliere dello Stato - lavorava alla presidenza del Consiglio come segretario generale. Era, insomma, il burocrate più alto in grado nell'amministrazione di Palazzo Chigi. Mentre ora si trasferisce su una poltrona dai grandi poteri ed anche politicamente delicata. L'Autorità Antitrust vigila sulle concentrazioni industriali ed editoriali, questione che sta molto a cuore al premier Berlusconi. E sempre l'Antitrust applica la nuova legge sul conflitto d'interessi. Sarà Catricalà quindi a leggere le dichiarazioni in cui ministri, viceministri, sottosegretari e commissari di governo segnalano le loro attività da privati cittadini. Sempre Catricalà riceverà le notizie su tutti i beni posseduti da queste figure di governo, come anche dai loro congiunti, a caccia di incompatibilità con il ruolo pubblico.
La scelta di Casini e Pera, l'ultima che la legge assegnava loro, è arrivata con qualche giorno di anticipo rispetto alle previsioni. Ancora ieri il nome del prescelto sembrava ballerino e molti davano in testa all'ultima curva Carlo Secchi, già rettore della Bocconi di Milano. Poi, a tarda sera, Casini e Pera hanno optato per Catricalà. Forse i due presidenti delle Camere si erano accorti che la nomina del presidente dell'Antitrust stava entrando in un negoziato tra i partiti più grande e complesso. Da settimane, centrodestra e centrosinistra discutevano della scelta dei nuovi giudici della Corte Costituzionale, poi della nomina all'Antitrust, e a cascata di quelle all'Autorità per le Comunicazioni e al vertice della Rai. Un gioco caotico che quasi rischiava di esautorare Casini e Pera nell'unica scelta che spettava soltanto a loro: quella appunto del presidente dell'Antitrust.
(19 febbraio 2005)
http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/economia/catricala/catricala/catricala.html
NeSs1dorma
29-01-2007, 21:32
Sarebbe come dire "Ehi, Fiat, da oggi puoi solo vendere 100 auto al giorno" :asd:
Farebbe ridere, se non avesse le tragiche ricadute occupazionali ed economiche che avrà questa idiozia di regime, sempre che passi...
dantes76
29-01-2007, 22:01
Che ne direbbe la Fiat se il governo promulgasse una legge che limita il numero di auto che può vendere per salvaguardare i suoi concorrenti ?.
che ne direbbe la rai, se il governo con i soldi del canone rai, facesse incentivi anche agli altri operatori per il dtt?
stavi dicendo: "prima di aprire bocca?"
Ps: non si discute di programmi da fare, cioe' prodotti, paragonabili alle auto prodotte dalla fiat....
forse dovevi portare come paragone la pubblicita' fatta da fiat.... non le auto...
un altra occasione persa...
OT
cmq l'europa dei liberali mise dei tetti alle vendite di auto jap a inizio anni 90, memoria corta?
Fine OT
per la serie, quando fanno leggi sono comunisti, quando le fanno a mio favore, sono democratici...
dantes76
29-01-2007, 22:52
Forse tu confondi qualcosa, il prodotto di una Fiat è l'auto da vendere mentre il prodotto di una televisione commerciale è lo spazio per gli inserzionisti e la sua pubblicità sono i programmi. Si può quindi trarre la conclusione che l'occasione per tacere non l'ho persa io, e se non l'ho persa io........ a buon intenditor.....
no tu confondi il prodotto con la pubblicita'
mediaset come il corriere della sera ,per esempio, hanno e producono dei prodotti, che siano format o articoli, non fa differenza, la pubblicita' e' un altra cosa, non e' un prodotto, e i tetti servono per evitare dei trust, cosa piu' antiliberale di questo mondo...in questo caso parliamo di un competitor che abbia una fetta di mercato superiore al 25% del totale disponibile, non parliamo di prodotti, parliamo di concentrazione di pubblicita'
perdi sempre l'occasione....
e non serve nemmeno il buon intenditor...
ti dice male: 18 mesi come corsista in adetto "Pubblicita' e Marketing"...
format o prodotto, e pubblicita' sono due cose differenti,la pubblicita si basa sul prodotto, non e' il prodotto, qui si parla di trust nella pubblicita' non nel prodotto, l'esempio di fiat e' stato fuori luogo, naturalmente a un occhio attento e che sappia soppesare tutti i possibili aspetti di un evento prima di aprir bocca.
dantes76
29-01-2007, 23:28
P.S. Qui finisce la discussione perchè non intendo perdere tempo con chi mostra di non voler accettare che il prodotto di una televisione commerciale .
no guarda e' molto semplice, tu hai portato il pargone della fiat e delle auto,
qui si parla di tetto raccolta pubblicitaria... non di un tetto dei prodotti che fa mediaset, mediaset fa i prodotti, format, film.. tu hai parlato del paragone con fiat, dicendo che si vuole mettere un tetto al prodotto, il prodotto di mediaset sono i format, non la pubblicita',la pubblicita' la pure fiat, ma prima deve costruire un prodotto, e lo stesso e per mediaset, nessuno vuole mettere un tetto ai format...come mettere un tetto alle auto di fiat..mediaset produce format, dopo attorno al prodotto mette la pubblicita', l'esempio di fiat e un pugno nello stomaco...
mi dispiace....
Che ne direbbe la Fiat se il governo promulgasse una legge che limita il numero di auto che può vendere per salvaguardare i suoi concorrenti ?. Cosa direbbe il macellaio se limitassero il quantitativo di carne che può vendere per far posto ad altri macellai ?.
dovevi dire, la pubblicita di fiat, o quella del macellaio, prima il prodotto, dopo la pubblicita'
hai aperto bocca a sproposito mosso solo dal desidero di contraddire ma ti ha detto male perchè hai sbagliato interlocutore.
come hai deciso e detto? la discussione si chiude qui?
zerothehero
30-01-2007, 08:09
Stica......tutto bene onorevole? :eek:
Mi impedisce su un piano "intellettuale". :D
La privatizzazione della rai ridurrebbe il potere di publitalia a favore della sipra, ma distruggerebbe l'editoria..quindi "mi impedisce". :p
il Disegno di legge Gentiloni non fa schifo..ma togliere 20 punti di pubblicità (dal 60 al 40) vuol dire rendere carta straccia le azioni mediaset e ridurre in misura importante il fatturato di un'azienda.
E' troppo pesante e infatti Catricalà ha avuto qualcosa da ridire..meglio allargare il numero delle frequenze e ridurre le barriere all'entrata per gli editori (quali, in Italia?) che vogliano investire sulle televisioni.
Però se poi la7 fa Crozza e Crozza se lo vede 1% del parterre televisivo sti cazzi..se andava in Rai faceva il 10%, minimo.
C'è anche questo da considerare.
il Disegno di legge Gentiloni non fa schifo..ma togliere 20 punti di pubblicità (dal 60 al 40) vuol dire rendere carta straccia le azioni mediaset e ridurre in misura importante il fatturato di un'azienda.
Un' azienda che è arrivata a fare quel fatturato soprattutto perchè da 10 anni occupa abusivamente le frequenze dove trasmette Rete 4 , e che ha un padrone che la ha resa ricca grazie alle leggi ad hoc approvate da lui stesso .
Mi pare che ridurre le azioni Mediaset al loro vero valore togliendo tutto quell' eccesso dovuto alle vìolazioni delle leggi che davano fastidio e al doping fornito dalle innumerevoli leggi "ad aziendam" sia un' azione non solo legittima , ma addirittura indispensabile a questo paese .
dantes76
30-01-2007, 10:30
Ultima risposta:
..proteus, capisco che sei abituato al tuo linguaggio, ma usalo con chi conosci, qui vincire facile, non e' la regola, come al solito invece di rispondere , giri attorno, per non toccare mai il centro
Mediaset vende pubblicita', mediaset e' in grado di vendere pubblicita' perche il suo prodotto sono i format. fa prodotti di alto livello, su quei prodotti, vende pubblicita' tu digraziatamente, hai portato l'esempio fiat, ma solo perche non hai conoscenza dei meccanismi. o della differenza dei termini,
mediaset anche con un tetto, perdera' poco, visto che potra' aumentare il prezzo di vendita degli spazi che puo' offrire, questo perche ha prodotti validi, prodotti che sono i vari format
nessuno vuole limitare il numero di format e inutile portare paragoni sbagliati
si fanno solo brutte figure
Trust:
la concentrazione elevata di pubblicita' in un solo competitor, e' un trust, la cosa in altri pesi sarebbe di semplice soluzione, se non fosse che il propietario del trust e' anche il capo dell'opposizione, come detto mille volte, negli altri paesi, la legge cura le anomalie, in italia, l'anomalia vuole curare la legge
Un' azienda che è arrivata a fare quel fatturato soprattutto perchè da 10 anni occupa abusivamente le frequenze dove trasmette Rete 4 , e che ha un padrone che la ha resa ricca grazie alle leggi ad hoc approvate da lui stesso .
Mi pare che ridurre le azioni Mediaset al loro vero valore togliendo tutto quell' eccesso dovuto alle vìolazioni delle leggi che davano fastidio e al doping fornito dalle innumerevoli leggi "ad aziendam" sia un' azione non solo legittima , ma addirittura indispensabile a questo paese .
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..proteus, capisco che sei abituato al tuo linguaggio, ma usalo con chi conosci, qui vincire facile, non e' la regola, come al solito invece di rispondere , giri attorno, per non toccare mai il centro
Mediaset vende pubblicita', mediaset e' in grado di vendere pubblicita' perche il suo prodotto sono i format. fa prodotti di alto livello, su quei prodotti, vende pubblicita' tu digraziatamente, hai portato l'esempio fiat, ma solo perche non hai conoscenza dei meccanismi. o della differenza dei termini,
mediaset anche con un tetto, perdera' poco, visto che potra' aumentare il prezzo di vendita degli spazi che puo' offrire, questo perche ha prodotti validi, prodotti che sono i vari format
nessuno vuole limitare il numero di format e inutile portare paragoni sbagliati
si fanno solo brutte figure
Trust:
la concentrazione elevata di pubblicita' in un solo competitor, e' un trust, la cosa in altri pesi sarebbe di semplice soluzione, se non fosse che il propietario del trust e' anche il capo dell'opposizione, come detto mille volte, negli altri paesi, la legge cura le anomalie, in italia, l'anomalia vuole curare la legge
Ma infatti, chi guarderebbe una TV di SOLA pubblicità? La pubblicità c'è perchè esistono le trasmissioni, i film. E' quello il prodotto , il telespettattore ha 2 maniere per acquistarne la visione: o direttamente (payTV) oppure sorbendosi la pubblicità. La pubblicità in questo caso corrisponde al denaro che uno pagherebbe per acquistare una fiat, mentre il format è l'automobile.
Per cui l'esempio di Proteus è errato.
zerothehero
30-01-2007, 11:50
Un' azienda che è arrivata a fare quel fatturato soprattutto perchè da 10 anni occupa abusivamente le frequenze dove trasmette Rete 4 , e che ha un padrone che la ha resa ricca grazie alle leggi ad hoc approvate da lui stesso .
Mi pare che ridurre le azioni Mediaset al loro vero valore togliendo tutto quell' eccesso dovuto alle vìolazioni delle leggi che davano fastidio e al doping fornito dalle innumerevoli leggi "ad aziendam" sia un' azione non solo legittima , ma addirittura indispensabile a questo paese .
Se stiamo al formalismo giuridico, mediaset non esisterebbe neanche, visto che un privato non potrebbe avere 3 reti televisive, nè una rete privata può trasmettere sul territorio nazionale in diretta (fino all'inizio degli anni 90, le tre reti private non potevano fare diretta, roba da medioevo).
Meglio per il paese senza le tre reti private?
Non credo.
Poi, perchè il pubblico televisivo non vede la7 e se lo fa, lo fa in misura piuttosto ridotta (pur facendo dei bei programmi, tra l'altro).
E' lo share che determina la distribuzione della pubblicità...quello che va sistemato sono le frequenze..liberare le frequenze analogiche e assegnare con bando pubblico le digitali.
Bene fa ad es. Fioroni a togliere rai2 e rete 4 dall'analogico.
Si deve ridurre il tetto pubblicitario..beh..togli 5-6 punti, non 20.
Meglio per il paese senza le tre reti private?
No , ma devono essere di tre proprietari diversi .
Ridurre Mediaset vuol dire permettere alla concorrenza di entrare nel mercato , la strada per aumentare l' offerta televisiva passa inevitabilmente dalla "potatura" di un soggetto troppo ingombrante che non lascia spazio agli altri di crescere .
Il mercato cresce e prospera se c' è concorrenza , se non c' è concorrenza si arriva alla situazione attuale , programmi tutti uguali e di scarsa qualità , tanto non c' è scelta .
zerothehero
30-01-2007, 13:42
La scelta c'è..ed è la7...trasmettono la7 doc, 8 1/2, crozza italia, le invasioni barbariche, atlantide, l'infedele...perchè tutti questi ottimi programmi non raggiungono neanche il 5%, per me è un mistero..anche il loro tg a tratti è migliore..
Guarda che se i telespettatori non fossero fossilizzati su rai e mediaset, nascerebbe un terzo polo.
Poi c'è anche sky, che sta rosicchiando un bel pò di telespettatori.
FastFreddy
30-01-2007, 13:45
Ma più che altro non vedo quale sia il problema tecnico che impedisce di aprire a livello nazionale le frequenze disponibili (e in aggiunta col DTT con una degna diffusione si potrebbero avere centinaia di canali disponibili per chiunque)
No , ma devono essere di tre proprietari diversi .
Ridurre Mediaset vuol dire permettere alla concorrenza di entrare nel mercato , la strada per aumentare l' offerta televisiva passa inevitabilmente dalla "potatura" di un soggetto troppo ingombrante che non lascia spazio agli altri di crescere .
Il mercato cresce e prospera se c' è concorrenza , se non c' è concorrenza si arriva alla situazione attuale , programmi tutti uguali e di scarsa qualità , tanto non c' è scelta .
Se la RAI non avesse 3 reti la concorrenza potrebbe decollare, con la RAI che possiede 3 RETI qualunque privato per fare concorrenza deve avere pari numero di reti. (inoltre la RAI ha pure il canone)
Non si scappa, si è creata questa situazione paradossale perchè già c'era un gigante nel panorama delle televisioni e per poter combattere alla pari, c'è stato bisogno di crearne un altro, è stato il mercato a decretare l'accentramento, Silvio Berlusconi ha fondato solo Canale5, Italia1 e Rete4 se non ricordo male sono state acquisite quando navigavano in cattive acque.
perchè tutti questi ottimi programmi non raggiungono neanche il 5%, per me è un mistero..anche il loro tg a tratti è migliore..
Da dove nasce questa misura del 5% di share ?
Vari studi effettuati da istituti di statistica indipendenti hanno sancito la totale inattendibilità dei dati forniti con il sistema di rilevazione adottato, sbilanciato a favore del duopolio Rai e Mediaset. [1]. In particolare le piccole televisioni contestano che il campione non è stato estratto con criteri rappresentativi della popolazione italiana, ma del suo territorio, portando così ad una sovrastima delle zone orograficamente più accidentate. In esse è possibile ricevere solo la Rai (perché trattandosi di servizio pubblico deve coprire con il suo segnale l'intero territorio nazionale) e Mediaset che per scelta aziendale, presta lo stesso servizio.
Sulla base di essi l'associazione Aeranti - Corallo hanno presentato ricorso all'autorità garante della concorrenza per abuso di posizione dominante.
Particolarmente importante l'ordinaza della Corte d'Appello di Milano, 12 aprile 2005 su ricorso di alcune Tv satellitari. Indipendentemente da tali critiche è stato anche osservato che il campionamento Auditel era stato concepito in epoche in cui vi era solo la Tv analogica. Il sistema fa fatica ad inseguire una realtà in continuo cambiamento tecnologico con spostamenti continui degli utenti verso il digitale satellitare, il digitale terrestre, il digitale via cavo, la web-tv e la Tv via telefono mobile ed ulteriori possibilità come la Tv on-demand.
Ma più che altro non vedo quale sia il problema tecnico che impedisce di aprire a livello nazionale le frequenze disponibili (e in aggiunta col DTT con una degna diffusione si potrebbero avere centinaia di canali disponibili per chiunque)Il problema vero è che le frequenze son poche, e per la maggior parte son state già prese da Mediaset e Rai
perchè tutti questi ottimi programmi non raggiungono neanche il 5%, per me è un mistero..anche il loro tg a tratti è migliore..Il motivo è molto semplice: Mediaset possiede il 27% di Auditel, la Rai il 33%, altre TV private il 6%.
scusate, mi potete spiegare perchè Mediaset violerebbe l'antitrust? alla fine ha 3 reti, tante quante la Rai e non mi sembra che imponga nulla; il telespettatore avendo il telecomando può girare quando vuole; non è mica merito di Mediaset se la rai sta scadendo.
Poi continuo a non capire come mai(su entrambe le reti) i programmi più interessanti siano ad orari improponibili.
fracarro
30-01-2007, 15:58
scusate, mi potete spiegare perchè Mediaset violerebbe l'antitrust? alla fine ha 3 reti, tante quante la Rai e non mi sembra che imponga nulla; il telespettatore avendo il telecomando può girare quando vuole; non è mica merito di Mediaset se la rai sta scadendo.
Poi continuo a non capire come mai(su entrambe le reti) i programmi più interessanti siano ad orari improponibili.
Con il termine antitrust si definisce in primo luogo il complesso delle norme giuridiche che sono poste a tutela della concorrenza sui mercati economici. Tale complesso normativo, detto anche Diritto antitrust o Diritto della concorrenza, appresta una tutela di carattere generale al bene primario della concorrenza inteso quale meccanismo concorrenziale, impedendo che le imprese, singolarmente o congiuntamente, pregiudichino la regolare competizione economica adottando condotte che integrano intese restrittive della concorrenza, abusi di posizione dominante e concentrazioni idonee a creare o rafforzare una posizione dominante.
Con il termine antitrust si definisce in primo luogo il complesso delle norme giuridiche che sono poste a tutela della concorrenza sui mercati economici. Tale complesso normativo, detto anche Diritto antitrust o Diritto della concorrenza, appresta una tutela di carattere generale al bene primario della concorrenza inteso quale meccanismo concorrenziale, impedendo che le imprese, singolarmente o congiuntamente, pregiudichino la regolare competizione economica adottando condotte che integrano intese restrittive della concorrenza, abusi di posizione dominante e concentrazioni idonee a creare o rafforzare una posizione dominante.
non mi sembra che Mediaset ti obblighi a guardare i loro canali; tuttalpiù mi sembra un obbligo senza senso pagare il canone alla Rai se uno la Rai non la guarda :confused:
non mi sembra che Mediaset ti obblighi a guardare i loro canali; tuttalpiù mi sembra un obbligo senza senso pagare il canone alla Rai se uno la Rai non la guarda :confused:
Che cavolo c' entra il canone ?
Il fatto è che Mediaset impedisce alla concorrenza di entrare nel mercato .
FastFreddy
30-01-2007, 16:25
Che cavolo c' entra il canone ?
Il fatto è che Mediaset impedisce alla concorrenza di entrare nel mercato .
Come lo impedisce?
Chi lo ha deciso che debbano esserci solo 7-8 canali a diffusione nazionale in Italia? (3 rai + 3 mediaset + 1 la7)
La tecnologia c'è, non vedo perche si debba limitare il n. di network nazionali.
Come lo impedisce?
Parliamo delle frequenze di Rete 4 occupate abusivamente ?
Parliamo del controllo sulla pubblicità che impedisce alle TV private di crescere ?
Chi lo ha deciso che debbano esserci solo 7-8 canali a diffusione nazionale in Italia? (3 rai + 3 mediaset + 1 la7)
La tecnologia c'è, non vedo perche si debba limitare il n. di network nazionali.
La tecnologia analogica è quella , le frequenze sono limitate , quindi non c' è niente da fare :boh:
FastFreddy
30-01-2007, 16:37
Parliamo delle frequenze di Rete 4 occupate abusivamente ?
Parliamo del controllo sulla pubblicità che impedisce alle TV private di crescere ?
La tecnologia analogica è quella , le frequenze sono limitate , quindi non c' è niente da fare :boh:
Solo 7-8 frequenze in analogico, sei sicuro?
http://www.comune.bologna.it/iperbole/amarconi/rds/tv.htm
peppogio
30-01-2007, 17:10
Da profano di pubblicità e pubblicistica penso che una limatina ai due big della TV non possa che far bene. Stanno gareggiando a chi fa meno peggio.
Magari arriva qualche imprenditore che non ci propina solo "tette culi & cotiones".
fracarro
30-01-2007, 20:04
non mi sembra che Mediaset ti obblighi a guardare i loro canali; tuttalpiù mi sembra un obbligo senza senso pagare il canone alla Rai se uno la Rai non la guarda :confused:
Dalla definizione che ho riportato sopra si evince che RAi e Mediaset monopolizzano attualmente il mercato in Italia e TEORICAMENTE (ma non per l'italia OVVIAMENTE) ci dovrebbero essere degli organi tipo l'antitrust che dovrebbe impedire che ciò accada. Per quale motivo? Semplice, perchè il monopolio (diviso tra questi due) impedisce la concorrenza CHE VA A TUTTO VANTAGGIO DEL CONSUMATORE (quindi anche a tuo vantaggio) ma ovviamente implica rogne alle aziende costrette a "scannarsi" tra di loro a colpi di films, trasmissioni interessanti ecc.ecc. in nome dello share. Il discorso che fai tu :" non mi sembra che mediaset ti obblighi a guardare i loro canali....." non regge per un semplice motivo se non c'è concorrenza Mediaset domani può decidere di trasmettere 24 ore su 24 il grandefratello, amici e il TG4, uno per rete mentre la rai risponde con l'isola dei famosi e un'altro paio di schifezze (scegli tu quali). A quel punto se nn ci fossero altri canali tu cosa faresti? Saresti costretto a guardare quella roba oppure a rinunciare alla TV, per la serie :" o ti piace questa minestra o ti butti dalla finestra". Da ciò dipende l'attuale qualità della TV Italiana e in parte anche la fortuna di Sky a cui molti di quelli che se lo possono permettere si abbonano per vedere qualcosa di nuovo. A riguardo qualche tempo fa ho letto che le case cinematografiche americane si lamentavano perchè rai e mediaset facevano cartello per diminuire il prezzo di acquisto dei loro film (se trovo la notizia ve la riporto).
Infatti è questione di concorrenza.
I monopoli fanno male al consumatore innanzitutto, l'anitrust dovrebbe passare tutto il suo tempo a mettere limiti per impedirli, e assicurare partecipazione a più soggetti possibili.
FiSHBoNE
30-01-2007, 20:12
Da profano di pubblicità e pubblicistica penso che una limatina ai due big della TV non possa che far bene. Stanno gareggiando a chi fa meno peggio.
Magari arriva qualche imprenditore che non ci propina solo "tette culi & cotiones".
quoto.
non vedo cosa avere contro il provvedimento visto che è funzionale alla qualità del servizio. Ci si lamenta in tanti dello squallore dei programmi propinati ultimamente, uno cerca di ovviare un minimo facendo venir meno l'ipertrofia pubblicitaria in mano a pochi (Mediaset e Rai) e ci si mette a lagnare facendo eco alla bocca di Berlusconi, il quale come è suo solito si riempie la bocca di parole come "espropri", "criminale", "vendetta", "invidia", proprio lui l'unico che è ingrassato più di tutti in questa situazione in modi ben poco trasparenti. Confalonieri all'indomani del varo della legge Gasparri esultava per i soldi in più che avrebbe fatto guadagnare a Mediaset.... vorrà dire che per qualche mese attingerà alle laute riserve strategiche e magari cercherà di alzare la qualità del servizio per meritarsi i gran soldoni degli spot. Non muore nessuno, i cittadini non hanno che da guadagnarci, e qualcuno ingrassato più del dovuto si "rimetterà in forma". :asd: Non facciamoci fuorviare dagli appelli alla mobilitazione di Berlusconi... non facciamo finta di esser nati ieri... il Verga è morto da quasi cent'anni.
roverello
30-01-2007, 21:48
Giusto! Si devono liberalizzare tutti i mercati! :O No limiti! :O No imposizioni! :O
Ma che dico?!?!?! Non va a vantaggio delle COOP (rosse), ma a vantaggio addirittura (orrore!) di Silvio Berlusconi! :eek: Mi rimangio tutto! :O I tetti sono sacrosanti! :O Anzi, bisogna dare un tetto dello 0,1% a quel monopolista di Berlusconi! :O
Com'era? Il governo delle liberalizzazioni? :asd:
Non ho mai sentito il signor garante porre la stessa questione, ad esempio, sulla dismissione forzata che ha subito l'ENEl su centrali e rete di trasporto, per fare spazio alla concorrenza.
Che si sia dimenticato, o il suo ragionamento vale solo per gli amici?
Inoltre dovrebbe ricordare che:
Lui fa l'arbitro e deve fare rispettare le regole (cosa che non fa) invece di dettarne
Visto inoltre che sembra più vocato a dettare le regole che ad applicarle dovrebnbe semplicemente dimettersi,
roverello
30-01-2007, 21:50
Come lo impedisce?
Chi lo ha deciso che debbano esserci solo 7-8 canali a diffusione nazionale in Italia? (3 rai + 3 mediaset + 1 la7)
La tecnologia c'è, non vedo perche si debba limitare il n. di network nazionali.
Lo impedisce monopolizzando il mercato pubblicitario, sia direttamente tramite la sua concessionaria, sia indirettamente tramite concessionarie amiche.
zerothehero
30-01-2007, 21:52
Da dove nasce questa misura del 5% di share ?
[.[/I]
Sono generoso..molto meno...solo il processo di Biscardi raggiungeva quella cifra..gli altri inchiodati dal 2-3%...e non credo sia un problema di auditel..il problema è reale.
Solo Berlusconi, nel bene e nel male, violando per necessità delle leggi assurde e investendo un bel pò di quattrini è riuscito a tirar fuori del profitto dalle tv, avendo copertura politica di Craxi (tutte cose risapute, in Italia non vai avanti senza le balle coperte dai politici)..non c'è riuscito nè Cecchi Gori, nè l'RCS, nè i vecchi proprietari di rete 4 (rusconi) nè finora vi sta riuscendo Telecom Italia con mtv italia e la7.
Cambierà qualcosa scippando forzosamente la pubblicità a Mediaset?
Non credo, siamo alla saturazione del mercato, cresce solo Sky (a pagamento).
A sto punto l'unica è liberare le frequenze analogiche e venderle in appalto agli editori (?) disposti ad investire migliaia di miliardi di euro in Italia.
Immagino già la fila..deserto totale.
FastFreddy
30-01-2007, 21:55
Lo impedisce monopolizzando il mercato pubblicitario, sia direttamente tramite la sua concessionaria, sia indirettamente tramite concessionarie amiche.
Il mercato è monopolizzato da rai e mediaset perchè i network nazionali son limitati, non vedo perchè debba esserci spazio solo per 7 reti nazionali...
fracarro
30-01-2007, 22:40
Solo Berlusconi, nel bene e nel male, violando per necessità delle leggi assurde e investendo un bel pò di quattrini è riuscito a tirar fuori del profitto dalle tv, avendo copertura politica di Craxi (tutte cose risapute, in Italia non vai avanti senza le balle coperte dai politici)..non c'è riuscito nè Cecchi Gori, nè l'RCS, nè i vecchi proprietari di rete 4 (rusconi) nè finora vi sta riuscendo Telecom Italia con mtv italia e la7.
Vero vero vero.
Cambierà qualcosa scippando forzosamente la pubblicità a Mediaset?
Non credo, siamo alla saturazione del mercato, cresce solo Sky (a pagamento).
Non so se cambierà qualcosa "scippando" la pubblicità a Mediaset, ciò non toglie che i monopoli vanno eliminati e soprattutto che se come tu dicevi sopra Berlusconi ha "violato delle leggi" è giusto che le cose vengano regolarizzate. Magari cominciando a restituire la frequenza occupata da Rete4 a Europa7.
A sto punto l'unica è liberare le frequenze analogiche e venderle in appalto agli editori (?) disposti ad investire migliaia di miliardi di euro in Italia.
Immagino già la fila..deserto totale.
Non ci sarà la fila ma qualcuno ci ha già provato (vedi Di stefano, il padrone di Europa7).
Non ho mai sentito il signor garante porre la stessa questione, ad esempio, sulla dismissione forzata che ha subito l'ENEl su centrali e rete di trasporto, per fare spazio alla concorrenza.
Che si sia dimenticato, o il suo ragionamento vale solo per gli amici?
Inoltre dovrebbe ricordare che:
Lui fa l'arbitro e deve fare rispettare le regole (cosa che non fa) invece di dettarne
Visto inoltre che sembra più vocato a dettare le regole che ad applicarle dovrebnbe semplicemente dimettersi,
La situazione dell'ENEL è diversa... Lì era un monopolio di stato... Qui non si sta mica dicendo che Berlusconi deve avere il monopolio della pubblicità... Si sta dicendo che non ci devono essere limiti alla concorrenza... Se no deve fare una legge per cui un produttore di S.O. non deve avere più del 50% del mercato... :O
Vero vero vero.
Non so se cambierà qualcosa "scippando" la pubblicità a Mediaset, ciò non toglie che i monopoli vanno eliminati e soprattutto che se come tu dicevi sopra Berlusconi ha "violato delle leggi" è giusto che le cose vengano regolarizzate. Magari cominciando a restituire la frequenza occupata da Rete4 a Europa7.
Non ci sarà la fila ma qualcuno ci ha già provato (vedi Di stefano, il padrone di Europa7).
Bene. :) Togliamo anche il monopolio a MS dei sistemi operativi, allora... :)
Bene. :) Togliamo anche il monopolio a MS dei sistemi operativi, allora... :)
Come saprai il Dipartimento di Giustizia USA, così come l'antitrust UE, ha già avuto a che fare con il problema della "concorrenza sleale" esercitata dalla Microsoft.
Ciao
Federico
Come saprai il Dipartimento di Giustizia USA, così come l'antitrust UE, ha già avuto a che fare con il problema della "concorrenza sleale" esercitata dalla Microsoft.
Ciao
Federico
Si. Ma non ha mica detto: "Da oggi MS non deve avere più del 47% del mercato" ?
Si. Ma non ha mica detto: "Da oggi MS non deve avere più del 47% del mercato" ?
Certo che no.
Anche perchè l'analogia vale solo fino ad un certo punto:
le autorità antitrust delle nazioni sono chiamate a garantire la libera concorrenza.
Questo non vuol dire impedire l'espansione di una azienda all'interno di un qualsiasi settore, ma se questa azienda raggiunge posizioni dominanti tali da realizzare un monopolio è chiaro che questo non permette l'avverarsi della garanzia di cui sopra, visto che un monopolio è incompatibile con il regolare funzionamento di un mercato.
Nel settore dell'informazione, esistono già dei settori regolamentati, quali ad esempio quello della carta stampata, dove ogni editore non può superare il tetto del 20% sulla tiratura complessiva dei quotidiani.
Sul caso in particolare delle televisioni, mi permetto di far notare che poichè l'etere è un bene pubblico di tutti, da sempre le tv funzionano in un regime di concessione pubblica e NON sono proprietarie delle frequenze che utilizzano (che infatti sono assegnate e non vendute).
Ciao
Federico
Certo che no.
Anche perchè l'analogia vale solo fino ad un certo punto:
le autorità antitrust delle nazioni sono chiamate a garantire la libera concorrenza.
Questo non vuol dire impedire l'espansione di una azienda all'interno di un qualsiasi settore, ma se questa azienda raggiunge posizioni dominanti tali da realizzare un monopolio è chiaro che questo non permette l'avverarsi della garanzia di cui sopra, visto che un monopolio è incompatibile con il regolare funzionamento di un mercato.
Nel settore dell'informazione, esistono già dei settori regolamentati, quali ad esempio quello della carta stampata, dove ogni editore non può superare il tetto del 20% sulla tiratura complessiva dei quotidiani.
Sul caso in particolare delle televisioni, mi permetto di far notare che poichè l'etere è un bene pubblico di tutti, da sempre le tv funzionano in un regime di concessione pubblica e NON sono proprietarie delle frequenze che utilizzano (che infatti sono assegnate e non vendute).
Ciao
Federico
Beh, ma con il digitale terrestre sono a disposizione nuove frequenze... Non credo che ci sia scritto da nessuna parte, che non si possano creare reti nazionali... Poi il problema riguarda la pubblicità, per ora... Facciamo l'analogia... Nessuno vieta a qualcuno di mettere in vendita un S.O. alternativo a Windows. Ma se lo facessero, avrebbero poca possibilità... Che fare? Non possono obbligare nessuno a non comprare Windows... Per la pubblicità. Nessuno ti impedisce di mettere su una concessionaria e offrire condizioni vantaggiose per strappare clienti a quella di Berlusconi e l'altra (qui siamo messi meglio perchè ci sono due concorrenti forti). Se vuoi qui è ancora meglio... Perchè nel mercato S.O. è più difficile: se persino con un prodotto gratuito non si riesce a conquistare mercato... Invece qui, se uno si mette e propone di prendersi commissioni inferiori, non c'è motivo per preferire altre compagnie, perchè se Mediaset o la RAI si rifiutassero di comprare la pubblicità da altri, basterebbe andare dall'antitrust... Mettere un tetto è assurdo...
se Mediaset o la RAI si rifiutassero di comprare la pubblicità da altri, basterebbe andare dall'antitrust...
E' quello che accade , e l' antitrust se ne frega .
fracarro
31-01-2007, 14:48
Come ho avuto spesso agio di raccontare l'attuale situazione non è colpa di Berlusconi, lui non è il male ma è l'effetto di un male più profondo che affonda le sue radici nel tentativo di barare attuato dai politici, tutti ndr, negli anni 70 dopo la delibera della coste costituzionale che imponeva il libeero accesso ai privati nel campo delle trasmissioni radiotelevisive. Tutto ciò generà la nascita di rai 3 al solo ed unico scopo di rendere praticamente impossibile l'accesso dei privati al settore, fatto ampiamente dimostrato dalla sequela di canali scomparsi perchè non reggevano il mercato, e solo Berlusconi, partito con un solo canale, riusciva, dopo aver assorbito rete 4 in fallimento da Mondadori ed italia 1 sempre in stato semifallimentare da Rusconi, ad impostare, con l'aiuto di Craxi per motivi che non starò a raccontare, un solido concorrente per le reti di stato. Resta evidente che tutte le leggi "a posteriori" devono per forza tener conto di questi fatti e se i politici non avessero una coscienza più sporca di una discarica abusiva avrebbero di già operato in tal senso.
Se i "bei tomi" di cui sappiamo, molti che sono al governo/opposizione ora erano già allora in sella, avessero agito diversamente dismettendo subito una rete invece di crearne una ulteriore ed avessero, giò allora, promulgato una legge intelligente che impedisse ad un qualsiasi soggetto di detenere più di una rete turbando il libero mercato ora non avremmo un "problema Berlusconi" ma avremmo una galassia di almeno 10 canali indipendenti ed in concorrenza tra loro compresa la rete governativa.
Anche ora sarebbe possibile rimediare ma è necessario farlo senza danneggiare nessuno. A tale scopo lo stato dovrebbe ricomprare tutte le reti pagandole il loro giusto valore, affidarle ad una agenzia che le rivenda rapidamente ad operatori diversi ed il gioco è fatto, forse costerebbe qualcosa a tutti ma gli errori si pagano e ne siamo, di questi errori, tutti responsabili perchè coloro i quali abbiamo votato affidando loro la nostra rappresentanza l'hanno fatta fuori dal vaso ed ora tocca a noi pulire. Non credo che ad un simile piano si opporrebbe lo stesso Berlusconi se portato avanti senza inquinamenti ideologici di rivalsa tanto frequenti in questo paese quanto dannosi per la sua libertà/democrazia.
Concordo con quello che dici tranne che per una cosa. Per quale motivo dovrei tutelare gli interessi di qualcuno su qualcosa che ha acquisito illegalmente? Se io costruisco abusivamente una casa e dopo qualche anno lo stato se ne accorge per legge non dovrebbe abbatterla? Oppure dovrebbe pagarmela e poi abbatterla? Per il discorso della Microsoft l'antitrust americano sta creando non poche rogne a bill gates. Per esempio per quanto riguarda il solo explorer che il più diffuso browser al mondo possiamo ricordare che:
Fino alla versione 3.0 Internet Explorer era un normale programma che doveva essere installato in Windows e che funzionava in maniera autonoma. La versione 4.0, invece, era installabile in Windows 95 e in Windows NT 4 in maniera che si integrasse con la shell Esplora Risorse. Questa integrazione rendeva di fatto Internet Explorer ed Esplora Risorse un unico software, sia a livello funzionale che a livello di codice eseguibile.
Questa versione di Internet Explorer venne preinstallata in Windows 98, con l'integrazione della shell attivata di default e non disattivabile. Questa è considerata una delle probabili cause del fatto che sia divenuto il browser più diffuso, infatti l'utente medio non aveva più la necessità di installare un browser di terze parti, in quanto Internet Explorer era già preinstallato ed inoltre a quel tempo la versione 4.0 era migliore rispetto alla concorrenza.
L'integrazione nel sistema operativo ha sollevato numerose critiche, ed ha di fatto tagliato fuori le alternative commerciali. Ne sono scaturite diverse cause legali, in seguito alle quali le autorità antitrust hanno imposto a Microsoft di permettere all'utente la disabilitazione di Internet Explorer. Pertanto a partire da Windows 2000 (con Service Pack 4) e Windows XP (con Service Pack 1), Internet Explorer può essere disabilitato selezionando le apposite opzioni nella finestra "Impostazioni accesso ai programmi".
Da notare l'uso del termine "disabilitato": esso infatti non può, a detta di Microsoft, essere disinstallato dal sistema, in quanto ormai inscindibile dal sistema operativo. In realtà è stato dimostrato che sarebbe possibile rimuoverlo completamente, tuttavia molte applicazioni (anche di terze parti) che si appoggiano al suo motore di rendering (MSHTML) non potrebbero più funzionare. Perciò viene solo inibita la possibilità di accedere al programma, ma i suoi componenti restano installati.
Chi volesse rimuovere completamente Internet Explorer e le librerie MSHTML può utilizzare software di terze parti (come IERadicator e 98lite per Windows 9x, o xplite per Windows XP); in questo modo però alcune parti del sistema non saranno più utilizzabili (tra cui la guida in linea HTML, alcune parti del Pannello di controllo di Windows XP e alcune applicazioni non Microsoft).
Questa storiella mostra come tendenzialmente la microsoft ha cercato di acquisire una posizione dominante con il suo browser tramite il suo S.O. e ci è riuscita. Nonostante ciò l'antitrust ha stabilito che non lo poteva fare e la conseguenza è che i nuovi S.O. devono permettere la disinstallazione di explorer e questo si ricollega al discorso di prima sul "non danneggiare nessuno". Se hai acquisito qualcosa illegalmente ne paghi le conseguenze TU quando poi qualcuno si decide ad applicare la legge.
Concordo con quello che dici tranne che per una cosa. Per quale motivo dovrei tutelare gli interessi di qualcuno su qualcosa che ha acquisito illegalmente? Se io costruisco abusivamente una casa e dopo qualche anno lo stato se ne accorge per legge non dovrebbe abbatterla? Oppure dovrebbe pagarmela e poi abbatterla? Per il discorso della Microsoft l'antitrust americano sta creando non poche rogne a bill gates. Per esempio per quanto riguarda il solo explorer che il più diffuso browser al mondo possiamo ricordare che:
Fino alla versione 3.0 Internet Explorer era un normale programma che doveva essere installato in Windows e che funzionava in maniera autonoma. La versione 4.0, invece, era installabile in Windows 95 e in Windows NT 4 in maniera che si integrasse con la shell Esplora Risorse. Questa integrazione rendeva di fatto Internet Explorer ed Esplora Risorse un unico software, sia a livello funzionale che a livello di codice eseguibile.
Questa versione di Internet Explorer venne preinstallata in Windows 98, con l'integrazione della shell attivata di default e non disattivabile. Questa è considerata una delle probabili cause del fatto che sia divenuto il browser più diffuso, infatti l'utente medio non aveva più la necessità di installare un browser di terze parti, in quanto Internet Explorer era già preinstallato ed inoltre a quel tempo la versione 4.0 era migliore rispetto alla concorrenza.
L'integrazione nel sistema operativo ha sollevato numerose critiche, ed ha di fatto tagliato fuori le alternative commerciali. Ne sono scaturite diverse cause legali, in seguito alle quali le autorità antitrust hanno imposto a Microsoft di permettere all'utente la disabilitazione di Internet Explorer. Pertanto a partire da Windows 2000 (con Service Pack 4) e Windows XP (con Service Pack 1), Internet Explorer può essere disabilitato selezionando le apposite opzioni nella finestra "Impostazioni accesso ai programmi".
Da notare l'uso del termine "disabilitato": esso infatti non può, a detta di Microsoft, essere disinstallato dal sistema, in quanto ormai inscindibile dal sistema operativo. In realtà è stato dimostrato che sarebbe possibile rimuoverlo completamente, tuttavia molte applicazioni (anche di terze parti) che si appoggiano al suo motore di rendering (MSHTML) non potrebbero più funzionare. Perciò viene solo inibita la possibilità di accedere al programma, ma i suoi componenti restano installati.
Chi volesse rimuovere completamente Internet Explorer e le librerie MSHTML può utilizzare software di terze parti (come IERadicator e 98lite per Windows 9x, o xplite per Windows XP); in questo modo però alcune parti del sistema non saranno più utilizzabili (tra cui la guida in linea HTML, alcune parti del Pannello di controllo di Windows XP e alcune applicazioni non Microsoft).
Questa storiella mostra come tendenzialmente la microsoft ha cercato di acquisire una posizione dominante con il suo browser tramite il suo S.O. e ci è riuscita. Nonostante ciò l'antitrust ha stabilito che non lo poteva fare e la conseguenza è che i nuovi S.O. devono permettere la disinstallazione di explorer e questo si ricollega al discorso di prima sul "non danneggiare nessuno". Se hai acquisito qualcosa illegalmente ne paghi le conseguenze TU quando poi qualcuno si decide ad applicare la legge.
Cronologia
Tutto bello e tutto vero però Berlusconi acquista rete4 nel 1984 e la sentenza che rende illegale possedere 3 televisioni è del 1988, ergo quando la ha acquisita non ha infranto nessuna legge.
Poi possiamo discutere fino all'infinito, ma le leggi come si sa cambiano come il vento, una cosa che oggi è lecita domani potrebbe non esserlo e viceversa.
Comunque fintanto che la RAI avrà 3 reti, nessun privato con minor numero di reti potrà farle concorrenza, l'abonio nasce da questo.
... Invece qui, se uno si mette e propone di prendersi commissioni inferiori, non c'è motivo per preferire altre compagnie, perchè se Mediaset o la RAI si rifiutassero di comprare la pubblicità da altri, basterebbe andare dall'antitrust... Mettere un tetto è assurdo...
Idealmente forse potrebbe funzionare, ma in realtà non sta in piedi.
Una società dedita alla raccolta pubblicitaria per lavorare deve proporre un listino prezzi concorrenziale E SOPRATUTTO deve anche poter garantire di mandarli effettivamente in onda quegli spot.
Ma se non ha alcuna tv dietro (a differenza di SIPRA e Publitalia), come fa a garantire quest'ultimo punto?
E' evidente che non può esistere una società di raccolta pubblicità televisiva scollegata da una tv di riferimento.
Ciao
Federico
Cronologia
Tutto bello e tutto vero però Berlusconi acquista rete4 nel 1984 e la sentenza che rende illegale possedere 3 televisioni è del 1988, ergo quando la ha acquisita non ha infranto nessuna legge....
E' un pò OT rispetto all'argomento di discussione....
Comunque in realtà all'epoca mancava proprio la legge.
Inoltre rammento ancora, nel caso sia sfuggito, che le tv operano in un regime di concessione pubblica, per cui possono essere numericamente quante vogliono, ma non possono occupare a piacimento le limitate frequenze disponibili, che ci tengo ancora a sottolineare, NON sono di loro possesso, ed infatti sono assegnate con apposita gara bandita dallo Stato.
E infatti sotto questo aspetto nessuno ha mai prospettato la chiusura di Rete4, ma solo la liberazione delle frequenze occupate senza alcun diritto.
Il problema del tetto sulla pubblicità e quello sulla concentrazione dei mezzi di informazione sono aspetti differenti.
Ciao
Federico
Idealmente forse potrebbe funzionare, ma in realtà non sta in piedi.
Una società dedita alla raccolta pubblicitaria per lavorare deve proporre un listino prezzi concorrenziale E SOPRATUTTO deve anche poter garantire di mandarli effettivamente in onda quegli spot.
Ma se non ha alcuna tv dietro (a differenza di SIPRA e Publitalia), come fa a garantire quest'ultimo punto?
E' evidente che non può esistere una società di raccolta pubblicità televisiva scollegata da una tv di riferimento.
Ciao
Federico
Hai ragione. Ma non ci dovrebbe essere un qualcosa che vieti questi accordi di esclusiva? Se non c'è allora basta che questa legge li introduca: invece di mettere un tetto, basta obbligare chi possiede una o più reti nazionali a non avere un fornitore pubblicitario esclusivo, e nel valutare se c'è concorrenza sleale... Anche se nel libero mercato questi paletti non ci dovrebbero essere. Liberalizzare i mercati che convengono politicamente (chi non è contento dei farmaci nei supermercati o nell'abolizione dei costi di ricarica?) e invece mettere i paletti (o i bastoni tra le ruote) al proprio avversario politico, non è molto coerente. Perchè liberalizzare tutti i mercati tranne quello in cui ha i maggiori interessi il proprio avversario politico? A pensare male... ;)
fracarro
01-02-2007, 14:49
Non ha acquisito rete 4 illegalmente, l'ha comprata salvando posti di lavoro ...
Tanto di cappello ma io quando parlavo di illegalità non mi riferivo all'acquisto di rete4 nel 1984 ma besti all'occupazione della frequenza LEGITTIMAMENTE acquistata da europa7 e illegalmente occupata ancora oggi da Rete4. Se adesso buttare a calci rete4 sul satellite implica danneggiare Berlusconi e far perdere posti di lavoro be tidirò la verità NON ME NE FREGA NIENTE come non è fregato niente a nessuno delle 650 persone assunte da Di Stefano per la sua televisione e poi licenziate perchè non hanno avuto la possibilità di lavorare.
...ma il solito vezzo di questo paese di dividersi pro o contro senza valutare ma solo per spirito di fazione e sono più che certo del fatto che moltissimi sono "contro Berlusconi" solo perchè lo raccomandano i sacerdoti della loro fazione senza saperne più del nome portato dal "nemico".
A me interessa solamente avere concorrenza anche e soprattutto nel settore TV perchè ritengo il monopolio sull'informazione una cosa pericolosissima. E la cosa non cambia sicuramente se al posto di Berlusconi ci fossero Fassino, Prodi o Diliberto.
Per quanto riguarda Microsoft conoscevo benissimo, del resto io sono stato utente dos fin dalla sua versione 1.0 a partire dal 1981, la storia e sono pienamente d'accordo con la tua analisi. Andrebbe però rimarcato che Microsoft è cresciuta liberamente in un vuoto lasciato dagli altri competitori sfruttando le capacità del suo manager, il quale non è mai stato un grande programmatore, la versione 1.0 del dos era zeppa di bachi e difetti, ma senza alcun dubbio è stato un grande manager con una visione acuta riguardo le scelte da operare per il futuro. Dovresti ben sapere che il sistema operativo di IBM battezzato OS/2 era superiore di molto a Windows ma ciononostante IBM si è fatta soffiare il mercato da un certo William Gates che disponeva di un prodotto, a volte infernale, assai meno stabile e performante.
Tutto vero, ma se adesso l'antitrust americano chiede un ridimensionamento dello spazio occupato nel mercato dall'azienda un motivo ci sara? E giusto per concludere la concorrenza per quanto riguarda i browser ci ha portato ad avere attualmente firefox e ha costretto la microsoft a migliorare quel cesso di explorer alla versione 7 che credo sia migliore ma non ho intenzione di testare sicuramente. Concorrenza = vantaggi per noi utenti.
-kurgan-
01-02-2007, 15:28
Da dove nasce questa misura del 5% di share ?
Vari studi effettuati da istituti di statistica indipendenti hanno sancito la totale inattendibilità dei dati forniti con il sistema di rilevazione adottato, sbilanciato a favore del duopolio Rai e Mediaset. [1]. In particolare le piccole televisioni contestano che il campione non è stato estratto con criteri rappresentativi della popolazione italiana, ma del suo territorio, portando così ad una sovrastima delle zone orograficamente più accidentate. In esse è possibile ricevere solo la Rai (perché trattandosi di servizio pubblico deve coprire con il suo segnale l'intero territorio nazionale) e Mediaset che per scelta aziendale, presta lo stesso servizio.
Sulla base di essi l'associazione Aeranti - Corallo hanno presentato ricorso all'autorità garante della concorrenza per abuso di posizione dominante.
Particolarmente importante l'ordinaza della Corte d'Appello di Milano, 12 aprile 2005 su ricorso di alcune Tv satellitari. Indipendentemente da tali critiche è stato anche osservato che il campionamento Auditel era stato concepito in epoche in cui vi era solo la Tv analogica. Il sistema fa fatica ad inseguire una realtà in continuo cambiamento tecnologico con spostamenti continui degli utenti verso il digitale satellitare, il digitale terrestre, il digitale via cavo, la web-tv e la Tv via telefono mobile ed ulteriori possibilità come la Tv on-demand.
Il motivo è molto semplice: Mediaset possiede il 27% di Auditel, la Rai il 33%, altre TV private il 6%.
questo è un punto importante.. l'auditel ovviamente fa l'interesse di mediaset e rai, non ha nessun interesse a favorire la7 riportando ascolti alti, mediaset e rai perderebbero raccolta pubblicitaria. Io non ci credo che crozza italia abbia fatto così pochi ascolti, tanto per dirne una.
fracarro
02-02-2007, 14:56
...Sai bene che la frequenza di rete 4 venne ritirata per mere ragioni politiche in quanto non puoi decretare la chiusura di un'azienda per avversare politicamente il suo proprietario. Mi spiace per colui il quale, sollecitato certamente da ambienti politici che volevano far scomparire rete 4, ha "acquistato", ma le frequenze non sono assegnate rimanendo di proprietà dello stato ?
Allora ad essere sincero non sapevo che rete 4 all'epoca dovesse essere ritirato per questioni politiche. Ne tantomeno sapevo che Di Stefano ha acquistato l'affitto della frequenza sempre per ragioni politiche. Ad ogni modo poichè lui ha acquistato legalmente queste frequenze non vedo come si possa giustificare l'accupazione abusiva da parte di rete 4. Sempre supponendo che quello che dici è vero.
Certamente so che tu dici il vero ma io non posso trascurare i milioni di italiani che invece vogliono l'affermazione della loro fazione con ogni mezzo, persino illecito ed immorale perchè essi si considerano superiori moralmente e quindi in diritto di manipolare le situazioni come torna più comodo ai loro punti di vista/progetti.
Scusami ma questa non l'ho capita.
Se Berlusconi è in odore di conflitto d'interessi lo sono anche tutti gli altri politici in quanto tutti coinvolti nella turbativa del mercato provocata dalla rai, la quale è all'origine sia di fininvest che l'attuale sistema retto da due mostri tricefali.
Concordo. Il motivo per cui c'è il silenzio di informazione dipende anche da quelli di sinistra perchè la nostra "ignoranza" fa comodo anche a loro per manterersi le poltrone.
Dovresti analizzare la cosa tenendo conto del profilo temporale nel quale si sono svolti gli eventi. Sai bene che la frequenza di rete 4 venne ritirata per mere ragioni politiche in quanto non puoi decretare la chiusura di un'azienda per avversare politicamente il suo proprietario.
:sbonk:
Neppure Berlusconi ha mai sostenuto una tesi così disperatamente assurda .
Il tetto del 20% è stato stabilito nella legge 416 del 1981 sulla Stampa , la legge Mammì che tentava di aggirare il limite ( e per questo incostituzionale ) è del 1990 .
Alla fine l'unico che non ha infranto nessuna legge è Berlusconi quando ha acquisito le sue 3 reti visto che non esisteva legislazione in materia.
Tutto quello che è seguito è stato un susseguirsi di atti politici volti a difendere/attaccare il signore in questione.
Pensatela come volete ma se io oggi faccio una cosa lecita, non posso un domani essere condannato perchè nel frattempo questa cosa è diventata illegale, è uno dei principi fondamentali del diritto.
fracarro
02-02-2007, 15:23
Abusivo è il ritirare frequenze e concederle ad altri per mere ragioni politiche volte ad avversare una certa persona.
Io non so se questa affermazione sia vera anche perchè il governo del 1999 è lo stesso governo che non si è preoccupato di fare una legge contro il conflitto di interessi. Inoltre lo stesso Prodi ha ultimamente difeso la storia di rete 4 di fronte alla corte europea ( o qualcosa del genere). Ad ogni modo la storia di Europa7 la riporto qui presa da wikipedia:
el luglio 1999, Francesco di Stefano, dopo aver messo da parte i soldi derivati dalla precedente attività di syndication (12 miliardi di lire), decide di partecipare ad una gara pubblica per l' assegnazione delle frequenze televisive nazionali (in totale 11: 3 per la RAI e 8 per i gruppi privati) con richiesta di 2 reti televisive: Europa 7 e 7 plus. Riesce a vincere una concessione per Europa 7, al posto di Rete 4, il quale perde così il diritto di trasmettere. La commissione ministeriale della gara nega la richiesta per 7 plus, ma Francesco di Stefano fa ricorso al Consiglio di Stato, il quale ordina al ministero di dare anche una seconda concessione.
Nel frattempo, Europa 7 si prepara per iniziare le nuove trasmissioni entro il 31 dicembre 1999 come prevede la licenza: il piano prevede 700 assunzioni, uno centro di produzione a Roma di 20000 mq composto da 8 studios, e un importante library di programmi (nella graduatoria Europa 7 è prima in programmazione).
In ogni caso, fino ad oggi, Europa 7 non riuscirà mai a trasmettere; il ministero contravvenendo al risultato della gara pubblica non concede le frequenze, e con una autorizzazione ministeriale del 1999 (non prevista da nessuna legge) permette la prosecuzione delle trasmissioni analogiche a Rete 4, che in base alla gara pubblica non ne aveva diritto. Così comincia da parte della società Europa 7 una serie di ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale.
Nel novembre 2002, interviene la Corte Costituzionale, la quale con la sentenza 466/2002, decide (come nel 1994) che nessun privato può possedere più di 2 frequenze televisive e le reti eccedenti, in questo caso Rete 4 (e Tele+nero), devono cessare la trasmissione in via analogica terrestre. La Corte, inoltre, fissa un limite improrogabile entro il 31 dicembre 2003, e così dal 2004 le frequenze occupate da Rete 4 (che deve migrare sul satellite) devono andare ad Europa 7.
Nel estate del 2003, il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri presenta un disegno di legge per il riordino del sistema radiotelevisivo italiano e l'introduzione della trasmissione digitale terrestre. La legge (nota come legge Gasparri) verrà approvata dal Parlamento il dicembre 2003, la quale permette a Rete 4 di continuare a trasmettere in via analogica terrestre in netto e palese contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale.
Successivamente, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, rifiuta di firmare la legge come incostituzionale e la rinvia alle camere. Così, per poter garantire a Rete 4 di continuare a trasmettere via etere, il 24 dicembre 2003 il governo Berlusconi vara un decreto legge (noto come decreto "salva Rete 4"). La legge Gasparri si approva definitivamente nell'aprile 2004, anch'essa senza prendere in considerazione la sentenza 466/2002 della Corte Costituzionale.
Nel luglio 2005, il Consiglio di Stato [1], dopo il ricorso di Europa 7, ha chiesto alla Corte di Giustizia Europea di rispondere a 10 quesiti, dove si mettono in discussione le leggi italiane in materia di televisioni ed è in ballo una richiesta sempre da parte di Europa 7 per risarcimento danni da parte dello Stato di 3 miliardi di euro per la mancata attività televisiva. L'avvocato di Europa7 e costituzionalista, Pace, ha reso noto che la sentenza è prevista per il 30 novembre 2006 (intervista a la Repubblica, 16 ottobre 2006).
A me sembra che alla fine chi è stato danneggiato sia solo Di Stefano pur avendo leggi Italiane ed Europee a suo favore, quindi qualcosa non torna.
Io non so se questa affermazione sia vera anche perchè il governo del 1999 è lo stesso governo che non si è preoccupato di fare una legge contro il conflitto di interessi. Inoltre lo stesso Prodi ha ultimamente difeso la storia di rete 4 di fronte alla corte europea ( o qualcosa del genere). Ad ogni modo la storia di Europa7 la riporto qui presa da wikipedia:
el luglio 1999, Francesco di Stefano, dopo aver messo da parte i soldi derivati dalla precedente attività di syndication (12 miliardi di lire), decide di partecipare ad una gara pubblica per l' assegnazione delle frequenze televisive nazionali (in totale 11: 3 per la RAI e 8 per i gruppi privati) con richiesta di 2 reti televisive: Europa 7 e 7 plus. Riesce a vincere una concessione per Europa 7, al posto di Rete 4, il quale perde così il diritto di trasmettere. La commissione ministeriale della gara nega la richiesta per 7 plus, ma Francesco di Stefano fa ricorso al Consiglio di Stato, il quale ordina al ministero di dare anche una seconda concessione.
Nel frattempo, Europa 7 si prepara per iniziare le nuove trasmissioni entro il 31 dicembre 1999 come prevede la licenza: il piano prevede 700 assunzioni, uno centro di produzione a Roma di 20000 mq composto da 8 studios, e un importante library di programmi (nella graduatoria Europa 7 è prima in programmazione).
In ogni caso, fino ad oggi, Europa 7 non riuscirà mai a trasmettere; il ministero contravvenendo al risultato della gara pubblica non concede le frequenze, e con una autorizzazione ministeriale del 1999 (non prevista da nessuna legge) permette la prosecuzione delle trasmissioni analogiche a Rete 4, che in base alla gara pubblica non ne aveva diritto. Così comincia da parte della società Europa 7 una serie di ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale.
Nel novembre 2002, interviene la Corte Costituzionale, la quale con la sentenza 466/2002, decide (come nel 1994) che nessun privato può possedere più di 2 frequenze televisive e le reti eccedenti, in questo caso Rete 4 (e Tele+nero), devono cessare la trasmissione in via analogica terrestre. La Corte, inoltre, fissa un limite improrogabile entro il 31 dicembre 2003, e così dal 2004 le frequenze occupate da Rete 4 (che deve migrare sul satellite) devono andare ad Europa 7.
Nel estate del 2003, il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri presenta un disegno di legge per il riordino del sistema radiotelevisivo italiano e l'introduzione della trasmissione digitale terrestre. La legge (nota come legge Gasparri) verrà approvata dal Parlamento il dicembre 2003, la quale permette a Rete 4 di continuare a trasmettere in via analogica terrestre in netto e palese contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale.
Successivamente, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, rifiuta di firmare la legge come incostituzionale e la rinvia alle camere. Così, per poter garantire a Rete 4 di continuare a trasmettere via etere, il 24 dicembre 2003 il governo Berlusconi vara un decreto legge (noto come decreto "salva Rete 4"). La legge Gasparri si approva definitivamente nell'aprile 2004, anch'essa senza prendere in considerazione la sentenza 466/2002 della Corte Costituzionale.
Nel luglio 2005, il Consiglio di Stato [1], dopo il ricorso di Europa 7, ha chiesto alla Corte di Giustizia Europea di rispondere a 10 quesiti, dove si mettono in discussione le leggi italiane in materia di televisioni ed è in ballo una richiesta sempre da parte di Europa 7 per risarcimento danni da parte dello Stato di 3 miliardi di euro per la mancata attività televisiva. L'avvocato di Europa7 e costituzionalista, Pace, ha reso noto che la sentenza è prevista per il 30 novembre 2006 (intervista a la Repubblica, 16 ottobre 2006).
A me sembra che alla fine chi è stato danneggiato sia solo Di Stefano pur avendo leggi Italiane ed Europee a suo favore, quindi qualcosa non torna.
E perchè hai saltato a piè pari la prima parte:
Storia
La rete ha iniziato a trasmettere su scala nazionale appoggiandosi a un network di 20 emittenti locali il 4 gennaio 1982 per iniziativa del gruppo editoriale Mondadori. Emittente capofila era la capitolina La Uomo TV. Per lanciare il nuovo canale televisivo, Mondadori ingaggia il presentatore Enzo Tortora e acquista i diritti del serial americano Venti di guerra, ma in pochi mesi Retequattro è oberata di debiti e Mondadori è costretto a cedere nel 1984 il controllo dell'emittente all'imprenditore Silvio Berlusconi, proprietario di Canale 5 e Italia 1.
Precedente logo di Retequattro
[modifica] Disputa sulla legittimità di trasmettere
È ormai un ventennio, dal momento dell'acquisto da parte di Fininvest dalla Mondadori, che si discute della legittimità per Retequattro a trasmettere via analogica. La Corte Costituzionale con sentenza del 1988 aveva stabilito la illegittimità della concentrazione dei mezzi d'informazione.
Una successiva sentenza dell'anno 1994 ha stabilito che parte della legge vigente in materia (l'articolo 15, comma quarto, della Legge 6 agosto 1990 n. 223) era incostituzionale (per violazione dell'articolo 21 della Costituzione), e ha sollecitato il legislatore per una soluzione definitiva entro e non oltre l’agosto 1996 rispettando il criterio di aumentare il pluralismo informativo. Ma nel 1995 un referendum popolare mantenne tale situazione.
Tale sollecitazione fu ignorata dal Governo Prodi, in carica tra il maggio 1996 e l'ottobre 1998.
Caduto il governo Prodi, D’Alema decise di risolvere la questione e indisse una gara per l’assegnazione delle concessioni delle reti nazionali.
La storia di Rete4 NON inizia nel 1999..........
fracarro
02-02-2007, 15:35
E perchè hai saltato a piè pari la prima parte:
La storia di Rete4 NON inizia nel 1999..........
Perchè io ho fatto una ricerca su google di europa7 e wikipedia e mi è uscito questo indirizzo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Europa_7
Da cui la prima parte che ho saltato è la nascita di Europa7 e che volentieri riporto qua (non mi sembrava interessante perciò non l'ho riportata):
La nascita
Il circuito nasce per volontà dell'imprenditore Francesco di Stefano con cui sostituisce Italia 7 tra il 1997 ed 1998. Il palinsesto consiste nel mandare in onda più volte a giornata vari programmi di cui alcuni sono della precedente emittente e gli stessi film varie volte al mese a ciclo continuo. Una delle poche ed ultime cose autoprodotte con successo è il "Seven Show" (foto) la cui ultima edizione viene condotta da Teo Mammuccari fino al 1999 e fino a poco tempo fa veniva continuamente replicato. Proprio in quell'anno Di Stefano decide di avventurarsi nel progetto di creare una televisione nazionale con frequenze proprie e deve cedere sia l'emittente di cui è proprietario, la laziale TVR Voxson, sia il circuito (quest'ultimo verrà poi gestito dal gruppo Media 2001). Nel corso degli anni il network si è via via ridimensionato arrivando ad oggi a contare solo 6 emittenti che coprono 7 regioni. Dal gennaio 2006 poi non vengono più trasmesse serie animate, con una programmazione che si compone così di alcune pellicole cinematografiche e programmi di vario genere.
Ora mi chiedo ho per caso un google comunista che mi cerca le cose fazione? Mi daresti il tuo link dove c'è quella storia? (mi piace questo forum perchè non si finisce mai di imparare).
Perchè io ho fatto una ricerca su google di europa7 e wikipedia e mi è uscito questo indirizzo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Europa_7
...............
Ora mi chiedo ho per caso un google comunista che mi cerca le cose fazione? Mi daresti il tuo link dove c'è quella storia? (mi piace questo forum perchè non si finisce mai di imparare).
No, niente di tutto questo, basta cercare Rete4 sempre su wikipedia ;)
Alla fine l'unico che non ha infranto nessuna legge è Berlusconi quando ha acquisito le sue 3 reti visto che non esisteva legislazione in materia.
In realtà le leggi c' erano eccome :
- Non potevano esserci reti nazionali
E lui l' ha fatta
- Non si poteva trasmettere in diretta
E lui l' ha fatto
- C' era il limite del 20% del mercato
E lui l' ha superato
Tutte infrazioni sanate postume da leggi fatte su misura dal suo amicone Craxi .
Peccato che l' ultimo aggiustamento non gli sia venuto bene in quanto modificare la costituzione era decisamente troppo :asd:
Si sono limitati a fregarsene e da 20 anni Rete4 trasmette in aperta illegalità , tutte le corti italiane ed europee hanno certificato questo , ma intanto lui continua a trasmettere .
Tutto quello che è seguito è stato un susseguirsi di atti politici volti a difendere/attaccare il signore in questione.
Quello che vedo io è una lotta tra la legge e Silvio Berlusconi , semplicemente lui la ignora e vorrebbe che chi cerca di applicarla evitasse di farlo .
Pensatela come volete ma se io oggi faccio una cosa lecita, non posso un domani essere condannato perchè nel frattempo questa cosa è diventata illegale, è uno dei principi fondamentali del diritto.
E chi lo condanna ?
Semplicemente occupa un posto riservato a un' altro , nessuno lo condanna , ma deve lasciare quelle frequenze .
In realtà le leggi c' erano eccome :
- Non potevano esserci reti nazionali
E lui l' ha fatta
- Non si poteva trasmettere in diretta
E lui l' ha fatto
Ha aggirato la cosa creando un network e trasmettendo lo stesso programma con le videocassette senza avere la diretta
- C' era il limite del 20% del mercato
E lui l' ha superato
Limite del 20% su cosa? Non c'era la legge specifica sulle tv
Tutte infrazioni sanate postume da leggi fatte su misura dal suo amicone Craxi .
Peccato che l' ultimo aggiustamento non gli sia venuto bene in quanto modificare la costituzione era decisamente troppo :asd:
Si sono limitati a fregarsene e da 20 anni Rete4 trasmette in aperta illegalità , tutte le corti italiane ed europee hanno certificato questo , ma intanto lui continua a trasmettere .
Nessuno nega che sia stato amico e aiutato da Craxi.
Quello che vedo io è una lotta tra la legge e Silvio Berlusconi , semplicemente lui la ignora e vorrebbe che chi cerca di applicarla evitasse di farlo .
Ognuno vede quello che vuol vedere.
E chi lo condanna ?
Semplicemente occupa un posto riservato a un' altro , nessuno lo condanna , ma deve lasciare quelle frequenze .
Il fatto strano è che quest'altro si presenti a reclamare un posto già occupato, non credi?
Perchè la famosa sentenza CONTRO RETE4 non ha liberato le frequenze anche di una rete RAI?
In realtà le leggi c' erano eccome :
- Non potevano esserci reti nazionali
E lui l' ha fatta
- Non si poteva trasmettere in diretta
E lui l' ha fatto
- C' era il limite del 20% del mercato
E lui l' ha superato
Tutte infrazioni sanate postume da leggi fatte su misura dal suo amicone Craxi .
....
Si sono limitati a fregarsene e da 20 anni Rete4 trasmette in aperta illegalità , tutte le corti italiane ed europee hanno certificato questo , ma intanto lui continua a trasmettere .
ESATTO.
Mi ricordo che agli inizi, per aggirare il limite di poter trasmettere in tutto il territorio nazionale, utilizzavano l'escamotage di andare in onda leggermente sfalzati fra i vari ripetitori.
Pensatela come volete ma se io oggi faccio una cosa lecita, non posso un domani essere condannato perchè nel frattempo questa cosa è diventata illegale, è uno dei principi fondamentali del diritto.
NO.
Se valesse il principio così come enunciato sopra, allora io potrei continuare tranquillamente a guidare il ciclomotore senza casco, visto che per svariati anni l'ho potuto fare. :sofico:
In realtà forse ti riferisci alla non retroattività delle leggi, per cui una legge promulgata adesso non può sanzionare comportamenti passati, quando erano possibili.
Ma appunto è un principio ben differente.
Ciao
Federico
fracarro
02-02-2007, 15:55
Il fatto strano è che quest'altro si presenti a reclamare un posto già occupato, non credi?
Dipende. Se il posto è occupato illegalmente non ci vedo niente di strano, anzi. E come dire che io affitto un appartamento e scopro che il mio posto macchina è occupato abusivamente da un altro (magari perchè nessuno lo utilizzava). Quando però io affitto l'appartamento il posto mi spetta di diritto e quindi lo reclamo. A questo punto vorrei capire perchè le corti italiane ed europee danno ragione a Di Stefano se lui non aveva il diritto di chiedere quel posto? Si può sapere la verità su questa storia?
ESATTO.
Mi ricordo che agli inizi, per aggirare il limite di poter trasmettere in tutto il territorio nazionale, utilizzavano l'escamotage di andare in onda leggermente sfalzati fra i vari ripetitori.
NO.
Se valesse il principio così come enunciato sopra, allora io potrei continuare tranquillamente a guidare il ciclomotore senza casco, visto che per svariati anni l'ho potuto fare. :sofico:
In realtà forse ti riferisci alla non retroattività delle leggi, per cui una legge promulgata adesso non può sanzionare comportamenti passati, quando erano possibili.
Ma appunto è un principio ben differente.
Ciao
Federico
Infatti mi sono espresso male, alla fine nessuno però ti può condannare per aver guidato il ciclomotore senza casco quando lo potevi fare.
Ergo se Berlusconi ha potuto comprare Rete4 dopo con una legge non puoi certo obbligarlo a venderla o altro, o meglio potresti anche farlo, ma te ne devi assumere tutte le conseguenze (a me di rete4 poco importa) e di politici che si prendano questa responsabilità nel panorama italiano non ne vedo.
Ergo se Berlusconi ha potuto comprare Rete4 dopo con una legge non puoi certo obbligarlo a venderla o altro, o meglio potresti anche farlo, ma te ne devi assumere tutte le conseguenze (a me di rete4 poco importa) e di politici che si prendano questa responsabilità nel panorama italiano non ne vedo.
Attento a non fare confusione.
Nessuna legge ha mai obbligato Berlusconi a vendere Rete4.
Il problema sta nelle frequenze nazionali di trasmissione televisiva, che sono limitate, e DI PROPRIETA' DELLO STATO.
E' quest'ultimo ad assegnarle - tramite gara - alle varie emittenti che le utilizzano in regime di concessione pubblica, NON DIVENTANDONE QUESTE ULTIME IN NESSUN CASO PROPRIETARIE (e mi sembra il minimo, visto che è un bene di tutti).
Vale la pena, per paragone, sottolineare che anche gli operatori di telefonia mobile possono ottenere l'assegnazione delle concessioni SOLO TRAMITE GARA PUBBLICA, e non appropriandosene a piacimento.
Ciao
Federico
Attento a non fare confusione.
Nessuna legge ha mai obbligato Berlusconi a vendere Rete4.
Il problema sta nelle frequenze nazionali di trasmissione televisiva, che sono limitate, e DI PROPRIETA' DELLO STATO.
E' quest'ultimo ad assegnarle - tramite gara - alle varie emittenti che le utilizzano in regime di concessione pubblica, NON DIVENTANDONE QUESTE ULTIME IN NESSUN CASO PROPRIETARIE (e mi sembra il minimo, visto che è un bene di tutti).
Vale la pena, per paragone, sottolineare che anche gli operatori di telefonia mobile possono ottenere l'assegnazione delle concessioni SOLO TRAMITE GARA PUBBLICA, e non appropriandosene a piacimento.
Ciao
Federico
, il problema nasce dall'assegnazione delle frequenze che ripeto per la centesima volta, sono di proprietà dello STATO che le assegna alle varie emittenti
Dire che nessuno ha obbligato a vendere Rete4 è un po' pararsi il culo con una foglia di fico, una televisione trasmette perchè ha le frequenze, saranno assegnate, in affitto o solo in prestito, ma senza le frequenze non trasmette, quindi le frequenze di Rete4 erano in concessione a Rete4 o sbaglio?
Se poi LO STATO IN EVIDENTE CONFLITTO DI INTERESSI VISTO CHE HA 3 RETI TELEVISIVE con una legge toglie di fatto la concessione per quelle frequenze e al contempo le assegna ad un altro, chi è che fa l'illecito o se non si tratta di illecito perchè le frequenze sono dello stato, perlomeno un abuso di potere?
La vicenda è complicata, e ripeto, a me di B. e di Rete4 poco mi importa, ma non è nemmeno semplice catalogare il problema delle 3+3 reti nazionali che di fatto annullano il mercato.
Limite del 20% su cosa? Non c'era la legge specifica sulle tv
Legge 5 agosto 1981, n. 416
Disciplina delle imprese editrici e provvidenze per l'editoria
4.Concentrazioni nella stampa quotidiana.
1. Gli atti di cessione di testate nonché di trasferimento fra vivi di azioni, partecipazioni o quote di proprietà di aziende editrici di giornali quotidiani e i contratti di affitto o affidamento in gestione delle testate sono nulli ove per effetto del trasferimento o dei contratti di affitto o affidamento in gestione l'avente causa venga ad assumere una posizione dominante nel mercato editoriale.
2. Si considera dominante la posizione di una impresa allorquando, per effetto di un trasferimento di azioni, partecipazioni o quote di proprietà, di cessione, di affitto o di affidamento in gestione della testata, i giornali quotidiani editi dalla medesima, o da imprese controllate o che la controllano o ad essa collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, abbiano tirato nel precedente anno solare oltre il venti per cento delle copie complessivamente tirate dai giornali quotidiani in Italia.
Rammento inoltre che la televisione è subordinata alle stesse leggi della carta stampata ( e anche Internet , ma questo è un altro discorso ) , tanto è vero che la legge Mammì e tutte le successive partono da questa legge estendola in maniera da conformarsi al diverso mezzo usato , i giudici hanno tuttavia cassato la parte che stabiliva un tetto più elevato per le imprese radiotelevisive , in quanto una "maggior generosità" contrastava con l' articolo 21 della Costituzione che proprio l' articolo 4 della legge n. 416 / 1981 si proponeva di difendere .
Dire che nessuno ha obbligato a vendere Rete4 è un po' pararsi il culo con una foglia di fico, una televisione trasmette perchè ha le frequenze, saranno assegnate, in affitto o solo in prestito, ma senza le frequenze non trasmette, quindi le frequenze di Rete4 erano in concessione a Rete4 o sbaglio?
E' proprio questo il punto.
Rete4 NON HA MAI AVUTO IN CONCESSIONE TALI FREQUENZE, le aveva semplicemente prese nel periodo del far-west televisivo.
Ciao
Federico
Dire che nessuno ha obbligato a vendere Rete4 è un po' pararsi il culo con una foglia di fico, una televisione trasmette perchè ha le frequenze, saranno assegnate, in affitto o solo in prestito, ma senza le frequenze non trasmette, quindi le frequenze di Rete4 erano in concessione a Rete4 o sbaglio?
Sbagli , Europa 7 trasmette ancora , basta invertire le parti e spedire Rete 4 dove dovrebbe stare dal 1994 , sul satellite .
Sbagli , Europa 7 trasmette ancora , basta invertire le parti e spedire Rete 4 dove dovrebbe stare dal 1994 , sul satellite .
Mi spieghi perchè Rete4 sul satellite e RAI3 no?
Il mercato televisivo NON è solo MEDIASET o sbaglio?
E mandando una rete Rai sul satellite si libera ancora di più la concorrenza.
Oppure è tutta una manovra per colpire Berlusconi?
E' proprio questo il punto.
Rete4 NON HA MAI AVUTO IN CONCESSIONE TALI FREQUENZE, le aveva semplicemente prese nel periodo del far-west televisivo.
Ciao
Federico
Ricordiamo inoltre un' altra delle "imprese" di Silvio , poichè le sue reti occupavano più di una frequenza e avendo saputo da fonti certe ( il suo amicone che qualche anno dopo sarebbe fuggito ad Hammamet ) che nella nuova legge sarebbe stato disposto l' utilizzo di una sola frequenza ha provveduto a creare tre reti fittizie ( tele + ) sulle frequenze alternative , che ha venduto successivamente grazie al fatto che nelle tabelle del ministero queste reti hanno scavalcato nella graduatoria di merito altri network televisivi molto più vecchi ( che si sono trovati da un giorno all' altro col culo per terra ) in base a tabelle taroccate fornite dal consigliere Mediaset che praticamente viveva dentro il ministero delle telecomunicazioni "aiutando" a scrivere la legge .
E' proprio questo il punto.
Rete4 NON HA MAI AVUTO IN CONCESSIONE TALI FREQUENZE, le aveva semplicemente prese nel periodo del far-west televisivo.
Ciao
Federico
Certo, come tutte le altre emittenti, ma la legge di regolamentazione, avrebbe dovuto come minimo tenere conto della situazione venutasi a creare durante il periodo di deregulation e cercare di porvi rimedio in modo equo, non andando vistosamente a colpire solo da una parte del problema.
Certo, come tutte le altre emittenti, ma la legge di regolamentazione, avrebbe dovuto come minimo tenere conto della situazione venutasi a creare durante il periodo di deregulation e cercare di porvi rimedio in modo equo, non andando vistosamente a colpire solo da una parte del problema.
Ti ricordo, dal link da te riportato, che
La Corte Costituzionale con sentenza del 1988 aveva stabilito la illegittimità della concentrazione dei mezzi d'informazione.
Il problema quindi esiste e si trascina da tempo, DA BEN PRIMA CHE Berlusconi entrasse in politica.
Ne segue che l'accusa di ordire una manovra solo per colpire il Berlusconi politico - come certa dx vorrebbe sostenere - E' PATETICA.
E vale la pena considerare che il mercato dell'informazione in generale, di cui quello televisivo fa la parte del leone, è fondamentale e nevralgico in una democrazia, perchè può condizionare i cittadini.1
Ecco perchè sta a cuore a molti.
Infine, mi permetto di ricordare che questa discussione dovrebbe parlare SOLO di un provvedimento volto a porre un tetto alla raccolta pubblicitaria.
Attualmente vi è un attore, Publitalia, che da solo raccoglie il 57,3% delle risorse complessivamente investite in pubblicità televisiva.
In tutti i paesi avanzati esistono autorità antitrust che sono chiamate a garantire la libera concorrenza.
Esse, come ho detto in precedenza, NON hanno il compito di impedire l'espansione di una azienda all'interno di un qualsiasi settore - come qualcuno vorrebbe far credere - MA DEVONO IMPEDIRE che una qualsiasi azienda possa raggiungere posizioni dominanti tali da realizzare un monopolio PERCHE' in tal caso non sarà pià possibile garantire la libera concorrenza, visto che un monopolio è incompatibile con il regolare funzionamento di un mercato.
Ciao
Federico
1 Una riprova minima del possibile problema?
L'attualità ce ne ha fornita una recentissima: la lettera pubblica di Veronica Lario.
Tralasciamo totalmente il contenuto della vicenda e concentriamoci solo su come è stata riportata dalle reti Mediaset.
Non solo Repubblica è sparita dalla rassegna stampa di Prima Pagina di Canale5 ma anche i tre TG delle emittenti Mediaset si sono guardati bene dal riportare la notizia nelle edizioni del giorno.
Solo nel pomeriggio, ecco che finalmente i TG Mediaset si sono occupati dell'argomento APRENDO con l'arrivo delle scuse pubbliche di Berlusconi; ma scuse di cosa, se la notizia originaria non era stata data? :confused:
Tutto questo solo perchè tale notizia riguardava - non in bene - il loro editore.
Possiamo immaginare che si comportano allo stesso modo per tutte le notizie sgradite a tale personaggio, che tra l'altro guida una parte politica?
Sappiamo che sovente anche nella carta stampata sono successi casi analoghi: Repubblica non da cenno dei guai di De Benedetti, la Stampa in passato ha glissato a lungo sui guai Fiat, il Corriere non può parlare male di un membro importante del suo CdA, il Giornale tutti i giorni apre a caratteri cubitali contro Prodi ecc.. ma se c'è una notizia, questa viene riportata da gran parte della stampa perchè nessun editore può controllare più del 20% della tiratura nazionale.
Nel settore televisivo invece non c'è questo limite, e i risultati si vedono.
Ti ricordo, dal link da te riportato, che
La Corte Costituzionale con sentenza del 1988 aveva stabilito la illegittimità della concentrazione dei mezzi d'informazione.
Da questo se ne deduce che il problema si trascina da tempo, e l'accusa di ordire una manovra solo per colpire Berlusconi NON regge.
E vale la pena considerare che il mercato dell'informazione in generale, di cui quello televisivo fa la parte del leone, è fondamentale e nevralgico in una democrazia, perchè può condizionare i cittadini.1
Ecco perchè sta a cuore a molti.
[quote]
Questo non spiega perchè allora la RAI può avere 3 reti e Mediaset NO, se è per favorire il mercato allora nessuno ma proprio nessuno può possedere più di 2 (ma per me anche una o mezza farebbe lo stesso) reti.
[quote]
Infine, mi permetto di ricordare che questa discussione dovrebbe parlare SOLO di un provvedimento volto a porre un tetto alla raccolta pubblicitaria.
Attualmente vi è un attore, Publitalia, che da solo raccoglie il 57,3% delle risorse complessivamente investite in pubblicità televisiva.
In tutti i paesi avanzati esistono autorità antitrust che sono chiamate a garantire la libera concorrenza.
Esse, come ho detto in precedenza, NON hanno il compito di impedire l'espansione di una azienda all'interno di un qualsiasi settore - come qualcuno vorrebbe far credere - MA DEVONO IMPEDIRE che una qualsiasi azienda possa raggiungere posizioni dominanti tali da realizzare un monopolio PERCHE' in tal caso non sarà pià possibile garantire la libera concorrenza, visto che un monopolio è incompatibile con il regolare funzionamento di un mercato.
Si torna sempre al punto in cui ci si scontra con la realtà RAI che oltre al CANONE riscuote anche la pubblicità, anche questo fa parte delle turbative del mercato.
Ciao
Federico
1 Una riprova minima del possibile problema?
L'attualità ce ne ha fornita una recentissima: la lettera pubblica di Veronica Lario.
Tralasciamo totalmente il contenuto della vicenda e concentriamoci solo su come è stata riportata dalle reti Mediaset.
Non solo Repubblica è sparita dalla rassegna stampa di Prima Pagina di Canale5 ma anche i tre TG delle emittenti Mediaset si sono guardati bene dal riportare la notizia nelle edizioni del giorno.
Solo nel pomeriggio, ecco che finalmente i TG Mediaset si sono occupati dell'argomento APRENDO con l'arrivo delle scuse pubbliche di Berlusconi; ma scuse di cosa, se la notizia originaria non era stata data? :confused:
Tutto questo solo perchè tale notizia riguardava - non in bene - il loro editore.
Possiamo immaginare che si comportano allo stesso modo per tutte le notizie sgradite a tale personaggio, che tra l'altro guida una parte politica?
Sappiamo che sovente anche nella carta stampata sono successi casi analoghi: Repubblica non da cenno dei guai di De Benedetti, la Stampa in passato ha glissato a lungo sui guai Fiat, il Corriere non può parlare male di un membro importante del suo CdA, il Giornale tutti i giorni apre a caratteri cubitali contro Prodi ecc.. ma se c'è una notizia, questa viene riportata da gran parte della stampa perchè nessun editore può controllare più del 20% della tiratura nazionale.
Nel settore televisivo invece non c'è questo limite, e i risultati si vedono.
Non nascondo mica che ci sia un problema, dico solo che quello di colpire solo da una parte non è il modo giusto di affrontarlo.
Ciao
roverello
03-02-2007, 11:09
Logica cristallina, possibile che ci voglia tanto, seppur impastoiati dall'antiberlusconismo pompato dai sinistri per poter realizzare ciò che non gli è riuscito negli anni 70/80, per accettarlo ?.
Ripeto ancora una volta che il provvedimento avrebbe potuto avere una sua logica solo con la dismissione simmetrica di una rete da parte della rai che invece non è avvenuto. Ciò mostra ancora una volta l'intenzione di turbare il mercato per dominarlo da parte dei politicanti di questo paese nonchè dalla "necessità" di abbattere il nemico individuato in Berlusconi stesso e le sue aziende.
Posso affermare con certezza che nè Proteus ne the_joe conoscono la legge Mammì e i suoi "derivati"
Furono censite le frequenzae e i punti di trasmissione.
Le emittenti hanno presentato documentazioni kilometriche sia sui palinsesti sia tecniche sui siti di trasmissione.
Un gruppo di emittenti, anceh radio, aveva delle quinte colonne al ministero.
Infatti alcuni mesi prima dell'entrata in vigore della legge e del censimento che faceva riferimento ad una data ben precisa, che non ricordo, proliferarono frequenze ed emittenti di disturbo.
E furono rilasciate le concessioni governative.
Chi non la ottenne fu costretto a cessare le trasmissioni.
Tutti meno Rete 4.
Qualcuno più informato (sui fatti e non sulle fantasie pro-contro-berlusconi) sa il perchè?
Logico il quesito finale ma non si parlava della legge Mammì, bensì dell'opportunità o meno di revocare, in modo anche assai sospetto, le frequenze ad un canale televisivo.
Non c' è da revocare un bel niente .
C' è solo da far rispettare la legge , anche se capisco che per alcuni personaggi politici le leggi siano solo carta straccia .
Non c' è da revocare un bel niente .
C' è solo da far rispettare la legge , anche se capisco che per alcuni personaggi politici le leggi siano solo carta straccia .
Ti si è incantato il disco?
Prova a leggere:
Posso affermare con certezza che nè Proteus ne the_joe conoscono la legge Mammì e i suoi "derivati"
Furono censite le frequenzae e i punti di trasmissione.
Le emittenti hanno presentato documentazioni kilometriche sia sui palinsesti sia tecniche sui siti di trasmissione.
Un gruppo di emittenti, anceh radio, aveva delle quinte colonne al ministero.
Infatti alcuni mesi prima dell'entrata in vigore della legge e del censimento che faceva riferimento ad una data ben precisa, che non ricordo, proliferarono frequenze ed emittenti di disturbo.
E furono rilasciate le concessioni governative.
Chi non la ottenne fu costretto a cessare le trasmissioni.
Tutti meno Rete 4.
Qualcuno più informato (sui fatti e non sulle fantasie pro-contro-berlusconi) sa il perchè?
Toh che strano.......
fracarro
03-02-2007, 23:23
Da repubblica di tre giorni fa:
È come se un arbitro di calcio, mentre sta arbitrando, contestasse la regola del fuori gioco o permettesse a una squadra di scendere in campo con dodici o più giocatori. Come se la Polizia stradale, in servizio di Stato, criticasse i limiti di velocità. O come se una commissione urbanistica comunale, nell'esercizio delle sue funzioni amministrative, rinunciasse a disciplinare l'altezza dei palazzi in costruzione.
La sconcertante sortita di Antonio Catricalà - presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato - contro il "tetto" alla pubblicità televisiva previsto dal disegno di legge del ministro Gentiloni, è innanzitutto una negazione del proprio ruolo e della propria responsabilità all'interno di una democrazia economica, in base ai principi del sistema capitalistico.
Se non si può porre un "tetto" alla raccolta pubblicitaria, perché questo - secondo il ragionamento di Catricalà, definito "assolutamente falso" da una durissima nota di Palazzo Chigi - è il fatturato di un'azienda televisiva, allora non si può porre un "tetto" ad alcun fatturato di alcuna azienda. E allora tanto vale abolire il mercato, abolire la normativa antitrust e abolire di conseguenza anche l'Authority.
Sappiamo bene, invece, che dagli Stati Uniti all'Europa, al di là e al di qua dell'Oceano, proprio questa è la funzione delle autorità indipendenti (cioè non dipendenti dal potere politico ed economico) chiamate a garantire appunto la libera concorrenza: valga per tutti il caso di Bill Gates e della sua Microsoft, per fare soltanto l'esempio più recente. Nessuno può impedire evidentemente l'espansione di un'azienda all'interno di un qualsiasi settore. Ma quando la sua crescita ammazza i competitors, quando un'azienda assume o detiene posizioni dominanti, quando realizza una condizione di monopolio o di duopolio, come nel caso della tv pubblica e privata in Italia, è chiaro che si determina una situazione critica, incompatibile con il regolare funzionamento del mercato.
Tutto ciò è tanto più vero in un settore nevralgico come quello dell'informazione, dove concorrenza è uguale pluralismo e pluralismo è uguale democrazia. Lo è in particolare per la televisione che - ricordiamolo sempre - funziona in regime di concessione pubblica e a maggior ragione è vero per un gruppo come Mediaset che prima ha occupato l'etere abusivamente, con la copertura e la complicità della politica; poi ha continuato a presidiarlo con tre reti, nonostante le numerose sentenze della Corte costituzionale in materia, tutte rinviate, eluse o infine aggirate addirittura con un decreto-legge scandaloso del governo Berlusconi a favore dell'azienda Berlusconi. Non si vede perché, d'altronde, gli editori di carta stampata vengano sottoposti al "tetto" del 20% sulla tiratura complessiva dei quotidiani, anch'esso un "tetto" antitrust, mentre la tv commerciale dovrebbe crescere all'infinito senza regole e senza limiti.
Sono almeno vent'anni che la "questione televisiva" si trascina nel nostro Paese, alla ricerca di una soluzione che non arriva mai e forse mai arriverà. È dal 1997 che la legge Maccanico - predisposta per ironia della storia dallo stesso Catricalà, allora capo di gabinetto al ministero delle Poste - ha fissato due "tetti" per la tv: il 20% delle reti e il 30% delle risorse. E se vogliamo, perfino la famigerata legge Gasparri ne ha stabilito uno, seppure mostruoso e ipertrofico, con l'introduzione del Sic (Sistema integrato delle comunicazioni). Ma il duopolio ha continuato a imperversare, soffocando le altre reti e tutti gli altri media, a cominciare proprio dai giornali. Eppure, in passato, la medesima Autorità antitrust - sotto la precedente gestione - aveva denunciato più volte l'abnorme concentrazione televisiva in capo alla Rai e a Mediaset, dichiarando anche "ridondante" il numero delle rispettive frequenze.
Oggi il Garante si preoccupa di garantire il fatturato del gruppo Berlusconi invece dell'equilibrio di mercato. A seconda delle stime di fonte diversa, la riduzione per le casse del Biscione potrebbe variare dai 100 ai 500 milioni di euro. Ma a parte il fatto che - all'indomani dell'approvazione della Gasparri - fu lo stesso Fedele Confalonieri ad annunciare trionfalisticamente che in forza di quel provvedimento la sua azienda avrebbe incassato uno o due miliardi in più all'anno, la proposta Gentiloni indica un "tetto" del 45% (fin troppo alto) rispetto a una "torta" che può continuare a crescere e che verosimilmente continuerà a crescere, consentendo a Mediaset di macinare utili netti nell'ordine dei 500-600 milioni all'anno com'è avvenuto negli ultimi tempi.
Con una coincidenza singolare, l'outing di Catricalà arriva proprio all'indomani del furibondo attacco di Silvio Berlusconi che - incurante del suo macroscopico conflitto d'interessi - s'è permesso di definire "un crimine" la riforma Gentiloni, annunciando la mobilitazione della piazza: ma è bene dire fin d'ora che cinque milioni di persone sarebbero comunque poche, troppo poche, per un'azienda che vanta gli ascolti televisivi di Mediaset. Per di più, la pronuncia del Garante cade alla vigilia di un'audizione presso la Commissione Trasporti (e Telecomunicazioni) della Camera, in programma già da tempo per oggi, di cui il Parlamento non potrà non chiedergli conto.
È lecito concludere, dunque, che tutta questa fretta, questa precipitazione, questa ansia di apparire e sentenziare, risultano nello stesso tempo inopportune e sospette? Con quale legittimità e credibilità l'Antitrust interverrà d'ora in poi sulle pompe di benzina, sulla vendita dei farmaci nei supermercati o su altre quisquilie del genere? Più che una bocciatura della legge Gentiloni, come si sono affrettati ad annunciare i tg di Mediaset, questa è un'abdicazione ai compiti e ai doveri istituzionali dell'Authority. Un atto di subordinazione. O forse, una tratta o una cambiale ipotecaria.
Ti si è incantato il disco?
Prova a leggere:
Toh che strano.......
Io ho letto , ma mi sembra che tu non abbia affatto capito quello che c' è scritto :
RETE 4 NON HA ALCUNA CONCESSIONE GOVERNATIVA SULLE FREQUENZE CHE STA USANDO PER TRASMETTERE E NON L' HA MAI AVUTA
Quindi ogni ulteriore discorso su "revoche di frequenze" o "diritti acquisiti" è assurda , la concentrazione di reti nelle mani di Berlusconi è stata dichiarata illegittima nel 1988 ( ! ) e da allora sempre ribadita .
Come se un ladro ti rubasse la macchina e quando la trovi dopo 15 anni dicesse che non vuole restituirtela perchè "dopo così tanto tempo non puoi mica pretendere che adesso rinunci al mio mezzo di trasporto che mi serve per lavorare e mantenere i miei 4 figli" .
peppogio
04-02-2007, 11:05
Se si dice qualcosa contro Berlusconi è un complotto, se invece si fanno anni di montature contro Prodi (vedi Marini e lo sciroppato Scaramella) è legittimo sospetto.
Non difendo nessuno, ma qualcosa non torna.
FiSHBoNE
04-02-2007, 16:24
P.S. Non torna neppure la leggina ad personam che ha cavato il prode dalle grinfie di Di Pietro nel, se non ricordo male, 1996
puoi portare documentazione su questo visto che non trovo informazioni?
e neppure quella ad multipersonam promulgata dal governo Amato nel 92 che dimezzava il periodo di prescrizione per il reato di illecito finanziamento ai partiti spazzando d'un colpo tutti i poco chiari finanziamenti provenienti dall'estero per l'allora PCI e liberandone gli eredi da un peso scomodo.
a cercare mi risulta che il guardasigilli Conso, propositore del decreto ad Amato, poi fece retromarcia su questo e Amato si dimise.
e comunque io penso che la coscienza immacolata non ce l'abbia quasi nessuno, però qui troverai diverse persone classificate da una certa (grossa) parte della destra come "komuniste" che più che idolatrare una certa persona sono per il "meno peggio" e per la legalità, mentre sull'altro fronte si venera un leader e lo si difende a spada tratta anche in situazioni indifendibili. Io direi che sarebbe il caso di riconoscere gli errori da entrambe le parti. Ma si preferisce fare le orecchie da mercante.
peppogio
04-02-2007, 16:51
I conti, ad esempio, non tornano mai in questo paese. :D :D :D
Al loro posto son tornati i Savoia... :doh:
fracarro
04-02-2007, 18:07
Repubblica è credibile in questo campo quanto Prodi e Berlusconi quando dichiarano di essere buoni uomini politici ed ottimi presidenti del consiglio. Non posso fare a meno di notare lo sprezzo del ridicolo che molti manifestano in questo paese, fortunatamente gli italiani sono rimasti alle fazioni e nelle fazioni ripongono cieca fede, altrimenti......!!!!!!!!!!!!.
Sicuramente repubblica non tifa Berlusconi (però è sicuramente più serio del Giornale o Libero) questo però non credo sia sufficiente per evitare di considerare i suoi articoli. Della storiella che viene riportata in quell'articolo quali sono le inesattezze Prometeus? Fissiamo dei "Baletti" su questa storia così invece di continuare a scannarci destra sinistra scopriamo qual'è l realtà e se all fine prometeus si scopre che Berlusconi è nel torto che paghi, a te che te ne frega? Nel tuo interesse dovresti essere interessato a fare giustizia invece che a difendere un leadera tutti i costi? Lo stesso vale per Prodi. Sono di sinistra ma se uno di sinistra lo beccano a rubare o fare altre schifezze che VADA IN GALERA, non sarà certo difeso da me.
Io ho letto , ma mi sembra che tu non abbia affatto capito quello che c' è scritto :
RETE 4 NON HA ALCUNA CONCESSIONE GOVERNATIVA SULLE FREQUENZE CHE STA USANDO PER TRASMETTERE E NON L' HA MAI AVUTA
Quindi ogni ulteriore discorso su "revoche di frequenze" o "diritti acquisiti" è assurda , la concentrazione di reti nelle mani di Berlusconi è stata dichiarata illegittima nel 1988 ( ! ) e da allora sempre ribadita .
Come se un ladro ti rubasse la macchina e quando la trovi dopo 15 anni dicesse che non vuole restituirtela perchè "dopo così tanto tempo non puoi mica pretendere che adesso rinunci al mio mezzo di trasporto che mi serve per lavorare e mantenere i miei 4 figli" .
Prometeus è vero quello riportato sopra da cfranco? Se si l'esempio della macchina è "calzante" non credi?
se non ricordo male .... e neppure quella ad multipersonam promulgata dal governo Amato nel 92 che dimezzava il periodo di prescrizione per il reato di illecito finanziamento ai partiti spazzando d'un colpo tutti i poco chiari finanziamenti provenienti dall'estero per l'allora PCI e liberandone gli eredi da un peso scomodo.
Ne avevamo già parlato diversi mesi fa, e anche allora ti ricordavi male :Prrr:
Il tentativo di Amato, allora premier sorretto dal Pentapartito, di depenalizzare il reato di illecito finanziamento ai partiti NON PASSO' perchè l'allora presidente della Repubblica Scalfaro NON FIRMO' TALE DECRETO, in quanto incostituzionale, e non è mai entrato in vigore.
Ciao
Federico
La fantomatica leggina del 1996 che avrebbe salvato Prodi dalle grinfie del pm Di Pietro è falsa pure quella, visto che Di Pietro si era dimesso dalla magistratura sin dal 1994 e di conseguenza 2 anni dopo non avrebbe potuto indagare nessuno.
FiSHBoNE
05-02-2007, 09:17
Ne avevamo già parlato diversi mesi fa, e anche allora ti ricordavi male :Prrr:
Il tentativo di Amato, allora premier sorretto dal Pentapartito, di depenalizzare il reato di illecito finanziamento ai partiti NON PASSO' perchè l'allora presidente della Repubblica Scalfaro NON FIRMO' TALE DECRETO, in quanto incostituzionale, e non è mai entrato in vigore.
Ciao
Federico
La fantomatica leggina del 1996 che avrebbe salvato Prodi dalle grinfie del pm Di Pietro è falsa pure quella, visto che Di Pietro si era dimesso dalla magistratura sin dal 1994 e di conseguenza 2 anni dopo non avrebbe potuto indagare nessuno.
c.v.d.
il tentativo di rigirare la frittata in un ambito in cui un certo personaggio politico ha palesemente la coscienza sporca è naufragato come è giusto che sia, e comunque imho non avrebbe distolto di certo l'attenzione dal malfatto principale.
Vero che rete 4 non ha concessione di frequenze
Come molte altre reti .
Gli altri hanno chiuso subito , nel 1994 , come prevedeva la legge , Rete 4 no .
Allora siccome sono 13 anni che qualcuno continua a sbattersene delle leggi e occupa illegittimamente delle frequenze che non sono sue gli diamo un premio ?
Hai ragione il paragone della macchina non è del tutto calzante .
Diciamo che un comune fa costruire 10 appartamenti popolari , c' è qualcuno che partecipa al concorso per l' assegnazione , si fa un mazzo tanto a fare carte e a sbattersi per dimostrare che lui ne ha bisogno e quando glielo assegnano lo trova occupato da qualcun altro , adesso tu mi dirai che non si può mica mandare sotto il ponte quella famiglia che ha occupato la casa , perchè adesso che ha un tetto non vorrai mica toglierglielo da sopra la testa e lasciarla all' addiaccio , vero ?
Meglio mandare l' altra famiglia sotto il ponte , quella che l' appartamento lo aveva meritato .
Errato, il tentativo è andato in porto ed è accaduto assai prima che partisse l'inchiesa di mani pulite.
NO.
Se ti riferisci all'anno 1992, come hai detto sopra, premier in carica Amato e ministro della giustizia Conso, il provvedimento da loro studiato per depenalizzare il reato di illecito finanziamento ai partiti NON E' MAI ENTRATO IN VIGORE, perchè l'allora Presidente Scalfaro non lo firmò.
Magari ti riferisci a qualcosa di molto precedente.
La leggina non è affatto fantomatica, forse ricordo male l'anno ma il fatto lo ricordo benissimo.
Non me la ricordo e non saprei come cercarla.
Se mi dici a cosa era riferita si può fare una ricerca su google o su Juris Data.
Ciao
Federico
Catricaqui, Catricalà
"Le concentrazioni rappresentate dal duopolio Rai e Mediaset in Italia, che raccolgono più del 90% della pubblicità, non esistono in nessuna altra parte d'Europa e andrebbero ricondotte 'entro confini più accettabili': lo dice il presidente dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, in una intervista che apparirà nel prossimo numero di Prima comunicazione. Catricalà dice di 'non avere alcuna difficoltà' ad ammettere che le concentrazioni che ci sono in Italia non ci sono in nessun'altra parte d'Europa ma, aggiunge, la situazione non è drammatica: 'certamente va ricondotta entro confini più accettabili sotto il profilo della libera concorrenza'. E, aggiunge, se non ci fosse stata l'Autorità per le comunicazioni 'la situazione sarebbe oggi anche peggiore. Qualcosa ha fatto'. Catricalà pensa anche che la legge Gasparri, attraverso il Sic 'ha consentito quote di mercato leggermente più grandi e dall'Europa arrivano segnali che ci dicono che si possono allargare ancora'..." (Ansa, 13 gennaio 2006).
Sulla legge Gentiloni ha ragione Berlusconi: non si può imporre un tetto alla raccolta pubblicitaria di Mediaset, perché significa mettere il tetto al fatturato di un'azienda e deprimerne la crescita" (Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust, 28 gennaio 2007).
fracarro
06-02-2007, 17:22
Catricaqui, Catricalà
"Le concentrazioni rappresentate dal duopolio Rai e Mediaset in Italia, che raccolgono più del 90% della pubblicità, non esistono in nessuna altra parte d'Europa e andrebbero ricondotte 'entro confini più accettabili': lo dice il presidente dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, in una intervista che apparirà nel prossimo numero di Prima comunicazione. Catricalà dice di 'non avere alcuna difficoltà' ad ammettere che le concentrazioni che ci sono in Italia non ci sono in nessun'altra parte d'Europa ma, aggiunge, la situazione non è drammatica: 'certamente va ricondotta entro confini più accettabili sotto il profilo della libera concorrenza'. E, aggiunge, se non ci fosse stata l'Autorità per le comunicazioni 'la situazione sarebbe oggi anche peggiore. Qualcosa ha fatto'. Catricalà pensa anche che la legge Gasparri, attraverso il Sic 'ha consentito quote di mercato leggermente più grandi e dall'Europa arrivano segnali che ci dicono che si possono allargare ancora'..." (Ansa, 13 gennaio 2006).
Sulla legge Gentiloni ha ragione Berlusconi: non si può imporre un tetto alla raccolta pubblicitaria di Mediaset, perché significa mettere il tetto al fatturato di un'azienda e deprimerne la crescita" (Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust, 28 gennaio 2007).
Innanzitutto COERENZA!!! :asd:
Qualcuno riesce a comprendere le due affermazioni in contrapposizione oppure dobbiamo pensare che il presidente dell'Antitrust vuole favorire qualcuno?
FiSHBoNE
06-02-2007, 17:54
Catricaqui, Catricalà
"Le concentrazioni rappresentate dal duopolio Rai e Mediaset in Italia, che raccolgono più del 90% della pubblicità, non esistono in nessuna altra parte d'Europa e andrebbero ricondotte 'entro confini più accettabili': lo dice il presidente dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, in una intervista che apparirà nel prossimo numero di Prima comunicazione. Catricalà dice di 'non avere alcuna difficoltà' ad ammettere che le concentrazioni che ci sono in Italia non ci sono in nessun'altra parte d'Europa ma, aggiunge, la situazione non è drammatica: 'certamente va ricondotta entro confini più accettabili sotto il profilo della libera concorrenza'. E, aggiunge, se non ci fosse stata l'Autorità per le comunicazioni 'la situazione sarebbe oggi anche peggiore. Qualcosa ha fatto'. Catricalà pensa anche che la legge Gasparri, attraverso il Sic 'ha consentito quote di mercato leggermente più grandi e dall'Europa arrivano segnali che ci dicono che si possono allargare ancora'..." (Ansa, 13 gennaio 2006).
Sulla legge Gentiloni ha ragione Berlusconi: non si può imporre un tetto alla raccolta pubblicitaria di Mediaset, perché significa mettere il tetto al fatturato di un'azienda e deprimerne la crescita" (Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust, 28 gennaio 2007).
in che mani siamo...
mani abili, per carità, ma il problema è che lo sono solo ed esclusivamente nell'antica arte della lustrascarpaggine.
a trovare il primo accattone lungo la strada e metterlo a comandare l'antitrust ci tutelerebbe di sicuro meglio.
più che di cenare ho voglio di vomitare. Oppure di stampare la foto sotto
http://img389.imageshack.us/img389/5995/600modiz8.jpg
e sfidare me stesso in una gara di sputi.
che dite? Magari giocando un pò mi tornerà l'appetito?
Ma il sign. Conso non era il ministro di grazia e giustizia del primo governo Belusconi caduto miseramente ad opera della lega per note ragioni pensionistiche ?.
No, ti stai confondendo con un altro provvedimento: il famigerato decreto Biondi (che era il guardasigilli del primo governo Berlusconi) volto a concedere gli arresti domiciliari per i reati di tangentopoli. In questo modo immediatamente 2000 persone vengono scarcerate, tra cui i famigerati De Lorenzo e Poggiolini. In pratica i ladri potevano stare tranquilli, anche se scoperti.
Maroni, che era ministro degli interni si dissociò pubblicamente dal provvedimento, dichiarando che il testo entrato in vigore era differente da quello che gli avevano sottoposto.
Ne scoppiò un caso che divenuto pubblico, compresi gli effetti di tale norma, portò ad una rapidissima marcia indietro nel giro di pochi giorni.
La precedente amnistia era datata 1989. Cito testualmente:"Effettivamente nel 1989 vi fu una amnistia. Essa nasceva per far fronte a tre questioni: superaffollamento delle carceri; sistemazione di ogni processo o indagine possibile sui finanziamenti illeciti ai partiti.
Come nel passato, si era in epoca di grossi scandali. Nel passato più recente, lo scandalo del petrolio (1974) aveva fatto varare una legge "molto severa" sul finanziamento pubblico dei partiti. Nonostante tale legge, seguirono grossi scandali di corruzione e di finanziamenti illeciti: Carceri d'oro; lenzuola d'oro delle ferrovie (Ligato fu poi trovato ammazzato); traffico di armi e mine in oriente; inizia ad operare la Eni Montedison sul fronte delle tangenti; c'è la vendita Mondadori e Standa; si stava varando la legge Mammì delle TV (sulle ultime tre questioni Berlusconi è al centro).
In tale situazione, tutti i partiti per ragioni diverse sono interessati ad una amnistia che viene varata dal VI governo Andreotti (22.07.1989 - 12.04.1991) sostenuto da una Coalizione politica DC - PSI - PSDI - PRI - PLI. Ministro degli interni era Giuliano Vassalli.
Un link ad un articolo di Sergio Romano
http://www.ildue.it/Thesaurus/ThesaurusPagina.asp?IDPrimoPiano=1656
Ciao
Federico
Forse ho inquadrato quello a cui ti riferisci, ma è un tantino diverso da come l'hai prospettato.
Secondo Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Romano_Prodi
.....
Procedimenti giudiziari e polemiche nei suoi confronti
[]Romano Prodi è stato coinvolto in alcuni procedimenti giudiziari, in ciascuno di essi è stato riconosciuto non colpevole dalle accuse e non si è andati oltre le udienze preliminari: in alcuni casi è stata disposta l'archiviazione, in un caso si è prodotta sentenza, dichiarando il «non luogo a procedere» perché «il fatto non sussiste».[/b]
.....
Presidenza dell'IRI e vendita della SME
.....
La vendita della SME avvenne solo tra il 1993 e il 1996, senza essere venduta per intero, ma suddivisa in varie parti. I procedimenti giudiziari che hanno coinvolto Prodi sono stati quattro, in tre è presente l'ipotesi di reato d'abuso d'ufficio.
Il primo è iniziato dalle denunce contro ignoti di Giovanni Fimiani, un imprenditore condannato per bancarotta, che ha attribuito il fallimento delle proprie imprese al comportamento assunto dall'IRI. Richiamante l'intesa preliminare del 1985 per la cessione della SME dall'IRI alla Buitoni, venne archiviato nel 1997, ritenendo i magistrati privi di attendibilità le accuse di complotto ai suoi danni e i motivi avanzati dal denunciante sottostanti al fallimento delle proprie aziende.
Per la vendita della Italgel alla Nestlé i magistrati convengono nell'archiviazione (1999), il reato ipotizzato viene escluso e si riconosce che il prezzo pagato dal compratore sia stato determinato secondo le procedure richieste.
Gli ultimi due casi riguardano la cessione della Cirio-Bertolli-De Rica e di parte di questa dalla Fisvi all'Unilever, che portò a una sentenza d'assoluzione nell'udienza preliminare, e delle consulenze che Prodi avrebbe svolto per Goldman Sachs e General Electric durante il mandato all'IRI, indagini seguite in conseguenza di un articolo della stampa, che parlava anche di evasione fiscale, di cui la magistratura conviene nel disporre l'archiviazione nel 2002.
Il caso Cirio
Nell'ambito delle indagini per la vendita della Cirio-Bertolli-De Rica, Romano Prodi era indagato per abuso d'ufficio.
....
L'inchiesta fu nota dal 23 febbraio 1996 e portò a una sentenza di non luogo a procedere nell'udienza preliminare il 22 dicembre 1997, con la più ampia formula di proscioglimento «perché il fatto non sussiste».
Il GUP Eduardo Landi citò nelle motivazioni anche la riforma dell'abuso d'ufficio, varata pochi mesi prima (il 10 luglio) su iniziativa dell'Ulivo e votata anche dalla coalizione avversaria.
La riforma dell'abuso di ufficio era prevista nei programmi di tutte le forze politiche presentatesi alle elezioni del 1996.
Il lavoro su questo argomento era già stato avviato da diversi gruppi parlamentari e dal Governo Dini fino alle elezioni dell'aprile '96.
Il provvedimento nasceva quindi non per iniziativa governativa ma per iniziativa parlamentare.
La riforma, fu, fin dal maggio del '96, oggetto di un confronto con i sindaci di tutti gli orientamenti politici che sollecitavano provvedimenti tesi a far superare difficoltà, resistenze e ostacoli che appesantivano il lavoro delle amministrazioni locali.
L'abuso di ufficio, così com'era allora configurato, conferiva ai giudici un ampio potere discrezionale di giudizio nei confronti delle scelte degli amministratori locali, determinando sovente rallentamenti anche molto rilevanti delle attività delle amministrazioni, per questo la necessità di provvedere a questa riforma raccoglieva il consenso unanime degli amministratori locali sia di centrodestra sia di centrosinistra.
Il giudice pronunciò una sentenza di non luogo a procedere con la più ampia formula di proscioglimento (il fatto non sussiste) e con l'acquisizione di una perizia d'ufficio che accertò la congruità del prezzo di vendita della parte della SME ceduta.
La sentenza confermò la regolarità del procedimento seguito per la vendita ed il Giudice ha inoltre accertato che Prodi non aveva avuto rapporti con Unilever e aveva comunque già cessato il proprio rapporto con Goldman Sachs nel periodo in cui è avvenuta la cessione di CBD a favore di Fisvi, cui è seguita quella parziale per il settore "olio" in favore di Unilever.
Alcuni hanno criticato tale riforma e la sua relazione con l'indagine su Prodi. I giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio definiscono «per certi versi imbarazzante» il fatto che tra le motivazioni ci sia un riferimento alla legge varata dall'Ulivo, ma riconoscono che tale riferimento «non fu affatto decisivo per quella sentenza» in quanto Prodi fu prosciolto perché il fatto non sussisteva.
Secondo Silvio Berlusconi invece «Prodi s'è salvato grazie all'amnistia e alla modifica dell'abuso d'ufficio. Quelle sì che furono leggi ad personam, quando lui doveva rispondere davanti ad un GIP dei finanziamenti che le sue partecipazioni statali davano alla DC» (21 gennaio 2006).
Tuttavia Romano Prodi non ha usufruito dell'amnistia e non è stato indagato per finanziamento illecito.
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Ciao
Federico
Ancora invocate sentenze e nob luogo a procedere come non foste al corrente che un'assoluzione non fa un innocente, una condanna un colpevole ed un non luogo a procedere che i fatti non esistano. Molte possono essere le ragioni per spiegare simili accadimenti e l'esaminare chi e come abbia tratto profitto da certi fatti spiega molte cose.
Per chi crede che la legge sia un' opinione può essere .
Per chi crede che le leggi siano da rispettare le cose sono diverse .
Ma qui si parlava di un tizio che combatte le norme antitrust mentre è presidente dell' antitrust , il che mi pare lievemente assurdo , se per lui l' antitrust non ha motivo di esistere la prima cosa da fare sarebbe quella di dimettersi dalla sua carica .
Ancora invocate sentenze e non luogo a procedere come non foste al corrente che un'assoluzione non fa un innocente.....
ALT.
Non stavamo parlando affatto di questo MA della tua affermazione
Non torna neppure la leggina ad personam che ha cavato il prode dalle grinfie di Di Pietro nel, se non ricordo male, 1996
che risulta inesatta perchè:
1) Prodi, sul caso Cirio fu prosciolto principalmente perché il fatto non sussisteva, e non solo perchè aveva goduto dei benefici di una legge che fu tra l'altro votata da tutto il Parlamento dell'epoca;
2) Di Pietro aveva lasciato la magistratura nel 1994 per cui nel 1996 non poteva tener sotto le grinfie giudiziare chicchessia.
Tutto questo è comunque palesemente OT, come ricorda Cfranco.
Ciao
Federico
fracarro
07-02-2007, 14:39
Da repubblica
http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/economia/pubblicita-tv/pluralismo-tv/pluralismo-tv.html
Calabrò: "Ok al tetto della pubblicità
Ma solo se non è permanente"
ROMA - "Il pluralismo dell'informazione è un bene primario anche rispetto alla libertà di iniziativa economica". Il presidente dell'Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò, ha promosso così le norme del ddl Gentiloni ("apprezzabile") mirate ad eliminare le barriere all'ingresso del mercato tv. Norme mirate a limitare lo strapotere dei "due signori" dominanti del "Castello della televisione": Rai e Mediaset. E l'avvento del digitale servirà a far sì che altri possano diventare protagonisti del settore.
Sempre in nome della salvaguardia del pluralismo, Calabrò ha dato il via libera al tetto del 45% che il testo di Gentiloni pone alla pubblicità. Ma ad una condizione: che si tratti di una misura di "carattere transitorio". Viceversa, se diventasse permanente "si tratterebbe di una norma asimmetrica che mal si concilierebbe con il diritto comunitario in materia di posizioni dominanti" ha spiegato Calabrò.
Nel corso di un'audizione parlamentare Calabrò ha chiesto dunque "un nuovo intervento legislativo" considerato che in Italia "c'è un problema di tutela del pluralismo". Circostanza resa ancor più evidente dalle elezioni politiche che hanno dimostrato come "la partita decisiva" si giochi in televisione.
"E' indubbio però che il mercato è in continuo movimento" ha aggiunto il presidente dell'Authority che ha definito il digitale terrestre "il ponte levatoio che consente di uscire dal castello dei due signori della tv analogica". Per questo, ha concluso Calabrò, serve "uno scatto di reni che spinga il paese verso la tecnologia digitale". Questo perché, ha insistito il presidente dell'Autorità, la Rai "non può stare in un limbo" è quindi è opportuno che la riforma del servizio pubblico "segua il più presto possibile il ddl gentiloni". Infine Calabrò ha proposto la creazione di un osservatorio sulla qualità televisiva, anche delle tv private'.
Ricariche. Sulle ricariche telefoniche il governo "ha utilizzato uno strumento di legge che gli compete". Calabrò commenta così il provvedimento che ha eliminato i costi di ricarica dei telefonini: "E' un intervento a cui l'Autorità stava guardando".
Insomma sembra che si sia accorto del problema e che il DDL Gentiloni dovrebbe cercare di risolverlo PERO' DEVE essere una cosa temporanea? :what:
Ancora ti avvali di un mio errore di data per negare che Prodi sia stato, nel pieno dell'inchiesta "mani pulite", interrogato da Di Pietro e ne sia uscito tremante come una gelatina ?. :mc: :D
E quindi ?
Anzi , che c' azzecca ?
Che sia OT non è mai stato messo in dubbio, in dubbio io metto un provvedimento che tende a porre un limite al fatturato di un'azienda e lo trovo illiberale, anacronistico quanto assurdo ed assurdo trovo anche che ciò annoveri sostenitori.
Vallo a dire ai repubblicani USA .
Ribadisco che equivarrebbe ...
No , assolutamente no .
Ancora ti avvali di un mio errore di data per negare che Prodi sia stato, nel pieno dell'inchiesta "mani pulite", interrogato da Di Pietro e ne sia uscito tremante come una gelatina ?. :mc: :D
:D
Niente affatto.
Ho puntualizzato che Prodi, a differenza di quanto sostieni, NON SI E' AVVALSO DI UNA LEGGE AD PERSONAM PER EVITARE UN PROCESSO.
:read:
Solo questo.
Che sia OT non è mai stato messo in dubbio, in dubbio io metto un provvedimento che tende a porre un limite al fatturato di un'azienda e lo trovo illiberale, anacronistico quanto assurdo ed assurdo trovo anche che ciò annoveri sostenitori.
Non la penso così.
In tutti i paesi in cui vige la legge del mercato, esistono organismi antitrust che sono chiamate a garantire la libera concorrenza.
Esse, come ho detto più volte, NON hanno il compito di impedire l'espansione di una azienda all'interno di un qualsiasi settore MA DEVONO IMPEDIRE che una qualsiasi azienda possa raggiungere posizioni dominanti tali da realizzare un monopolio.
Questo perchè evidentemente in tal caso non sarebbe più possibile garantire la libera concorrenza, visto che un monopolio è incompatibile con il regolare funzionamento di un mercato.
Esistono vari casi di istruttorie antitrust in USA, dalla famosa su AT&T fino alla recenti su Microsoft; è davvero sorprendente che sostenitori della sedicente "casa delle libertà" che si autodefinisce liberista non conoscano questi elementari principi del mercato. :muro:
Ciao
Federico
Esiste chi crede ...
:blah:
La prolissità non è sempre sinonimo di conoscenza , hai già ribadito più e più volte che per te le sentenze si dividono in sentenze giuste ( quelle che fanno comodo al CDX ) e ingiuste ( quelle che non piacciono al CDX ) , è un dato di fatto di cui prendiamo atto , così come prendiamo atto che anche le affermazioni e le leggi le dividi in buone o cattive a seconda del fatto che piacciano o meno ad alcuni esponenti politici .
Adesso siamo arrivati all' affermazione che la stessa legge sia buona quando emanata ed applicata negli USA , diventi "antidemocratica, antilibertaria e peggiore del male che vorrebbe estirpare" e sia "illiberale, anacronistico quanto assurdo ed assurdo trovo anche che ciò annoveri sostenitori" approvare in Italia le stesse leggi che esistono da sempre negli altri paesi .
Quello che per te è "odio verso Berlusconi" io lo ritengo un normale sentimento di giustizia , non vedo perchè in Italia ci dovrebbe essere un individuo che gode del beneficio di avere leggi tagliate su misura e della libertà di vìolare quelle che non gli piacciono se proprio non riesce ad abrogarle , il tuo problema è quello di vedere tutto con le lenti deformanti del pensiero Berlusconi-centrico per cui tutto quello che esiste e viene fatto deve essere valutato in funzione dell' interesse di Silvio da Arcore e diviso in buono e cattivo esclusivamente secondo il criterio dell' interesse personale di un individuo e non secondo il principìo di uguaglianza degli individui .
FiSHBoNE
08-02-2007, 10:06
Anche criticare l'interlocutore non nel merito dell'argomento, forse ti sa fatica leggere, non è certo un viatico che apporti argomentazioni alla tua tesi, piuttosto mostra esattamente il contrario e ciòè mancanza di argomenti che non siano capziosi e frutto di avversioni ideologiche. L'argomento è complesso e la spiegazione può venir semplificata ma in modo limitato e particolarmenrte se si desidera esser compresi da chi, a quanto pare, non ha molte intenzioni di impegnarsi per farlo e questo tuo post ne è conferma sfolgorante.
Chiudo qui perchè sono stanco di dialogare con sordi simulati che tali si mostrano al solo scopo di difendere il loro amor proprio e la loro autostima. Sia mai che un italico guelfoghibellino ammetta di aver preso un granchio, la sua convinzione faziosa non lo premette e si spinge in acrobazie improbabili se non impossibili onde autoconvincersi di essere nel giusto.
anch'io ho il problema di vedere la faccenda nel modo Sfolgorantemente guelfoghibellinesco nonchè capuletomontecchianamente semplicistico di Cfranco purtroppo... sarà mica un virus? :rolleyes:
Anche criticare l'interlocutore non nel merito dell'argomento, forse ti sa fatica leggere, non è certo un viatico che apporti argomentazioni alla tua tesi, piuttosto mostra esattamente il contrario e ciòè mancanza di argomenti che non siano capziosi e frutto di avversioni ideologiche.
Aspetta ... non sono parole tue queste ?
P.S. So che non capirai il senso di quanto soprascritto non perchè non ci arrivi ma semplicemente perchè sei ottenebrato da odio verso Berlusconi
Andiamo avanti
L'argomento è complesso e la spiegazione può venir semplificata ma in modo limitato e particolarmenrte se si desidera esser compresi da chi, a quanto pare, non ha molte intenzioni di impegnarsi per farlo e questo tuo post ne è conferma sfolgorante.
L' argomento è complesso ?
Rispondi alla seguente domanda :
Vuoi delle leggi antitrust come quelle USA/UK/Francia/Germania in Italia o no ?
Tutto qui l' argomento , niente di più e niente di meno .
Chiudo qui perchè sono stanco di dialogare con sordi simulati che tali si mostrano al solo scopo di difendere il loro amor proprio e la loro autostima. Sia mai che un italico guelfoghibellino ammetta di aver preso un granchio, la sua convinzione faziosa non lo premette e si spinge in acrobazie improbabili se non impossibili onde autoconvincersi di essere nel giusto.
Come sopra , insultare gli interlocutori dandogli degli ignoranti non aiuterà la tua causa .
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